Buongiorno. Sono uscita da poco da una relazione di 4 anni molto travagliata con una ragazza.

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Buongiorno. Sono uscita da poco da una relazione di 4 anni molto travagliata con una ragazza. Inizialmente sembrava tutto perfetto, solo che essendo il mio primo approccio con una donna così tardi (avevo 26/27 anni) sono andata molto a rilento, volevo essere certa. Poi però da quando ci siamo viste la prima sera e quindi la prima volta di un contatto, sono stata totalmente sua.. Sembrava tutto apposto e dopo mesi arrivano i primi problemi. Purtroppo e me ne rendo conto, io tendevo a scappare dai problemi ed ogni qualvolta mi sentivo in difficoltà oppressa o altro tendevo ad allontanarmi. Lei sembrava essere molto gelosa di tutto, soprattutto nel modo in cui mi approcciavo ai social ma anche nel come ero solita rispondere alle persone, per lei alle volte ero 'troppo" e quindi si poteva fraintendere. In questi lascia e prendi ho risposto a qualche messaggio di qualcuno e questo l'ha molto ferita. Era solo msg, non avevo assolutamente fatto nulla. Passa il tempo e non faccio più cose simili, ma nonostante tutto continuano i lascia e prendi. Mi sento sempre in difetto, non sono mai abbastanza brava o premurosa o gentile o dolce o amorevole. Mai abbastanza qualcosa e sbaglio sempre qualcosa. I litigi diventano sempre più forti. Ho avuto un passato un po' burrascoso e lei sapeva tutto di me, avendo avuto un ex violento purtroppo ho conservato alcuni limiti conosciuti tra l'altro durante questa relazione. Diciamo che lei tendeva ad urlare e avvicinarsi a me in modo minaccioso quindi anche io anziché disinnescare innescavo . Alcuni litigi infatti diventavano violenti. L'anno scorso poi mi ha lasciata sembrava definitivamente, il motivo erano i social, io ero stanca a dire si a tutto, lei invece era stanca al mio modo di usare i social. Postavo delle foto normalissime, si magari negli anni prima mi mettevo in posa come una stupida ma poi anche questo l'ho modificato. Mi contestava anche una foto che io chiamavo artistica dove si intravedeva un mio tatuaggio magari ma lei invece diceva sempre le solite cose, che sono ridicola , che sono trasportata dalla massa, che lei vuole una donna e non una ragazzina. Quindi mi lascia, e vedo che si avvicina ad una ragazza, ( un'amica di tanti anni prima, ma con cui c'era stato qualcosa , le avevo detto che non mi sarebbe piaciuto rivederle insieme che mi avrebbe fatto male e che non c'era motivo di ricomporre questa amicizia rotta da prima di conoscermi) lei invece fa questo da subito. Ho pensato malissimo e quindi ho iniziato ad uscire e farmi la mia vita, lei non si faceva sentire e si stava godendo la sua amicizia, un ragazzo mi corteggia e ci finisco a letto. Torno da lei a fine estate con la coda tra le gambe e le chiedo perdono... Inizialmente dice no. Che per lei è stato un tradimento. Poi mi dice si e torniamo insieme, mi chiede di cancellare i social, cancello. Mi chiede di cancellare alcuni contatti, cancello. Mi chiede di non dare tanta confidenza ad alcune persone, lo faccio. Mossa dal senso di colpa, faccio tutto, ho anche accettato di intraprendere io stessa un'amicizia con quella ragazza di cui ero gelosa, ho pensato è una sua amica devo accettarlo. Eppure io tempo addietro ho dovuto troncare dei rapporti solo per il dubbio. Speravo con il tempo passasse tutto questo accanimento nei miei confronti , speravo passasse il peso dell'ingiustizia che mi sentivo addosso...ed invece le discussioni erano sempre le stesse, trovava sempre qualcosa che non andava e le discussioni erano molto violente. Diventa violenta con se stessa spesso ed io li non so cosa fare. Mi butta fuori casa più volte. Mi insulta dalla testa ai piedi, tutto questo in questo inverno. verso questa estate arrivo stremata ma con la speranza che possiamo passare una bella estate insieme.. invece è bastato un niente per essere lasciata di nuovo. Ho soltanto cambiato una foto su WhatsApp e li mi ha allontanata ricoprendomi di insulti. Dicendomi che sono ridicola e che preferisco farmi le foto sola che con lei, le spiego che ho paura a farmi foto con Lei e collezionare dei ricordi perché mi cacciava una volta a settimana di casa, quindi io non sentendomi nel torto allora non le chiedo scusa ed anzi reagisco, infatti si è lamentata della mia reazione. Allora la ho pensato no... Non puoi cedere, non hai fatto niente. Sono stata molto male, le dicevo che ero a casa con gli attacchi