Buongiorno, sono una ragazza di 31 anni e credo di essere affetta dalla sindrome dell'abbandono o qu

30 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 31 anni e credo di essere affetta dalla sindrome dell'abbandono o qualcosa di simile: vivo le relazioni per me importanti in maniera poco sana, essendo gelosa, controllante, pesante, alla costante ricerca di attenzioni e conferme. Ho sempre paura di essere abbandonata, di non essere importante, di non essere abbastanza. Ovviamente tutto questo porta a far inclinare i rapporti, diventando difficili da gestire. Ho già provato a intraprendere mesi fa un percorso con uno psicologo ma l'ho abbandonato perché non ritenevo efficaci i metodi utilizzati. Adesso mi sento arrivata alla frutta e non so più che fare.
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Mi spiace inoltre che il precedente percorso non abbia dato i frutti sperati, ritengo comunque fondamentale proseguirlo o intraprenderne un altro al fine di trovare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, Dott. FDL

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Gentilissima, in che senso non riteneva “efficaci i metodi utilizzati” nella psicoterapia che aveva intrapreso? Sarebbe utile che ci fornisse più elementi sui punti di difficoltà che ha incontrato nella terapia, perché in questo modo potremmo provare a capire meglio come aiutarla. Nella prima parte del suo messaggio infatti mostra di aver già un almeno iniziale livello di consapevolezza sui meccanismi che la riguardano, e’ questo è un aspetto già di per se’ molto positivo dal quale partire in una psicoterapia che possa essere efficace. Se vuole provi a porsi la domanda che le ho suggerito, e’ possibile che provare a rispondesi la aiuti a iniziare a riflettere sulle sue difficoltà anche nel contesto di una terapia o che le indichi una strada da intraprendere per lavorare su di se’. Un caro saluto, Marta Corradi
Buonasera, da come scrive conosce bene le sue dinamiche relazionali. Alla base della sua paura dell'abbandono ci sono le sue convinzioni negative di non essere abbastanza, non essere importante. Sarebbe utile esplorare da dove vengono queste convinzioni, dove ha imparato che non è importante, abbastanza. Sarebbe utile esplorare le sue prime relazioni di attaccamento perché è lì che ho creiamo le convinzioni su di noi e le nostre aspettative sulle relazioni. Se lei non lavora sulle sue convinzioni si aspetterà di essere abbandonata dall'altro e non riuscirà a vivere una relazione nel qui e ora dove vede lei e vede l'altro. Le sue convinzioni negative contamineranno la sua percezione della relazione. La invito ad intraprendere un percorso di psicoterapia perché potrà superare le sue difficoltà e godere delle sue relazioni. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Salve, dopo quanto tempo ha lasciato la terapia precedente?
Buona serata.
Dott. Fiori
Gentile utente, la sua sofferenza è palpabile.
Il timore di essere abbandonata, di essere inadeguata, di non essere mai abbastanza per..., ha probabilmente origine da passate esperienze dolorose.
Avere una serena vita di relazione è un obiettivo che può essere raggiunto, anche se il percorso non è facile.
Non perda la fiducia nella psicoterapia perché è attraverso di essa che potrà risalire alle cause del suo disagio e sciogliere i nodi emotivi che le impediscono di vivere con fiducia il rapporto con l'altro.
Cerchi un nuovo terapeuta, il percorso inizia da qui.
Un sincero augurio
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Salve,
la difficoltà che lei riporta è una situazione che tipicamente si affronta in un percorso psicoterapeutico trasformativo. Quelle che descrive sono modalità relazionali che solitamente ci si mette un po' a lavorare, essendo solidamente incarnate in noi. Così come le illusioni e le difese si sono costruite nel lungo tempo della nostra vita, così occorre del tempo per ammorbidirle e lasciarle - in parte - andare. È fondamentale trovare la persona giusta con cui fare questo percorso. L'invito è di riprovare con un altro collega e dato che la prima volta non è stata soddisfatta; il consiglio è magari di fare alcuni primi colloqui con colleghi di indirizzi diversi, documentandosi magari prima sul metodo, per sentire quale le è più affine. Immagini che solo in Italia ci sono più di 200 diverse scuole, alcune molto simili altre molto molto diverse tra loro. Se ha piacere rimango disponibile per un colloquio online. Una buona serata.
