Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni. Vivo una vita abbastanza normale, se non che da un paio di
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Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni. Vivo una vita abbastanza normale, se non che da un paio di anni ormai soffro di ansia. Ho un’alimentazione abbastanza sana e varia,(ogni tanto mangio qualche schifezza). Non bevo alcolici e non faccio molta attività fisica, se non pulire in casa o uscire per commissioni/ lavoro. Il mio unico “difetto “ per quanto riguarda l’attenzione alla salute, è che fumo. Non fumo comunque in quantità eccessive, anzi. Fumo forse 10 sigarette al giorno se sono tante. Da un po’ di tempo ho sviluppato una fissazione per quanto riguarda gli infarti. Ho il terrore che me ne possa venire uno e questo mi porta a preoccuparmi di ogni cosa, ogni minimo dolorino, ogni sforzo ecc. Io sono sempre stata, per fortuna, una ragazza in salute. Ho sempre fatto visite sportive, elettrocardiogrammi ecc..mi hanno sempre detto che potevo stare serena, che sto bene. Da un paio di mesi sento che mi fa male il braccio sinistro, ho delle vertigini a volte, e per un pochino (qualche settimana) ho avuto dei battiti “accelerati”..io non so se queste cose siano iniziate prima o dopo l’effetto scatenante della paura dell’infarto, infatti ho pensato a qualche sorta di “suggestione”. In ogni caso la domanda che vi pongo è: c’è qualche metodo o comportamento da mettere in atto quando inizia a venirmi questa preoccupazione? oppure quando sento qualche dolorino fisico in modo da non dargli troppa importanza? Grazie in anticipo.
p.s ne ho parlato con il mio medico, lui, conoscendomi (anche per quanto riguarda il lato ansioso) mi ha detto che non ha motivo di preoccuparsi, ma io purtroppo vorrei cercare di capirci qualcosa!
p.s ne ho parlato con il mio medico, lui, conoscendomi (anche per quanto riguarda il lato ansioso) mi ha detto che non ha motivo di preoccuparsi, ma io purtroppo vorrei cercare di capirci qualcosa!
Buongiorno,
mi permetta innanzitutto di riconoscere la sua consapevolezza e il desiderio di affrontare le preoccupazioni legate alla sua salute. È positivo che abbia parlato con il suo medico, che ha escluso cause fisiche e ha compreso la componente ansiosa alla base di queste paure.
L’ansia relativa alla salute, come quella che descrive, può amplificare la percezione di sintomi corporei, portandola a interpretarli come segnali di un problema grave, come l’infarto. Questo meccanismo è comune e si rafforza nel tempo se ogni sintomo viene analizzato e temuto.
Per affrontare queste sensazioni, potrebbe essere utile lavorare su alcune strategie:
Quando avverte sintomi come dolore al braccio, vertigini o tachicardia, cerchi di concentrarsi sul respiro. La respirazione lenta e profonda può aiutare a calmare il sistema nervoso e ridurre la sensazione di allarme. Inspirare lentamente per 4 secondi, trattenere per 4 secondi ed espirare per 6 secondi può essere un esercizio efficace.
Provi a spostare l’attenzione dal sintomo fisico a qualcosa di concreto intorno a sé. Ad esempio, descriva mentalmente tre oggetti che vede, sente o tocca. Questo esercizio può aiutarla a distaccarsi dal pensiero ossessivo.
Consideri l’idea di tenere un diario per annotare le situazioni in cui si sente ansiosa rispetto alla salute. Questo può aiutarla a individuare eventuali schemi ricorrenti e a riflettere sulle sue reazioni.
Sarebbe utile esplorare le radici della sua ansia attraverso un percorso psicologico. Spesso, queste preoccupazioni possono essere legate a paure più profonde, come il bisogno di controllo o il timore della perdita. Lavorare su questi aspetti può aiutarla a ridurre significativamente l'intensità dei sintomi.
