Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni e da quasi 6 vivo con mio fratello. La nostra storia è un p

20 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni e da quasi 6 vivo con mio fratello.
La nostra storia è un po' complicata, influenzata da un rapporto non sano tra i nostri genitori che ha purtroppo compromesso il nostro equilibrio. Io dei due sono quella che ne ha risentito di meno sia per un aspetto caratteriale ma soprattutto perché esclusa dagli attacchi di mio padre. Lui ha infatti riversato il suo odio e frustrazione su mio fratello e mia madre mentre verso di me ha mostrato degli atteggiamenti diversi. ovviamente questo ha causato in me un grande senso di colpa che mi ha portato a prendermi cura di entrambi per espiare la mia colpa di essere preferita.
Il problema è che dopo l'università (che ho frequentato al nord) i miei hanno deciso di fare venire a vivere con me mio fratello per dargli delle opportunità in più. Lui cresciuto ovviamente con grandissime insicurezze, ha sviluppato gravi disturbi (episodi psicotici, doc con pensieri ricorrenti a base persecutoria ecc.). Io ho vissuto al suo fianco tutti gli effetti, gli sono stata sempre vicina, l'ho accompagnato alle sue sessioni con lo psichiatra, ho assistito alle sue crisi tralasciando come mi sentissi. Per farla breve ho messo lui al primo posto come qualsiasi sorella avrebbe fatto di fronte ad un fratello in difficoltà. Il problema è che ho 30 anni e mi sento incompiuta,interrotta. Le mie insicurezze soprattutto con il genere maschile sono diventate più aspre. Non riesco ad immaginare il futuro per me perché mi vedo bloccata in un posto in cui sono costretta ad essere. Non so cosa fare, i miei genitori non rappresentano un riferimento né un punto di appoggio perché non sono capaci di farlo non avendolo mai fatto.ogni volta che ritorniamo per le vacanze non vediamo l'ora di riscappare. Non so davvero cosa fare perché mi rendo conto di essere arrivata al limite e di non sopportare più la situazione. Vi ringrazio per eventuali consigli
Gentilissima, grazie per essersi raccontata qui
Da buona sorella, lei ha fatto ciò che era giusto fare, pur sempre sperando di non deludere le aspettative altrui...
Spesso, essere i figli preferiti è più difficile di ciò che si pensa: c'è sempre un prezzo da pagare...
Aldilà delle apparenze, essere i figli "più forti" spesso comporta maggiori sofferenze, banalmente perché non ci si può permettere di avere debolezze (fatto del tutto umano).
Il suo "sacrificio" però, non deve essere la causa del suo "castigo": lei ha tutto il diritto di farsi una vita sua, avviando amicizie e frequentazioni, magari imparando anche a dire dei "no", che sono pur sempre sintomo di sanità!
Per il senso di colpa che la accompagna, mi sento di consigliarle quanto meno dei primi colloqui con uno/a psicoterapeuta, per poter elaborare questi vissuti sì legittimi da un lato, ma forse un po' troppo carichi di responsabilità che non le competono dall'altro.
Spero di esserle stata un po' d'aiuto, per ogni dubbio, non esiti a contattarmi.

Un cordiale saluto.

