Buongiorno, sono una donna di 33 anni In passato ho avuto attacchi di panico, depressione bassa au

17 risposte
Buongiorno, sono una donna di 33 anni
In passato ho avuto attacchi di panico, depressione bassa autostima e pensieri ossessivi per causa di episodi di bullismo che ho vissuto quando ero a scuola, per assenza della figura paterna e madre assente emotivamente.
Grazie ad un antidepressivo, ho imparato e capito che anche io valgo e che sono in grado di essere all'altezza di molte situazioni.
Ogni giorno però devo lottare contro il pensiero di cedere di nuovo alla convinzione di non valere niente, inculcata da mia suocera e in parte anche da mio marito. Quest'ultimo, in particolare, mi sconsiglia di andare a parlare con un medico in quanto ritiene che comunque la situazione non cambi anzi, ritiene che la causa dei miei problemi mentali sia dovuto a sua madre e quindi mi ha consigliato di andare via sostenendo che mi offendo perché ho avuto dei traumi nel passato.
Mia suocera non perde occasione per rinfacciarmi gli aiuti che mi dà e per usare parole taglienti e cattive.

Ho provato più volte a farmi valere senza ottenere il risultato sperato anzi, ho solo innescato liti e musi duri in cui sono passata dalla parte del torto e di un' ingrata arrivando nel corso del tempo a subire in silenzio occultando i problemi.
Se mi deve rimproverare, offendere o criticare, lo fa in assenza di mio marito per evitare che lui senta.
Se manifesto l'idea di andarmene, ritiene che non sono all'altezza e che sicuramente tornerò da lei.
Come devo comportarmi?
Buona sera,

Leggo con interesse quello che scrive e ciò che le consiglierei è d’intraprendere un percorso di terapia cognitivo comportamentale questo per poter superare il periodo di bullismo, anche con l’associazione della terapia EMDR.
Il bullismo è un trauma a tutti gli effetti che lede l’autostima e il proprio senso di sè.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra

