Buongiorno, sono una studentessa di 23 anni e pochi giorni fa ho lasciato il mio ragazzo, uno studen
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Buongiorno, sono una studentessa di 23 anni e pochi giorni fa ho lasciato il mio ragazzo, uno studente di 25 anni. Ci frequentavamo da circa due anni e mezzo, prima dei quali abbiamo vissuto assieme come coinquilini per due anni con altri ragazzi (ci siamo conosciuti così). È partito tutto da una forte amicizia vedendoci ogni giorno, quindi siamo estremamente legati, è una connessione profonda e sincera ma penso si tratti anche di dipendenza affettiva. Siamo attaccati in modo morboso e litigavamo di continuo. Abbiamo sempre avuto molti problemi, tra cui un suo tradimento all'inizio per cui mi sono vendicata, ma ad ogni tentativo di rottura passiamo giornate a piangere e torniamo subito assieme. Le mie giornate non hanno senso senza di lui, e viceversa. Nonostante ciò sono arrivata al limite, lui ha problemi di rabbia/impazienza e mi tempestava di chiamate, tra i vari problemi. Siamo abituati a scriverci di continuo e a passare quasi tutto il tempo libero assieme, ma è arrivata l’ultima goccia e ora sono sicura della decisione di mollarci. Da poco sono seguita da uno psicologo e ne sta cercando uno/una anche lui, ma abbiamo degli urgenti dubbi. Per diversi motivi, siamo nei periodi peggiori della nostra vita e abbiamo bisogno del sostegno che solo noi sappiamo darci. Abbiamo buoni amici, ma la nostra amicizia è la più bella tra tutte. Abbiamo superato molti dei nostri problemi, imparando ad amarci in modo incondizionato e costruendo una solida fiducia.
Abbiamo tre domande:
1. La rottura è ormai definitiva, ma ci chiedevamo se è sano continuare a scriverci ogni tanto, magari vedendoci una volta a settimana come amici a studiare in biblioteca o fare sport.
2. Lui vuole che gli prometta che riproveremo a tornare assieme tra 6 mesi o un anno, se mi dimostrerà di essere cambiato dopo mesi di terapia. Io non voglio promettere nulla perché non voglio mai più soffrire così tanto, però ha molti lati bellissimi che non ho mai trovato in nessun altro (e ho frequentato diversi ragazzi). Per molti versi potrebbe essere l'uomo della mia vita, ma se non risolve i suoi problemi (tra cui rabbia e insistenza), non ho intenzione di accontentarmi. Lui vuole cambiare anche per se stesso, perché si riconosce nei comportamenti sbagliati di membri della sua famiglia e non vuole ripetere gli stessi errori. Quindi, nonostante penso che cambiare la personalità sia difficile, penso che viste le sue motivazioni e consapevolezza, ci sia una speranza che possa cambiare. Rimango comunque realista: gli ho detto che la probabilità di tornare assieme per me è l'1%. Come posso convincerlo ad accettarlo? Come posso assicurarmi io stessa di non cedere, tornandoci assieme in modo avventato?
3. Può avere senso qualche seduta di terapia di coppia in concomitanza alle nostre sedute singole per aiutarci a superare questa dipendenza? Stiamo soffrendo tantissimo e le continue notti di pianto ci stanno ostacolando anche nei nostri percorsi universitari.
Abbiamo tre domande:
1. La rottura è ormai definitiva, ma ci chiedevamo se è sano continuare a scriverci ogni tanto, magari vedendoci una volta a settimana come amici a studiare in biblioteca o fare sport.
2. Lui vuole che gli prometta che riproveremo a tornare assieme tra 6 mesi o un anno, se mi dimostrerà di essere cambiato dopo mesi di terapia. Io non voglio promettere nulla perché non voglio mai più soffrire così tanto, però ha molti lati bellissimi che non ho mai trovato in nessun altro (e ho frequentato diversi ragazzi). Per molti versi potrebbe essere l'uomo della mia vita, ma se non risolve i suoi problemi (tra cui rabbia e insistenza), non ho intenzione di accontentarmi. Lui vuole cambiare anche per se stesso, perché si riconosce nei comportamenti sbagliati di membri della sua famiglia e non vuole ripetere gli stessi errori. Quindi, nonostante penso che cambiare la personalità sia difficile, penso che viste le sue motivazioni e consapevolezza, ci sia una speranza che possa cambiare. Rimango comunque realista: gli ho detto che la probabilità di tornare assieme per me è l'1%. Come posso convincerlo ad accettarlo? Come posso assicurarmi io stessa di non cedere, tornandoci assieme in modo avventato?
3. Può avere senso qualche seduta di terapia di coppia in concomitanza alle nostre sedute singole per aiutarci a superare questa dipendenza? Stiamo soffrendo tantissimo e le continue notti di pianto ci stanno ostacolando anche nei nostri percorsi universitari.
Ciao, capisco quanto sia difficile la situazione che stai vivendo. Da quello che racconti, il legame con il tuo ex ragazzo è stato molto significativo e profondo, ma al tempo stesso carico di dinamiche complicate che vi hanno portato a soffrire entrambi. Provo a rispondere alle vostre domande cercando di offrirvi qualche spunto di riflessione.
Per quanto riguarda il mantenere un contatto, può sembrare un modo per alleviare il dolore della separazione, ma rischia di ostacolare il processo di distacco emotivo. Se continuate a scrivervi o vedervi regolarmente, sarà più difficile per entrambi abituarvi alla nuova realtà e lavorare su voi stessi. Detto questo, non è necessario tagliare del tutto i ponti, ma sarebbe importante stabilire dei confini chiari. Ad esempio, evitare messaggi quotidiani e limitare gli incontri a situazioni neutre, come studiare in biblioteca, solo se siete davvero in grado di gestire le emozioni senza ricadere nelle vecchie dinamiche. Questo, però, richiede un grande autocontrollo da parte di entrambi.
Sulla questione della "promessa" di tornare insieme in futuro, capisco il suo desiderio di tenere aperta una porta, ma è importante che tu resti fedele a te stessa e ai tuoi bisogni. Non puoi garantire qualcosa che non sai se vorrai. È giusto che lui voglia lavorare su se stesso e cambiare, ma il cambiamento deve essere motivato dal suo desiderio di migliorare per il proprio benessere, non per riconquistarti. Potresti dirgli, con sincerità: *“Apprezzo il fatto che tu voglia cambiare e credo che sia importante che tu lo faccia per te stesso. Io non posso promettere nulla sul futuro, ma credo che ora sia essenziale che entrambi ci concentriamo su noi stessi e sulle nostre vite.”* Questo messaggio è chiaro, rispettoso e ti aiuterà a non alimentare false speranze.
Per evitare di "cedere" in modo impulsivo, potrebbe essere utile tenere a mente le ragioni che ti hanno portato a prendere questa decisione. Magari scrivile da qualche parte, così puoi rileggerle nei momenti di debolezza. E poi continua a lavorare su di te nella tua terapia: l’elaborazione della separazione richiede tempo, ma ti aiuterà a costruire una maggiore autonomia emotiva.
Infine, sull’idea di fare qualche seduta di terapia di coppia, può avere senso se entrambi sentite il bisogno di affrontare alcuni aspetti irrisolti e di chiudere la relazione in modo più sereno. Potrebbe aiutarvi a gestire la sofferenza legata al distacco, soprattutto se sentite che il dolore sta interferendo troppo con le vostre vite. Tuttavia, la priorità dovrebbe restare sulle vostre terapie individuali, che sono fondamentali per affrontare le dinamiche di dipendenza e lavorare su voi stessi.