di panico e che piangevo ma lei niente non spuntava anzi mi arrivavano solo insulti. Una volta e mezzo si era avvicinata ma sempre con la presunzione che io la pregasi di restare o parlare e mai con la gentilezza di una persona che ti ama e vuole chiarire. Allora Non ho ceduto, ho incassato e ho iniziato ad uscire con le mie amiche per bere e distrarmi. Una sera sono andata a ballare e li la prima telefonata che mi ricopre di insulti e di accuse, poi sale fin casa mia e mi sputa. Allora nella mia testa penso, ma perché ? Perché per questo ti sei avvicinata ? Ancora non ho ceduto neanche lì e ho continuato ad uscire. Ma purtroppo il mio pensiero era la e continuavo a scriverle. In quelle sere in cui uscivo si era avvicinata una ragazza a me (è un'amica della mia migliore amica) dolce gentile e con dei bei modi. Siamo diventate amiche perché spesso siamo nello stesso gruppo. Si ride e si scherza, Non mi sono però mai spinta oltre 4chiacchiere, non ci sarei neanche riuscita. Un paio di giorni fa, di sera scrivo alla mia ex come tante volte in cui l'ho fatto senza però mai più ricevere risposta. Il giorno dopo mi spunta una sua amica dicendomi che lei è stata molto male che era preoccupata per lei che lei era furiosa perché le scrivevo pur avendo che fare, e tutte le cose che la mia ex sosteneva, nel frattempo che io mi spiegassi come sto facendo con voi, nel frattempo che le dicevo che mi sentivo scontata dopo che mi aveva detto " lei mi ha detto che con te non ci tornerebbe dopo questo tempo" e io " ma perché io si? Da per scontato che io torni da lei, io sempre io."... Nel frattempo arriva la mia ex infuriata e scalciando, urlando a me e poi alla mia famiglia ( che è sopraggiunta dopo per le urla) urlando che io non dovevo più scriverle che non la lasciavo in pace e che non dovevo permettermi visto che mi stavo facendo i fatti miei con un'altra . Urlando a tutto l'isolato che io non dovevo assolutamente scrivere. Li ho pensato di aver toccato il fondo.. mi sono sentita uno schifo ed in colpa, però penso.. rifletto e continuo a pensare... Ma che colpe ho? Io mi stavo impegnando così tanto per riuscire in questa relazione ma a lei basta un niente per mandarmi via. lei si tiene sempre l'orgoglio e mi allontana. È tornata solo per gelosia a fare le sue scenate ma mai con dolcezza a parlarmi, è venuta tra l'altro di nuovo con l'intenzione di fare male , la sua amica la teneva, è stato veramente brutto. Tutto quella confusione ..ma perché ? Cosa ho fatto di così sbagliato? Perché devo sentire in torto? Anche lei usciva.anche lei si faceva le sue serate. E cosa c'è di male ad uscire con delle amiche? Perché devo tornare io strisciando da te?! Perché lei è capace di essere delicata e comprensiva solo con gli altri ?Mi sono sentita in colpa anche solo di averci scherzato con quella ragazza. E penso anche se hai paura che io diventi di qualcun altro perché non mi stringi a te con amore e gentilezza anziché con presunzione possesso e rabbia. E comunque dopo tutta quella ultima scenata teatrale che ha fatto, mi ha contattata lei. Messaggi che sono ancora lì, né aperti né cancellati. Non ho la forza di fare nessuna delle due cose. Anche questo mi fa capire quanto mi dia per scontata e che si sente in diritto di fare di me ciò che vuole, quando vuole senza il minimo rispetto. Io la sto ignorando ormai anche per paura. Non so più come comportarmi e cosa fare o pensare. Sono nella totale confusione. Chiedo aiuto a voi, sperando in qualche consiglio e soprattutto sperando che qualcuno di voi arrivi in fondo al mio poema. Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buon giorno. Dalle sue parole ho potuto sentire tutto il travaglio che ha attraversato e la sofferenza e i sensi di colpa che la costringono in questa relazione disfunzionale. Sicuramente parlare con un professionista potrebbe aiutarla a comprendere cosa la tiene legata a questa persona, quali sono le sue dinamiche relazionali e come poter affrontare questa chiusura liberandosi dalla paura e dal senso di colpa. Ritrovare se stessa è la strada per poter trovare una relazione che la faccia sentire apprezzata e amata.
Buongiorno gentile utente, mi dispiace molto per la situazione difficile che sta vivendo. Leggendola ho sentito rabbia per una situazione così critica che dura da tanto tempo. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per acquisire una maggiore consapevolezza e poter quindi gestire al meglio anche questa relazione. Resto disponibile, eventualmente anche online.
