Buongiorno, sono una ragazza che per tutto gennaio 2022 ha avuto il Covid (sintomatico). Un paio di
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Buongiorno, sono una ragazza che per tutto gennaio 2022 ha avuto il Covid (sintomatico).
Un paio di mesi dopo ho cominciato a manifestare problematiche a livello intestinale, quali meteorismo, flatulenza, alvo irregolare (prevalentemente diarroico), necessità di ripetute scariche, presenza di muco.
In questo anno ho effettuato diversi esami, tra cui quelli del sangue, quelli per intolleranze e quello per eventuale celiachia.
Riporto qui quelli a parer mio più rilevanti:
-colonscopia con referto istologico (frammenti di mucosa colica con edema, aggregati linfoidi reattivi e lieve flogosi cronica aspecifica)
-risonanza magnetica addome inferiore (lieve ispessimento del Torus e del LUS di sinistra lungo il cui decorso , in sede iuxtacervicale sembra evidenziabile componente più nodulare di circa 5 mm . Un pò addensato il parametrio di sinistra …. Sempre nel comparto posteriore si segnalano , in presenza di sottile falda fluida nel Cavo di Douglas , striee fibrotiche che determino focale adesione del fondo uterino al peritoneo che riveste il cavo di Douglas con focale pinzatura dello stesso a a tale livello .
Il retto appare collabito , un pò compresso dal fondo uterino ... Modesto varicoele pelvico a sinistra con ectasia dei vasi periuretrali omolaterali)
-gut screening (Sopra ai limiti: citrobacter, morganella, providencia, serratia, stafilococco, bacteroides fragilis, prevotella spp)
Aggiungo che ho cambiato in questi 14 mesi diversi gastroenterologi e ginecologi. Ho inoltre provato con l’osteopata, con la fisioterapia e con l’agopuntura.
Secondo alcuni potrebbe essere che il covid sia in qualche modo andato ad interferire con il mio microbiota.
Vorrei, se possibile, un vostro parere.
Ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti.
Un paio di mesi dopo ho cominciato a manifestare problematiche a livello intestinale, quali meteorismo, flatulenza, alvo irregolare (prevalentemente diarroico), necessità di ripetute scariche, presenza di muco.
In questo anno ho effettuato diversi esami, tra cui quelli del sangue, quelli per intolleranze e quello per eventuale celiachia.
Riporto qui quelli a parer mio più rilevanti:
-colonscopia con referto istologico (frammenti di mucosa colica con edema, aggregati linfoidi reattivi e lieve flogosi cronica aspecifica)
-risonanza magnetica addome inferiore (lieve ispessimento del Torus e del LUS di sinistra lungo il cui decorso , in sede iuxtacervicale sembra evidenziabile componente più nodulare di circa 5 mm . Un pò addensato il parametrio di sinistra …. Sempre nel comparto posteriore si segnalano , in presenza di sottile falda fluida nel Cavo di Douglas , striee fibrotiche che determino focale adesione del fondo uterino al peritoneo che riveste il cavo di Douglas con focale pinzatura dello stesso a a tale livello .
Il retto appare collabito , un pò compresso dal fondo uterino ... Modesto varicoele pelvico a sinistra con ectasia dei vasi periuretrali omolaterali)
-gut screening (Sopra ai limiti: citrobacter, morganella, providencia, serratia, stafilococco, bacteroides fragilis, prevotella spp)
Aggiungo che ho cambiato in questi 14 mesi diversi gastroenterologi e ginecologi. Ho inoltre provato con l’osteopata, con la fisioterapia e con l’agopuntura.
Secondo alcuni potrebbe essere che il covid sia in qualche modo andato ad interferire con il mio microbiota.
Vorrei, se possibile, un vostro parere.
Ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti.
Gentilissima paziente,
Il suo caso potrebbe essere riconducibile al long COVID, il long Covid è una sindrome clinica che interessa una buona parte di coloro che hanno avuto COVID-19 e che dopo più di 4 settimane da un’infezione acuta da SARS-CoV-2 vede la persistenza o l’insorgenza di segni e sintomi legati all’infezione.
I sintomi di long COVID possono variare da persona a persona.
I sintomi specifici si manifestano in particolare a livello respiratorio, cardiovascolare, neurologico, gastrointestinale e psicologico.
La diagnosi di long COVID è clinica e si basa su una storia di COVID-19 e una mancanza di pieno benessere.