Saluti
Per quanto riguarda il mantenere un contatto, può sembrare un modo per alleviare il dolore della separazione, ma rischia di ostacolare il processo di distacco emotivo. Se continuate a scrivervi o vedervi regolarmente, sarà più difficile per entrambi abituarvi alla nuova realtà e lavorare su voi stessi. Detto questo, non è necessario tagliare del tutto i ponti, ma sarebbe importante stabilire dei confini chiari. Ad esempio, evitare messaggi quotidiani e limitare gli incontri a situazioni neutre, come studiare in biblioteca, solo se siete davvero in grado di gestire le emozioni senza ricadere nelle vecchie dinamiche. Questo, però, richiede un grande autocontrollo da parte di entrambi.
Sulla questione della "promessa" di tornare insieme in futuro, capisco il suo desiderio di tenere aperta una porta, ma è importante che tu resti fedele a te stessa e ai tuoi bisogni. Non puoi garantire qualcosa che non sai se vorrai. È giusto che lui voglia lavorare su se stesso e cambiare, ma il cambiamento deve essere motivato dal suo desiderio di migliorare per il proprio benessere, non per riconquistarti. Potresti dirgli, con sincerità: *“Apprezzo il fatto che tu voglia cambiare e credo che sia importante che tu lo faccia per te stesso. Io non posso promettere nulla sul futuro, ma credo che ora sia essenziale che entrambi ci concentriamo su noi stessi e sulle nostre vite.”* Questo messaggio è chiaro, rispettoso e ti aiuterà a non alimentare false speranze.
Per evitare di "cedere" in modo impulsivo, potrebbe essere utile tenere a mente le ragioni che ti hanno portato a prendere questa decisione. Magari scrivile da qualche parte, così puoi rileggerle nei momenti di debolezza. E poi continua a lavorare su di te nella tua terapia: l’elaborazione della separazione richiede tempo, ma ti aiuterà a costruire una maggiore autonomia emotiva.
Infine, sull’idea di fare qualche seduta di terapia di coppia, può avere senso se entrambi sentite il bisogno di affrontare alcuni aspetti irrisolti e di chiudere la relazione in modo più sereno. Potrebbe aiutarvi a gestire la sofferenza legata al distacco, soprattutto se sentite che il dolore sta interferendo troppo con le vostre vite. Tuttavia, la priorità dovrebbe restare sulle vostre terapie individuali, che sono fondamentali per affrontare le dinamiche di dipendenza e lavorare su voi stessi.
Saluti
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Cara studentessa,
capisco quanto questa situazione sia dolorosa e complessa. È evidente che tra voi ci sia un legame profondo, ma anche che abbia generato molta sofferenza. Prendersi un periodo di distacco totale sarebbe importante per permettere a entrambi di elaborare la rottura e recuperare serenità. Continuare a scrivervi o vedervi rischia di riaprire ferite e bloccare il vostro percorso di crescita personale.
Riguardo alla promessa di tornare insieme, è giusto che tu non voglia farla. Stai proteggendo te stessa e riconoscendo che, nonostante i suoi lati belli, la relazione non era più sostenibile. Puoi ribadire a lui con calma che non puoi prevedere il futuro e che ora hai bisogno di pensare al tuo benessere. Per rimanere salda, ricordati dei motivi che ti hanno portata a questa scelta e affidati al supporto dello psicologo per affrontare i momenti difficili.
Infine, la terapia di coppia potrebbe avere senso solo se decidete di lavorare insieme per chiudere la relazione in modo sano, non per cercare di ripararla. È normale soffrire in questa fase, ma con il tempo e il giusto aiuto potrete entrambi uscirne più forti. Resto a tua disposizione, AB
capisco quanto questa situazione sia dolorosa e complessa. È evidente che tra voi ci sia un legame profondo, ma anche che abbia generato molta sofferenza. Prendersi un periodo di distacco totale sarebbe importante per permettere a entrambi di elaborare la rottura e recuperare serenità. Continuare a scrivervi o vedervi rischia di riaprire ferite e bloccare il vostro percorso di crescita personale.
Riguardo alla promessa di tornare insieme, è giusto che tu non voglia farla. Stai proteggendo te stessa e riconoscendo che, nonostante i suoi lati belli, la relazione non era più sostenibile. Puoi ribadire a lui con calma che non puoi prevedere il futuro e che ora hai bisogno di pensare al tuo benessere. Per rimanere salda, ricordati dei motivi che ti hanno portata a questa scelta e affidati al supporto dello psicologo per affrontare i momenti difficili.
Infine, la terapia di coppia potrebbe avere senso solo se decidete di lavorare insieme per chiudere la relazione in modo sano, non per cercare di ripararla. È normale soffrire in questa fase, ma con il tempo e il giusto aiuto potrete entrambi uscirne più forti. Resto a tua disposizione, AB
Carissima che sofferenza rinunciare a ciò che ancora lega; ma:
1) scriversi e vedersi come amici potrebbe essere complicato, soprattutto se c’è ancora questo forte coinvolgimento emotivo. Potrebbe mantenersi viva la dipendenza e impedirvi di elaborare la rottura. Ti chiedo se ti senti pronta a gestire questi incontri senza soffrire o sperare in un ritorno.
2. Difficile promettere qualcosa dato che cui attualmente non hai certezza rispetto ad un suo reale cambiamento. È corretto cercare di essere chiara con lui e con te stessa. Potresti spiegargli che il suo cambiamento sarà positivo per la sua vita a prescindere dal vostro rapporto, ma che non devi sentirti obbligata a garantirgli un futuro insieme, oggi. Rispetto alle tue perplessità e domande, mi permetto di focalizzarti su questo: cosa ti dà la certezza che la tua decisione di restare distante sia quella giusta per te?
3. La terapia di coppia ha senso solo se l’obiettivo comune è capire insieme se c’è una base solida su cui lavorare, o eventualmente chiudere in modo sano, ma ci vuole tempo. Mi sento di chiederti già fin d'ora di riflettere in che modo qualche seduta di terapia di coppia potrebbe aiutarvi realmente a progredire.
Buone riflessioni e arrivederci
1) scriversi e vedersi come amici potrebbe essere complicato, soprattutto se c’è ancora questo forte coinvolgimento emotivo. Potrebbe mantenersi viva la dipendenza e impedirvi di elaborare la rottura. Ti chiedo se ti senti pronta a gestire questi incontri senza soffrire o sperare in un ritorno.
2. Difficile promettere qualcosa dato che cui attualmente non hai certezza rispetto ad un suo reale cambiamento. È corretto cercare di essere chiara con lui e con te stessa. Potresti spiegargli che il suo cambiamento sarà positivo per la sua vita a prescindere dal vostro rapporto, ma che non devi sentirti obbligata a garantirgli un futuro insieme, oggi. Rispetto alle tue perplessità e domande, mi permetto di focalizzarti su questo: cosa ti dà la certezza che la tua decisione di restare distante sia quella giusta per te?
3. La terapia di coppia ha senso solo se l’obiettivo comune è capire insieme se c’è una base solida su cui lavorare, o eventualmente chiudere in modo sano, ma ci vuole tempo. Mi sento di chiederti già fin d'ora di riflettere in che modo qualche seduta di terapia di coppia potrebbe aiutarvi realmente a progredire.
Buone riflessioni e arrivederci
Buonasera, restare in contatto subito dopo la rottura rischia di alimentare la dipendenza emotiva e prolungare il dolore: un periodo di pausa è consigliabile per entrambi. Promettere un possibile ritorno futuro non è sano, perché impedirebbe a lui di concentrarsi sul cambiamento e a lei di vivere liberamente. La terapia di coppia potrebbe essere utile, ma solo con l'obiettivo di superare la dipendenza, non di salvare la relazione.
