Buongiorno, Sono una donna di 35 anni , sono in attesa del mio primo figlio e sono al sesto mese di
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Buongiorno,
Sono una donna di 35 anni , sono in attesa del mio primo figlio e sono al sesto mese di gravidanza.
Io e mio marito stiamo insieme da 15 anni, sposati da quasi 3.Abbiamo cambiato diverse sistemazioni poiché io studiavo e lui era un militare..negli ultimi anni prima del matrimonio vivevamo a 100km di distanza e ci vedevamo solo nel week-end in quanto anche i nostri posti di lavoro sono a circa 50 km di distanza.Ci siamo sposati in piena pandemia, con una cerimonia piccolissima perché non volevamo più aspettare e abbiamo preso in affitto un appartamentino in una città nuova per entrambi più o meno a metà strada tra le nostre sedi di lavoro.Ci abbiamo messo un po' ad abituarci ma il nostro legame si è saldato sempre di più...avevamo finalmente raggiunto un equilibrio.Poi a giugno scopro di essere incinta, ne siamo entusiasti ma si ripone il problema casa in quanto la nostra è troppo piccola e con contatto in scadenza a gennaio e entrambi siamo a circa mezz'ora da qui rispetto ai rispettivi lavori.non conosciamo nessuno qui e non abbiamo famiglie vicine che possano aiutarci.Decidiamo di provare a vivere nel paese dove io lavoro, dove staremo sempre noi due ma io sarei sul posto mentre lui si allungherebbe di circa 15 Min.Cerchiamo e troviamo subito un nuovo appartamento più grande.In una settimana è tutto fatto, contratto firmato e chiavi in mano dal 15 dicembre.Ci riproviamo, ricominciamo qui...siamo entrambi tristi perché dovremmo di nuovo ricominciare ma insieme non abbiamo paura dei cambiamenti.Mio marito si allontanerebbe dal suo posto di lavoro e dal suo paese di origine che ora risulta essere a un'ora di distanza contro i 40 Min di prima. Pare oggettivamente poca roba, ma io mi sento in colpa nei suoi confronti.Sento che per favorire me si allontanò dai suoi amici di sempre e dalla sua famiglia, che sarà più scomodo andare a lavoro e che dovrà ambientarsi di nuovo in un'ambiente nuovo.Mi sento in colpa in quanto i miei suoceri non potranno vivere il loro primo nipote come avrebbero voluto.Lui è meraviglioso e sta andando avanti come un treno per me e per il bambino ma so che crollerà e io mi sentirò impotente.
Non c'era forse una soluzione univoca ma ora ho mille dubbi. Che ne pensate?
Sono una donna di 35 anni , sono in attesa del mio primo figlio e sono al sesto mese di gravidanza.
Io e mio marito stiamo insieme da 15 anni, sposati da quasi 3.Abbiamo cambiato diverse sistemazioni poiché io studiavo e lui era un militare..negli ultimi anni prima del matrimonio vivevamo a 100km di distanza e ci vedevamo solo nel week-end in quanto anche i nostri posti di lavoro sono a circa 50 km di distanza.Ci siamo sposati in piena pandemia, con una cerimonia piccolissima perché non volevamo più aspettare e abbiamo preso in affitto un appartamentino in una città nuova per entrambi più o meno a metà strada tra le nostre sedi di lavoro.Ci abbiamo messo un po' ad abituarci ma il nostro legame si è saldato sempre di più...avevamo finalmente raggiunto un equilibrio.Poi a giugno scopro di essere incinta, ne siamo entusiasti ma si ripone il problema casa in quanto la nostra è troppo piccola e con contatto in scadenza a gennaio e entrambi siamo a circa mezz'ora da qui rispetto ai rispettivi lavori.non conosciamo nessuno qui e non abbiamo famiglie vicine che possano aiutarci.Decidiamo di provare a vivere nel paese dove io lavoro, dove staremo sempre noi due ma io sarei sul posto mentre lui si allungherebbe di circa 15 Min.Cerchiamo e troviamo subito un nuovo appartamento più grande.In una settimana è tutto fatto, contratto firmato e chiavi in mano dal 15 dicembre.Ci riproviamo, ricominciamo qui...siamo entrambi tristi perché dovremmo di nuovo ricominciare ma insieme non abbiamo paura dei cambiamenti.Mio marito si allontanerebbe dal suo posto di lavoro e dal suo paese di origine che ora risulta essere a un'ora di distanza contro i 40 Min di prima. Pare oggettivamente poca roba, ma io mi sento in colpa nei suoi confronti.Sento che per favorire me si allontanò dai suoi amici di sempre e dalla sua famiglia, che sarà più scomodo andare a lavoro e che dovrà ambientarsi di nuovo in un'ambiente nuovo.Mi sento in colpa in quanto i miei suoceri non potranno vivere il loro primo nipote come avrebbero voluto.Lui è meraviglioso e sta andando avanti come un treno per me e per il bambino ma so che crollerà e io mi sentirò impotente.
