Cari dottori e dottoresse, vi chiedo una breve considerazione in merito a una possibile correlazion

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Cari dottori e dottoresse,
vi chiedo una breve considerazione in merito a una possibile correlazione tra Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Derealizzazione. Già all'età di 8/9 anni, infatti, mi capitava occasionalmente di sperimentare alcuni episodi di derealizzazione (per cui percepivo il mondo come irreale, come se stessi sognando, i rumori ovattati, le dimensioni temporali e visive distorte), e nello stesso periodo, insorgevano i primi pensieri a carattere ossessivo (legati, inizialmente, alla paura della contaminazione). Nel corso degli anni questi episodi di derealizzazione hanno continuato a verificarsi, sempre a frequenza occasionale (indicativamente, 2/3 volte al mese), e, sebbene fossero sempre accompagnati da livelli molto elevati di ansia e disagio, sono sempre stati caratterizzati da una durata piuttosto breve, di qualche ora al massimo. Parallelamente, i sintomi ossessivi sono diventati sempre più intensi, intollerabili e variegati, fino ad arrivare al punto di contattare un professionista e ricevere da questi una diagnosi di DOC. Ora, io mi chiedo: è possibile una correlazione tra la derealizzazione e il disturbo ossessivo? Ci tengo a precisare che, se dovessi distinguere le due problematiche sul piano della frequenza, le ossessioni mi affliggono quotidianamente, in modo ricorrente e pervasivo; gli episodi di derealizzazione, invece, sono più sporadici, ma apparentemente "ingiustificati"; paradossalmente, il pensiero ossessivo di poter sperimentare un episodio simile è la sua principale causa scatenante, che mi produce subito una fortissima ansia, proprio dovuta al terrore di riprovare le medesime sensazioni di irrealtà (pertanto, spesso non è dovuto a un evento o situazione percepiti come ansiogeni). Facendo qualche ricerca ho letto che una delle maggiori cause di derealizzazione sia da ricercare in un trauma infantile (sia esso abuso fisico, emotivo, sessuale o altro), ma di questo non ho alcuna memoria e sono praticamente certo di non aver subito nessun abuso di questo tipo. Dunque quale potrebbe essere la correlazione? Mi scuso per la lunghezza del messaggio e vi ringrazio per la cortese attenzione.

Gentile utente,

Grazie per aver condiviso con me la sua esperienza e le sue preoccupazioni. Comprendo quanto possa essere difficile convivere con sintomi di derealizzazione e disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

Entrambi i fenomeni possono essere connessi all'ansia elevata. Il DOC è caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi che causano molta ansia. La derealizzazione, invece, è una sensazione di distacco dalla realtà che può essere scatenata da livelli estremi di ansia e stress. Questi sintomi, sebbene distinti, possono influenzarsi a vicenda, creando un ciclo difficile da interrompere.

Dato che menziona di non aver mai consultato un professionista per questi problemi, potrebbe essere il momento giusto per farlo. Anche se può sembrare difficile, avere un supporto professionale può fare una grande differenza.

Se desidera, posso offrirle il mio supporto come terapeuta. Lavoreremo insieme per sviluppare strategie per gestire i suoi sintomi e migliorare la qualità della sua vita. Potremo esplorare le tecniche terapeutiche più adatte a lei, con un approccio personalizzato e rispettoso delle sue esigenze e preoccupazioni.