Cordialmente, Dott.ssa Raileanu
Cordialmente, Dott.ssa Raileanu
Buongiorno, ti ringrazio per aver condiviso la vostra storia. Trovo saggia la decisione di fare un passo indietro rispetto a una relazione che ha degli elementi di dipendenza, anche se posso solo immaginare quanto sia difficile. Rispetto alla tua prima domanda, purtroppo non c'è una risposta giusta perchè dipende da quello che vi sentite voi. Potrebbe sicuramente esservi d'aiuto allontanarvi completamente per il primo periodo successivo alla rottura, anche alla luce delle difficoltà che emergono nel distacco. Ciò non significa rompere anche l'amicizia, ma metterla in pausa, finchè non vi adattate alla nuova vita. Rispetto alla tua seconda domanda, l'unica soluzione che vedo è essere diretta e decisa, spiegandogli le ragioni della tua scelta, per il resto non spetta a te convincerlo ad accettare la nuova situazione, ma è un percorso che deve fare lui. Per quanto riguarda la terza domanda, io al momento consiglierei di non sovraccaricarvi di terapie, considerato che ne state già seguendo una individualmente e che, da quello che dici, la decisione di terminare la relazione, sembra al momento la cosa migliore. Spero di esserti stata d'aiuto e ti auguro un buon futuro. Dott.ssa Anna Tosi
Ciao, voglio iniziare dicendoti che apprezzo molto il modo sincero e riflessivo con cui stai affrontando questa situazione complessa. Ci vuole tanto coraggio per mettere in discussione una relazione così importante, e ancora di più per fermarsi a riflettere su ciò che è giusto per entrambi. Sento chiaramente il dolore che state vivendo, e voglio dirti che è normale sentirsi smarriti quando si cerca di lasciar andare qualcosa che è stato così centrale per la propria vita. Capisco che la vostra connessione sia profonda, quasi unica, e che proprio questa profondità renda difficile trovare una strada che non faccia male. A volte, però, l’amore e l’affetto non sono sufficienti per far funzionare una relazione, soprattutto quando si crea un circolo di dipendenza reciproca che finisce per alimentare il conflitto invece che costruire serenità. Questo non significa che vi manchi qualcosa come persone o come coppia, ma che la dinamica tra voi ha bisogno di una pausa e di un riequilibrio. Rispetto alle tue domande, ti condivido qualche riflessione che spero possa aiutarti. Continuare a sentirvi e vedervi ogni tanto può sembrare una buona idea perché potrebbe darvi un senso di conforto, ma bisogna fare attenzione. Essere ancora così presenti nella vita dell’altro rischia di rallentare il processo di distacco emotivo. Se l’obiettivo è superare la dipendenza e rimettere al centro voi stessi, potrebbe essere più utile darvi del tempo e dello spazio per elaborare questa rottura. Non significa perdere per sempre ciò che avete costruito, ma permettervi di capire chi siete come individui, al di fuori della relazione. Se pensi che sia troppo doloroso tagliare del tutto i ponti, potrebbe essere utile stabilire regole chiare e obiettivi precisi per queste interazioni: ad esempio, solo contatti occasionali e legati a contesti neutri, come lo studio. Per quanto riguarda la possibilità di tornare insieme, credo che tu abbia già le idee molto chiare. È importante che lui rispetti il tuo bisogno di non fare promesse che non ti senti di mantenere. Se gli hai detto che la probabilità di un ritorno è molto bassa, stai proteggendo te stessa da aspettative che potrebbero riportarti nello stesso ciclo di sofferenza. È naturale che lui faccia fatica ad accettare questa prospettiva, ma non puoi convincerlo: ciò che puoi fare è essere ferma e gentile nella tua posizione, sottolineando che il cambiamento di cui parla è qualcosa che lui deve intraprendere per sé, indipendentemente da un possibile ritorno. Infine, rispetto alla terapia di coppia, può avere senso se l’obiettivo non è tornare insieme, ma trovare modi più sani per gestire la separazione e trasformare la vostra relazione in qualcosa di diverso, come un’amicizia. La terapia di coppia potrebbe aiutarvi a stabilire confini chiari, esplorare la vostra dipendenza affettiva e costruire una comunicazione meno carica di aspettative e dolore. Tuttavia, è importante che ciascuno di voi continui a lavorare in modo individuale sui propri bisogni e sulle proprie fragilità. Una relazione sana nasce prima di tutto da due persone che stanno bene con se stesse. Ti invito a non essere troppo dura con te stessa se ti sentirai tentata di tornare indietro. È umano, soprattutto quando c’è ancora tanto affetto. Cerca di concentrarti sul perché hai scelto questa strada: non per rinnegare l’amore che provate, ma per proteggerti e permetterti di crescere. E ricordati che chiedere supporto non è mai un segno di debolezza, ma di forza. Continuare a lavorare con il tuo terapeuta ti aiuterà a trovare il tuo equilibrio, anche in mezzo a questo mare di emozioni. Sii gentile con te stessa. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Buongiorno, Melissa. Comprendo profondamente quanto possa essere difficile affrontare una situazione così complessa e carica di emozioni. Lasciare un legame significativo, come quello che ha descritto, può portare a sentimenti di vuoto e smarrimento, specialmente quando la connessione che si ha con l'altra persona appare unica e profonda. È chiaro che entrambi avete investito molto nella vostra relazione, e l'intensità del vostro rapporto riflette la forza del legame e, al tempo stesso, la complessità delle difficoltà vissute.
Mantenere un contatto amichevole subito dopo una rottura è spesso complicato. Il rischio è che questi incontri o messaggi possano riaccendere aspettative o prolungare la sofferenza reciproca. Se lo scopo è aiutare entrambi a stabilire confini sani e a elaborare il distacco, potrebbe essere utile prendersi un periodo di pausa. Solo una volta raggiunto un certo equilibrio emotivo, potreste considerare se è possibile coltivare un’amicizia autentica, priva di attese o tensioni irrisolte.
Per quanto riguarda l’idea di “promettere” un futuro ritorno insieme, è importante preservare la propria libertà di scelta. Avere delle aspettative rigide potrebbe bloccare entrambi nel presente, impedendovi di concentrarvi sul vostro percorso di crescita individuale. Piuttosto che impegnarsi in promesse, potrebbe essere più utile lavorare ciascuno su di sé e lasciare che sia il tempo, e il vostro benessere, a guidare eventuali decisioni future.
Infine, la terapia di coppia può rappresentare uno spazio neutrale per esplorare insieme le dinamiche della vostra relazione, anche al fine di affrontare la dipendenza affettiva che avete descritto. Tuttavia, sarebbe importante che queste sedute si inseriscano in un contesto in cui entrambi avete già iniziato a lavorare singolarmente sui vostri bisogni e fragilità. Una guida esperta potrebbe aiutarvi a distinguere tra il desiderio di sostenervi a vicenda e la necessità di definire confini sani.
Se desidera approfondire o confrontarsi ulteriormente, rimango disponibile a offrirle il mio supporto.
Mantenere un contatto amichevole subito dopo una rottura è spesso complicato. Il rischio è che questi incontri o messaggi possano riaccendere aspettative o prolungare la sofferenza reciproca. Se lo scopo è aiutare entrambi a stabilire confini sani e a elaborare il distacco, potrebbe essere utile prendersi un periodo di pausa. Solo una volta raggiunto un certo equilibrio emotivo, potreste considerare se è possibile coltivare un’amicizia autentica, priva di attese o tensioni irrisolte.
Per quanto riguarda l’idea di “promettere” un futuro ritorno insieme, è importante preservare la propria libertà di scelta. Avere delle aspettative rigide potrebbe bloccare entrambi nel presente, impedendovi di concentrarvi sul vostro percorso di crescita individuale. Piuttosto che impegnarsi in promesse, potrebbe essere più utile lavorare ciascuno su di sé e lasciare che sia il tempo, e il vostro benessere, a guidare eventuali decisioni future.