Dr. E. Nola

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Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia ed essersi aperta. Capisco quanto questa situazione sia complessa e come le molte responsabilità possano averla portata a perdere, in parte, il suo spazio personale.
Le suggerirei di valutare un percorso di psicoterapia, che potrebbe aiutarla a elaborare alcune dinamiche del passato e a lavorare sui sensi di colpa a cui ha accennato, poiché questi aspetti potrebbero effettivamente influire sul suo investimento su di sé. La terapia potrebbe anche supportarla nel trovare un equilibrio tra sé e l'altro, aiutandola a riscoprire la centralità dei suoi bisogni e a dedicarsi del tempo personale.
Resto a disposizione qualora volesse intraprendere un percorso insieme, sia in presenza che online. Le faccio il mio più sincero in bocca al lupo per tutto.
Un saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.
Gentile utente, grazie per aver condiviso una parte così intima e complessa della sua vita. Non è facile portare il peso delle proprie esperienze e, al contempo, prendersi cura delle persone che si amano, soprattutto in una situazione così delicata. Mi arriva profondamente il suo senso di responsabilità e di affetto per suo fratello, insieme al dolore e alla fatica che emergono dal dover mettere spesso se stessa da parte.
È del tutto naturale che si senta “incompiuta” o “interrotta” dopo tanti anni di dedizione; il suo desiderio di trovare uno spazio personale e di sentirsi libera di esplorare il futuro è più che legittimo. Il ruolo che ha assunto in famiglia è stato prezioso, ma può anche diventare difficile e faticoso da portare avanti senza un sostegno adeguato.
Potrebbe esserle d’aiuto uno spazio di ascolto per se stessa, in cui dare voce alle sue esigenze e alle sue aspirazioni. La ricerca di supporto ed il chiedere aiuto per sé non tolgono nulla al sostegno che ha dato finora a suo fratello e che continua a dargli.
Le auguro sinceramente di riuscire a costruire il suo spazio personale e trovare la serenità che cerca e merita.
Buongiorno gentile Utente, grazie per aver condiviso la sua storia con tanto coraggio. La situazione che descrive è certamente complessa, e comprendo che le difficoltà emotive, psicologiche e relazionali che sta vivendo possano causarle un grande senso di frustrazione e di blocco. Sentirsi in una posizione di "responsabilità" e dover mettere sempre gli altri al primo posto, soprattutto in un contesto familiare che non ha dato i giusti punti di riferimento, può portare a un profondo disorientamento e a un accumulo di insicurezze che è difficile da gestire.
Per quanto riguarda la sua relazione con il fratello e il suo ruolo di supporto incondizionato, è importante che lei riconosca quanto sia stato prezioso il suo impegno nel sostenerlo, ma è altrettanto fondamentale che lei si prenda cura di sé stessa. È comprensibile che abbia sentito il peso di questa responsabilità, ma ora, a 30 anni, sembra che sia arrivato il momento di dedicarsi anche al suo benessere e al suo futuro.
Le sue insicurezze, soprattutto nei confronti degli uomini e nella sua visione del futuro, sono il riflesso di un carico emotivo che ha accumulato nel tempo. Crescere in un ambiente familiare dove la figura genitoriale non è stata di supporto, e vivere un legame intenso con un fratello che ha attraversato difficoltà così gravi, può averle impedito di esplorare le sue proprie aspirazioni, desideri e relazioni, lasciandola intrappolata in un ruolo che non le permette di evolversi.
Il passo che potrebbe fare ora è quello di iniziare a riconoscere i propri bisogni e a stabilire dei limiti sani. Per fare questo, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapico. La terapia potrebbe aiutarla a esplorare il suo passato, il senso di colpa che ha per aver ricevuto un trattamento diverso dai suoi genitori, e le difficoltà emotive che ha nel prendere decisioni per sé stessa. Un terapeuta potrebbe aiutarla a comprendere meglio le sue paure e insicurezze e, attraverso un percorso di crescita, supportarla nell’individuare i suoi desideri, anche quelli legati al futuro professionale e alle relazioni interpersonali.
Inoltre, potrebbe essere utile cercare di stabilire una maggiore indipendenza emotiva. Per esempio, potresti cominciare a prendere decisioni che siano strettamente per te stessa, mettendo al centro le tue necessità e i tuoi desideri. Questo potrebbe includere anche l’esplorazione di nuove attività, la ricerca di opportunità professionali che possano portarla a sentirsi più realizzata e soddisfatta, e l’inizio di relazioni con altre persone che la possano far sentire ascoltata e valorizzata per quella che è.
Anche se i suoi genitori non sono stati in grado di offrirle il supporto necessario, può essere utile cercare altre persone nella sua vita che possano rappresentare modelli positivi o spazi sicuri dove possa sentirsi accolta e capace di esprimere ciò che sente. A volte può essere difficile fare il primo passo verso il cambiamento, soprattutto quando ci si sente così legati a un passato che non ci permette di andare avanti, ma è importante ricordare che il cambiamento è possibile, e iniziare a fare delle piccole scelte quotidiane per sé può aiutare a ricostruire una vita che le permetta di sentirsi più completa e soddisfatta.
In definitiva, il consiglio che mi sento di darle è di concedersi il permesso di pensare a se stessa, di costruire il proprio cammino e di cercare il supporto che le serve per farlo. Non è mai troppo tardi per ricominciare a costruire una vita che le appartenga davvero.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Ciò che ha fatto e continua a fare per suo fratello è ammirevole e denota una sensibilità piuttosto spiccata per i bisogni degli altri. Tuttavia, è bene non dimenticarsi di sè e del proprio benessere psicofisico. Emerge chiaramente il senso di costrizione di sentirsi in una situazione in cui non si vorrebbe essere e di cui si sente una responsabilità molto forte. Però anche lei - soprattutto alla luce dei suoi 30 anni - merita di poter fare la sua vita e il suo percorso come meglio desidera. Le consiglio di prendere contatto con un professionista della salute mentale che la sappia indirizzare in questo momento di vita particolarmente critico e che la aiuti ad aprire nuove possibilità per riposizionarsi rispetto a sè stessa e alla sua famiglia.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, sono a sua disposizione. Dott.ssa Desirèe Pesce.
Gentile utente,
lei è nobile d'animo e tutto quello che ha fatto per suo fratello è segno di amore, maturità e coraggio. Adesso, probabilmente, è il momento di abbassare la guardia e concedersi l'opportunità, anche lei, di essere aiutata e supportata nel modo giusto.
La generosità deve avere dei limiti che non valichino il benessere personale, altrimenti finirà per annichilire la cosa più importante per ogni persona nella vita, la propria felicità e soddisfazione, un diritto inalienabile.
Salvaguardando il suo benessere personale, mettendo al centro le sue priorità, non verrà meno alle sue nobili mansioni verso i cari, ma lo farà con più leggerezza e consapevolezza.
Ha vissuto molto da vicino il disagio psicologico, assistendo suo fratello, e sa bene come esso si insinui lentamente nella vita delle persone fino a compromettere del tutto la libertà mentale, diventando, così, schiavi di schemi e circuiti viziosi di frustrazione, malessere e abitudini sbagliate.

