Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni, diventata mamma da poco, e convivo con il mio fidanzato. Ho
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Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni, diventata mamma da poco, e convivo con il mio fidanzato. Ho una sorella di 29 anni, che soffre di schizofrenia diagnosticata da circa una decina di anni, ha avuto due tso, il secondo avvenuto tre mesi fa in seguito alla scomparsa di nostro padre. Lei da diversi mesi si rifiutava di prendere la terapia via puntura, ha tenuto botta finché l' evento ha scatenato in lei comportamenti pericolosi ed è stata ricoverata. Al rilascio del ricovero, ha iniziato a usare la macchina molte volte al giorno e a passare ore ed ore al bar, cosa che prima non faceva. Prima aveva un impiego, che per ora non glielo fanno riprendere. Il problema è che mi dicono che le si avvicinano personaggi loschi che cercano sesso, e ho paura possa entrare in un brutto giro. Lei ovviamente a me e a mia madre ( con cui vive insieme) risponde che ci dobbiamo fare i fatti nostri e che lei è giovane e fa quello che le pare. Noi siamo preoccupati, non sappiamo come farci ascoltare, abbiamo paura che approfittino di lei anche dal punto di vista economico. Adesso prende la puntura, e delle gocce, ma dorme poco e la sua priorità è uscire continuamente e stare al bar per conoscere uomini. Come possiamo fare per farci ascoltare?
Salve, lei cita la terapia farmacologica, sua sorella non è seguita anche da uno psicoterapeuta? Sarebbe il giusto mezzo interposto per comunicare in forma neutra con sua sorella.
Un terapeuta di sesso maschile dovrebbe essere la scelta migliore, in modo da tamponare il trauma della perdita del padre e permetterle di trovare riferimento in una figura di un uomo correttamente impostata. Voi potete purtroppo ben poco, potreste però fare qualche colloquio con un collega che si occupa nello specifico di queste problematiche per comprendere meglio quale sia la linea di condotta da tenere.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Un terapeuta di sesso maschile dovrebbe essere la scelta migliore, in modo da tamponare il trauma della perdita del padre e permetterle di trovare riferimento in una figura di un uomo correttamente impostata. Voi potete purtroppo ben poco, potreste però fare qualche colloquio con un collega che si occupa nello specifico di queste problematiche per comprendere meglio quale sia la linea di condotta da tenere.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima, comprendo che la situazione per voi è dolorosa a complicata. Concordo con la collega che ha suggerito la psicoterapia per sua sorella. L'accetterebbe? è stata proposta? Immagino sia seguita da un centro, dove ci sono diversi specialisti. Per la questione economica potreste consultare un assistente sociale, che potrebbe darvi delle indicazioni in merito. Visto che vivono insieme e c'è stato questo lutto recentissimo del padre, potrebbe suggerire a vostra madre un percorso di sostegno. Ora che non c'è più papà l'equilibrio familiare sarà molto alterato e mamma sarà molto affaticata. Sua sorella ha amici/che? Potrebbero essere coinvolti nel farle compagnia ogni tanto in modo da ridurre il tempo che sua sorella sta da sola? Rimango a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile Signora,
Capisco profondamente la sua preoccupazione per la situazione di sua sorella, specialmente in un momento così delicato per entrambe, con la recente perdita di vostro padre e la nascita del suo bambino. È naturale sentirsi in ansia quando si vede una persona cara in difficoltà e si teme che possa essere vulnerabile a situazioni pericolose.
La schizofrenia è una condizione complessa, e le crisi come quella che ha attraversato sua sorella richiedono un'attenzione costante e delicata. È importante che lei e sua madre manteniate un dialogo aperto e affettuoso con sua sorella, evitando di farla sentire giudicata o controllata, ma piuttosto mostrandole che il vostro interesse è genuinamente per il suo benessere.
Potreste considerare di coinvolgere il medico o il terapeuta che la segue, spiegando le vostre preoccupazioni, in modo che possano aiutare sua sorella a comprendere i rischi che corre e a trovare un equilibrio tra il bisogno di socialità e la protezione della sua salute mentale ed emotiva. È essenziale che sia il professionista di fiducia a gestire queste delicate conversazioni, poiché potrebbe essere più facile per lei accettare suggerimenti da una figura esterna e autorevole.
Inoltre, potrebbe essere utile valutare con il medico se la terapia attuale è adeguata o se necessita di qualche aggiustamento per migliorare il suo benessere generale, inclusa la qualità del sonno e la stabilità emotiva.
