Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e soffro di ansia da almeno 10 anni, da quando ho dovuto pre

22 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e soffro di ansia da almeno 10 anni, da quando ho dovuto prendere un volo per la prima volta. I miei sintomi sono stati per lo più di carattere fisico, mi capitava infatti di dovere correre in bagno per dissenteria e mal di pancia, ultimamente però, da qualche anno, i miei sintomi si presentano anche in situazioni non particolarmente pericolose o di stress, ed i miei sintomi, oltre che la dissenteria, si sono ampliati anche a giramenti di testa, mal di stomaco e anche a volte, a mancanza di respiro. Premetto che non sono mai andata dal medico per questo motivo, perchè non voglio prendere pastiglie che poi risultano in "dipendenza" ad esempio lo Xanax, per appunto paura di diventarne poi dipendente. Vorrei sapere se i miei sintomi sono normali, e come attenuare un pò queste situazioni, perchè è davvero scocciante averli soprattutto in situazioni tranquille, da un momento all'altro, quando magari devo anche solo uscire ed andare da qualche parte, molte volte si presentano con una persona in particolare della mia famiglia.

Grazie
Mi dispiace molto per la difficoltà che vivi con questi sintomi da così tanto tempo. È comune per l’ansia manifestarsi inizialmente con sintomi fisici, come quelli intestinali che descrivi, ma con il tempo può amplificarsi e presentarsi anche in situazioni tranquille o quotidiane, estendendosi a sensazioni di vertigine, mal di stomaco e fiato corto. Questi segnali sono caratteristici dell’ansia generalizzata, in cui i sintomi tendono a insorgere anche in assenza di un apparente pericolo, e possono essere legati a fattori fisiologici che vanno monitorati, come anche a processi di pensiero o a rapporti interpersonali che, senza un’intenzione consapevole, creano tensione.

Per affrontare l’ansia senza farmaci ci sono varie strategie che possono esserti d’aiuto. Le tecniche di respirazione profonda e il rilassamento muscolare progressivo sono ottimi strumenti per calmare il corpo e interrompere la risposta fisica dell’ansia. Con un esercizio costante, queste tecniche possono aiutarti a riprendere il controllo quando percepisci l’insorgere dei sintomi. Anche il metodo di desensibilizzazione sistematica, con cui gradualmente ci si espone a pensieri o situazioni ansiogene in un contesto sicuro, può ridurre la reattività ansiosa nel tempo.