Infine, la terapia di coppia può rappresentare uno spazio neutrale per esplorare insieme le dinamiche della vostra relazione, anche al fine di affrontare la dipendenza affettiva che avete descritto. Tuttavia, sarebbe importante che queste sedute si inseriscano in un contesto in cui entrambi avete già iniziato a lavorare singolarmente sui vostri bisogni e fragilità. Una guida esperta potrebbe aiutarvi a distinguere tra il desiderio di sostenervi a vicenda e la necessità di definire confini sani.
Se desidera approfondire o confrontarsi ulteriormente, rimango disponibile a offrirle il mio supporto.
Cara utente,
grazie per aver condiviso la tua storia così sinceramente. Da quello che racconti emerge quanto sia profondo il legame tra voi, ma anche quanto questa relazione sia stata carica di sofferenza e difficoltà. Voglio offrirti alcune riflessioni che possano aiutarti a navigare questo momento delicato.
Continuare a vedervi o sentirvi subito dopo una rottura così dolorosa potrebbe rendere più difficile il distacco emotivo. Anche se l’idea di mantenere un’amicizia è comprensibile, ora rischiate di alimentarvi a vicenda nel dolore e nella dipendenza emotiva. Potrebbe essere più utile prendersi un periodo di pausa totale, in cui entrambi vi dedicate a voi stessi e al vostro benessere. Solo con il tempo e una maggiore stabilità emotiva potrete valutare se ricostruire un rapporto diverso.
Riguardo alla richiesta di una promessa, hai già risposto con maturità, spiegando che non vuoi legarti a un’ipotesi futura incerta. Lui sta mostrando consapevolezza e desiderio di cambiare, ma è importante ricordare che questo percorso è personale. Non hai bisogno di fare promesse: puoi invece incoraggiarlo a concentrarsi su di sé, lasciandolo libero di affrontare il suo cammino, così come tu affronterai il tuo. Proteggi i tuoi confini emotivi, soprattutto se sai di essere vulnerabile al rischio di tornare indietro per paura di soffrire.
Infine, la terapia di coppia può essere utile non tanto per salvare la relazione, ma per aiutarvi a gestire la transizione e affrontare questa separazione in modo meno distruttivo. Potrebbe darvi uno spazio sicuro per chiarire i vostri sentimenti, ridurre i conflitti e costruire una base di rispetto reciproco, anche nella distanza.
Sappi che è normale sentire un dolore così intenso: fa parte del processo di guarigione. Concentrati su di te, accetta il supporto di chi ti vuole bene e abbi fiducia nel fatto che questo momento, per quanto difficile, ti porterà a una maggiore serenità. Per ulteriore supporto offro consulenza anche online
Ti auguro coraggio e serenità, cordiali saluti.
grazie per aver condiviso la tua storia così sinceramente. Da quello che racconti emerge quanto sia profondo il legame tra voi, ma anche quanto questa relazione sia stata carica di sofferenza e difficoltà. Voglio offrirti alcune riflessioni che possano aiutarti a navigare questo momento delicato.
Continuare a vedervi o sentirvi subito dopo una rottura così dolorosa potrebbe rendere più difficile il distacco emotivo. Anche se l’idea di mantenere un’amicizia è comprensibile, ora rischiate di alimentarvi a vicenda nel dolore e nella dipendenza emotiva. Potrebbe essere più utile prendersi un periodo di pausa totale, in cui entrambi vi dedicate a voi stessi e al vostro benessere. Solo con il tempo e una maggiore stabilità emotiva potrete valutare se ricostruire un rapporto diverso.
Riguardo alla richiesta di una promessa, hai già risposto con maturità, spiegando che non vuoi legarti a un’ipotesi futura incerta. Lui sta mostrando consapevolezza e desiderio di cambiare, ma è importante ricordare che questo percorso è personale. Non hai bisogno di fare promesse: puoi invece incoraggiarlo a concentrarsi su di sé, lasciandolo libero di affrontare il suo cammino, così come tu affronterai il tuo. Proteggi i tuoi confini emotivi, soprattutto se sai di essere vulnerabile al rischio di tornare indietro per paura di soffrire.
Infine, la terapia di coppia può essere utile non tanto per salvare la relazione, ma per aiutarvi a gestire la transizione e affrontare questa separazione in modo meno distruttivo. Potrebbe darvi uno spazio sicuro per chiarire i vostri sentimenti, ridurre i conflitti e costruire una base di rispetto reciproco, anche nella distanza.
Sappi che è normale sentire un dolore così intenso: fa parte del processo di guarigione. Concentrati su di te, accetta il supporto di chi ti vuole bene e abbi fiducia nel fatto che questo momento, per quanto difficile, ti porterà a una maggiore serenità. Per ulteriore supporto offro consulenza anche online
Ti auguro coraggio e serenità, cordiali saluti.
Salve, il consiglio che mi viene di darvi a primo impatto leggendovi è quello di fare le cose con calma e tranquillità. Sulla tua seconda domanda ti consiglio di non promettere nulla sia tu che lui, possono cambiare tante cose nel tempo, puoi cambiare idea tu e può cambiare idea lui. Per queste vostre incompatibilità vi consiglio delle sedute di coppia da seguire, potrebbe aiutarvi a superare questi diversi ostacoli e problemi che vi si presentano davanti. Riguardo al sentirsi per messaggio o vedervi ogni tanto da “amici” fa bene solo se non c’è una morbosità da ambo i lati, altrimenti non va bene.
Buongiorno gentile Utente, comprendo quanto questa situazione sia dolorosa per entrambi e come sia difficile navigare le emozioni complesse legate a una rottura che coinvolge un legame così profondo e significativo. È evidente che vi troviate in un momento di grande fragilità emotiva, ma anche di consapevolezza, che può rappresentare un'opportunità per avviare un cambiamento positivo.
Per rispondere alle sue domande:
1) Mantenere un contatto regolare, come vedersi settimanalmente, potrebbe risultare controproducente in questa fase. La vostra relazione sembra caratterizzata da una dipendenza affettiva, e la vicinanza potrebbe ostacolare il processo di distacco e di crescita personale che entrambi state cercando. Una pausa più netta potrebbe aiutarvi a ritrovare il vostro equilibrio emotivo individuale, permettendovi di affrontare i vostri percorsi di terapia con maggiore chiarezza. Potreste stabilire insieme dei confini chiari, ad esempio limitando le comunicazioni a occasioni strettamente necessarie, e rivalutare la situazione in futuro, quando il dolore sarà meno intenso.
2) È comprensibile che lui cerchi rassicurazioni e che lei si senta in difficoltà a fornirle. La sua decisione di non promettere nulla è una scelta responsabile e rispettosa sia nei suoi confronti che in quelli del suo ex compagno. Cambiare è possibile, ma non è garantito né prevedibile, e la pressione di una promessa potrebbe rallentare o compromettere il suo stesso percorso di crescita. Per convincerlo ad accettare questa incertezza, può ribadire con empatia che lo stima per la sua volontà di lavorare su se stesso e che lo sostiene in questa scelta, ma che entrambi avete bisogno di tempo e spazio per capire cosa sia davvero meglio per voi come individui.
Per quanto riguarda la sua preoccupazione di "non cedere", potrebbe aiutare a mantenere una chiara lista dei motivi che l'hanno portata a chiudere la relazione e delle priorità personali che vuole perseguire. Condividere questi pensieri con il suo terapeuta sarà sicuramente utile.
