Buongiorno vorrei un consiglio sul comportamento di mio figlio di 11 anni, mio figlio ha l'insegnant
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Buongiorno vorrei un consiglio sul comportamento di mio figlio di 11 anni, mio figlio ha l'insegnante di sostegno a scuola perché ha una funzione intellettiva limite e difficoltà emozionali. A scuola si comporta abbastanza bene, il problema è a casa e dai nonni, nonostante i rimproveri è molto maleducato e sopratutto ha difficoltà sul controllo della rabbia si offende per tutto e si arrabbia per qualsiasi cosa spaccando poi vari oggetti per dispetto o sfogo non so, non ascolta e non capisce la parola no! Sono divorziata e il padre abita lontano quindi siamo io e il mio compagno (che però non sempre è presente perché non vive in maniera permanente con noi) a dover assistere spesso a questi episodi o a comportamenti infantili. Dai nonni poi con cui passa parecchio tempo quando sono al lavoro si comporta spesso male e anche loro si lamentano. Ho preso appuntamento con uno psicologo dell'ASL ma purtroppo i fondi sono pochi e gli appuntamenti sono uno ogni 4 mesi......non so più davvero cosa fare uno glielo dice con le buone poi con le cattive ma lui continua a comportarsi male (tranne piccoli periodi che sembra un'altro bambino poi ritorna a comportarsi male). Per me è stressante perché non vivo bene questa situazione e non riesco a trovare aiuto. Forse sono stata troppo permissiva non lo so ma delle volte fa delle cose che non sono normali, grida rompe oggetti (telecomandi, sedie,giostic, telefono) come se nulla fosse (anche quando gioca ai videogiochi non sa perdere e le reazioni sono spropositate).....non riesce a capire che quello che fa è sbagliato, oppure gioca e salta addosso dando fastidio, si butta a terra come i bambini piccoli, non capisce quando deve fermarsi ed esagera, anche il mio compagno a volte non sopporta più la situazione, eppure gli diamo tutto ma non cambia ci tratta come pezze da piedi. Anche per fare i compiti è una lotta ogni giorno perdite di tempo perché si lagna sempre che è stanco......mi potete dare un consiglio? Dovrei andare da uno psicologo privato? Come mi devo comportare io vorrei solo avere un rapporto tranquillo e normale con mio figlio non voglio doverlo rimproverare di continuo ma lui non cambia.....non so davvero più che fare sicuramente avrò sbagliato qualcosa.....poi a 11 anni dorme sempre con me nonostante glielo abbia detto tante volte ma niente. I problemi sono controllo della rabbia, Infantilismo, gestione delle emozioni, non capire che se uno dice no è no......cosa devo fare? Grazie
Caro utente, probabilmente suo figlio si sta affacciando al periodo dell'adolescenza, con le intemperanze che questo porta. È vero che, delle volte, il comportamento dei bambini a scuola è diverso da quello che assumono a casa, poiché le figure genitoriali sono diverse da quelle educative presenti nel sistema scolastico.
Non si dia addosso tutte le colpe. Potrebbe rivolgersi ad uno psicologo privato, se i tempi dell'ASL sono questi.
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento, un caro saluto.
Non si dia addosso tutte le colpe. Potrebbe rivolgersi ad uno psicologo privato, se i tempi dell'ASL sono questi.
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento, un caro saluto.
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Buongiorno, ha pensato alla possibilità di far intraprendere a suo figlio un percorso psicologico? Può aiutare a comprendere meglio i motivi di tali comportamenti e a supportarlo nella gestione dei momenti di rabbia.
Cordiali saluti. Dott.ssa Francesca Coretti
Cordiali saluti. Dott.ssa Francesca Coretti
Buongiorno,
Mi permetto di poter scrivere due righe a riguardo poichè mi occupo principalmente di infanzia e adolescenza. Se la rabbia ed il discontrollo emotivo si manifestano in maniera esclusivamente "contestualizzata", significa che questa ha una funzione "strumentale": serve a qualcosa. Il bambino forse si comporta così perchè è alla ricerca di attenzioni da parte del nucleo familiare? Posso darle una piccola dritta: cerchi di capire in quale momento della giornata, con chi e che cosa state facendo quando suo figlio manifesta questi comportamenti. Questo aiuterà a capire in che modo il bambino mette in atto l'escalation di rabbia. Resto a disposizione per un colloquio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Veronica Pacifici
Mi permetto di poter scrivere due righe a riguardo poichè mi occupo principalmente di infanzia e adolescenza. Se la rabbia ed il discontrollo emotivo si manifestano in maniera esclusivamente "contestualizzata", significa che questa ha una funzione "strumentale": serve a qualcosa. Il bambino forse si comporta così perchè è alla ricerca di attenzioni da parte del nucleo familiare? Posso darle una piccola dritta: cerchi di capire in quale momento della giornata, con chi e che cosa state facendo quando suo figlio manifesta questi comportamenti. Questo aiuterà a capire in che modo il bambino mette in atto l'escalation di rabbia. Resto a disposizione per un colloquio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Veronica Pacifici
Salve Signora. Grazie per aver condiviso la sua esperienza, non è mai semplice raccontarsi.