La sua preoccupazione per la salute è comprensibile, ma il passo più importante è ridurre l'impatto che questa ansia ha sulla sua vita quotidiana. Se desidera, posso offrirle il mio supporto come terapeuta per esplorare insieme le sue paure e costruire strategie efficaci per affrontarle.
mi permetta innanzitutto di riconoscere la sua consapevolezza e il desiderio di affrontare le preoccupazioni legate alla sua salute. È positivo che abbia parlato con il suo medico, che ha escluso cause fisiche e ha compreso la componente ansiosa alla base di queste paure.
L’ansia relativa alla salute, come quella che descrive, può amplificare la percezione di sintomi corporei, portandola a interpretarli come segnali di un problema grave, come l’infarto. Questo meccanismo è comune e si rafforza nel tempo se ogni sintomo viene analizzato e temuto.
Per affrontare queste sensazioni, potrebbe essere utile lavorare su alcune strategie:
Quando avverte sintomi come dolore al braccio, vertigini o tachicardia, cerchi di concentrarsi sul respiro. La respirazione lenta e profonda può aiutare a calmare il sistema nervoso e ridurre la sensazione di allarme. Inspirare lentamente per 4 secondi, trattenere per 4 secondi ed espirare per 6 secondi può essere un esercizio efficace.
Provi a spostare l’attenzione dal sintomo fisico a qualcosa di concreto intorno a sé. Ad esempio, descriva mentalmente tre oggetti che vede, sente o tocca. Questo esercizio può aiutarla a distaccarsi dal pensiero ossessivo.
Consideri l’idea di tenere un diario per annotare le situazioni in cui si sente ansiosa rispetto alla salute. Questo può aiutarla a individuare eventuali schemi ricorrenti e a riflettere sulle sue reazioni.
Sarebbe utile esplorare le radici della sua ansia attraverso un percorso psicologico. Spesso, queste preoccupazioni possono essere legate a paure più profonde, come il bisogno di controllo o il timore della perdita. Lavorare su questi aspetti può aiutarla a ridurre significativamente l'intensità dei sintomi.
La sua preoccupazione per la salute è comprensibile, ma il passo più importante è ridurre l'impatto che questa ansia ha sulla sua vita quotidiana. Se desidera, posso offrirle il mio supporto come terapeuta per esplorare insieme le sue paure e costruire strategie efficaci per affrontarle.
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Gentile utente , forse la cosa più indicata sarebbe intraprendere una psicoterapia avendo escluso cause organiche. Non so se ha mai pensato a questa eventualità. Potrebbe aiutarla ad acquisire poi consapevolezza riguardo il sintomo e trovare nuove strategie per comprendere il panico e poi gestirlo. Cordialmente, giada di Veroli
Buongiorno! Da quanto scrive sembrerebbe che ha un'elevata attenzione alla salute ed un'alta sensibilità alle sue sensazioni somatiche. Quando focalizziamo la nostra attenzione su una determinata parte del corpo è facile sentire qualcosa (anche un semplice formicolio che non avevamo mai notato prima) e quando ci iper-focalizziamo su una sensazione esistente è probabile che aumenti in intensità (es. il battito cardiaco) questo avviene anche per l'interpretazione erronea che possiamo fare di quella determinata sensazione (es. pensare che le sta venendo un infarto!) ciò porta ad un aumento dell'ansia e di conseguenza ad un aumento dell'intensità dei sintomi attraverso cui l'ansia normalmente si manifesta (battito cardiaco accelerato, fiato corto, sensazione di peso sul petto e altre sensazioni somatiche tipiche). E' normale che lei desideri comprendere cosa le sta accadendo, anche perchè immagino che questo problema impatti nella sua vita e mi dispiace; per questo le consiglio di intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale nella quale potrà apprendere come rispondere in modo funzionale ai suoi pensieri, alle sue emozioni e alle sue sensazioni oltre ad imparare a scegliere comportamenti funzionali che le restituiscano una buona qualità della vita.
L'ansia è un sintomo disturbante, invalidante che limita è sottostante alla paura dell'infarto o comunque preoccupazione per la salute. Vi è uno stato di allerta che va attenuato con la respirazione ed esercizi di rilassamento ma avendo lei 20 anni penso sia il caso di seguire un percorso psicoterapeutico, alla sua età si recupera il benessere ed in fretta.