Valutare di consultare uno psicologo per questi motivi può essere un passo importante per ottenere un sostegno mirato e personalizzato, che ti permetta di superare le difficoltà con più serenità e senza l’uso di farmaci. Resto a tua disposizione per ulteriori informazioni o per accompagnarti in questo percorso.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Comprendo quanto possa essere difficile convivere con sintomi fisici che si manifestano in momenti apparentemente tranquilli e che diventano particolarmente spiacevoli quando si cerca di vivere situazioni quotidiane.
L'ansia può manifestarsi in vari modi, e i sintomi fisici come quelli che descrive – dissenteria, mal di stomaco, giramenti di testa e mancanza di respiro – sono comuni in questo tipo di disturbo. La reazione fisica è il modo in cui il corpo risponde alla percezione del pericolo, anche se il contesto non è realmente minaccioso. Col tempo, queste reazioni possono diventare abituali, attivandosi in situazioni in cui la minaccia non è reale.
Per affrontare l'ansia senza necessariamente ricorrere a farmaci, può essere utile esplorare approcci come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che mira a ridurre la risposta fisica all’ansia insegnando tecniche di rilassamento e di gestione del respiro, insieme alla ristrutturazione dei pensieri legati a situazioni che scatenano l’ansia. Alcune persone trovano anche utile la pratica della mindfulness e della respirazione diaframmatica, che aiutano a mantenere la calma e a ridurre l’intensità dei sintomi fisici.
L'ansia non implica necessariamente il ricorso a farmaci; ci sono diverse strategie comportamentali ed emotive che possono dare ottimi risultati nel tempo e migliorare la qualità della vita. Un percorso con un professionista può fornirle strumenti pratici per gestire meglio questi sintomi, senza la necessità di affidarsi a farmaci.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni o qualora avesse bisogno di qualsiasi altro chiarimento.
Carlotta d'Acquarone
Gentile utente buonasera.
Aver raggiunto la consapevolezza, anche dopo tanti anni di sofferenza, di voler chiedere un supporto è un primo passo importante. Ma non deve fermarsi a consigli di "manutenzione" ordinaria per attenuare le sue sensazioni di malessere e di somatizzazione dell'ansia. Non funziona.
Il suo disturbo d'ansia potrebbe aver avuto origine da un evento specifico, come il suo primo volo in aereo, ma da ciò che descrive, sembrerebbe essere diventato un disturbo più generalizzato, con evidenti effetti invalidanti sia sul piano fisico che sul piano comportamentale.
Sarebbe importante anche stabilire che non ci siano, parimenti, disturbi di carattere strettamente organico, soprattutto a carico del sistema gastro-intestinale. Pertanto, per escludere ipotesi di questo tipo, le consiglio di rivolgersi al medico curante.
Dopo ciò, valutare una consulenza psicologica è il secondo consiglio che mi sento di darle. Attraverso un primo colloquio, raccontando nel dettaglio le sue sensazioni di malessere e disagio, potrà decidere se intraprendere un vero percorso psicologico per affrontare e liberarsi della sua ansia.
La motivazione di partenza è importante, ma altrettanto lo è imparare un metodo e applicare le opportune strategie per tenere a bada gli stimoli ansiogeni e creare schemi comportamentali efficaci per affrontare le situazioni più difficili, quelle che ora le sembrano altissime montagne da valicare. Un percorso psicologico le consentirebbe di acquisire maggiore consapevolezza del circolo vizioso dell'ansia e interromperlo nel momento giusto, alla comparsa di quegli inneschi consci, o inconsci, capaci di attivare il sistema di allarme del suo cervello e impedirle di vivere serenamente e in armonia con l'ambiente circostante.
Se lo desidera, sarei lieto di darle ulteriori e approfondite informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, efficace nel trattamento dei disturbi d'ansia. Mi contatti pure per una consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
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Gentile Utente, sembrerebbero sintomi fobici le cui cause andrebbero ricercate nei suoi vissuti precoci al fine di elaborare una terapia adatta. In tal senso un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutare ad attenuare tali sintomi agendo sulle cause. Procrastinare la cura fin ora non è stato efficace, per cui va tentata una strada alternativa che individuo nella psicoterapia. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buonasera, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Comprendo quanto possa essere difficile convivere con l’ansia, soprattutto quando si manifesta in modo così imprevedibile e con sintomi fisici che influiscono sul tuo benessere quotidiano. Il fatto che tu abbia iniziato a sperimentare questi sintomi sin da giovane, dopo un evento come il primo volo, è comprensibile: spesso l’ansia si radica in esperienze che, per noi, rappresentano momenti di particolare intensità, come può esserlo il primo viaggio in aereo. Col passare degli anni, è normale che i sintomi legati all’ansia possano “espandersi” anche a situazioni che, razionalmente, non appaiono pericolose o particolarmente stressanti. È come se la nostra mente, in uno stato di ipervigilanza, imparasse ad attivare l’ansia anche in contesti più neutri, scatenando una risposta fisica simile a quella che proveresti in una vera situazione di minaccia. Questo processo, in parte, avviene perché l’ansia ha un impatto diretto sul sistema nervoso autonomo, che è collegato sia alla risposta “lotta o fuga” sia ai sintomi fisici come la dissenteria, i giramenti di testa e la difficoltà respiratoria. In un certo senso, il corpo “memorizza” queste risposte e, in situazioni di ansia, tende a replicarle. La tua preoccupazione riguardo all’uso di farmaci è comprensibile, e in realtà ci sono molti approcci all’ansia che non prevedono l’uso di medicinali, soprattutto nella psicoterapia cognitivo-comportamentale. Questo approccio si basa sull’idea che i nostri pensieri, emozioni e reazioni fisiche siano strettamente collegati, e quindi lavorando sui pensieri e sui comportamenti è possibile ridurre i sintomi fisici. In terapia, ad esempio, potremmo esplorare insieme quali pensieri specifici emergono prima di un episodio ansioso, osservando se ci sono schemi di pensiero che tendono a “inviare” segnali di allarme al corpo anche in situazioni tranquille. La respirazione lenta e diaframmatica può servire come un “interruttore” per calmare il corpo, rallentando i sintomi fisici. Può aiutarti a ristabilire un po’ di controllo anche quando l’ansia compare senza preavviso. Inoltre, un altro punto importante è il lavoro cognitivo, che mira a identificare quei pensieri e convinzioni automatiche che possono contribuire a far scattare i sintomi. Ad esempio, osservare la tua interpretazione dei segnali corporei (come il mal di stomaco o il giramento di testa) può ridurre la percezione che qualcosa di grave stia per accadere. Un esempio potrebbe essere prendere il giramento di testa come un sintomo dell’ansia e non come un segnale di pericolo imminente; con il tempo, questo può abbassare il livello di ansia complessivo. Riconosco anche quanto possa essere frustrante, e persino debilitante, vivere questi episodi in situazioni tranquille, magari in compagnia di una persona cara, come accade a te. Quando l’ansia si manifesta proprio con persone vicine, è possibile che, inconsciamente, tu senta il bisogno di mantenere un certo controllo o una certa impressione di stabilità, e che quindi la mente entri in uno stato di ipervigilanza per timore di “perdere il controllo” in loro presenza. Ti incoraggio a riflettere sul fatto che l’ansia, anche se può essere intensa, non è qualcosa che devi sopportare da sola. La terapia cognitivo-comportamentale può essere un percorso efficace per lavorare sulla tua ansia senza l’uso di farmaci, e con strumenti che aiutino a ridurre progressivamente i sintomi fisici. Sapere che ci sono strategie per gestire questi episodi può essere rassicurante e portarti a vivere con più leggerezza e serenità anche quei momenti che, per ora, appaiono difficili e pesanti. Resto a disposizione. Ti auguro ogni bene. Dott. Andrea Boggero
Gentilissima, dalla sua descrizione si evince che ci sono particolari situazioni che scatenano i suoi disturbi, per cui mi sento di consigliarle un percorso psicoterapeutico che vada a fondo di questa situazione per renderla consapevole di cosa le sta succedendo. Come mai il suo corpo reagisce così quando si trova davanti quel familiare in particolare? Che messaggio le sta mandando il suo corpo affinchè lei si ascolti e si prenda cura di sè? Rimango a disposizione, le invio un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, potrebbe iniziare ad affrontare il suo problema imparando una tecnica di rilassamento. Ci sono molti libri in commercio che si propongono di aiutare le persone ad imparare una tecnica di rilassamento
Potrebbe pensare al training autogeno, alla mindfulness, al rilassamento progressivo di Jacobson
Io inizierei in questo modo. Poi, se dovesse rendersi conto che non è sufficiente, le consiglierei di trovare uno psicoterapeuta e iniziare un percorso di cambiamento
Carissimo, l'esperienza che sta vivendo spinge a porsi domande per trovare risposte ai campanelli d'allarme che il suo organismo sta attivando per comunicarle un malessere. La sintomatologia da lei descritta riconduce a episodi di ansia o forti stati di agitazione improvvisi e imprevedibili. Gli stati ansiosi hanno molteplici sfumature nel loro manifestarsi e possono essere collocati all'interno di un continuum che va dall'agitazione ad una vasta gamma di disturbi invalidanti (ansia generalizzata, attacchi di panico, fobie, ipocondria....).
E' importante, dunque, imparare a riconoscere questi segnali attraverso l'ascolto profondo del sé. Affidarsi ad un professionista della salute mentale è sicuramente il primo step di un cammino che la condurrà verso l'obiettivo di imparare a gestire l'ansia giorno dopo giorno e senza scappatoie o compromessi. Percorso necessario per vivere la vita nel benessere, diritto imprescindibile di tutti i ragazzi che hanno la tua età. La saluto con affetto e resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Dott.ssa Chiara Lagi.
Gentilissima, sono molto dispiaciuto per il quadro che descrive e la sofferenza che ne deriva. Non saprei se definire normali o meno i sintomi che descrive, credo però che abbiano un notevole impatto sulla sua qualità di vita e perciò meriterebbero di essere indagati in maniera maggiormente approfondita. Penso potrebbe esserle utile uno spazio psicologico in cui provare non soltanto a trattare il sintomo ma anche cercare di conoscerli un pò più in profondità, in relazione alla sua storia di vita, ai suoi modelli interiorizzati, ai suoi bisogni e ai suoi timori.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua esperienza. I disturbi d'ansia sono molto comuni e per alleviarne i sintomi un percorso psicologico aiuta molto. Si imparano tecniche di mindfulness e di rilassamento che permettono, una volta padroneggiate, di alleviare la sintomatologia (se si è in uno stato di rilassamento non può esserci ansia), e si indaga, contestualmente l'origine del malessere. E' importante, però, essere costanti e motivati nel percorso terapeutico. Un percorso con un professionista potrà fornirle tutti quegli strumenti utili a stare bene.
Spero di esserle stato di aiuto. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia

Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisone. Comprendo il disagio che sente e quanto questo si ripercuota nella sua vita quotidiana. Dalle sue parole emerge un certo grado di consapevolezza dettata dal suo desiderio di voler approfondire il motivo della sua sofferenza e del manifestarsi di tali sintomi. Le suggerirei pertanto di rivolgersi a un professionista per affrontare un percorso psicologico che la aiuti a indagare le origini del suo malessere e a trovare delle strategie per affrontare al meglio queste situazioni. Potrebbe esserle utile ricercare nella sua storia relazionale eventi o dinamiche che hanno portato all’insorgere di tali sintomi andando a indagare le sue paure e i suoi bisogni più profondi. Inoltre, potrebbe essere importante approfondire la relazione che ha, e ha avuto, con il familiare di cui parla, al fine di capire il ruolo di questo rapporto nelle sue dinamiche interiori. Un caro saluto Dott.ssa Giulia Mauri
Buonasera, mi dispiace per la situazione che riporta. Non dev'essere facile convivere con questi sintomi. Tuttavia, andare dal medico è il primo step per stare bene: visto che i sintomi che ci riporta sono di natura fisica, è giusto prendersi cura innanzitutto di questi. Che questi sintomi siano di natura psicosomatica lo si può capire solo approfondendo il punto di vista medico. La psicoterapia è sicuramente fondamentale per andare alla radice della sua ansia e curare i sintomi ansiosi. Dr.ssa Laura Raco
Buongiorno gentile Utente, comprendo come vivere con questi sintomi da lungo tempo possa risultare davvero faticoso, soprattutto quando iniziano a interferire con situazioni quotidiane e apparentemente tranquille. I sintomi fisici che descrive, come la dissenteria, i giramenti di testa, la sensazione di mancanza di respiro e i mal di stomaco, sono effettivamente comuni nelle manifestazioni dell’ansia. L’ansia può colpire il corpo in vari modi e, come ha notato, può emergere anche in assenza di una situazione minacciosa, proprio perché tende a “condizionare” il sistema nervoso, mantenendolo in uno stato di allerta.