Dal suo racconto emerge una realtà multisfaccettata.
Ogni elemento e condizione che descrive (disabilità intellettiva di suo figlio, separazione dello stesso dal padre, ecc..) è da considerarsi parte integrante al fine di analizzare le modalità comportamentali dello stesso. E' bene precisare che le richieste che emergono dal suo racconto sono due; una, in relazione alla gestione comportamentale di suo figlio, relativa alla difficoltà che questo sembra avere nella regolazione e gestione delle sue emozioni, e l'altra, relativa a lei, e nello specifico alla frustrazione e confuzione che la gestione dello stesso le provocano. Se non lo ha già fatto, le consiglio, per quanto riguarda i comportamenti disfunzionali di suo figlio nell'ambiente familiare, di interfacciarsi con la sua inseganante di sostegno al fine di comprendere quali strategie di contenimento questa mette in atto nel contesto scolastico; potrebbe esserle d'aiuto per declinare le stesse a casa. Se ciò non dovesse portare a dei miglioramenti, le consiglio, per entrambe le richieste d'aiuto, di rivolgersi ad un professionista psicologo. A suo figlio aiuterebbe tanto imparare a gestire le proprie emozioni, sono certa che alche lui soffre per questo, e anche lei gioverebbe di un supporto psicologico viste le realtà e situazioni con sui si ritrova a vivere. Rimango a sua disposizione. Dott.ssa Angelica Spanò.
Dal suo racconto emerge una realtà multisfaccettata.
Ogni elemento e condizione che descrive (disabilità intellettiva di suo figlio, separazione dello stesso dal padre, ecc..) è da considerarsi parte integrante al fine di analizzare le modalità comportamentali dello stesso. E' bene precisare che le richieste che emergono dal suo racconto sono due; una, in relazione alla gestione comportamentale di suo figlio, relativa alla difficoltà che questo sembra avere nella regolazione e gestione delle sue emozioni, e l'altra, relativa a lei, e nello specifico alla frustrazione e confuzione che la gestione dello stesso le provocano. Se non lo ha già fatto, le consiglio, per quanto riguarda i comportamenti disfunzionali di suo figlio nell'ambiente familiare, di interfacciarsi con la sua inseganante di sostegno al fine di comprendere quali strategie di contenimento questa mette in atto nel contesto scolastico; potrebbe esserle d'aiuto per declinare le stesse a casa. Se ciò non dovesse portare a dei miglioramenti, le consiglio, per entrambe le richieste d'aiuto, di rivolgersi ad un professionista psicologo. A suo figlio aiuterebbe tanto imparare a gestire le proprie emozioni, sono certa che alche lui soffre per questo, e anche lei gioverebbe di un supporto psicologico viste le realtà e situazioni con sui si ritrova a vivere. Rimango a sua disposizione. Dott.ssa Angelica Spanò.
Buongiorno, da quello che scrive sembrerebbe essere urgente l'inizio di un percorso psicologico. Prima suo figlio gestirà meglio ciò che prova e prima lei e i nonni avrete sollievo. Certo, è anche utile che lo psicologo che seguirà suo figlio sia disponibile a incontrare anche lei per darle delle indicazioni più precise su come gestire la situazione in casa.
Gentilissima Utente, capisco che la situazione possa essere frustrante per lei. È importante affrontare queste sfide in modo delicato e comprensivo, specialmente considerando l'età del suo bambino. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarla a gestire questa situazione:
Parla con suo figlio in modo calmo e compassionevole. Spiegando i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni riguardo alla situazione. Esempi come può integrare l'educazione emotiva nella sua comunicazione con lui:
1. Aiuta suo figlio a riconoscere e identificare le proprie emozioni. Utilizza parole per descrivere i diversi sentimenti e incoraggialo a esprimere come si sente. Messaggio Io: Può comunicare il proprio malessere collegato al comportamento del bambino “io mi irrito quanto tu …”, e si invita a trovare una soluzione condivisa al problema
2. Pratica l'ascolto attivo quando suo figlio condivide i suoi sentimenti con lei. Fa domande aperte e mostra interesse genuino per ciò che sta provando. Evita di giudicare o minimizzare i suoi sentimenti.
3. Valida i sentimenti di suo figlio, anche se potrebbero sembrare irrazionali o esagerati. Fagli sapere che è normale provare una vasta gamma di emozioni e che i suoi sentimenti sono accettati e rispettati.
4. Mostra a suo figlio come gestire le tue emozioni in modo positivo. Se mostri calma e compostezza durante situazioni emotive, suo figlio imparerà da lei e sarà più incline a seguire il tuo esempio.
