Buongiorno , sono una donna di 33 anni e scrivo per chiedere un consiglio in merito alla situazione

16 risposte
Buongiorno , sono una donna di 33 anni e scrivo per chiedere un consiglio in merito alla situazione che sto vivendo.

Ogni giorno sono a contatto con due persone della famiglia ( mio marito e mia suocera ) che cercano continuamente di minare e mettere in discussione la mia autostima già stata provata in passato da situazioni difficili ( bullismo, lutti importanti ed improvvisi, padre assente e madre non affettiva) . In particolare mia suocera mi rinfaccia e fa pesare quotidianamente e ripetutamente e con accanimento gli aiuti che mi dà anche se prima si rende molto disponibile nel darli chiedendomi con tono perentorio cos'altro deve fare per me sostenendo che fa già troppo sottolineando il fatto che mi prepara da mangiare a pranzo o che mi piega le lenzuola e che dormo sotto il suo tetto senza pagare un affitto dicendo che io per lei vengo dopo suo figlio e se non le do le giuste attenzioni si risente.
Col figlio maggiore ha un rapporto idilliaco dove secondo lei non sbaglia mai e lo giustifica sempre mentre con mio marito ha un rapporto amore odio: a volte lo tratta bene altre in malo modo specialmente quando si tratta di difenderlo da me.Con mio marito non c'è dialogo e non prende posizione o mi sostiene e mi accusa di sentirsi fra due fuochi e le volte che gli ho fatto notare il comportamento di sua madre mi ha accusato di avere astio nei suoi confronti accusandomi di essere permalosa dandomi a me la colpa di non trovarmi bene nella convivenza ed è andato subito a dirle cosa gli avevo detto lasciandomi sola nelle difficoltà non ammettendo che ci sono problemi e negandomi un appoggio .Lei di rimando,mi ha minacciato di non andare più a confidarmi con suo figlio, perché prima devo dirle a lei direttamente anche se poi si offende perché lei può dire tutto mentre io niente, facendo le ramanzine, osservazioni e critiche avvengono quasi sempre in assenza di mio marito.
Non perde occasione per usare parole taglienti per colpire dove fa male come quella volta che avevo un virus intestinale e mentre rimettevo, ha esordito dicendo che era preoccupata che fossi incinta, perché lo ero già stata una volta( ho abortito 4 anni fa in uno stato estero perche avevo superato il tempo permesso in Italia e solo grazie ad un antidepressivo sono riuscita a superare il trauma )non voleva che ricapitasse non approvando il fatto che uso l'anello invece della pillola.

Se le racconto qualche progetto che ho in mente mi dissuade subito dicendo e facendomi capire che non sono in grado di realizzarlo mettendomi in guardia che se andrò via non ci sarà nessuno che mi aiuterà.
Ho provato più volte a farmi valere senza ottenere il risultato sperato anzi, ho solo innescato liti , negazioni di parole dette e musi duri in cui sono passata automaticamente dalla parte del torto in cui sono stata accusata di essere una persona ingrata, cattiva ,permalosa, non riconoscente degli aiuti che mi sono stati dati e che si deve vergognare arrivando nel corso del tempo a subire in silenzio occultando i problemi, situazione che mi fa sentire molto impotente
Con mio marito non c'è dialogo perché se cerco di "ribellarmi" , inizia a offendere anche con parole pesanti,ad alzare la voce e a sbattere oggetti ,dicendo che ho un brutto carattere e che lo sfibro,a volte mi controlla anche il lato economico di ciò che spendo.
Le decisioni le prende quasi sempre tutte lui e se mi permetto di dire la mia, anche incalzata da lui che me lo chiede, si dimostra contrario e cambia tono della voce. Mi sconsiglia di andare a chiedere un consulto psicologico in quanto , non risolverebbe comunque il problema anzi, secondo lui la soluzione migliore sarebbe quella di andare lontano e rifarsi una vita anche se quando gli dico di voler comprare una casa o andare in affitto sento che c'è qualcosa che lo spinge a rimandare sostenendo che ha la sensazione che un giorno scapperò e lo lascerò solo. Vivendo comunque insieme mi è difficile programmare una visita.
Inoltre mi sprona di parlare con lui ma ogni volta che lo faccio non mi lascia esprimere le mie idee perché mi interrompe ogni volta, parlandomi sopra sostenendo di essere cambiata come persona da quando lavoro nel campo della ristorazione . Se non accetto di fare ciò che dice lui o comunque non sono d'accordo si incupisce.
Durante le discussioni in cui è presente anche sua madre, sottolinea i miei difetti e rimarca tutte le cose negative dandole pane per i suoi denti.
Quando ho aperto un bar pensava che non sapessi lavorare e quando ha visto che me la cavavo ha fatto di tutto per mettermi in difficoltà

