Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni. Ho svolto un piccolo percorso con il servizio di aiuto psic

17 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni. Ho svolto un piccolo percorso con il servizio di aiuto psicologico della mia università, al fine di capire da dove derivasse il senso di ansia e depressione che ho provato nell'ultimo periodo (2 anni circa). Il motivo è stato riscontrato fosse il disturbo evitante di personalità. Ho preso consapevolezza del problema, e sono riuscita ad imparare ad analizzare comportamenti ed emozioni in situazioni sociali. Evito di dire qualsiasi cosa e mi sento tremendamente a disagio, inferiore, e non vivo l'esperienza sociale ma la guardo "da fuori", come se non esistessi.
La mia domanda è: si può guarire da questo disturbo? Mi sembra una cosa così impossibile riuscire a superarlo, ogni sforzo enorme, da pochissimi risultati.. sono anni che combatto con la mia "timidezza", mi viene il dubbio che resterà cosi per sempre
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Stia tranquilla, vedrà che con un percorso psicologico riuscirà a gestire meglio la sua timidezza, l'importante è che si senta motivata. Ha pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera, ok come scrive nella sua domanda, ha fatto un piccolo percorso di aiuto psicologico. Sarebbe meglio fare un vero percorso di psicoterapia per elaborare che cosa è accaduto 2 anni fa per portarla a stare male. Elemento molto importante x poterla aiutare, forse un trauma? Che lei non ci scrive. Faccia una terapia EMDR che tramite questo metodo di terapia, potrà analizzare tutti gli avvenimenti precedenti che l'hanno fatta stare male, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli.
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La invito caldamente ad avviare un percorso terapeutico cognitivo comportamentale, se è disponibile a lavorare su di sè, con impegno, vedrà che la sua vita potrà cambiare.
Le auguro di fare una buona esperienza terapeutica.
Dott.ssa Laura Prosdocimo

Buonasera, è importante iniziare un percorso per capire quale sia stato l'evento che ha scatenato questo disagio, che perdura e non accenna as attenuarsi.
Le propongo un consulto, quando lo riterrà opportuno.
Saluti Dott.ssa Rosella Mastropietro
Salve, la guarigione dal suo disturbo è molto più vicina di quanto pensa, solamente che deve trovare una terapia che con piccoli sforzi, piccoli cambiamenti quotidiani, ottiene grandi risultati, e non una terapia che con grandi sforzi ottiene piccoli risultati, come è successo fino ad ora.
Saluti
Dott. Vincenzo Cappon
Salve, il mio consiglio è di intraprendere un percorso psicoterapeutico vero e proprio, dove analizzare ciò che ha originato le sue difficoltà attuali, per poter modificare il modo di affrontare gli altri e il mondo. Non si lasci influenzare da etichette diagnostiche e vada avanti affidandosi ad un terapeuta che le ispiri fiducia. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera
I colloqui che ha svolto hanno aperto la porta ad incontrare la parte del se’ più vicina a volersi aprire che si scontra invece con un’altra che la protegge dal ‘correre rischi’
Sarebbe utile iniziare un percorso psicoterapeutico con specialista in psicoterapia per individuare quegli eventi specifici alla radice della timidezza.
L’approccio Emdr lavora proprio in tal senso
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Salve, da come è riuscita a trarre benefici e una diversa visione di se stessa, dopo aver approcciato qualche consulto di aiuto psicologico, lascia intendere di possedere buone risorse per un lavoro psicoterapico più approfondito. Pertanto la definizione presunta di disturbo evitante può andare incontro ad una positiva evoluzione, considerando anche la giovane età. Se lei è motivata le suggerisco di intraprendere una psicoterapia. Resto a disposizione per eventuali delucidazioni.
Auguri,
Dr. Vittorio Cameriero
Cara ragazza,
al fine di poter trovare un equilibrio maggiore all' interno delle relazioni con gli altri sarebbe opportuno intraprendesse un percorso di psicoterapia vero e proprio più che effettuare degli incontri di sostegno e valutazione psicologica. Nel suo caso la psicoterapia sistemico-relazionale sarebbe la più indicata in quanto le consentirebbe di approfondire da dove nascano le sue difficoltà e di esplorare i pattern comportamentali disfunzionali della famiglia all' interno della quale è cresciuta e con il tempo costruire delle modalità alternative di relazione nelle quali possa sentirsi se stessa.
Nel caso, può individuare uno specialista attraverso il portale mio dottore.
Cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve. Tranquilla. Un buon percorso psicoterapeutico, che stimola la fiducia in sé, l'aiuterà a sentirsi meglio con se stessa e con gli altri. Distinti saluti
Buongiorno, per la timidezza (o anche ansia sociale) ci sono delle tecniche che aiutano in breve tempo alla gestione del problema!
Gentile utente, ha imparato alcune cose e forse ora è il momento di continuare con la psicoterapia. Il suo disturbo è curabile ma non scompare con il passare del tempo ma affrontandolo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente da come scrive sembra che lei abbia fatto un breve percorso di sostegno psicologico, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, sono certa che lavorando su di lei e sui blocchi che alimentano la sua timidezza riuscirà gradualmente a vincerla. Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Buongiorno, grazie per averci resi partecipi del suo vissuto emotivo. Come già detto dai colleghi, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia in modo da lavorare sui suoi blocchi e per capire come affrontare le situazioni e i problemi. Sicuramente un lavoro di crescita personale potrebbe esserle molto utile.
Si può stare bene, si fidi.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, anche online.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Gent.ma, potrebbe trovare sicuramente giovamento da una psicoterapia: potrebbe aiutarla a risolvere il disagio che vive e a trovare una migliore soddisfazione per sé stessa e nel rapporto con le persone. SG
Buongiorno, un disturbo di personalità suona come qualcosa di immodificabile e senza via d'uscita. Una diagnosi può essere un punto di partenza per il professionista, un insieme di sintomi, ma questo non spiega l'unicità e specificità dell'esistenza del paziente. Anzi si omette smesso di dire che la personalità non è data per sempre ma è in continua evoluzione. Il fatto di avere un disturbo può voler dire che la situazione ha una certa rigidità ma questo non significa che non si possa modificare. Inoltre, vista la sua giovane età ha tutte le possibilità per trovare un nuovo equilibrio psicologico. Lo faccia attraverso una psicoterapia, le sarà di aiuto.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera, non si faccia spaventare da un'etichetta diagnostica, riconosca ciò che è stata in grado di fare, riconoscere il suo malessere, chiedere aiuto, assumere consapevolezza del suo funzionamento e oggi è motivata ad affrontare tutto questo. Le consiglio di farsi accompagnare in questo percorso da un professionista e insieme avvicinarsi alle sue emozioni e alle sue paure.

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