Buongiorno volevo esporre la mia situazione...ho 49 anni sono diciamo separato in casa da tempo e ho

18 risposte
Buongiorno volevo esporre la mia situazione...ho 49 anni sono diciamo separato in casa da tempo e ho due splendidi ragazzi di 14 e 12 anni a cui mi dedico completamente e che sono l'unica cosa che mi dà serenità. Genitore anziano invalido a cui devo dare assistenza unitamente a mio fratello. Non riesco ad avere relazioni con un'altra donna causa impegni e causa il disagio che mi provoca il gioco che pratico da anni. Piano piano ho interrotto tutti i miei rapporti personali, non faccio attività praticamente ho abbandonato la mia persona. Il gioco mi ha procurato ammanchi ancora per migliaia di euro e da anni me pago le conseguenze con rate di prestiti e altri buchi che nascondo regolarmente a casa. La cosa che mi rattrista è vedere tanta gente con questo problema, vorrei risolvere ma comprendo che una persona per farlo dovrebbe riuscire prima a mettere i pezzi a posto della propria vita...il problema è che spesso si è soli e i debiti aumentano. Vorrei provare una terapia di gruppo per condividere e chiedo se fosse possibile, anche presso Usl o strutture sanitarie nazionali. Vivo a Roma. Grazie
Buongiorno. Tanto per iniziare ad orientarsi si rivolga al Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d'Azzardo. Sapranno orientarla su quale e percorso e da dove cominciare, visto che mi appare già sufficientemente motivato. Buon lavoro!

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile,
rivolgersi presso una struttura territoriale specializzata nel trattamento della dipendenza da gioco sarebbe auspicabile.
Parallelamente, può valutare la possibilità di un percorso psicoterapeutico in accordo con gli specialisti della struttura alla quale eventualmente si rivolgerà.
Cordialmente, EP
Gentile utente, mi accodo ai consigli utili già dati dai miei colleghi riguardo le strutture cui rivolgersi, a questi aggiungo che a Roma coordino un gruppo di psicoterapia con tecnica psicodrammatica e se vuole venire a vedere di che si tratta, il 6 ottobre si terrà l'ultimo openday gratuito.
Riguardo il suo racconto mi sento di proporle una riflessione: non si inizia una terapia, una volta che si è sistemata la propria vita, la si inizia per poterla sistemare e poi godersela come si merita.
Le auguro il meglio e la aspetto al gruppo
Buona sera. Le consiglio di rivolgersi ad una comunità residenziale che si occupi prettamente di ludopatia in modo da poter cominciare a rimettere insieme i pezzi della sua vita. Saluti. Dott.ssa Maria Grazia Agostini
Buongiorno, deve rivolgersi al SerDp della sua zona. è il servizio pubblico che si occupa di dipendenze e li troverà tutti gli strumenti che le servono. Sconsiglio una terapia privata perchè costosa rispetto alle tempistiche e solo parziale in quanto gli interventi devono essere multiprofessionali, trattando aspetti diversi dello stesso problema.
Salve, mi accodo ai consigli dei colleghi suggerendole di rivolgersi al Telefono Verde Nazionale, sono sicura che ci sono sul territorio diverse soluzioni che lei può prendere in considerazione e che potranno aiutarla. Rimango a disposizione,

