Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni e scrivo questo messaggio perché ho un dubbio da tempo che n

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Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni e scrivo questo messaggio perché ho un dubbio da tempo che non riesco a risolvere , dai tempi della scuola avevo grandi difficoltà nello studio dovevo sempre ricevere aiuto dai miei genitori per materie scientifiche non riuscivo proprio ad approcciarmi neanche con aiuto e per le altre dovevo sempre modificare il contenuto della lezione non riuscivo a ascoltare a scuola e non riuscivo ad usare il libro dovevo sempre fare ricerche su internet dell'argomento e spesso trovarlo magari spiegato in maniera molto semplice (per argomenti che potevano essere simili cercavo sui siti della dsa o per le scuole medie ) perché i contenuti erano sempre troppo complessi da imparare altrimenti e comunque anche da questo siti dovevi sempre ridurli e semplificarli al minimo per impararli però fin quando nel periodo scolastico riuscivo a cavarmela puntando molto su un comportamento perfetto , quando ho iniziato l'università invece per me è stato il mio vero incubo perché davvero ogni singolo concetto diventava oggetto di ansia erano davvero complessi e impossibili da ridurre o semplificare ogni giorno andavo a dormire e mi svegliavo con l'angoscia di dover ripetere anche per un intero giorno lo stesso concetto e comunque i risultati erano nulli infatti non riuscivo a superarli neanche con 18 e alla fine più perché ero veramente stanca di non riuscire a trovare la concentrazione ( eliminavo ogni distrazione anche la più semplice ma comunque davanti al libro non guardavo anche un semplice sguardo nel vuoto ma che comunque mi permetteva di staccare dal foglio il dover stare concentrata facendo grande sforzo perché non veniva per nulla facile o naturale. Mi sono incolpata e presa le romanzine degli altri sempre perché troppo priga troppo demotivata perché non mi impegno abbastanza e io ci credevo e ancora di più volevo sbloccarmi per riuscire a fare l'università come le mie amiche ma nulla mi veniva solo da piangere nel non riuscire a ricordare anche solo a stare concentrata su quei libri . Ma il mio pensiero angosciante su questa non riguarda solo il concetto studio io ho preso la patente al limite della scadenza perché non riuscivo mai a imparare i quiz nonostante mi sono impegnata e sono rimasta ore e ore a scuola guida a farne centinaia e comunque una volta presa la patente non sono mai riuscita a guidare nonostante ovviamente il desiderio di essere indipendente è forte e anche io vorrei riuscire a guidar non rendere tutti vani i sacrifici per averla presa ma appena entro in auto iniziano a venirmi mal di testa forti li stessi che avevo nei giorni dell'esame e poi svenivo lì infatti io non ho paura di un incidente o che ma ho proprio una difficoltà fortissima nel riuscire a concentrarmi sia su come muovere il volante che nello stesso tempo come muovere i pedali cambiare le marce e stare attenta alla strada ho bisogno sempre di fermarmi per dividere le cose da fare e ripetere nella mente ( ora schiaccia il freno ora metti la prima) come se dovessi concentrarmi solo su una cosa e se c'è un'altra macchina e devi intervenire subito in quel momento non ricordo davvero dove schiacciare cosa fare come se non lo sapessi quando magari se fatto lentamente e separatamente sarei riuscita. Anche nelle cose più piacevoli ho sempre avuto queste difficoltà andavo a danza ma ho dovuto lasciare perché non riuscivo mai a ricordare la coreografia non riuscivo a fare un saggio finale non riuscivo a ricordare correttamente in ordine l'insieme degli esercizi avevo difficoltà a dover rispettare ad un certo tipo di insiemi di esercizi impostati nonostante ci mettessi tutto l'impegno del mondo e nessuna insegnante ha mai capito che anche se per me era una passione era anche una immensa fatica fare quelle esecuzioni fisse per forza così mentre se dovevo improvvisare non avevo problemi. È un atteggiamento sbagliato forse il mio non so però lo ritrovo ovunque voglio vedere un film o una serie TV leggere un libro o ascoltare più di una canzone insieme nulla non riesco perché mentre lo sto facendo ad un certo punto mi rendo conto di essermi persa non so più a che punto della trama sono cosa è successo prima o cosa realmente sta succedendo mentre lo sto leggendo o ascoltando , io non so se è solo superficialità nel fare le cose la mia ma giuro mi impegno proprio per questo il doppio in tutto diventa veramente un affaticamento mentale il mio nel fare le cose più semplici anche leggere un articolo più complesso seguire delle notizie più complesse alla tv o semplicemente riuscire a trovare adesso il modo per spiegarmi , non so è un modo sbagliato di affrontare le cose il mio mentale non so cosa può essere e non so a chi chiedere aiuto a capirlo mi sono trovata su questa pagina chiedendo su internet a chi poter chiedere pareri medici e mi è uscito , mi scuso tantissimo della lunghezza del messaggio e ringrazio tantissimo dell'opportunità e nel caso di una risposta di qualunque tipo ,ancora grazie mille.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione.