È una situazione difficile, ma il vostro sostegno affettuoso, unito all'aiuto di professionisti esperti, può fare una grande differenza. Non esitate a cercare supporto anche per voi stesse, perché prendersi cura di chi soffre di una malattia di questo tipo può essere molto impegnativo.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
Capisco profondamente la sua preoccupazione per la situazione di sua sorella, specialmente in un momento così delicato per entrambe, con la recente perdita di vostro padre e la nascita del suo bambino. È naturale sentirsi in ansia quando si vede una persona cara in difficoltà e si teme che possa essere vulnerabile a situazioni pericolose.
La schizofrenia è una condizione complessa, e le crisi come quella che ha attraversato sua sorella richiedono un'attenzione costante e delicata. È importante che lei e sua madre manteniate un dialogo aperto e affettuoso con sua sorella, evitando di farla sentire giudicata o controllata, ma piuttosto mostrandole che il vostro interesse è genuinamente per il suo benessere.
Potreste considerare di coinvolgere il medico o il terapeuta che la segue, spiegando le vostre preoccupazioni, in modo che possano aiutare sua sorella a comprendere i rischi che corre e a trovare un equilibrio tra il bisogno di socialità e la protezione della sua salute mentale ed emotiva. È essenziale che sia il professionista di fiducia a gestire queste delicate conversazioni, poiché potrebbe essere più facile per lei accettare suggerimenti da una figura esterna e autorevole.
Inoltre, potrebbe essere utile valutare con il medico se la terapia attuale è adeguata o se necessita di qualche aggiustamento per migliorare il suo benessere generale, inclusa la qualità del sonno e la stabilità emotiva.
È una situazione difficile, ma il vostro sostegno affettuoso, unito all'aiuto di professionisti esperti, può fare una grande differenza. Non esitate a cercare supporto anche per voi stesse, perché prendersi cura di chi soffre di una malattia di questo tipo può essere molto impegnativo.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
Gentilissima, mi ha colpito molto il racconto di quello che sta vivendo e mi dispiace davvero tanto, poiché è una situazione davvero complessa e dolorosa. Spero che sua sorella sia seguita da un'equipe di psichiatri e psicologi o psicoterapeuti ai quali sicuramente lei e sua madre potreste chiedere sostegno e guida. In questo momento così delicato per lei, con un bimbo piccolo e una famiglia in costruzione di sta facendo carico di una situazione molto grande e questo deve essere molto pesante per lei, immagino. Se vuole parlarne non esiti a contattarmi. Ricevo anche on line. Forza e coraggio!
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Gentile utente, sarebbe utile farle intraprendere anche un percorso di supporto psicologico.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio'.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. In queste circostanze non esiste la cosa giusta da fare. Tuttavia le consiglio di iniziare un percorso psicologico che potrà supportarla nei momenti più difficili. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile e preoccupante la situazione che stai vivendo. La schizofrenia è una malattia complessa, spesso imprevedibile, e il recente lutto ha sicuramente aggravato la situazione di tua sorella. È naturale che tu e tua madre siate preoccupate per la sua sicurezza e il suo benessere.
Innanzitutto, è importante ricordare che tua sorella, nonostante la sua malattia, ha il diritto di fare le proprie scelte. Tuttavia, la tua preoccupazione per la sua vulnerabilità è legittima, soprattutto considerando i comportamenti rischiosi che sta adottando.
Per cercare di farvi ascoltare, potrebbe essere utile adottare un approccio empatico e non giudicante. Prova a parlare con tua sorella in momenti di calma, esprimendo le tue preoccupazioni in modo amorevole e rispettoso. Ad esempio, potresti dirle che capisci il suo desiderio di indipendenza, ma che sei preoccupata per la sua sicurezza e che vorresti solo il meglio per lei.
Coinvolgere un professionista della salute mentale potrebbe essere un passo importante. Un terapeuta o uno psichiatra può aiutare a mediare la situazione e fornire a tua sorella il supporto di cui ha bisogno. Potrebbe essere utile anche cercare gruppi di supporto per familiari di persone con schizofrenia, dove puoi condividere le tue esperienze e ricevere consigli da chi ha vissuto situazioni simili. Cerca nella tua città.