Le consiglio di ritagliarsi, finalmente, il suo spazio di ascolto, di riprendere in mano le redini della sua vita, orientandola nella maniera che più desidera e più si confà ai suo valori e alle sue ambizioni legittime. Valuti il supporto psicologico per questa fase di elaborazione del suo vissuto e per focalizzarsi sulla sua crescita personale.
Trovando il suo equilibrio, troverà anche il modo di far pace con i suoi fantasmi interiori e continuare ad aiutare suo fratello se ne avrà bisogno, ma senza per questo rinunciare a vivere a pieno la sua esperienza di vita.

Sarei lieto di aiutarla a capire come potrebbe svolgersi un percorso psicologico di questo tipo. Mi contatti per ulteriori informazioni e domande, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Buonasera. Vedo la sua difficile situazione e immagino quanti sentimenti siano in conflitto in questo momento. Mi sembra lei sia combattuta tra ciò che desidera e ciò che sente di dover fare. La sensazione di essere arrivata al limite è importante e va ascoltata, fa parte del suo desiderio di vita. La decisione su come agire dovrà essere sua, ma se vuole iniziare un breve percorso posso accompagnarla e aiutarla a districare questo insieme di desideri e doveri, perchè lei possa trovare la soluzione migliore per sè stessa, senza essere attanagliata dai sensi di colpa.

Un caro saluto

Dott. Dusi
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Capisco che la sua situazione sia difficile da gestire e da reggere per lunghi periodi e questo le crea disagi e sensi di colpa. Senza conoscere tutta la situazione è difficile darle un consiglio, ma per quello che la riguarda, secondo me le tornerebbe utile un supporto psicologico. Se lo desidera, io sono a disposizione anche online.
Dott.sa Elena Bonini
Gent.ma,
Suo fratello è seguito dal Centro di salute mentale?
Lei è stata mai seguita, come familiare e caregiver di suo fratello, dal centro di salute mentale?
Generalmente si prende in considerazione anche il benessere dei familiari.

Senz'altro la vostra vicenda personale e familiare ha comportato un costo emotivo e relazionale e di benessere psichico molto alto, le consiglio di iniziare un percorso psicologico personale per bilanciare i vostri ruoli e mettere a fuoco le sofferenze che lei porta dentro di sé e anche nei rapporti con gli altri.

Rimango a disposizione nel caso volesse anche solo una consulenza psicologica, anche online.

Un caro saluto.

Maria Vincenza Eterno
Buongiorno, grazie per il suo messaggio. Ha esposto in maniera molto chiara le vicende familiari che hanno accompagnato lei e suo fratello in questi ultimi anni e anche le dinamiche emotive che hanno seguito questi accadimenti. Proprio per costruire una possibilità di futuro l'unico consiglio che mi sento di darle è cominciare dal prendersi uno spazio per immaginarlo, questo futuro. Iniziare dalle fondamenta per poi costruirlo con l'aiuto di una figura clinica competente. Ci tenga aggiornati. Cordiali saluti,
Buongiorno,
grazie per aver condiviso una parte così delicata e complessa della sua vita. Comprendo bene quanto possa essere pesante per lei questa situazione, nella quale si è trovata a rivestire fin da giovane un ruolo di “pilastro” per suo fratello e, indirettamente, per tutta la famiglia.