Gentile utente, la consapevolezza di ciò che ci fa stare male è il primo passo per affrontarle la sofferenza. Per farlo é necessario ripercorrere la propria storia familiare e le dinamiche relazionali che l’hanno caratterizzata. E’ significativo come utilizza il termine “abbandono” anche quando parla della psicoterapia interrotta, quasi a conferma della “sindrome di abbandono” di cui parla. Non sappiamo per quanto tempo e quali tematiche siano state affrontate; emerge tuttavia la sua motivazione ad affrontare la sua sofferenza; è opportuno però affidarsi al terapeuta, che sia il precedente o uno diverso.
Un caro saluto
G.Clementelli
Il suo messaggio ci dice molto della sofferenza relazionale che sta vivendo in questo periodo. Provi a riconsiderare l'opportunità di un consulto con uno psicoterapeuta. La psicoterapia, al di là di indirizzi e metodologie utilizzate, è un percorso fatto da due individui e a volte può capitare di non instaurare una buona relazione, una buona alleanza che funzioni da base per il lavoro psicoterapico.
Il timore di essere abbandonati potrebbe essere la punta dell'iceberg, di un sistema di funzionamento relazionale che si instaura, in modo particolare, nelle relazioni affettive. Le auguro di trovare la strada per lei migliore, Viviana Lisetti
Gentile Utente, come i colleghi credo valga la pena darsi un'altra possibilità con la psicoterapia. I cambiamenti possono avvenire solo all'interno di una una relazione. Un caro saluto, dott. Ssa Pagliara
Salve la sua problematica è molto frequente. Io l 'ho risolta con i miei pazienti con il metodo E.M.D.R. , se vuole può vedere sul mio sito di cosa si tratta. È una terapia riconosciuta dall'organizzazione mondiale della sanità e ritenuta do sicura efficacia.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Gentile utente, la sofferenza che lei riporta è molto diffusa, e posso immaginare che debba essere doloroso affrontare ciò che lei sta sentendo.
E' giusto darsi l'opportunità di stare bene e vivere delle relazioni più serene. Può iniziare a documentarsi sui vari indirizzi e metodi e cercare un nuovo terapeuta più vicino alle sue aspettative.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa
Maria Lucia Dimaglie
Buonasera. Mi arriva molta sofferenza e disagio dalle sue parole. Purtroppo credo che l'unica cosa davvero efficace possa essere un buon percorso terapeutico. Si dia il tempo necessario al cambiamento, anche impercettibile. Spesso le terapia hanno bisogno di tempo e pazienza prima di vedere "risultati tangibili". Provi a valutare l'idea di tornare dal precedente psicoterapeuta o di cercarne uno nuovo se non si sentiva abbastanza accolta e supportata. Spero possa davvero trovarsi un po' di serenità nel vivere le relazioni per lei importante.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Buona sera,
Credo che sia opportuno darsi un’ulteriore possibilità e cercare di intraprendere un percorso psicologico per far fronte a questo disagio.
Un cordiale saluto
Buonsera. Non tutti gli psicologi vanno bene per tutti. Una buona relazione terapeutica che permette di affidarsi è qualcosa che si basa su molti fattori e soprattutto sulle reciproche personalità.
Comprendo che una psicoterapia "deludente" possa lasciare amarezza e perplessità ma credo che valga la pena riprovare e darsi la possibilità di poter star bene. Rifletta sulla possibilità di rintraprendere un percorso psicoterapeutico. Magari scegliendo il professionista che va bene per lei dopo colloquio conoscitivo. Cari saluti
Buonasera, concordo con i colleghi sull'importanza che avrebbe il capire da dove provengono le sue convinzioni di non essere abbastanza, di non essere importante e della necessità di ricevere continue conferme. Il percorso da intraprendere potrebbe richiedere del tempo in quanto ha attivato dinamiche relazionali ben salde, però se si desse del tempo e permettesse al professionista di aiutarla, vedrà che potrà ritrovare una serenità interiore e una maggiore sicurezza in se stessa e di conseguenza nelle sue relazioni.
Provi ad intraprendere un nuovo percorso psicologico.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Buonasera, nella sua domanda lei ci spiega molto bene ciò che prova nei suoi rapporti affettivi. Instaura un rapporto di dipendenza e comportamenti disturbati nei confronti della persona con cui sta vivendo il rapporto, finchè poi non lo rovina. Nonostante sia rimasta delusa dal precedente rapporto, dovrebbe riprovare ed iniziare una terapia EMDR, dove verranno elaborati tutte le situazioni che nel suo passato l'hanno fatta stare male tipo traumi, che lei ha accantonato e non ha analizzato. La terapia è molto valida ho avuto molto successo con i miei pazienti, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, quando dice che non trovava efficaci i metodi a cosa si riferisce esattamente?

