Buongiorno, vorrei avere qualche parere in merito alla situazione che sto vivendo da 7 mesi. Ad Ott
19
risposte
Buongiorno, vorrei avere qualche parere in merito alla situazione che sto vivendo da 7 mesi.
Ad Ottobre 2020 ho iniziato a soffrire di forti extrasistoli, sono arrivata ad averne anche 20 al giorno e talvolta anche di notte, con le palpitazioni alle stelle, sensazione di mancanza d'aria e paura di morire, dolori al petto e alla schiena lancinanti e dolore al collo, sempre dalla parte sinistra del corpo.
Ho pensato fosse qualche cosa passeggera ma il tutto è continuato fino a novembre quando un giorno, durante l'orario di lavoro, ne ho avute così tante da spaventarmi e correre in pronto soccorso.
Ho fatto un ECG, esami del sangue, radiografia polmonare ma non è risultato nulla. Mi hanno dato lo Xanax per calmarmi e mi hanno consigliato di assumerlo in caso di bisogno.
Per sicurezza ho fatto privatamente due esami, un'ecocardiografia per controllare il cuore e un ecodoppler, ma sia il cuore che le vene stanno benissimo.
Ho iniziato quindi ad utilizzare lo Xanax di tanto in tanto, dopo circa un mese mi sentivo meglio e l'ho interrotto.
A gennaio io e mio marito abbiamo iniziato a cercare una gravidanza che al momento non arriva... Questo mi ha buttato molto giù, creandomi momenti di sconforto non indifferenti.
Ci sono giorni in cui vivo serenamente e giorni in cui anche il solo sentire mio marito che mi chiede "come stai?" mi scatena pianti isterici, senza riuscire ad esprimere ciò che sento. Sono sempre stata una persona molto nervosa e ansiosa per qualsiasi cosa (Avrò chiuso la porta? Mi sono dimenticata di fare la lavatrice! La macchina fa un rumore strano, cosa sarà?) ma sono sempre riuscita a tenere tutto sotto controllo, fino a quando tutto ha cominciato a sembrare una catastrofe, ogni cosa piccola o grande per me è un ostacolo insormontabile.
La mia ginecologa mi ha prescritto l'Ansioten ed ho iniziato a prenderlo.
Mi sentivo meglio e vivevo più serenamente, fino a quando 3 giorni fa mi sono accorta di aver terminato le gocce. Avevo intenzione di ricomprarle ma tra gli impegni e il lavoro me ne sono dimenticata.
Ieri sera, appena finito di cenare, dopo diversi mesi senza episodi di questo tipo, ho avuto due extrasistoli che mi hanno scioccata, la prima è stata così forte da causarmi dolore alla testa, costringendomi a sdraiarmi per evitare lo svenimento.
Oggi sono andata a ricomprare subito l'Ansioten ma da ieri sono in piena ansia, ho paura di ritornare a vivere con extrasistoli continue giorno e notte, ho paura di non poter respirare da un momento all'altro, ho la sensazione di morte imminente.
Questo stato può dipendere dal fatto che ho interrotto il farmaco o devo fare ulteriori esami per accertarmi di non avere qualche problema fisico?
Ad Ottobre 2020 ho iniziato a soffrire di forti extrasistoli, sono arrivata ad averne anche 20 al giorno e talvolta anche di notte, con le palpitazioni alle stelle, sensazione di mancanza d'aria e paura di morire, dolori al petto e alla schiena lancinanti e dolore al collo, sempre dalla parte sinistra del corpo.
Ho pensato fosse qualche cosa passeggera ma il tutto è continuato fino a novembre quando un giorno, durante l'orario di lavoro, ne ho avute così tante da spaventarmi e correre in pronto soccorso.
Ho fatto un ECG, esami del sangue, radiografia polmonare ma non è risultato nulla. Mi hanno dato lo Xanax per calmarmi e mi hanno consigliato di assumerlo in caso di bisogno.
Per sicurezza ho fatto privatamente due esami, un'ecocardiografia per controllare il cuore e un ecodoppler, ma sia il cuore che le vene stanno benissimo.
