Buongiorno, un anno fa mi è stato diagnosticato il disturbo borderline dando un senso a molte cose c
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Buongiorno, un anno fa mi è stato diagnosticato il disturbo borderline dando un senso a molte cose che vivevo. Recentemente ho cambiato psichiatra e questo mi ha diagnosticato il disturbo bipolare di tipo II, cosa che mi ha abbastanza spiazzato, però la terapia che mi ha dato a riguardo sta funzionando bene, anche se certi tratti di personalità tipici del disturbo border rimangono. Vorrei quindi chiedere se secondo voi i due disturbi possono coesistere allo stesso tempo o se dovrei chiedere di approfondire magari facendo una diagnosi differenziale, perché questa seconda diagnosi mi ha un po' confuso, non mi ci rivedo molto.
Salve,
Può innanzitutto condividere questi dubbi con lo specialista che la segue, il quale, conoscendo bene la sua storia, saprà chiarirle meglio la situazione. Possono senz'altro coesistere nella stessa persona tratti che appartengono a categorie diagnostiche diverse tra loro. Un altro elemento che può aiutarla è iniziare un percorso di psicoterapia che, al di là delle etichette diagnostiche, possa aiutarla a capire i suoi mecannismi di funzionamento.
Una buona giornata
Può innanzitutto condividere questi dubbi con lo specialista che la segue, il quale, conoscendo bene la sua storia, saprà chiarirle meglio la situazione. Possono senz'altro coesistere nella stessa persona tratti che appartengono a categorie diagnostiche diverse tra loro. Un altro elemento che può aiutarla è iniziare un percorso di psicoterapia che, al di là delle etichette diagnostiche, possa aiutarla a capire i suoi mecannismi di funzionamento.
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Buongiorno, il disturbo di personalità borderline è un assetto personologico con caratteristiche specifiche che con la terapia farmacologica possono attenuarsi ma non 'scomparire' del tutto. Il disturbo bipolare è un disturbo dell'umore che si tratta generalmente con farmaci stabilizzanti e altre tipologie dipendentemente dalla fase (depressiva/espansiva). In generale, questi due disturbi possono essere presenti in comorbidità in alcuni pazienti, quindi l'uno non esclude l'altro. Al di là di questo, l'essenziale è che lei si senta meglio con la terapia. Non abbia, però, l'aspettativa di gestire o cambiare qualsiasi aspetto della sua persona con la terapia (farmacologica o di altro tipo). Le consiglio, in ogni caso, di porre queste domande al suo psichiatra che saprà fugare i suoi dubbi espondendole i motivi per cui ha formulato questa diagnosi. Cordiali saluti
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