Buongiorno, volevo sapere come si fa ad « accettare » gli avvenimenti della vita senza farsi che le

20 risposte
Buongiorno, volevo sapere come si fa ad « accettare » gli avvenimenti della vita senza farsi che le emozioni prendano il sopravvento sulla ragione? Ogni volta che si presenta un imprevisto (malattia) verso qualcuno che i sta accanto le emozioni e i sentimenti non mi fanno più capire nulla , sudorazione, tachicardia , insonnia, pianti isterici, aumento della temperatura corporea . Come è possibile moderare tutto ciò ? Grazie in anticipo
Le emozioni sono il modo in cui rispondiamo ad eventi, relazioni, aspettative, cambiamenti.
Le emozioni sono quindi uno strumento prezioso che ci consente di essere in sintonica con noi stessi e la realtà esterna.
Ma non sempre le emozioni sono coerenti con l'ambiente e soprattutto può accadere che il livello mozionale sia eccessivo e invada la mente impedendo di pensare in modo positivo e coerente.
Queste emozioni che si possono manifestare anche con alterazioni fisiche tachicardia, sudorazione, insonnia richiedono attenzione ed ascolto. Ci comunicano qualcosa che non riconosciamo con la parte emotiva.
La psicoterapia è un potente strumento per dare ascolto a quello che non possiamo accogliere.
Maria Grazia Antinori, Roma

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Salve, dal mio punto di vista le emozioni non sono mai del tutto fuori posto. Anche le loro manifestazioni più violente offrono delle grandi opportunità per cercare di capirne le origini. Quindi mi verrebbe da dirle che più che accettare gli avvenimenti senza emozionarsi si potrebbe cercare di capire cosa sta succedendo di "inaccettabile" e perché si vive come tale. Buone ricerche.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua situazione.
Le emozioni, per quanto a volte possano sembrare interferenti, fanno parte di ogni aspetto della nostra vita.
In questo caso sta nominando dei sintomi disturbanti che sembrerebbero essere di tipo ansioso.
Bisognerebbe provare a comprendere come mai si scatena questa reazione, che significato e che senso hanno per lei questi “imprevisti”, cosa vanno ad interferire..
In questo modo sarà possibile avere una migliore integrazione tra la sua parte più consapevole e cosciente di quello che accade e quella più inconscia, andando cosi a modulare i vissuti interferenti perché accettati ed integrati nella propria esperienza.
Dottssa Francesca Cerolini
Buongiorno, ha ragione. Gli eventi della vita ci mettono a dura prova e le emozioni possono manifestarsi in modo molto intenso. Esistono delle tecniche che possono aiutare il paziente a gestire i momenti difficili, ma la verità è che nessuna tecnica psicologica potrà impedirci di provare dolore. Quindi, la prima cosa che mi sento di dirle, è che il lavoro di accettazione consiste innanzitutto nel permettere a quel dolore di esserci, senza sforzarsi di cacciarlo via. In alcuni momenti della vita però, avere a fianco una guida che ci sta a fianco e che non ci fa sentire soli in nella sofferenza, può essere davvero utile. Leggendo di questi momenti di difficoltà, le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia. Questo la aiuterà a trovare il suo modo per stare dentro al dolore senza sentirsi sopraffatt*. Inoltre, da quanto ha scritto, sembrerebbe che le difficoltà maggiori riguardano i momenti in cui vive preoccupazioni per le persone care. Per questo un percorso psicoterapico potrebbe aiutarla ad esplorare il significato delle sue relazioni, identificare le paure per poi poterle affrontare con nuovi strumenti. Infine, le posso dire con certezza che la mindfulness, se condotta da persone che hanno una formazione valida, è un approccio di grande aiuto per affrontare i dolori della vita, inclusa la sofferenza emotiva. Le auguro di stare bene. Un caro saluto. SV
Con il controllo su di sé.
Però per controllare qualcosa bisogna conoscerlo profondamente, comprenderlo e accettarlo. Solo così non ci dominerà più.