Gentile utente,
Grazie per averci scritto.
Da quanto leggo credo che ci sono molti sintomi riconducibili all' ansia.
Sicuramente potrebbe attuare la respirazione diaframmatica per aiutarla a ripristinare equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica e lavorare molto sui pensieri positivi.
Per maggiori informazioni mi contatti in privato .
Grazie saluti
Grazie per averci scritto.
Da quanto leggo credo che ci sono molti sintomi riconducibili all' ansia.
Sicuramente potrebbe attuare la respirazione diaframmatica per aiutarla a ripristinare equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica e lavorare molto sui pensieri positivi.
Per maggiori informazioni mi contatti in privato .
Grazie saluti
Buonasera, prima di tutto, escludendo la causa organica, sarebbe importante capire se i suoi pensieri e le sue preoccupazioni specifiche possano essere ricollegabili a qualche situazione, emozione o pensiero antecedente e specifico che ha vissuto. A questo proposito sottolineo come possa essere importante la possibilità di intraprendere un percorso terapeutico per andare in profondità nelle diverse aree della sua vita. A volte i nostri sintomi possono parlarci indirettamente di un disagio che viviamo e spesso non è direttamente riconducibile al sintomo stesso. Anche l'ansia, una volta che viene compresa e accettata, può aiutarci a far luce su aspetti di noi che tendiamo a voler rimuovere o non accettare. E' importante in primo luogo accettare e ascoltare quello che il nostro corpo ci sta comunicando, con fiducia. La consapevolezza, unita spesso a esercizi di ascolto e rilassamento, possono essere molto efficaci.
I disturbi fisici come dolore al braccio o tachicardia sono sintomi che il corpo utilizza per segnalare che in corso c'è uno stato di forte tensione a cui bisogna dare ascolto. Essendoti già sottoposta ad esami e consulti medici che escludono qualsiasi tipo di causa organica, questi sintomi, non sono un segno che c'è qualcosa di grave nel tuo corpo, sono invece segnali che il tuo sistema nervoso è sotto pressione a causa dell'ansia. In questi casi il corpo entra in uno stato di allerta costante, come se fosse sotto minaccia, anche se non c'è un pericolo reale. E' in corso una somatizzazione, ciò non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in te, ma che il tuo corpo sta facendo il suo lavoro, ti sta invitando a prenderti del tempo per capire, comprendere l'origine di un disagio che, diversamente, rimarrebbe nascosto. Un percorso di supporto psicologico ti aiuterebbe a riconoscere, dare un nome e gestire le emozioni che stanno alla base di questi segnali del corpo, in modo che non abbiano più bisogno di manifestarsi così.
Buongiorno,
La tua descrizione riflette una forte connessione tra i sintomi fisici e l'ansia, una dinamica comune quando l'attenzione si concentra su paure specifiche come quella dell'infarto. È positivo che tu abbia escluso cause mediche con il tuo medico, ma capisco che questo da solo non basti a rassicurarti.
Quando l'ansia si manifesta in relazione a sintomi fisici, è utile imparare a distinguere tra segnali del corpo e interpretazioni ansiose. Alcuni metodi pratici possono aiutarti:
Respirazione diaframmatica: rallentare il respiro con respiri profondi può calmare il sistema nervoso e ridurre la percezione dei sintomi.
Tecniche di grounding: concentrarti su stimoli sensoriali (es. contare oggetti nella stanza) ti riporta al presente e distoglie l’attenzione dai sintomi.
Diario dell’ansia: annotare quando e come si manifestano i sintomi può aiutarti a individuare schemi e a separare la realtà dalla suggestione.
Tuttavia, lavorare sulla radice di queste paure è altrettanto importante. Un percorso di psicoterapia interazionista potrebbe offrirti strumenti per esplorare il significato che attribuisci ai sintomi e rompere il circolo ansia-sensazioni corporee. Se senti che questa situazione sta limitando la tua vita, potrebbe essere il momento di considerarlo.