Il senso di colpa che sente è comprensibile, considerando il diverso trattamento che suo padre le ha riservato rispetto a suo fratello. Tuttavia, è importante ricordare che le preferenze di suo padre e le dinamiche di famiglia che si sono instaurate non sono responsabilità sua. La protezione che ha cercato di offrire a suo fratello e il supporto che gli ha dato sono un segno del suo affetto e della sua generosità. Però, portare il peso della famiglia da sola, senza l’appoggio dei suoi genitori, non è un compito che le spetta né che dovrebbe sostenere a lungo.

Riconoscere di aver raggiunto un limite è un segnale importante. Spesso, in questi casi, una delle chiavi di svolta è trovare un equilibrio tra il supporto a suo fratello e il diritto di vivere la sua vita. Questo non significa abbandonarlo, ma concedersi la possibilità di mettere dei confini che proteggano anche i suoi bisogni e desideri, sia per il presente che per il futuro. Concedersi il permesso di fare scelte per sé stessa, che le permettano di sentirsi completa e libera, è fondamentale per il suo benessere. Dare spazio al suo sé, con i suoi desideri, bisogni e limiti.

Consideri anche la possibilità di cercare uno spazio tutto per lei, magari con l’aiuto di uno psicologo che possa sostenerla in questo percorso di riscoperta e autonomia. Un terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare i suoi bisogni, a gestire il senso di colpa e a trovare un modo sano e sostenibile per essere presente per suo fratello senza sacrificare sé stessa. Questo passo le potrebbe offrire l’occasione di ricostruire la fiducia in sé e negli altri, trovando relazioni e spazi di vita che la soddisfino.

Le auguro di trovare la forza e il sostegno necessari per aprire questa nuova fase della sua vita. Resto a disposizione. Coraggio!
Cari saluti,
Dott.ssa Alessandra Arena
Gentilissima, grazie per la sua condivisione. Sono molto dispiaciuto per la situazione che descrive, per i suoi sentimenti di interruzione, incompiutezza. Credo che abbia il diritto di poter aspirare alla vita che desidera e all'appagamento dei suoi bisogni e necessità, penso anche che si sia fatta trascinare in questa spirale dove si sente incastrata ed è difficile uscire ed emergere. Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso psicologico per poter riesaminare con calma tutto quello che è accaduto, potersi sentire compresa e cercare una via d'uscita.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Comprendo quanto questa situazione l’abbia segnata profondamente. Essere diventata la principale fonte di sostegno emotivo e pratico per suo fratello, a seguito di un contesto familiare così complesso, è un ruolo che ha chiaramente accettato per amore e senso di responsabilità. Tuttavia, è altrettanto comprensibile che oggi si senta bloccata, limitata nelle sue possibilità di realizzazione e desiderosa di trovare una via d’uscita che le permetta di prendersi cura di sé.

Potrebbe essere utile, anzitutto, ripensare il modo in cui vive la relazione con suo fratello, valutando se ci siano modalità di supporto che non implichino un sacrificio costante della propria vita e delle proprie aspirazioni. Questo non significa allontanarsi da lui o ignorare il suo bisogno di sostegno, ma trovare un equilibrio che consenta a entrambi di mantenere una propria autonomia emotiva. La sua generosità e il legame che sente verso di lui sono preziosi, ma è importante che possa anche rispettare i propri limiti, senza sentirsi in colpa.

Infine, potrebbe trarre beneficio dall’elaborazione di alcune delle insicurezze che questo percorso ha alimentato. Potrebbe essere utile riflettere su come liberarsi dai pesi emotivi e dalle insicurezze accumulati, trovando nuovi strumenti per costruire una fiducia in sé stessa e una visione del futuro più aperta e soddisfacente. Se desidera, posso supportarla in questo percorso, aiutandola a esplorare strategie per bilanciare il suo impegno verso suo fratello con l’attenzione verso i suoi bisogni e le sue aspirazioni.