Un caro saluto, dottoressa Arianna Broglia
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Buonasera e grazie, ha fatto bene a scrivere qui.
Un percorso psicologico potrebbe esserle utile per lavorare su questa confusione che sta descrivendo e su cosa non le permette di sapere che fare di fronte alla presunzione e alla rabbia di qualcuno che si sente in diritto di fare di lei ciò che vuole, quando vuole e senza il minimo rispetto.
C'è da dire che qualcosa lo sta già facendo, cioè ignorare gli attuali messaggi di questa persona; a cosa potrebbe portare questa linea di azione e come valuterebbe i suoi effetti?
Rimanendo disponibile, un saluto.
Gentile utente, la sua domanda è densa di contenuti ma, sopratutto, di emozioni contrastanti circondate da grande, comprensibile, confusione. Offrire un solido aiuto attraverso una risposta è riduttivo alla luce della consistenza del suo malessere per questa relazione così tormentata e faticosa. Le suggerirei di valutare la possibilità di beneficiare di un supporto psicologico al fine di fare ordine nei suoi pensieri e strutturare strategie funzionali alla gestione della dinamica relazionale che ha descritto. Potrà così recuperare energie psichiche, autostima, efficacia e cogliere le opportunità di cambiamento migliorativo che, nonostante le possa sembrare paradossale, questa situazione le sta concedendo. Cordiali saluti
Cara utente, ha fatto bene a lasciar andare un po' della confusione e del malessere che vive. La sua storia è molto intensa, merita la giusta attenzione per darle valore e poter fare in modo che lei si prenda il suo spazio e le risposte che cerca. Analizzare la sua relazione con il giusto supporto le potrà dare tantissimi spunti per poter ritrovare se stessa. Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Salve, sembra una relazione molto tormentata, dove non c'è fiducia, mentre sarebbe essenziale per poter avere un futuro. Il problema non è tanto chi ha ragione o torto ma se ci sono le premesse per mettere le basi per costruire qualcosa di solido. Poi ci si può interrogare sui propri comportamenti per poter osservarsi meglio e capire quali sono le motivazioni che ci spingono ad agire in un modo anziché in un altro. Se volesse esplorare meglio tutto questo insieme, sono a disposizione. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Carissima, dalla sua descrizione si comprende bene la sofferenza ed il coinvolgimento alla quale è sottoposta. A me sembra di cogliere in questo rapporto con la sua ex compagna una relazione di dipendenza patologica che oscilla, va e viene ma non vi permette né di mettere la parola fine al rapporto né di iniziarne uno più sano. Io le suggerisco vivamente di rivolgersi ad uno psicologo ed avviare un percorso di discernimento rispetto alla sua identità personale, le sue consapevolezze e desideri, anche quelli meno evidenti e più nascosti. Sono generalmente contrario a dare consigli o suggerimenti, se non quello di suggerire percorsi: questo perché le risposte alle sue domande non sono in mano ad altri ma lei le ha già dentro si sé, credo abbia solo bisogno di qualcuno che la aiuti e la accompagni nel trovarle. Sono ovviamente a sua disposizione, anche da remoto qualora volesse avviare un percorso. Un caro saluto! Dottor Montanaro
Buonasera, la sua precedente relazione violenta, poi la ragazza che cerca di isolarla dal mondo, che sfoga su di lei rabbia e fa in modo che si senta sempre in torto... Mi pare che il modo di stare in relazione sia costellato di manipolazioni e rifiuto che sono l'opposto di ciò di cui un essere umano ha bisogno. Non è lei che ha qualcosa di sbagliato ma spesso il passato lascia dei segni che portano a scegliere determinate persone o situazioni. Credo che debba ritagliarsi uno spazio di ascolto per sé con uno psicoterapeuta per fare chiarezza e costruire un futuro affettivo diverso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. A volte è il dolore e il tormento a tenere insieme due persone, non il sentimento. Queato perchè per noi umani è meglio essere maltrattati, piuttosto che ignorati. Sicuramente lavorando su di se con una professionista potrà andare all'origine del problema, ma più che altro, alla sua soluzione. Un caro saluto.
Buongiorno,
credo debba ritagliarsi uno spazio di ascolto per sé con uno psicoterapeuta per fare ordine in questo momento della sua vita cercando magari di costruire un futuro affettivo diverso.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Carissima,

