Buongiorno, sono uno studente universitario di 24 anni. Studio Ingegneria e il 3 di Settembre ho co
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Buongiorno,
sono uno studente universitario di 24 anni. Studio Ingegneria e il 3 di Settembre ho concluso tutti gli esami del mio corso di studi.
Mi ritrovo ora a dover trovare una tesi e un relatore (ho preferito finire tutti gli esami e poi concentrarmi sulla tesi anche se ripensandoci forse sarebbe stato meglio iniziare un po' prima, ma avevo molti esami e ho avuto timore di non riuscire ad incastrare tutto). Il problema è che sono completamente bloccato: un po' perché i professori a cui ho inviato mail di richiesta di un colloquio preliminare non mi hanno risposto, nessuno dei 3, in più sono completamente nel pallone. Sono due settimane che non faccio nient'altro che mandare mail e basta. Non sono mai stato abituato a non fare nulla per due settimane e sto entrando lentamente in uno stato di ansia/agitazione dove vedo tutti andare avanti e io ancora bloccato su una cosa che non ho nemmeno iniziato.
So che finire con la magistrale a 25 anni non è una tragedia, specialmente Ingegneria, ma ho paura che uscito di qua le mie conoscenze non saranno abbastanza da permettermi di trovare un lavoro. Mi sento sempre inferiore agli altri
Inoltre, non ho idea in quale ambito preciso voglio lavorare finita l'università, dato che il mio corso permette una vasta possibilità di impieghi e mi interessano vari ambiti.
Oltre a tutti questi pensieri si aggiunge l'ansia di non essere in grado di svolgere la tesi, ho paura che sia richiesto molto di più di quello che attualmente mi sento di essere in grado di dare, di non riuscire ad andare avanti e di finire tra quelli del "ho fatto tutti gli esami, ma non sono riuscito a laurearmi per via della tesi". Io ho voglia di fare, di migliorare me stesso e fare qualcosa che mi appassioni ma allo stesso tempo mi sento un inetto, uno che a scuola andava bene ma che nel mondo sarà un fallito, che non combinerà mai nulla e ogni volta che mi confronto con i miei colleghi di università e amici mi sembrano sempre migliori di me in tutti gli aspetti.
Potreste darmi un parere sulla situazione descritta?
Grazie mille per aver letto e risposto.
sono uno studente universitario di 24 anni. Studio Ingegneria e il 3 di Settembre ho concluso tutti gli esami del mio corso di studi.
Mi ritrovo ora a dover trovare una tesi e un relatore (ho preferito finire tutti gli esami e poi concentrarmi sulla tesi anche se ripensandoci forse sarebbe stato meglio iniziare un po' prima, ma avevo molti esami e ho avuto timore di non riuscire ad incastrare tutto). Il problema è che sono completamente bloccato: un po' perché i professori a cui ho inviato mail di richiesta di un colloquio preliminare non mi hanno risposto, nessuno dei 3, in più sono completamente nel pallone. Sono due settimane che non faccio nient'altro che mandare mail e basta. Non sono mai stato abituato a non fare nulla per due settimane e sto entrando lentamente in uno stato di ansia/agitazione dove vedo tutti andare avanti e io ancora bloccato su una cosa che non ho nemmeno iniziato.
So che finire con la magistrale a 25 anni non è una tragedia, specialmente Ingegneria, ma ho paura che uscito di qua le mie conoscenze non saranno abbastanza da permettermi di trovare un lavoro. Mi sento sempre inferiore agli altri
Inoltre, non ho idea in quale ambito preciso voglio lavorare finita l'università, dato che il mio corso permette una vasta possibilità di impieghi e mi interessano vari ambiti.
Oltre a tutti questi pensieri si aggiunge l'ansia di non essere in grado di svolgere la tesi, ho paura che sia richiesto molto di più di quello che attualmente mi sento di essere in grado di dare, di non riuscire ad andare avanti e di finire tra quelli del "ho fatto tutti gli esami, ma non sono riuscito a laurearmi per via della tesi". Io ho voglia di fare, di migliorare me stesso e fare qualcosa che mi appassioni ma allo stesso tempo mi sento un inetto, uno che a scuola andava bene ma che nel mondo sarà un fallito, che non combinerà mai nulla e ogni volta che mi confronto con i miei colleghi di università e amici mi sembrano sempre migliori di me in tutti gli aspetti.
