Cari Dottori, sono un ragazzo di 24 anni e sono una persona molto semplice, e vi scrivo perché la m

16 risposte
Cari Dottori,
sono un ragazzo di 24 anni e sono una persona molto semplice, e vi scrivo perché la mia vita ha preso una piega terribile.
In due parole, oggi sono il prodotto di sei anni di psicoterapia: anni in cui ho visto enormi progressi e ora sono a tutti gli effetti un adulto.
La mia è una situazione particolarissima, terribile, uso di nuovo questa parola perché deve essere chiara una cosa: se non fosse per la forza che la terapia mi ha permesso di accumulare, oggi non riuscirei ad andare avanti. Vivo con i miei genitori, due genitori che non mi hanno dato amore, e con una sorella con cui non sono mai andato d'accordo. Ho avuto gravi problemi psicosomatici che ho in parte risolto grazie alla terapia, ma che ancora oggi influiscono, seppure in modo blando, sulla mia vita.
Eppure riesco ad andare avanti, e riesco a sorridere alla vita, perché so di avere in me tutte le potenzialità per vivere una vita piena.
Quello che mi blocca oggi è duplice: da un lato, non ho affetti nella mia vita: ho tantissimo bisogno di amore, che nessuna delle persone attorno a me mi può dare (anzi in terapia ho scoperto che è stata proprio la mancanza di amore alla base di tutti i miei problemi). Non ho amici, né un partner, e soffro molto perché ogni tanto vorrei un abbraccio. E non riesco a farmene: ma non perché io sia asociale o introverso o chissà che cosa, ma perché sono uscito fuori da tutti i circoli e da tutte le relazioni. Vi sembrerà assurda una cosa, eppure ve la dico lo stesso, perché è la verità: è stato il mio terapeuta che ha favorito il fatto che io rimanessi solo, poichè tutta la psicoterapia era incentrata su questo: cercare di stare bene da solo con me stesso. Così, quando ad esempio succedeva una lite con un mio amico, io sarei volentieri tornato a parlargli e a ricucire le cose, ma il mio terapeuta mi diceva: "non penso proprio che quello sia un vero amico. Io lo bloccherei (sui social) se fossi in te". E' successo buone sei o sette volte, ma oggi mi sono pentito di avergli prestato ascolto.
E infine, dall'altro lato, io ho sempre paura delle mie zone d'ombra: ho fatto cose nella mia vita che mi spaventano. E chissà perché, le faccio sempre proprio nei periodi in cui riesco a dare una continuità ai miei buoni propositi. Tipo, ultimamente stavo riuscendo a darmi un buon ritmo con gli esami universitari, anzi, stavo lavorando persino a progetti ulteriori rispetto agli esami. A quel punto ho fatto una cosa che in passato pure mi è capitata: ho creato un account fake su instagram e ho scritto a ragazzi che non conosco, perlopiu' minorenni, chiedendo delle loro foto. Sia chiaro: nessuna foto privata o delle parti intime. Però mi vergogno di averlo fatto (l'ho fatto tre o quattro volte anche in passato), perché la reputo una cosa da malati; e di fatti poi, quando loro mi mandano le foto, io non le apro mai perchè mi faccio gli scrupoli di coscienza, quindi cestino la foto stessa e blocco l'account di quella persona. Mi vergogno tanto e penso, non di essere malato (poichè se lo fossi, non riuscirei piu' a sentire la mia coscienza), ma di essere quantomeno instabile e di avere disturbi psichici.
E soprattutto oggi, mi chiedo come sia possibile, visto che ho dietro di me sei anni di psicoterapia, in cui ho lavorato molto e mi sono impegnato per essere una persona migliore.
Ecco dunque la mia domanda per voi: ritenete che io abbia un bisogno immediato di un professionista della salute mentale? Infatti, se non ho ancora ricominciato la terapia, è solo perché non posso permettermela, ma in futuro, ovviamente, devo riprenderla. Ecco perché vi chiedo, alla luce delle poche informazioni che vi ho dato, se voi intravedete un'"urgenza" di farlo. Vi ringrazio.
Gentilissimo, come già anticipato da lei, è difficile con queste poche informazioni poter dare dei suggerimenti corretti. Se per motivi economici non può intraprendere i colloqui psicologici, può chiedere aiuto ai servizi di sostegno psicologico gratuito che offre la sua zona. Potrebbe essere un'alternativa valida al problema economico.

