Buongiornoho 61 anni compenso cardiaco fibrillazione atrialeeinsuff venosa cronica dolori prostata m

2 risposte
Buongiorno ho 61 anni e dolori alla prostata da 4 anni,sono con scompenso cardiaco e fibrillazione,assumo coumadin lansoprazolo30e altri farmaci,chiedo un parere..ogni volta che mangio un alimento piccante ho dopo qualche giorno due scariche di diarrea e bruciori all'ano,poi si trasferiscono alle zone bae ma gli esami delle urine sono a posto,l'ecoaddome soloresiuo 70 clreni a posto, spermio cultura a posto,come mai da 4 anni..non posso più bere un caffè sennò si irrita tutto? Che sia il lansoprazolo?Mi è stato dato dal reparto di cardiologai 10 anni a poi dai vari medici la spiegazione è questa:soffro di refluo leggero..i vari farmaci contengono eccipienti che possono irritare lo stomaco quindi per questo motivo mi viene prescritto sempre solo una volta 2 anni a ho voluto toglierlo..ho avuto forti bruciori per 10 gg e poi sono compari. Sono riappari aumento una sola compressa di otiloniobromuro,ovvero lo spamomen e ho dovuto riassumerlo.Il Riopan fa bruciori perchè contiene MENTA che è irritante per me.., C'è un collegamento tra colon infiammato e infiammazione della prostata? e quello che mangio IRRITA il colon e dopo la prostata allora lo specilista non è l'urologo ma il gastroenterologo o meglio il biologo nutrizionista che studia cosa posso mangiare e cosa no? E' vero? Gastroscopia non me l'hanno prescritta,colonscopia neppure la spiegazione è.scompenso e fibrillazione quindi niente colonscopia..gastroscopia lo stesso di notte dormo benissimo e mangio verdure pollo mele sto bene. Grazie.
Gli aspetti disfunzionali digestivi, soprattutto del colon, possono concorrere a indurre e sostenere una congestione infiammatoria pelvico-prostatica. Gli inbitori della pompa protonica (lasoprazolo e simili) possono interferire con le regolazioni funzionali prostatiche e testicolari concorrendo a sostenere uno stato infiammatorio. Il suo quadro cardiologico non aiuta tutta la questione. Occorre che un buon andrologo, in collaborazione con il cardiologo, rivaluti con cura la sua situazione ed elabori una utile terapia di riequilibrio senza usando i farmaci nello stretto indispensabile e senza dover inseguire i diversi sintomi.

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