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Buongiorno Gentile Utente, grazie per aver condiviso questo parte del proprio vissuto e delle sofferenze con cui convive. Per rispondere subito alla sua domanda le posso dire che ci può essere una compresenza tra la derealizzazione e il disturbo ossessivo, come risposta a vissuti traumatici e/o ad una modalità di tipo ansioso. Non sempre i vissuti traumatici sono facilmente accessibili e di rilievo è anche il significato che diamo a ciò che ci accade (un evento può essere vissuto in maniera traumatica e non elaborato in qualcuno, ma per qualcun altro può essere vissuto in maniera non traumatica o elaborato spontaneamente). Episodi di derealizzazione e DOC come nel caso che riporta possono presentarsi influenzandosi a vicenda. Per la gestione di questi sintomi le suggerirei di rivolgersi a professionisti che le permettano di ottenere i migliori risultati nel trattamento della sintomatologia che riporta, quindi ad un supporto psichiatrico che la aiuterà a tollerare i sintomi ed uno psicologico che le permetterà di comprendere e gestire efficacemente prima i sintomi e poi quelle dinamiche più profonde che li hanno scatenati. In particolare le suggerirei un professionista ad indirizzo integrato, che le possa permettere inizialmente di gestire i sintomi ed in una seconda fase un percorso di analisi ad un livello più profondo per evitare che si ripresentino in altre forme. Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Cara persona, mi piacerebbe risponderle così: quello che lei ha definito paradossale è, invece, quello che più frequentemente e normalmente accade. Più una persona pensa in modo "scorretto" e "spaventato" (termini che poi in seduta andrebbero chiariti) e più costruisce proprio quello che sta pensando! Il lavoro da fare, in questo caso, è una rieducazione al pensare meglio che parte assolutamente dal risolvere il DOC.
Spero di averle chiarito la correlazione ma soprattutto di averle dato una prima idea della direzione da prendere, se è pronto a risolvere le sue difficoltà.
Gentile Utente, i diversi sintomi che riporta possono essere ascritti a vissuti traumatici durante il percorso di sviluppo. Il DOC potrebbe avere correlazioni con l'essersi vissuti come colpevoli per non avere adempiuto a regole spesso rigide e ferree in un clima anaffettivo. Poi vanno considerati i significati soggettivi che vengono attribuiti all'esperienza e qui le variabili personali hanno un peso rilevante. Quanto descritto potrebbe essere vissuto come traumatico, pertanto i sintomi dissociativi ne sarebbero una diretta conseguenza. Andrebbero elaborati i vissuti traumatici collegati gli episodi che hanno contribuito a generare tali sintomi. Mi rendo disponibile nel caso volesse intraprendere un percorso in tal senso. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentile paziente, comprendo che tu sia preoccupato e curioso riguardo alla possibile correlazione tra il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e la Derealizzazione. È importante sottolineare che come psicologo cognitivo comportamentale, non posso fornire una diagnosi o un'opinione specifica senza una valutazione approfondita della tua situazione individuale. Tuttavia, posso darti alcune informazioni generali riguardo a queste due condizioni.

La Derealizzazione è un sintomo che può essere sperimentato da individui con diverse condizioni, tra cui il DOC. Si tratta di una sensazione di irrealtà o distacco dal mondo esterno, come se si stesse sognando o osservando tutto da una prospettiva distante. Questo sintomo può essere accompagnato da una serie di esperienze sensoriali alterate, come rumori ovattati o una percezione distorta del tempo e dello spazio.

Per quanto riguarda la correlazione tra DOC e Derealizzazione, la ricerca suggerisce che potrebbe esserci una connessione tra questi due disturbi. Alcuni studi hanno evidenziato che i pazienti con DOC possono sperimentare la Derealizzazione come un sintomo associato alle loro ossessioni e ansie. Tuttavia, è importante sottolineare che ogni individuo è unico e la correlazione tra queste due condizioni può variare da caso a caso.

È interessante notare che la Derealizzazione può avere diverse cause, tra cui traumi infantili. Tuttavia, ricordati che i traumi non sono l'unica possibile causa e che esistono molte altre variabili che possono contribuire allo sviluppo di questo sintomo.

Ti incoraggio a discutere di questi sintomi e delle tue preoccupazioni con un professionista della salute mentale, in modo da ottenere una valutazione accurata e un supporto adeguato. Un terapeuta esperto sarà in grado di esplorare più approfonditamente la tua storia individuale e lavorare con te per sviluppare una comprensione più chiara dei tuoi sintomi e delle possibili correlazioni. Ricorda che la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un approccio efficace nel trattamento del DOC e può anche essere utile nel gestire la Derealizzazione.

