Carissimi dottori Sono Michela, molti di voi la mia storia in breve la conoscono già. Come già sap

25 risposte
Carissimi dottori
Sono Michela, molti di voi la mia storia in breve la conoscono già.
Come già sapete vivo in un contesto familiare dove non c’è amore, ne affetto, ne un abbraccio, ne un come stai? Hai bisogno di qualcosa?!
No, ma tante offese, non sono buona non servo a niente, stai a casa tutti i giorni se hai bisogno di qualcosa vai a fare la P....
Mio “ padre” se lo si può definire padre e
Inesistente per me.
Non gli importa di me.
Il mio ragazzo, sei anni insieme, non posso lavorare altrimenti lo perdo, motivo perché sto a casa sempre ma nel frattempo subisco offese continue.
Ma non solo, non posso avere amici, non posso ne parlare ne salutare un uomo perché per il mio ragazzo non sono seria se lo faccio, tanto è vero che anni fa misero delle zizzanie su di me, dicendo che io per rispetto che mia madre era amica di una signora, io e il figlio di questa signora ci salutavamo, parlavamo, e non è assolutamente vero, lo posso giurare che Non è vero.
Anche se salutare non è una mancanza di rispetto, io nonostante ciò non l’ho mai fatto..
E il mio ragazzo non mi ha mai creduto perché non ho fatto la pazza, mi mise le mani addosso e non solo quella volta, ogni tanto mi tratta male mi offende anche perché è geloso e dice chissà che facevi quando nn stavi con me, non posso ne lavorare ne avere amici ne fare sport, ne mettere una gonna ne niente di niente perché lui non vuole,altrimenti lo perdo, vi domanderete perché accetti tutto questo?In realtà non lo so,anche se mi offende mi fa male, poi quando sta bene mi fa sentire una principessa, ed io ci tengo moltissimo a lui.
Ho solo 21 anni e dottori vi giuro che non ho mai mai fatto nulla di sbagliato.
E non c’è la faccio più a subire tutti questi maltrattamenti, non mangio sempre, ho dei disturbi alimentari, sono sottopeso di 7 kg, e passo come vittima ma in realtà non riesco a mangiare perché non sto bene.
Non c’è la faccio più mi esplode la testa, me la prendo con me stessa quando non vengo creduta quando vengo trattata male mi do i schiaffi da sola, do pugni sul muro urlo mi vengono delle crisi isteriche e scoppio a piangere.
Dottori ho paura di trovarmi un lavoro perché perdo il mio ragazzo è ci soffro da morire, sto male a casa.
Preferirei morire, sono stanca, che ho fatto di male?
Sono sbagliata?
Non so più cosa fare.


Un abbraccio fortissimo Michela.
Lei hs scelto un tenore di vita umiliantee vessatorio evidentemente perchè lo ritiene confacente a se stessa, dovrebbe fermarsi e riflettere su questa scelta che è appunto umiliantee vessatoria e costruirie una maggiore dignmità umana ed esistenziale

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Cara Michela perché intanto non inizia una terapia online? Uscire da situazioni difficili parte dal lavorare su se stessi! Trovi il coraggio ed attivi il percorso con un professionista che possa darle un supporto utile alla sua situazione e sostenerla nella ricerca della dignità di vita che merita. Buone esperienze di vita. Dottssa Daniela Guzzino
Cara Michela, rispondiamo in tanti alle sue lettere da un po' di tempo ormai. Forse se continua a rivolgersi a questo sito vuol dire che da questo "scambio" seppur molto limitato, riesce a trarre dei piccoli giovamenti. A questo punto perché non individua un professionista in particolare così da creare una relazione, un tentativo, un inizio di relazione ...cosa che forse la spaventa un po'. Potrebbe essere un piccolo passo. Ci pensi, un saluto
MG
Cara Michela, é evidente, dato che non leggo di lei per la prima volta, che non riesca da sola a trovare le risorse, la forza in se stessa e il coraggio per affrontare le sue paure. La solitudine di cui indirettamente ci parla non la aiuta a guardare con obiettività dentro di sé. Se non riesce ad intraprendere un percorso online con un professionista chieda aiuto a chi, con la bevevolenza del suo fidanzato, secondo lei potrebbe esserle di sostegno. Spero che ci sia un'amica, una zia, un adulto al quale lei possa chiedere aiuto o che possa facilitarla a fare un piccolo passo nella direzione "giusta". L'ideale sarebbe farsi seguire da un esperto ma in questo momento mi sembra importante uscire da questa situazione di empasse.