Grazie a molti fattori , la mia autostima è aumentata e ho capito anche io il mio valore però a volte la situazione è davvero pesante e devo lottare ogni giorno per non perdere di nuovo l'idea di non valere nulla.

In attesa di una risposta, la ringrazio per il tempo dedicato alla lettura.
Valentina
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con suo marito, sarebbe una occasione evolutiva per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara

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cara Valentina, da quello che scrive sembra lei stia soffrendo molto per la situazione che vive e che sembra essere continua. Di certo sentirsi minacciati continuamente nel proprio valore e non ricevere apprezzamento da chi ci è più vicini crea delle fratture non solo nella coppia ma anche in se stessi, per cui lei è stata bravissima a scrivere qui e raccontare il suo disagio poichè chiedere aiuto è fondamentale in alcuni casi e lei non deve per forza affrontare tutto questo da sola. Sarebbe importante anche capire nel profondo lei cosa pensa di se stessa, come si vede, quali sono le sue credenze di base, quali quelle intermedie che la portano ad avere un certo tipo di idea su di se ed il mondo; in modo tale da riuscire a comprendere nel profondo quali sono i suoi meccanismi, il suo funzionamento e perchè proprio quello. Sono felice che il suo lavoro vada bene e che lei se la cavi, ed è importante che lei abbia un'idea realistica e non minimizzata delle sue risorse personali in modo tale da addentrarsi in obiettivi realizzabili e che le diano orgoglio e dignità. Sarebbe importante iniziare a valutare quali sono i pensieri automatici che lei fa quando accadono le situazioni che ha scritto, e da quali emozioni sono accompagnate; sarebbe anche opportuno comunicare (una volta che lei li abbia riconosciuti) i suoi pensieri e le sue emozioni a suo marito, per far si che sia al corrente di una realtà e non di un'ipotesi non fondata del tipo "scappi e mi lasci solo".
Capisco che non è facile, e che la situazione è davvero dolorosa, per cui le consiglio ad ogni modo di farsi supportare in questo percorso da uno specialista, in maniera tale da iniziare a riconoscere a pieno se stessa e valutare delle strategie comportamentali funzionali da mettere in atto per star bene.
Un caro saluto, dott.ssa Carmen Tedeschi
Cara Valentina, mi dispiace molto leggere le sue parole, sentire a distanza il clima della casa in cui vive. Ma lei di positivo che ci vive in quella casa? E con suo marito? Con quali obiettivi vive il suo matrimonio? Questo ambiente mina molto la sua autostima, e con questo la tiene bloccata. Lei ora lavora, quindi ha un’indipendenza economica o almeno parziale. Lei ci ha scritto, quindi avverte come un problema la sua situazione. Che vorrebbe di realistico per sé? Come mai “accetta” di farsi trattare così da marito e suocera? Non posso darle una risposta fatta solo di domande, ma queste sono le cose che indagherei per conoscermi di più e sapere cosa voglio.
E’ consapevole, e questo è un buon punto di partenza. Rifletta su un percorso psicologico, che le faccia affrontare i suoi nodi e proiettarsi in un futuro migliore. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve Valentina. innanzitutto grazie per aver condiviso il suo vissuto qui con noi. Non è per nulla facile convivere quotidianamente in questo contesto e la tristezza e la delusione che traspare dalle sue parole è molto toccante. Mi permetta di focalizzare la sua attenzione sul fatto che lei ha le potenzialità necessarie per accrescere la sua autostima giorno dopo giorno, poichè nonostante tutto riesce a trovare l'energia necessaria per dare vita ad una sua aspirazione: aprire e gestire autonomamente un bar. Ora ha bisogno di fare un pò di chiarezza su ciò che vuole "migliorare" nella sua vita: se crede sia necessario intraprendere un percorso di coppia ne parli apertamente con suo marito e con un professionista qualificato riuscirete sicuramente a trovare la chiave giusta per vivere con la giusta serenità la vostra relazione coniugale. Se invece ritiene necessario ritrovare un benessere personale può iniziare un percorso individuale. in entrambi i casi, il terapeuta riuscirà a potenziare le risorse che lei già possiede. Sono a disposizione per qualsivoglia chiarimento. Cordiali saluti, dott.ssa Lorena Assunta De Pari
Cara Valentina, mi sembra che lei viva una situazione senza confini. Vivere sotto lo stesso tetto amplifica quelle che sono, molto probabilmente, dinamiche disfunzionali fra suo marito e sua suocera. È come se la coppia fosse la loro e lei dovesse essere perennemente annientata nella sua individualità affinché il copione vada avanti. Dove sono i suoi bisogni? Anche se fosse permalosa, quale è il problema? Ognuno è libero di essere così come me e può essere amato per ciò che è. L'incastro che si è venuto a creare può avere un aggancio alla sua storia personale e ai modelli relazionali che lei ha dentro di sé. Non è lei che è sbagliata e dice cose assurde. Persino un figlio, scelta che dovrebbe essere della coppia, viene giudicata e strumentalizzata da sua suocera che, secondo me, teme l'evento. È maggiorenne e non ha bisogno del consenso del marito per rivolgersi ad uno psicoterapeuta o ad un consultorio per trovare la forza di prendere una decisione per la sua vita. È giovane ed ha un futuro davanti a sé. Se lavora e ha la sua indipendenza economica ha già gran parte di ciò che serve per essere libera, ma la molla che fa scattare un progetto futuro la troverebbe più facilmente con un aiuto professionale.
Ci rifletta. C'è posto per tutti a questo mondo e lei deve trovare il suo, quello che la fa stare bene, amata ed ascoltata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara Valentina,