Un caro saluto,
Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
La tua descrizione riflette una forte connessione tra i sintomi fisici e l'ansia, una dinamica comune quando l'attenzione si concentra su paure specifiche come quella dell'infarto. È positivo che tu abbia escluso cause mediche con il tuo medico, ma capisco che questo da solo non basti a rassicurarti.
Quando l'ansia si manifesta in relazione a sintomi fisici, è utile imparare a distinguere tra segnali del corpo e interpretazioni ansiose. Alcuni metodi pratici possono aiutarti:
Respirazione diaframmatica: rallentare il respiro con respiri profondi può calmare il sistema nervoso e ridurre la percezione dei sintomi.
Tecniche di grounding: concentrarti su stimoli sensoriali (es. contare oggetti nella stanza) ti riporta al presente e distoglie l’attenzione dai sintomi.
Diario dell’ansia: annotare quando e come si manifestano i sintomi può aiutarti a individuare schemi e a separare la realtà dalla suggestione.
Tuttavia, lavorare sulla radice di queste paure è altrettanto importante. Un percorso di psicoterapia interazionista potrebbe offrirti strumenti per esplorare il significato che attribuisci ai sintomi e rompere il circolo ansia-sensazioni corporee. Se senti che questa situazione sta limitando la tua vita, potrebbe essere il momento di considerarlo.
Un caro saluto,
Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Buongiorno,
credo che la paura che porta, che lei descrive come fissazione, sia l'apice di qualcosa di più profondo che forse vale la pena affrontare e approfondire in un ambiente come la terapia. Spesso il soma, o comunque il corpo, manda segnali legati a vissuti personali e interni che vale la pena ascoltare per non soffermarsi solo sulla superficie, ma far emergere ciò che vi è alla base.
Spesso, affrontare solo l'aspetto "evidente", senza occuparsi del resto, implica che si possa riproporre sotto altri punti di vista, ritrovandosi quindi ad affrontare la stessa sofferenza sotto forme diverse.
Se sente che può essere il momento, perchè non iniziare una terapia!
credo che la paura che porta, che lei descrive come fissazione, sia l'apice di qualcosa di più profondo che forse vale la pena affrontare e approfondire in un ambiente come la terapia. Spesso il soma, o comunque il corpo, manda segnali legati a vissuti personali e interni che vale la pena ascoltare per non soffermarsi solo sulla superficie, ma far emergere ciò che vi è alla base.
Spesso, affrontare solo l'aspetto "evidente", senza occuparsi del resto, implica che si possa riproporre sotto altri punti di vista, ritrovandosi quindi ad affrontare la stessa sofferenza sotto forme diverse.
Se sente che può essere il momento, perchè non iniziare una terapia!
Buongiorno,
se non ci sono evidenze risultanti da esami specifici prescritti dal medico, potremmo pensare si tratti di sintomi ansiosi che dovrebbero essere approfonditi nei loro significati. Suggerirei pertanto un percorso terapeutico.
Cordialmente,
Dott.ssa Bertoncelli
se non ci sono evidenze risultanti da esami specifici prescritti dal medico, potremmo pensare si tratti di sintomi ansiosi che dovrebbero essere approfonditi nei loro significati. Suggerirei pertanto un percorso terapeutico.
Cordialmente,
Dott.ssa Bertoncelli
Gentile utente, immagino che avere dei pensieri ricorrenti sul rischio di poter avere un infarto sia fastidioso e controproducente rispetto al suo benessere psicologico. Da come ha definito il problema, si è sviluppata una forma specifica di ansia per la salute che sta diventando via via più invalidante. Quello che mantiene l'ansia sono i pensieri svantaggiosi e irrazionali e i comportamenti di controllo e di protezione per scongiurare la conseguenza temuta, nel caso specifico, quella di poter avere un infarto. Con la psicoterapia cognitivo-comportamentale che utilizzo nella mia pratica clinica si va a lavorare proprio sulla messa in discussione di tali pensieri catastrofici e sullo sviluppo di nuovi comportamenti, eliminando quelli di evitamento e di controllo del corpo.