Buongiorno,
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità una parte così complessa e delicata della sua vita. Mi colpisce molto la forza e il senso di responsabilità che ha dimostrato nel prendersi cura di suo fratello, ma comprendo altrettanto bene quanto possa sentirsi sovraccarica e bloccata in una situazione che, nel tempo, ha richiesto grandi sacrifici da parte sua.
È naturale che, vivendo costantemente in funzione degli altri, possa sentire di aver trascurato sé stessa, i suoi bisogni e i suoi desideri. Questo sentimento di "incompiutezza" che descrive è comprensibile, perché le sue energie sono state in gran parte dedicate a sostenere suo fratello e a gestire dinamiche familiari difficili.
Mi permetto di suggerirle alcune riflessioni e passi che potrebbe considerare:
-Darsi il permesso di pensare a sé stessa. Anche se può sembrare egoistico, prendersi cura di sé non significa abbandonare chi si ama. È importante che inizi a ritagliarsi spazi personali per riflettere sui suoi obiettivi, desideri e priorità. Il benessere di suo fratello e il suo sono strettamente collegati: per poterlo sostenere, ha bisogno di essere forte e serena.
-Valutare un supporto psicologico per sé stessa. Vivere accanto a una persona che affronta disturbi psicologici può essere estremamente difficile, e il ruolo che ha assunto negli anni può averla portata a trascurare le sue emozioni. Un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarla a elaborare il senso di colpa, le insicurezze e il blocco che sente, e a ritrovare la sua direzione.
-Ridefinire il suo ruolo. È importante ricordare che, pur essendo stata un pilastro per suo fratello, non è esclusivamente sua responsabilità occuparsi di lui. Forse potrebbe esplorare con il suo fratello maggiore (e magari insieme allo psichiatra o ad altri professionisti) modi per rendere il rapporto più equilibrato, distribuendo le responsabilità.
-Costruire una rete di supporto. Poiché i suoi genitori non sono un riferimento per lei, potrebbe essere utile cercare figure esterne: amici fidati, gruppi di sostegno o comunità che possano offrirle un senso di appartenenza e comprensione. Sentirsi sola rende tutto più pesante, ma condividere il peso con altre persone può fare una grande differenza.
-Esplorare le sue passioni e obiettivi. Anche piccoli passi verso attività che le piacciono o interessano possono aiutarla a ritrovare un senso di identità e direzione. È fondamentale iniziare a immaginare un futuro che appartenga anche a lei.
Il fatto che abbia riconosciuto di essere arrivata al limite è già un passo importante: è un segnale che il suo benessere ha bisogno di attenzione e cura. Non deve affrontare tutto da sola, e chiedere supporto è un atto di grande forza, non di debolezza.
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o riflessioni che desidera condividere.
Carlotta d'Acquarone
Mia cara, nel suo scritto si percepisce molto bene la sua sofferenza. Questa "appendice" fraterna è diventata (voi come famiglia lo avete fatto diventare) un peso che per lei è divenuto insostenibile, pare.
Certo la situazione nel complesso andrà rivisitata e andranno prese le decisioni necessarie. Lei credo abbia bisogno di un valido aiuto professionale per sostenere tutto ciò. In bocca al lupo
Gentile Utente, comprendo dal suo racconto che si sia sentita in dovere di sacrificarsi per non deludere gli altri, e spesso il senso di colpa può farci credere che il nostro benessere debba essere messo da parte per mantenere un “equilibrio” nelle relazioni. Tuttavia, è importante ricordare che ogni relazione sana si basa su un equilibrio di dare e ricevere. Quando ci si sacrifica continuamente, il rischio è di perdere di vista se stessi, i propri bisogni e desideri.
Piuttosto che considerare il sacrificio come una risposta al senso di colpa, potrebbe chiedersi se davvero è necessario e se può trovare un modo per contribuire al sistema familiare senza dover rinunciare a ciò che è importante per lei.
Il desiderio di uscire dal blocco è del tutto comprensibile, ma è anche possibile che ci sia una certa paura legata a questa scelta, poiché implica il confrontarsi con sé stessi, conoscersi e individuarsi in modo autentico. Spesso, quando ci si sente bloccati, il passo successivo può sembrare incerto o addirittura minaccioso, proprio perché porta a dover affrontare aspetti della propria identità e dei propri desideri che potrebbero essere stati ignorati o trascurati.
Credo che un percorso di terapia individuale possa essere un'opportunità preziosa per lei. Potrebbe aiutarla a scoprire e accogliere la sua autenticità, dando spazio ai suoi bisogni e desideri senza più sentirsi schiacciata dal "dovere" o dalle aspettative altrui. In questo processo, il suo desiderio di cambiamento potrebbe trasformarsi in una forza propulsiva verso una vita più libera e soddisfacente, in cui il "dovere" cede il passo alla possibilità di essere pienamente se stessi.