5. Dedica del tempo di qualità con suo figlio in cui potete parlare apertamente delle vostre emozioni, delle vostre esperienze e delle sfide che state affrontando. Questo rafforzerà il legame emotivo tra voi e favorirà una comunicazione aperta e onesta.
Il comportamento volto alla ricerca di soluzioni sostitutive o sublimatorie permette la riduzione della tensione ed il conseguimento di un equilibrio, (viene in tal modo spezzato il rapporto univoco tra frustrazione ed aggressività, perché la frustrazione non sempre genera aggressività, ma l’aggressività è sempre conseguenza di una frustrazione):
Ecco alcuni esempi di come il bambino può sublimare l'aggressività:
• Partecipazione a sport: Coinvolgere il bambino in attività sportive. Organizza attività motorie e sportive adattate alle capacità del bambino, come camminare, correre, lanciare o saltare. Può utilizzare attrezzature e materiali adattati per rendere le attività accessibili e gratificanti (in casa utilizzando ostacoli o materiale riciclato come scatole o cuscini, organizzando percorsi motori semplici può incoraggiare il movimento in modo divertente e stimolante)
• Offrire opportunità per disegnare, dipingere, fare collage o creare opere d'arte utilizzando materiali semplici come matite colorate, tempere o argilla. Queste attività possono incoraggiare l'espressione artistica e la creatività.
• Dedica del tempo per il gioco libero e strutturato in cui il bambino può scegliere liberamente i giocattoli e le attività che preferisce. Questo offre l'opportunità di esplorare e sperimentare in un ambiente controllato e stimolante.
• Organizzare sessioni di musica e movimento in cui il bambino può ascoltare musica e muoversi liberamente, può utilizzare strumenti musicali semplici come tamburelli o maracas e incoraggiare il bambino a partecipare con gesti e movimenti semplici.
Gestire l'aggressività nei bambini di 11 anni con una funzione intellettiva limitata richiede un approccio delicato e comprensivo, con conseguenze chiare e appropriate. È essenziale che le conseguenze siano immediate, coerenti e comprensibili per il bambino. Esempio di alcune strategie efficaci:
Se il comportamento aggressivo persiste, può rimuovere temporaneamente un privilegio, come il tempo di gioco con i dispositivi elettronici o l'accesso a un'attività preferita. (è importante spiegare chiaramente al bambino il motivo della rimozione del privilegio)
Chiedere al bambino di fare qualcosa per riparare il danno causato dal comportamento aggressivo. Ad esempio, se ha rovinato un oggetto, potrebbe aiutare a sistemarlo o scusarsi sinceramente con i nonni. (Può spiegare al bambino cosa è successo: "Hai rotto alcuni oggetti dei nonni ora dobbiamo chiedere scusa." Spiegare l'importanza delle scuse: "Chiedere scusa mostra che ci dispiace per quello che è successo e che rispettiamo i sentimenti dei nonni.") Questo insegna responsabilità e empatia. (il bambino può offrire di aiutare a pulire o sistemare i danni, o fare qualcosa di gentile per i nonni come disegnare un disegno o fare un piccolo lavoretto. Questo mostra responsabilità e desiderio di rimediare.
Dopo che il bambino ha chiesto scusa, elogialo per il suo coraggio e sincerità. Riconoscere il suo sforzo rafforza il comportamento positivo e incoraggia a ripetere azioni simili in futuro.
Utilizzare uno schema di ricompensa visiva (come una tabella con adesivi) per tracciare i comportamenti positivi. Ogni volta che il bambino gestisce correttamente le proprie emozioni senza aggressività, può guadagnare un adesivo. Raggiungere un certo numero di adesivi può portare a una ricompensa più grande.
È importante notare che queste strategie possono essere efficaci, ma potrebbe essere necessario cercare supporto professionale per affrontare i problemi sottostanti in modo più efficacie.
Dott.ssa Beata Bozena Rozborska
Parla con suo figlio in modo calmo e compassionevole. Spiegando i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni riguardo alla situazione. Esempi come può integrare l'educazione emotiva nella sua comunicazione con lui:
1. Aiuta suo figlio a riconoscere e identificare le proprie emozioni. Utilizza parole per descrivere i diversi sentimenti e incoraggialo a esprimere come si sente. Messaggio Io: Può comunicare il proprio malessere collegato al comportamento del bambino “io mi irrito quanto tu …”, e si invita a trovare una soluzione condivisa al problema
2. Pratica l'ascolto attivo quando suo figlio condivide i suoi sentimenti con lei. Fa domande aperte e mostra interesse genuino per ciò che sta provando. Evita di giudicare o minimizzare i suoi sentimenti.
3. Valida i sentimenti di suo figlio, anche se potrebbero sembrare irrazionali o esagerati. Fagli sapere che è normale provare una vasta gamma di emozioni e che i suoi sentimenti sono accettati e rispettati.
