Buongiorno,vorrei un supporto per una decisione da prendere nel breve tempo possibile. Un mio stret

19 risposte
Buongiorno,vorrei un supporto per una decisione da prendere nel breve tempo possibile.
Un mio stretto parente 15 anni fa ha lasciato la famiglia per star assieme a una donna ,in questi anni è sparito senza più essersi mai fatto sentire. A oggi novantenne e a quanto pare con i giorni contati si è rimesso in contatto chiedendo esplicitamente di vedermi in modo urgente.
Vorrei l aiuto nella scelta se decidere di andarlo a vedere oppure no.
Una persona sparita per tutti questi anni merita la misericordia dell'ultimo minuto?
Premetto che non mi interessano i soldi e non li accetterei neanche fossero nel testamento,avevo già pensato eventualmente di lasciarli in piccole parti a chi ne ha bisogno( persone e associazioni).

Il punto è solo se si merita di veder esaudito o meno il suo desiderio.
A pelle la mia risposta è No,ma volevo un confronto con Voi

Grazie
Gentile utente buongiorno, senza volermi mettere al posto suo le dico come la penso. Immagino che la sua tentazione di ignorare la richiesta nasca dalla convinzione che questo parente per 15 anni si sia fatto gli affaracci suoi mettendo da parte la famiglia e dunque adesso che vuole? Ma questa sua interpretazione dei fatti potrebbe non essere l'unica. Magari questo parente si è messo da parte timoroso del vostro giudizio, convinto di una vostra condanna per la sua scelta. Magari questo allontanamento ha fatto soffrire pure lui. Provi a vedere tutta la storia da un punto di vista diverso da quello sempre utilizzato e poi faccia la sua scelta. Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa

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Gentile utente, nonostante "a pelle" la sua risposta sia negativa, una parte di lei esprime qualche residuale incertezza rispetto al da farsi, dal momento che necessita di un "confronto" attraverso questo canale. Le suggerirei di mettersi in ascolto di questa parte e provare a sentire "cosa ha da dirle". Proprio in relazione al bisogno di un confronto, che implica un dialogo e quindi un'interazione, provi a valutare la possibilità di concedersi uno spazio per riflettere con la calma che la delicata questione richiede prima di prendere la sua intima, personale e pertanto Giusta decisione. Restando a disposizione, la saluto cordialmente
Gentile utente, non credo sia semplice per nessuno prendere una decisione simile. Tuttavia lei conoscere una narrazione della storia, che è la sua. Forse capire cosa è accaduto potrebbe aiutarla. Ad oggi lei non sa cosa voglia questa persona dopo 15 anni, è anche vero che se le viene il dubbio su cosa sia più giusto per lei fare forse qualcosa questo dubbio, sta cercando di dirle. Provi ad ascoltarsi, si chieda cosa le da e cosa le toglie un eventuale incontro? Può fare una lista di Pro e Contro sia nel non andare, che i pro e contro dell'incontrare questa persona, dopo di che fare una riflessione sul bilancio da fare. Resto a disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno,
immagino non sia affatto semplice prendere una decisione. Dalle sue parole emergono dubbi e incertezze, che per essere dipanati necessitano di uno spazio di riflessione.
Potrebbe esserle utile soffermarsi su alcuni aspetti, come il fatto che l'indecisione significa qualcosa, le sta dicendo qualcosa. Anche se razionalmente le verrebbe da dire no, varrebbe la pena approfondire cosa ci sia dietro questa indecisione.
Potrebbe inoltre esserle di aiuto stilare una lista di pro e contro, così da avere una visione globale degli elementi che la porterebbero a rivedere questa persona oppure al contrario ciò che va nella direzione di non incontrarla.
Resto disponibile, se avesse ulteriori richieste.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera Gentile Utente, purtroppo non posso darle la risposta che desidera. Provi a spostare l'attenzione da lui a sé: lei sente di volere questo confronto? Di parlarci e dirgli ciò che pensa? Non dev'essere per forza misericordiosa. Valuti in base a ciò di cui sente di avere bisogno. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentile utente di mio dottore,
Credo che la cosa migliore sia fare quello che sente. Si interroghi su cosa la far star meglio, e agisca di conseguenza; credo sia la cosa migliore.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, sicuramente questa è una scelta difficile inevitabilmente influenzata anche dalla situazione in cui si trova il suo familiare.
Dal suo breve scritto mi arriva anche una sua sofferenza rispetto al rapporto con questa persona.
Mi sento di dirle che la risposta può trovarla chiedendosi che valore avrebbe per lei "esaudire" il desiderio di questa persona e soprattutto come influenzerebbe il suo benessere.
Se la risposta "di pancia" è No, probabilmente ci sono dei significati profondi sottostanti.
Se la fatica nel prendere una decisione è legata all'emergere di vissuti come il senso di colpa etc, può essere utile esplorarne il significato in colloquio.
Nonostante le serie difficoltà di salute in cui si trova il suo familiare, la sua scelta sarà comunque motivata da un suo vissuto emotivo ed esperienziale non opinabile. Ogni sua scelta avrà un senso per lei, e va bene così. Si accoglie anche questo.
Se ciò le causa malessere psichico le consiglio di chiedere un supporto psicologico.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, la scelta ovviamente resta solo la sua, quando si arriva “ad avere i giorni contati” e si fa un bilancio della propria vita…le cose che restano “in sospeso” si vogliono in qualche modo chiarire, non solo ma spesso è “quando è troppo tardi” che ci si rende conto delle vere cose importanti della vita…Quello che deve chiedersi lei è…questa persona prima che sparisse era importante per lei? Riesce lei ad essere una persona che vive secondo sani valori e ad agire diversamente da come ha fatto questa persona o “facendogliela pagare” dicendo no a questa richiesta forse sta “ripagando con la stessa moneta” il trattamento che le ha fatto questo parente? Ci ragioni e poi a lei la scelta. Buona fortuna.
Buonasera, posso darle con il mio supporto l'occasione di riflettere insieme e in caso rafforzare la sua scelta. Ha fatto bene a scrivere qui, la psicoterapia è utile anche in questi casi. Scegliere e sentirsi liberi di rispondere, questo è il percorso che con il trattamento EMDR potrebbe essere di grande aiuto. Saluti
Il punto non è se merita lui. Il punto è, che persona è lei? è una persona vendicativa e che porta rancore? allora probabilmente sceglierà di non assecondare la richiesta. è una persona in grado di perdonare ed eventualmente cercare di capire quando c'è la possibilità? allora probabilmente sceglierà di ascoltare cosa avrà da dire per poi giudicare. Queste considerazioni acquisiscono ovviamente un peso diverso a seconda dell'importanza che questa persona ha avuto nella sua vita.
Buongiorno. La situazione che ha descritto è certamente complessa e delicata. La decisione di andare a trovare il suo parente dipende da vari fattori, tra cui i suoi sentimenti personali, i motivi per cui è sparito per tutti questi anni e come si sente riguardo a un possibile incontro.
È comprensibile che possa avere delle riserve o dei dubbi su se andare a vederlo o meno. Tuttavia, potrebbe essere utile riflettere su quali siano le sue intenzioni e ascoltarlo, se è disposto a condividere la sua storia e i motivi della sua assenza per tutti questi anni. Potrebbe esserci una spiegazione valida o una necessità di riconciliazione che spingono il suo parente a cercare un contatto ora.
È importante considerare anche il suo stato di salute e se ci sia un bisogno reale di un incontro prima che sia troppo tardi.
In ogni caso, la decisione finale spetta a lei, e dovrebbe essere basata sui suoi sentimenti e sulla sua comprensione della situazione. Se sente il bisogno di una consulenza o di un supporto per prendere questa decisione, potremmo esplorare meglio i suoi pensieri e sentimenti.
Buongiorno, io ritengo che un confronto vada sempre accettato. Può essere anche un'occasione per confrontarsi su ciò che lei pensa e manifestare la sua rabbia se può farla stare meglio. Non farlo, nel tempo, potrebbe incistare pensieri ed emozioni legate a questo evento abbandonico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno a lei, comprendo le sue difficoltà nel prendere tale decisione. Il mio consiglio è quello di fermarsi un attimo e domandarsi: cosa vorrei fare io? Ho voglia di avere un confronto con questa persona? A volte rimaniamo bloccati perché tendiamo a chiederci cosa significherebbe per l’altro, che effetto avrebbe per lui una nostra scelta, ma è proprio questo che ci porta alla confusione. Ci “co-fondiamo” con l’altro e di lì non riusciamo più a vedere con chiarezza quello che è il nostro pensiero. Noi però, purtroppo o per fortuna, non saremo mai in grado di sapere cosa effettivamente sta pensando l’altro. Dunque, se l’unica cosa che possiamo sapere con certezza è quello che pensiamo noi, focalizziamoci su ciò che desideriamo per noi stessi e sicuramente prenderemo una decisione che è la più giusta per noi.
Buongiorno, mi sembra di capire e, tento un azzardo, che il tasto dolente non è se quel parente si merita o no la sua misericordia ma quello che lei prova verso quel parente e quello che ha fatto nella sua vita. Se ho ragione, allora sarebbe bene concentrarsi su cosa lei sta provando e se la morte imminente del parente potrebbe sospendere per un giorno queste sue emozioni
Gentile utente,
questa domanda rientra in un aspetto che potremmo definire "filosofico-morale". In questi casi, temo, credo non esista una risposta "giusta" o "sbagliata". Si potrebbe discutere all'infinito su ciò che lei prova, sulle motivazioni del perché prova ciò che prova, su ciò che questa persona le ha fatto o non le ha fatto e via discorrendo, sul fatto appunto se sia giusto o sbagliato assecondare tale richiesta.
Io credo che, in questi casi, sia necessario cercare di avere una visione lungimirante su quelli che saranno i suoi eventuali stati emotivi futuri, più che concentrarsi su ciò che ha vissuto nel passato (con ciò non voglio sminuire il vissuto emotivo). Con questo intendo: provi a immaginarsi tra un anno, tra 5 anni e tra 10 anni e provi a pensare come potrà sentirsi in futuro in merito alla sua presente decisione. Fatto ciò, mantenga sempre e comunque il seguente pensiero a memoria: ciò che lei deciderà, sarà comunque la migliore decisione che potesse prendere nel momento presente con il presente stato di consapevolezza che ha in questo momento.
le auguro il meglio