Potrebbe essere un'idea valida, ma con alcune condizioni, la terapia di coppia, per esplorare e gestire la dipendenza affettiva, ma è importante che venga impostata non con l'obiettivo di tornare insieme, bensì di imparare a gestire la separazione in modo sano. Continuare le vostre terapie individuali sarà essenziale, poiché è lì che potrete lavorare più profondamente sui bisogni personali e sui modelli emotivi che vi hanno portato a questa dinamica.
Infine, tenga presente che il dolore della rottura è normale e richiede tempo per essere elaborato. Conceda a se stessa e al suo ex compagno la possibilità di soffrire, ma anche di imparare a vivere questa esperienza come un momento di crescita personale. È un processo faticoso, ma con il supporto terapeutico che avete scelto entrambi di seguire, potrete trovare strumenti più sani per affrontare le emozioni e costruire un futuro, indipendentemente dal fatto che sia insieme o separati.
Le auguro forza e serenità per affrontare questo momento così delicato.
Dott. Luca Vocino
Per rispondere alle sue domande:
1) Mantenere un contatto regolare, come vedersi settimanalmente, potrebbe risultare controproducente in questa fase. La vostra relazione sembra caratterizzata da una dipendenza affettiva, e la vicinanza potrebbe ostacolare il processo di distacco e di crescita personale che entrambi state cercando. Una pausa più netta potrebbe aiutarvi a ritrovare il vostro equilibrio emotivo individuale, permettendovi di affrontare i vostri percorsi di terapia con maggiore chiarezza. Potreste stabilire insieme dei confini chiari, ad esempio limitando le comunicazioni a occasioni strettamente necessarie, e rivalutare la situazione in futuro, quando il dolore sarà meno intenso.
2) È comprensibile che lui cerchi rassicurazioni e che lei si senta in difficoltà a fornirle. La sua decisione di non promettere nulla è una scelta responsabile e rispettosa sia nei suoi confronti che in quelli del suo ex compagno. Cambiare è possibile, ma non è garantito né prevedibile, e la pressione di una promessa potrebbe rallentare o compromettere il suo stesso percorso di crescita. Per convincerlo ad accettare questa incertezza, può ribadire con empatia che lo stima per la sua volontà di lavorare su se stesso e che lo sostiene in questa scelta, ma che entrambi avete bisogno di tempo e spazio per capire cosa sia davvero meglio per voi come individui.
Per quanto riguarda la sua preoccupazione di "non cedere", potrebbe aiutare a mantenere una chiara lista dei motivi che l'hanno portata a chiudere la relazione e delle priorità personali che vuole perseguire. Condividere questi pensieri con il suo terapeuta sarà sicuramente utile.
Potrebbe essere un'idea valida, ma con alcune condizioni, la terapia di coppia, per esplorare e gestire la dipendenza affettiva, ma è importante che venga impostata non con l'obiettivo di tornare insieme, bensì di imparare a gestire la separazione in modo sano. Continuare le vostre terapie individuali sarà essenziale, poiché è lì che potrete lavorare più profondamente sui bisogni personali e sui modelli emotivi che vi hanno portato a questa dinamica.
Infine, tenga presente che il dolore della rottura è normale e richiede tempo per essere elaborato. Conceda a se stessa e al suo ex compagno la possibilità di soffrire, ma anche di imparare a vivere questa esperienza come un momento di crescita personale. È un processo faticoso, ma con il supporto terapeutico che avete scelto entrambi di seguire, potrete trovare strumenti più sani per affrontare le emozioni e costruire un futuro, indipendentemente dal fatto che sia insieme o separati.
Le auguro forza e serenità per affrontare questo momento così delicato.
Dott. Luca Vocino
Gentile ,
Comprendo la complessità della situazione che sta vivendo e i sentimenti contrastanti che la attraversano. È evidente che la vostra relazione ha avuto momenti di intensa connessione emotiva, ma anche difficoltà significative. Le dinamiche che ha descritto, inclusa la dipendenza affettiva e i problemi di comunicazione, sono comuni in relazioni complicate e possono portare a sofferenze profonde.
La sua decisione di interrompere la relazione sembra derivare da un bisogno di benessere e stabilità emotiva, e questo è un passo importante per il proprio percorso di crescita personale. La ricerca di supporto psicologico da parte di entrambi sarebbe sicuramente un segnale positivo di consapevolezza e desiderio di miglioramento.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Gloria Giacomin
Comprendo la complessità della situazione che sta vivendo e i sentimenti contrastanti che la attraversano. È evidente che la vostra relazione ha avuto momenti di intensa connessione emotiva, ma anche difficoltà significative. Le dinamiche che ha descritto, inclusa la dipendenza affettiva e i problemi di comunicazione, sono comuni in relazioni complicate e possono portare a sofferenze profonde.
La sua decisione di interrompere la relazione sembra derivare da un bisogno di benessere e stabilità emotiva, e questo è un passo importante per il proprio percorso di crescita personale. La ricerca di supporto psicologico da parte di entrambi sarebbe sicuramente un segnale positivo di consapevolezza e desiderio di miglioramento.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Gloria Giacomin
Ciao, grazie per questa tua condivisione. Si sente, da quanto scrivi, che questa situazione ti sta mettendo alla prova. È evidente che la connessione che avevate è stata profonda e che, nonostante i problemi, ci sia un affetto sincero tra di voi. Tuttavia, sembra che entrambi abbiate bisogno di tempo e spazio per elaborare, "guarire", crescere e fare un po' di chiarezza su cosa volete davvero dalla vostra vita e dalle vostre relazioni.
È comprensibile, soprattutto dopo un legame così forte, che possiate avere il desiderio di restare in qualche modo vicini, ma tenere una certa distanza potrebbe essere importante per darvi la possibilità di elaborare e riflettere. Scriversi e vedersi regolarmente potrebbe allungare la sofferenza e mantenere viva la dinamica di dipendenza affettiva. Vi consiglio di valutare se davvero vi farebbe bene mantenere questa abitudine, anche se può sembrare inizialmente difficile. Hai fatto molto bene a iniziare un percorso psicologico, come fa bene anche il tuo ex ragazzo a cercare un/a terapeuta per fare un percorso. Credo che la terapia di coppia non sia indicata per voi in questo momento: rischiereste di mettervi, ulteriormente, in una situazione ancora più difficile. L'elaborazione di una separazione nonché chiusura di una relazione è dolorosa soprattutto all'inizio. Cercate di darvi tempo ed avere pazienza in questo.
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicologa e Psicoterapeuta
È comprensibile, soprattutto dopo un legame così forte, che possiate avere il desiderio di restare in qualche modo vicini, ma tenere una certa distanza potrebbe essere importante per darvi la possibilità di elaborare e riflettere. Scriversi e vedersi regolarmente potrebbe allungare la sofferenza e mantenere viva la dinamica di dipendenza affettiva. Vi consiglio di valutare se davvero vi farebbe bene mantenere questa abitudine, anche se può sembrare inizialmente difficile. Hai fatto molto bene a iniziare un percorso psicologico, come fa bene anche il tuo ex ragazzo a cercare un/a terapeuta per fare un percorso. Credo che la terapia di coppia non sia indicata per voi in questo momento: rischiereste di mettervi, ulteriormente, in una situazione ancora più difficile. L'elaborazione di una separazione nonché chiusura di una relazione è dolorosa soprattutto all'inizio. Cercate di darvi tempo ed avere pazienza in questo.
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicologa e Psicoterapeuta
In alcune relazioni, può capitare che il benessere dell’altro sembri avere la precedenza sul proprio. Spesso, senza rendercene conto, si finisce per dedicarsi completamente agli altri, talvolta a scapito di sé stessi. Questo può manifestarsi in vari modi: quando ci si sente responsabili per le emozioni altrui, quando si teme che il proprio valore dipenda dalla capacità di rendere felici le persone vicine, o ancora quando i propri confini vengono messi da parte per evitare conflitti.