Ritengo importante richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Cara utente, da quello che scrive si evince tanta fatica e dolore. Le consiglio di trovare uno psicoterapeuta per esplorare questi vissuti e capire a cosa sono correlati. La sua situazione può cambiare, si prenda lo spazio adeguato e si faccia aiutare in questo percorso. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate
Buongiorno, sembra che la fatica di controllare i passi per fare determinate azioni causi confusione nel compiere le azioni stesse. Da quanto scrive sembra che più cerca di essere attenta più si confonde arrivando talvolta a dubitare di sé. Per il malessere che comporta questa situazione sarebbe assolutamente utile consultare uno psicologo in un percorso psicologico per prendersi cura di sé con il tempo necessario per snocciolare il tutto. Rimango disposizione, un saluto
Buongiorno, dal suo scritto trapela una grande angoscia e preoccupazione, il momento che sta attraversando dev'essere assai penoso e me ne dispiaccio. Mi associo ai colleghi che le consigliano di intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di riconquistare il benessere psicologico che ha momentaneamente smarrito.
Il percorso psicoterapeutico necessiterà di tempo e impegno da parte sua; come avrà notato quella che posta non è una "domanda" ma è la trascrizione di ciò che potrebbe verosimilmente emergere da una seduta psicoterapeutica.
La psicoterapia è uno strumento che si avvale della relazione col professionista che accompagnerà il paziente a una maggiore consapevolezza di sé, attraverso la quale troverà egli stesso le risposte alla propria sofferenza e, se necessario, attuerà cambiamenti. Lo psicoterapeuta non ha "le risposte", sarebbe bello fosse così ma non lo è, egli fornisce un setting relazionale atto alla ricerca del benessere psicologico.
Si rivolga dunque a uno psicoterapeuta, non tema di concedersi anche di cambiarlo finché non si sentirà a proprio agio, dopodiché mi permetto di affermare che la prognosi per le sue difficoltà sarà assolutamente positiva. Un caro saluto e un augurio di un felice 2022
Buongiorno a lei. I miei colleghi e colleghe hanno già dato una risposta per gran parte completa. Il suo disagio, la sua fatica ma soprattutto la sua frustrazione (sentimento ben più insidioso e grave) traspare da tutto il suo resoconto che, con i dettagli e la narrazione sembra davvero dipingere un'immagine di oppressione e confusione. Ecco, quest'immagine può avere delle cause di vario tipo, a volte espresse nel conscio, a volte annidate nell'inconscio. Da soli è possibile arrivare solo a comprendere una parentesi delle stesse purtroppo. Proprio per questo, un consulto psicologico può aiutarla a mettere ordine in questa narrazione per provare a evidenziare quelli che possono essere i nuclei fondamentali da cui tutto nasce e, tramite questi, elaborare al meglio il suo presente. Rimango a sua disposizione, anche online. Corrado Schiavetto
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Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. Comprendo quando può essere difficile convivere con questa situazione e con la fatica e il dolore che sperimenta. Potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Salve, deve essere difficile sentirsi questo limite addosso e affrontare il mondo e le pretese degli altri. Si faccia seguire da uno psicoterapeuta per capire meglio cosa le accade e prendere di petto questa situazione. La sua vita può sicuramente migliorare se affrontata nel modo giusto per lei.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve dal suo racconto si evidenzia tutta la frustrazione provata e la fatica incontrata nel suo percorso di studio fino ad ora. Quello che lei riferisce in modo molto dettagliato, fa pensare ad una serie di caratteristiche tipiche di un eventuale disturbo del neurosvilhppo come ad esempio il disturbo dell'attenzione o dell'apprendimento come pure la presenza di una disprassia. Le consiglio di contattare un centro per adulti che si occupa di queste problematiche. In bocca al lupo.
Gentile utente di mio dottore,