Non c'era forse una soluzione univoca ma ora ho mille dubbi. Che ne pensate?
Gentile Utente, da quello che racconta suo marito ha deciso liberamente insieme a lei questa nuova organizzazione famigliare. Colpisce però il malessere che si manifesta con forti preoccupazioni e sensi di colpa verso di lui. Potreste parlarne insieme, potrebbe condividere le sue emozioni con lui e chiedere anche a lui come si sente e se ci sono anche da parte sua delle preoccupazioni. La condivisione dei vissuti può aiutare la sua coppia contattando così maggiore intimità.
Un caro saluto
Sara Genny Chinnici
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Cara utente, mi sembra di comprendere che la decisione per quanto pensa più verso di lei sia stata una decisone presa come partners. Le sue preoccupazioni sono comprensibili, ma vista l'ottima intesa e comunicazione con suo marito, che mi sembra di percepire dalla sua narrazione in queste poche righe, la cosa che mi sento maggiormente di consigliarle è di condividere con suo marito la sua preoccupazione, i suoi pensieri ed emozioni. Condividere questi vissuti vi avvicinerà ancora di più. In bocca a lupo Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile sig.ra dalle sue parole sembrerebbe molto preoccupata che suo marito possa crollare a seguito dei cambiamenti importanti che teme possano avvenire in termini di vicinanza affettiva a familiari e amici. Potrebbe essere utile confrontarsi a tal proposito con suo marito, per sondare qual è il suo sentire. Per quanto riguarda i sensi di colpa che lei nutre, potrebbe essere utile esplorare meglio i suoi sentimenti con un collega, visti anche gli importanti cambiamenti emotivi che la gravidanza comporta.
Cordialmente
Cordialmente
Buonasera. Leggendo la sua condivisione mi colpisce innanzitutto la forza e la determinazione con le quali lei e suo marito state cercando da tempo soluzioni per curare ed accrescere la vostra relazione ed il vostro legame. Oggi, mentre siete in attesa di un bambino, sembra che lei stia vivendo dei sentimenti di colpa e molti dubbi legati ad alcuni aspetti delle scelte che avete fatto per il vostro prossimo futuro, in particolare in riferimento all'idea che queste scelte favoriscano lei sfavorendo suo marito. Il mio suggerimento è di condividere in modo aperto i propri vissuti con suo marito, ascoltando anche ciò che lui sta vivendo e sta provando in questa situazione, in modo di poter aprire un dialogo aperto e sincero tra voi che possa permettervi di incontravi e sostenervi in questo momento importante della vostra relazione. Inoltre, se ne sentisse la necessità, potrebbe certamente consultare un/a professionista per avere un proprio spazio di ascolto ed approfondire ulteriormente la sua condivisione. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno,
in una coppia è importantissima la comunicazione. Parli a suo marito apertamente di queste sue preoccupazioni e delle sue perplessità in merito a quanto lui si stia sacrificando. Insieme potreste trovare delle strategie comuni affinché possiate affrontare questa situazione senza che qualcuno rischi di ammalarsi. Ne vale della vostra serenità futura.
Cari saluti
Dott. Diego Ferrara
in una coppia è importantissima la comunicazione. Parli a suo marito apertamente di queste sue preoccupazioni e delle sue perplessità in merito a quanto lui si stia sacrificando. Insieme potreste trovare delle strategie comuni affinché possiate affrontare questa situazione senza che qualcuno rischi di ammalarsi. Ne vale della vostra serenità futura.
Cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Signora, forse la sua condizione la rende particolarmente sensibile ed emotiva. Riterrei opportuno che si assicurasse un sostegno affettivo o psicologico, un famigliare vicino a lei, un'amica, al limite una collega psicologa che possa contenere le sue ansie in un momento tanto delicato.
Come giustamente rileva lei stessa, le sue preoccupazioni si fondano su dati di fatto di rilevanza oggettiva limitata e non pare verosimile che suo marito, militare, sia a rischio di crollo psichico per qualche decina di minuti di viaggio in più o per un'accresciuta lontananza dalla casa paterna o dagli amici di gioventù. Ma lei deve assolutamente tranquillizzarsi, quindi ne parli prima di tutto con suo marito e insieme trovate qualcuno che possa starle vicino in modo il più possibile continuativo per il resto della gravidanza e almeno per i primi mesi dopo il parto. Non sottovaluti la sua condizione psicologica, prima ancora di quella del suo compagno.
Cordiali saluti e auguri.
Come giustamente rileva lei stessa, le sue preoccupazioni si fondano su dati di fatto di rilevanza oggettiva limitata e non pare verosimile che suo marito, militare, sia a rischio di crollo psichico per qualche decina di minuti di viaggio in più o per un'accresciuta lontananza dalla casa paterna o dagli amici di gioventù. Ma lei deve assolutamente tranquillizzarsi, quindi ne parli prima di tutto con suo marito e insieme trovate qualcuno che possa starle vicino in modo il più possibile continuativo per il resto della gravidanza e almeno per i primi mesi dopo il parto. Non sottovaluti la sua condizione psicologica, prima ancora di quella del suo compagno.
Cordiali saluti e auguri.
Gentile utente, comprendo bene dalle Sue parole i Suoi dubbi e paure.
Mi sembra che nella lunga storia tra Lei e Suo marito, siate sempre riusciti, pur nelle difficoltà, a venire a un compromesso, a un "equilibrio", una metà strada (fisica o metaforica) per entrambi. Forse per una delle prime volte ora c'è e sente un movimento maggiore di Suo marito (ben cosciente, deciso e consapevole però) nei Suoi riguardi e nei riguardi della vostra famiglia che sta cambiando, e questo la destabilizza, la fa sentire anche impotente, alimentando forse il pensiero che lui possa "portarsi sulle spalle tutta la fatica, tutti i pesi" della decisione e le sue conseguenze. Come ben dice Lei non c'è una soluzione univoca, ma la migliore che sicuramente siete riusciti a trovare, insieme, mettendo in gioco limiti e risorse di ciascuno. Sono certa che iniziando a condividere un po' di queste legittime paure e perplessità con Suo marito, potrà cominciare ad alleggerire il "carico" di responsabilità che anche Lei ora si sente di portare addosso.
Cordialmente,
Dr.ssa Carabellò
Mi sembra che nella lunga storia tra Lei e Suo marito, siate sempre riusciti, pur nelle difficoltà, a venire a un compromesso, a un "equilibrio", una metà strada (fisica o metaforica) per entrambi. Forse per una delle prime volte ora c'è e sente un movimento maggiore di Suo marito (ben cosciente, deciso e consapevole però) nei Suoi riguardi e nei riguardi della vostra famiglia che sta cambiando, e questo la destabilizza, la fa sentire anche impotente, alimentando forse il pensiero che lui possa "portarsi sulle spalle tutta la fatica, tutti i pesi" della decisione e le sue conseguenze. Come ben dice Lei non c'è una soluzione univoca, ma la migliore che sicuramente siete riusciti a trovare, insieme, mettendo in gioco limiti e risorse di ciascuno. Sono certa che iniziando a condividere un po' di queste legittime paure e perplessità con Suo marito, potrà cominciare ad alleggerire il "carico" di responsabilità che anche Lei ora si sente di portare addosso.