Saluti

MT
Gentile utente,
Capisco che non è facile per lei stare all’Interno di una relazione. Nella terapia ci può essere una possibilità diversa che porti per lei il cambiamento che cerca.
Cordiali Saluti. MF
Buonasera, il primo passo l’ha fatto qui scrivendo a questo portale.
Si dia una nuova possibilità e provi ad intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia, in cui continuare a lavorare su queste dinamiche di abbandono che sembrano essersi attuate anche nel rapporto con il precedente collega.
Si prenda del tempo per scegliere con cura il professionista, magari facendo qualche primo colloquio per comprendere quale sente più a lei più affine.
Un caro saluto
Cara ragazza,

si legge particolare sofferenza per le difficoltà relazionali da cui è affetta. Il fatto che un percorso psicoterapico non sia decollato non significa che debba rinunciare a ricomiciare da capo con un nuovo specialista. Potrebbe approfondire le tematiche legate all'abbandono intraprendendo una nova psicoterapia, vedrà che col tempo le cose potrebbero andare meglio. Un percorso di crescita potrebbe consentirle di migliorare la qualità della sua vita e delle sue relazioni.
Qualora ne sentisse la necessità, non esiti a contattarmi in privato, potrei aiutarla a star meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, sembra positivo il fatto che lei abbia già individuato un aspetto che può essere alla fonte delle sue difficoltà nelle relazioni sentimentali. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per approfondire la situazione e trovare un modo per superare la difficoltà che sperimenta
Gentile Signora se si racconta in un sito dove rispondono degli psicoterapeuti forse sta rivalutando la possibilità di ricominciare a scoprire i suoi vissuti a capirli in profondità. Valuti lei se rimanere in questa condizione o riprendere a lavorare sui temi che accenna, Solitamente una psicoterapia offre la possibilità di conosce meglio il nostro modo di vivere le esperienze e questo porta ad avere altre possibilità, ma questo lei lo ha già compreso. Un cordiale saluto
Gentile utente,
Scrive che nei rapporti sentimentali ha paura di essere abbandonata, di non essere importante, ed è per questo probabilmente che poi diventa gelosa. La gelosia, come lei stessa ha intuito, è una forma di controllo verso l'altro. Riflettere su questi aspetti è importante perché può trovare un'altra modo, più funzionale e gratificante, di stare in rapporto con un partner. Mi dispiace se la consulenza intrapresa non ha portato ai risultati che lei sperava, consideri che nel percorso con uno psicologo, è importante condividere obiettivi e porsi, rispetto al problema, in modo attivo. Ritenti se davvero ora non sa più cosa fare. Valuti anche la possibilità di una consulenza online. Un cordiale saluto
Buonasera, mi dispiace molto per le sue esperienze! Ognuno di noi ha delle modalità di mettersi in relazione con gli altri, forse può esserle utile trovarne uno più adeguato che la faccia sentire più al sicuro.
Salve, potrebbe provare a rivolgersi ad uno specialista diverso, per cercare di costruire assieme un percorso che l'aiuti elle sue esigenze.
MMM
Buongiorno, può capitare all'interno di un percorso psicologico di non trovarsi allineati con i metodi utilizzati dal professionista scelto. Potrebbe provare con approcci diversi, informandosi sulla formazione del terapeuta. E' importante che si prenda cura delle paure che sente e che potrebbero inficiare le sue relazioni. Cordialmente. V.M.
Buonasera! Le modalità relazionali sono il frutto della sua storia personale. Il modo per modificarle è la psicoterapia. Se non si è trovata bene e a volte capita, può sempre riprovare a contattarne un altro.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, vista la problematica espressa le consiglio un percorso di psicoterapia di stampo sistemico relazionale per capire come mai vive le relazioni in questa maniera, da quale storia derivano e affrontare quelle future nel miglior modo possibile. Un caro saluto, dott.ssa Eleonora Manta.
Salve, può tentare nuovamente con un altro professionista, occorre però la capacità di lasciar fare all’altro il suo lavoro.
Dal momento che sembra aver bisogno di controllare le situazioni provi anche a trovare uno spazio di fiducia, diversamente sarà sempre tutto difficoltoso.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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