Dr. D.E. Merrelaar
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Comprendo che questa decisione sia estremamente difficile e che ci siano sentimenti contrastanti da considerare. Ecco alcuni punti che potrebbero aiutarti a prendere una decisione:

Rifletti sui tuoi sentimenti: Prima di tutto, è importante esaminare i tuoi sentimenti nei confronti di questo parente e della situazione nel suo complesso. Come ti senti riguardo alla sua scomparsa per così tanti anni? Hai rancore o hai perdonato? Considera sinceramente se hai il desiderio di vederlo o meno.
Considera il suo stato attuale: Il fatto che sia novantenne e che abbia chiesto di vederti urgentemente potrebbe indicare che si trova in una situazione di vulnerabilità o che ha dei rimpianti o dei desideri irrisolti. Valuta se potresti voler concedergli l'opportunità di chiarire la situazione o di concludere eventuali questioni in sospeso.
Pondera le tue priorità: Considera quali sono le tue priorità e valori personali. Se hai sempre creduto nell'importanza della compassione e del perdono, potresti sentirti incline a concedere a questo parente un'ultima possibilità. Se, al contrario, ritieni che il suo comportamento passato non meriti una seconda possibilità, potresti decidere di non incontrarlo.
Rifletti sulle conseguenze della tua decisione: Pensa alle possibili conseguenze emotive e psicologiche della tua decisione, sia per te che per il parente coinvolto. Considera come potrebbe influenzare i tuoi rapporti familiari e il tuo senso di integrità personale.
Chiedi consigli a persone di fiducia: Parla della situazione con persone di fiducia, come amici stretti o familiari, e ascolta i loro pareri. Tuttavia, ricorda che la decisione finale deve essere tua e basata sui tuoi sentimenti e valori personali.
Infine, ricorda che non c'è una risposta giusta o sbagliata in questa situazione e che è normale sentirsi ambigui riguardo a una decisione così importante. Ascolta il tuo cuore e fai ciò che senti sia meglio per te, prendendo in considerazione tutte le variabili in gioco.
Salve. Non sarebbe giusto scegliere al suo posto, pertanto quel che le posso dire è questo: quel che lei chiama "misericordia", sarebbe uno sforzo significativo per lei? Sarebbe difficile, per lei, mettere da parte il risentimento verso questa persona per andare incontro ad una richiesta di incontro?
Quel che posso consigliarle è valutare quanto questo eventuale incontro impatterebbe su di lei, e valutarne le conseguenze, specialmente quelle non "pratiche" ma emotive. Sia in un senso, che nell'altro.
Per qualsiasi dubbio o domanda sono a sua disposizione.
Dott. Valeri

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