Buongiorno. Sono uscita da poco da una relazione di 4 anni

18 risposte
Buongiorno. Sono uscita da poco da una relazione di 4 anni molto travagliata con una ragazza. Inizialmente sembrava tutto perfetto, solo che essendo il mio primo approccio con una donna così tardi (avevo 26/27 anni) sono andata molto a rilento, volevo essere certa. Poi però da quando ci siamo viste la prima sera e quindi la prima volta di un contatto, sono stata totalmente sua..
Sembrava tutto apposto e dopo mesi arrivano i primi problemi. Purtroppo e me ne rendo conto, io tendevo a scappare dai problemi ed ogni qualvolta mi sentivo in difficoltà oppressa o altro tendevo ad allontanarmi.
Lei sembrava essere molto gelosa di tutto, soprattutto nel modo in cui mi approcciavo ai social ma anche nel come ero solita rispondere alle persone, per lei alle volte ero 'troppo" e quindi si poteva fraintendere.
In questi lascia e prendi ho risposto a qualche messaggio di qualcuno e questo l'ha molto ferita. Era solo msg, non avevo assolutamente fatto nulla. Passa il tempo e non faccio più cose simili, ma nonostante tutto continuano i lascia e prendi. Mi sento sempre in difetto, non sono mai abbastanza brava o premurosa o gentile o dolce o amorevole. Mai abbastanza qualcosa e sbaglio sempre qualcosa. I litigi diventano sempre più forti. Ho avuto un passato un po' burrascoso e lei sapeva tutto di me, avendo avuto un ex violento purtroppo ho conservato alcuni limiti conosciuti tra l'altro durante questa relazione. Diciamo che lei tendeva ad urlare e avvicinarsi a me in modo minaccioso quindi anche io anziché disinnescare innescavo . Alcuni litigi infatti diventavano violenti.
L'anno scorso poi mi ha lasciata sembrava definitivamente, il motivo erano i social, io ero stanca a dire si a tutto, lei invece era stanca al mio modo di usare i social. Postavo delle foto normalissime, si magari negli anni prima mi mettevo in posa come una stupida ma poi anche questo l'ho modificato. Mi contestava anche una foto che io chiamavo artistica dove si intravedeva un mio tatuaggio magari ma lei invece diceva sempre le solite cose, che sono ridicola , che sono trasportata dalla massa, che lei vuole una donna e non una bimbam**** . Quindi mi lascia, e vedo che si avvicina ad una ragazza, ( un'amica di tanti anni prima, ma con cui c'era stato qualcosa , le avevo detto che non mi sarebbe piaciuto rivederle insieme che mi avrebbe fatto male e che non c'era motivo di ricomporre questa amicizia rotta da prima di conoscermi) lei invece fa questo da subito. Ho pensato malissimo e quindi ho iniziato ad uscire e farmi la mia vita, lei non si faceva sentire e si stava godendo la sua amicizia, un ragazzo mi corteggia e ci finisco a letto. Torno da lei a fine estate con la coda tra le gambe e le chiedo perdono... Inizialmente dice no. Che per lei è stato un tradimento. Poi mi dice si e torniamo insieme, mi chiede di cancellare i social, cancello. Mi chiede di cancellare alcuni contatti, cancello. Mi chiede di non dare tanta confidenza ad alcune persone, lo faccio. Mossa dal senso di colpa, faccio tutto, ho anche accettato di intraprendere io stessa un'amicizia con quella ragazza di cui ero gelosa, ho pensato è una sua amica devo accettarlo. Eppure io tempo addietro ho dovuto troncare dei rapporti solo per il dubbio.
Speravo con il tempo passasse tutto questo accanimento nei miei confronti , speravo passasse il peso dell'ingiustizia che mi sentivo addosso...ed invece le discussioni erano sempre le stesse, trovava sempre qualcosa che non andava e le discussioni erano molto violente. Diventa violenta con se stessa spesso ed io li non so cosa fare. Mi butta fuori casa più volte. Mi insulta dalla testa ai piedi, tutto questo in questo inverno. verso questa estate arrivo stremata ma con la speranza che possiamo passare una bella estate insieme.. invece è bastato un niente per essere lasciata di nuovo. Ho soltanto cambiato una foto su WhatsApp e li mi ha allontanata ricoprendomi di insulti. Dicendomi che sono ridicola e che preferisco farmi le foto sola che con lei, le spiego che ho paura a farmi foto con Lei e collezionare dei ricordi perché mi cacciava una volta a settimana di casa, quindi io non sentendomi nel torto allora non le chiedo scusa ed anzi reagisco, infatti si è lamentata della mia reazione. Allora la ho pensato no... Non puoi cedere, non hai fatto niente.