cercare aiuto per un problema che la accompagna da molto tempo mi sembra una cosa saggia. Bisognerebbe approfondire le ragioni di queste sue difficoltà nel concentrarsi su ciò che le piace e su ciò che le interessa. Dietro a quello che può sembrare un semplice deficit della attenzione potrebbe celarsi altro o un malessere psichico più complesso. Cominciare un nuovo cammino ci spaventa, ma una volta iniziato ci si rende conto di quanto fosse pericoloso restare fermi. A tal proposito, cominci quanto prima un percorso di psicoterapia, con il tempo potrebbe trovare le risposte che cerca e comprendere il significato del suo ritrarsi dal mondo esterno.

Un cordiale saluto
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno, nella sua lunga lettera descrive bene le sue difficoltà che le causano un grande disagio psicologico. Nonostante tutti i suoi sforzi non riesce a fare ciò che desidera a livello cosciente, evidentemente c'è qualcosa a livello inconscio che glielo impedisce e gli sforzi di volontà da soli non bastano. Le consiglio un consulto psicologico per proseguire poi con una psicoterapia attraverso la quale riuscirà a risolvere le sue questioni e raggiungere gli obiettivi che si prefigge. Se non lo ha già fatto consulti anche un centro che si occupa di disturbi dell'apprendimento, come dsa/dislessia/disprassia per togliere il dubbio che ci sia qualche disturbo di questo tipo. Un caro saluto, Dott. Valerio Mura
Salve. Descrive un vissuto molto faticoso. Mi sembra che si senta sempre nella situazione di dover controllare tutto, di dover pensare prima di agire e questo pensiero crea interferenza, come se non potesse lasciarsi andare ad una modalità fluida e leggera di fare le cose. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla ad integrare pensieri, movimenti, emozioni e che l'aiuti a non sentirsi sbagliata. Ognuno ha le sue capacità, le sue, mi sembra, sono quelle di trovare la modalità di ricercare la semplicità nella complessità. Forse la complessità e troppi stimoli la confondono? Un percorso può aiutarla a comprendere le cause del suo problema, stimolare la fiducia in sé e ad attingere alle sue qualità per riuscire ad agire e vivere in modo più fluido e leggero. Distinti saluti
Buongiorno Ragazza di 22 anni, la condizione di notevole difficoltà che riferisce ha bisogno di un attento esame valutativo dei vari aspetti funzionali all'apprendimento. A mio avviso, un buon esame psicodiagnostico (batteria di test), potrebbe fornire le risposte ai suoi quesiti. Nei fatti, capire quali e quanti sono i problemi, è prioritario a qualsivoglia trattamento. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un neuropsicologo per una diagnosi, questo infatti la sottoporrà a test neuropsicologici e psicodiagnostici che produrranno una diagnosi psicologica/psicopatologica che indirizzerà le possibili terapie indicate per le sue problematiche. Le consiglio anche di non perdersi nelle sue domande e dubbi e far così trascorrere ancora altro tempo inutile, ma di portare all'attenzione della sua famiglia la problematica ed affrontarla insieme. Spero di esserle stata utile. Buona giornata
Buon giorno a lei. Concordo con i colleghi nel ritenere forte la presenza di vissuti di disagio a livello emotivo che con il passare del tempo altro non fanno che divenire sempre maggiormente invalidanti per il suo benessere. Mi viene però da dirle che da tale situazione è possibile uscirne. Dal suo racconto si percepisce forza di volontà e desiderio di reagire. Potrebbe essere opportuno per lei prendere in considerazione l ipotesi di rivolgersi a uno psicoterapeuta psicodinamico che prima di iniziare un percorso clinico le consigli accurato percorso di psicodiagnosi così da individuare con lei risorse ed eventuali aree di disagio sulle quali impostare accurato lavoro clinico psicoterapico. Coraggio cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentile utente,
