Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni ed il mio ragazzo ne ha 38. Il mio ragazzo deve fare uno spe

21 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni ed il mio ragazzo ne ha 38. Il mio ragazzo deve fare uno spermiogramma in quanto ha un'ernia scroto inguinale da tempo che secondo l'andrologo potrebbe rischiare di renderlo sterile. Da mesi non riusciamo quasi mai ad avere rapporti perché questa ernia crea problemi all'erezione, ma la verità è che mi sono sempre sentita non desiderata e cercata poco, cosa che mi ha sempre fatta stare malissimo facendomi sentire inadatta e poco desiderabile. Quando lo espongo lui minimizza e nega semplicemente, ma i fatti poi parlano diversamente, tanto più che ora che deve fare lo spermiogramma io stò malissimo all'idea che lui possa riuscire ad autoeccitarsi in clinica, lo vedo quasi come un tradimento, e avrei preferito che mi coinvolgesse in questa cosa e mi chiedesse di aiutarlo al raggiungimento di questo esame. Lui si arrabbia e non capisce quanto ci stò male io. Possibile che da solo riesca a raggiungere quello che deve raggiungere per l'esame e con me non riesca ad avere l'erezione? Perché non mi ha coinvolta in questa cosa come se fosse più normale fare da solo?
È sempre stato uno che non mi cerca spesso, sinceramente nelle mie precedenti relazioni non ho mai riscontrato questo problema e la cosa mi crea un disagio incontrollabile. Parlarne con lui è inutile,ci ho provato tante volte ma lui sa solo negare.
Vi ringrazio per l'attenzione
Gentilissima, paradossalmente questa sfortunata necessità del suo ragazzo di fare uno spermiogramma per la sua ernia scroto inguinale sembra essere l’occasione per lei per interrogarsi su su stessa, sul suo rapporto con lui, e sui suoi desideri. Non perda l’occasione e ponga le domande che si pone in questo messaggio nel contesto di un colloquio psicoterapeutico. Le questioni che pone no sono di poco conto, e se non affrontate rischiano di minare in maniera anche significativa la sua serenità futura. Vedrà che invece così, affrontando tutto questo, le cose potranno solo migliorare. Resto a disposizione per eventuali dubbi e chiarimenti, un caro saluto, Marta Corradi.

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Buongiorno. Descrive una situazione complessa e probabilmente affrontarla apertamente online rischia di colludere con il suo bisogno di essere riconosciuta, ascoltata e vista,mare nel giusto luogo. Farlo in "pubblica piazza" potrebbe essere poco utile, in quanto il tema che porta merita uno spazio e un'intimità che se trascurati svilirebbero la sua sofferenza. A mio avviso è bene trovare uno spazio di ascolto per sé, in modo che tutti questi vissuti prendano una buona forma e non un grido che poi perde valore.
Buona sera gentile utente, credo che la questione che pone alla nostra attenzione vada oltre la questione organica che riguarda il suo ragazzo. Credo che la questione sia più di ordine relazionale vale a dire, quanto le vostre “individualità” abbiano risorse necessarie ad affrontare questo problema o quanto esso, invece, stia facendo emergere delle fragilità che si riversano sulla coppia. Data L’intimità della tematica, piuttosto che ingaggiare una diatriba con il suo ragazzo, le consiglio di esplorare se stessa attraverso un buon percorso di psicoterapia.
Le porgo i miei saluti
Dott.ssa Elisa Taverniti
Gentile utente,
Purtroppo le difficoltà sessuali mettono alla prova la coppia, e vengono investite di significati che spesso restano in una dimensione intima e personale, piuttosto che condivisa con il partner. Colpisce come nonostante sia consapevole delle difficoltà del suo ragazzo, questo non le impedisca di ricavare informazioni su di sé, sulla sua adeguatezza come compagna e desiderabilità come donna. Forse potrebbe esplorare se ciò rappresenti un suo tema. Tenga presente, ancora, che problemi fisici come quelli che ha il suo partner sono spesso seguiti da innesti psicologici, ovvero il corpo non risponde come dovrebbe e la mente sviluppa ansia; l’auto-stimolazione in questo senso, è molto facilitante.
Un caro saluto
Salve! La situazione che sta vivendo il suo ragazzo tocca la vostra intimità e l'immagine che lui ha della sua virilità, tema molto delicato per un uomo. Chiaro che non conosco i dettagli e le dinamiche della vostra coppia che meriterebbe un capitolo a parte. Qui le voglio solo sottolineare come da questo periodo difficile, lei ne esca con una grande ferita alla sua femminilità e al suo potenziale erotico. Sarebbe da valutare quanto, oltre alla difficoltà oggettiva del momento, c'è di suo e del suo passato. I modi in cui leggiamo la realtà hanno molto della nostra storia personale.