Esistono diverse strategie non farmacologiche per gestire i sintomi dell'ansia. Tecniche di respirazione profonda e la pratica della mindfulness possono aiutare a migliorare la risposta del corpo nelle situazioni di ansia, riducendo così i sintomi fisici nel tempo. Anche terapie psicologiche specifiche, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), possono essere particolarmente utili per modificare il modo in cui affronta le situazioni che scatenano questi episodi ansiosi, e le permetterebbero di sviluppare strategie per ridurre l’impatto dei sintomi fisici.

Le difficoltà che descrive sono affrontabili e il suo interesse per soluzioni non farmacologiche è comprensibile. Tuttavia, consultare un professionista le permetterebbe di esplorare tecniche efficaci per gestire l’ansia senza necessariamente ricorrere a farmaci, ma beneficiando di un supporto mirato.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno! Mi dispiace sapere che stai affrontando da così tanto tempo questi sintomi. L'ansia, specie quella che persiste negli anni, può sicuramente influire sulla qualità della vita e causare sintomi fisici piuttosto sgradevoli, come quelli che descrivi. Per quanto riguarda la loro "normalità," il tipo di sintomi che riporti è effettivamente comune tra chi soffre di ansia, soprattutto se quest'ultima si manifesta in modo cronico. L'ansia può scatenare infatti una risposta del corpo che si traduce in sintomi gastrointestinali (come dissenteria e mal di pancia), oltre a vertigini, tensione muscolare, tachicardia e, a volte, senso di mancanza d’aria.
È anche normale che l'ansia si presenti in contesti che non necessariamente percepiamo come pericolosi. L’ansia ha una radice spesso complessa, legata a vari fattori emotivi e mentali.