Coraggio. Un Cordiale Saluto.
Michela, lei scrive da tempo, forse perché da questo scriverci pensa che prima o poi trarrà il coraggio di uscire da una situazione davvero negativa ed umiliante. Inizi coll'affidarsi ad uno psicologo onde interrompere questo volere ma non osare, che ne dice?
Cara Michela, sembra che lei stia ripetendo lo schema familiare anche fuori di casa. E' giunto il momento di spiegare al suo fidanzato come vuole essere amata. E' sicura di voler continuare a comportarsi come pensa che gli altri la vogliano senza tentare di capire come è davvero e senza pensare di essere amata per quello che è?
Chiami un terapeuta, è giovane e potrebbe avere moltissime prospettive nuove davanti a sè.


Gentilissima,
ci sono situazioni, come la sua, complesse , che vanno affrontate con i giusti tempi e in ‘luoghi’ adatti.
E’ centrale per lei liberarsi da queste doppie catene in cui si ritrova imbrigliata e sentirsi libera di poterlo fare senza vivere la paura di avere preso alcune decisioni.
Può richiedere un primo colloquio on line qui sul portale a pagamento o invece recarsi al cim di zona ( con il solo pagamento ticket)
Sono a sua disposizione
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Gentile Michela, mi spiace tanto per la sua sofferenza. Lei è molto giovane e soprattutto questo può aiutarla a trovare delle nuove strategie. Visto i commenti dei miei colleghi, ho capito che lei si confronta da un po' di tempo qui nel sito. Immagino che non avendo amici e non potendo uscire sia molto difficile confrontarsi con i pari o con un terapeuta in studio. Personalmente, per come ho percepito la descrizione della sua storia, le consiglio di chiamare il "centro antiviolenza" della sua zona; può anche iniziare una terapia on line, ma non lavorando immagino che scriva sempre nel sito perché non può permettersi di pagare un professionista e anche perché il suo ragazzo se ne accorgerebbe. Lei vive in una costante situazione di pressione e violenza psicologica del suo ragazzo che minaccia di lasciarla se non sta alle sue condizioni, la insulta e la umilia costantemente e la tiene sotto controllo. Lei ha la libertà di fare le cose, ma, nella realtà è come se non potesse farle.
Il momento il cui la fa sentire una principessa, nei centri antiviolenza si chiama "luna di miele", proprio perché, dopo dopo aver picchiato e/o umiliato, gli uomini devono farsi perdonare e diventano estremamente premurosi ... ma è un cerchio che non finisce mai in quanto l'aggressività torna poco dopo. Questo è il circolo della violenza psicologica. C'è da capire come mai le scelga di subire tutto questo, ma se scrive qui è un evidente richiesta d'aiuto.
Chiami il centro, loro sapranno cosa fare anche nel caso lei non potesse andare li fisicamente, sono professioniste su questo campo e hanno tutti gli strumenti per aiutarla e per metterla in protezione.
Per qualsiasi chiarimento rimango a disposizione.
dott.ssa Guadagnin
Cara Michela, la sua situazione familiare la spinge inconsciamente a ripetere certe dinamiche anche nella sua vita privata e nei confronti di sè stessa. I disturbi alimentari sono frutto di tutto il contesto e della sua storia. Le suggerisco ancora una volta, come più volte le ho ribadito, di contattare un centro di psicoterapia pubblico, visto che non ha un suo stipendio. L'agire prima possibile le eviterà di "incancrenire" certi schemi di cui non è consapevole. I problemi possono essere risolti e vivere una vita soddisfacente è diritto di tutti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara Michela mi dispiace tanto leggere che stai così male e sinceramente ti capisco, hai i tuoi buoni motivi. Sei sotto scacco. Stai attenta. Non hai fatto niente di male, e non sei sbagliata. Solo che non dovresti mancarti di rispetto obbedendo a qualcuno che dice di amarti ma ti impedisce di vivere come vorresti. Attenta perchè questo non è amore. E capisco che forse sul tema sei un pò confusa visto quello che racconti a proposito di tuo padre. Fatti aiutare Michela, da una situazione come questa non è facile uscirne, ma è importante che tu ti renda conto che sei in pericolo.
Resto a disposizione da remoto.
Un abbraccio
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Gentile Michela, il suo chiedere aiuto qui è già un passo verso, mi auguro, un percorso di crescita personale che può essere attuato però solo rivolgendosi ad un professionista al quale affidarsi, e con il quale poter avere un confronto in maniera specifica e costruttiva.