Di regola molti dei sintomi si risolvono, ma vi sono dati in Cina che indicano una persistenza di problemi in parte dei soggetti a due anni dalla malattia acuta.
Vi sono evidenze crescenti che la qualità dell’infezione acuta non sia determinante nell’insorgenza del long COVID.
Di regola vi è correlazione fra gravità della malattia e rischio di long COVID, ma hanno osservato che si può presentare anche dopo forme relativamente lievi.
Uno studio ha mostrato che a distanza di un anno il 3.2% dei pazienti affetti da COVID-19 sviluppa sintomi digestivi persistenti, non presenti prima del COVID-19, compatibili con la diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile; questo disturbo si caratterizza per la presenza di dolore addominale ed alterazioni dell’alvo e potrebbe quindi rientrare nello spettro clinico del Long-COVID.
In conclusione il COVID-19 è associato a un rischio maggiore di sviluppare disturbi gastrointestinali a lungo termine, inclusa la sindrome dell'intestino irritabile.
In questo caso potrebbe intraprendere un regime specifico per il recupero gastrointestinale.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Il suo caso potrebbe essere riconducibile al long COVID, il long Covid è una sindrome clinica che interessa una buona parte di coloro che hanno avuto COVID-19 e che dopo più di 4 settimane da un’infezione acuta da SARS-CoV-2 vede la persistenza o l’insorgenza di segni e sintomi legati all’infezione.
I sintomi di long COVID possono variare da persona a persona.
I sintomi specifici si manifestano in particolare a livello respiratorio, cardiovascolare, neurologico, gastrointestinale e psicologico.
La diagnosi di long COVID è clinica e si basa su una storia di COVID-19 e una mancanza di pieno benessere.
Di regola molti dei sintomi si risolvono, ma vi sono dati in Cina che indicano una persistenza di problemi in parte dei soggetti a due anni dalla malattia acuta.
Vi sono evidenze crescenti che la qualità dell’infezione acuta non sia determinante nell’insorgenza del long COVID.
Di regola vi è correlazione fra gravità della malattia e rischio di long COVID, ma hanno osservato che si può presentare anche dopo forme relativamente lievi.
Uno studio ha mostrato che a distanza di un anno il 3.2% dei pazienti affetti da COVID-19 sviluppa sintomi digestivi persistenti, non presenti prima del COVID-19, compatibili con la diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile; questo disturbo si caratterizza per la presenza di dolore addominale ed alterazioni dell’alvo e potrebbe quindi rientrare nello spettro clinico del Long-COVID.
In conclusione il COVID-19 è associato a un rischio maggiore di sviluppare disturbi gastrointestinali a lungo termine, inclusa la sindrome dell'intestino irritabile.
In questo caso potrebbe intraprendere un regime specifico per il recupero gastrointestinale.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
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Buongiorno
gli effetti del Covid su suo intestino sono stati purtroppo devastanti, così si evince dalla sua lettera' il consiglio è di farsi seguiri sì da un gastroenterologo ma anche da un dottore che pratichi medicina integrata, per intenderci dove non arriva uno arriva l'altro. La necessità impellente è che l'inetstino si sfiammi e che non le dia troppi pensieri, ci sono dei protocolli inyegrati che potrebbe seguire in primis per ricolonizzare l'intestino
a sua disposizione
dott.ssa Filomena Acanfora
gli effetti del Covid su suo intestino sono stati purtroppo devastanti, così si evince dalla sua lettera' il consiglio è di farsi seguiri sì da un gastroenterologo ma anche da un dottore che pratichi medicina integrata, per intenderci dove non arriva uno arriva l'altro. La necessità impellente è che l'inetstino si sfiammi e che non le dia troppi pensieri, ci sono dei protocolli inyegrati che potrebbe seguire in primis per ricolonizzare l'intestino
a sua disposizione
dott.ssa Filomena Acanfora
Buongiorno,
quanto da lei descritto, attraverso referto, è un quadro assai complesso che decisamente è riconducibile ad una variante specifica di COVID, il quale ha condotto il suo tratto enterico in una condizione di disbiosi.
La disbiosi è un fenomeno che può interessare solo alcune parti del tratto enterico o la totalità dello stesso, il problema nasce nel momento in cui non si riesca a ristabilire la fisiologica eubiosi delle famiglie colonizzanti lo stesso.
Quello che posso consigliarle, alla luce di quanto riportato, è di affidarsi assolutamente ad un gastroenterologo per un lasso di tempo che sia almeno sufficiente a valutare diversi approcci, oltre a correggere eventualmente le sue abitudini alimentari o di stile di vita in generale.