Alcune persone si trovano a fare costantemente concessioni, anche quando queste non rispecchiano i propri desideri o necessità, o a vivere nel timore che una relazione possa finire, spingendosi a fare di tutto pur di evitarlo. Queste dinamiche possono portare a un senso di frustrazione o insoddisfazione, senza che ce ne si renda pienamente conto.
Se dovesse riconoscersi in alcuni di questi aspetti, potrebbe essere utile prendersi un momento per riflettere su come si sente realmente nelle proprie relazioni. Essere consapevoli di come si agisce e di cosa si desidera davvero può contribuire a stabilire un equilibrio più sano e autentico nelle proprie interazioni con gli altri.
Alcune persone si trovano a fare costantemente concessioni, anche quando queste non rispecchiano i propri desideri o necessità, o a vivere nel timore che una relazione possa finire, spingendosi a fare di tutto pur di evitarlo. Queste dinamiche possono portare a un senso di frustrazione o insoddisfazione, senza che ce ne si renda pienamente conto.
Se dovesse riconoscersi in alcuni di questi aspetti, potrebbe essere utile prendersi un momento per riflettere su come si sente realmente nelle proprie relazioni. Essere consapevoli di come si agisce e di cosa si desidera davvero può contribuire a stabilire un equilibrio più sano e autentico nelle proprie interazioni con gli altri.
Buongiorno,
Capisco quanto sia difficile e doloroso affrontare una rottura quando ci sono legami profondi e una forte dipendenza affettiva.
Per quanto riguarda il continuare a scriversi o vedersi, sarebbe utile riflettere sui confini da stabilire in modo sicuro per entrambi.
Per quanto riguarda la promessa di un possibile ritorno, capisco che lui desideri speranza per il futuro, ma è fondamentale che lei rispetti i suoi limiti emotivi. Non è necessario promettere nulla, soprattutto se la paura di rivivere sofferenze passate è presente. È più sano concentrarsi sulla propria crescita personale, mantenendo il "1%" come percentuale di ritorno per proteggere il suo benessere emotivo.
Infine, per la terapia di coppia, potrebbe essere utile ma dato che siete seguiti ciascuno individualmente sarebbe opportuno ne parlaste ciascuno con il proprio terapeuta.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,
Dott.ssa Diana Sala
Capisco quanto sia difficile e doloroso affrontare una rottura quando ci sono legami profondi e una forte dipendenza affettiva.
Per quanto riguarda il continuare a scriversi o vedersi, sarebbe utile riflettere sui confini da stabilire in modo sicuro per entrambi.
Per quanto riguarda la promessa di un possibile ritorno, capisco che lui desideri speranza per il futuro, ma è fondamentale che lei rispetti i suoi limiti emotivi. Non è necessario promettere nulla, soprattutto se la paura di rivivere sofferenze passate è presente. È più sano concentrarsi sulla propria crescita personale, mantenendo il "1%" come percentuale di ritorno per proteggere il suo benessere emotivo.
Infine, per la terapia di coppia, potrebbe essere utile ma dato che siete seguiti ciascuno individualmente sarebbe opportuno ne parlaste ciascuno con il proprio terapeuta.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,
Dott.ssa Diana Sala
Gentile utente, da quanto descrive emerge chiaramente la profondità che questo legame ha per lei e, conseguentemente, quanto sia doloroso prendere una decisione come quella di cui scrive. È evidente che la connessione che sperimentate è intensa, ma come lei stessa sottolineava vi sono anche dinamiche che vi impediscono di crescere serenamente e separatamente. Dopo una rottura, la possibilità di continuare a scriversi o vedersi deve essere valutata con molta attenzione. Se entrambi sentite di aver bisogno di spazio per guarire, potrebbe essere utile fare una pausa dalla comunicazione per un po', per evitare di creare un circuito di dipendenza affettiva e per dare a ciascuno di voi il tempo di riscoprire la propria individualità. Valutare l’inizio di un percorso di terapia individuale potrebbe essere un passo primario per effettuare un lavoro su di sé in modo concreto. Il dolore che state vivendo è comprensibile, ma ogni passo che fate ora deve mirare a ricostruire la vostra autonomia emotiva, se utile per voi con l’aiuto di un professionista. Rimango a disposizione, un saluto - Paola Grasso
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. La situazione che descrive è complessa e ricca di emozioni contrastanti, ma il fatto che stia affrontandola con consapevolezza e con l'aiuto di uno psicologo è già un passo molto importante. Restare in contatto immediatamente dopo una rottura, soprattutto in una relazione che presenta elementi di dipendenza affettiva, rischia di ostacolare il processo di distacco. Anche se l'intenzione di mantenere un rapporto civile è comprensibile, il rischio è quello di alimentare ulteriormente il legame emotivo, rendendo più difficile il lavoro su se stessi. Prendere una pausa completa dal contatto potrebbe essere un modo più sano per elaborare la separazione, lasciando spazio alla crescita personale di entrambi. Una volta raggiunta una maggiore stabilità e motivazione, potrete valutare con maggiore lucidità se e come costruire una forma di amicizia.
Per quanto riguarda la possibilità di tornare insieme in futuro, è naturale che lui cerchi una promessa come rassicurazione, ma fare ipotesi o lasciare spiragli può generare aspettative poco realistiche, bloccando entrambi nel passato. È importante mantenere fermezza e onestà: riconoscere il potenziale cambiamento in lui è un segno di maturità, ma rimanere fedeli alla propria decisione è fondamentale per proteggere il suo benessere emotivo. Se sente il rischio di cedere, potrebbe essere utile discutere con il suo psicologo delle strategie per gestire queste emozioni e ricordare costantemente i motivi che l'hanno portata a chiudere la relazione.
La terapia di coppia, in questa fase, potrebbe avere senso solo se affrontata con l'intento di chiudere il rapporto in modo consapevole e costruttivo, anziché salvare la relazione. Questo approccio, a volte chiamato “terapia di separazione”, può aiutare entrambi a comprendere meglio le dinamiche disfunzionali e a stabilire confini più sani. Tuttavia, data la delicatezza della situazione, potrebbe essere più utile concentrare tutte le energie sulle rispettive terapie individuali, almeno per il momento.
Il dolore che entrambi dichiarate di vivere è una parte naturale del processo di separazione, ma non significa che durerà per sempre. Continuando a lavorare su voi stessi con il supporto dello psicologo, riuscirete a raggiungere una maggiore serenità e chiarezza. Se il legame che descrive è davvero autentico, potrà forse essere recuperato in futuro, ma questo richiederà che entrambi troviate un equilibrio emotivo indipendente. Non esiti a condividere queste riflessioni con il suo terapeuta, che potrà guidarla in modo specifico e mirato rispetto alla sua situazione.
Per quanto riguarda la possibilità di tornare insieme in futuro, è naturale che lui cerchi una promessa come rassicurazione, ma fare ipotesi o lasciare spiragli può generare aspettative poco realistiche, bloccando entrambi nel passato. È importante mantenere fermezza e onestà: riconoscere il potenziale cambiamento in lui è un segno di maturità, ma rimanere fedeli alla propria decisione è fondamentale per proteggere il suo benessere emotivo. Se sente il rischio di cedere, potrebbe essere utile discutere con il suo psicologo delle strategie per gestire queste emozioni e ricordare costantemente i motivi che l'hanno portata a chiudere la relazione.
La terapia di coppia, in questa fase, potrebbe avere senso solo se affrontata con l'intento di chiudere il rapporto in modo consapevole e costruttivo, anziché salvare la relazione. Questo approccio, a volte chiamato “terapia di separazione”, può aiutare entrambi a comprendere meglio le dinamiche disfunzionali e a stabilire confini più sani. Tuttavia, data la delicatezza della situazione, potrebbe essere più utile concentrare tutte le energie sulle rispettive terapie individuali, almeno per il momento.