Cordiali saluti
Bucchieri Giada

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Ciao, trapela molto dolore dalle tue parole e il bisogno di vicinanza e calore. Mi sembra che tu stesso reputi una necessità il chiedere aiuto e puoi cercare intanto di ricevere sostegno nei consultori presenti in tutte le città, ci sono centri di consulenza giovani che in genere accolgono i ragazzi fino ai 26 anni, oppure centri che offrono terapie a prezzi calmierati.
La terapia sicuramente ti ha offerto la possibilità di sviluppare risorse emotive che ti permettono di riconoscere la sofferenza e soffermarti ad analizzarla e mi pare che tu abbia buone capacità di farlo. Purtroppo l'isolamento sociale rende tutto più difficile. Sarebbe importante capire che contesti frequenti e che opportunità hai per di trovare dei nuovi punti di riferimento e uscire da questo momento di grande solitudine. Anche i tuoi interessi e passioni potrebbero avvicinarti agli altri o almeno trovare uno spazio di realizzazione personale.
Ti auguro di trovare una via per stare meglio.
Dott.ssa Laura Tessari
Buonasera, credo che in cuor suo senta l'esigenza di evolvere ulteriormente e ritengo, per quel poco che ha scritto, che sia necessario farlo. Il bisogno di affetto ha necessità di essere canalizzato in nuove relazioni sociali da costruire o ricostruire. Pur non essendo in condizioni economiche di riprendere un percorso, può rivolgersi al pubblico o a professionisti che offrano servizi a prezzi a lei accessibili.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, si descrive come il prodotto di sei anni di psicoterapia, ma la psicoterapia aiuta ad esprimere o ad utilizzare le risorse interiori che sono già presenti in noi, non ci forgia dal nulla. Lei ha sicuramente fatto un lavoro che ora le consente di essere consapevole e più autonomo. Per stare in piedi forse ha avuto bisogno di impalcature che purtroppo sono diventate barriere. Ora lei percepisce ciò di cui ha bisogno in maniera più chiara, ma il timore di uscire oltre le barriere la spaventa. Come i miei colleghi le hanno già consigliato, esistono degli enti pubblici ai quali rivolgersi per poter affidarsi ad un professionista e fare insieme un altro pezzetto di strada, nel suo percorso di sviluppo.
Per aumentare le possibilità di socializzazione, le suggerirei inoltre di rivolgersi ad un'organizzazione che coinvolga persone con i suoi stessi interessi e passioni, in modo da partire dalla condivisione, per costruire nuove relazioni.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Gentile ragazzo, avverto nella domanda rivolta a noi circa l urgenza di ricominciare la sua psicoterapia proprio una "sua urgenza di ricominciare la sua psicoterapia". Si ascolti e si fidi di sé e appena riesce ricontatti il suo terapeuta.
Saluti
Dott.ssa Villa
Buonasera, credo che gli anni in cui ha svolto il percorso di psicoterapia l' abbia aiutata ad avere una maggiore consapevolezza di sé stesso e una focalizzazione auticentrata del sé. Consideri questo una evoluzione, sicuramente dovrà continuare a lavorare per canalizzare in modo funzionale il proprio bisogno di essere amato. Le consiglio quando potrà di ricontattare il suo terapeuta ed esprimere lui quanto sente per poter continuare il percorso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Aitella
Gentile utente di mio dottore,

sembra strano leggere che la psicoterapia abbia prodotto una specie di isolamento dalle relazioni. Una buona terapia integra aspetti e risorse della persona consentendole di avere relazioni sane. L'isolamento fa pensare alla premessa di doversi proteggere da qualcosa o da qualcuno, cosa che probabilmente le è accaduto in famiglia viste le poche attenzioni di cui parla. La psicoterapia ci rimanda il significato di un mondo più ampio di quello che è il nostro ambiente familiare e sta a noi andarlo a scoprire sperimentandoci ed assumendo una posizione differente rispetto alle cose. Nel caso volesse fare un altro pezzo di percorso la inviterei a ricontattare lo specialista a cui si era affidato e cercare di chiarir meglio alcuni aspetti rimandati in terapia ma probabilmente da lei esasperati. Un conto è l'amore per sé e la capacità di stare da soli, altro conto è l'isolamento dalle relazioni sociali

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gent. utente,
mi spiace per la situazione di disagio e confusione che sta provando.
Non è semplice darle una risposta: quando si avverte un fore disagio, come mi sembra sia per lei ciò che descrive, generalmente proporrei d'iniziare una terapia, senza aspettare che possa peggiorare ulteriormente, ma capisco anche il suo discorso economico.
tuttavia potrebbe provare a fare richiesta per il Bonus Psicologi, almeno per poter iniziare.
Nel frattempo potrebbe anche considerare la possibilità di contattare il suo vecchio terapeuta esponendogli quanto accaduto e l'esito che, per lei, ha avuto tale terapia e vedere se si riesce a capire cosa sia andato storto nella terapia. in seguito potrà anche valutare se ricominciare con lo stesso oppure se, per quanto successo, cambiare.

