Buongiorno, sono una mamma di 2 maschi di 9 e 11 anni, viviamo in casa con la nonna materna, da sem

22 risposte
Buongiorno,
sono una mamma di 2 maschi di 9 e 11 anni, viviamo in casa con la nonna materna, da sempre, pertanto i bimbi sono cresciuti con tre genitori.
In questo periodo sono molto insofferente alla presenza di mia madre in casa anche perchè vedo che si arrabbia molto con mio figlio maggiore quando litiga con suo fratello. Spesso alza le mani e questo è chiaro che mi innervosisce ma cerco di non alterarmi troppo con lui per non innescare un meccanismo di aggressività generale, quindi provo piuttosto a cercare il ragionamento. Mia madre invece quando vede il piccolo che ne tocca va su tutte le furie e così Lorenzo subisce la reazione mia e della nonna.
Vorrei che mia madre stesse in disparte e non si sentisse così coinvolta nelle nostre dinamiche..come posso fare?
Mi dispiace vederla così arrabbiata con mio figlio, e nello stesso tempo mi sento incapace di fare bene il mio lavoro di mamma.
Mi scuso se c'è un pò di confusione nella descrizione che ho fatto..ma sono un pò confusa.
Grazie per la risposta.
Cara utente, mi dispiace molto per la situazione in cui si trova. Deve essere difficile e arrecarle molta sofferenza. Probabilmente fin dalla nascita dei bambini sua madre ha preso parte all’educazione dei suoi figli. Adesso si trova in una situazione di difficoltà a stabilire confini e ruoli. Lei stessa ha scritto che i bambini sono cresciuti con “tre genitori”. Anziché due genitori e una nonna che hanno di base ruoli differenti all’interno del nucleo familiare. Potrebbe essere utile cercare di lavorare sulla causa che non le permette di mettere dei confini nelle scelte educative. Ne ha parlato con il papà dei suoi fgli? Magari verrebbe la pena cercare un sostegno che l’aiuti a sviscerare questo aspetto. Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio

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Buonasera, provi a sentire cosa prova quando vede sua madre che si arrabbia, dove lo sente nel suo corpo e provi a tornare indietro ai suoi primi dodici anni di vita. Quando si è sentita così? Probabilmente c'è un suo vissuto di figlia che si attiva ed interferisce con il prendersi il potere di definirsi come madre del suo bambino. Per ulteriore approfondimento può contattarmi. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buonasera Signora,
Poiché la situazione trigenitoriale è una condizione che ha contraddistinto da sempre la vostra famiglia, è importante, in primis, che si lei chieda come mai oggi la percepisce come più intollerabile?
Cosa è cambiato nel rapporto tra lei e i suoi figli e tra lei e sua madre?
Come mai secondo lei sua madre si arrabbia maggiormente con suo figlio maggiore?
Cosa ne pensa il padre di quanto ha descritto qui?
Detto ciò, può essere utile muoversi in questo modo: confrontarsi tutti e tre sulla faccenda educativa di cui ha parlato, in modo da concordare insieme una linea comune.
Questo confronto deve avvenire in assenza dei bambini in modo che loro non ne vengano in alcun modo condizionati.
È infatti, consigliato svolgere le discussioni educative relative ai figli in uno spazio riservato all'interno del quale coloro che se ne occupano possano discuterne liberamente.
In questo spazio si sentirà libera di esprimere a sua madre il desiderio che sia meno presente nella gestione educativa, motivando la sua preferenza e proponendole, magari, altre funzioni nella gestione dei figli, in modo che si senta comunque apprezzata e riconosciuta nel suo ruolo di terzo genitore.
Le auguro in ogni caso di risolvere la sua situazione.
Un caro saluto.
Buonasera Gentile utente,
la sua descrizione è molto ricca di particolari,
ha detto che in realtà sua mamma è sempre stata presente nel nucleo familiare, come mai in questo momento per Lei la situazione è diventata meno sostenibile? Come scritto dalle colleghe sarebbe importante approfondire sia la questione dei confini che i vissuti della sua infanzia.
Se ha la possibilità si prenda lo spazio per farsi aiutare.
a disposizione se necessario
Dott.ssa Federica Meloni
Buongiorno gentile utente, le preoccupazioni e le emozioni negative che sta provando in questo momento sono legittime, sopratutto quando ci si trova inseriti in dinamiche familiari complesse e delicate come quelle da lei descritte. La definizione dei ruoli e dei compiti educativi può essere difficile, a maggior ragione se sono assiduamente presenti altre figure di riferimento, come la nonna. Le consiglio di provare a parlare con sua madre spiegandole le difficoltà che sta vivendo in questo momento. La invito, inoltre, a contattare uno psicologo che la aiuti ad esplorare la sua situazione ad affrontarla al meglio. Rimango a disposizione
Dott.ssa Francesca Frigerio
Cara signora, quello che descrive è un caso di invischiamento familiare, in cui i confini non sono ben strutturati.
Immagino che non ci siano alternative abitative diverse da quella attuale, che sicuramente allontanerebbe dal problema ponendo una distanza fisica. Quindi dovendo stare tutti sotto lo stesso tetto, è fondamentale mettere regole di gestione.
Io le consiglierei di parlare a cuore aperto con sua madre e definire i ruoli in modo tale che ognuno ne abbia uno bene definito. Se non dovesse farcela da sola, può chiedere una semplice consulenza ad un professionista che l'aiuterà a gestire la cosa in maniera chiara, senza che sua madre si senta ferita. A volte bastano pochi incontri per mediare. Un caro saluto.
Cara signora, comprendo la difficoltà che sente nella gestione del problema. Non è semplice mantenere il confine quando si coabita ed è semplice ,quindi , oltrepassarlo . Provi a dialogare con sua madre rispetto al suo modo di intervenire con i bimbi , cercando di farle comprendere che ci sono dei ruoli ben definiti da mantenere. Probabilmente la signora si sente “autorizzata” ad intervenire in una modalità che per lei risulta abituale .
In bocca al lupo
Gentile signora, il ruolo genitoriale che entrambe le figure svolgono all'interno dei contesti familiari, risulta spesso mosso e condizionato da dinamiche multiple che si legano agli aspetti caratteriali di entrambi i genitori. Nel caso in cui all'interno del contesto familiare si inserisce uno o più componenti della famiglia di origine di uno dei due genitori, inevitabilmente le dinamiche aumentano. E' un lavoro importante a livello educativo riuscire a mantenere sempre distinti i ruoli familiari per un buon equilibrio di tutti i componenti. Noi terapeuti familiari parliamo spesso dell'importanza dei confini all'interno dei ruoli familiari. Confini che dovrebbero essere chiari e distinti e non invischiati. Da ciò che descrive parrebbe che, in questa fase evolutiva dei bambini ed in generale nel ciclo vitale della sua famiglia, i confini tra il sistema genitoriale e quello trigenerazionale si stiano invischiando tale per cui sua madre svolge un ruolo che non rientra nelle sue funzioni. Ciò inevitabilmente crea emozioni negative che andrebbero affrontate.
Provi a parlare a sua madre di questi confini e provi magari ad esprimerle chiaramente le sue emozioni sia per il bene suo che per una crescita funzionale dei figli che tendenzialmente dovrebbero prediligere due figure di riferimento.
Un caro saluto
dott.ssa Scaglione Marisa, psicologa e psicoterapeuta familiare
Buongiorno,
Ha provato a parlare con la mamma di questo suo sentire? La fa infastidire l'atteggiamento verso il figlio oppure il fatto che si sostituisce come ruolo genitoriale? Il papà dei bambini cosa ne pensa?
Salve, credo avere dubbi sia già un buon segnale di riflessione e di attenzione e facciano parte del ruolo materno. La situazione che descrive sembra mostrare una liquidità della genitorialità distribuita in maniera simile tra più persone e forse sarebbe importante ridefinire i confini. Confrontarsi con sua madre e trovare una mediazione che definisca i ruoli potrebbe esserle utile per recuperare il suo ruolo materno e aiutare i suoi figli a gestire meglio le relazioni. Credo comunque che rivolgersi direttamente ad un professionista ed esprimere meglio le sue difficoltà la possa aiutare a formulare insieme soluzioni migliori del poco che le ho suggerito.
Gentile utente di mio dottore,