Cerca di mantenere un dialogo aperto e costante con tua sorella, mostrando sempre comprensione e supporto. La strada potrebbe essere lunga e difficile, ma con pazienza e amore, è possibile trovare un equilibrio che protegga la sua autonomia e la sua sicurezza.
Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a chiedere. Siamo qui per aiutarti.
Innanzitutto, è importante ricordare che tua sorella, nonostante la sua malattia, ha il diritto di fare le proprie scelte. Tuttavia, la tua preoccupazione per la sua vulnerabilità è legittima, soprattutto considerando i comportamenti rischiosi che sta adottando.
Per cercare di farvi ascoltare, potrebbe essere utile adottare un approccio empatico e non giudicante. Prova a parlare con tua sorella in momenti di calma, esprimendo le tue preoccupazioni in modo amorevole e rispettoso. Ad esempio, potresti dirle che capisci il suo desiderio di indipendenza, ma che sei preoccupata per la sua sicurezza e che vorresti solo il meglio per lei.
Coinvolgere un professionista della salute mentale potrebbe essere un passo importante. Un terapeuta o uno psichiatra può aiutare a mediare la situazione e fornire a tua sorella il supporto di cui ha bisogno. Potrebbe essere utile anche cercare gruppi di supporto per familiari di persone con schizofrenia, dove puoi condividere le tue esperienze e ricevere consigli da chi ha vissuto situazioni simili. Cerca nella tua città.
Cerca di mantenere un dialogo aperto e costante con tua sorella, mostrando sempre comprensione e supporto. La strada potrebbe essere lunga e difficile, ma con pazienza e amore, è possibile trovare un equilibrio che protegga la sua autonomia e la sua sicurezza.
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Gentilissima,
il periodo che sta vivendo è molto carico di eventi sia dolorosi ma anche belli considerato che sta vivendo la maternità e la condizione di sua sorella è un peso importante del quale non può e non deve farsi carico da sola.
Affronti la questione con sua mamma e provi a consultare un servizio territoriale al quale chiedere un supporto familiare.
Cordiali saluti
il periodo che sta vivendo è molto carico di eventi sia dolorosi ma anche belli considerato che sta vivendo la maternità e la condizione di sua sorella è un peso importante del quale non può e non deve farsi carico da sola.
Affronti la questione con sua mamma e provi a consultare un servizio territoriale al quale chiedere un supporto familiare.
Cordiali saluti
Gentilissima la ringrazio per aver richiesto un'aiuto. Ciò che le posso consigliare come vedo già essere stato fatto da molti colleghi non è tanto frapporre lei o sua madre tra vostra sorella e il mondo, ma verificare se il servizio territoriale ha fornito un terapeuta possibilmente maschio proprio per agevolare vostra sorella nel superare il trauma. Sicuramente l'inserimento di questa figura potrà aiutare sua sorella a superare il trauma e a ristabilire un'equilibrio nella sua vita.
Buongiorno.
Ho lavorato in psichiatria per anni. Come lei sa, non si può costringere una persona a forme di cura o a stili di vita, nemmeno nel caso di malattie psichiatriche. Di fatto sembra che sua sorella cerchi qualcosa di cui abbia diritto, non saperne di più allarma.
Secondo me due cose:
- recarvi nel più vicino CPS, servizio psichiatrico pubblico, e chiedere un colloquio con uno psichiatra per confrontarvi su quanto accade;
- lei stessa ha il diritto di prendersi cura di sé, poiché situazioni come questa mettono a dura prova emotivamente; per questo può essere utile cercare uno psicologo e approfondire attraverso colloqui i suoi stessi vissuti.
Ho lavorato in psichiatria per anni. Come lei sa, non si può costringere una persona a forme di cura o a stili di vita, nemmeno nel caso di malattie psichiatriche. Di fatto sembra che sua sorella cerchi qualcosa di cui abbia diritto, non saperne di più allarma.
Secondo me due cose:
- recarvi nel più vicino CPS, servizio psichiatrico pubblico, e chiedere un colloquio con uno psichiatra per confrontarvi su quanto accade;
- lei stessa ha il diritto di prendersi cura di sé, poiché situazioni come questa mettono a dura prova emotivamente; per questo può essere utile cercare uno psicologo e approfondire attraverso colloqui i suoi stessi vissuti.
