Buongiorno, sono una paziente psichiatrica di 33 anni. Tre ricoveri: 2009, 2014 e 2019. Diagnosi
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Buongiorno,
sono una paziente psichiatrica di 33 anni.
Tre ricoveri: 2009, 2014 e 2019.
Diagnosi: disturbo bipolare in comorbità con disturbo ossessivo compulsivo. All'ultimo ricovero si è parlato nella cartella clinica di dubbio su disturbo di personalità e possibile sindrome schizoaffettiva. Essendo entrata in psicosi durante le crisi acute a cui hanno fatto seguito i tre ricoveri, credo in modo concorde alla mia psicoterapeuta che si tratti di sindrome schizoaffettiva di tipo bipolare.
Terapia attuale:
300mg Tolep mattina e sera
15mg Abilify mattina e sera
Effetti collaterali di farmaci provati:
Litio: sete, bevo 5 litri di acqua al giorno.
Haldoln e Serenase: tristezza e pianto incontrollato, forte emicrania. Impossibile assurmerlo.
Neurontin e Surmontil: vertigini forti e visione appannata, offuscata, non nitida. Impossibilitata nell'assumerli.
Zoloft: numerosi peli sul viso che non sono più andati via. Nessun miglioramento.
Entumin, Tranquirit e Diazepam: stordimento e confusione, sensazione di ovattamento, non mi sento vigile e reattiva, non riesco a fare nulla.
Rivotril: sonnolenza. Assunto per un mese sull'ansia.
Effetti collaterali dei farmaci che sto assumendo (Tolep e Abilify) che non avevo associato in questi anni a questi disturbi, poiché mi era stato detto che non dipendevano dai farmaci, hanno quindi seguito numerosissime visite ginecologiche, dielogiche ed endocrinologiche inutili:
Sindrome metabolica, con aumento di 10kg all'anno. Ovaio policistico. Insulino resistenza. Peli sul viso. Acufene da entrambe le orecchie, come un fruscio costante da anni. Stanchezza e sonnolenza che non mi permettono di vivere le mie giornate da anni. Dormo 12 ore a notte. Faccio pisolini durante la giornata. Sono sempre stanca, priva di energie, svogliata. Problemi a memorizzare le cose. Posso andare al supermercato e acquistare cose acquistate la volta precedente senza ricordarmene. Problemi a studiare a causa di spossatezza e scoraggiamento per difficcoltà mnemoniche, stanchezza e sonnolenza, mancanza di energie.
Sono seriamente preoccupata per l'aumento di peso. La calorimetria ha evidenziato che consumo 1300kcal anziché 1700 a riposo. Può essere dovuto ai farmaci? Sto rischiando di andare incontro a problemi cardiovascolari e diabete mellito con questa cura?
Vorrei sapere se ci sono farmaci per la mia problematica che non hanno questi effetti collaterali e cosa rischierei realmente se sospendessi l'abilify e il tolep. Nel 2010 il medico che mi seguiva mi aveva tolto i farmaci e sono stata senza crisi fino al 2014, in seguito alla quale ho riniziato i farmaci (tolep e abilify).
Grazie a chi potrà rispondermi.
sono una paziente psichiatrica di 33 anni.
Tre ricoveri: 2009, 2014 e 2019.
Diagnosi: disturbo bipolare in comorbità con disturbo ossessivo compulsivo. All'ultimo ricovero si è parlato nella cartella clinica di dubbio su disturbo di personalità e possibile sindrome schizoaffettiva. Essendo entrata in psicosi durante le crisi acute a cui hanno fatto seguito i tre ricoveri, credo in modo concorde alla mia psicoterapeuta che si tratti di sindrome schizoaffettiva di tipo bipolare.
Terapia attuale:
300mg Tolep mattina e sera
15mg Abilify mattina e sera
Effetti collaterali di farmaci provati:
Litio: sete, bevo 5 litri di acqua al giorno.
Haldoln e Serenase: tristezza e pianto incontrollato, forte emicrania. Impossibile assurmerlo.
Neurontin e Surmontil: vertigini forti e visione appannata, offuscata, non nitida. Impossibilitata nell'assumerli.
Zoloft: numerosi peli sul viso che non sono più andati via. Nessun miglioramento.
Entumin, Tranquirit e Diazepam: stordimento e confusione, sensazione di ovattamento, non mi sento vigile e reattiva, non riesco a fare nulla.
Rivotril: sonnolenza. Assunto per un mese sull'ansia.
Effetti collaterali dei farmaci che sto assumendo (Tolep e Abilify) che non avevo associato in questi anni a questi disturbi, poiché mi era stato detto che non dipendevano dai farmaci, hanno quindi seguito numerosissime visite ginecologiche, dielogiche ed endocrinologiche inutili:
Sindrome metabolica, con aumento di 10kg all'anno. Ovaio policistico. Insulino resistenza. Peli sul viso. Acufene da entrambe le orecchie, come un fruscio costante da anni. Stanchezza e sonnolenza che non mi permettono di vivere le mie giornate da anni. Dormo 12 ore a notte. Faccio pisolini durante la giornata. Sono sempre stanca, priva di energie, svogliata. Problemi a memorizzare le cose. Posso andare al supermercato e acquistare cose acquistate la volta precedente senza ricordarmene. Problemi a studiare a causa di spossatezza e scoraggiamento per difficcoltà mnemoniche, stanchezza e sonnolenza, mancanza di energie.