mi arriva fortemente i suo malessere e comprendo bene quanto debba essere difficile per lei convivere con la costante tensione ad impegnarsi al massimo per essere performante. Al momento, credo che per lei piuttosto che interrogarsi su quanto il suo sentire e il suo comportamento possa essere "giusto o sbagliato", potrebbe essere prioritario focalizzarsi su cosa potrebbe essere più o meno funzionale al suo benessere. Una consulenza psicologica con un professionista potrebbe aiutarla a rispondere a questa domanda e ad attivare le sue risorse in modo da incrementare il suo stato di benessere psicologico.
Dott.ssa Silvia Costanzo
Buongiorno,
Io le consiglierei una valutazione neuro psicologica per capire come gestire le problematiche che lei evidenzia.
Buongiorno cara. Da quello che descrive emergono due ordini di problemi diversi ma connessi. Potrebbe essere necessario effettuare una valutazione neuropsicologica approfondita per capire se, come sospetto, ci sia un problema del neurosviluppo magari lieve, che non le è stato diagnosticato in età evolutiva, ma che, come si comprende le ha causato grandi sofferenze sul piano psicologico. Sofferenze che rappresentano il secondo ordine di problemi da affrontare, con un percorso psicoterapeutico serio.
La saluto caramente
Dottoressa Moira Tomei
Cara utente, mi arrivano la frustrazione e la tristezza per la condizione che hai riportato e che vivi da numerosi anni. Ritengo possa essere opportuno effettuare degli appositi test neuropsicologici presso centri specializzati in maniera tale da escludere o appurare la presenza di un disturbo del neurosviluppo: le difficoltà di cui parli potrebbero essere imputabili a questo. Sarebbe importante sapere da quanto tempo esse siano presenti sia nel concentrarti sia nell'effettuare attività del quotidiano o automatiche. Sicuramente c'è anche tutto un vissuto emotivo che accompagna questi problemi e che andrebbe ascoltato ma ritengo che il primo passo sia comprendere se possa esserci dell'altro.
Spero di esserti stata utile.
Per qualunque informazione e/o domanda, resto a disposizione.
Un caro saluto,
Simona Del Peschio
È evidente che stai affrontando una serie di difficoltà che influenzano diverse aree della tua vita, dalla concentrazione allo studio, alla guida, all'impegno in attività piacevoli come la danza, e persino alle attività quotidiane come guardare un film o leggere un libro. Queste difficoltà possono essere estremamente frustranti e invalidanti, e capisco quanto sia importante per te trovare delle risposte e delle soluzioni.

Ciò che descrivi potrebbe essere associato a una serie di condizioni o disturbi, tra cui l'attenzione e l'iperattività (ADHD), i disturbi dell'apprendimento come la dislessia o la discalculia, l'ansia o altre sfide emotive. Tuttavia, è importante notare che non sono in grado di fornire una diagnosi o un trattamento, in quanto non sono un professionista medico o uno psicologo.

Ti incoraggio vivamente a cercare aiuto da parte di professionisti qualificati, come uno psicologo, uno psichiatra o uno specialista della salute mentale. Questi professionisti possono condurti attraverso un processo di valutazione approfondito per comprendere meglio le tue difficoltà e fornirti il supporto e le risorse necessarie per affrontarle in modo efficace.