Buongiorno, comprendo che la situazione sia molto difficile da gestire. In un momento delicato come questo, fatto di cambiamenti e perdite tanto significative, è importante che sua sorella sia maggiormente seguita. Oltre alla terapia farmacologica, un supporto da parte di un professionista per affrontare la quotidianità può essere d’aiuto per lei e al tempo stesso per voi familiari. Rispetto alla sua preoccupazione legata allo stile di vita che sua sorella sta adottando, le suggerisco di rivolgersi ad un collega che possa sostenerla e consigliarle la strategia migliore da adottare.
Buongiorno, mi dispiace molto sia per la sua perdita che per la situazione che sta vivendo con sua sorella. La soluzione più adatta per sua sorella è che sia maggiormenteseguita dalle sue figure sanitarie di riferimento: immagino che se ha una terapia farmacologica avrà uno psichiatra assegnato. Oltre alla farmacologica sarebbe utile approfondire anche il lavoro con uno psicoterapeuta che possa supportarla in questo periodo. Meglio se una figura maschile. Non dimentichi di prendersi del tempo anche per sé stessa: le emozioni che sta provando in questo momento hanno necessità di essere espresse esaustivamente.
Un caro saluto, dott.ssa Morandi Chiara
Un caro saluto, dott.ssa Morandi Chiara
Gentilissima,
mi spiace per ciò che sta vivendo e grazie della sua condivisione. Il disturbo schizofrenico è molto complesso e difficile da gestire soprattutto nel momento in cui il paziente ha i momenti in cui si 'distacca dalla realtà' e agisce secondo le proprie convinzioni. Non vi è una risposta certa e solida che la possa aiutare in questo momento, ma vi sono degli iter che possano permettere di gestire e prevenire le situazioni difficili che si presentano nei pazienti, tra cui: consultare il proprio medico di base che possibilmente possa aiutarla ad essere inseriti in una rete di supporto per evitare queste situazioni da lei espresse -se siete in una località piccola, ci potrebbe anche essere una risposta da parte della comunità/barista e presenti-; consultare i servizi sociali di riferimento esternando le vostre preoccupazioni e cercando soluzioni che meglio aggradino tutti (paziente e familiari compresi) - ci sono centri diurni/semi residenziali e/o residenziali che possono aiutare nello sviluppo e mantenimento delle attività quotidiane così da sollecitare un equilibrio maggiore nei pazienti, anche nella loro adesione alla farmacoterapia-; consultare lo psichiatra di riferimento e il Centro di Salute Mentale più vicino; consultare le F.O. locali esplicitando la vs. difficoltà e possibilmente ricevendo da loro una risposta positiva sul da farsi; consultare e cercare aiuto anche dai professionisti sanitari che hanno seguito vs. sorella durante il TSO. In vista delle numerose complessità che vi sono, è molto importante per la famiglia riuscire a seguire un percorso di psicoeducazione che aiuti a comprendere cosa sia il disturbo e come si manifesta, se venisse seguito anche dalla paziente sarebbe ancor più ottimale. Inoltre, spesso un percorso di supporto in gruppo per i familiari di pazienti psichiatrici è molto d'aiuto per comprendere in questo setting di auto-mutuo-aiuto le strategie e metodologie che si possano attuare, oltre che l'importanza di trovarsi in un ambiente empatico e sicuro dove esternare le proprie preoccupazioni (CSM localii dovrebbero organizzare questi incontri, oppure associazioni o altri servizi dell'AUSL- psicologo di base e case di comunità). Altresì è essenziale che la farmacoterapia di sua sorella sia parallela ad un percorso psicoterapeutico che permetta una maggiore adesione alla terapia mantenendo l'effetto dei farmaci.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
mi spiace per ciò che sta vivendo e grazie della sua condivisione. Il disturbo schizofrenico è molto complesso e difficile da gestire soprattutto nel momento in cui il paziente ha i momenti in cui si 'distacca dalla realtà' e agisce secondo le proprie convinzioni. Non vi è una risposta certa e solida che la possa aiutare in questo momento, ma vi sono degli iter che possano permettere di gestire e prevenire le situazioni difficili che si presentano nei pazienti, tra cui: consultare il proprio medico di base che possibilmente possa aiutarla ad essere inseriti in una rete di supporto per evitare queste situazioni da lei espresse -se siete in una località piccola, ci potrebbe anche essere una risposta da parte della comunità/barista e presenti-; consultare i servizi sociali di riferimento esternando le vostre preoccupazioni