Potreste darmi un parere sulla situazione descritta?
Grazie mille per aver letto e risposto.
Caro utente, la situazione che ci racconta non è affatto rara. Succede spesso che nel momento in cui ci si deve confrontare con la conclusione di un percorso di studi su cui è stato investito molto tempo e risorse ci si trovi bloccati ed incapaci di concludere, pur desiderandolo molto.
Il passaggio che sta vivendo è un momento delicato per la sua vita, che probabilmente la porta a confrontarsi con pensieri che hanno a che fare con quello che potrà succedere dopo l'acquisizione di questo titolo e con il vissuto di sentirsi sufficientemente adeguato ad un nuovo ruolo professionale.
Se lo desidera, credo che potrebbe trarre aiuto da un percorso di psicoterapia, nel quale discutere e comprendere che significato ha per lei questo passaggio. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Il passaggio che sta vivendo è un momento delicato per la sua vita, che probabilmente la porta a confrontarsi con pensieri che hanno a che fare con quello che potrà succedere dopo l'acquisizione di questo titolo e con il vissuto di sentirsi sufficientemente adeguato ad un nuovo ruolo professionale.
Se lo desidera, credo che potrebbe trarre aiuto da un percorso di psicoterapia, nel quale discutere e comprendere che significato ha per lei questo passaggio. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive e comprendo quanto possa essere difficile per lei attraversare questo momento. Credo che un consulto psicologico possa esserle utile al fine di elaborare meglio pensieri e vissuti emotivi in merito a ciò che descrive e per cercare di esplorare i motivi per i quali si è bloccato; altresì, è utile cercare di trovare strategie funzionali per fronteggiare questo momento delicato e proiettarsi verso un futuro più sereno.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
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Cordialmente, dott FDL
Gentilissimo,
mi dispiace profondamente per quanto sta vivendo. Succedono spesso nel mondo accademico situazioni particolari che portano a blocchi o a stasi. A mio avviso chiedendo un incontro di persona o con una email modesta e motivata queste situazioni possono essere risolutive. Per quanto riguarda i sentimenti di inadeguatezza da lei sperimentati:
"Mi sento sempre inferiore agli altri Inoltre, non ho idea in quale ambito preciso voglio lavorare finita l'università, dato che il mio corso permette una vasta possibilità di impieghi e mi interessano vari ambiti. Oltre a tutti questi pensieri si aggiunge l'ansia di non essere in grado di svolgere la tesi, ho paura che sia richiesto molto di più di quello che attualmente mi sento di essere in grado di dare", a mio avviso possono essere affrontati anche con un collega che se non opera in privato può operare in consultori, ASL, ecc. ecc. a prezzi modici. Le dico questo perché è un giovane ragazzo, studente con potenzialità tutte da esprimere.
Tanti auguri, Omar
mi dispiace profondamente per quanto sta vivendo. Succedono spesso nel mondo accademico situazioni particolari che portano a blocchi o a stasi. A mio avviso chiedendo un incontro di persona o con una email modesta e motivata queste situazioni possono essere risolutive. Per quanto riguarda i sentimenti di inadeguatezza da lei sperimentati:
"Mi sento sempre inferiore agli altri Inoltre, non ho idea in quale ambito preciso voglio lavorare finita l'università, dato che il mio corso permette una vasta possibilità di impieghi e mi interessano vari ambiti. Oltre a tutti questi pensieri si aggiunge l'ansia di non essere in grado di svolgere la tesi, ho paura che sia richiesto molto di più di quello che attualmente mi sento di essere in grado di dare", a mio avviso possono essere affrontati anche con un collega che se non opera in privato può operare in consultori, ASL, ecc. ecc. a prezzi modici. Le dico questo perché è un giovane ragazzo, studente con potenzialità tutte da esprimere.