Se ha ulteriori dubbi mi può contattare online, sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Se ha ulteriori dubbi mi può contattare online, sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno, grazie per aver condiviso le tue paure. Da ciò che descrivi, sembra che le tue preoccupazioni siano legate all'ansia, in particolare alla paura di un infarto, che può amplificarsi anche attraverso il corpo (dolori, vertigini, battiti accelerati). Questo meccanismo è abbastanza comune nelle persone che soffrono d'ansia, e che possono avere la tendenza ad interpretare ogni sintomo fisico come un segno di malattia grave, anche quando non c'è motivo di preoccupazione.
Un approccio utile potrebbe essere quello di imparare a focalizzarti sul riconoscere i segnali che il tuo corpo ti invia senza lasciare che la paura prenda il sopravvento. Quando senti un sintomo fisico che ti preoccupa, prova a fare un respiro profondo e a ricordarti che hai già fatto controlli medici che hanno escluso problemi gravi. Può essere utile anche interrompere il pensiero con una distrazione: una passeggiata, un'attività che ti piace, o semplicemente concentrarti su qualcos'altro. Inoltre, imparare le tecniche di rilassamento, come la respirazione, la meditazione, può ridurre e riuscire a controllore l'ansia e i suoi sintomi.
Se la tua ansia dovesse continuare ad influenzare la tua vita quotidiana, potrebbe essere utile parlare con un professionista che ti aiuti a esplorare più a fondo le radici di queste preoccupazioni e a trovare strategie efficaci per affrontarle. A tal proposito rimango a disposizione per un incontro qualora ne avessi bisogno.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicologa e Psicoterapeuta
Un approccio utile potrebbe essere quello di imparare a focalizzarti sul riconoscere i segnali che il tuo corpo ti invia senza lasciare che la paura prenda il sopravvento. Quando senti un sintomo fisico che ti preoccupa, prova a fare un respiro profondo e a ricordarti che hai già fatto controlli medici che hanno escluso problemi gravi. Può essere utile anche interrompere il pensiero con una distrazione: una passeggiata, un'attività che ti piace, o semplicemente concentrarti su qualcos'altro. Inoltre, imparare le tecniche di rilassamento, come la respirazione, la meditazione, può ridurre e riuscire a controllore l'ansia e i suoi sintomi.
Se la tua ansia dovesse continuare ad influenzare la tua vita quotidiana, potrebbe essere utile parlare con un professionista che ti aiuti a esplorare più a fondo le radici di queste preoccupazioni e a trovare strategie efficaci per affrontarle. A tal proposito rimango a disposizione per un incontro qualora ne avessi bisogno.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicologa e Psicoterapeuta
Salve, varrebbe la pena indagare il suo stato ansioso in seduta, almeno al fine di poterle fornire strumenti strutturati per la sua situazione specifica. Comunque si possono trovare giovamenti utilizzando le tecniche di mindfulness che aiutano la mente a non andar dietro ai pensieri catastrofici, o la respirazione quadratica che può aiutarla a gestire le attivazioni ansiosi più intense.
Questa ansia di cui lei parla non sembra tanto una ansia generalizzata ma sembra andare associarsi al cuore in forma di battiti e di paura di avere un infarto. Lei è giovane e in più è, come le ha detto il suo medico, sana. Quindi sta accadendo qualcosa dentro di lei, qualcosa di non espresso, di incoscio che non torvando modo per essere curato ed ascoltato "sceglie" di coinvolgere il corpo. Quando sorge l'ansia in genere la cosa migliore da fare è fermarsi, concentrarsi sul respiro, magari chiudere gli occhi e immaginare d'essere su una spiaggia, in un bel bosco o in qualsiasi altro luogo che trasmetta serenità. Ma questi sono solo mezzi utili per affrontare l'emergenza. C'è in lei qualcosa di segreto che attira la paura che il cuore si attivi o si fermi. Legga in un dizionario dei simboli cosa è il cuore. Cosa è il cuore per lei, giovane donna di 20 anni? Il sintomo non è il problema ma il messaggero di uno squilibrio. Dove la sua vita è squilibrata? Cosa la spaventa davvero?