e cercando soluzioni che meglio aggradino tutti (paziente e familiari compresi) - ci sono centri diurni/semi residenziali e/o residenziali che possono aiutare nello sviluppo e mantenimento delle attività quotidiane così da sollecitare un equilibrio maggiore nei pazienti, anche nella loro adesione alla farmacoterapia-; consultare lo psichiatra di riferimento e il Centro di Salute Mentale più vicino; consultare le F.O. locali esplicitando la vs. difficoltà e possibilmente ricevendo da loro una risposta positiva sul da farsi; consultare e cercare aiuto anche dai professionisti sanitari che hanno seguito vs. sorella durante il TSO. In vista delle numerose complessità che vi sono, è molto importante per la famiglia riuscire a seguire un percorso di psicoeducazione che aiuti a comprendere cosa sia il disturbo e come si manifesta, se venisse seguito anche dalla paziente sarebbe ancor più ottimale. Inoltre, spesso un percorso di supporto in gruppo per i familiari di pazienti psichiatrici è molto d'aiuto per comprendere in questo setting di auto-mutuo-aiuto le strategie e metodologie che si possano attuare, oltre che l'importanza di trovarsi in un ambiente empatico e sicuro dove esternare le proprie preoccupazioni (CSM localii dovrebbero organizzare questi incontri, oppure associazioni o altri servizi dell'AUSL- psicologo di base e case di comunità). Altresì è essenziale che la farmacoterapia di sua sorella sia parallela ad un percorso psicoterapeutico che permetta una maggiore adesione alla terapia mantenendo l'effetto dei farmaci.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Il tuo vissuto è comprensibilmente molto difficile e preoccupante, specialmente considerando il delicato equilibrio tra il voler proteggere tua sorella e rispettare la sua autonomia. Quando un familiare soffre di una malattia mentale come la schizofrenia, il percorso di cura e recupero può essere lungo e complesso, spesso complicato da episodi di rifiuto delle cure o comportamenti che sembrano sfuggire al controllo.
La perdita di vostro padre, un evento già doloroso di per sé, potrebbe aver aggravato la condizione di tua sorella, provocando una regressione o l'emergere di nuovi sintomi. Il fatto che lei ora cerchi insistentemente di uscire e di frequentare luoghi come il bar, dove potrebbe incontrare persone potenzialmente pericolose, è una fonte di grande ansia per te e tua madre, soprattutto per il timore che qualcuno possa approfittare della sua vulnerabilità.
Dal punto di vista psicanalitico, è possibile che tua sorella stia cercando di riempire un vuoto emotivo attraverso queste nuove attività, come un modo per affrontare il dolore della perdita e la sensazione di isolamento che potrebbe provare. Tuttavia, la sua condizione richiede un'attenzione particolare, poiché i comportamenti impulsivi e le scelte rischiose possono mettere in pericolo sia la sua sicurezza fisica che economica.
Per quanto riguarda il modo di farvi ascoltare, è importante considerare alcune strategie:
1. Dialogo aperto e non giudicante: Cercare di parlare con tua sorella in un momento di calma, mostrando comprensione per i suoi desideri di indipendenza e libertà, ma anche esprimendo le vostre preoccupazioni in modo empatico. Farle capire che il vostro desiderio di proteggerla non è un tentativo di controllarla, ma di assicurarvi che sia al sicuro e che non sia sfruttata o manipolata.
2. Coinvolgimento del team medico: Poiché tua sorella è già seguita da professionisti della salute mentale, è fondamentale mantenere un contatto costante con loro. Discutere con i medici o gli assistenti sociali delle vostre preoccupazioni può portare a un aggiornamento del piano terapeutico o all'introduzione di nuove strategie di monitoraggio e supporto. I professionisti potrebbero anche intervenire per facilitare il dialogo e far comprendere a tua sorella i rischi legati al suo comportamento.
3. Supporto per la famiglia: Anche tu e tua madre potreste beneficiare di un supporto psicologico, per gestire l'ansia e lo stress derivanti da questa situazione. Un terapeuta potrebbe aiutarvi a sviluppare strategie efficaci per affrontare le difficoltà quotidiane e per trovare un equilibrio tra il sostegno a tua sorella e la cura di voi stesse.
4. Protezione legale e economica: Se la situazione lo richiede, potrebbe essere necessario considerare forme di tutela legale per proteggere tua sorella da potenziali sfruttamenti economici. Questo potrebbe includere la supervisione delle sue finanze o altre misure preventive, sempre in accordo con il team medico.