Leggendo il tuo dettagliato resoconto, mi trovo di fronte a una situazione complessa, con molteplici sfaccettature che interagiscono tra loro. Questi momenti di profonda riflessione e confusione, sebbene difficili da affrontare, possono essere anche una porta verso la comprensione di sé e delle proprie necessità.

Prima di tutto, la relazione che hai descritto presenta diversi segnali di squilibrio e manipolazione, oltre a episodi di violenza verbale e fisica. È fondamentale che tu comprenda che nessuno merita di essere trattato in questo modo, indipendentemente dalla storia condivisa o dalle emozioni provate. La tua sicurezza fisica e mentale dovrebbe essere sempre una priorità.

I rapporti basati su gelosia, controllo e violenza raramente portano a un'interazione sana e costruttiva tra le parti. È importante che tu ti chieda sinceramente se vuoi e meriti una relazione di questo tipo, tenendo conto di quanto ti sia stato descritto e di come ti fa sentire.

Ognuno di noi ha il diritto di vivere relazioni basate sul rispetto reciproco, sulla fiducia e sulla comprensione. La gelosia, quando diventa ossessiva e distruttiva, non è una manifestazione d'amore, ma di insicurezza e di controllo. E il tuo benessere non dovrebbe mai essere sacrificato per accontentare l'altro.

Inoltre, la tua ex sembra avere delle difficoltà personali che vanno al di là della vostra relazione. Sebbene tu possa sentire la responsabilità o il desiderio di aiutarla, ricorda che ognuno deve affrontare e risolvere i propri problemi. Non è tua responsabilità "salvarla" o cambiarla.

Ti suggerisco vivamente di cercare un supporto professionale. Parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti a comprendere meglio te stessa, le tue emozioni e come affrontare questa situazione difficile. L'obiettivo è che tu possa trovare un equilibrio interiore, riconoscere i tuoi valori e decidere il percorso migliore per te stessa, al di là di qualsiasi pressione esterna.

Ricorda sempre che meriti rispetto, amore e una relazione in cui ti senti sicura e apprezzata.

Con affetto,
Ilaria.
Salve. Scrive di due relazioni, che definisce l’una tormentata (quella di cui parla diffusamente) e l’altra burrascosa (quella con l’ex violento), in cui mi sembra ci sia il rischio che alcune dinamiche si ripetano; se anche a lei sembra così, le segnalo tre questioni che emergono da alcune sue frasi.

Innanzitutto, scrive in più punti di sentirsi sempre in difetto, “mai abbastanza”, accetta alcune condizioni sulla base del senso di colpa che prova e si chiede più volte se/in che modo/cosa ha fatto di sbagliato. Tutto questo è parte normale di ogni relazione interpersonale ma, se è l’unica chiave di lettura che lei adotta all’interno di una relazione, rischia di farsi del male: estremizzando un po' il concetto, è come se lei mettesse la sua autostima nelle mani dell’altro – ossia la sua valutazione di sé rischia di basarsi esclusivamente su quanto una persona significativa la accetta o meno.