In bocca al lupo!

Dott.ssa Elisa Paterlini
Buongiorno Michela, traspare tanta sofferenza da questa situazione e mi sembra di capire che non sia la prima volta che chiedi aiuto attraverso questo canale. Quello che hai paura di perdere, l'amore del tuo fidanzato, appare disfunzionale e basato su un evidente egocentrismo di lui. E tu? Dove sei tu? Che posto ti dai nella tua vita? Forse dovresti imparare a volerti un po' più bene.. Senza aspettare di riceverne da lui alle sue condizioni (ma poi.. sarà davvero amore?). Non è affatto facile farlo da sola, una psicoterapia potrebbe aiutarti a capire le dinamiche disfunzionali, a smantellare i circoli viziosi che si sono creati. Mi rendo conto che non lavorando le risorse non sono molte ma tanti colleghi, come me in questo periodo, danno la possibilità di una prima consulenza gratuita e magari dei colloqui online a costi più contenuti. Un caro saluto, Dott.ssa Monica Acquaro
Cara Michela mi rendo conto della situazione che sta vivendo e mi permetto di suggerirLe di chiamare un centro antiviolenza o il telefono rosa, troverà professionisti in grado di darle una mano. In queste situazioni può essere difficile rivolgersi a un professionista privato per tante ragioni, la incoraggio a chiamare o un centro antiviolenza o il telefono rosa fosse anche solo per avere informazioni. E' una ragazza giovane e la sua vita può cambiare, ascolti questa spinta nel chiedere aiuto che mi sembra di cogliere per farsi aiutare davvero.
Un caro saluto dott.ssa Carmen Scantamburlo
Salve Michela, è la prima volta che leggo la sua storia e ho provato tristezza,ma anche paura. Mi sembra di capire che Lei è in una situazione da cui non sa uscire da sola,vorrebbe ma non riesce. Scrivere qui è sicuramente il suo tentativo di chiedere aiuto,ma posso suggerirle un aiuto più mirato per poter uscirne,rivolgendosi ad un professionista particolare con cui instaurare una relazione e lavorare insieme almeno alla consapevolezza del perchè accade tutto questo. Ad un certo punto lei scrive: "non so perchè accetti tutto questo..." Ecco, quello può essere un punto da cui poter partire! La sprono a rivolgersi a centri antiviolenza,oltre che ad uno psicoterapeuta che la sostenga in eventuali scelte importanti...sappia ascoltare e si faccia trasportare dal suo sano bisogno di chiedere aiuto. Immagino non sia semplice,ma può farcela. Leggo in questa sua richiesta tante buone risorse per farcela,può farcela!
Cara Michela. Capisco che il suo fidanzato sia così importante per lei, anche perchè state insieme da 6 anni e lei ha solo 21 anni ma da quello che scrive sembra che rimanere in questa relazione, in questo modo, la porti ad annullarsi. Non credo che lei sia sbagliata, ritengo che lei abbia bisogno di trovare sicurezza in se stessa, riscoprire i suoi reali interessi e aspirazioni ed imparare ad amarsi. Chiedere aiuto è un primo passo, segno di coraggio, che lei qui ha dimostrato ma le serve un intervento specifico. Dato che non ha disponibilità economica le consiglio di rivolgersi al centro antiviolenza della sua città, un sostegno psicologico la aiuterà ad uscire da questa difficile situazione.
Cara Michela, dalla sua lettera colgo la tristezza, la paura e la disperazione con cui chiede aiuto. Mi sembra di capire che la sua condizione, in cui lei subisce violenza fisica e psicologica dura da parecchio tempo. La sua situazione appare complessa e lei ormai priva di forze per poter reagire ed affrontarla da sola. Credo che come le hanno già suggerito i miei colleghi, potrebbe essere utile e necessario rivolgersi al centro antiviolenza della sua zona, che dispone di un'equipe multidisciplinare dove è presente lo psicoterapeuta ma anche l'assistente sociale. Questi centri sono pubblici e costituiti proprio per aiutare le persone nelle situazione come la sua. Lei è molto giovane e con l'aiuto dei professionisti potrà riprendersi la sua vita per costruirla bene, senza eccessive e inutili sofferenze.
Le faccio i miei più sinceri auguri. Un caro saluto.