Tua sorella è in un momento di grande vulnerabilità, e il suo desiderio di libertà potrebbe essere un modo per cercare di riappropriarsi della propria vita dopo anni di malattia e controllo. Tuttavia, la vostra preoccupazione è più che legittima, e trovare un modo per equilibrare queste due esigenze è fondamentale per il suo benessere.
Non affrontare tutto questo da sola: coinvolgere il team di cura di tua sorella e cercare supporto per te e tua madre può fare la differenza. L'obiettivo è proteggere tua sorella, ma anche garantire che voi stesse possiate affrontare questa situazione con la forza e la serenità necessarie.
M.G.
La perdita di vostro padre, un evento già doloroso di per sé, potrebbe aver aggravato la condizione di tua sorella, provocando una regressione o l'emergere di nuovi sintomi. Il fatto che lei ora cerchi insistentemente di uscire e di frequentare luoghi come il bar, dove potrebbe incontrare persone potenzialmente pericolose, è una fonte di grande ansia per te e tua madre, soprattutto per il timore che qualcuno possa approfittare della sua vulnerabilità.
Dal punto di vista psicanalitico, è possibile che tua sorella stia cercando di riempire un vuoto emotivo attraverso queste nuove attività, come un modo per affrontare il dolore della perdita e la sensazione di isolamento che potrebbe provare. Tuttavia, la sua condizione richiede un'attenzione particolare, poiché i comportamenti impulsivi e le scelte rischiose possono mettere in pericolo sia la sua sicurezza fisica che economica.
Per quanto riguarda il modo di farvi ascoltare, è importante considerare alcune strategie:
1. Dialogo aperto e non giudicante: Cercare di parlare con tua sorella in un momento di calma, mostrando comprensione per i suoi desideri di indipendenza e libertà, ma anche esprimendo le vostre preoccupazioni in modo empatico. Farle capire che il vostro desiderio di proteggerla non è un tentativo di controllarla, ma di assicurarvi che sia al sicuro e che non sia sfruttata o manipolata.
2. Coinvolgimento del team medico: Poiché tua sorella è già seguita da professionisti della salute mentale, è fondamentale mantenere un contatto costante con loro. Discutere con i medici o gli assistenti sociali delle vostre preoccupazioni può portare a un aggiornamento del piano terapeutico o all'introduzione di nuove strategie di monitoraggio e supporto. I professionisti potrebbero anche intervenire per facilitare il dialogo e far comprendere a tua sorella i rischi legati al suo comportamento.
3. Supporto per la famiglia: Anche tu e tua madre potreste beneficiare di un supporto psicologico, per gestire l'ansia e lo stress derivanti da questa situazione. Un terapeuta potrebbe aiutarvi a sviluppare strategie efficaci per affrontare le difficoltà quotidiane e per trovare un equilibrio tra il sostegno a tua sorella e la cura di voi stesse.
4. Protezione legale e economica: Se la situazione lo richiede, potrebbe essere necessario considerare forme di tutela legale per proteggere tua sorella da potenziali sfruttamenti economici. Questo potrebbe includere la supervisione delle sue finanze o altre misure preventive, sempre in accordo con il team medico.
Tua sorella è in un momento di grande vulnerabilità, e il suo desiderio di libertà potrebbe essere un modo per cercare di riappropriarsi della propria vita dopo anni di malattia e controllo. Tuttavia, la vostra preoccupazione è più che legittima, e trovare un modo per equilibrare queste due esigenze è fondamentale per il suo benessere.
Non affrontare tutto questo da sola: coinvolgere il team di cura di tua sorella e cercare supporto per te e tua madre può fare la differenza. L'obiettivo è proteggere tua sorella, ma anche garantire che voi stesse possiate affrontare questa situazione con la forza e la serenità necessarie.
M.G.
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Buongiorno, sua sorella è affetta da una grave patologia psichiatrica in virtù della quale l'esame di realtà risulta spesso assai compromesso. E' molto difficile che ascolterà le vostre indicazioni. In genere pazienti di questo tipo sono accolti da strutture educative, che possano garantire riabilitazione ed assistenza, all'interno della quali vi ci lavorano figure professionali in grado di gestire ed orientare tali pazienti. Potreste chiedere ai servizi di competenza territoriale supporto in tal senso, affinché sua sorella possa esser protetta e magari ricoverata. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Capisco la tua preoccupazione per la situazione di tua sorella, e mi dispiace molto che tu e la tua famiglia stiate attraversando un momento così difficile. La schizofrenia è una malattia complessa, e la gestione dei sintomi richiede non solo il trattamento farmacologico, ma anche un sostegno costante da parte di familiari e professionisti della salute mentale.