Tanti auguri, Omar
Caro utente, comprendo che sia difficile sentirsi fermi come nelle sabbie mobili. Le consiglio di fissare un incontro psicologico che la possa aiutare a trovare la chiave di sblocco.
Se ha bisogno rimango a disposizione,
Dott.ssa Federica Leonardi
Se ha bisogno rimango a disposizione,
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando e comprendo quanto possa essere complesso per lei questo momento di passaggio e di cambiamento.
Valuti la possibilità di ritagliarsi un suo spazio di ascolto, chiedendo un consulto psicologico nel quale poter indagare ed esplorare i suoi vissuti emotivi legati alla situazione che riferisce.
Cordiali saluti. Dott.ssa FM
Valuti la possibilità di ritagliarsi un suo spazio di ascolto, chiedendo un consulto psicologico nel quale poter indagare ed esplorare i suoi vissuti emotivi legati alla situazione che riferisce.
Cordiali saluti. Dott.ssa FM
Salve, é arrivato il momento di sbloccarsi, quindi le consiglio di intraprendere un percorso psicologico. Stia tranquillo, a volte può capitare di non riuscire a fare ciò che si desidera.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve a lei. La situazione descritta, che lei vive come stallo, sembra essere una situazione piuttosto normale, in quanto le risposte dei professori spesso richiedono un po' di tempo. E' anche fisiologico se vuole il vissuto di perdere tempo, dopo la maratona di esami che ha fatto finora. Quello però che andrebbe indagato è il suo vissuto di non essere all'altezza e la sua visione pessimistica del futuro lavorativo. Sarebbe a mio avviso necessario un confronto con un professionista per comprendere meglio le dinamiche interiori che la portano a vivere tali sentimenti e sensazioni.
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Buonasera. Della sua condivisione mi colpisce principalmente la differenza che si evidenzia tra la articolata descrizione relativa ai giudizi ed alle aspettative negative che ha verso se stesso e la breve descrizione della sua voglia di fare, di migliorarsi e di fare ciò che la appassiona.
Il mio suggerimento, se lo ritiene valido e di aiuto, è quello di riflettere sulla possibilità di consultare un professionista psicologo-psicoterapeuta per approfondire il vissuto di ansia e di agitazione che sta vivendo in questo momento e per permettersi uno "spazio" in cui poter dar valore e forma alla sua voglia di migliorarsi; uno spazio in cui potersi occupare di sé e di come poter trovare le direzioni per fare ciò che la appassiona, recuperando e ripristinando una maggiore libertà dai giudizi e dalle aspettative negative che in questo momento sembrano esserle d'ostacolo.
I migliori auguri,
Dott. Felice Schettini
Il mio suggerimento, se lo ritiene valido e di aiuto, è quello di riflettere sulla possibilità di consultare un professionista psicologo-psicoterapeuta per approfondire il vissuto di ansia e di agitazione che sta vivendo in questo momento e per permettersi uno "spazio" in cui poter dar valore e forma alla sua voglia di migliorarsi; uno spazio in cui potersi occupare di sé e di come poter trovare le direzioni per fare ciò che la appassiona, recuperando e ripristinando una maggiore libertà dai giudizi e dalle aspettative negative che in questo momento sembrano esserle d'ostacolo.
I migliori auguri,
Dott. Felice Schettini
buongiorno, credo di poter comprendere quello che racconta e come si sente; momenti di "blocco" o di fermo possono capitare a tutti, e spesso prima di un momento di scelta o di conclusione. Le consiglio di valutare la possibilità di un percorso di supporto psicologico nel quale, attraverso un confronto con un professionista, possa comprendere meglio gli stati emotivi che sta vivendo e valutare insieme delle opzioni utili per lei per affrontare la situazione. Resto a disposizione per eventuali approfondimenti. buona giornata, dott.ssa G. Labriola
Gentile utente di mio dottore, il passaggio che si sta per apprestare a vivere è un momento delicato della sua vita; probabilmente la porta a confrontarsi con pensieri e preoccupazioni che hanno a che fare con quello che potrà succedere dopo la laurea e con il vissuto di sentirsi sufficientemente adeguato ad un nuovo ruolo professionale. E' naturale esser ansiosi e agitati non sapendo cosa ci aspetta, allo stesso tempo mi sento di dirle che qualora l'agitazione e sue ansie dovrebbe percepirle come eccessive di valutare la possibilità di poter esser supportato da uno psicologo in questo momento. Molto probabilmente la sua agitazione va contenuta senza che possa allargarsi a macchia d'olio. Cordiali Saluti Dottor Diego Ferrara
Buongiorno non esiti ad intraprendere un buon percorso psicologico che l aiuti a risolvere dubbi incertezze ,paure ..Ne trarrà un grosso beneficio e riuscirà a valorizzare sue risorse ad oggi inespresse .Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Caro Utente, buona sera!