sperando di essere stata utile
cordialmente
GR
Salve. La psicoterapia l'ha aiutata ad attingere alle sue risorse per poter fare affidamento su di sé. Ma, stare bene con se stessi serve a identificarsi, ad amarsi, per non dipendere emotivamente dagli altri, per costruire relazioni affettive mature dove esiste un: "io" e un: "tu" che possono diventare un: "noi", rimanendo comunque individui identificati. Lei ha raggiunto dei buoni risultati ma le manca ancora la parte della relazione che può aprirla a un: "noi", fatta di amicizie, recupero dei rapporti con la famiglia, relazioni affettive e di coppia, ecc. Si conceda la possibilità di continuare il percorso, di aprirsi anche alle relazioni mature di confronto su un piano di realtà, senza chiudersi in paure o fantasie che la fanno sentire sbagliato o malato. Quando si sentirà pronto, le consiglio di riprendere un percorso psicoterapeutico non perché ha bisogno di un professionista della salute mentale ma perché le fa bene continuare il percorso di crescita, che lei ha già percorso per 6 anni, nella consapevolezza e nella chiarezza.
Come le hanno consigliato precedentemente i colleghi, al momento può rivolgersi ad un servizio pubblico. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Salve, racconto complesso che merita risposte complesse che non possono essere date con quattro righe. Tuttavia noto che lei riconosce enormi miglioramenti in seguito alla terapia ed è un punto da cui partire senza colpevolizzare né lei né la persona che l'ha seguita. Da chiedersi se il suo vecchio terapeuta conosceva questo suo impulso verso ragazzi minorenni e per questo motivo le consiglio di iniziare un nuovo percorso psicologico. Se non ha possibilità può chiedere al suo medico curante i contatti per i centri di ascolto gratuiti. Urgenza o meno, che non può essere valutata qui, le suggerisco comunque di affrontare i suoi disagi. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, ci sono troppi pochi elementi per poter fornire una risposta esaustiva.
Tuttavia mi sento di consigliarle un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di prendere in considerazione anche il sistema (la sua famiglia) dove si manifestano i suoi sintomi e i suoi disagi.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Salve. Il percorso ha dato i suoi frutti e ha reso la tua persona consapevole e in grado di focalizzare l'attenzione su ciò che ti manca in questo momento. Se l'evento di cui hai parlato ti ha destabilizzato a tal punto da ritrovare vecchie difficoltà e sperimentare stati d'animo che credevi di aver lasciato alle spalle, questa è un'urgenza. Segui il tuo sentire, può orientarti. Se, per motivi economici, non sei in grado di riprendere una psicoterapia puoi fare di necessità virtù e seguire i consigli dei colleghi che mi hanno preceduto. Per uscire dall'isolamento sociale e dalla spirale che ti porta a giudicarti ci sono molte occasioni che puoi cogliere. Esporsi è spesso un rischio, ma vale la pena correrlo. In bocca al lupo. Dott.Espedito Longo
Gentile utente, nella sua città ci saranno i servizi gratuiti di sostegno psicologico. Dalla sua domanda sembra che sia lei a sentire l'urgenza di ricominciare una psicoterapia. Ci ha posto difronte tante informazioni, ma mi ha molto colpito come lei si è definito il prodotto di 6 anni di psicoterapia. Mi sento di rimandarle che lei sarà sicuramente molto più di questo. La psicoterapia lavora sulle risorse che ciascuno possiede già.
In bocca al lupo
Dott.ssa Veronica Guidi
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Salve, credo che lei abbia bisogno di un aiuto ulteriore. Si rivolga ai servizi gratuiti di salute mentale cerchi un collega che la aiuti ad avere relazioni, intime o no, ma sane. Un saluto
Gentile utente, trapela molta tristezza dalla sua lettera, ma anche una certa consapevolezza e desideri più che legittimi. Imparare a stare bene da soli non esclude avere delle buone e sane relazioni sociali e d'amore. Sicuramente visto quello che racconta di Instagramm e il suo isolamento sociale, le farebbe bene fare un ulteriore passo avanti attraverso la psicoterapia. Decida lei l'urgenza in base ai suoi bisogni. le sono state già date indicazioni per i servizi pubblici. Visti i tempi di attesa, potrebbe attivarsi subito. A volte per pagarsi la terapia molti ragazzi scelgono un lavoretto. Non so se può fare al suo caso. La saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni

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