In secondo luogo, scrive che questa donna l’ha allontanata “ricoprendomi di insulti”, poi che è tornata “di nuovo con l’intenzione di fare male” e che lei la sta ignorando “anche per paura”. Partendo dal presupposto che ovviamente non conosco la vostra relazione, la descrizione dell’accaduto dal suo punto di vista ha a che fare con suoi vissuti di sentirsi denigrata o in pericolo. Per cui le suggerisco di porre attenzione a queste dinamiche se le sembra che si ripetano in diverse situazioni.

Infine, le propongo una riflessione; scrive che questa persona “si sente in diritto di fare di me ciò che vuole, quando vuole senza il minimo rispetto”; sente che questo va davvero bene per lei?

Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Buonasera, le sue parole rendono bene l'idea del senso di confusione che sta vivendo. Ho avuto l'impressione, leggendo la sua storia, che non sia la prima volta che le capiti di instaurare relazioni sentimentali con persone che hanno degli atteggiamenti svalutanti e aggressivi nei suoi confronti e capisco che ritrovarsi in situazioni di questo tipo possa non farla sentire bene e la metta in un costante stato di insicurezza. Alle volte ci sono delle motivazioni interne, nostre personali, di cui non sempre siamo consapevoli, che ci spingono a venire più o meno attratti da quel tipo di persone e penso che varrebbe la pena che potesse approfondire la questione attraverso un percorso psicologico che la possa aiutare a mettere maggiore chiarezza e la possa far sentire meno in balia degli eventi. Un cordiale saluto, dott.ssa Roberta Scanzi
Mi dispiace molto sentire che stai attraversando una relazione così travagliata e dolorosa. È importante ricordare che non sei responsabile per il comportamento della tua ex compagna. I rapporti sani si basano sul rispetto reciproco, sulla comunicazione aperta e sulla gentilezza. Ti consiglierei di considerare l'idea di distanziarti da questa relazione tossica e cercare supporto da parte di amici, familiari o uno psicologo per elaborare i tuoi sentimenti, ricostruire l'autostima e prenderti cura di te stessa.

Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile Utente,
Purtroppo, troppo spesso, nelle relazioni si instaurano dinamiche di possesso e gelosia, dettate da ciò che l’altra persona si porta dentro. Da quello che riporta, non credo che lei abbia fatto niente di male: ci ha provato, ha provato a far sentire l’altra persona accolta nei suoi dubbi e nelle sue parole, ma come lei stessa sottolinea “c’è sempre qualcosa che non va” e questo la mette in una posizione di impossibilità, in cui non ci sarà mai un fondo, un modo di agire che andrà bene. Perché il problema non è nei suoi comportamenti, non c’è nulla di infantile nell’usare i social o avere delle relazioni amicali, anzi.
Sono d’accordo con lei: non si merita tutto questo.
C’è però qualcosa che la lega a questa persona, qualcosa oltre il sentimento e che le fa questione. Potrebbe essere il caso di intraprendere un percorso volto ad esplorare questo aspetto, scoprire qualcosa di sé che le permetterà di ritrovare uno slancio positivo nella sua vita e instaurare una relazione sentimentale soddisfacente.
Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Carissima, la sua lunga lettera testimonia il suo bisogno di parlare e tirar fuori la rabbia e la frustrazione che deriva da una relazione disfunzionale. Nessuno può fornire consigli nè emettere giudizi, ma lei potrà ripercorrere, con l'aiuto di un professionista, la sua vita e analizzare le cause di alcune scelte dolorose. Contatti un terapeuta che possa ascoltarla e sostenerla nel suo viaggio interiore verso il benessere. Non continui a crogiolarsi nei sensi di colpa chiedendosi cosa ha fatto o cosa abbia sbagliato, metta a tacere la mente giudicante e rivolga le sue attenzioni verso tutto ciò che può fornirle benessere come ad esempio iniziare un percorso di psicoterapia. Le faccio tanti in bocca al lupo e resto a disposizione per un eventuale supporto psicologico.
Dott.ssa Maria Graziano

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