Lei si trova in un momento di passaggio e può essere normale un senso di indeterminatezza.
Uscendo dall'università passa da una situazione con un orizzonte determinato, ad una situazione con un orizzonte da costruire, ma questa è anche una condizione caratterizzata da tante opportunità.
Potrebbe esserle utile, per mettere a fuoco la sua strada, un percorso di orientamento professionale.
Gli atenei spesso forniscono servizi di orientamento, ma la sua università non lo prevedesse, o se preferisse un percorso con un professionista esperto sulle tematiche lavorative mi trova a sua disposizione, ricevo anche on line.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
Lei si trova in un momento di passaggio e può essere normale un senso di indeterminatezza.
Uscendo dall'università passa da una situazione con un orizzonte determinato, ad una situazione con un orizzonte da costruire, ma questa è anche una condizione caratterizzata da tante opportunità.
Potrebbe esserle utile, per mettere a fuoco la sua strada, un percorso di orientamento professionale.
Gli atenei spesso forniscono servizi di orientamento, ma la sua università non lo prevedesse, o se preferisse un percorso con un professionista esperto sulle tematiche lavorative mi trova a sua disposizione, ricevo anche on line.
Le auguro ogni bene!
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Buongiorno, quello che trovo interessante è che nonostante continui a fare cose che sono utili (come mandare mail) tu percepisca di non star facendo niente. In che cosa ti senti bloccato?
Un percorso di coaching potrebbe aiutarti a diventare consapevole di quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti in modo da abbracciarti completamente. Se vuoi sono disponibile per un confronto in merito.
Saluti Elisabetta
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Gentile Signore potrebbe essere una buona possibilità per lei un consulto con uno psicoterapeuta per valutare ed eventualmente lavorare sui temi legati al disagio che riferisce nella sua nota. Un cordiale saluto
Salve. Non mi sembra in un momento di blocco, se dice che sta inviando mail ai professori per richiedere una tesi. Se si darà dei tempi, si sentirà sempre in ritardo e inadeguato col rischio di perdersi. Si conceda di poter affrontare le cose una per volta, lasciando che ogni cosa possa avere i suoi tempi e il traguardo arriverà. Se volesse lavorare sull'ansia si conceda la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause dell'ansia e che possa stimolare la fiducia in sé che l'aiuterà a liberarsi dai condizionamenti che le causano insicurezza e ansia aumentando l'autostima. Distinti saluti
Buonasera, mi permetto di darti del tu e di esprimerti la mia comprensione per la preoccupazione che provi. Vorrei rassicurarti che essere agitati nei periodi di maggior cambiamento, come può essere il tuo, è normale, purchè questo non ti invalidi nel proseguimento dei tuoi obiettivi. Ciò che potrei consigliarti è di concentrare le energie su una cosa per volta senza farsi assalire da paure che ad oggi potrebbero risultare infondate. Qualora l'agitazione dovesse aumentare, sarebbe utile chiedere un consulto psicologico.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Matilde Ciaccia
Rimango a disposizione. Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Gentile utente, comprendo il suo malessere. Forse dovrebbe lavorare sulla sua autostima e riflettere su quanto l'idea del futuro abbia un grande impatto sulla sua emotività. Il suo bisogno di essere sempre impegnato sarebbe da valutare per capire se il fare è anche un modo per coprire altri sentimenti di cui forse non è del tutto consapevole. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per un corretto inquadramento del caso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, l'ansia e la paura verso ciò che non si conosce sono emozioni normali. Dal malessere che però ci riporta sembrano essere per lei invalidanti, in quanto parla proprio di un blocco.