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Buonasera, e grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi.
la situazione in cui lei si trova è oggettivamente spiacevole e a quanto percepisco non si intravede una via d'uscita da parte sua.
A quanto ho potuto capire dalle sue parole lei ha preso antidepressivi a non ha mai intrapreso un percorso di psicoterapia , le consiglierei di valutare questa possibilità , anche per avere un confronto estraneo e professionale e poter così elaborare assieme i vissuti emotivi legati alla situazione e trovare delle strategie adeguate.
cordialmente
Dott.ssa Laura Bova
La psicoterapia è un percorso attraverso il quale decidiamo di ri-narrare la nostra storia mettendo in luce i vincoli e le risorse.
Se è già seguita da un/una collega problematizzi la sua sofferenza in seduta. Se sente che invece sia il momento per riprovare la invito a prenotare dalla mia agenda un primo colloquio conoscitivo gratuito.
Saluti, VD
Cara signora, penso che lei abbia bisogno di mettere un po di ordine nei suoi pensieri e definire meglio il suo ruolo, nella vita e nella sua famiglia. Le servono lucidità e decisione ed un progetto di vita sostenibile e a lei gradito
Buona fortuna
Buonasera, lo spazio di ascolto con uno psicoterapeuta è non giudicante, la può aiutare a comprendere i suoi bisogni e a trovare come rispondere ad essi, mettendo anche ordine alle relazioni intorno a lei. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Buongiorno,
Il fatto che subisca bullismo da sua suocera mi fa pensare che stia ripetendo qualcosa del passato. L antidepressivo può essere un aiuto per diminuire la potenza del sintomo in risposta alla frustrazione che prova, ma non le permette di capire cosa e come lei stia agendo nella sua quotidianità inconsciamente che la pone in posizioni che la fanno soffrire. Una psicoterapia potrebbe aiutarla a fare luce su questi aspetti col l intento di aiutarla a cambiare alcune posizioni interiori di sé. Molto spesso capita ad ognuno di noi di incontrare persone che potrebbero tentare di prevaricarci, ed è una situazione sicuramente sgradevole, la differenza la fa ciò che noi decidiamo di rispondere in quelle situazioni.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Buongiorno lei avrebbe bisogno di colloqui di chiarificazione rispetto al suo attuale stato relazionale e riflettere sul suo passato di relazione con i suoi genitori che lei descrive come trascurati e abbandonici. Ciò le consentirebbe di comprendere meglio i suoi vissuti depressivi e di svalutazione di se. Se vue rimango a sua disposizione on line.
Buongiorno, intraprenderei un percorso di psicoterapia per approfondire il discorso sull'autostima perchè la sua riflessione è un buon punto di partenza ma non basta. Contestualmente potrebbe trattare con tecnica EMDR i traumi del passato e lavorare sull'assertività in modo da apprendere una strategia comunicativa più efficace.
Buongiorno, la psicoterapia può fornirle uno spazio d'ascolto non giudicante, aiutandola ad esprimersi e ad affrontare le sue difficoltà. Il farmaco da solo spesso non è sufficiente ma è importante parlarne con un terapeuta per fare ordine ai proprio pensieri.
Un caro saluto
Buongiorno Signora, spesso le dinamiche del passato irrisolte, tornano a vivere nelle scelte operate inconsapevolmente. Il corpo poi, reagisce come può mandando dei segnali sotto forma di sintomi. Comprendo quanto possa essere difficile contraddire le volontà e le osservazioni di suo marito ma nessuno meglio di lei, può conoscere i suoi bisogni. La decisione di richiedere aiuto è necessaria ed oggettiva. I soli farmaci non possono modificare la lettura del mondo che la circonda o darle la forza di difendere le sue ragioni e di essere rispettata. Ciò che le suggerisco è di trovare un aiuto professionale per indirizzare quell'energia che mostra nel sopportare, in energia di reazione. Ciò non vuol dire ribellarsi e rompere i rapporti ma gestirli in modo diverso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buon pomeriggio.
Prenda in considerazione la possibilità di fare degli incontri con uno psicologo/psicoterapeuta per comprendere le dinamiche nelle quali è inserita, le relazioni che vive.
Magari, tova un supporto, risorse e strumenti che possano aiutarla a vivere adeguatamente sia individualmente e in relazione.
Dottoressa Teresita Forlano
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con suo marito, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, mi sembra che lei sia passata da una situazione di trascuratezza ad un altra dove riceve invece molte attenzioni, in negativo però. Fare un percorso con uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarla ad attivare quelle risorse che nutrono l'autostima e farle superare gli effetti della dipendenza in cui è caduta. Rimango a disposizione, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile signora, il suo racconto mi ha procurato molta rabbia e il desiderio di suggerirle di allontanarsi il più rapidamente possibile da quella casa. Ma le fughe non servono a niente, i problemi che ci appartengono ce li portiamo dietro e finchè non li risolviamo, ricreeremo sempre le stesse situazioni. Lei lavora? Se sì è più facile, può ricorrere ad uno psicoterapeuta autonomamente. Se non lavora è importante che trovi un modo per poterlo fare lo stesso. Ha bisogno di un sostegno, di una relazione terapeutica basata sull'alleanza per rinarrare gli eventi della sua vita e trovare nuove modalità di relazione. il potere di sua suocera su di lei, lo fornisce lei stessa, non mettendole dei confini. Sono cose che si possono imparare, quando qualcuno, vicariando la funzione genitoriale, ti aiuta. Le faccio tanti auguri di cuore,dott.ssa Silvia Ragni
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Buonasera, grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi.
La situazione in cui lei si trova è oggettivamente spiacevole e a quanto percepisco non si intravede una via d'uscita da parte sua.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. I soli farmaci non possono modificare la lettura del mondo che la circonda o darle la forza di difendere le sue ragioni e di essere rispettata. Ciò che le suggerisco è di trovare un aiuto professionale per indirizzare quell'energia che mostra nel sopportare, in energia di reazione
Gentile utente,
se lei crede che richiedere l'aiuto di un professionista possa aiutarla , credo che sia importante che lei ascolti questo bisogno e si riconosca il diritto di fare ciò che ritiene giusto, al di là di ciò che pensa suo marito. Questo è un primo passo per dare valore a sé stessa e al suo sentire. Gli antidepressivi possono aiutare a migliorare la sintomatologia e il modo di vivere le cose, ma per un cambiamento più profondo sulla sua autostima e sulle relazioni intorno a lei credo che possa beneficiare di un percorso terapeutico con un professionista.
Un caro saluto

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