La psicoterapia può offrire questo percorso di crescita ma in fondo tutto dipende da quanto lei è in grado di guardarsi dentro e farsi le giuste domande.
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Buongiorno, potrebbe considerare alcune strategie come le tecniche di rilassamento, lo sviluppo di una consapevolezza emotiva che riconosce e accetta le proprie emozioni senza giudicarle, l'applicazione di un pensiero razionale (quando si sente sopraffatta, provi a fermarsi un momento e valuti la situazione in modo oggettivo). Infine, se le sensazioni di ansia e gli altri sintomi persistono o interferiscono in modo significativo con la sua vita quotidiana, potrebbe essere utile consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta. Un professionista può offrirle strumenti specifici e strategie personalizzate per gestire meglio le emozioni. Ricordi che è normale provare emozioni intense in situazioni stressanti, e chiedere aiuto è un segno di forza. Prendersi cura di sé stessa le permetterà di affrontare gli eventi della vita con maggiore serenità.
Resto a disposizione se ha altre domande o se desidera approfondire qualche aspetto.
Le auguro una buona giornata.
Buongiorno,
I sintomi che lei descrive sono ascrivibili ad un probabile stato di allerta sottostante che va analizzato. Alle volte possiamo non avere coscienza di questi stati o traumi profondi, semplicemente perché ciò che notiamo è il malessere fisico. Se vi sono traumi in noi di bloccati che non emergono facilmente dalla rete mnestica, consiglierei un percorso com sedute di EMDR, attraverso le stimolazioni oculari il cervello può elaborare in maniera fisiologica il materiale mnestico e risolvere i sintomi fastidiosi che lei possiede.
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La sua risposta emotiva è forte, tanto quanto è forte il suo bisogno di essere coinvolta nel dolore altrui. Metta a frutto questo suo dono, facendo in modo che all'altro non arrivi la sua angoscia, ma la sua presenza. Il dolore ha solo bisogno di cura, la stessa cura che lei ha chiesto qui adesso.
Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Festa Simone
Buongiorno. Le reazioni fisiche che descrive come reazione alle emozioni che dice di provare quando si trova ad affrontare eventi specifici fanno riferimento a paura, ansia, allarme. In generale le emozioni non sono qualcosa da sopprimere quanto piuttosto da gestire ( infatti lei chiede come fare a non lasciare che prendano il sopravvento) e per gestirle è fondamentale innanzitutto riconoscerle e starci dentro. Questo può essere veramente difficile a volte perciò potrebbe aiutarla moltissimo chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta affinché possa accompagnarla e sostenerla in questo lavoro, aiutandola anche a comprendere il motivo per cui si innescano emozioni per lei così incontrollabili. Un caro saluto, Dott.ssa Benedetta Bartoli.
Salve, capisco quello che sta descrivendo e come si sta sentendo. Quello che le posso consigliare è trovare uno spazio terapeutico in cui pensare alle emozioni, trovare dei significati e costruire una solidità che la aiuterà ad affrontare la vita diversamente. Le auguro il meglio. Saluti
Buongiorno, potrebbe valere la pena intraprendere un percorso per lavorare sulla regolazione e la gestione delle emozioni che le permetta di non sentirsi sopraffatta, in questo caso potrebbe essere utile percorso che preveda anche l'utilizzo di EMDR per aiutarla ad individuare e modificare i meccanismi che la portano a sentirsi sopraffatta dalle emozioni. Rimango a disposizione cordiali saluti Dr.ssa Michela Campioli
Buongiorno, non esiste una risposta assoluta alla sua domanda, ci sono diverse variabili da considerare relative al contesto ed anche alla sua necessità di sentirsi a suo agio, non siamo tutti uguali.