Ti invito a prendere contatto con un professionista qualificato per ottenere una consulenza personalizzata e supporto adeguato. Sono disponibile per ulteriori informazioni o per rispondere a eventuali domande che possano sorgere.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Gent.mo grazie per aver condiviso con noi il suo sentire. Quello che in questi casi sembra essere più indicato è un percorso con un terapeuta CBT specializzato nella Terapia Metacognitiva, in grado di consentirle di sganciarsi da quei pensieri che le provocano molta ansia e il DOC di cui ci parla. Rispetto agli episodi di derealizzazione e l'ansia che questi le provocano, cosi come per il DOC, sarà importante esplorare quando sono iniziati, quando si verificano e il significato che lei dà a quegli episodi. Comprendere quello che sta attraversando in termini di sintomatologia all'interno della sua storia di vita personale.
Le auguro il meglio, un caro saluto
dott.ssa Crivaro Nicole
Gentile utente, anche se non è consigliabile andare a leggere su internet possibili diagnosi o cause, ciò che lei dice non è del tutto strano. E cioè: è vero che il tutto può essere ricondotto all'infanzia, ma non necessariamente ci si riferisce a un trauma propriamente detto.
La psicoterapia, sistemico-relazionale in particolare, può aiutarla a dare un senso ai suoi sintomi e al suo modo di essere. Il doc è probabilmente una strategia (invalidante sicuramente) che lei ha messo in atto per proteggersi da altri tipi di vissuti altrimenti troppo dolorosi. Anche la derealizzazione è una risposta automatica protettiva a qualcosa che però può essere indagato solo ed esclusivamente in terapia.
Le consiglio vivamente l'inizio di un percorso di questo tipo e non si scoraggi perché tutti noi possiamo stare meglio.
D.ssa Denaro F.
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Caro utente, mi sembra di percepire una componente ansiosa molto elevata che ha pervaso tutta la sua personalità. Questo nucleo ha trovato poi due strade per potersi esprimere: la derealizzazione e il pensiero ossessivo.
Sono due facce della stessa medaglia. Quando era piccolo deve essere successo qualcosa (ma anche un clima intorno di disagio) che lei ha tentato di fronteggiare ma da cui poi è stato sopraffatto.
In quel momento della vita non aveva gli strumenti e la forza (era semplicemente un piccolo bimbo) per elaborare quello che stava vivendo.
Per farla sopravvivere la sua psiche ha cancellato la causa ed è rimasta solo la conseguenza: una grandissima ansia come meccanismo di allerta di un pericolo che lei non ricorda più.
Prenda in mano la situazione, si faccia coraggio e inizi a dare parola a quel piccolo bimbo che è stato. Le consiglio una buona psicoterapia che riesca a portarla un po' indietro nel tempo.
Se il sintomo del DOC è proprio pesante nella quotidianità può ricorrere a una consulenza per una terapia farmacologica.
Resto a disposizione
dott.ssa Merciari
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. La derealizzazione come manifestazione dissociativa e i sintomi ossessivi sono aspetti complessi, dal punto di vista neurofisiologico e psicologico. È possibile, certo, che la derealizzazione sia scatenata da un trauma come quelli da lei nominati, ma è possibile certamente anche che questi non siano in realtà l’unica causa: la dissociazione può essere anche una reazione dell’organismo di fronte a momenti particolari, più o meno difficili e/o stressanti, che in qualche modo può scaturire come modalità appresa. Per quanto molto soggettiva, la derealizzazione non deve essere piacevole, e, se si verifica in una persona con tratti ansiosi e ossessivi, può generare meccanismi di controllo marcati che potrebbero configurare poi un Disturbo Ossessivo-Compulsivo vero e proprio. Quest’ultimo, quindi, può manifestarsi in una persona a prescindere, e palesarsi maggiormente in conseguenza di eventi più duri, come anche proprio i momenti di dissociazione, rappresentandone un tentativo di gestione. Un soggetto tendenzialmente ansioso, cioè, può sviluppare un DOC, che può emergere sia a prescindere dagli eventi dissociativi, sia come conseguenza. C’è anche da dire, poi, che una persona ansiosa è maggiormente a rischio di sintomi dissociativi, in quanto questi nascono in noi esseri umani come modalità per affrontare i pericoli, e l’ansia presuppone pericoli. Ciò significa che la derealizzazione può scatenare l’ansia (e il DOC) e l’ansia può scatenare la derealizzazione. L’invito, dunque, è quello di intraprendere un percorso psicologico proprio per affrontare questi vissuti ansiosi. Spero comunque di esserle stata d’aiuto nella risposta. Sono disponibile per eventuali altre richieste, dott.ssa Sharon Bocca
Comprendo le tue preoccupazioni riguardo alla correlazione tra Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e derealizzazione. È importante notare che entrambi i disturbi possono coesistere e influenzarsi reciprocamente. La derealizzazione può essere una risposta ansiosa ai pensieri ossessivi stessi o un sintomo dissociativo collegato all'ansia. Non è sempre necessario che la derealizzazione sia causata da un trauma infantile specifico. Ti consiglio di consultare uno psicologo per una valutazione accurata e un supporto adeguato. Rimango a disposizione per ulteriori dettagli. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, la derealizzazione è un disturbo psicologico caratterizzato da una sensazione di irrealtà o distacco dall'ambiente in cui si sta vivendo. Si può percepire il mondo intorno a noi come falsificato, distorto, o come se si vivesse in un sogno. Questo disturbo può essere causato da molteplici fattori, tra cui ansia, stress o traumi emotivi derivati dall'infanzia o altro. Per quanto riguarda il disturbo ossessivo compulsivo esso si genera per controllare forti stati ansiogeni e per tenere tutto sotto controllo, questo accade per "illudere" la mente di poter prevedere e gestire gli eventi. Consiglio di iniziare un percorso psicologico per comprendere la natura di tali disturbi. Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta
Buongiorno gentile utente, la derealizzazione e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo sono due fenomeni che possono spesso coesistere e influenzarsi reciprocamente. Per comprendere meglio la loro correlazione, è utile considerare alcuni punti chiave.
La derealizzazione è una sensazione di distacco dalla realtà, come se il mondo esterno fosse irreale o sognato. Questa esperienza può essere estremamente ansiogena e può manifestarsi in risposta a situazioni di forte stress o ansia. Il DOC è caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi che servono a ridurre l'ansia. Questi pensieri ossessivi possono includere preoccupazioni su vari temi, tra cui la paura di perdere il controllo, la contaminazione, o esperienze di irrealtà come la derealizzazione. La derealizzazione può essere vista come un meccanismo di difesa che la mente utilizza per distaccarsi temporaneamente da una realtà percepita come troppo stressante o pericolosa. Questo distacco può servire a ridurre momentaneamente l'ansia intensa. Nel caso del DOC, l'ansia può essere così pervasiva e costante da innescare episodi di derealizzazione come una risposta automatica al sovraccarico emotivo. Gli episodi di derealizzazione possono essere innescati dai pensieri ossessivi stessi. Ad esempio, l'ossessione di poter sperimentare un episodio di derealizzazione può generare un ciclo di ansia che effettivamente porta a vivere l'episodio temuto. D'altra parte, la derealizzazione stessa può incrementare i pensieri ossessivi, creando un ciclo di retroazione che amplifica sia i sintomi ossessivi che gli episodi di derealizzazione. Comprendere questa correlazione è cruciale per un approccio terapeutico efficace. La terapia cognitivo-comportamentale è spesso utilizzata per trattare il DOC, e può includere tecniche per gestire l'ansia e la derealizzazione. La psicoeducazione, che coinvolge la comprensione e la normalizzazione di questi sintomi, può aiutare a ridurre il loro impatto e l'ansia associata. In alcuni casi, può essere utile anche un trattamento farmacologico per gestire l'ansia e i sintomi ossessivi.
In conclusione, la correlazione tra derealizzazione e DOC è complessa e bidirezionale, con l'ansia come fattore centrale. Affrontare queste problematiche con il supporto di un professionista può migliorare significativamente la qualità della vita e la gestione dei sintomi. Un caro saluto Dr. Vittorio Penzo.
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Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza e le sue preoccupazioni. Posso provare a comprendere quanto possa essere difficoltoso convivere con una sintomatologia di derealizzazione e disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Entrambi i fenomeni possono essere correlati all'ansia elevata. Il DOC è caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi che determinano molta ansia. La derealizzazione, invece, è una sensazione di distacco dalla realtà che può essere scatenata da livelli estremi di ansia e stress. Tali sintomi, possono influenzarsi a vicenda creando forte disagio. Le consiglio una terapia per ricercare attraverso ipotesi quei fattori che possono averle creato tale disagio, anche nel passato e nel suo trigenerazionale.
Resto a disposizione per informazioni. Un caro saluto.Dr.ssa Versari Debora.
Buongiorno, Non sempre sono collegati i disturbi.
Il fatto che lei pensa in modo ricorrente all'episodio di derealizzazione è un'ossessione di per sè.
Nell'infanzia è presente l'amnesia fino ai 4 anni, per cui tendiamo a non ricordare alcuni traumi. Credo che sia utile per lei ricercare le cause di questi episodi dissociativi, spesso alcuni stimoli evocano in noi delle emozioni intollerabili e come meccanismo di difesa la nostra mente si dissocia.