Sono stata molto male, le dicevo che ero a casa con gli attacchi di panico e che piangevo ma lei niente non spuntava anzi mi arrivavano solo insulti.
Una volta e mezzo si era avvicinata ma sempre con la presunzione che io la pregasi di restare o parlare e mai con la gentilezza di una persona che ti ama e vuole chiarire.
Allora Non ho ceduto, ho incassato e ho iniziato ad uscire con le mie amiche per bere e distrarmi. Una sera sono andata a ballare e li la prima telefonata che mi ricopre di insulti e di accuse, poi sale fin casa mia e mi sputa.
Allora nella mia testa penso, ma perché ? Perché per questo ti sei avvicinata ?
Ancora non ho ceduto neanche lì e ho continuato ad uscire. Ma purtroppo il mio pensiero era la e continuavo a scriverle.
In quelle sere in cui uscivo si era avvicinata una ragazza a me (è un'amica della mia migliore amica) dolce gentile e con dei bei modi. Siamo diventate amiche perché spesso siamo nello stesso gruppo. Si ride e si scherza, Non mi sono però mai spinta oltre 4chiacchiere, non ci sarei neanche riuscita. Un paio di giorni fa, di sera scrivo alla mia ex come tante volte in cui l'ho fatto senza però mai più ricevere risposta. Il giorno dopo mi spunta una sua amica dicendomi che lei è stata molto male che era preoccupata per lei che lei era furiosa perché le scrivevo pur avendo che fare, e tutte le cose che la mia ex sosteneva, nel frattempo che io mi spiegassi come sto facendo con voi, nel frattempo che le dicevo che mi sentivo scontata dopo che mi aveva detto " lei mi ha detto che con te non ci tornerebbe dopo questo tempo" e io " ma perché io si? Da per scontato che io torni da lei, io sempre io."... Nel frattempo arriva la mia ex infuriata e scalciando, urlando a me e poi alla mia famiglia ( che è sopraggiunta dopo per le urla) urlando che io non dovevo più scriverle che non la lasciavo in pace e che non dovevo permettermi visto che mi stavo facendo i ca**i miei con un'altra . Urlando a tutto l'isolato che io non dovevo assolutamente scrivere.
Li ho pensato di aver toccato il fondo.. mi sono sentita uno schifo ed in colpa, però penso.. rifletto e continuo a pensare... Ma che colpe ho? Io mi stavo impegnando così tanto per riuscire in questa relazione ma a lei basta un niente per mandarmi via. lei si tiene sempre l'orgoglio e mi allontana. È tornata solo per gelosia a fare le sue scenate ma mai con dolcezza a parlarmi, è venuta tra l'altro di nuovo con l'intenzione di alzare mani , la sua amica la teneva, è stato veramente brutto.
Tutto quello schifo, quel macello.. ma perché ?
Cosa ho fatto di così sbagliato? Perché devo sentire in torto? Anche lei usciva.anche lei si faceva le sue serate. E cosa c'è di male ad uscire con delle amiche? Perché devo tornare io strisciando da te?! Mi sono sentita in colpa anche solo di averci scherzato con quella ragazza. E penso anche se hai paura che io diventi di qualcun altro perché non mi stringi a te con amore e gentilezza anziché con presunzione possesso e rabbia.
E comunque dopo tutta quella ultima scenata teatrale che ha fatto, mi ha contattata lei.
Anche questo mi fa capire quanto mi dia per scontata e che si sente in diritto di fare di me ciò che vuole, quando vuole senza il minimo rispetto. Io la sto ignorando ormai anche per paura.
Non so più come comportarmi e cosa fare o pensare. Sono nella totale confusione.
Chiedo aiuto a voi, sperando in qualche consiglio e soprattutto sperando che qualcuno di voi arrivi in fondo al mio poema. Grazie
Gentilissima buongiorno, dalla sua lettera si comprende chiaramente quanto sia confusa: la consapevolezza di non aver fatto nulla di male si scontra con la violenza delle reazioni della sua ex. Chiede consigli, ma di che tipo? Di fronte alla sua confusione ciò che mi sento di consigliarle è uno spazio di confronto tutto per se', un sostegno psicologico che le permetta di recuperare il suo centro, la chiarezza, cioè di chi è lei veramente, di ciò che vuole e l'equilibrio per ritrovare risorse personali che la confusione le ha fatto dimenticare. Sono a sua disposizione se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa

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Gentile Amica,
leggendo il post, non ho potuto fare a meno di condividere il suo disagio e la sua confusione: una storia complicata, con tanti, troppi piani, nella quale la relazione sembra fortemente legata a come si considera, e sembra anche dettare ogni aspetto della sua vita.
La cosa migliore che possa fare è permettersi di chiarire tutto questo in terapia: da uno spazio sicuro di riflessione ed elaborazione potrà ripartire sentendosi al centro delle sue scelte.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno,
la ringrazio per aver raccontato dettagliatamente ciò che sta vivendo.
Dalle sue parole emerge molta sofferenza e, tra le emozioni descritte, un forte senso di colpa, scatenato dalla forte ambivalenza che da quanto scrive ha caratterizzato finora la vostra relazione. Probabilmente legato anche alla precedente relazione violenta.
Credo che le possa essere utile questa fase di distacco, anche se comprensibilmente non facile da affrontare, per capire cosa vuole fare rispetto a questa relazione, per la quale ha dovuto fare diverse rinunce e sacrifici e modificarsi.
Se decidesse di affrontare un percorso di sostegno psicologico, si potrebbe lavorare molto sulle sue risorse personali ed elaborare i suoi vissuti, legati alla presente relazione, ma anche a quella passata.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Gentilissima, io credo che per adesso prendere le distanze come ha fatto sia molto saggio. È chiaro che in questo momento comunicare con la sua ex compagna è molto difficile e scatena una confusione molto potente traducendosi anche in modalità nocive per entrambe. Colga questo momento come un'opportunità per lavorare su di sé , comprendere i suoi sentimenti ed elaborare quanto accaduto adesso e in passato. La confusione troverà un ordine e poi la chiarezza di cui ha bisogno. Affidarsi ad un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad attraversare questo momento, acquisire maggiori consapevolezze e porre limiti sani nelle relazioni. I sensi di colpa possono essere riletti, compresi e trasformati, nel momento in cui lei inizia a prendersi cura di sé stessa e delle ferite antiche.