Gentilissima,
le difficoltà nella sessualità di coppia possono fare emergere delle vulnerabilità personali, nel suo caso per esempio mi sembra che sia stato toccato il suo senso di amabilità e di valore personale, generando questo disagio emotivo.
Il fatto che il suo compagno riesca a praticare più facilmente l’autoerotismo, è abbastanza frequente. Infatti la sessualità di coppia è più complessa, comporta il mettersi in gioco con l’altro e può essere messa in crisi da possibili paure, ansie, insicurezze o difficoltà relazionali.
Un percorso psicologico individuale potrebbe aiutarla a comprendere perché ha sviluppato questo malessere emotivo, oppure se il suo compagno è d’accordo potete pensare a un percorso di coppia che vi aiuti a recuperare la serenità nella vostra vita insieme.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Irene Capello.
Gentilissima,
Quello di cui parla riguarda sì la sua sofferenza per tutta la situazione che vive con il suo partner, ma riguarda anche, e proprio per i temi relativi alla coppia, al vostro rapporto. State vivendo un momento molto delicato che apre in voi vissuti anche molto forti. Se non ci avete già pensato, credo che la terapia di coppia possa darvi un grande aiuto nell’affrontarlo. Se invece ci avete pensato ma c’è un atteggiamento restio nell’intraprendere un percorso di coppia da parte del suo compagno, sarebbe un bene per lei rivolgersi ad uno psicoterapeuta per ricevere un sostegno individuale. Le auguro che in un verso o nell’altro questo possa accadere. Un saluto. MF
Salve, sono d'accordo con una mia collega che mi ha preceduta in una delle risposte precedenti. Sarebbe importante per lei ed il suo compagno eseguire una terapia di coppia penso che ne gioverebbe molto il vostro rapporto, per riflettere ed elaborare cosa stia succedendo all'interno del vostro rapporto. Tutto ciò che lei ci ha descritto è un argomento molto delicato e sarebbe importante parlarne in un ambiente protetto come potrebbe essere una seduta di coppia, in modo da spiegarvi e capire cosa sta succedendo nella vostra coppia. la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente, è evidente che l'evento "spermiogramma" assume nella storia di vita Sua e della relazione un significato molto diverso per il Suo compagno e per Lei: da un lato un esame fastidioso (magari foriero di vergogna?) per il Suo compagno, dall'altro la prova, secondo Lei, che la mancata erezione nei rapporti sia dovuta a un basso/mancato desiderio nei Suoi confronti. Da qui anche i diversi approcci alla cosa (per lui "normale" farlo da solo, per Lei "normale" venire coinvolta). E' evidente che questo evento è un significato incredibilmente interessante per Voi, perché consente la messa a tema di una serie di esperienze sottostanti (Lei che non si sente desiderata, lui che, per quanto ne sappiamo, potrebbe nutrire una serie di paure, dubbi e vergogne legate alla perdita della fertilità: quali significati ha questo per un uomo, e per il Suo compagno in generale?). E' possibile quindi che si tratti di un'occasione più unica che rara per mettere a tema vissuti sottostanti, non connessi a questo esame, ma che ad esso si legano e in esso trovano la via per esprimersi e affiorare alla consapevolezza. Lei adesso deve farsi di certo alcune domande. E' importante che ne possa parlare con qualcuno che, come esperto, sappia fornirLe le indicazioni necessarie a trovare le Sue riposte. E' molto frequente che l'autoerotismo sia più semplice ed efficace del rapporto di coppia laddove vi sono questioni relative all'erezione: è molto meno pressante, dispendioso, e significativo dal punto di vista dell'aspettativa della performance. Naturalmente queste difficoltà impattano su di Lei in termini di co-percezione e vissuto identitario di non amabilità, non desiderabilità, e via così. Questo è il nodo cruciale da indagare. La cosa migliore in questi casi è una consulenza sessuologica: spesso si attribuiscono a fattori personali (e affettivi) difficoltà che sono semplicemente connesse a modalità di stare assieme che rendono praticamente impossibile l'erezione, perché non ne creano il contesto ideale. Se il Suo compagno non riconosce il problema sarà complesso cominciare qualcosa di questo tipo, ma può essere instaurata come percorso secondario a seguito di uno Suo personale, individuale, volto a comprendere l'apertura di mondo nella quale Lei sperimenta questo vissuto di non amabilità e non desiderabilità nonostante il Suo compagno neghi ripetutamente. Senza un nuovo significato alle difficoltà erettili nell'ambito della relazione, sarà molto difficile per Lei sganciarsi da questo tema - che evidentemente, per Lei, è identitario in una qualche misura. Ecco perchè un percorso individuale ha la sua utilità. Contatti un terapeuta della Sua zona. In bocca al lupo! DMP
Buongiorno, mi dispiace per il suo disagio, capisco che questa situazione non sia facile da gestire.