Puoi iniziare parlando con il tuo medico di fiducia, che potrà indirizzarti verso le risorse appropriate e fornirti un rinvio a uno specialista se necessario. Puoi anche cercare servizi di consulenza o di valutazione presso un centro medico o un'organizzazione di salute mentale nella tua area.

Ricorda che non sei sola in questo e che ci sono professionisti qualificati pronti ad aiutarti ad affrontare le tue sfide e a trovare delle soluzioni che funzionino per te. Non esitare a cercare il supporto di cui hai bisogno per affrontare queste difficoltà e migliorare il tuo benessere mentale e la tua qualità di vita.
Gentile utente buongiorno.
Le difficoltà che lei racconta nel suo dettagliato messaggio sono molteplici e sicuramente invalidanti per la sua soddisfazione di vita.
Gli elementi in comune sono, senz'altro, riconducibili a un disturbo dell'attenzione e delle funzioni cognitive esecutive, come memoria di lavoro, problem-solving, pianificazione.
Il mio consiglio è di effettuare una valutazione psicodiagnostica per adulti, in particolare una valutazione ADHD. Ci sono centri specializzati e professionisti in grado di stabilire se esiste un deficit e come attuare programmi di compensazione. Avere una diagnosi è molto utile per escludere tutte le altre possibilità e iniziare, sin da subito, a utilizzare strategie utili ai suoi scopi. Ci sono moltissime persone con disturbi dell'attenzione che svolgono normalmente il loro lavoro, portano a termine gli studi e coltivano le loro passioni.
Eventualmente, potrebbe anche consultare un neuropsicologo che potrà farle svolgere dei semplici test al fine di capire come funziona, ad esempio, la sua memoria a breve termine e i processi di apprendimento.

Credo che molte delle sue ansie e preoccupazioni, come quella di svenire, di guidare la macchina o sostenere gli esami, derivino da queste insicurezze e mancanze a livello cognitivo. Pertanto darei priorità alle valutazioni suggerite sopra.
Le sottolineo, ripetendomi, che non stiamo parlando di competenza, o capacità intellettive. Il suo lungo messaggio denota entrambe le cose, così come una preziosa intelligenza emotiva. Ma deve poter aspirare a una vita qualitativamente migliore e conoscere con il supporto dei giusti professionisti quali sono le sue potenzialità.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente, la sua testimonianza mette in evidenza un profondo conflitto interno riguardo al suo modo di approcciare lo studio e le varie attività quotidiane, evidenziando una lotta tra il desiderio di realizzazione e le difficoltà che sperimenta nel mantenere la concentrazione e l'attenzione. Questo vissuto, unito a esperienze passate in ambito accademico che l'hanno portata a sentirsi inadeguata, può riflettersi in episodi di ansia e frustrazione che rendono difficile il suo impegno. La significativa attenzione che pone nel cercare di controllare le situazioni, come nel caso della patente, potrebbe suggerire un tentativo di affrontare l'incertezza in modi che possono apparire rassicuranti, ma che in realtà generano un affaticamento mentale e fisico. Il suo desiderio di approcciare le attività in modo perfetto e meticoloso può alimentare il senso di impotenza quando la situazione diventa complessa. È importante considerare che la difficoltà nel mantenere la concentrazione e nel seguire le attività potrebbe essere una manifestazione di una maggiore vulnerabilità emotiva, e non necessariamente una mancanza di impegno. Potrebbe essere utile esplorare questi temi con un professionista, che possa aiutarla a sviluppare strategie per affrontare l'ansia associata alle prestazioni e a riorganizzare il suo modo di relazionarsi con i compiti quotidiani, facilitando una maggiore fluidità nelle attività che ama. Continuare a lavorare su questi aspetti, accettando che ci possano essere difficoltà, è fondamentale per il suo benessere.
Se desidera approfondire ulteriormente queste dinamiche, non esiti a contattarmi.
Dispongo tariffe agevolate per i giovani pazienti che, come Le, portano una seria e strutturata domanda.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.

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