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua situazione. Comprendo quanto possa essere angosciante convivere con l'ansia, soprattutto quando questa si manifesta attraverso sintomi fisici così specifici. È positivo che lei abbia consultato il suo medico e che lui la abbia rassicurata sul suo stato di salute.
L'ansia può amplificare la percezione dei sintomi fisici, rendendoli più intensi e spaventosi di quanto non siano in realtà. È importante continuare a prestare attenzione alla sua salute mentale ed emotiva, oltre che fisica. Prenda in considerazione di rivolgersi a un professionista della salute mentale che possa offrirle strategie personalizzate per gestire l'ansia e migliorare il suo benessere generale.
Riconoscere l'importanza del supporto professionale è un passo significativo verso il miglioramento. Mi auguro di esserle stata utile. Saluti.
L'ansia può amplificare la percezione dei sintomi fisici, rendendoli più intensi e spaventosi di quanto non siano in realtà. È importante continuare a prestare attenzione alla sua salute mentale ed emotiva, oltre che fisica. Prenda in considerazione di rivolgersi a un professionista della salute mentale che possa offrirle strategie personalizzate per gestire l'ansia e migliorare il suo benessere generale.
Riconoscere l'importanza del supporto professionale è un passo significativo verso il miglioramento. Mi auguro di esserle stata utile. Saluti.
Buongiorno ci sono tante strategie che la possono aiutare a gestire questi pensieri, un esempio potrebbe essere la mindfullness. Sarebbe sicuramente utile soffermarsi anche sul perchè questi pensieri si siano manifestati proprio ora, è un periodo per lei connotato da maggiori stress, è successo qualcosa nella sua vita? le consiglio di rivolgersi a un professionista per farsi supportare
Carissima, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Gentile ragazza, grazie per aver scritto con così tanta chiarezza. Ciò che descrive è un esempio comune di come l’ansia possa amplificare l’attenzione verso il corpo, portando a interpretare sintomi normali come segnali di qualcosa di grave. Ad esempio, dolori muscolari o battiti accelerati, spesso legati a tensioni o stress, possono essere fraintesi come segnali di problemi cardiaci, soprattutto quando la mente è già focalizzata su quella paura. La suggestione, come ha giustamente ipotizzato, gioca un ruolo importante. Per affrontarla, può essere utile 1) riconoscere il ciclo ansioso: quando avverte un sintomo, si chieda: “Sto amplificando questa sensazione perché ho paura, o c’è davvero qualcosa di diverso dal solito?” Spesso, semplicemente osservare la risposta calma la mente. 2) Esercizi di grounding: provi a focalizzarsi su qualcosa di concreto (ad esempio, contare cinque oggetti nel suo ambiente) per ridurre l’attenzione verso il corpo. 3) Ridurre i fattori di rischio percepiti: anche se fuma poco, diminuire gradualmente il numero di sigarette potrebbe darle maggiore sicurezza rispetto alla salute del suo cuore, aiutandola a sentirsi più tranquilla. Non si scoraggi se all’inizio trova difficile gestire questi pensieri: affrontare l’ansia è un processo che richiede tempo e pratica. Se desidera un supporto più mirato per sviluppare strategie su misura, rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
Buongiorno, la descrizione della sua situazione complessiva chiarisce che anche lei è consapevole che la sua questione non ha nessuna origina organica. Non ci sono oggettivi fattori di rischio, nessuna abitudine predisponente, anche le 10 sigarette al gg, costituiscono un fattore irrilevante, come le ha detto il suo medico.
Lei si situa, per età ed assenza di patologie fisiche, in una percentuale di casistiche che sfiora lo 0,1% dei casi di insorgenza di un Infarto. Mi è chiaro che lei vede solo lo 0,1 e trascura tutta la parte che conferma la sua buona salute, tuttavia questa percentuale infinitesima si insinua nel suo quotidiano e rischia di appannare la vista di tutto quello che sta smarrendo, cioè una vita più piena di migliori propositi.
Lei è "ingannata" da cose che si chiamano distorsioni cognitive.