Della sua descrizione, mi ha colpito innanzitutto la vostra differenza di età: 10 anni non sono un abisso, ma non sono neanche un divario trascurabile. Mi chiedo come lo viviate all'interno della coppia e se sia mai stato una fonte di incomprensioni. Anche per quanto riguarda la sfera sessuale, tale differenza può assumere un significato: lei non si sente abbastanza desiderata dal suo compagno, ma lui forse non si sente all'altezza delle aspettative di una donna molto più giovane di lui...
A maggior ragione, con il problema dell'ernia, forse questo "senso di inadeguatezza" o "ansia da prestazione" potrebbe essersi accentuato, portando al rifiuto di avere rapporti per non doversi confrontare con un possibile insuccesso o con la paura di non soddisfare la sua compagna. Questo potrebbe spiegare il perchè riesce a sottoporsi allo spermiogramma "da solo", mentre non riesce in questo momento ad avere rapporti.
Ovviamente le mie sono solo delle ipotesi, che mi sono venute in mente a partire dalle sue parole. Sarebbe necessario conoscere più dettagli relativi alla vostra relazione per poterle dare dei rimandi più precisi.
Spero comunque di esserle stata utile e di averle dato delle possibili chiavi di lettura. L'ideale sarebbe rivolgersi ad uno psicologo, che vi aiuti a leggere tra le righe ciò che sta succedendo, cioè il significato di certi comportamenti e le emozioni che ci stanno dietro. Se il suo compagno non fosse dell'idea, può farlo anche lei individualmente.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti e le auguro una buona giornata.
Dottoressa Silia Lafortezza (Milano | Buccinasco)
Gentile utente, l'argomento è veramente delicato per essere trattato in maniera virtuale anche perché bisognerebbe sapere ulteriori informazioni circa la vostra relazione. La sfera sessuale all'interno di una coppia può diventare problematica e farsi specchio di dinamiche relazionali che, forse, andrebbero " viste" all'interno di una psicoterapia per capire cosa sta succedendo tra voi. Potrebbe essere questa l'occasione per mettervi in gioco e fare luce su aspetti personali e di coppia . Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un saluto
D.ssa gemma bosco
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Buona sera, concordo con i miei colleghi nel sostenere che si tratti di una situazione complessa ed estremamente delicata, nella quale componenti organiche si intrecciano a dinamiche emotive ed affettive. Non solo, probabilmente ciò che da settimane impedisce un'unione fisica tra lei ed il suo compagno è allo stesso tempo motivo di difficoltà nel poter vivere un'unione anche psichica. Ognuno di voi, a seguito di tale evento, ha visto attivarsi nel proprio mondo interno paure, insicurezze ed impedimenti; il suo compagno vede intaccato un ambito molto complesso, legato alla propria virilità e quindi identità in quanto uomo. Lei, d'altra parte, si è sentita "attaccata" nella sua femminilità, e quindi in termini di desiderabilità. Due sfere queste che meritano e necessitano, con altrettanta delicatezza, un approfondimento in uno spazio privato e protetto, nonché quello di una psicoterapia, individuale o di coppia. Nel primo caso, ognuno di voi avrebbe modo, isolatamente, di entrare in contatto con le parti più profonde di sé e comprendere piano piano le ragioni per le quali tali episodio possa avere attivato le suddette paure ed insicurezze. Solo in un secondo momento sarà possibile per voi incontrarvi nuovamente, ripeto, sia da un punto fisico che mentale. Nel secondo caso, ovvero quello di una psicoterapia di coppia, il tutto potrebbe essere esplorato in termini relazionali, e quindi andando a vedere cos'è che della vostra relazione abbia portato alla situazione attuale. Entrambi questi percorsi hanno un proprio valore, significato e senza dubbio altrettanta utilità. Vi auguro di tornare quanto prima a quella vicinanza ed unione profonda che entrambi desiderate.
Dr.ssa Silvia Findanno
Buonasera cara utente, la ringrazio per aver posto la sua domanda, sicuramente non è semplice manifestare i propri vissuti, ma in questo modo inizia a dare a sé stessa la possibilità di riflettere per prendere sempre piu' consapevolezza di ciò che sta accadendo in lei e nella coppia.
