C.a. Dottore Cardiologo Oggetto: BAV DI II° GRADO E RINOPLASTICA IN ANESTESIA LOCALE CON SEDAZION
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C.a. Dottore Cardiologo
Oggetto: BAV DI II° GRADO E RINOPLASTICA IN ANESTESIA LOCALE CON SEDAZIONE
Buongiorno, mi chiamo Martina e ho 26 anni. Dal 2021 soffro di BAV DI II° GRADO sporadici, a volte si risolvono in qualche "battito" e altre volte ho vere e proprie crisi di 15-20 minuti infiniti in cui mi sembra che il cuore non funzioni, mi manca quasi il respiro ma non sono mai svenuta per questo. Non ho malformazioni cardiache e gli ECG sono sempre nella norma anche quando vado al p.s. in seguito a questi BAV.
In questi tre anni ho eseguito solo 3 holter e in due di questi sono stati rilevati i BAV di II° (anche se quando li ho eseguiti, non ricordo di aver avuto queste aritmie, purtroppo ogni qualvolta le sento a livello percettivo non sto eseguendo nessun holter).
Detto questo, vi scrivo perchè vorrei affrontare un intervento di rinoplastica in anestesia locale con sedazione, ho trovato un dottore che mi piace e che opera in anestesia locale con sedazione ma ho davvero paura che se sotto sedazione mi vengono uno o più BAV, il mio cuore possa non reagire a dovere. E' possibile?
Premetto inoltre che ho già effettuato degli interventi nella mia vita (tutti prima del 2021, prima dei BAV), sia in anestesia totale (ernia inguinale e appendicite) che in anestesia locale con sedazione (rimozione corpi estranei profondi da un occhio), oppure solo anestesia locale come l'estrazione di un dente del giudizio incluso orizzontalmente sopra al nervo. Mi vorrei soffermare su quest'ultimo. Quando ho subito questo intervento maxillo-facciale nel 2020 NON soffrivo ancora di BAV, e comunque l'anestesia iniettata mi ha provocato una forte tachicardia, risolta in pochi minuti. Adesso che invece ho questa condizione cardiaca mi chiedo, se il poco anestetico iniettato per una piccola zona come la gengiva mi ha provocato questa forte tachicardia, possibile che l'anestetico locale per addormentare il naso possa proporzionalmente provocarmi ancora più tachicardia? E come può influire con i BAV?
Vi sarei molto grata per una risposta a queste mie due domande in quanto proprio domani 22/11/2024 avrò la prima visita con questo dottore.
Grazie in anticipo, cordiali saluti.
Oggetto: BAV DI II° GRADO E RINOPLASTICA IN ANESTESIA LOCALE CON SEDAZIONE
Buongiorno, mi chiamo Martina e ho 26 anni. Dal 2021 soffro di BAV DI II° GRADO sporadici, a volte si risolvono in qualche "battito" e altre volte ho vere e proprie crisi di 15-20 minuti infiniti in cui mi sembra che il cuore non funzioni, mi manca quasi il respiro ma non sono mai svenuta per questo. Non ho malformazioni cardiache e gli ECG sono sempre nella norma anche quando vado al p.s. in seguito a questi BAV.
In questi tre anni ho eseguito solo 3 holter e in due di questi sono stati rilevati i BAV di II° (anche se quando li ho eseguiti, non ricordo di aver avuto queste aritmie, purtroppo ogni qualvolta le sento a livello percettivo non sto eseguendo nessun holter).
Detto questo, vi scrivo perchè vorrei affrontare un intervento di rinoplastica in anestesia locale con sedazione, ho trovato un dottore che mi piace e che opera in anestesia locale con sedazione ma ho davvero paura che se sotto sedazione mi vengono uno o più BAV, il mio cuore possa non reagire a dovere. E' possibile?
Premetto inoltre che ho già effettuato degli interventi nella mia vita (tutti prima del 2021, prima dei BAV), sia in anestesia totale (ernia inguinale e appendicite) che in anestesia locale con sedazione (rimozione corpi estranei profondi da un occhio), oppure solo anestesia locale come l'estrazione di un dente del giudizio incluso orizzontalmente sopra al nervo. Mi vorrei soffermare su quest'ultimo. Quando ho subito questo intervento maxillo-facciale nel 2020 NON soffrivo ancora di BAV, e comunque l'anestesia iniettata mi ha provocato una forte tachicardia, risolta in pochi minuti. Adesso che invece ho questa condizione cardiaca mi chiedo, se il poco anestetico iniettato per una piccola zona come la gengiva mi ha provocato questa forte tachicardia, possibile che l'anestetico locale per addormentare il naso possa proporzionalmente provocarmi ancora più tachicardia? E come può influire con i BAV?
Vi sarei molto grata per una risposta a queste mie due domande in quanto proprio domani 22/11/2024 avrò la prima visita con questo dottore.
Grazie in anticipo, cordiali saluti.
Buongiorno. Nel suo racconto non è ulteriormente specificato se si tratta di un BAV di 2° grado di primo o secondo tipo. Nel primo caso si tratta di una forma benigna, in genere, senza ripercussioni emodinamiche e senza la necessità di intervenire drasticamente con l’impianto di un PM a meno di riscontrare con una indagine piu’ accurata una brachicardia sintomatica o, dopo uno studio elettrofisiologico, la presenza di un blocco intra o sottohisiano. Rimando chiaramente queste considerazioni complesse e dettagliate al suo specialista cardiologo di riferimento per le eventuale valutazioni di merito che ritengo comunque opportune in previsione di un intervento di piccola chirurgia in anestesia locale ma comunque abbisognevole di anestestici locali piu’ o meno abbinati a vasocostrittori locali. Diversamente il secondo tipo presenta caratteristiche di maggiore severità tanto che, anche se in forma asintomatica, le attuali Linee Guida di riferimento prevedono una congrua valutazione di riferimento in previsione dell’impianto di un pacemaker. La possibilità di presentare episodi tachicardici in relazione all’assorbimento di anestetici locali è sovente correlata alle piccole quantità di Epinefrina abbinata all’agente anestetico in virtu’ di un desiderato potenziamento dell’azione anestetizzante. Va detto comunque che l’impiego di Epinefrina puo’ essere disatteso laddove gli effetti sistemici della stessa siano temibili o sgraditi al paziente. Va infine ricordato che la famiglia di appartenenza degli anestetici locali utilizzati in genere per i piccoli interventi di chirurgia ( Benzocaina, Lidocaina, Articaina, Mepivacaina, Bupivacaina ) è la medesima degli antiaritmici della classe I anche se poi, di regola, marcati effetti sulla conduzione intranodale non si evidenziano se non in caso di sovradosaggio. Fatta questa lunga premessa ritengo, per la sua serenità e sicurezza, un corretto inquadramento cardiologico e anestesiologico propedeutico al tipo di intervento in previsione
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