Buongiorno, sono una studentessa universitaria. Premetto già che sono una persona ansiosa, e questo

21 risposte
Buongiorno, sono una studentessa universitaria. Premetto già che sono una persona ansiosa, e questo problema è aumentato esponenzialmente negli ultimi due anni (soffro spesso di forte ansia e attacchi di panico). Ho provato a fare terapia con una psicologa per trattare questo problema, ma non ho risolto molto concretamente, poiché si ripresenta puntualmente in alcuni momenti, ad esempio quando riapproccio lo studio e quando penso (anche a distanza di tempo) agli esami. A volte riesco a tenere a bada il problema, e so che andrà risolto a livello più profondo se lo voglio risolvere in maniera definitiva, ma in questo momento ho bisogno di capire se a livello fisico posso limitare gli effetti dell'ansia soprattutto durante gli esami e lo studio. Mi è capitato di bloccarmi completamente durante un esame, e a maggio vorrei darne uno (il primo in DAD e il primo di questo percorso universitario) e non voglio che avvenga lo stesso perché so già che avrebbe effetti ancora più dannosi psicologicamente. In questi giorni a livello fisico ho riscontrato sudorazione (a volte anche nelle mani, cosa che non succedeva da tempo) e battito cardiaco accelerato quasi tutto il giorno (anche in momenti tranquilli). A livello fisico è appunto stremante. Quindi la mia domanda è, c'è qualche farmaco/integratore o qualunque altra cosa che possa limitare gli effetti fisici dell'ansia, senza magari controindicazioni per lo studio e che possa prendere anche prima di un esame? Ringrazio chi mi potrà aiutare e specifico che ho fatto un ciclo di sedute, ma al momento non posso proseguirle.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Per quanto riguarda la questione farmacologica, credo sia più opportuno esporre la questione al medico, sicuramente persona più competente. Tuttavia, ritengo che sia per lei fondamentale proseguire le sedute intraprese, concordando eventualmente con il professionista modalità e costi diversi, al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi. Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che il trattamento più efficace è quello combinato, in quanto il solo farmaco non può, chiaramente, andare all'origine del problema.
Cordialmente, dott. FDL

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Salve, sono d'accordo con il collega, credo che sia opportuno per lei proseguire la terapia per continuare a lavorare su alcuni aspetti di se stessa.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, le consiglio di contattare uno specialista medico per approfondire con lui l'opportunità di ricorrere a qualche farmaco per "tamponare" la componente d'ansia Come lei stessa suggerisce, però, è possibile che le cause che generano quest'ansia siano più profonde: le consiglio, quando le sarà possibile, di rivolgersi ad un collega per affrontare il tema anche sul versante psicologico. Un caro saluto. DC
Salve. Per farmaci o integratori è meglio rivolgersi al medico. Continuare a lavorare sul piano psicologico sarebbe utile perché le permette di individuare e di lavorare sulle cause del problema. Poiché sente il tutto stremante a livello fisico, una psicoterapia corporea di tipo bioenergetico sarebbe più indicata perché lavora sull'integrazione mente corpo. Distinti saluti.
Buonasera, per quanto riguarda il trattamento farmacologico deve rivolgere questa domanda al proprio medico di base o eventualmente ad uno psichiatra in quanto lo psicologo non prescrive poiché non è medico. Come già consigliato, proseguire il percorso iniziato è molto più indicato: il farmaco agisce come tampone momentaneo e fin tanto che le cause e le modalità in cui l'ansia si mantiene non sono esplorate quest'ultima tenderà a riproporsi ciclicamente come ha già notato. Un caro saluto
Buonasera,
sicuramente il suo medico di medicina generale potrà indirizzarla meglio sulla questiono farmacologica che, tuttavia, potrebbe solo essere una soluzione momentanea. Sicuramente, quando avrà modo, sarebbe molto più fruttifera ed efficace sul lungo termine la prosecuzione del suo percorso psicologico.
Buon inizio settimana!
AS
Buongiorno, mi dispiace molto per la sua ansia e la sofferenza che emerge da queste righe. Il sintomo molte volte ha una funzione specifica, la sua ansia cosa le consente o non le consente di fare? Chi avvicina e chi allontana?
Queste domande sono un punto di inizio importante per capire a pieno e stabilire un'ipotesi sul suo problema.
Comunque, ci sono tecniche di respirazione che servono per gestire l'ansia e rilassare anche le tensioni muscolari connesse al sintomo. Molto utile è anche lo yoga, ci sono alcuni canali youtube o social che fanno lezioni online molto chiare (unendo il movimento alla respirazione).
Resto a disposizione per maggiori informazioni,
Dott.ssa Antonella Bascià
(Ricevo online e in studio a Milano - Sesto San Giovanni)
Salve, il disturbo di panico è uno dei disturbi d’ansia caratterizzato da attacchi di panico frequenti ed inaspettati. Sono episodi di improvvisa e intensa apprensione – che può culminare nel terrore vero e proprio – accompagnata da insopportabili sensazioni fisiche.