Ho iniziato quindi ad utilizzare lo Xanax di tanto in tanto, dopo circa un mese mi sentivo meglio e l'ho interrotto.
A gennaio io e mio marito abbiamo iniziato a cercare una gravidanza che al momento non arriva... Questo mi ha buttato molto giù, creandomi momenti di sconforto non indifferenti.
Ci sono giorni in cui vivo serenamente e giorni in cui anche il solo sentire mio marito che mi chiede "come stai?" mi scatena pianti isterici, senza riuscire ad esprimere ciò che sento. Sono sempre stata una persona molto nervosa e ansiosa per qualsiasi cosa (Avrò chiuso la porta? Mi sono dimenticata di fare la lavatrice! La macchina fa un rumore strano, cosa sarà?) ma sono sempre riuscita a tenere tutto sotto controllo, fino a quando tutto ha cominciato a sembrare una catastrofe, ogni cosa piccola o grande per me è un ostacolo insormontabile.
La mia ginecologa mi ha prescritto l'Ansioten ed ho iniziato a prenderlo.
Mi sentivo meglio e vivevo più serenamente, fino a quando 3 giorni fa mi sono accorta di aver terminato le gocce. Avevo intenzione di ricomprarle ma tra gli impegni e il lavoro me ne sono dimenticata.
Ieri sera, appena finito di cenare, dopo diversi mesi senza episodi di questo tipo, ho avuto due extrasistoli che mi hanno scioccata, la prima è stata così forte da causarmi dolore alla testa, costringendomi a sdraiarmi per evitare lo svenimento.
Oggi sono andata a ricomprare subito l'Ansioten ma da ieri sono in piena ansia, ho paura di ritornare a vivere con extrasistoli continue giorno e notte, ho paura di non poter respirare da un momento all'altro, ho la sensazione di morte imminente.
Questo stato può dipendere dal fatto che ho interrotto il farmaco o devo fare ulteriori esami per accertarmi di non avere qualche problema fisico?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Per quanto riguarda il farmaco credo sia meglio rivolgersi al proprio medico curante, figura professionale più competente in materia.
Ritengo comunque fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Per quanto riguarda il farmaco credo sia meglio rivolgersi al proprio medico curante, figura professionale più competente in materia.
Ritengo comunque fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno, comprendo la sua situazione e mi dispiace molto per lo stato di malessere che sta vivendo. Nella situazione che ha descritto, penso sia di grandissima utilità affiancare alla terapia farmacologica una terapia di tipo psicologico, in particolare per ostacolare l'irrigidimento di pensieri e comportamenti che le impediscono di gestire in modo adattivo la vita quotidiana. A questo proposito sarà utile comprendere a 360gradi la problematica in questione al fine di individuare insieme al professionista le modalità di fronteggiamento per lei più adeguate.
Un caro saluto. Dott.ssa Maneri
Un caro saluto. Dott.ssa Maneri
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che riporta. Intuisco quanto sia spiacevole fare i conti con la sua ansia e comprendo quanto sia faticoso pretendere di mantenere TUTTO sotto controllo. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, è opportuno che ne discuta con uno specialista o il suo medico di riferimento ed è importante che assuma i farmaci secondo le loro indicazioni per trarne un beneficio effettivo. Alla cura dei suoi sintomi fisici, è indicato che Lei associ la cura dei suoi sintomi emotivi. Ogni disturbo da Lei descritto, ha la precisa funzione di portare la sua attenzione su un problema: per risolverlo, deve dare voce ai suoi vissuti e può farlo con il supporto di un esperto. Resto a sua disposizione, dott.ssa Valentina Cecchi
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione. In primo luogo le consiglio di consultare il medico curante al fine di valutare se sussistono cause organiche fisiologiche al suo disagio.
Altresì le consiglio di iniziare un percorso psicologico con un professionista al fine di affrontare al meglio la situazione che vive. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Altresì le consiglio di iniziare un percorso psicologico con un professionista al fine di affrontare al meglio la situazione che vive. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buongiorno, certamente le cuse organiche vanno sempre indagate ed escluse, cosa che lei ha già fatto. Poi c'è però tutto l'aspetto psicologico, l'ansia, la pressione e la tensione per una gravidanza che non arriva, su una struttura già sensibile all'ansia... Ci sono i suoi vissuti, la sua storia, i suoi desideri, i suoi pensieri su di sè... Tutto questo andrebbe indagato, magari in un percorso di conoscenza e cura di sè. Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci si confronti con il suo medico di fiducia.