Intuisco che la sua domanda abbia bisogno di approfondimenti che può riscontrare in una consulenza psicologica.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Salve, quello che lei descrive, più che emozioni in linea con l essere vicino alla persona che vive l imprevisto, sono i sintomi dell' ansia, quindi i sintomi della paura delle emozioni e i vissuti che vive in quei momenti. Sarebbe da comprendere in quei momenti cosa vive nel suo mondo personale che la spaventa.
È consigliabile nel suo caso intraprendere un percorso di psicoterapia.
Carissima,
attraverso un percorso di psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Comportamentale potrebbe imparare a regolare e a comprendere le sue emozioni.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza
Salve, senza emozioni non potremmo vivere, perchè sono il nostro "termometro". Hanno un valore fondamentale per la sopravvivenza, avvisandoci quando c'è un pericolo e bisogna fuggire, o un evento bello che ci dà benessere. Le persone apparentemente "fredde" non è che non provano emozioni, è che le reprimono, le congelano. Abbiamo bisogno di entrambi, pensiero ed emozione per vivere e relazionarci con gli altri.
Un equilibrio "dinamico" in continua oscillazione a seconda degli avvenimenti. Modulare e tenere questo equilibrio è proprio quello di cui lei parla. Una costante ricerca, che si può imparare e conquistare ogni giorno. Se vuole ne parliamo. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, quello che lei descrive è un funzionamento naturale, gli eventi avversi ci fanno reagire a livello neurofisiologico con emozioni primarie che esprimono con immediatezza il nostro vissuto rispetto agli stimoli e agli eventi. Oggi le neuroscienze confermano l'importanza dei segnali emozionali. Quello che con una psicoterapia può essere di aiuto è avviare un processo di ascolto, espressione ed elaborazione dei pensieri negativi che le possono accompagnare e che rischiano di innescare circuiti disfunzionali per la nostra vita, visioni anche mantengono vivi stati d'animo che non ci fanno bene. Il lavoro di mentalizzazione è di grande utilità se avviato con un terapeuta che lo facilita volgendolo alla cura.
Buongiorno, "L'accettazione" degli avvenimenti della vita dipende anche dalla visione e dal significato che ognuno di noi dà alla vita stessa. A volte si possono provare emozioni e sentimenti tanto intensi da mettere in scacco la ragione, spesso troppo limitata e limitante rispetto alla portata degli avvenimenti della vita.
In accordo con quanto detto sopra dai colleghi sottolineo e aggiungo, in altri termini, che per diventare capaci di "moderare" le proprie reazioni emotive è necessario dar loro una forma, una rappresentazione psichica precisa e allo stesso tempo più ... ampia. È necessario dar loro parola. È come trasformare qualcosa di "pesante" (i sintomi fisiologici da lei descritti) in qualcosa di "leggero" (pensiero e parola) ... Trasformare qualcosa di istintivo e pulsionale in un linguaggio per poter esprimere i propri bisogni e richiedere, o far si, che siano soddisfatti.
Inoltre va detto che ognuno di noi apprende a reagire in un certo modo e questi modelli di reazione diventano abitudini. Certamente alcune abitudini possono essere sostituite da altre più utili.
Va da sé che un percorso psicoterapeutico è lo strumento elettivo per apprendere queste capacità.


Buongiorno, quello che descrivi è una reazione comune allo stress e all'ansia, di fronte a eventi inaspettati e dolorosi come la malattia; eventi che frequentemente non oggetto di accettazione emotiva.
Alcune tecniche valide, da "accompagnare" alla psicoterapia, sono sono la respirazione profonda e la meditazione, in quanto aiutano a calmare il sistema nervoso; anche la mindfulness stimolando l'accettazione senza giudizio del presente, permette di stare con le emozioni senza farsi travolgere.
Ringrazio della condivisione e saluto
Gentilissimo/a utente, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e credo che in questi casi quello che potrebbe aiutare è l'intraprendere un percorso di terapia, in modo da esplorare e comprendere a fondo quello che le accade, nonchè delle strategie per fronteggiare tutto ciò in maniera funzionale.
Resto a disposizione!
AV

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