Buongiorno, sono una ragazza di 31 anni, con una figlia, separata ormai da anni. Chiedo un consulto

17 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 31 anni, con una figlia, separata ormai da anni. Chiedo un consulto in quanto da tempo sono single e spesso mi sento una fallita per questo. Le altre donne hanno un partner e sono state scelte, mi chiedo come mai io non sono stata scelta da nessuno e non sono una persona importante per alcun uomo. Per me la questione è diventata così ossessiva da non riuscire a dormire notti serene e a continuare a starne male per giornate. Se mi concentro su altro la questione svanisce ma mi rendo conto che devo affrontare questo scheletro nell’armadio cercando di non distrarmi sempre per non pensarci. È giusto come approccio oppure sarebbe meglio continuare a pensare e concentrarmi su altro e forse il problema va via da solo? Grazie
Gent.ma, grazie per averci contattato. Probabilmente queste preoccupazioni che non la fanno dormire nascono da alcune sue insicurezze; il
fatto che basi il suo valore personale nell'avere o meno un partner al suo fianco, oltre al metro di paragone con altre coetanee, non la aiuta nel valorizzare invece tutte le sue risorse e qualità, riconoscendo anche la sua individualità rispetto a quella delle altre persone. Se questi pensieri le stanno provocando un forte disagio potrebbe prendere in considerazione un percorso di psicoterapia, che la possa aiutare a trovare se stessa e le sue risorse, supportandola anche nella rielaborazione di questi pensieri negativi. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.

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Gentile,
quelle che lei esprime sono riflessioni importanti e contengono aspetti delicati come il sentirsi scelti. In questa fase della sua vita, elaborare questi aspetti in uno spazio personale di ascolto e comprensione può aiutarla.
Cordialmente, EP
Buongiorno,
grazie per averci scritto.
Nessuno ama stare da solo e perciò il non avere una relazione di coppia può essere molto difficile da tollerare.
Mi viene spontaneo chiederle come ha preso la sua famiglia la separazione? le dico questo perché spesso ci viene tramandato (inconsapevolmente) il mito della coppia perfetta come un traguardo da raggiungere e senza la quale non siamo in grado di andare avanti. Inoltre era mai stata single prima di questo periodo?
Queste sono alcune questioni che potrebbe affrontare per chiarire meglio i suoi bisogni.
Io le consiglio di iniziare un percorso di Psicoterapia in modo da capire cosa ha rappresentato per lei la relazione precedente e come valorizzare le sue risorse.
Rimango a disposizione anche online.
Un caro saluto
D.ssa Simona Torrente - Torino
Buongiorno gentile utente, i suoi interrogativi sono importanti e profondi. Riguardano più aspetti della persona come il desiderio e le paure riguardo un nuovo rapporto di coppia, il piacere di sentirsi viste e scelte e tanto altro ancora. Immagino inoltre che crescere una figlia da un certo momento in poi della sua vita non sia stata una cosa semplice e probabilmente ha anche dovuto concentrare le sue energie sulla nuova condizione che si era venuta creando. Oggi forse sta iniziando a desiderare di riaprirsi a nuove possibilità ma ovviamente il tutto non è così immediato e semplice e forse ci sono anche dei freni che sono ancora lì ad apporre resistenza. Se desidera effettuare un percorso per approfondire tali aspetti, sono a disposizione in presenza e on line. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Gentile utente, grazie per la condivisione. Dalle sue parole sembra che lei basi il suo valore personale esclusivamente sulla presenza o meno di una relazione sentimentale e quindi sull'idea di "essere scelta" da un eventuale partner. Conseguentemente a tale credenza tende a sentirsi e a definirsi come "fallita". Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico in cui può esplorare meglio se stessa, i suoi vissuti e le sue risorse, al fine di poter ridefinire al meglio il suo concetto di valore personale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Scidone
Buongiorno, capisco che la sua situazione possa essere molto difficile e dolorosa da affrontare. Tuttavia, mi sento di rassicurarla sul fatto che la sua situazione sentimentale non è un indicatore del suo valore come persona.
Le relazioni sono complesse e non sempre dipendono solo da se stessi o dalle proprie azioni. Ci possono essere molte ragioni per cui una persona è single e questo non significa che sia una fallita o che non sia importante per nessuno.
È importante che lei impari a concentrarsi sulle cose positive nella sua vita, come il suo ruolo di madre oltre che le passioni e gli interessi personali. Questo non significa che non continuare a cercare una relazione, ma è importante non basare la sua felicità solo su questo aspetto della sua vita.
Immagino che a questo punto stia pensando che ciò che ho detto sia facile a dirsi, ma meno a farsi! Tuttavia se sente che la preoccupazione per la sua situazione sentimentale sta diventando ossessiva e le impedisce di vivere serenamente, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista, come uno psicoterapeuta, che potrebbe aiutarla a gestire queste emozioni e a trovare un approccio più positivo.
In generale, il mio consiglio è di cercare di rimanere calma, concentrarsi sulle cose positive nella sua vita e ricordare che è importante e preziosa, indipendentemente dalla sua situazione sentimentale attuale.
Per ulteriori chiarimenti sono a sua disposizione, può contattarmi con un messaggio in privato, Dott. Antonio Panza.





Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, non vedo il motivo di tanta severità verso se stessa. Il suo livello di felicità e di realizzazione non può e non deve essere misurato dalla presenza di un partner nella sua vita. La presenza di sua figlia dovrebbe già essere motivo di orgoglio e rispetto verso se stessa. Deve realizzarsi attraverso ciò che fa e desidera non di certo dalla presenza di un compagno che deve essere solo un fattore aggiunto, importante certo per tutti noi ma non unico. Probabilmente ha un problema di autostima e una consulenza psicologica potrebbe analizzare con maggiore cura quanto le accade. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera,
Grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. Da quanto riporta sembra che questi pensieri siano così carichi di significato da tenerla sveglia la notte.
Sarebbe importante per il suo percorso esistenziale che lei possa avere uno spazio utile in cui ascoltare questa sofferenza.
Potrebbe forse essere più utile chiedersi:
"Cosa sto scegliendo nella mia vita? Mi sento al centro o in attesa?"
È di fondamentale importanza avvicinarsi a tematiche così delicate con rispetto e pazienza.
Le consiglierei un percorso di psicoterapia per ascoltare con cura ed attenzione i suoi quesiti e la sofferenza che portano con sé. Solo così avrà modo di darsi delle risposte adatte alla sua persona.

Resto a disposizione.
Dott.ssa Barbara Papini

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno e grazie per la domanda. L'origine di un senso di fallimento/inadeguatezza come quello da lei descritto ha di certo una radice nel suo trascorso personale; per vederlo e comprenderlo, io indagherei con lei la natura della sua "ossessione", come lei l'ha giustamente definita, al fine di capire quale siano la minaccia e la paura che essa rappresenta. In questo modo avremmo due risultati: 1) si renderebbe cosciente qualcosa di automatico, abbassando di conseguenza l'intensità della sofferenza (qualità del sonno, pesantezza delle giornate, stanchezza...) 2) individueremmo una via da percorrere verso l'origine profonda di questo suo vissuto e potremmo decidere se avanzare in quella direzione o meno.
Grazie ancora per il suo intervento, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dr Jacopo Biraschi
Gent.ma, si pone un interrogativo non indifferente rispetto alla sua esperienza affettiva e più in generale rispetto alla sua vita. Potrebbe consultare uno specialista in merito a questa sua insoddisfazione: valutata la situazione, non è escluso che possa trovare un aiuto con una psicoterapia e provare a sciogliere quei nodi che le impediscono un’esperienza soddisfacente di sé e di stringere legami. SG
Nelle sue parole si legge tutta la sua amarezza e lo spaesamento per la sua condizione. Concordo con lei sull’opportunità di intraprendere un lavoro terapeutico per affrontare il vissuto di rifiuto che l’accompagna e per aiutarla a comprendere il suo modo di funzionare intrapsichico e relazionale e a sviluppare uno sguardo più positivo e apprezzante verso di sè. Le distrazioni a cui lei ricorre hanno una funzione difensiva ma non le permetteranno di superare il suo problema nè di sciogliere il suo dolore. Se decidesse non esiti a contattarmi. Cordialmente. Dott.ssa Barbara Garofalo
Buonasera, essere single non significa essere falliti.
Sicuramente si ha la necessità di condividere la propria esistenza con un compagno di vita che puoi trovare anche tu, quindi il punto non è non pensarci, ma piuttosto chiedersi se sei realmente aperta a vivere una relazione o se questa difficoltà, questo senso di fallimento mette a nudo la paura di viverla una storia.
Salve..Questo suo disagio nasce da insicurezze personali e probabilmente porta con sè significati e temi che hanno radici lontante. Le consiglio un percorso di psicoterapia per ristrutturare alcune credenze alla base del suo sentirsi fallita. Un caro saluto.
Salve, è possibile che vi sia una differenza fra i suoi desideri ed il suo schema di comportamento?
A volte i desideri non si realizzano perché magari dentro di noi c’è una difesa che impedisce che ciò avvenga. Dovrebbe iniziare un percorso per provare a sbloccare quello che si è inceppato.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile giovane donna, ha fatto bene a scrivere e a chiedere un confronto su questo tema. Direi che è naturale alla sua età desiderare un uomo, una coppia. Non solo di essere scelta ma di scegliere, aggiungerei. Non ha scritto particolari della sua vita ma ci saranno sicuramente dei fatti dolorosi che l'hanno portata ad essere sola e ad avere ora questi pensieri. Da come li ha descritti sembrano spine che spingono per farsi sentire. E' ora di ascoltarle. Le suggerisco un percorso psicologico per affrontarle, altrimenti continueranno a farsi sentire. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni

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