Potrebbe essere perciò utile per lei volgere un percorso psicologico per lavorare sulla sua autostima, imparare a guardare le cose da una prospettiva più positiva anche verso se stesso rispetto ai risultati che ha ottenuto e lavorare sulla sua ansia, in modo da riuscire a gestire le situazioni in maniera diversa.
Resto a disposizione qualora ne avesse bisogno, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Potrebbe essere perciò utile per lei volgere un percorso psicologico per lavorare sulla sua autostima, imparare a guardare le cose da una prospettiva più positiva anche verso se stesso rispetto ai risultati che ha ottenuto e lavorare sulla sua ansia, in modo da riuscire a gestire le situazioni in maniera diversa.
Resto a disposizione qualora ne avesse bisogno, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Salve, grazie per aver condiviso la tua situazione. Capisco quanto possa essere frustrante sentirsi “bloccati” proprio ora che ti trovi all’ultima tappa del percorso, e il fatto che i professori non rispondano di certo non aiuta a diminuire lo stress. Proviamo ad affrontare tutto un passo alla volta, per trovare insieme delle strategie concrete e ridurre l’ansia. Per prima cosa, sul tema dei professori: può capitare che le mail non ricevano risposta, sia per questioni di tempistiche, sia perché i docenti ricevono spesso numerose richieste. Una strategia molto pratica è quella di recarsi direttamente nelle aule dove insegnano o al loro ufficio in orario di ricevimento, all’inizio o alla fine della lezione, per avere la possibilità di parlare con loro di persona. Presentarti direttamente e chiedere un momento per discutere della tesi potrebbe facilitare molto la comunicazione e aumentare le probabilità di ottenere una risposta. Questo tipo di contatto diretto può essere efficace e, una volta rotto il ghiaccio, la tua ansia si ridurrà perché avrai almeno avuto un primo confronto. Venendo al blocco e alla sensazione di “non fare nulla”, è probabile che tu stia rimuginando molto sulle possibilità e sugli “e se”, e questo tende a intrappolarci in un ciclo di pensieri che ci paralizza. Un buon metodo per affrontare questa situazione è suddividere il grande obiettivo in compiti più piccoli e concreti, facendo un passo alla volta. Ad esempio, il primo passo potrebbe essere contattare un singolo professore a cui sei più interessato, mentre il secondo passo sarà recarti personalmente a una lezione o a un ricevimento. Questo approccio aiuta a focalizzarti sul presente senza sopraffarti con le preoccupazioni sul futuro. Riguardo alla tua ansia di non essere “abbastanza” preparato per la tesi o per il lavoro, sappi che molti studenti condividono questa sensazione, specialmente in ambiti vasti e complessi come l’Ingegneria. La tesi non è una prova di perfezione, ma un’opportunità per metterti alla prova e apprendere. Ristrutturare i pensieri può aiutare a ridurre la tua ansia: anziché chiederti “E se non sarò in grado?”, prova a pensare “Posso affrontare le difficoltà un passo alla volta e chiedere aiuto quando serve”. Questo ti permetterà di sviluppare il percorso con maggiore serenità, accettando che è normale fare errori e imparare mentre procedi. Infine, sul confronto con gli altri: è un meccanismo comune, ma poche volte realmente utile. Ognuno di noi ha il proprio percorso, le proprie difficoltà e i propri punti di forza. Prova a osservare i tuoi successi oggettivi, come il completamento degli esami, e a riconoscere i tuoi progressi come il risultato dei tuoi sforzi. Ricorda, non devi avere tutto pianificato perfettamente: in questo momento, il “qui e ora” è il tuo alleato per evitare di sopraffarti con pensieri che riguardano solo scenari ipotetici. Spero che questi spunti possano aiutarti a riprendere un po’ di controllo su ciò che stai affrontando e a sentirti più fiducioso per andare avanti. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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