Si ha un attacco di panico quando l’ansia o la paura che proviamo sono così intense da provocare almeno 4 dei seguenti sintomi:

Palpitazioni, percezione accentuata del proprio battito cardiaco o tachicardia;
Sudorazione accentuata;
Tremori o agitazione;
Sensazione di mancanza d’aria o di soffocamento;
Dolore o fastidio al petto;
Nausea o disturbi addominali;
Sensazione di sbandamento, di instabilità, sensazione di “testa leggera” o di svenimento (es. debolezza alle gambe, vertigini, visione annebbiata), confusione mentale;
Brividi o vampate di calore;
Sensazioni di intorpidimento o di formicolio;
Sensazione di irrealtà (derealizzazione, es. sensazione che ciò che vediamo, o che comunque percepiamo, non sia reale) o sensazione di essere staccati da se stessi (depersonalizzazione);
Paura di perdere il controllo o di impazzire;
Paura di morire.
Queste potrebbero rappresentare una delle tante conseguenze che le portano il disturbo d'ansia. Da quanto ha espresso mi è risuonata un messaggio genitoriale interiore molto critico e richiedente, che la spinge ad avere una forte prestazionalità. Di conseguenza la invito ad affrontare l'argomento con una psicologa e per quanto riguarda i farmaci le posso dire che non sono molto d'accordo, però durante il mio percorso di studi prima di un esame prendevo 10/15 gocce di valeriana sotto la lingua 10/15 minuti prima di esser esaminata e devo dire che mi ha aiutato molto
Per qualunque altra perplessità sono a sua disposizione
Cordialmente Dottoressa Martina Cecconi
Gentile utente,
Leggo le sue parole e comprendo chiaramente come la sintomatologia che riferisce possa per lei essere particolarmente fastidiosa e spossante.
Premettendo che per eventuali trattamenti farmacologici sarebbe meglio interpellare un medico (sia questo il medico di medicina generale o uno specialista), non ritengo sia utile pensare che una farmacoterapia possa essere risolutiva da sola. Sarebbe invece importante almeno affiancare la terapia farmacologica ad una psicoterapia che la aiuti a venire a capo dei motivi che muovono il suo stato ansioso e a comprendere come gestire quest'emozione. L'ansia, infatti, per quanto fastidiosa, non deve essere considerata solo come un problema, ma come la risposta fisiologica di attivazione dell'organismo di fronte a una minaccia. In quest'ottica affrontare l'ansia e risolverla significa comprendere cosa la fa sentire minacciata al punto di bloccarla e come poter riprendere il controllo sulla sua vita e progettualità.
Per contatti o per ulteriori informazioni, resto a sua disposizione
Dott.ssa Silvia Costanzo
Buongiorno,
il farmaco può rappresentare un supporto temporaneo rispetto a problemi legati all'ansia, di questo ne deve parlare con un medico specialista. Tuttavia, sebbene il farmaco possa calmare le sensazioni, non è detto che ciò modifichi la sua percezione rispetto alle situazioni da affrontare (come gli esami). Per questo motivo le consiglierei di riprendere il percorso psicoterapeutico. In alternativa, se è convinta di non vedere cambiamenti significativi con quanto già fatto si rivolga a qualcun altro. Può essere che serva un approccio differente per il trattamento del suo problema. Rispetto alla gestione dell'ansia, ad esempio, l'approccio Breve Strategico è focalizzato su come funziona il problema (più che sulle cause) proponendo interventi mirati con l'obiettivo di avere risposte in tempi adeguati.
Un cordiale saluto
Buongiorno,
È importante per lei proseguire un percorso psicologico finalizzato a gestire l’ansia dal punto di vista dei risvolti fisici che questa ha sulla sua vita. Tecniche come la respirazione, meditazione, rilassamento potrebbero aiutarla ad esempio a rilassarsi nei giorni precedenti gli esami.
Buongiorno cara utente ti ringrazio per averci posto il tuo quesito.
Ciò che scrivi è molto chiaro, al momento non puoi proseguire con la terapia psicologica, anche se il consiglio appena puoi è di riprendere. Ma è chiaro che al momento sei impossibilitata. Lo psicologo non è un medico pertanto non posso consigliarti nessun tipo di terapia farmacologica, ma esistono i fiori di Bach e nel tuo caso il più indicato si chiama Rescue Remedy, è un fiore che aiuta quando si sente ansia e lo puoi utilizzare al bisogno.
Lo trovi sia in farmacia che in erboristeria.
Nel frattempo resto a disposizione un caro saluto,
Dottoressa Monica Pesenti
Gentile utente,
per la gestione dell'ansia con una terapia farmacologica è importante che si rivolga al medico curante.
Ciononostante, per un maggior benessere e gestione dell'ansia, è necessario integrare la terapia farmacologica con una psicoterapia: approfondire i significati del suo disturbo potrebbe aiutarla ad ottimizzare al meglio le sue capacità.