Inoltre, credo che un percorso psicologico possa aiutarla a fare un po’ di chiarezza interiore.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Inoltre, credo che un percorso psicologico possa aiutarla a fare un po’ di chiarezza interiore.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, percepisco l'immensa paura ed agitazione tramite le righe che ha voluto condividere. Mi arriva molto forte e chiara. La invito a contattare uno psicologo con il quale lei, di primo impatto, si sente più in sintonia per contenere e dare un significato diverso a quello che sente e vive come catastrofe. Rimango a disposizione qualora desideri, un saluto
Buonasera signora, da ciò che ci ha raccontato di lei il suo stato potrebbe dipendere, più che dal medicinale, da uno stato d'ansia. Anche perché, sempre in base al suo racconto, i sintomi che adesso ha paura possano ricondursi al medicinale, li ha avuti anche prima di prenderlo.
Vede, il voler controllare tutto può aumentare il circolo vizioso dell'ansia perché non è possibile un controllo totale, esistono gli imprevisti: quando questi sopraggiungono la fanno "cadere", ma è assolutamente normale che possano esserci.
La invito a pensare se poter iniziare un percorso psicologico, così da poter riflettere sulle sue paure, ansie, insicurezze e bisogno di controllo. Potrebbe, così, trovare un modo più funzionale di affrontare le situazioni e così ritrovare la serenità.
I medicinali curano i sintomi, non la causa, per cui comprendere da dove proviene questa sua ansia e trovare il giusto modo di affrontarla potrebbe essere il primo passo per stare meglio.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Vede, il voler controllare tutto può aumentare il circolo vizioso dell'ansia perché non è possibile un controllo totale, esistono gli imprevisti: quando questi sopraggiungono la fanno "cadere", ma è assolutamente normale che possano esserci.
La invito a pensare se poter iniziare un percorso psicologico, così da poter riflettere sulle sue paure, ansie, insicurezze e bisogno di controllo. Potrebbe, così, trovare un modo più funzionale di affrontare le situazioni e così ritrovare la serenità.
I medicinali curano i sintomi, non la causa, per cui comprendere da dove proviene questa sua ansia e trovare il giusto modo di affrontarla potrebbe essere il primo passo per stare meglio.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buongiorno, i dubbi e le paure relative al farmaco e alla possibilità di avere un problema fisico, è importante che li discuta con il medico curante o uno specialista così da spiegarle e indicarle il miglior percorso da intraprendere. Inoltre in parallelo penso possa essere utile iniziare un percorso psicologico e cercare di affrontare e comprendere i motivi alla base delle sue paure e del malessere che sta vivendo. Resto a sua disposizione, Dott.ssa Laura Ammendola.
Gentile Signora forse un consulto con uno psicoterapeuta può essere una possibilità da valutare. I numerosi esami medici che ha già eseguito non hanno messo in evidenza una possibile causa organica. Inoltre questi specialisti hanno suggerito l'uso di una serie di farmaci che inducono verso una diversa valutazione dei suoi sintomi. In ogni caso manca nella sua nota un consulto di tipo psicologico che potrebbe esserle molto utile per lei. Un cordiale saluto
Salve. Per i farmaci e ulteriori approfondimenti diagnostici, chieda al medico.
Per quanto riguarda l'ansia, da ciò che descrive, mi sembra che lei sia continuamente sotto pressione, angosciata dalla paura di sbagliare, di non essere all'altezza delle aspettative.
La terapia farmacologica potrebbe essere integrata ad un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla ad individuare le cause del suo malessere e a stimolare la fiducia in se stessa per potre vivere con meno angoscia. Distinti saluti
Per quanto riguarda l'ansia, da ciò che descrive, mi sembra che lei sia continuamente sotto pressione, angosciata dalla paura di sbagliare, di non essere all'altezza delle aspettative.