Dott.ssa Flaminia Iafolla
Gentile utente di mio dottore,

La mia indicazione è quella di rivolgersi presso un SerD presente sul suo territorio.
Quest'ultimo è il Servizio per le dipendenze per eccellenza. Il SerD (Servizio per le Dipendenze) ha come missione la prevenzione, la cura, la riabilitazione nei confronti delle persone a rischio o che hanno sviluppato una dipendenza, anche dal gioco proprio come nel suo caso.
Li potrebbe esser accolta la sua domanda di aiuto sia da un punto di vista psicologico, che medico.
Nella speranza possa seguire le indicazioni qui riportate.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, la cosa più importante è che lei ha chiaro di avere una difficoltà e volerla affrontare. Di centri per la cura del gioco d'azzardo ce ne sono in tutto il territorio nazionale. Contatti il servizio più vicino e chieda di poter essere preso in carico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno le suggerisco di rivolgersi ad un Serd dell'ASL del suo municipio in modo che le diano i riferimenti per terapie di gruppo e o individuali per di pendenza da gioco. Un caro saluto
Buonasera! Si rivolga con fiducia e senza indugio al Ser.D. più comodo per Lei. Sul WEB troverà facilmente l'elenco nazionale e i contatti. Qui non è possibile incollare il link, ma lo avrei fatto volentieri. In bocca al lupo
Buongiorno, concordo con i colleghi sull'indicazione di una struttura territoriale specializzata sulle dipendenze. Leggo che questa problematica dura da anni, per questo le suggerisco di parlarne con qualcuno che le è vicino (familiari, amici...) in modo da essere supportato in questa presa in carico per evitare di rimandarla ancora più in là nel tempo. Le auguro davvero di risolvere questa situazione. Un caro saluto. SV
Buongiorno,
ciò che mi arriva è che lei sia una persona che ha delle risorse, dei figli alla quale tiene molto e anche una forte motivazione. Parlarne con qualcuno a lei vicino potrebbe farla sentire meno solo e triste e maggiormente capito. Inoltre potrebbe sicuramente aiutarla andare in terapia, magari con un terapeuta cognitivo-comportamentale che si focalizza sull'analisi dei meccanismi alla base della dipendenza e sull'individuazione di strategie pratiche che permetteranno di gestirla nella vita quotidiana per poi valutare anche una terapia di gruppo con persone con la sua stessa difficoltà in modo da sentirsi maggiormente compreso.
Le auguro un grande in bocca al lupo!
Dott. Ubaldo Balestriere

Mi sembra un'ottima idea, rivolgersi ad un Serd pubblico. Li troverà ottime professionalità, che si prenderanno cura di lei con un approccio multidisciplinare. Mi piace pensare che questo suo messaggio sia l'inizio di un cambiamento, che merita in primis per sé stesso, poi per imparare a stare meglio nelle relazioni più significative. Un saluto.
Salve, ritengo opportuno consigliarle un percorso.
Provi a contattare i servizi di zona.
Un saluto,
AN
Buongiorno, dalle sue parole emerge una motivazione al cambiamento. Sicuramente nella sua zona ci sarà un Servizio specialistico idoneo: SerD (cerchi i contatti sul web) dove i professionisti Le sapranno consigliare il percorso migliore per Lei. Come ha detto lo psicoterapeuta Nathaniel Branden: "ll primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza. Il secondo è l'accettazione. Il terzo passo è l'azione". Le auguro di riuscire a mettere in atto questa "trasformazione". Resto a disposizione Dott.ssa Elena Epilotti
Buonasera, mi dispiace sapere della Sua sofferenza che capisco darLe molto disagio in diverse sfere della Sua vita come purtroppo spesso accade in queste situazioni. Ai consigli dei miei colleghi vorrei contribuire con un mio piccolo contributo facendoLe presente che potrebbe contattare anche la Siipac che è un centro di alta specializzazione per la cura da quella che mi sembra descriva come una forma di dipendenza. Sperando di esserLe stato utile invio cordialità.
Buonasera, comprendo perfettamente la sua situazione e come questa problematica possa diventare invalidante ed estensiva, coinvolgendo la sfera economica, affettiva e sociale. Mi sembra che lei abbia piena coscienza del suo disagio che prevede necessariamente una presa in carico multidisciplinare. Le consiglierei quindi di rivolgersi al Ser.D del suo Municipio dove troverà delle persone in grado di aiutarla, un'equipe dedicata e formata da diversi professionisti: medico, assistente sociale, psicoterapeuta e dove necessario, un'assistenza legale gratuita. A seguito della valutazione del suo caso le verrà proposto un progetto terapeutico individuale che in alcuni casi potrà prevedere anche una terapia di gruppo.
Spero di averla aiutata a chiarire i suoi dubbi e resto disponibile per eventuali approfondimenti
Dott.ssa M. Silvia D'Amato

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