4. Mostra a suo figlio come gestire le tue emozioni in modo positivo. Se mostri calma e compostezza durante situazioni emotive, suo figlio imparerà da lei e sarà più incline a seguire il tuo esempio.
5. Dedica del tempo di qualità con suo figlio in cui potete parlare apertamente delle vostre emozioni, delle vostre esperienze e delle sfide che state affrontando. Questo rafforzerà il legame emotivo tra voi e favorirà una comunicazione aperta e onesta.
Il comportamento volto alla ricerca di soluzioni sostitutive o sublimatorie permette la riduzione della tensione ed il conseguimento di un equilibrio, (viene in tal modo spezzato il rapporto univoco tra frustrazione ed aggressività, perché la frustrazione non sempre genera aggressività, ma l’aggressività è sempre conseguenza di una frustrazione):
Ecco alcuni esempi di come il bambino può sublimare l'aggressività:
• Partecipazione a sport: Coinvolgere il bambino in attività sportive. Organizza attività motorie e sportive adattate alle capacità del bambino, come camminare, correre, lanciare o saltare. Può utilizzare attrezzature e materiali adattati per rendere le attività accessibili e gratificanti (in casa utilizzando ostacoli o materiale riciclato come scatole o cuscini, organizzando percorsi motori semplici può incoraggiare il movimento in modo divertente e stimolante)
• Offrire opportunità per disegnare, dipingere, fare collage o creare opere d'arte utilizzando materiali semplici come matite colorate, tempere o argilla. Queste attività possono incoraggiare l'espressione artistica e la creatività.
• Dedica del tempo per il gioco libero e strutturato in cui il bambino può scegliere liberamente i giocattoli e le attività che preferisce. Questo offre l'opportunità di esplorare e sperimentare in un ambiente controllato e stimolante.
• Organizzare sessioni di musica e movimento in cui il bambino può ascoltare musica e muoversi liberamente, può utilizzare strumenti musicali semplici come tamburelli o maracas e incoraggiare il bambino a partecipare con gesti e movimenti semplici.
Gestire l'aggressività nei bambini di 11 anni con una funzione intellettiva limitata richiede un approccio delicato e comprensivo, con conseguenze chiare e appropriate. È essenziale che le conseguenze siano immediate, coerenti e comprensibili per il bambino. Esempio di alcune strategie efficaci:
Se il comportamento aggressivo persiste, può rimuovere temporaneamente un privilegio, come il tempo di gioco con i dispositivi elettronici o l'accesso a un'attività preferita. (è importante spiegare chiaramente al bambino il motivo della rimozione del privilegio)
Chiedere al bambino di fare qualcosa per riparare il danno causato dal comportamento aggressivo. Ad esempio, se ha rovinato un oggetto, potrebbe aiutare a sistemarlo o scusarsi sinceramente con i nonni. (Può spiegare al bambino cosa è successo: "Hai rotto alcuni oggetti dei nonni ora dobbiamo chiedere scusa." Spiegare l'importanza delle scuse: "Chiedere scusa mostra che ci dispiace per quello che è successo e che rispettiamo i sentimenti dei nonni.") Questo insegna responsabilità e empatia. (il bambino può offrire di aiutare a pulire o sistemare i danni, o fare qualcosa di gentile per i nonni come disegnare un disegno o fare un piccolo lavoretto. Questo mostra responsabilità e desiderio di rimediare.
Dopo che il bambino ha chiesto scusa, elogialo per il suo coraggio e sincerità. Riconoscere il suo sforzo rafforza il comportamento positivo e incoraggia a ripetere azioni simili in futuro.
Utilizzare uno schema di ricompensa visiva (come una tabella con adesivi) per tracciare i comportamenti positivi. Ogni volta che il bambino gestisce correttamente le proprie emozioni senza aggressività, può guadagnare un adesivo. Raggiungere un certo numero di adesivi può portare a una ricompensa più grande.
È importante notare che queste strategie possono essere efficaci, ma potrebbe essere necessario cercare supporto professionale per affrontare i problemi sottostanti in modo più efficacie.
Dott.ssa Beata Bozena Rozborska
Gentile utente, mi sembra di capire che la sua fatica è molta e la voglia di trovare un linguaggio comune e un rapporto più sereno con suo figlio è davvero centrale per lei. Le suggerisco di cercare uno psicoterapeuta specializzato nell'età infantile (chieda eventualmente a chi lo sta già seguendo a scuola eventualmente), per cui può aiutare suo figlip e dando poi anche dei riscontri e feedback ai genitori.
Cordialmente, Dott.ssa Sara Molinaro
Cordialmente, Dott.ssa Sara Molinaro
Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha raccontato, immagino che provi tanta frustrazione nel sentirsi impotente dinanzi a queste dinamiche.
Sicuramente un supporto psicologico più costante, diminuirebbe tanti aspetti negativi che ha raccontato.