Sono seriamente preoccupata per l'aumento di peso. La calorimetria ha evidenziato che consumo 1300kcal anziché 1700 a riposo. Può essere dovuto ai farmaci? Sto rischiando di andare incontro a problemi cardiovascolari e diabete mellito con questa cura?
Vorrei sapere se ci sono farmaci per la mia problematica che non hanno questi effetti collaterali e cosa rischierei realmente se sospendessi l'abilify e il tolep. Nel 2010 il medico che mi seguiva mi aveva tolto i farmaci e sono stata senza crisi fino al 2014, in seguito alla quale ho riniziato i farmaci (tolep e abilify).
Grazie a chi potrà rispondermi.
Tolep ed Abilify generalmente non danno rallentamento del metabolismo, quindi non creano aumento di peso. Interrompere una terapi stabilizzante con la sua storia non è consigliabile. Trovi un nutrizionista del quale si fida e concordi una alimentazione che le possa andare unitamente ad una attività fisica che progressivamente la possa riportare in buon equilibrio.
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L’abilify e’ uno dei farmaci con migliore profilo dal punto di vista dell’impatto metabolico, per cui è quello più raccomandabile in una situazione di dismetabolismo come la sua. In ogni caso, con un buon controllo nutrizionale potrà sicuramente provare a tenere sotto controllo il peso e le conseguenze di una sindrome metabolica e, se dovesse essere necessario un supporto farmacologico, le consiglio di farsi seguire anche da un’internista, consapevole del fatto che, dal punto di vista psichiatrico, la terapia farmacologica con abilify e’ probabilmente quella col profilo di sicurezza maggiore.
Il suo caso è complesso. Lei riferisce molto elementi, ma, a mio giudizio, è necessario un approfondimento della storia. Anche online
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Buongiorno, i sintomi psicotici ci sono, eccome, anche nel disturbo bipolare, e la loro presenza non lo “trasforma” in un disturbo schizoaffettivo. Sono due patologie distinte, che possono essere di difficile inquadramento e quindi la diagnosi esatta può arrivare nel corso della storia del paziente. Riguardo la collateralità farmacologia, attualmente sta assumendo una terapia generalmente ben tollerata. L’ ovaio policistico può esserle venuto indipendentemente dai farmaci ed essere la causa dell’aumento di peso. Le consiglio di rivolgersi ad un ginecologo esperto in questo disturbo e di parlare senza problemi dei dubbi farmacologici con il suo psichiatra.
Buongiorno il suo caso è molto complesso, non è facile dare valutazioni a distanza.
Sicuramente merita di essere seguito e valutato da uno specialista psichiatra di fiducia, magari affiancato da un dietologo e altri operatori dell’igiene mentale .Anche il problema ormonale-metabolico va valutato da specialisti di pertinenza e può non essere strettamente correlato ai farmaci.
Non le consiglio sospensioni o variazioni della terapia psicofarmacologica in autonomia, valuti sempre il bilancio rischi-benefici delle sue scelte.
Sicuramente merita di essere seguito e valutato da uno specialista psichiatra di fiducia, magari affiancato da un dietologo e altri operatori dell’igiene mentale .Anche il problema ormonale-metabolico va valutato da specialisti di pertinenza e può non essere strettamente correlato ai farmaci.
Non le consiglio sospensioni o variazioni della terapia psicofarmacologica in autonomia, valuti sempre il bilancio rischi-benefici delle sue scelte.
Le sconsiglio di sospendere le terapie. Al più potrà discutere con il medico che la segue per una razionalizzazione, gestendo tollerabilità e necessità cliniche di stabilità a lungo termine.
Dando per utile ed indispensabile, per il momento, la terapia psicofarmacologica fino ad ora assunta, alla luce dei suoi precedenti anamnestici, non le rimane che affrontare la sindrome metabolica. Deve assolutamente effettuare una dieta equilibrata, quasi certamente “low carb”. Ovviamente scegliendo un dietologo di fiducia, meglio se medico, in modo che possa avere una visione più globale del suo equilibrio internistico. Se a tutto questo,riuscisse a farsi seguire e sostenere anche da uno psicoterapeuta , sarebbe l’ideale
Buongiorno, in nessun caso una opinione letta su internet sul suo riassunto può compararsi a una visita psichiatrica. A partire da questa premessa mi permetto di fare alcune considerazioni su quanto racconta.