è sempre complessa la coesistenza in casa con i nonni. I figli hanno bisogno di riferimenti stabili e la confusione dei ruoli rischia di compromettere la percezione dei bambini nei confronti delle figure genitoriali. Nonstante la convivenza con sua madre, sarebbe opportuno ripristinare una situazione nella quale ognuno rispettasse il proprio ruolo al fine di evitare situazioni assai complesse come quelle da lei qui descritte.
Dovesse aver bisogno di supporto nel poter riuscire a far questo non esiti a contattarmi in privato, con degli incontri familiari potremmo insieme tentare di costruire un nuovo equilibrio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, credo che sia più difficile mantenere ruoli e confini vivendo con sua madre sotto io stesso tetto. Ciò però non vuol dire che lei non possa rivendicare il ruolo principale di mamma. Non so quale rapporto abbiate avuto in passato ma sarebbe da valutare la dinamica della vostra relazione, anche e non solo rispetto ai suoi figli.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, certamente, come sottolineato dai colleghi, è un problema che va a toccare i ruoli e i confini familiari. Ma sarebbe utile un colloquio con lo specialista per approfondire questo disagio e dove potrà esprimere maggiormente le sue preoccupazione e dare più dettagli circa l'attuale condizione familiare. Rimango a sua disposizione, un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile signora,
è una situazione difficile da gestire in quanto mi sembra emotivamente molto carica.
Penso possa essere utile capire l'origine della sua rabbia nei confronti di sua madre nelle gestione di Lorenzo, così che potrebbe mettere in atto delle strategie più efficaci per una convivenza serena. Da come la descrive, la fatica sembrerebbe derivare dalla difficoltà di ciascuna a rimanere nel proprio ruolo, senza invadere lo spazio dell'altra.
Se vuole approfondire il discorso io sono disponibile per una consulenza sia in studio sia da remoto.
Le auguro una buona giornata
Giulia Binaghi
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile signora, non è semplice il lavoro della mamma.. Mi sento di dirle di ascoltare innanzitutto quello che sente, in particolare, rispetto a suo figlio maggiore. Se crede che il comportamento di sua madre sia sbagliato nei confronti di suo nipote, ha tutto il diritto e il dovere di discuterne con lei. La inviterei a farlo non davanti ai bambini e rimanendo ferma e chiara sui punti che vuole chiarire. Immagino che in una situazione come questa ci sia confusione rispetto ai propri confini e ruoli e credo che sia importante ripristinarli il prima possibile. Le faccio un esempio, se lei è contraria all'uso delle mani (e mi sembra più che ragionevole) da parte di sua madre dovrà riferirlo in modo chiaro e dovrà pretenderlo. Si ricordi che sono i genitori a decidere come educare i propri figli. Sua madre può essere una buona risorsa e sostenerla, ma con modalità che siano condivise. E' plausibile che voglia che sua madre stia in disparte quando accadono alcune dinamiche. Può chiederglielo e provare a confrontarsi con lei, magari insieme a suo marito, se possibile. Non può certo chiederle di non essere coinvolta, poichè vivete sotto lo stesso tetto, ma può dire, questo sì, cosa può essere o non può essere fatto con i suoi figli.
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Una buona convivenza si basa su una sana cooperazione che scaturisce dalla chiarezza dei limiti, delle funzioni e dei ruoli; quindi, sia netta e assertiva nel definire il ruolo primario suo e di suo marito nella gestione dei suoi due bambini; coinvolga in tutto questo suo marito. Qualora questa situazione non si dovesse risolvere perché, come si potrebbe ipotizzare da quanto scrive, c'è una difficoltà da parte sua a transitare dallo stato di figlia a quello di genitrice c'è la possibilità di avvalersi di consulenze psicologiche. Io sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali e se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per consulenze on line. Buona Domenica!
Buongiorno Signora,

lei scrive "Da sempre viviamo in casa con la nonna materna, pertanto i bimbi sono cresciuti con tre genitori". "Pertanto" qui significa "di conseguenza". Ma qui io vedo una confusione – o un fraintendimento. Non è perchè lei (e suppongo suo marito) vivete con i suoi genitori che questi diventano genitori dei vostri figli. I genitori sono i genitori e i nonni sono i nonni. A cosa si deve che lei attribuisca a sua madre il ruolo di madre di suo figlio?
Ho la sensazione che lei si senta invasa da sua madre e che vorrebbe distaccarsi un po' da lei ma si senta in colpa per questo. Mi sembra anche che lei pensi che sua madre sa meglio di lei fare la madre, o qualcosa del genere...
La mia opinione è che per poter cominciare a fare bene il suo lavoro di mamma abbia bisogno di smettere di sforzarsi di cercare l'approvazione di sua madre.
Si renda conto che è lei la madre dei suoi figli, non sua madre. Si sente incapace quando sua madre usa un'altra modalità (lei ragiona, sua madre va su tutte le furie). Ma questo non è "essere incapaci": questo è "usare un altra modalità" per educare i figli. Se ne riconosca il diritto!

Un cordiale saluto.
Gentile Signora, comprendo bene la sua richiesta di aiuto e Le consiglio di fare un ulteriore passo avanti, scegliendo un terapeuta al quale chiedere una consulenza specifica in presenza oppure online, si faccia guidare dal suo istinto in base alle risposte ricevute oppure cerchi nel suo territorio; ma è necessario concretizzare la richiesta. Il problema descritto si espande su più livelli relazionali e sulla gestione dei ruoli e confini familiari, necessita di uno spazio di riflessione adeguato.
Cordialmente.
Buonasera, alla luce della situazione che sta vivendo potrebbe considerare un percorso di psicoterapia nel corso del quale mettere a fuoco i propri bisogni e nuove modalità per fare fronte alle difficoltà che sta attraversando. Saluti, Dott.ssa Giancarli
Salve, è proprio la "confusione" che prevale nella vostra famiglia. Come lei stessa afferma ci sono 3 genitori che crescono 2 bambini. Capisco la sua difficoltà e la sua insofferenza dato che i ruoli non sono ben definiti. C'è bisogno di chiarezza. Chieda aiuto ad uno psicoterapeuta per capire ed imparare ad ottimizzare la gestione della vostra famiglia.
Un saluto
Gentile signora, parla di tre genitori ma nella descrizione sembra esserci uno sbilanciamento, essendo lei e sua madre le "regolatrici" delle discussioni tra i fratelli. Valuterei la possibilità di consultare uno Specialista per sentirsi meno confusa. Resto a disposizione, dr.ssa M. Di Iorio.

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