Se ne avesse voglia, può scrivermi per cercare di trovare un accordo sul prezzo, magari anche con un primo incontro conoscitivo gratuito.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sicuramente un supporto psicologico più costante, diminuirebbe tanti aspetti negativi che ha raccontato.
Se ne avesse voglia, può scrivermi per cercare di trovare un accordo sul prezzo, magari anche con un primo incontro conoscitivo gratuito.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buona sera signora, la ringrazio innanzitutto per la sua condivisione e lo sfogo. Posso solo immaginare quanto sia frustrante per voi questa situazione, e comprendo il bisogno di chiedere aiuto. Da come leggo suo figlio ha già il sostegno scolastico per delle difficoltà già presenti, dunque potrebbe rendere più difficile per lui la comprensione delle regole probabilmente, inoltre ritengo che abbia preso la scelta più adeguata nel contattare l'ASL, in quanto la presenza di diagnosi pregresse mi fa pensare alla possibilità di diagnosi in comorbidità, come il disturbo oppositivo-provocatorio, in presenza del quale per il bambino è proprio difficile comprendere le regole, ma l'eventuale presenza di una patologia potrebbe essere lo spunto per trovare il modo per migliorare la situazione. Tuttavia la patologia di per sè in alcuni casi (soprattutto nell'infanzia) non è altro che un'etichetta, quindi porrei la mia attenzione sulla sua consapevolezza riguardo le difficoltà emotive del bambino, di cui ha scritto lei stessa. Leggendo mi è venuto in mente anche la possibilità che questo possa essere un modo del bambino di comunicare la sua sofferenza, non conosco la vostra storia ma magari il bambino ha sofferto/soffre per la separazione dei genitori? Magari manifesta la rabbia verso i nonni perchè loro rappresentano qualcosa in particolare per la sua sofferenza? Alla luce di queste domande mi sento di consigliarle che si, come ho precedentemente detto, la visita all'ASL sarà sicuramente molto utile, ma probabilmente la possibilità di un sostegno psicologico costante per il bambino potrebbe essere un aiuto per affrontare il mondo emotivo che tiene dentro. Posso immaginare che una madre nutri dei sensi di colpa, ma le assicuro che questi servono solo a farci stare peggio! Piuttosto pensi a cercare un modo alternativo per entrare in contatto con suo figlio, leggere le sue parole non può che farmi pensare che lui stia cercando un modo per esprimere ciò che prova ma non sa come fare, o come gestire le emozioni, e questo potrebbe ostacolare la comunicazione con lei. So che è un percorso difficile, ma non perda la speranza e colga l'occasione per cercare di conoscere ancora più profondamente suo figlio. Ricorda che l'aiuto fondamentale che può dargli è quello di esserci, e noto dalle sue parole che lei sta già molto attenta ai suoi bisogni e vicino a suo figlio. Continui soprattutto a mantenere la sua presenza per lui, e pian piano troverete la strada giusta. Resto a sua disposizione per qualunque consiglio o consulto anche tramite chat privata. Un cordiale saluto a lei e suo figlio.
Dott.ssa Monica Mattia Russo
Dott.ssa Monica Mattia Russo
Buongiorno signora, la ringrazio della condivisione di queste fatiche, sue e di suo figlio. Ci tengo a premettere che suo figlio sta attraversando un'età molto difficile e disorientante, la preadolescenza ancora di più della piena adolescenza è un periodo nel quale si smontano e si iniziano a ricostruire i propri punti di riferimento. In questo periodo diventano fisiologiche le oscillazioni tra comportamenti fortemente infantili e altridecisamente più spavaldi, a volte anche sfidanti, comportamenti che mettono a dura prova l'adulto, la sua pazienza. I comportamenti che presenta suo figlio sembrano oscillazioni molto forti in entrambe le direzioni e credo sia che non si debba addossare troppe colpe sia che la sua premura di rivolgersi all'ASL sia un passaggio importante. Credo che un percorso più frequente possa permettere di comprendere meglio cosa sta succedendo nella vita di suo figlio e quali vissuti accompagnano i suoi comportamenti. Penso anche al fatto che in questo percorso lei avrebbe un ruolo importante, potrebbe aiutare il professionista a recuperare la storia di suo figlio e condividere i vissuti che lei stessa prova, il suo stress, le fatiche e credo che quel sentirsi che "gli date tutto ma non cambia vi tratta come pezze da piedi" sia qualcosa da cui iniziare per comprendere quanto sta succedendo. Il professionista infatti potrebbe aiutarvi a trovare un nuovo equilibrio mettendo sul tavolo i vissuti di tutti i componenti della famiglia, la quale rappresenta l'importantissimo sfondo, accompagnamento e supporto per i cambiamenti e i vissuti che attraversa suo figlio.