La presenza di sintomi psicotici durante un episodio acuto non distingue tra disturbo schizoaffettivo bipolare e disturbo bipolare. Piuttosto, la persistenza di sintomi psicotici per almeno due settimane senza sintomi attivi di tipo affettivo permette la diagnosi, in un corso di malattia con prevalenza affettiva.
L’incremento di sete con il litio non è di per sé un effetto collaterale che costituisca una controindicazione al trattamento con il litio. Se era l’unico effetto collaterale, o gli altri effetti collaterali erano comunque gestibili (p.e. un tremore non eccessivo alle mani) il litio rappresenta comunque il trattamento di prima linea in una donna di 33 anni.
Incremento di peso e alterazioni di tipo ormonale. Tanto il tolep come l’abilify non danno effetti sul peso, o se li danno li danno minimi (>3-4 kgs). L’abilify è uno degli antipsicotici di prima scelta nei casi con problemi di tollerabilità endocrina. Addirittura può normalizzare o ridurre i livelli di alcuni ormoni come la prolattina. Il tolep non mi risulta abbia effetti di questo tipo.
Lei ha parlato dei 3 episodi con ricovero, che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono dovuti a episodio della polarità maniacale/psicotica.
In realtà, come avviene nel disturbo bipolare, i pazienti con disturbo schizoaffettivo bipolare hanno una tendenza a ricadere prevalentemente verso la polarità maniacale o depressiva. Questo può influenzare non poco la scelta di un eventuale stabilizzatore da associare all’Abilify, giacché nel caso di prevalenze depressive la lamotrigina sarebbe indicata.
Ci sarebbe anche da considerare l’impatto dei cosiddetti sintomi depressivi subsindromici. La maggior parte dei pazienti passa le fasi inter-episodiche con sintomi depressivi che non raggiungono la soglia di un episodio acuto, tra i quali una riduzione delle energie, della voglia e capacità di fare le cose, la tendenza a dormire troppo ed essere meno attivi, o mangiare troppo. È probabile che l’incremento di peso sia dovuto, almeno parzialmente, anche a questo.
Una cosa è certa. NON sospenda il trattamento, in nessun caso, a meno che non sia nel contesto di un cambiamento a un altro trattamento.
Non sospenda il trattamento perché con (almeno) i 3 episodi acuti di cui parla la probabilità di averne un quarto è praticamente certa.
La presenza di sintomi psicotici durante un episodio acuto non distingue tra disturbo schizoaffettivo bipolare e disturbo bipolare. Piuttosto, la persistenza di sintomi psicotici per almeno due settimane senza sintomi attivi di tipo affettivo permette la diagnosi, in un corso di malattia con prevalenza affettiva.
L’incremento di sete con il litio non è di per sé un effetto collaterale che costituisca una controindicazione al trattamento con il litio. Se era l’unico effetto collaterale, o gli altri effetti collaterali erano comunque gestibili (p.e. un tremore non eccessivo alle mani) il litio rappresenta comunque il trattamento di prima linea in una donna di 33 anni.
Incremento di peso e alterazioni di tipo ormonale. Tanto il tolep come l’abilify non danno effetti sul peso, o se li danno li danno minimi (>3-4 kgs). L’abilify è uno degli antipsicotici di prima scelta nei casi con problemi di tollerabilità endocrina. Addirittura può normalizzare o ridurre i livelli di alcuni ormoni come la prolattina. Il tolep non mi risulta abbia effetti di questo tipo.
Lei ha parlato dei 3 episodi con ricovero, che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono dovuti a episodio della polarità maniacale/psicotica.
In realtà, come avviene nel disturbo bipolare, i pazienti con disturbo schizoaffettivo bipolare hanno una tendenza a ricadere prevalentemente verso la polarità maniacale o depressiva. Questo può influenzare non poco la scelta di un eventuale stabilizzatore da associare all’Abilify, giacché nel caso di prevalenze depressive la lamotrigina sarebbe indicata.
Ci sarebbe anche da considerare l’impatto dei cosiddetti sintomi depressivi subsindromici. La maggior parte dei pazienti passa le fasi inter-episodiche con sintomi depressivi che non raggiungono la soglia di un episodio acuto, tra i quali una riduzione delle energie, della voglia e capacità di fare le cose, la tendenza a dormire troppo ed essere meno attivi, o mangiare troppo. È probabile che l’incremento di peso sia dovuto, almeno parzialmente, anche a questo.
Una cosa è certa. NON sospenda il trattamento, in nessun caso, a meno che non sia nel contesto di un cambiamento a un altro trattamento.
Non sospenda il trattamento perché con (almeno) i 3 episodi acuti di cui parla la probabilità di averne un quarto è praticamente certa.
Data la complessità e l ‘oneroso escursus della sua terapia e sintomatologia è difficile prendere il bandolo della matassa della sua vita . Ritengo però che la evidenziazione del fallimento degli effetti dei farmaci e della funzione terapeutica dei dottori che si sono occupati di lei , nasconda un “attacco al legame” che andrebbe affrontato con uno psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico .
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