La terapia farmacologica potrebbe essere integrata ad un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla ad individuare le cause del suo malessere e a stimolare la fiducia in se stessa per potre vivere con meno angoscia. Distinti saluti
Signora leggo che ha fatto diversi accertamenti medici, che però non hanno rilevato alcun’anomalia di natura fisica o funzionale? Leggo che è in una fase di stress emotivo e relazionale, con il desiderio di un figlio che sembra, per ora, voglia farsi attendere e sostiene di avere alla radice una personalità “ansiosa e nervosa”. Riflettevo sul fatto che sembra vivere le fatiche sul corpo, senza davvero riuscire ad esprimere ciò che sente (come dichiara nel suo scritto), dando una voce ed una lettura prettamente fisica a ciò che prova ed alla sua componente emotiva. Non sono sicura di capire quali siano le sue diffidenze verso un approfondimento di natura psicologica ma credo le sarebbe davvero d’aiuto nel darle un linguaggio possibile, e un linguaggio di nuovo senso a ciò che sta provando da tempo. Le auguro il meglio, cari saluti. Dott.ssa Bastieri
Salve,
credo che in questa situazione ci sia bisogno di una collaborazione tra il medico e lo psicologo. In particolare è evidente che lei porta con sè, da molto tempo, degli aspetti di ansia molto forte che si traducono a volte in questa paura di morire, che andrebbero esplorati più approfonditamente, senza trascurare l'aspetto farmacologico che va comunque sempre tenuto sotto controllo. Se vuole sono disponibile ad incontrarla. Un saluto cordiale. Dott.ssa Di Giovanni
credo che in questa situazione ci sia bisogno di una collaborazione tra il medico e lo psicologo. In particolare è evidente che lei porta con sè, da molto tempo, degli aspetti di ansia molto forte che si traducono a volte in questa paura di morire, che andrebbero esplorati più approfonditamente, senza trascurare l'aspetto farmacologico che va comunque sempre tenuto sotto controllo. Se vuole sono disponibile ad incontrarla. Un saluto cordiale. Dott.ssa Di Giovanni
Buongiorno. Dalle sue parole emerge quanto siano intense le sue emozioni di preoccupazione ed ansia, e per il suo benessere sarebbe importante trovare per lei un modo per raccontarle e anche ascoltarle. Dopo aver giustamente indagato la possibilità che ci siano cause fisiche alla base della sua sintomatologia, sarebbe opportuno intraprendere un percorso psicologico, poiché molto spesso i nostri vissuti trovano il corpo come unico mezzo di espressione. Un simile percorso si può certamente affiancare alla terapia farmacologica che ha già intrapreso. Sono disponibile ad incontrarla per un colloquio conoscitivo online.
Dott.ssa Jessica Maranza
Dott.ssa Jessica Maranza
Buonasera, ha mai provato a far valutare la sua HRV, ovvero la Variabilità della sua frequenza cardiaca?
Prenota subito una visita online: Consulenza online
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Salve, dato che i suoi pensieri le causano ansia le suggerisco di intraprendere un percorso che possa aiutarla ad avere pensieri diversi, in modo da avere emozioni diverse. Inoltre è possibile apprendere strategie che possono aiutarla a gestire l’ansia che ora avverte. Resto a disposizione nell’eventualità di un colloquio conoscitivo. Saluti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno,
quelli che descrive sono sintomi tipici di un disturbo d’ansia con attacchi di panico.
In situazioni come la sua, sottoporsi a ulteriori esami medici non è utile. Per riuscire ad attenuare i sintomi e tornare a stare bene, è invece necessario che si occupi della sua ansia. Da quello che scrive ci sono, in questo periodo, delle fonti di stress che la stanno mettendo alla prova, come la gravidanza che non è ancora arrivata. Inoltre, come riferisce lei stessa, c’è una tendenza all’ansia che lei ha sempre avuto.