Dott.ssa Jarmila Chylova
Cara Michela, ha provato a rivolgersi al consultorio della sua zona? Molto spesso al suo interno viene offerto un sostegno psicologico.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Cara Michela, a quanto leggo c'è uno stato di sofferenza molto profonda he forse le lascia credere che un attaccamento, seppur inadeguato e che le porta umiliazione e dolore, sia sempre meglio del nulla. Mi pare di cogliere che lei ha buone risorse e un certo livello di autoconsapevolezza. Mi sono occupata per diversi anni di Disturbi del Comportamento Alimentare, ritengo che non può curare il suo rapporto con il cibo senza guardare alle sue relazioni e al suo mondo interno.
Resto a disposizione per tutto.
Un caro saluto.
Buongiorno, la sua lettera è simile a molte altre che ha inviato in precedenza. Forse scrivere la aiuta a sentirsi meno sola. Può continuare a farlo se questo la può far sentire meno isolata. Noi la ascoltiamo. Lei sa da sola che questo non basta e che il suo problema di dipendenza da chi la maltratta è veramente grande. Per amore cosa intende? Lo sa?
Cordiali saluti PG
Gentile Michela,
comprendo che lo scrivere qua possa essere per lei un "piccolo angolo di conforto e speranza" e come molti colleghi sopra hanno fatto le rinnovo la disponibilità a leggerla ed accoglierla, ma credo che non sia sufficiente, deve prendere il coraggio e fare qualcosa di più, per se stessa, per riprendere in mano la sua vita, perchè a 21 anni (ma anche a 90) non ci si può fermare e arrendere di fronte a quel che lei descrive. Provi a cercare un consultorio nella sua zona, anche solo con una telefonata credo che la sapranno orientare al meglio sui servizi territoriali disponibili e poco alla volta potrà essere guidata nel compiere i passi giusti.
Disponibile ad approfondire se lo desidera,
un abbraccio
Dott.ssa Arianna Sala
Psicologa Psicoterapeuta
Cernusco sul Naviglio
Cara Michela purtroppo le sue lettere si somigliano tutte. Noi possiamo ascoltarla ma non possiamo aiutarla, con questa modalità.Il coraggio, la forza di compiere il primo passo verso la sua libertà può farlo solo lei. La condizione di dipendenza affettiva e psicologica che lei vive e’ veramente al limite. Impari a dirigere le sue domande. Visto che riesce a scrivere qui, almeno indirizzi la sua richiesta ad uno di noi, questo potrebbe darle una dimensione possibile di aiuto. Chieda aiuto vedrà che lo riceverà !
Cordialmente
Dr.ssa Russo
Gentile Michela, mi ha parlato della sua famiglia, del suo fidanzato, del suo vicino, ma non mi ha parlato neanche un poco, anzi per nulla della persona più importante. Quella con cui condividerà ogni secondo della sua vita. L'unica della quale vale veramente la pena parlare : Di lei!
Ecco, tutto ciò che ha scritto va bene se le è servito sfogarsi, ma provi a scrivermi o contattarmi anche direttamente per parlarmi di lei. Perché lei conta molto di più. E se non vuole farlo con me si scelga un collega qualsiasi, lo o la contatti e parli di lei. Cordialmente.
Carissima Michela io mi farei aiutare sul serio per la tua situazione, se continui a chiedere a noi e basta avrai sempre delle risposte ma è chiaro che non ti bastano e a questo punto non credo ti serva a molto. Scelgi uno psicologo nella tua zona e inizia un percorso per dare una svolta ed essere finalmente sostenuta da qualcuno. Non sei sbagliata e noi siamo tutti con te. Un saluto
Cara Michela, innanzi tutto mi spiace. Mi spiace per il dolore che sento nelle sue parole.
Sta descrivendo una situazione difficile e dolorosa nella quale vive da molti anni. Ciò che lei descrive ha tutto il diritto di essere trattato anche attraverso un aiuto di tipo psicoterapeutico, ma ho il sentore che sia difficile avvicinarsi a questo anche a causa della sua dipendenza economica.
Ad ogni modo, la invito a fare almeno un tentativo, con uno psicoterapeuta di sua scelta o con un servizio di sostegno alla donna, magari con il suo medico di base può vedere se ci sono associazioni che la possono aiutare in un percorso che sarà di indipendenza e sottrazione alle vessazioni quotidiane che lei descrive.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giorgia Tolio
Si cerchi a tutti i costi un lavoro anche in una città lontana dalla sua famiglia e dal suo ragazzo e utilizzi parte dei soldi in una psicoterapia; lei può e deve essere aiutata ad avere una visione più realistica e consapevole della sua esistenza per trovare finalmente l'amore verso se stessa. Fatto questo troverà anche chi la ama veramente.

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