Per poter meglio specificare una terapia è necessario comunque sottoporsi ad anamnesi specifica con un professionista di riferimento, allo stato attuale, è difficile poterle dare una risposta chiara ed univoca al suo problema fisico.
Cordialmente
Dott. Celli Lorenzo
quanto da lei descritto, attraverso referto, è un quadro assai complesso che decisamente è riconducibile ad una variante specifica di COVID, il quale ha condotto il suo tratto enterico in una condizione di disbiosi.
La disbiosi è un fenomeno che può interessare solo alcune parti del tratto enterico o la totalità dello stesso, il problema nasce nel momento in cui non si riesca a ristabilire la fisiologica eubiosi delle famiglie colonizzanti lo stesso.
Quello che posso consigliarle, alla luce di quanto riportato, è di affidarsi assolutamente ad un gastroenterologo per un lasso di tempo che sia almeno sufficiente a valutare diversi approcci, oltre a correggere eventualmente le sue abitudini alimentari o di stile di vita in generale.
Per poter meglio specificare una terapia è necessario comunque sottoporsi ad anamnesi specifica con un professionista di riferimento, allo stato attuale, è difficile poterle dare una risposta chiara ed univoca al suo problema fisico.
Cordialmente
Dott. Celli Lorenzo
Salve, la situazione è abbastanza complessa e legata a una forte disbiosi intestinale oltre che da long Covid. Deve essere immediatamente trattata da un nutrizionista che gradualmente la ricondurrà a una situazione di normalità e benessere fisico e psicologico, essendo strettamente correlati tra di loro. Ho già seguito casi come il suo e sono a sua disposizione, laddove volesse prenotare un appuntamento.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Debora Caserio
Cordiali saluti.
Dott.ssa Debora Caserio
Buongiorno!
La sua situazione attuale a livello gastrointestinale è abbastanza complessa. Il covid può essere stata la causa scatenante, ma andrebbero valutati anche anche altri fattori come stress, alimentazione, attività fisica e condizioni ambientali. Un approccio integrato tra gastroenterologo e nutrizionista nel lungo termine può sicuramente portare ad un miglioramento del quadro clinico.
Resto a disposizione. Cordiali saluti, Dott.ssa Alexia Peruzzo
La sua situazione attuale a livello gastrointestinale è abbastanza complessa. Il covid può essere stata la causa scatenante, ma andrebbero valutati anche anche altri fattori come stress, alimentazione, attività fisica e condizioni ambientali. Un approccio integrato tra gastroenterologo e nutrizionista nel lungo termine può sicuramente portare ad un miglioramento del quadro clinico.
Resto a disposizione. Cordiali saluti, Dott.ssa Alexia Peruzzo
Buongiorno la sua situazione clinica risulta complessa da come riferisce per i postumi da Long Covid 19 e probabilmente scaturita in seguito alla infezione da Covid 19 e alle sue varianti, che compromettono la funzionalità gastroenterica secondo i dati clinici in possesso della medicina. C è da tenere presente che i postumi da Long Covid 19 variano da soggetto a soggetto e comportano anche disturbi gastrointestinali non prima manifestati, con evidente disbiosi come nel suo caso. Potrebbe essere considerata una sindrome da colon irritabile perchè ne ha tutte le caratteristiche. Pertanto consiglierei : prima di togliere l'infiammazione intestinale con un'appropriata cura sia a libello gastrico che intestinale per ripristinare la flora batterica macrobiotica, facendosi seguire da un gastroenterologo. In contemporanea sottoporsi alle cure di un nutrizionista con un piano dietetico personalizzato, con l'obiettivo soprattutto di insegnarle a mangiare in modo sano ed equilibrato. A questo pure aggiungere una quotidiana attività fisica molto benefica e distensiva e vedrà che questi malesseri fastidiosi e debilitanti per la sua salute saranno sicuramente superati. Resto a disposizione Cordiali saluti Dottoressa Domenica Tallarico
Gentilissima signora... molto probabilmente il long covid le ha causato una disbiosi...le consiglio di fare un esame parassitologico su tre campioni e tre coprocolture.Assime a un regime alimentare leggero e nutriente associ dei fermenti....