Dott.ssa Elena Lattanzi ricevimento a Quinto di Treviso e online. «Lo strumento più importante nel mio lavoro si chiama relazione ed ogni teoria o tecnica sottostanti agiscono in funzione e a servizio di essa.»
Buongiorno, il suo lungo racconto parla di una storia costellata da insulti e umiliazioni, come era accaduto in qualche modo nella sua precedente relazione. Credo che un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendere la radice della sua tendenza a legarsi a persone che la maltrattano e a ribaltare la questione: Perché lei si maltratta restando in questi legami? E come si domanda a più riprese: che colpa crede di avere?
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Buongiorno,
i suoi pensieri e il suo malessere meriterebbero uno spazio più ampio di ascolto che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. La aiuterebbe a dare un senso a tutto questo e a mettere ordine tra i suoi pensieri.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, quanto da lei riportato merita il giusto ascolto. Cerchi tra gli psicologi di Mio Dottore, anche in base alla città di appartenenza. Ovviamente potrebbe optare per la modalità online che le consente di collegarsi in modo rapido da qualsiasi luogo.
dottoressa Mariarosaria Cerbone
Buonasera, credo che le sue fragilità l'abbiano più volte spinta in relazioni che di amore avevano ben poco. A me sembra che questa donna abbia degli aspetti manipolatori e abbia necessità di sentire che l'altra sia l'oggetto da gestire e da demolire. Non può cambiarla ma è emerso dentro di lei, un barlume di vita, di amore per sé quando ha pensato di allontanarsi per paura e di non avere fatto nulla di male nell'uscire con le amiche. Le suggerirei fortemente di consultare uno psicoterapeuta per affrontare alcuni aspetti del suo mondo interiore e probabilmente della sua storia che possono metterla a rischio di relazioni volgarmente definite "tossiche". Abbia cura di sé, l'amore è l'opposto della violenza e della sopraffazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, leggendo il suo racconto sembra limitarsi nella propria libertà e non solo. Trovo che abbia un significato importante il suo tornare all'interno di una relazione in cui si controlla e si limita.
Mi chiedo che cosa pensa di sé per cui sceglie di stare "all'accanimento" e mi chiedo in che modo si attiva per procurarsi l'amore e la gentilezza che merita. Prima di agire all'esterno (nelle relazione) ritengo importante agire su di sé.
Un saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Stai vivendo una relazione violenta, purtroppo da quello che dici non la prima. Esistono degli sportelli per la violenza nelle coppie lesbiche, che possono aiutarti a capire i meccanismi della violenza e a d uscirne (cerca on line o contattami). Parallelamente inizia un percorso psicologico che ti permetta di capirti e AMARTI e ti permetta di vivere meglio la tua vita e le tue relazioni! Un saluto
Gentile Utente,

La situazione che ha condiviso è molto complessa e tocca diverse sfaccettature delle dinamiche relazionali. Mi rendo conto di quanto possa essere travolgente e doloroso affrontare tutto ciò.

Le dinamiche che ha descritto evidenziano un rapporto caratterizzato da una serie di alti e bassi, in cui emergono comportamenti potenzialmente manipolativi e violenti. La gelosia, l'insicurezza e le richieste di controllare la sua vita indicano un'instabilità che va oltre una semplice incomprensione di coppia.

Le relazioni sono basate su reciproco rispetto, comprensione e fiducia. Se si sente costantemente in colpa, inadeguata o insicura, è fondamentale riflettere su cosa desidera realmente per se stessa e quale futuro vede con questa persona.

Il comportamento violento, sia verbale che fisico, non è mai giustificabile e rappresenta un campanello d'allarme serio in qualsiasi relazione. È essenziale per la sua sicurezza ed equilibrio emotivo considerare queste manifestazioni con estrema attenzione.

Consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicologo clinico o terapeuta relazionale che possa aiutarla a navigare attraverso queste complesse dinamiche e fornirle le competenze e gli strumenti per gestire e comprendere meglio la situazione. La terapia può offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare i suoi sentimenti, i suoi bisogni e le sue preoccupazioni.

È importante ricordare che merita amore, rispetto e comprensione. La sua sicurezza e il suo benessere sono la priorità principale.

