Buongiorno, Sono una donna divorziata con un bambino di sei anni. Mio figlio ha sempre avuto un r

16 risposte
Buongiorno,

Sono una donna divorziata con un bambino di sei anni. Mio figlio ha sempre avuto un rapporto a dir poco splendido con il mio compagno ma recentemente sembra frenato.
Il mio ex marito conosce bene il mio compagno (erano amici) e prova fortissimo rancore. Il bambino da mesi dice che il papà "non vuole che si nomini il compagno di mamma" e "dice che non mi deve mancare se non sono con voi". (Mio figlio a volte parte col papà, visto che ha una relazione a distanza con una nuova compagna, la quale ha anche un figlio).
Da qualche giorno, appunto, mio figlio sembra meno naturale con lui e ieri mi ha espresso nuovamente questo sentimento, dicendomi che ha "i sentimenti bloccati".
L'ho rassicurato, gli ho parlato ma vorrei chiedere cosa puo' aiutarlo di piu' per "liberarlo" da questo peso. Esistono dei libri consigliati? Posso farlo disegnare?
Grazie dell'aiuto
Buonasera,
la separazione per un figlio è un evento traumatico che necessita di tempo per ridefinire i nuovi assetti familiari a maggior ragione se ci cono nuovi compagni.
Credo che possa essere utile valutare per suo figlio uno spazio di ascolto tutto suo dove poter esternare e condividere i suoi vissuti emotivi.
Saluti
Roberta De bellis

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Buonasera, le consiglio un approfondimento emotivo per capire i vissuti emotivi e comportamentali del bambino.
I disegni possono essere un modo in cui il bambino può esprimere le sue emozioni, però sarebbe utile un lavoro più strutturato con uno specialista.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Buonasera,credo che sarebbe sicuramente utile che lei chiedesse una consulenza per sé come genitore con terapeuta esperto nel campo infantile L aiuterebbe a capire come rapportarsi con il bambino e cosa rispondere alle sue delicate domande .Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve, la separazione dei genitori è sempre un evento davvero complesso da gestire!Lavoro da anni nell'ambito delle separazioni, conflittuali e non, di genitori e le assicuro che ci sono tante risorse da poter mettere in campo per far vivere ai figli questa situazione nel modo piú sereno possibile! Per l'età di suo figlio vi consiglio di valutare l'idea di leggere "Due di tutto" di Arianna Papini. Un libro per adulti e piccini che parla della vita dei bambini con i genitori separati! Spero di essere stata utile!
Per altre informazioni ci sono.
Saluti, dott.ssa Baiardo Bruni
Gentile utente, è sempre stupefacente scoprire quanta sensibilità e quanta intelligenza emotiva possa avere un bambino di 6 anni! " Ho i sentimenti bloccati" è una definizione perfetta del suo stato emotivo e nessuno avrebbe potuto esprimerlo meglio di così.
Parta da questa frase per chiedergli come si disegnerebbe bloccato e, in una fase successiva, gli chieda di disegnarsi sbloccato. Poi gli chieda di disegnare la mamma bloccata e poi sbloccata, gli amici, il cane , ecc. Gli spieghi che ci si blocca spesso per paura di far male agli altri, gli chieda se lui ha paura di far male a qualcuno e da questo prenda spunto per parlare della situazione.
Sono d'accordo comunque con i miei colleghi che, se la situazione di disagio permane, è importante procedere con un intervento più strutturato.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Cari saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buonasera, credo che il padre non abbia metabolizzato il rapporto che suo figlio ha con il suo compagno. Non possiamo sapere la lettura che suo figlio ha dell'accaduto. Se la difficoltà o il blocco, come lo definisce il vostro bimbo, persiste, sarebbe il caso di fare una valutazione. In alternativa può richiedere un sostegno alla genitorialità che sarà sicuramente di aiuto per tutta la situazione. Bisognerebbe individuare la difficoltà specifica per consigliarle letture ad hoc. Può trovare online molte favole sulle varie emozioni. Imparare a nominarle aiuterà in ogni caso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile Utente, il lavoro non è da fare sul bambino, bensì sul papà. E' la mente di quest'ultimo che va liberata da un antagonismo nei confronti del suo nuovo compagno, che purtroppo sta accusando il bambino, che diventa prigioniero di un conflitto di lealtà con il padre. Il bambino può disegnare e fare ogni genere di percorso, ma a quest'età se papà (o mamma) dice che qualcosa è sbagliato, è sbagliato punto. La vostra coppia ha subito una frattura e vi siete riassestati su nuovi rapporti, ma se il papà non accetta il suo nuovo compagno, significa che sta facendo davvero fatica a separarsi a causa di qualcosa che lo tiene legato. Considerate l'idea innanzitutto di un percorso di sostegno alla genitorialità, di parent training, che vi veda coinvolti entrambi e aiuti soprattutto il signore a focalizzarsi sui bisogni del bambino. Nel momento in cui avremo la comprensione e la disponibilità autentica del papà, e l'elaborazione della fine del vostro rapporto, il bambino non avrà più alcun blocco. Un caro saluto
Gentile utente di mio dottore,