Un saluto, Dott. Andrea Alberti
Un saluto, Dott. Andrea Alberti
Buongiorno gentile utente, probabilmente questi continui capricci e fasi incostanti di suo figlio hanno scaturito in Lei una insofferenza tale da non riuscire più ad avere un approccio tranquillo con il bambino, il quale, capendo e avendo in mano la situazione, diventa sempre più aggressivo. A questo punto se la sua asl di competenza non riesce a supportarla, credo che debba rivolgersi nel privato, e iniziare subito un percorso di psicoterapia per ridare serenità a lei e al suo bambino. Resto a disposizione per qualsiasi informazione e sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso qui la sua esperienza. E' comprensibile che questa situazione possa essere per lei fonte di disagio. Qualora una presa in carico con il SSN non fosse possibile le consiglio di contattare uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale nella sua zona, che possa fare una valutazione e lavorare sulla gestione delle emozione e sulla riduzione dei comportamenti "problema". In tal caso, solitamente vengono forniti degli strumenti anche per lei e per i nonni, che se ho ben capito si occupano di suo figlio quando lei è a lavoro, così da potervi aiutare nella gestione di queste situazioni. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o necessità e le auguro una buona giornata. Dott.ssa Valentina Baima Poma
Cara mamma,
da psicologa infantile, specializzata anche nel funzionamento intellettivo limite avrei davvero tante cose da dirle che in questa sede per ragioni di spazio non riesco.
Bisognerebbe avere una valutazione recente dove viene descritto il funzionamento del bambino, risorse, autonomie acquisite e precedenti trattamenti per poterle dare delle indicazioni.
Si potrebbe pensare anche ad un intervento di sostegno alla genitorialità dove è lei a ricevere sostegno psicologico e ad acquisire competenze che le permettono di regolare meglio la gestione emotiva e favorire le autonomie di suo figlio.
Le offro la possibilità di parlarne in una consulenza online gratuita.
Un caro saluto
Dott ssa Vita
da psicologa infantile, specializzata anche nel funzionamento intellettivo limite avrei davvero tante cose da dirle che in questa sede per ragioni di spazio non riesco.
Bisognerebbe avere una valutazione recente dove viene descritto il funzionamento del bambino, risorse, autonomie acquisite e precedenti trattamenti per poterle dare delle indicazioni.
Si potrebbe pensare anche ad un intervento di sostegno alla genitorialità dove è lei a ricevere sostegno psicologico e ad acquisire competenze che le permettono di regolare meglio la gestione emotiva e favorire le autonomie di suo figlio.
Le offro la possibilità di parlarne in una consulenza online gratuita.
Un caro saluto
Dott ssa Vita
Salve, non mi dilungherò molto perché per quante ipotesi possiamo fare non possiamo di certo darle la “soluzione” senza avere altre informazioni, le vorrei consigliare però di pensare a una psicoterapia familiare, ritengo che per i bambini sia davvero poco utile una terapia individuale, mi sembra dalle sue parole motivata ad aiutare suo figlio dunque ci pensi.
Dott.ssa Russo Fabiola
Dott.ssa Russo Fabiola
Mi dispiace sentire delle difficoltà che stai affrontando con tuo figlio. La situazione che descrivi è complessa e richiede un approccio multifattoriale. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Consulenza Psicologica Continuativa: È positivo che tu abbia preso appuntamento con uno psicologo dell'ASL, ma la frequenza degli incontri potrebbe non essere sufficiente. Considerare la possibilità di trovare uno psicologo privato per sessioni più regolari potrebbe essere utile. Potresti anche informarti su eventuali associazioni o servizi di supporto familiare nella tua zona che potrebbero offrire assistenza a costi ridotti.
Strategie di Gestione della Rabbia: È importante insegnare a tuo figlio strategie di gestione della rabbia. Tecniche come la respirazione profonda, il conteggio fino a dieci o l'uso di uno spazio sicuro per calmarsi possono essere utili. In alcuni casi, l'insegnamento di tecniche di mindfulness può aiutare i bambini a diventare più consapevoli delle proprie emozioni e a reagire in modo più controllato.
Routine e Struttura: I bambini con difficoltà emotive e intellettive spesso traggono beneficio da una routine chiara e prevedibile. Stabilisci orari regolari per le attività quotidiane come i compiti, i pasti e il sonno. Questo può aiutare a ridurre l'ansia e a migliorare il comportamento.
Strategie Comportamentali: L'uso di rinforzi positivi per i comportamenti desiderati può essere molto efficace. Premi e lodi per comportamenti appropriati possono incentivare tuo figlio a ripeterli. Al contrario, conseguenze coerenti e immediate per comportamenti inappropriati possono aiutare a ridurre questi ultimi. È importante che le conseguenze siano appropriate e non punitive eccessivamente.
Supporto Educativo: Collabora strettamente con l'insegnante di sostegno e la scuola per creare un piano educativo individualizzato (PEI) che affronti le specifiche esigenze di tuo figlio. La coerenza tra casa e scuola può essere molto utile.