Ciao, grazie per aver condiviso la tua storia. Si capisce quanto tu abbia dato per tuo fratello e quanto tu abbia fatto per lui, anche quando le tue necessità sono state messe in secondo piano. Il desiderio di essere presente per chi ami è comprensibile, ma non deve arrivare a consumarti. È naturale sentire il bisogno di riconquistare uno spazio per te stessa, per i tuoi sogni e la tua vita. Forse potrebbe essere il momento giusto per provare a fare spazio ai tuoi bisogni per prenderti cura di tutto ciò che fino ad ora è stato messo da parte. Potrebbe essere utile iniziare un percorso di terapia, per aiutarti a costruire confini emotivi sani e a progettare un futuro in cui tu possa trovare il tuo posto, e non sentirti sempre bloccata dove non vuoi più stare.

Rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
Dott.ssa Alice Bressana
Buongiorno, la situazione di cui lei si è fatta carico è estremamente impegnativa in termini emotivi e la sua fatica è assolutamente legittima e comprensibile. Occuparsi da sola di una persona affetta da disturbi psichiatrici non è facilmente sostenibile. Queste sono condizioni complesse che necessitano di una rete di supporto, altrimenti il rischio è di esserne completamente risucchiati e di perdere di vista se stessi, di non esistere più. Credo che per poter essere di supporto a suo fratello in una maniera più adeguata sia necessario che lei stessa si faccia aiutare per potersi ricentrare e ricostruire se stessa. Solo così potrà poi comprendere come poterci essere e come potersi prendere cura di lui.
Buonasera, voglio prima di tutto riconoscere la tua forza e il tuo impegno. Prendersi cura di tuo fratello in un contesto così complesso e faticoso, senza un sostegno adeguato da parte dei tuoi genitori, è stato un atto di grande amore e responsabilità. È evidente che hai fatto tutto ciò che potevi, e anche di più, per supportarlo. Tuttavia, come stai giustamente percependo, questo ha avuto un costo importante per il tuo benessere e per il tuo senso di identità. Sentirsi "interrotta" e bloccata è il segnale che è il momento di iniziare a prenderti cura di te stessa, non per egoismo, ma per ritrovare il tuo equilibrio e il tuo spazio. Il senso di colpa che descrivi è comprensibile, ma è importante riconoscere che non sei responsabile delle difficoltà della tua famiglia. Gli atteggiamenti di tuo padre e la mancanza di supporto dei tuoi genitori non sono colpe tue, né lo sono i disturbi di tuo fratello. Il fatto che tu sia stata preferita in certi momenti non ti rende in debito con loro. Hai fatto e stai facendo molto, ma non puoi portare tutto il peso da sola. Riconoscere i tuoi bisogni non significa abbandonare tuo fratello. Piuttosto, significa costruire un equilibrio che ti permetta di vivere una vita più piena, pur restando per lui un punto di riferimento. Per iniziare, potrebbe essere utile valutare insieme a un professionista come riorganizzare il supporto che gli dai. Ad esempio, coinvolgere maggiormente lo psichiatra o altri servizi dedicati potrebbe alleggerire il tuo ruolo, lasciandoti spazio per concentrarti su di te. È anche importante che tu cominci a esplorare cosa desideri per il tuo futuro. Dopo anni di dedizione, è normale sentirsi disorientati, ma questo non significa che sia troppo tardi. Puoi iniziare con piccoli passi, riscoprendo attività che ti fanno stare bene, coltivando relazioni e cercando momenti in cui metterti al centro. Considerare un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarti a lavorare sul senso di colpa e sulle insicurezze che descrivi, in particolare quelle legate alle relazioni. Un percorso mirato potrebbe darti strumenti concreti per affrontare questi blocchi e permetterti di vedere con maggiore chiarezza il tuo valore e il tuo diritto di vivere una vita appagante. Infine, è importante riflettere sul concetto di confine. Amare qualcuno, anche profondamente, non significa sacrificare tutto di sé. I confini sono fondamentali per garantire che la tua relazione con tuo fratello sia sana e sostenibile nel tempo. Possono essere stabiliti gradualmente, ad esempio decidendo quanta energia dedicare a lui e cosa invece riservare a te stessa. Sei arrivata fin qui con un coraggio enorme. Ora è il momento di dedicare quello stesso coraggio a te stessa, sapendo che anche tuo fratello trarrà beneficio da una versione di te più serena e soddisfatta. Hai il diritto di costruire una vita che includa la tua felicità, senza che questo tolga nulla all’amore e all’impegno che provi per lui. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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