Cordialmente,
Dr.ssa Carabellò
Gent sig.ra, costantemente siamo posti di fronte a decisioni da prendere che sono frutto di riflessioni ponderate e valutazioni attente sui pro e contro. Come nel Vs caso, avete ponderato insieme vantaggi e svantaggi di una decisione finale e proprio per questo motivo non deve guardare indietro, né rammaricarsi inutilmente. Le gioverebbe ragionare con un professionista su questi temi, per lei fonte d'angoscia. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile signora,
in un momento di grandi cambiamenti è naturale porsi delle domande o nutrire qualche dubbio che, se palesati, possono trovare risposte e quindi chiudersi in un processo evolutivo.
Da ciò che racconta la relazione con suo marito è buona e quindi lui potrà accogliere tutto quello che ha da dire oppure può sempre rivolgersi ad un professionista per vederci più chiaro.
Cordiali saluti
Dott.ssa Aida Faraone
in un momento di grandi cambiamenti è naturale porsi delle domande o nutrire qualche dubbio che, se palesati, possono trovare risposte e quindi chiudersi in un processo evolutivo.
Da ciò che racconta la relazione con suo marito è buona e quindi lui potrà accogliere tutto quello che ha da dire oppure può sempre rivolgersi ad un professionista per vederci più chiaro.
Cordiali saluti
Dott.ssa Aida Faraone
Gentilissima, è comprensibile che lei si preoccupi per suo marito, come del resto suo marito fa per lei. La decisione l’avete presa insieme e sicuramente è quella che avete ritenuto migliore. Come suggerito anche da altri colleghi, visto l’ottimo rapporto con suo marito la cosa migliore è confrontarsi con lui ed esternare il suo pensiero. La gravidanza è sicuramente un momento molto delicato nella vita di una donna e di una coppia e in alcuni casi si possono manifestare varie forme di ansia (soprattutto nell’ultimo trimestre). Le consiglio di chiedere un consulto psicologico per avere un supporto in questo periodo di cambiamenti. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente dott. Massimiliano Matteo Foà
Gent.ssima,
da quello che racconta emerge la sua attenzione selettiva rispetto a quello dove avrebbe una responsabilità colpevole di rendere la vita più difficile per l'altro; da questa sua prospettiva, fa fatica a considerare che suo marito ha preso una decisione adulta e libera e che in questo momento, è LEI che sta vivendo un momento di vita difficile e importante. Immagino non sia la prima volta che i suoi occhi vedano dove e quanto lei ha responsabilità rispetto a qualcosa. Forse, è a partire da questo che potrebbe approfondire cosa c'è di più profondo, insieme ad un* professionista.
da quello che racconta emerge la sua attenzione selettiva rispetto a quello dove avrebbe una responsabilità colpevole di rendere la vita più difficile per l'altro; da questa sua prospettiva, fa fatica a considerare che suo marito ha preso una decisione adulta e libera e che in questo momento, è LEI che sta vivendo un momento di vita difficile e importante. Immagino non sia la prima volta che i suoi occhi vedano dove e quanto lei ha responsabilità rispetto a qualcosa. Forse, è a partire da questo che potrebbe approfondire cosa c'è di più profondo, insieme ad un* professionista.
Buona sera,sarebbe interessante comprendere quando il suo senso di colpa si è manifestato per la prima volta e fare un ponte fino ad oggi per intervenire a diminuire e gestire ciò che sente oggi. Secondariamente è sicuramente importante condividere ogni scelta con suo marito cosi da eliminare " l'eccesso di senso di colpa" se la scelta che lui fa non è figlia di forzature. Saluti. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Gent.ma, un consiglio che le posso dare è di condividere con suo marito questi aspetti che la preoccupano, cercando entrambi nella lettura delle vostre emozioni una risposta soddisfacente. Probabilmente, anche il suo stato interessante provoca una condizione di fragilità emotiva, attraverso questi sensi di colpa che richiamano certamente a più attenzioni da parte dell'altro. Auguri per la sua maternità. Cordiali saluti
L'arrivo di un bambino è spesso accompagnato da sconvolgimenti più o meno grandi per entrambi i genitori. Suo marito ha deciso insieme a lei circa il vostro futuro ma lei ha paura che crolli. Le consiglio di farsi supportare psicologicamente per il periodo della gravidanza e per i messi successivi alla nascita in modo da sentirsi meno sola e da gestire al meglio l'ansia, così da non farla ricadere in famiglia. Affrontare la maternità richiede infatti aiuti e calore soprattutto nei primi tempi.