Per attenuare i tuoi sintomi senza dover ricorrere a farmaci, ci sono alcune strategie che potrebbero esserti utili. Per esplorare la causa profonda dell’ansia potresti parlare con uno psicologo che potrebbe darti strumenti utili per gestire l’ansia, lavorando sulle sue radici emotive e psicologiche. Esistono tecniche molto efficaci, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e la terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sull’esposizione, che aiutano a gestire le situazioni scatenanti senza farmaci.
Infine, ricordati che l’ansia è un disturbo trattabile e ci sono molte risorse disponibili per migliorare la qualità della tua vita. Resto a disposizione, Dott.ssa Roberta Micheletti.
Gentile utente, premetto che è importante avere maggiori elementi per formulare una qualsiasi diagnosi e che è sempre importante escludere prima eventuali cause organiche. Il mio suggerimento è quindi quello di capire se la sua sintomatologia è di natura organica o psicosomatica, per questo affidarsi al suo medico curante. Qualora i medici dovessero escludere cause organiche può considerare l'idea di intraprendere un percorso psicologico al fine di individuare le cause del suo malessere e poter fare una diagnosi più accurata. In generale l'ansia è una risposta fisiologica del corpo, pertanto, si presenta con tutta una serie di sintomi fisici. Tuttavia il sintomo psicosomatico (escluse le cause organiche) va sempre letto come una spia della macchina, ci dice che qualcosa non funziona, quindi, in realtà non è negativo perché è un modo del corpo di comunicarci che qualcosa non sta funzionando bene, qualcosa ci fa stare male. Se noi ignoriamo il sintomo e lo togliamo a tutti i costi senza capire la sua natura, la sua voce, cosa ci porta, cosa ci dice, non risolveremo davvero il problema e il malessere rimarrà, magari cambierà solo forma. Quindi benvenuto sintomo, ti faccio amico, imparo ad ascoltarti. Cosa mi stai dicendo? Dobbiamo guardare il sintomo nella sua cornice, nel suo contesto e se il sintomo è di natura psicologica è importante cominciare un percorso finalizzato al proprio benessere. L'approccio cognitivo-comportamentale propone trattamenti e tecniche molto efficaci per la gestione dell'ansia. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gentile utente, è importante che intraprenda un percorso di supporto psicologico per vedere le cause di ciò che ha descritto. Sarebbe utile contattare il suo medico di fiducia per i problemi fisici che ha riportato.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buon pomeriggio, è possibile effettuare un percorso psicologico, per imparare a gestire l'ansia.
Dott.ssa Sarno
Gentile utente,
posso immaginare il disagio nel dover affrontare gli impegni quotidiani (oltre che i contesti più "espositivi"). Quando si parla di timori tanto sono più grandi le paure, tanto più si possono restringere le autonomia personali. Sarebbe opportuno approfondire meglio il tutto e come Lei sta cercando di gestire questi sintomi, in quanto sintomi similari possono essere in comune a differenti difficoltà - problemi - patologie differenti.
Il consiglio è di confrontarsi con uno specialista che possa cucire l'intervento su di Lei.Un saluto
Gentile,
i sintomi che descrive sono chiari nel modo in cui si presentano e per come li ha descritti, ma andrebbero certamente approfonditi per capire in conseguenza a cosa sorgono, o se si palesano prima di fare qualcosa, quindi a cosa sono correlati, andando ad analizzare la situazione, il come, il quando, per poi capire il perché.
Dott.ssa Giorgia
Se può si rivolga ad una professionista per affrontare un percorso psicologico che le faccia comprendere la reale origine del Suo malessere. Cordiali saluti.
Buongiorno,
è comprensibile che tu ti senta sopraffatta da questi sintomi, soprattutto dopo così tanto tempo. L’ansia può manifestarsi in modi molto fisici, come hai descritto, e può diventare una presenza costante nella vita quotidiana.
I sintomi che riporti, come la dissenteria, il mal di pancia e la mancanza di respiro, sono spesso il risultato di un sistema nervoso che si attiva in modo eccessivo. È interessante notare che alcuni eventi o situazioni scatenano questa risposta, mentre in altri momenti apparentemente tranquilli ti ritrovi a vivere la stessa ansia. Questo potrebbe suggerire che ci sono elementi sottostanti, legati alla tua storia o alle tue relazioni, che potrebbero essere esplorati.
La tua paura riguardo alla dipendenza da farmaci è del tutto legittima e comprensibile. Esistono molte alternative che non implicano l’uso di farmaci, come tecniche di respirazione, mindfulness, o pratiche di rilassamento, che potrebbero aiutarti a gestire l’ansia quando si presenta. Anche il lavoro con un terapeuta potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esplorare le cause profonde della tua ansia e sviluppare strategie per affrontarla.
Potresti considerare di tenere un diario delle tue esperienze, in modo da identificare schemi o situazioni specifiche che attivano l’ansia. Questo potrebbe aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni e le tue reazioni, e a trovare modalità di risposta più adatte.
Ricorda che non sei sola in questo percorso e che ci sono risorse e persone pronte a supportarti. La tua esperienza merita di essere esplorata con cura e attenzione. Credo che un'analisi dei significati profondi che sfociano in queste manifestazioni fisiche possa ridarti la libertà che meriti.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin

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