Resto a disposizione
Buona giornata
Immagino e comprendo la complessità della tua esperienza e la necessità di chiarimenti riguardo la possibile correlazione tra Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e derealizzazione. La tua storia mette in luce quanto questi due fenomeni possano intrecciarsi, alimentandosi reciprocamente, e quanto ciò possa influenzare la tua vita quotidiana.
Dal punto di vista psicodinamico, è possibile interpretare la derealizzazione come una difesa psichica. Questo meccanismo potrebbe essere entrato in gioco per proteggerti da emozioni e pensieri percepiti come insostenibili o minacciosi durante l'infanzia. Anche se non hai memoria di traumi specifici, è importante ricordare che il nostro inconscio può rispondere a stress e conflitti interiori in modi sottili e non sempre consapevoli.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, a sua volta, può essere visto come un tentativo di gestione e controllo dell'ansia. Le ossessioni e le compulsioni, sebbene dolorose, possono fornire un temporaneo senso di ordine e sicurezza. Tuttavia, il pensiero ossessivo riguardante la possibilità di sperimentare la derealizzazione crea un circolo vizioso, dove l'ansia alimenta ulteriormente i sintomi ossessivi.
Questa interconnessione potrebbe suggerire che le esperienze di derealizzazione siano in parte una manifestazione dell'ansia legata al DOC, una sorta di risposta estrema del tuo sistema nervoso alla pressione psicologica. La derealizzazione, quindi, potrebbe non essere "ingiustificata" ma piuttosto un riflesso del tuo stato emotivo interno, amplificato dal DOC.
Ritengo sia molto utile esplorare queste dinamiche in un contesto terapeutico. Un percorso di supporto psicologico potrebbe offrirti uno spazio sicuro per approfondire queste esperienze, comprendere meglio le radici della tua ansia e sviluppare strategie per gestirla. Invito quindi a considerare un consulto con me, dove potremo lavorare insieme per affrontare questi aspetti e trovare un percorso che ti porti maggiore serenità.
Sono a tua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o per iniziare questo percorso di supporto.