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Gentilissima utente, la decisione che avete preso è stata fatta di comune accordo e sembrerebbe che la vostra coppia sia capace e pronta nell’affrontare anche questa piccola difficoltà. Nella mente di suo marito immagino ci siano ormai altre priorità piuttosto che abitare nella città dove è cresciuto o vicino i suoi amici, state creando insieme qualcosa di meraviglioso, ma sembrerebbe che lei lo stia vivendo con delle preoccupazioni e ansie anticipatorie che potrebbero creare un effetto boomerang sulla vostra relazione, non so se ha mai sentito parlare di “profezia che si autoavvera” rischia davvero di contaminare con i suoi pensieri anche la relazione, le consiglio vivamente degli incontri di psicoterapia che la aiutino a sciogliere le sue paure e trasformare quelli che oggi vive con limiti in risorse, resto a disposizione, dott.ssa Ilaria Pavoni
Gentile signora,
I diversi cambiamenti nella vostra vita e l'attesa di un figlio comportano un periodo di riequilibrio delle dinamiche affettive e sociali, è naturale che lei si preoccupi anche per suo marito. Dal suo racconto, però, non si evince alcuna lamentela da parte di suo marito, quindi sta partecipando al vostro progetto di vita familiare. Può parlare con lui delle sue preoccupazioni ma se riceve rassicurazioni da parte di suo marito è il caso di tranquillizzarsi e vivere con serenità questo periodo della vostra vita. Riguardo ai suoceri che non potranno vedere frequentemente il futuro nipote le possibilità di rapporto tra nonni e nipote potranno essere illimitate, nel corso della vita del bambino ci saranno occasioni in cui potrete andare a trovarli e pensare anche di lasciare qualche giorno il bambino dai nonni. Al momento è più indicato che lei riesca a vivere il momento presente del suo lavoro, la sua gravidanza, il rapporto di coppia ed eventuali nuove relazioni sociali. Se le sue preoccupazioni persistono può richiedere una consulenza psicologica.
Saluti Maria Luisa Strano
I diversi cambiamenti nella vostra vita e l'attesa di un figlio comportano un periodo di riequilibrio delle dinamiche affettive e sociali, è naturale che lei si preoccupi anche per suo marito. Dal suo racconto, però, non si evince alcuna lamentela da parte di suo marito, quindi sta partecipando al vostro progetto di vita familiare. Può parlare con lui delle sue preoccupazioni ma se riceve rassicurazioni da parte di suo marito è il caso di tranquillizzarsi e vivere con serenità questo periodo della vostra vita. Riguardo ai suoceri che non potranno vedere frequentemente il futuro nipote le possibilità di rapporto tra nonni e nipote potranno essere illimitate, nel corso della vita del bambino ci saranno occasioni in cui potrete andare a trovarli e pensare anche di lasciare qualche giorno il bambino dai nonni. Al momento è più indicato che lei riesca a vivere il momento presente del suo lavoro, la sua gravidanza, il rapporto di coppia ed eventuali nuove relazioni sociali. Se le sue preoccupazioni persistono può richiedere una consulenza psicologica.
Saluti Maria Luisa Strano
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Mia cara, non lasciare che le seppure comprensibili paure associate a un tale stravolgimento ti facciano perdere di vista la cosa più importante e miracolosa che sta accadendo nelle vostre vite, l'arrivo del vostro bambino. Intraprendere un percorso di psicoterapia potrà aiutarti a stare con sicurezza e orgoglio nel tuo corpo indipendentemente dai suoi doni e dai suoi limiti, e riaprirti ai poteri innati dell'intuito e della percezione. Per la guarigione dalle antiche colpe uso l'ingrediente più semplice e accessibile, le storie. Seguo il materiale onirico che contiene molti intrecci e molte storie. Le sensazioni fisiche e le memorie corporee sono pure storie che possono essere lette e riportate alla consapevolezza. Ogni volta che alimentiamo l'anima è garantita una crescita. Sarebbe un privilegio accompagnarti in questo percorso. Un caro saluto
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