Tua sorella sembra trovarsi in un momento particolarmente vulnerabile, soprattutto dopo la perdita di vostro padre e il recente TSO. Il suo comportamento attuale, come l'uscire frequentemente e socializzare con persone potenzialmente pericolose, è comprensibilmente motivo di grande preoccupazione. Ecco alcune azioni che potresti considerare:
1. **Coinvolgere il suo psichiatra o il team di cura:** È essenziale che il medico che la segue sia a conoscenza di questi nuovi comportamenti. Potrebbero essere necessari aggiustamenti alla terapia o l'introduzione di interventi psicosociali per aiutare a gestire meglio la situazione. È importante che questo avvenga in un contesto professionale, dove possono essere valutati i rischi e stabiliti piani d’azione appropriati.
2. **Supporto psicologico e sociale:** Tua sorella potrebbe beneficiare di un sostegno psicologico regolare, oltre al trattamento farmacologico. Gli interventi psicosociali, come la terapia cognitivo-comportamentale o la partecipazione a gruppi di supporto, possono aiutare le persone con schizofrenia a gestire meglio i sintomi e a prendere decisioni più sicure. Potrebbe essere utile anche esplorare se ci sono servizi sociali o associazioni che possano offrire supporto, come centri diurni o attività strutturate.
3. **Comunicazione e limiti:** Capisco quanto possa essere difficile comunicare con tua sorella in questo momento. È importante cercare di mantenere una comunicazione aperta e non giudicante, anche se questo può sembrare complicato. Potreste provare a esprimere le vostre preoccupazioni in modo chiaro ma affettuoso, senza imporre ma cercando di farle capire che vi preoccupate per il suo benessere. Tuttavia, è altrettanto importante stabilire dei limiti, soprattutto se percepite che il suo comportamento mette a rischio la sua sicurezza.
4. **Tutela legale:** In situazioni in cui una persona con una grave malattia mentale come la schizofrenia non è in grado di prendersi cura adeguatamente di sé stessa e di prendere decisioni in modo sicuro, può essere opportuno considerare la possibilità di una tutela legale. Questo potrebbe significare richiedere l’intervento di un tutore o amministratore di sostegno, che può aiutare a gestire le questioni economiche e altre decisioni importanti per la sua sicurezza e il suo benessere.
5. **Coinvolgimento della comunità:** Considera di coinvolgere altre persone di fiducia nella vita di tua sorella, come amici di famiglia o altre figure di riferimento che possano aiutarvi a monitorare la situazione. Potrebbero anche esserci figure all'interno del bar o della comunità locale che, informate con discrezione della situazione, potrebbero aiutarvi a mantenere un occhio vigile su di lei.
Affrontare queste situazioni è estremamente impegnativo e può essere utile anche per te e tua madre cercare supporto psicologico per affrontare lo stress e le emozioni che ne derivano. Non esitare a rivolgerti a professionisti che possano offrirvi guida e supporto in questo percorso.
Ti auguro il meglio nel trovare le risorse e le soluzioni per proteggere tua sorella e promuovere il suo benessere.
Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Tua sorella sembra trovarsi in un momento particolarmente vulnerabile, soprattutto dopo la perdita di vostro padre e il recente TSO. Il suo comportamento attuale, come l'uscire frequentemente e socializzare con persone potenzialmente pericolose, è comprensibilmente motivo di grande preoccupazione. Ecco alcune azioni che potresti considerare:
1. **Coinvolgere il suo psichiatra o il team di cura:** È essenziale che il medico che la segue sia a conoscenza di questi nuovi comportamenti. Potrebbero essere necessari aggiustamenti alla terapia o l'introduzione di interventi psicosociali per aiutare a gestire meglio la situazione. È importante che questo avvenga in un contesto professionale, dove possono essere valutati i rischi e stabiliti piani d’azione appropriati.
2. **Supporto psicologico e sociale:** Tua sorella potrebbe beneficiare di un sostegno psicologico regolare, oltre al trattamento farmacologico. Gli interventi psicosociali, come la terapia cognitivo-comportamentale o la partecipazione a gruppi di supporto, possono aiutare le persone con schizofrenia a gestire meglio i sintomi e a prendere decisioni più sicure. Potrebbe essere utile anche esplorare se ci sono servizi sociali o associazioni che possano offrire supporto, come centri diurni o attività strutturate.