Cordialmente,
Ilaria.
Cara utente buongiorno
Mi dispiace moltissimo per la situazione che sta vivendo.
La relazione che lei ha vissuto e tutt'ora sta vivendo credo rappresenti un'insieme di "prime volte" per lei.
Dalle azioni, molto molto irascibili che la sua ex ha avuto diverse volte non mi fa pensare che sia una persona che sappia gestire la sua rabbia al meglio. Crede che possa essere la persona giusta per lei ? in amore non ci dovrebbero essere tutte le limitazioni che la sua compagna in passato le ha imposto e soprattutto non arriva ad insultare ed umiliare la propria partner. Non sottovaluti questi grandissimi campanelli di allarme, poiché, come ha già vissuto, saprà che i meccanismi che si instaurano all'interno di una relazione conflittuale si ripercuotono sulla propria vita. Cerchi di volersi bene e di allontanarsi, cosa le può aggiungere alla sua vita ??
Le consiglio un consulto
A sua disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Buongiorno, leggendo il suo racconto sento molta confusione, da una parte vi è la sua consapevolezza di non aver fatto nulla di male e dall'altra delle reazioni molto forti e violenti della sua ex in una dinamica che dal suo racconto non sembra essere molto chiara.
Qual'è la domanda che lei sta ponendo nel raccontare tutto questo? Qual'è il suo bisogno? Una dinamica come quella che lei ha appena descritta è sicura che sia quella sulla quale vuole costruire una relazione?
Personalmente le consiglierei di prendersi uno spazio nel quale poter aver cura di questi suoi vissuti e fare chiarezza laddove la confusione ha preso il sopravvento.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dottoressa Erika Castagneri
Lei utilizza un termine preciso, che da quanto si legge, sembra esatto: violenza. Se ci si trova all'interno di una relazione violenta (violenza psicologica, verbale, fisica), prima di qualunque altra cosa, bisogna mettere dei confini e mettere se stessi in sicurezza, senza se e senza ma. Poi si può iniziare un percorso di supporto psicologico che può aiutarla a comprendere se stessa, le dinamiche di una relazione violenta e come emanciparsi da dinamiche di questo tipo. Lei riporta che anche la sua precedente relazione era di natura violenta. Il supporto psicologico può sostenerla in questo. Ma prima di tutto bisogna mettersi in sicurezza. Le auguro di riuscirci presto.
Mi dispiace molto sentire che hai attraversato una relazione così travagliata e dolorosa. È importante ricordare che non sei responsabile per il comportamento o le azioni della tua ex compagna. La violenza verbale e fisica non sono accettabili in una relazione sana. È essenziale per te proteggere la tua sicurezza e il tuo benessere emotivo. Ti consiglierei di cercare supporto da parte di amici fidati, familiari o professionisti come uno psicologo o un consulente di coppia. Lavorare su te stessa, sulla tua autostima e sulla tua capacità di stabilire confini sani potrebbe aiutarti a superare questa situazione dolorosa e a costruire relazioni più positive in futuro.
A disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Cara Utente, dalle sue parole si comprende bene la sofferenza che sta provando e la sua confusione, ma soprattutto il suo desiderio di voler fare la "cosa giusta", e lo capisco, perché non è facile andare avanti quando le persone intorno a noi, in particolare quelle che amiamo, ci ricordano o ci fanno sentire come se non fossimo mai abbastanza, mai all'altezza e sempre sbagliate. Lei stessa si è definita come una che scappa quando si sente oppressa o quando le cose si fanno difficili, ma ci tengo a farle notare che non può essere così, e lo sa perché? Perché dopo quattro anni di relazione "tormentata", dopo tanti sacrifici, lei è ancora qui a cercare una soluzione, a lottare e a non arrendersi e questo è segno di grande forza. Lei vuole essere felice, vuole essere amata ed ha tutto il diritto di esserlo. Quindi le auguro di prendere consapevolezza della sua forza e delle sue risorse e di usarle prima di tutto per essere meno severa con sé stessa e riconoscere ciò che di bello ha da dare ma soprattutto ciò che di bello può ricevere dagli altri. Resto a sua disposizione, Dott.ssa Roberta Longhitano
Leggendo le sue parole arriva fin da subito questo senso di confusione che racconta, ma al suo posto mi sentirei anche molto angosciata per il fatto di non essere mai considerata abbastanza, il che sembra piuttosto violento. Questo, unito ai trascorsi con la precedente relazione cui fa cenno, credo meriti di essere trattato in uno spazio protetto e insieme ad una professionista che la aiuti a fare ordine e chiarezza.
Sono a disposizione,
dott.ssa Carmelinda Campilongo

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