Supporto Familiare: È fondamentale che tu e il tuo compagno, così come i nonni, siate allineati nelle strategie di gestione del comportamento di tuo figlio. Una formazione familiare o incontri con uno psicologo familiare possono aiutare a creare una strategia comune.
Supporto Emotivo per Te: Affrontare queste sfide può essere molto stressante. Assicurati di cercare supporto per te stessa, che potrebbe includere parlare con amici, partecipare a gruppi di supporto per genitori, o vedere uno psicologo per affrontare lo stress e le emozioni che stai vivendo.
Educazione alla Consapevolezza Emotiva: Lavora con tuo figlio per aiutarlo a identificare e verbalizzare le proprie emozioni. Puoi usare libri, giochi e altre risorse educative per insegnargli a riconoscere e gestire le proprie emozioni.
Rimani costante e paziente, e ricorda che il cambiamento richiede tempo. La tua dedizione e amore sono fondamentali per aiutare tuo figlio a sviluppare le competenze necessarie per gestire le sue emozioni e comportamenti.
Consulenza Psicologica Continuativa: È positivo che tu abbia preso appuntamento con uno psicologo dell'ASL, ma la frequenza degli incontri potrebbe non essere sufficiente. Considerare la possibilità di trovare uno psicologo privato per sessioni più regolari potrebbe essere utile. Potresti anche informarti su eventuali associazioni o servizi di supporto familiare nella tua zona che potrebbero offrire assistenza a costi ridotti.
Strategie di Gestione della Rabbia: È importante insegnare a tuo figlio strategie di gestione della rabbia. Tecniche come la respirazione profonda, il conteggio fino a dieci o l'uso di uno spazio sicuro per calmarsi possono essere utili. In alcuni casi, l'insegnamento di tecniche di mindfulness può aiutare i bambini a diventare più consapevoli delle proprie emozioni e a reagire in modo più controllato.
Routine e Struttura: I bambini con difficoltà emotive e intellettive spesso traggono beneficio da una routine chiara e prevedibile. Stabilisci orari regolari per le attività quotidiane come i compiti, i pasti e il sonno. Questo può aiutare a ridurre l'ansia e a migliorare il comportamento.
Strategie Comportamentali: L'uso di rinforzi positivi per i comportamenti desiderati può essere molto efficace. Premi e lodi per comportamenti appropriati possono incentivare tuo figlio a ripeterli. Al contrario, conseguenze coerenti e immediate per comportamenti inappropriati possono aiutare a ridurre questi ultimi. È importante che le conseguenze siano appropriate e non punitive eccessivamente.
Supporto Educativo: Collabora strettamente con l'insegnante di sostegno e la scuola per creare un piano educativo individualizzato (PEI) che affronti le specifiche esigenze di tuo figlio. La coerenza tra casa e scuola può essere molto utile.
Supporto Familiare: È fondamentale che tu e il tuo compagno, così come i nonni, siate allineati nelle strategie di gestione del comportamento di tuo figlio. Una formazione familiare o incontri con uno psicologo familiare possono aiutare a creare una strategia comune.
Supporto Emotivo per Te: Affrontare queste sfide può essere molto stressante. Assicurati di cercare supporto per te stessa, che potrebbe includere parlare con amici, partecipare a gruppi di supporto per genitori, o vedere uno psicologo per affrontare lo stress e le emozioni che stai vivendo.
Educazione alla Consapevolezza Emotiva: Lavora con tuo figlio per aiutarlo a identificare e verbalizzare le proprie emozioni. Puoi usare libri, giochi e altre risorse educative per insegnargli a riconoscere e gestire le proprie emozioni.
Rimani costante e paziente, e ricorda che il cambiamento richiede tempo. La tua dedizione e amore sono fondamentali per aiutare tuo figlio a sviluppare le competenze necessarie per gestire le sue emozioni e comportamenti.
Buongiorno, grazie per la condivisione. Mantieni gli appuntamenti con lo psicologo dell'ASL e chiedi se è possibile aumentare la frequenza, valuta la possibilità di consultare uno psicologo privato specializzato in disturbi comportamentali nei bambini. Prova ad introdurre tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo o attività fisiche come lo sport. Crea un "angolo della calma" a casa dove tuo figlio possa andare quando si sente arrabbiato, riempilo con oggetti che possono aiutarlo a rilassarsi, stabilisci routine chiare e coerenti per i compiti, il gioco e il sonno. Prova ad usare sistemi di ricompense per incentivare i comportamenti positivi, come un sistema a punti che porta a piccoli premi, coinvolgi i nonni e il tuo compagno nelle strategie di gestione del comportamento, assicurati che tutti seguano le stesse regole e approcci per mantenere la coerenza. Collabora strettamente con l'insegnante di sostegno e la scuola per sviluppare strategie comuni che possano essere applicate sia a scuola che a casa in modo da creare un ambiente di supporto continuo, aiuta tuo figlio a riconoscere e verbalizzare le sue emozioni, usa libri, giochi e attività che insegnano la gestione delle emozioni e la risoluzione dei conflitti in modo costruttivo. Un caro saluto, Dr. Vittorio Penzo.