grazie per aver condiviso con me la tua situazione. Capisco quanto possa essere difficile affrontare le dinamiche che hai descritto, e mi dispiace molto che ti senta svalutata e poco supportata.

Mi sembra che tu stia cercando di affermare il tuo valore e la tua indipendenza, ma le persone intorno a te, in particolare tuo marito e tua suocera, sembrano ostacolare questo processo. È positivo che tu abbia già riconosciuto alcuni dei tuoi successi, come la gestione del tuo bar, e che tu stia cercando di proteggere la tua autostima.

È importante continuare a esplorare e difendere i tuoi desideri e bisogni, anche se è difficile. Cercare un supporto esterno, come un percorso psicoterapeutico, potrebbe aiutarti a gestire queste sfide e a rafforzare ulteriormente la tua sicurezza in te stessa. Nonostante le difficoltà, ricorda che meriti di essere rispettata e di vivere in un ambiente che valorizza chi sei.

Ti auguro tanta forza e determinazione nel proseguire il tuo percorso.
Cara Valentina, la situazione che stai vivendo è complessa e ricca di parole e comportamenti contraddittori che causano sofferenza e fatica. Mi dispiace leggere che la tua autostima venga, e non per la prima volta a causa del tuo vissuto, minata da persone a te vicine: il marito e la suocera.
Con la gestione del bar, però hai dimostrato una grande forza e una volontà di metterti in gioco in autonomia ed è importante che tu stessa riconosca tutto ciò.
Sarebbe utile intraprendere un percorso con uno specialista in modo da raggiungere una maggiore consapevolezza di te e di quello che desideri, concentrandosi sui tuoi desideri e sulle tue capacità, concedendo a te stessa lo spazio e il luogo sicuro, in cui poterti sentire libera, di cui hai bisogno.
Un caro saluto, dott.ssa Federica Tilotta
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara Valentina,
dal tuo racconto emerge un chiaro bisogno di sentirsi libera di potersi esprimere, muoversi ed essere validata per ciò che sei. Ti consiglierei fortemente, di prenderti uno spazio privato nel quale poterti confrontare con un professionista che ti aiuti a mettere luce sul tuo valore affinchè tu possa finalmente trovare fiducia e determinazione per fare le tue scelte e soprattutto stabilire limiti e confini nelle tue relazioni. Rimango a disposizione per ogni tua domanda o ulteriore indicazione, dott.ssa Letizia Muzi
Buongiorno Valentina, la ringrazio per aver raccontato la sua situazione. Sta indubbiamente attraversando un momento di vita difficile e comprendo la fatica e la sofferenza legata ad esso.
Se ne può uscire un passo alla volta, una scelta alla volta, partendo innanzitutto da sé stessa, dal suo senso di valore e di importanza. A volte abbiamo dentro vecchie convinzioni su di noi, su ciò che siamo e su ciò che ci possiamo aspettare di ricevere dagli altri che condizionano anche le nostre scelte presenti. E' importante portare alla luce queste convinzioni erronee ed elaborare la sofferenza legata ad esse per poter avere uno sguardo su di sé più realistico, che metta in luce i propri punti di forza e le proprie qualità. Un aiuto psicoterapeutico la potrebbe aiutare ad avere questo sguardo più realistico su di sé, in modo che lei possa ripartire da sé, dalle proprie qualità e dai propri punti di forza.
Rimando a disposizione per domande o chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Tumminello.