Con stima e comprensione.
M.G.
Caro utente, la correlazione tra DOC e derealizzazione può esserci, ma sicuramente un elemento in comune che hanno queste due cose sono l'ansia alla base, ma anche l'ansia che poi viene continuamente alimentata. Il mio primo consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista che possa andare ad indagare nel dettaglio la correlazione dei due nella sua persona, perchè alla base di questo c'è un significato e un vissuto ancora non palese ai suoi occhi. Sta di fatto che oltre a capire i meccanismi alla base di ciò è importante intervenire in maniera tempestiva nella gestione e riduzione della sintomatologia per evitare stati ancora più gravi di malessere e per riportare la sua ansia a livelli sani. Per questo è importante non soffermarsi solo sulla sua diagnosi e la possibile correlazione tra esse ma sul modo per uscirne.
Rimango a sua disposizione
Un cordiale saluto Dott.ssa Valentina Mestici
Buon pomeriggio caro cercatore,
mi incuriosisce molto la sua ricerca di correlazioni, a cosa potrebbero esserti utili quando anche ci fossero?
Se vuoi approfondire questi temi, contattami.
Un cordiale saluto
Dott. Claudio Cianci
Buongiorno,
La derealizzazione è spesso associata a stati di ansia acuta o stress, quindi un'ipotesi è che gli episodi di derealizzazione che ha vissuto siano stati scatenati dall'ansia intensa generata dai pensieri ossessivi. L'ansia può influenzare la percezione della realtà, portando a sentimenti di irrealtà o distorsioni delle esperienze sensoriali. Oltre a questa ipotesi, vi possono essere altre spiegazioni: la derealizzazione può fungere da meccanismo di difesa contro l'ansia, dove la mente sposta l'attenzione dalla situazione ansiogena. Questo può interagire con il DOC, dove la persona vive costantemente una pressione interna e un livello elevato d'ansia legato alle ossessioni. Anche se ha detto di non avere consapevolezza di traumi infantili, non è raro che esperienze di stress, pressioni familiari, o cambiamenti significativi nel contesto di vita possano contribuire all'emergere di sintomi di derealizzazione. Un'altra ipotesi è che queste esperienze potrebbero non essere percepite come «traumi» in senso stretto, ma potrebbero comunque influenzare la sua risposta all’ansia.

Personalmente la incoraggio ad approfondire questa domanda in uno spazio di supporto, riflettendo se quest'ultima non possa nascondere un dubbio ossessivo in sé. Resto a sua disposizione, un caro saluto

Dott.ssa Tatiana Pasino
Buongiorno, alcune difficoltà legate ad un disturbo ossessivo compulsivo riguardano spesso il tentativo di controllare i propri pensieri e le proprie azioni per ridurre l'ansia. Questo bisogno di controllo, se portato all'estremo, potrebbe contribuire a un senso di irrealtà e di distacco dal mondo esterno, simile alla derealizzazione. La rigidità e la ripetitività dei rituali compulsivi potrebbero alimentare la percezione di un mondo esterno incontrollabile e imprevedibile, portando a un senso di distacco e di irrealtà. Il nostro corpo e i contesti che viviamo giocano un ruolo fondamentale nel senso di stabilità personale. Sia la derealizzazione che il DOC possono essere visti come tentativi di ristabilire un senso di controllo e di stabilità in situazioni percepite come minacciose o destabilizzanti. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutare a gestire i sintomi, a esplorare i significati sottostanti al disturbo e a migliorare la qualità di vita.
Si resta a disposizione
dott.ssa Irene Rocchetti

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