3. **Comunicazione e limiti:** Capisco quanto possa essere difficile comunicare con tua sorella in questo momento. È importante cercare di mantenere una comunicazione aperta e non giudicante, anche se questo può sembrare complicato. Potreste provare a esprimere le vostre preoccupazioni in modo chiaro ma affettuoso, senza imporre ma cercando di farle capire che vi preoccupate per il suo benessere. Tuttavia, è altrettanto importante stabilire dei limiti, soprattutto se percepite che il suo comportamento mette a rischio la sua sicurezza.
4. **Tutela legale:** In situazioni in cui una persona con una grave malattia mentale come la schizofrenia non è in grado di prendersi cura adeguatamente di sé stessa e di prendere decisioni in modo sicuro, può essere opportuno considerare la possibilità di una tutela legale. Questo potrebbe significare richiedere l’intervento di un tutore o amministratore di sostegno, che può aiutare a gestire le questioni economiche e altre decisioni importanti per la sua sicurezza e il suo benessere.
5. **Coinvolgimento della comunità:** Considera di coinvolgere altre persone di fiducia nella vita di tua sorella, come amici di famiglia o altre figure di riferimento che possano aiutarvi a monitorare la situazione. Potrebbero anche esserci figure all'interno del bar o della comunità locale che, informate con discrezione della situazione, potrebbero aiutarvi a mantenere un occhio vigile su di lei.
Affrontare queste situazioni è estremamente impegnativo e può essere utile anche per te e tua madre cercare supporto psicologico per affrontare lo stress e le emozioni che ne derivano. Non esitare a rivolgerti a professionisti che possano offrirvi guida e supporto in questo percorso.
Ti auguro il meglio nel trovare le risorse e le soluzioni per proteggere tua sorella e promuovere il suo benessere.
Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
La situazione è delicata e comprendo le tue preoccupazioni. È essenziale mantenere la comunicazione aperta e mostrare amore e comprensione. Cerca di coinvolgere un professionista della salute mentale per supporto e consulenza. Mostrare affetto e sostegno potrebbe incoraggiarla a considerare il suo benessere. Priorizza la sua sicurezza e cerca aiuto specializzato per affrontare la situazione complessa. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, comprendo quanto la situazione sia complessa e carica di preoccupazione per Lei e la sua famiglia. Le risposte difensive di sua sorella e il suo bisogno di affermare indipendenza sono comprensibili, data la condizione psicologica e il momento delicato che sta attraversando. Il comportamento attuale potrebbe essere una manifestazione del bisogno di controllo o autonomia, specialmente dopo eventi di forte impatto emotivo come la perdita di vostro padre.
Considerando la situazione, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista specializzato in salute mentale, che possa coinvolgere sua sorella in un percorso terapeutico, anche ambulatoriale, per comprendere e affrontare insieme i rischi e le difficoltà attuali. Un terapeuta potrebbe aiutarla a stabilire confini più sicuri e a sentirsi compresa senza percepire l'intervento familiare come un'invasione. Inoltre, alcuni servizi territoriali di salute mentale possono offrire programmi specifici per famiglie, pensati per accompagnarvi nel trovare modalità efficaci e rispettose per comunicare con lei.
È naturale che Lei e la sua famiglia si sentiate preoccupati, e coinvolgere un supporto esterno può essere un primo passo per alleviare la tensione e gestire meglio il problema. Spero che queste indicazioni possano esservi di aiuto.
Considerando la situazione, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista specializzato in salute mentale, che possa coinvolgere sua sorella in un percorso terapeutico, anche ambulatoriale, per comprendere e affrontare insieme i rischi e le difficoltà attuali. Un terapeuta potrebbe aiutarla a stabilire confini più sicuri e a sentirsi compresa senza percepire l'intervento familiare come un'invasione. Inoltre, alcuni servizi territoriali di salute mentale possono offrire programmi specifici per famiglie, pensati per accompagnarvi nel trovare modalità efficaci e rispettose per comunicare con lei.
È naturale che Lei e la sua famiglia si sentiate preoccupati, e coinvolgere un supporto esterno può essere un primo passo per alleviare la tensione e gestire meglio il problema. Spero che queste indicazioni possano esservi di aiuto.
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