Gli argomenti da lei sollevati non sono banali e meritano uno spazio e un tempo di riflessione e di profondo ascolto e lettura delle emozioni che sono sempre fondamentali conduttrici del mondo emotivo che appartiene ad ognuno di noi. Le consiglio un percorso di consapevolezza che la possa aiutare nel fare chiarezza in sé stessa.
Cordialmente le auguro un felice Natale e rimango a disposizione.
Dottoressa Monica Pesenti.
Gentile, mi pare che tale situazione problematica del suo ragazzo abbia fatto emergere in realtà altro :I suoi stessi bisogni, desideri, il suo essere donna, il suo non sentirsi vista e desiderata che non trova spazio in questa relazione. Perché è in relazione con un uomo che a prescindere dal fatto medico non è abbastanza per lei? Da questa domanda può iniziare ad interrogarsi e capire cosa può fare per lei stessa e dove vuole andare in questa relazione, cosa vuole in amore. Lei da quel che scrive vuole di più, ed è legittimo. Ora il lavoro che potrebbe fare è sulla consapevolezza e accettazione di ciò e come tutto questo potrebbe trovare spazio nella sua vita. Saluti.
Buongiorno. La problematica che ci presenta va vista come una difficoltà da tre punti di vista diversi: lei, il suo compagno, la coppia. Naturalmente qui possiamo prendere inconsiderazione solo due di quelle dimensioni, la sua e quella della coppia. Tenga tuttavia presente che queste tre dimensioni sono interconnesse e l'una influenza l'altra. I problemi fisici del suo partner hanno ripercussione sulla dimensione psi di tutti e due causando i problemi ed i vissuti che ci ha esposto. Un consulto da uno specialista psicologo, è sicuramente il miglior consiglio che posso darle, con l'obiettivo di strutturare magari un percorso esplorativo e riabilitativo.

Buona giornata

Massimiliano Trossello
Ciao, capisco il tuo disagio e la tua sofferenza. Per gli uomini qualunque problema legato al proprio sesso è fonte di forte imbarazzo. Probabilmente per lui è più umiliante che per te non poter avere un'erezione e probabilmente evita proprio di avere contatti con te per evitare di trovarsi in una situazione in cui si troverebbe in estremo imbarazzo. E' probabilmente questo il motivo per cui minimizza o nega: non è qualcosa che ha a che fare con te, ma con se stesso e con la sua idea di essere uomo. Anche per questo è probabile che da solo si senta più a suo agio perchè sa che oltre al suo sguardo non c'è nessun altro sguardo che lo metterebbe in imbarazzo: da solo può prendersi tutto il tempo e se non dovesse riuscirci subito nessuno lo saprebbe, con te potrebbe insorgere l'imbarazzo, la consapevolezza di non poterti soddisfare e quella che forse un giorno lo lascerai per questo. Tutte queste paure aumentano la disfunzione erettile perchè, oltre al reale problema fisico, lo distraggono dalla parte psicologica essenziale per raggiungere un'erezione. Non prenderla sul personale e prova a comprendere i suoi stati d'animo e che se ti allontana non è perchè non ti desidera o perchè non ti ama abbastanza, ma perchè è imbarazzato e questo gli crea disagio. Capisco che tu possa stare male e ti consiglio il consulto con uno psicologo che possa accogliere le tue paure e sofferenze e aiutarti ad essere più serena.
Ti abbraccio e ti auguro il meglio.
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Buongiorno,
immagino che per il suo fidanzato, oltre al problema così delicato che sta vivendo, non raggiungere l’erezione in un rapporto sessuale debba essere molto frustrante e sicuramente ciò non aiuta alla vostra intimità. Detto ciò credo che il suo vissuto rispetto al non sentirsi desiderata e soddisfatta da un punto di vista sessuale lei debba comunicarlo ad uno psicoterapeuta con il quale potrà lavorarci.
Saluti.
Buonasera, in questa situazione quello che si evidenzia è il suo malessere come donna all'interno di questo rapporto. Per un uomo non raggiungere l'erezione può essere oltremodo frustrante, ma il suo non sentirsi desiderata non è riferito solo a questo momento ma è precedente. Sicuramente è una situazione che può dare disagio e per questo il consiglio è di iniziare una psicoterapia individuale di sostegno,di ascolto per se stessa e di esplorazione. Saluti
Salve,
come già detto le suggerisco di intraprendere una terapia di coppia, se il partner è d'accordo.
Un saluto,
MMM
Salve, come procede oggi la situazione? E' migliorata?
Buona giornata.
dott. Fiori
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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