la cosa opportuna da fare in questi casi è un percorso che possa supportare la genitorialità. Anche se lei ed il suo ex marito non state più insieme avreste bisogno di elaborare meglio la fine della storia affinché i rancori del passato non influiscano nel rapporto col bambino nel presente. I bambini assorbono tutto, e chiaramente il loro stato emotivo dipende molto da ciò che li circonda. Ne parli anche con il suo ex, insieme potreste trovare delle strategie comuni che possano far vivere con maggior serenità la nuova situazione del mondo affettivo al bambino.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente, comprendo la difficoltà del momento che sta vivendo e la preoccupazione per il suo bambino.
Ci vorrebbero maggiori dettagli riguardanti la separazione e come è stata gestita; molto chiaro invece l'atteggiamento di suo figlio che le ha espresso chiaramente il suo disagio nel gestire il suo rapporto tra il papà e il suo compagno.
Io le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per un supporto alla genitorialità e di coinvolgere anche il suo ex marito, per imparare a gestire le vostre conflittualità senza includere necessariamente il bambino. Sicuramente il matrimonio è finito, ma rimarrete legati inevitabilmente come genitori ed è importante farlo in modo corretto.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Marina Colangelo
Buonasera, ancor prima di intervenire sul bimbo, le consiglio una pacata chiacchierata con il papà del bimbo e un percorso di sostegno alla genitorialità. Se il bimbo non può dire che sente la mancanza o non può nominare ciò che sente in generale, non può che bloccare i propri sentimenti ed emozioni. Questo è fortemente confusivo e provoca sensi di colpa nel piccolo.
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Gentilissima, come già suggerito dai colleghi, il lavoro non va fatto sul bambino ma sul papà, è lui che dovrebbe elaborare la separazione e di conseguenza non inviare più al bimbo messaggi confusivi che creano ansia e senso di colpa. Cerchi il modo migliore per comunicare col suo ex i disagi di vostro figlio e vedrà che alleggerendo le pressioni il bambino starà bene.
In bocca al lupo
Carla Chierchia
Buongiorno signora, il bimbo starà meglio quando sarà libero di esprimere le sue emozioni senza paura di fare del male a qualcuno. Per metterlo in questa situazione gli adulti devono essere consapevoli delle loro di emozioni e imparare a gestirle. Anche io consiglio un percorso di sostegno alla genitorialità e di consapevolezza.
Rimango a disposizione dott.ssa Maria Russo
Salve. In una separazione i figli vivono una situazione di conflitto interiore che può portarli a essere più guardinghi e meno disponibili ad esprimere le proprie emozioni. E' quello che sta vivendo suo figlio che non è libero di stare dove vorrebbe. Come fa un bambino a dire: oggi è il giorno di papà e non "devo" sentire la mancanza di mamma? Queste sono "regole" del mondo adulto interiorizzate da tempo, che per noi sono diventate inconscie. Essere trasparenti con loro sui propri stati d'animo e i propri vissuti spiana la strada alla possibilità che loro possano fare altrettanto. Un ambiente dove la condivisione è incentivata porta benefici nella relazione. Un intervento di sostegno alla genitorialità potrebbe vertere su questo tema, secondo me. Cordiali saluti Espedito Longo
Salve, una separazione è per i figli un momento estremamente difficile che richiama i genitori a uno sforzo enorme per gestire la situazione. Se lei avverte delle difficoltà in suo figlio le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo specializzato in questo tipo di problematiche. Non esiti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentilissima, la ringrazio per aver condiviso le sue preoccupazioni.
È comprensibile che situazioni familiari complesse possano influenzare il benessere emotivo dei bambini. Dalla descrizione fornita, sembra che suo figlio stia vivendo un conflitto interiore legato alle dinamiche familiari e alle pressioni esterne. È naturale che i bambini possano sentirsi divisi tra le figure genitoriali, specialmente in contesti di separazione e nuove relazioni.
Come ipotesi professionale, potrebbe essere che suo figlio stia cercando di soddisfare le aspettative di entrambi i genitori, il che potrebbe causare un conflitto emotivo e/o confusione. È importante riconoscere questi segnali e affrontarli con sensibilità. Per aiutarlo a "liberarsi" da questo peso, potrebbe senz'altro essere utile incoraggiarlo ad esprimere i suoi sentimenti attraverso il gioco e il disegno, che sono metodi piuttosto efficaci per comunicare le proprie emozioni. Inoltre, ci sono libri che possono aiutare i bambini a capire e comprendere le loro emozioni con più facilità, come "Il colore delle emozioni" di Anna Llenas, che utilizza il colore e le metafore per esplorare i sentimenti.
Potrebbe anche essere di aiuto consultare uno psicologo infantile, che possa offrire un supporto mirato e strategie per gestire i sentimenti del bambino in modo costruttivo e sano.
Un caro saluto.
Salve, tutto serve, fossi in lei però valuterei la possibilità di portarlo da uno psicologo che si occcupa dell’area infantile.
Avrà sicuramente gli strumenti per comprendere il problema e aiutare suo figlio nellevoluzione e riduzione dello stesso.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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