Buongiorno, il quadro da lei mostrato è abbastanza complesso, oltre al long covid credo lei abbia anche una forte disbiosi intestinale. Le consiglio innanzitutto di farsi seguire da un gastroenterologo oltre che un nutrizionista, in questi casi il lavoro di equipe è fondamentale.
Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda, buona giornata
Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda, buona giornata
Buongiorno, il covid purtroppo ha lasciato tracce importanti nel corpo e nella mente delle persone. In questo caso ha causato danni sostanziali al tuo intestino, provocando un'infiammazione del tessuto che ti ha portato ad avere tutti questi sintomi, che penso influenzino in modo sostanziale e negativo la tua quotidianità. Il caso andrebbe un attimo visto e approfondito con un'anamnesi accurata e poi fatta una terapia nutrizionale ad hoc. Intanto mi sento di consigliarti di cominciare dall'alimentazione (che nel tuo caso ti darebbe la possibilità di ripristinare la giusta barriera intestinale e quindi liberarti da questi fastidi) e poi mi raccomando di non assumere fermenti senza prima avere messo a posto l'intestino perchè potrebbero peggiorare la situazione. Inoltre si deve individuare il ceppo più funzionale alla situazione.
Resta a tua disposizione e ti saluto.
Dott.ssa Anna De Filippo
Resta a tua disposizione e ti saluto.
Dott.ssa Anna De Filippo
Buongiorno, se le problematiche sono giunte dopo il Covid è probabile che il suo microbiota intestinale sia stato fortemente colpito dal virus o dallo stato di malessere del suo fisico durante l'infezione. Dal punto di vista nutrizionale, può aumentare la quantità di alimenti definiti prebiotici e probiotici, che servono per nutrire e variare il suo microbiota portando quindi ad avere una corretta ripartizione fra specie microbiche nel suo intestino. In questo modo può gradualmente sentire i benefici e tornare ad avere un alvo regolare. Questi alimenti sono per esempio lo yogurt ed altri prodotti fermentati, e gli alimenti ricchi di fibre. Però le conviene affidarsi anche a un gastroenterologo per avere un quadro completo.
Cordiali saluti, Dott. Luca Macchi.
Cordiali saluti, Dott. Luca Macchi.
Purtroppo gli effetti del Covid e l'assunzione contnuativa di cortisonici e antibiotici per debellarlo e stata devastante per il nostro intestino.
sicuramente si deve partire dall'inizio con una riconolizzazione batterica, ristabilendo un nuovo pool batterico.
Ottimo e il protocollo bromatech, specifico per tutti i tratti intestinali a questo ci deve aggiungere un alimentazione specifica ricca di pre-probiotici come kefir, skyr , yogurt con fermenti lattici e inulina come terreno fertile per la nuova colonizzazione batterica.
A presto Raffy Varriale
sicuramente si deve partire dall'inizio con una riconolizzazione batterica, ristabilendo un nuovo pool batterico.
Ottimo e il protocollo bromatech, specifico per tutti i tratti intestinali a questo ci deve aggiungere un alimentazione specifica ricca di pre-probiotici come kefir, skyr , yogurt con fermenti lattici e inulina come terreno fertile per la nuova colonizzazione batterica.
A presto Raffy Varriale
Buonasera, penso che il periodo che abbiamo passato con il Covid abbia potuto sia direttamente che in maniera indiretta, avere cambiato il microbiota intestinale ; perchè in maniera indiretta ? eh, perchè un forte periodo di stress e privazioni, soprattutto in una persona giovane, già di per sè provoca un cambiamento nell'equilibrio delle numerose specie di microrganismi intestinali, con diarrea profusa. Questo capita anche per molto meno, p.e. prima di un esame si possono manifestare coliche e diarrea improvvisa. Per il momento suggerisco la dieta del microbiota con apporto di fibre non eccessivo. Solamente dopo un iniziale miglioramento può assumere i fermenti della Bromatech come proposto dai colleghi ; non subito perchè sarebbero eliminati dai patogeni che le causano diarrea. Mi faccia sapere, buona serata
Buongiorno, sono pienamente d'accordo con quanto scritto dai colleghi.
Saluti
Saluti
Il Covid può effettivamente influenzare il microbiota intestinale, specialmente in soggetti predisposti. Il suo quadro clinico e i sintomi suggeriscono una disbiosi intestinale, che può essere trattata con probiotici specifici e un regime alimentare mirato per riequilibrare la flora intestinale. Una consulenza con un gastroenterologo specializzato in microbiota potrebbe fornirle un piano personalizzato di integrazione e dieta.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
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