Gli approcci possibili possono essere numerosi per poter riappropriarsi di una serenità maggiore e partono sia dalle azioni concrete finalizzate a costruire un piano di vita che dalle ristrutturazioni delle preoccupazioni verso la malattia e la morte. Anche tecniche di rilassamento mirate possono essere d'aiuto. Sono tutti capitoli che, una volta coordinati assieme, creano le basi per costruire quel senso di identità capace di dare alle sue preoccupazioni la dimensione che meritano, quella dell'irrilevanza. Non esiste, insomma, un "interruttore" che, una volta attivato, le fa sparire queste preoccupazioni, semmai c'è una costruzione di aspetti di sé che una volta irrobustiti potranno ridimensionare, fino a cancellare, quelle paure immotivate.
Un consiglio, per quanto grossolano (impossibile essere specifici senza poter approfondire) mi sento di darglielo: se è di fronte ad una situazione o ad un contesto che le sue paure tendono a respingere - a meno che non facciano realmente male a lei o ad altri - non la eviti ma si esponga. Magari con gradualità, ma si esponga. Buona giornata
Lei si situa, per età ed assenza di patologie fisiche, in una percentuale di casistiche che sfiora lo 0,1% dei casi di insorgenza di un Infarto. Mi è chiaro che lei vede solo lo 0,1 e trascura tutta la parte che conferma la sua buona salute, tuttavia questa percentuale infinitesima si insinua nel suo quotidiano e rischia di appannare la vista di tutto quello che sta smarrendo, cioè una vita più piena di migliori propositi.
Lei è "ingannata" da cose che si chiamano distorsioni cognitive.
Gli approcci possibili possono essere numerosi per poter riappropriarsi di una serenità maggiore e partono sia dalle azioni concrete finalizzate a costruire un piano di vita che dalle ristrutturazioni delle preoccupazioni verso la malattia e la morte. Anche tecniche di rilassamento mirate possono essere d'aiuto. Sono tutti capitoli che, una volta coordinati assieme, creano le basi per costruire quel senso di identità capace di dare alle sue preoccupazioni la dimensione che meritano, quella dell'irrilevanza. Non esiste, insomma, un "interruttore" che, una volta attivato, le fa sparire queste preoccupazioni, semmai c'è una costruzione di aspetti di sé che una volta irrobustiti potranno ridimensionare, fino a cancellare, quelle paure immotivate.
Un consiglio, per quanto grossolano (impossibile essere specifici senza poter approfondire) mi sento di darglielo: se è di fronte ad una situazione o ad un contesto che le sue paure tendono a respingere - a meno che non facciano realmente male a lei o ad altri - non la eviti ma si esponga. Magari con gradualità, ma si esponga. Buona giornata
Gent. Utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. È comprensibile che la preoccupazione per la salute possa diventare forte, specialmente quando ci si focalizza su sintomi che possono sembrare collegati a condizioni gravi come un infarto. Ansia e stress possono causare sintomi fisici, come dolori al braccio, vertigini o tachicardia. Questi sintomi sono comunemente associati a un'attivazione del sistema nervoso autonomo e non necessariamente a problemi cardiaci. Se il suo medico, che conosce la sua storia clinica e ha valutato i sintomi, ha escluso problematiche cardiache, può essere utile fidarsi di questa rassicurazione. Affrontare il problema passo dopo passo, magari con il supporto di uno specialista, può rivelarsi un grande beneficio. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Gentile utente, essendo state escluse le questioni di natura fisiologica. Possiamo ipotizzare che sia stia innescando una sintomatologia ansiosa. Comprendere l'origine di questo suo timore, valutare l'origine della sua ansia potrebbe essere importante. Se volesse delle tecniche di prima linea nei momenti di maggiore ansia o preoccupazione potrebbe provare a fare esercizi di rilassamento (respirazione lenta e diaframmatica, esercizi di rilassamento muscolare).Tuttavia mi sento di suggerirle anche la possibilità di prendere in considerazione un possibile supporto psicologico che la possa aiutare a scavare alla radice della sia ansia. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
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