Il dolore che entrambi dichiarate di vivere è una parte naturale del processo di separazione, ma non significa che durerà per sempre. Continuando a lavorare su voi stessi con il supporto dello psicologo, riuscirete a raggiungere una maggiore serenità e chiarezza. Se il legame che descrive è davvero autentico, potrà forse essere recuperato in futuro, ma questo richiederà che entrambi troviate un equilibrio emotivo indipendente. Non esiti a condividere queste riflessioni con il suo terapeuta, che potrà guidarla in modo specifico e mirato rispetto alla sua situazione.
Dalle sua descrizione e dalla richiesta emerge quanto il vostro legame sia forte, e quanto questo portato emotivo sia carico di dinamiche emotivamente dolorose. Purtroppo non si può rispondere in maniera universale perché ogni relazione è unica e necessita di un’esplorazione approfondita per comprendere la complessità di tali dinamiche.
Detto questo, alle sue domande è possibile rispondere che, per quanto riguarda il "continuare a vedersi", dopo una rottura di una storia così intensa, caratterizzata da una connessione profonda ma anche da dinamiche disfunzionali come la morbosità, non dare spazio ad un momento di distacco potrebbe complicare ancora di più la costruzione di confini che mi pare di capire stiate cercando di negoziare. Anche il fatto che ci siano state continue rotture e riconciliazioni può essere indice di una difficoltà di gestire sia la vicinanza che il distacco. Il vostro desiderio di crescita personale e superamento delle disfunzionalità relazionali è sicuramente indice di una volontà reale di cambiamento anche a livello personale. Se entrambi riuscirete a lavorare su voi stessi, potreste in un futuro trasformare il vostro rapporto (che sia di amicizia o sentimentale) in una relazione più sana. Questo richiede, a maggior ragione in un rapporto fusionale quindi con difficoltà di gestire confini personali, una separazione iniziale chiara per ricostruire l’autonomia emotiva di entrambi. Potrebbe essere uno spazio utile per elaborare la rottura e capire chi siete e cosa volete, al di fuori della relazione.
Per quanto riguarda la promessa del ritorno, è chiaro che non è possibile basare un cambiamento su una promessa o viceversa. Primo, perché, proprio per sua natura, una promessa basata su un "se", su un'ipotesi, non può essere mantenuta a prescindere vista l'imprevedibilità; secondo perché si potrebbero creare aspettative che se poi non vengono soddisfatte, possono essere ancora più dolorose. Per ultimo, la sua decisione di chiudere deve essere essere rispettata così com'è, non sulla base di qualcosa in cambio che, come già detto, non permette di costruire quei confini personali importantissimi in questo momento per voi.
Per quanto riguarda la terapia di coppia, potrebbe essere utile per gestire il distacco in modo meno doloroso e più costruttivo e per affrontare difficoltà come il comunicare i propri bisogni. C'è il rischio, però, che per un partner possa essere una strategia per "restare legati", pertanto è importante valutare con il/la terapeuta come e se procedere in questa direzione.
La vostra richiesta di aiuto a due professionisti individualmente è sicuramente una scelta matura e potrebbe essere uno strumento prezioso per superare al meglio questo momento ma anche un'opportunità per entrambi per avere uno spazio personale dove esplorarvi e capire cosa è meglio per voi, cosa volete per la vostra vita, sia insieme che separati.
Detto questo, alle sue domande è possibile rispondere che, per quanto riguarda il "continuare a vedersi", dopo una rottura di una storia così intensa, caratterizzata da una connessione profonda ma anche da dinamiche disfunzionali come la morbosità, non dare spazio ad un momento di distacco potrebbe complicare ancora di più la costruzione di confini che mi pare di capire stiate cercando di negoziare. Anche il fatto che ci siano state continue rotture e riconciliazioni può essere indice di una difficoltà di gestire sia la vicinanza che il distacco. Il vostro desiderio di crescita personale e superamento delle disfunzionalità relazionali è sicuramente indice di una volontà reale di cambiamento anche a livello personale. Se entrambi riuscirete a lavorare su voi stessi, potreste in un futuro trasformare il vostro rapporto (che sia di amicizia o sentimentale) in una relazione più sana. Questo richiede, a maggior ragione in un rapporto fusionale quindi con difficoltà di gestire confini personali, una separazione iniziale chiara per ricostruire l’autonomia emotiva di entrambi. Potrebbe essere uno spazio utile per elaborare la rottura e capire chi siete e cosa volete, al di fuori della relazione.
Per quanto riguarda la promessa del ritorno, è chiaro che non è possibile basare un cambiamento su una promessa o viceversa. Primo, perché, proprio per sua natura, una promessa basata su un "se", su un'ipotesi, non può essere mantenuta a prescindere vista l'imprevedibilità; secondo perché si potrebbero creare aspettative che se poi non vengono soddisfatte, possono essere ancora più dolorose. Per ultimo, la sua decisione di chiudere deve essere essere rispettata così com'è, non sulla base di qualcosa in cambio che, come già detto, non permette di costruire quei confini personali importantissimi in questo momento per voi.
Per quanto riguarda la terapia di coppia, potrebbe essere utile per gestire il distacco in modo meno doloroso e più costruttivo e per affrontare difficoltà come il comunicare i propri bisogni. C'è il rischio, però, che per un partner possa essere una strategia per "restare legati", pertanto è importante valutare con il/la terapeuta come e se procedere in questa direzione.
La vostra richiesta di aiuto a due professionisti individualmente è sicuramente una scelta matura e potrebbe essere uno strumento prezioso per superare al meglio questo momento ma anche un'opportunità per entrambi per avere uno spazio personale dove esplorarvi e capire cosa è meglio per voi, cosa volete per la vostra vita, sia insieme che separati.
Gentile utente, avendo cominciato una consultazione con un collega forse converrebbe confrontarsi direttamente con lui rispetto ai dubbi e alle questioni che ha riportato.
Saluti
Saluti
Capisco quanto questa situazione sia emotivamente intensa e complicata per entrambi. Le vostre domande sono fondamentali e meritano una riflessione attenta. Proverò a rispondere in modo chiaro, tenendo conto sia dei vostri bisogni che del desiderio di costruire una relazione più sana, sia che essa sia come amici o, eventualmente, come partner in futuro.
1. È sano continuare a scriverci e vedersi come amici?
La vostra connessione è profonda e significativa, ma il rischio di mantenere un contatto costante è che si prolunghi la dipendenza affettiva, rendendo ancora più difficile elaborare la separazione e costruire una nuova autonomia emotiva. Per entrambi, è essenziale ridefinire i confini:
Se vi vedete e scrivete, fatelo con intenzione e moderazione. Una volta a settimana potrebbe sembrare ragionevole, ma deve essere un incontro "funzionale" (es. studio o sport), non un modo per aggrapparvi al passato. Parlare dei sentimenti o alimentare la nostalgia durante questi incontri potrebbe riaprire ferite.
Valutate un periodo di "no contact" totale. Spesso, un periodo di distacco netto permette di elaborare meglio le emozioni e capire chi siete al di fuori della relazione. Dopo alcune settimane o mesi, potreste rivalutare se la vostra amicizia può essere sana e non confusa con ciò che è stato il vostro legame romantico.
Ascoltate i vostri progressi in terapia. Il terapeuta vi aiuterà a capire se siete pronti a gestire un rapporto di amicizia senza ricadere nella dinamica morbosa.