Buongiorno. Purtroppo storie come la sua, sono molto più presenti di quello che si possa immaginare. Deve trovare il coraggio e la determinazione per uscire dalla gabbia nella quale si trova. Le consiglio di esplorare meglio con l’aiuto di un terapeuta tutte le questioni che ha citato, in modo da potere arrivare ad un cambiamento evolutivo ed efficace della sua vita. Un cordiale saluto.
Gentile Valentina,
da ciò che narra emerge solo una grande confusione dove i ruoli non hanno una definizione tale da poter permettere una costruzione per qualcosa di buono
Credo che sia necessario staccarsi dalla confusione per meglio comprendere i suoi bisogni e concentrarsi sulla relazione con suo marito
Chieda un supporto professionale per poter intraprendere questa strada
Cordiali saluti
Dott.ssa Aida Faraone
Buonasera, la sua purtroppo è una condizione frequente, nella quale lei è diventata una vittima designata all'interno di un sistema "colloso", poco definito nei ruoli e nelle relazioni.
Sappia che i giochi molto probabilmente non cambieranno spontaneamente.
Le suggerirei di andare con ordine e di iniziare da una psicoterapia individuale per rinforzare la sua autostima in primis, e solo dopo,andare eventualmente verso un percorso di psicoterapia di coppia.
Sappia che is sistema madre-figlio si opporrà ad ogni suo cambiamento, per cui dovrà essere molto determinata e decisa nell'andare avanti.
Rimango a sua disposizione, dott.ssa Sandra Petralli.
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Salve, comprendo la sua sofferenza e mi rendo conto che deve essere difficile per lei vivere in un contesto quale ha descritto. Le consiglio di farsi aiutare da un esperto a fare chiarezza nei suoi vissuti e a rafforzare la sua autosma. Un collega potrebbe supportarla e darle gli strumenti per fronteggiare la sua difficile situazione in modo che lei soffra meno e che coloro che le stanno vicino imparino a rispettarla maggiormente. Un saluto
Cara Valentina, intanto grazie per aver condiviso qua la sua situazione.
E' difficile darle un consiglio e non è compito della figura dello psicologo. La sua situazione è difficile e sofferente.
Un percorso terapeutico potrebbe sicuramente esserle d'aiuto per comprendere meglio quali sono i suoi obiettivi e il modo per raggiungerli.
Dott.ssa Giada Valmonte
Gentile Valentina, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo.
Essendo che l'immagine che si ha di Sè è influenzata dall'approccio con altre persone, è normale che in tali circostanze, dopo aver letto parole e comportamenti da parte di suocera e marito, la sua autostima subisca un calo: le Sue emozioni e i suoi bisogni sono stati e sono, tutt'oggi, normali, mentre non lo sono state le reazioni dell'ambiente che la circonda. La deprivazione emotiva, come la mancanza di accudimento, di empatia da parte degli altri, o di fiducia, possono aver fatto sì che alcuni suoi bisogni fondamentali e legittimi siano stati compromessi e offuscati, come il bisogno di amore e di apprezzamento. Non demorda, se ha il desiderio di star meglio segua i propri bisogni, contatti un terapeuta: starà a lei decidere poi se continuare un ciclo di terapia o meno.
Resto a disposizione.per ulteriori domande.
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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