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Buongiorno signora e grazie per aver condiviso con noi le sue preoccupazioni. Il mio consiglio è di intraprendere un percorso psicologico che potrebbe aiutare lei e suo figlio a comprendere l'origine di questi sfoghi per ottenere un miglioramento nel comportamento. Se lo desidera, io sono disponibile
Dott.sa Elena Bonini
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Buongiorno cara signora. Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo ed ha tutto il mio supporto emotivo poiché la situazione è veramente difficile. Se mi posso permettere, vorrei iniziare dicendole di non colpevolizzarsi oltre misura, molto probabilmente ne ha molta meno di quanto crede. Si concentri invece nel trasformare questa colpa in una responsabilità e cerchi di trovare il modo migliore per prendere in mano questa situazione facendo si che non degeneri. Potrebbe iniziare una terapia familiare dove lei e suo figlio condividete delle sedute con uno psicologo, qualche sessione anche singola sia per lei che per suo figlio possono aiutare. Ci sono poi delle attività che possono aiutare un ragazzo nella sua crescita personale come il teatro o la disciplina che viene insegnata tramite la danza. Se dovesse servire mi trova a disposizione. Coraggio
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gentilissima, comprendo la fatica che sta provando in questo periodo nel gestire i comportamenti di suo figlio. non deve essere facile.. Il fatto che sia affiancato dall'insegnante di sostegno a scuola può rappresentare una opportunità anche per lei, sfruttando anche nel contesto di casa le strategie messe in atto a scuola che sono risultate efficaci per aiutarlo a stare nel modo più funzionale per lui nel contesto di classe. Una degli aspetti chiave della relazione coi figli nel momento in cui questi mostrano e comunicano un certo tipo di sofferenza emotiva e di difficoltà nella regolazione delle loro emozioni attraverso una serie di comportamenti "problema", è l'entrare in contatto con loro. Sintonizzarsi emotivamente con loro. Per fare questo è importante regolare i nostri stati emotivi prima. Comprendere cosa è che precede quel comportamento che mettono in atto, stare insieme a loro in contatto con le emozioni che provano e verbalizzare insieme a loro quello che sentono, in modo che loro stessi possano capire cosa sta succedendo. Alcune situazioni richiedono un percorso di tipo psicologico specializzato quando la sofferenza del bambino/ragazzo e del contesto familiare è significativa. il carico che si sta portando sulle spalle merita di essere alleggerito.
In quanto essere umano e genitore dirsi "avrò sbagliato qualcosa" probabilmente rappresenta un aspetto della realtà, ma bisogna considerare la situazione nel suo complesso; inoltre essere consapevoli di avere dei limiti ci permette di adoperarci per superarli e muoverci nel migliore dei modi. Le auguro un buon lavoro con suo figlio!
In quanto essere umano e genitore dirsi "avrò sbagliato qualcosa" probabilmente rappresenta un aspetto della realtà, ma bisogna considerare la situazione nel suo complesso; inoltre essere consapevoli di avere dei limiti ci permette di adoperarci per superarli e muoverci nel migliore dei modi. Le auguro un buon lavoro con suo figlio!
Buonasera,
le suggerirei un percorso di parent-training o un sostegno alla genitorialità. Come lei stessa scrive per voi è complicato dire dei no che invece ai bambini sono necessari, specie in situazioni complesse come quelle che descrive. Da quanto leggo suo figlio ha vissuto la separazione, vive spesso con i nonni, ritengo che i suoi atteggiamenti che apparentemente sembrano capricci possano essere invece un modo per richiedere le attenzioni di voi come genitori, per cercare il contenimento affettivo e le regole e la stabilità che solo un genitore può dare. C'è chiarezza di ruoli nella vostra famiglia? Queste sono domande che ci si può porre per impostare un lavoro di sostegno alla genitorialità e di sostegno al bambino. Resto a disposizione e le auguro di trovare la serenità in famiglia.
le suggerirei un percorso di parent-training o un sostegno alla genitorialità. Come lei stessa scrive per voi è complicato dire dei no che invece ai bambini sono necessari, specie in situazioni complesse come quelle che descrive. Da quanto leggo suo figlio ha vissuto la separazione, vive spesso con i nonni, ritengo che i suoi atteggiamenti che apparentemente sembrano capricci possano essere invece un modo per richiedere le attenzioni di voi come genitori, per cercare il contenimento affettivo e le regole e la stabilità che solo un genitore può dare. C'è chiarezza di ruoli nella vostra famiglia? Queste sono domande che ci si può porre per impostare un lavoro di sostegno alla genitorialità e di sostegno al bambino. Resto a disposizione e le auguro di trovare la serenità in famiglia.
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