Rimango disponibile se necessario,
Buona continuazione,
Dott.ssa Valeria Marino
Gentile Utente, mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo. Mi associo all'indicazione dei colleghi di rivolgersi ad un medico specialista per l'eventuale prescrizione di una terapia farmacologica. Come Lei stessa intuisce, l'assunzione di una molecola può aiutare a risolvere un problema ma non rappresenta la soluzione. Ogni sintomo, per quanto spiacevole, può diventare la preziosa occasione di portare l'attenzione su ciò che non era stato ancora visto... e un supporto psicologico, appena possibile, sarebbe certamente utile per dare voce al disagio che ora esprime attraverso il corpo. Resto a Sua disposizione e le porgo i miei saluti. Dott.ssa Valentina Cecchi
Buongiorno. Capisco che in questo momento l'urgenza è quella di riuscire a studiare e superare gli esami al meglio, le consiglio pertanto, come già fatto da altri colleghi, di rivolgersi al suo medico di base, le potrà suggerire degli ansiolitici anche a bassi dosaggi, che sicuramente l'aiuteranno ad abbassare i livelli di ansia e ad affrontare gli esami con maggiore tranquillità, senza effetti negativi sulla sua capacità di concentrazione e sulla sua prestazione. Nel frattempo, come lei stessa dice, è importante andare a comprendere quali siano le cause profonde di tale difficoltà. La cosiddetta "ansia da prestazione" può essere dovuta ad una educazione eccessivamente rigida oppure a genitori che hanno investito troppo sulle prestazioni dei figli, a discapito della dimensione emotiva. La saluto. Paola Cavallotto.
Gentile studentessa, l'approccio alla Sua problematica che generalmente si rivela più efficace è costituito, "a mio avviso", da un insieme di incontri psicologici, tendenti a scoprire eventuali cause profonde e a lei ignote a livello cosciente del suo disagio e farmaci prescritti, se necessario, da un medico.
Possono inoltre rivelarsi utili per le problematiche da Lei esposte, alcuni esercizi di visualizzazione (visualizzarsi nel superare brillantemente l'esame fonte di ansia) ed alcune tecniche di respirazione profonda ( collocarsi in un ambiente riservato e silenzioso e praticare per alcuni minuti dei respiri lenti e profondi fino a raggiungere una condizione di rilassamento psicofisico utile ad abbassare il livello di ansia).
Le faccio i miei migliori auguri e Le invio cari saluti.
Alessia Ferraroni
Gentile utente credo che sia importante per lei continuare la psicoterapia per imparare a gestire l'ansia, ma soprattutto per darle il significato necessario a vivere lo studio e l'università in modo più " leggero". Rispetto alla possibilità di prendere un farmaco che possa aiutarla a gestire meglio il sintomo ne parli con il suo medico di base, ma valuti anche pratiche di rilassamento o corsi di yoga che attraverso la respirazione aiutano a gestire meglio l'ansia.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Gentile, le esprimo solidarietà e comprensione per le difficoltà che sta sperimentando. Il momento attuale si caratterizza per grandi ed innegabili difficoltà. Al di là dell'aiuto farmacologico, per il quale dovrà ovviamente consultare il proprio medico curante, è comunque importante acquisire consapevolezza circa l'opportunità di approfondire con un professionista quali sono le cause e soprattutto la "meta finale" che il sintomo ansioso persegue. Ogni sintomo è portatore di un significato e ignorarlo fa si che perdiamo l'opportunità di imparare qualcosa su noi stessi. Ci pensi. Un caro saluto. sr
Gentile utente, concordo con i colleghi nel consigliarle di proseguire con il percorso psicologico intrapreso e la invito a parlare con la sua psicologa del voler integrare la terapia con quella farmacologica. Le attivazioni corporee determinate dall’ ansia possono essere affrontate con varie tecniche psicocorporee, le ha mai provate?
Buongiorno,
mi dispiace molto per la situazione di forte ansia che sta vivendo.
E' importante che qualsiasi domanda relativa ai farmaci venga posta solo ed esclusivamente ad un medico. E non ad un medico su internet ma al proprio medico di base o ad uno specialista. Mi permetto di consigliarle di non accettare mai suggerimenti in tal senso su internet, ma di rivolgersi sempre ad un professionista.
Se al momento non vuole o non può continuare il percorso di terapia, mi vengono in mente due possibilità: un tutor specializzato che la possa sostenere e supportare nello studio e nella preparazione degli esami, lavorando insieme a lei sull'ansia e sulle difficoltà che ha riscontrato. Mi occcupo di questa tematica e lavoro da molti anni con student in difficoltà, proprio per cercare di concentrare le energie e trovare risorse e strategie per riuscire a superare gli esami.
Se la sua ansia è molto forte, questo però potrebbe non bastare, quindi perché non pensa magari ad un sostegno psicologico breve, degli incontri di sostegno, che poi magari la condurranno verso una terapia, ma che la possano aiutare ora a sostenere il peso dell'ansia e degli esami.
Se vuole, sono disponibile, mi occupo di queste tematiche.
Le auguro una buona serata,
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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