E’ quindi importante che si concentri sull’acquisire la capacità di gestire la sua ansia, anche in vista della maternità che le auguro arrivi prestissimo. Oltre ai farmaci che già sta assumendo, in situazioni come la sua, è di grande aiuto la pratica della mindfulness. Si tratta di esercizi simili alla meditazione, attraverso i quali è possibile imparare a gestire l’ansia, i pensieri disturbanti e tutte le emozioni. Viene insegnata in percorsi di gruppo o individuali.
Se dovesse avere bisogno di ulteriore aiuto, mi contatti pure.
Buon pomeriggio.
Marina Brusamolino
quelli che descrive sono sintomi tipici di un disturbo d’ansia con attacchi di panico.
In situazioni come la sua, sottoporsi a ulteriori esami medici non è utile. Per riuscire ad attenuare i sintomi e tornare a stare bene, è invece necessario che si occupi della sua ansia. Da quello che scrive ci sono, in questo periodo, delle fonti di stress che la stanno mettendo alla prova, come la gravidanza che non è ancora arrivata. Inoltre, come riferisce lei stessa, c’è una tendenza all’ansia che lei ha sempre avuto.
E’ quindi importante che si concentri sull’acquisire la capacità di gestire la sua ansia, anche in vista della maternità che le auguro arrivi prestissimo. Oltre ai farmaci che già sta assumendo, in situazioni come la sua, è di grande aiuto la pratica della mindfulness. Si tratta di esercizi simili alla meditazione, attraverso i quali è possibile imparare a gestire l’ansia, i pensieri disturbanti e tutte le emozioni. Viene insegnata in percorsi di gruppo o individuali.
Se dovesse avere bisogno di ulteriore aiuto, mi contatti pure.
Buon pomeriggio.
Marina Brusamolino
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso questa esperienza così complessa e, mi permetta di dire, carica di sofferenza. Da ciò che racconta emerge una sequenza di eventi e sintomi che le hanno causato una forte angoscia e che la stanno facendo sentire vulnerabile di fronte a ciò che prova. La sensazione che descrive (la paura di perdere il controllo, di non riuscire a respirare e di essere in costante allarme per il proprio stato di salute) è, purtroppo, molto comune nei disturbi d'ansia, soprattutto nei casi di ansia somatizzata. Gli episodi di extrasistoli e di tachicardia che sente possono facilmente attivare pensieri di pericolo o minaccia imminente, che a loro volta fanno aumentare l’ansia e creano un circolo vizioso: il corpo reagisce, il cuore accelera o ha piccoli sussulti, ma la mente li interpreta come un segnale di pericolo, amplificando così la sensazione di disagio. È anche comprensibile che, avendo trovato un certo sollievo con il farmaco, interromperlo senza volerlo le abbia suscitato una forte preoccupazione, come se si fosse "scoperta" senza un aiuto. Si tratta di una reazione comprensibile, che non significa però che la sua ansia o i suoi sintomi siano tornati in modo definitivo. È come se la sua mente si fosse attivata su un allarme che in realtà potrebbe non essere basato su un pericolo reale, ma piuttosto sulla paura di "perdere il controllo". Nel suo caso, potrebbe essere utile lavorare su strategie cognitive e comportamentali per riconoscere questi pensieri ansiogeni e non farli crescere in modo eccessivo. Ad esempio, l'uso della tecnica del rilassamento muscolare progressivo o degli esercizi di respirazione profonda potrebbe aiutarla a gestire l'ansia quando si manifesta fisicamente. Inoltre, in un percorso di terapia cognitivo-comportamentale si possono esplorare i pensieri che scatenano questo timore, lavorando per ridurre la tendenza a percepire come catastrofici certi eventi normali del corpo, come un'extrasistole o un respiro affannato, che il nostro corpo gestisce da sé senza essere necessariamente in pericolo. Infine, le ricordo che uno specialista di orientamento cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a costruire una "cassetta degli attrezzi" per affrontare queste situazioni: dai pensieri automatici e intrusivi, alla gestione dei sintomi fisici, fino alle tecniche per costruire uno stato di maggiore tranquillità, anche di fronte alle incertezze che la vita, come la ricerca di una gravidanza, può portare. Si dia tempo e gentilezza: ha affrontato tutto questo con molto coraggio, e può fare altri passi per trovare maggiore serenità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.