2. Promettere o meno una possibilità futura e come evitare di cedere?
Il desiderio di lui di avere una promessa è comprensibile, ma problematico, perché:
Non puoi garantire il futuro. Fare una promessa di tornare insieme creerebbe aspettative che potrebbero ostacolare il percorso di crescita di entrambi. Il rischio è che lui si impegni solo per "riconquistarti" anziché lavorare autenticamente su se stesso.
Lascialo libero di lavorare su di sé. Digli che il vostro percorso di crescita individuale deve essere indipendente e che, anche se può esserci una speranza teorica, è cruciale che entrambi accettiate l'incertezza del futuro.
Per aiutarlo ad accettare questa realtà:
Usa un linguaggio chiaro ma empatico: "Ti voglio bene e spero che il tuo percorso ti porti a trovare serenità e una relazione felice, sia con me o con un’altra persona. Ma non posso darti certezze e nemmeno prometterti nulla, perché entrambi meritiamo di costruire una felicità autentica, senza forzature."
Ribadisci che l’1% non è una chiusura totale, ma un segnale che la priorità è su voi stessi come individui.
Per evitare di cedere tu stessa:
Circondati di supporto. Parla con amici fidati o un terapeuta se senti il desiderio di tornare insieme per nostalgia o paura della solitudine.
Tieni a mente i motivi della rottura. Ogni volta che ti senti indecisa, ripensa alle difficoltà e al dolore che hai vissuto. Questo non significa demonizzare lui, ma ricordare perché hai preso questa decisione per il tuo benessere.
3. Ha senso fare terapia di coppia per affrontare la dipendenza?
Sì, potrebbe essere utile, ma con obiettivi chiari e limitati:
Non per "salvare" la coppia, ma per chiudere in modo sano. La terapia di coppia potrebbe aiutarvi a:
Elaborare insieme la separazione.
Imparare a gestire la dipendenza emotiva.
Chiarire i confini del rapporto futuro, se desiderate mantenere un’amicizia.
Sceglietelo solo se entrambi siete pronti. Questo tipo di percorso richiede impegno e maturità, senza secondi fini (es. sperare segretamente in una riconciliazione).
Se decidete di farla, considerate che la terapia di coppia deve essere complementare a quella individuale. Ognuno di voi ha bisogno di esplorare le proprie vulnerabilità senza la pressione del partner.
In sintesi:
Una pausa totale potrebbe essere benefica, ma se decidete di mantenere un contatto, deve essere limitato, chiaro nei confini e privo di aspettative romantiche.
Non promettere nulla riguardo al futuro. Concentrati su di te e sul presente, e lascia che anche lui faccia lo stesso.
La terapia di coppia può avere senso per chiudere in modo sano e imparare a gestire la dipendenza affettiva, ma non deve essere uno strumento per tornare insieme forzatamente.
Ti auguro tanta forza in questo momento difficile. Se vuoi, possiamo approfondire una delle domande o riflettere insieme su come gestire momenti di particolare difficoltà emotiva.
1. È sano continuare a scriverci e vedersi come amici?
La vostra connessione è profonda e significativa, ma il rischio di mantenere un contatto costante è che si prolunghi la dipendenza affettiva, rendendo ancora più difficile elaborare la separazione e costruire una nuova autonomia emotiva. Per entrambi, è essenziale ridefinire i confini:
Se vi vedete e scrivete, fatelo con intenzione e moderazione. Una volta a settimana potrebbe sembrare ragionevole, ma deve essere un incontro "funzionale" (es. studio o sport), non un modo per aggrapparvi al passato. Parlare dei sentimenti o alimentare la nostalgia durante questi incontri potrebbe riaprire ferite.
Valutate un periodo di "no contact" totale. Spesso, un periodo di distacco netto permette di elaborare meglio le emozioni e capire chi siete al di fuori della relazione. Dopo alcune settimane o mesi, potreste rivalutare se la vostra amicizia può essere sana e non confusa con ciò che è stato il vostro legame romantico.
Ascoltate i vostri progressi in terapia. Il terapeuta vi aiuterà a capire se siete pronti a gestire un rapporto di amicizia senza ricadere nella dinamica morbosa.
2. Promettere o meno una possibilità futura e come evitare di cedere?
Il desiderio di lui di avere una promessa è comprensibile, ma problematico, perché:
Non puoi garantire il futuro. Fare una promessa di tornare insieme creerebbe aspettative che potrebbero ostacolare il percorso di crescita di entrambi. Il rischio è che lui si impegni solo per "riconquistarti" anziché lavorare autenticamente su se stesso.
Lascialo libero di lavorare su di sé. Digli che il vostro percorso di crescita individuale deve essere indipendente e che, anche se può esserci una speranza teorica, è cruciale che entrambi accettiate l'incertezza del futuro.
Per aiutarlo ad accettare questa realtà:
Usa un linguaggio chiaro ma empatico: "Ti voglio bene e spero che il tuo percorso ti porti a trovare serenità e una relazione felice, sia con me o con un’altra persona. Ma non posso darti certezze e nemmeno prometterti nulla, perché entrambi meritiamo di costruire una felicità autentica, senza forzature."
Ribadisci che l’1% non è una chiusura totale, ma un segnale che la priorità è su voi stessi come individui.
Per evitare di cedere tu stessa:
Circondati di supporto. Parla con amici fidati o un terapeuta se senti il desiderio di tornare insieme per nostalgia o paura della solitudine.
Tieni a mente i motivi della rottura. Ogni volta che ti senti indecisa, ripensa alle difficoltà e al dolore che hai vissuto. Questo non significa demonizzare lui, ma ricordare perché hai preso questa decisione per il tuo benessere.
3. Ha senso fare terapia di coppia per affrontare la dipendenza?
Sì, potrebbe essere utile, ma con obiettivi chiari e limitati:
Non per "salvare" la coppia, ma per chiudere in modo sano. La terapia di coppia potrebbe aiutarvi a:
Elaborare insieme la separazione.
Imparare a gestire la dipendenza emotiva.
Chiarire i confini del rapporto futuro, se desiderate mantenere un’amicizia.
Sceglietelo solo se entrambi siete pronti. Questo tipo di percorso richiede impegno e maturità, senza secondi fini (es. sperare segretamente in una riconciliazione).
Se decidete di farla, considerate che la terapia di coppia deve essere complementare a quella individuale. Ognuno di voi ha bisogno di esplorare le proprie vulnerabilità senza la pressione del partner.
In sintesi:
Una pausa totale potrebbe essere benefica, ma se decidete di mantenere un contatto, deve essere limitato, chiaro nei confini e privo di aspettative romantiche.
Non promettere nulla riguardo al futuro. Concentrati su di te e sul presente, e lascia che anche lui faccia lo stesso.
La terapia di coppia può avere senso per chiudere in modo sano e imparare a gestire la dipendenza affettiva, ma non deve essere uno strumento per tornare insieme forzatamente.
Ti auguro tanta forza in questo momento difficile. Se vuoi, possiamo approfondire una delle domande o riflettere insieme su come gestire momenti di particolare difficoltà emotiva.
Salve e grazie per aver scritto. Noto che sei determinata a segnare la fine del rapporto ma, per far questo, è di fatto necessario non vedersi ed elaborare il proprio vissuto con il tuo psicologo. Con lo psi, infatti, potrai capire meglio cosa ti manca di lui e perché, fare una esplorazione dei tuoi bisogni emotivi e di come li soddisfi. Tutto ciò per un periodo di tempo congruo, diciamo almeno un anno. Non mi è chiaro, dal tuo scritto, se ancora coabitate, è importante perché in caso affermativo questo renderebbe le cose molto più lunghe e difficili, quindi anche lì con calma dovresti eventualmente trovare una situazione abitativa più consona. Buon lavoro con lo psi e in bocca al lupo!
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