Buongiorno, vorrei chiedere un informazione su mio padre. Sono circa due anni che ha iniziato a soff

2 risposte
Buongiorno, vorrei chiedere un informazione su mio padre. Sono circa due anni che ha iniziato a soffrire di attacchi di ansia e di panico che lo hanno portato a nn uscire quasi più di casa, senza guidare, senza andare nei posti affollati. È anche dimagrito tanto, poiché ha sempre raccontato di questa somatizzazione nella pancia che lo blocca in tutto. Abbiamo iniziato a farlo seguire da uno psichiatra, ma senza risultati. Un seguito altri due , anche questi senza grandi risultati. Ora è in cura da un dottore e anche qui ha cambiato diverse cure. Ora sta prendendo cipralex, trittico, risperdal e Tavor al pomeriggio ( farmaco che dice che è l unico che un po' lo calma). Ha fatto anche esami fisici ( eco e rn encefalo) negativi. Quel che chiedo è se sia normale che tutto il GG abbia questa sensazione di muscoli tirati e fiato corto. Non sappiamo più come fare, se cambiare medico ancora. La psicoterapia l aveva iniziata, ma nn è voluto più andare. Ha 69 anni.
Gentile Utente,
i disturbi d'ansia possono essere particolarmente insidiosi e le somatizzazioni spesso invalidanti.
Per tale motivo è sempre bene seguire attentamente le indicazioni prescrittive e segnalare allo specialista la mancata o parziale risposta ad un farmaco al fine di identificare la causa (posologia insufficiente, resistenza al farmaco, etc) e reindirizzare l'intervento farmacoterapico.
Contestualmente, un percorso psicoterapico mirato potrebbe migliorare la risposta clinica.

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Buongiorno,
in effetti il quadro che lei descrive è compatibile con disturbo ansioso con somatizzazioni, verosimilmente con tratti ossessivi (almeno a giudicare dalla terapia assunta, che è in tal senso adeguata e "robusta"). Di sicuro si tratta di un quadro impegnativo, e in questi casi di sicuro avere un'osservazione prolungata con lo stesso specialista è sempre una scelta che porta vantaggi, in quanto consente di cogliere anche le sfumature nell'evoluzione del quadro clinico . Consiglierei assolutamente la ripresa della psicoterapia, che aiuta notevolmente l'efficacia della terapia farmacologica. Eventualmente anche un periodo di ricovero in struttura riabilitativa potrebbe essere di sollievo.
Cordiali saluti

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