Buongiorno, sono un uomo di 56 anni che da circa un mese è stato "cancellato" dalla propria compagna

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Buongiorno, sono un uomo di 56 anni che da circa un mese è stato "cancellato" dalla propria compagna, poco più grande, con un messaggio WhatsApp di 3 righe dopo un anno di meraviglioso amore. Persona iper presente sia quando eravamo insieme, sia quando lei non c'era per gli innumerevoli e lunghi viaggi con la sua famiglia di origine. Il fatto di vivere solo è di averla avuta spesso lontana, soprattutto quando sono stato malato con covid e influenza australiana, o quando altre coppie chiedevano di conoscerla, mi ha fondamentalmente fatto sentire la solitudine e quindi e sorto un leggero distacco da lei, perché visto che non era neanche un anno che stavamo insieme, mi immaginavo che magari invece di fare 3 settimane fuori ci tenesse a stare un po' più con me magari riducendo un po' la durata della sua vacanza, cosa mai avvenuta. Questo suo pensare unicamente a se stessa non pregiudicava la sua costante e forte presenza affettiva, che risultava incredibilmente forte quando ci vedevamo, anche perché mi faceva sentire amato, ammirato ed esaltato oltremodo, e oltre alle attenzioni mi copriva di regali nonostante non avesse un impiego fisso, cosa che ho dovuto cercare di stoppare perché mi preoccupavo sotto l'aspetto economico, anche se tutto ciò mi faceva sentire importante. Ha fatto delle cose che nessuna donna aveva mai fatto per me, sentivo il suo amore sulla pelle, e quindi, forse anche per l'età, avevo la sensazione che fosse un rapporto duraturo che poteva anche accompagnarci negli anni. Ma il suo essere una donna senza troppe regole, senza un lavoro e soprattutto diretta a fare unicamente ciò che voleva e la faceva stare, probabilmente entrava un po' in contrasto con la mia routine da single separato da 3 anni, fatta di sveglia presto, lavoro, fare la spesa, cucinare, fare le pulizie, pensare soprattutto nel weekend a mia figlia quindicenne con tutte le sue esigenze. A fine estate aveva iniziato a dormire da me pur essendo libera tutto il giorno di fare ciò che più la faceva stare bene. Ma dopo un pochino di giorni mia figlia mi ha rappresentato piangendo il suo stato di malessere per la presenza in casa di una persona che conosceva, ma con cui non aveva un rapporto vero e proprio, per cui con il cuore in mano ho dovuto dire alla mia compagna che dovevamo evitare di stare insieme nei fine settimana, almeno finché lei è mia figlia non avessero fortificato il rapporto, dopodiché sarebbe stato compito mio fare in modo di iniziare la convivenza. Ovviamente questa cosa ha ferito la mia compagna, anche se non ha mai detto o fatto capire niente, e ha continuato ad essere la migliore compagna che un uomo può desiderare. Finché un mese fa, mi invia un messaggio dicendo che aveva capito di non essere pronta per un rapporto e che quindi non era il caso di proseguire. È stato come se un tram mi avesse travolto, una cosa impensabile per me visto che fino a 2 giorni prima ogni messaggio iniziava per Amoreee e finiva con baci e cuoricini. Comunque dopo averla vista per parlare mi ha detto che probabilmente non era innamorata come credeva, forse era un innamoramento di testa e non di cuore e che il mio leggero distacco e il fatto che l'inverno lo avrebbe dovuto trascorrere nella sua casa fredda o avrebbe dovuto andare a dormire dai genitori o amiche senza che secondo lei io non mi fossi preoccupato (pensando solo a mia figlia e non a lei) erano cose che non voleva affrontare sia perché aveva sofferto in passato sia perché non era innamorata nel modo che sarebbe stato giusto. L'interrogativo che mi torna sempre in mente è come può una persona che ha fatto cose folli per amore, che ogni biglietto che ti lasciava era impregnato d'amore, che non voleva altro che stare e dormire abbracciata per sentirsi bene, che viveva per esaltarti ogni istante, possa non aver esternato un malessere per poterlo risolvere, come possa non aver capito la difficoltà in cui mi sono trovato per il problema sollevato da mia figlia, e come non possa avere cercato insieme a me una soluzione per far passare qualche mese e poter stare insieme. Ma soprattutto come poterti dire dopo tutto ciò che abbiamo vissuto, dopo avermi fatto conoscere i suoi genitori e aver dormito a casa loro e guardandoti negli occhi, che forse non era innamorata e che sostanzialmente non hai contato niente in quell'anno. Più di qualcuno, tra cui un'amica psicologa, ha detto che dal mio racconto sembrerebbero genericamente dei tratti di una personalità borderline, che in effetti ho riconosciuto anche io sulla base di quanto letto su riviste mediche dopo quellipotesi. Siccome cercare di capire con chi sono stato mi aiuterebbe a darmi una mano nel distaccarmi da quella persona a cui ho voluto veramente bene, chiedo questo aiuto a chi possa darmelo. Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente quando un rapporto è in crisi o finisce le motivazioni possono essere molte e dipendere da molti fattori. Può aiutare, in parte, cercare di capire quale aspetto dell'altro può aver causato la rottura ma è bene sottolineare che in ogni relazione si è in due e ognuno ha il proprio ruolo. In Psicologia utilizziamo il termine 'colludere' per descrivere il legame interno alla coppia sostenuto dall'incontro di bisogni (affettivi, emotivi) che i partner cercano di colmare l'uno attraverso l'altro.
Le sarebbe certamente utile cercare un suo spazio d'ascolto in cui poter analizzare i vissuti, i sentimenti e le emozioni che la situazione con questa persona ha suscitato in lei.
Solo comprendendo quali aspetti la legano al partner in una relazione, che attualmente appare insoddisfacente, potrà fare chiarezza su di sè, sulla signora e sulla vostra relazione ricavandone una maggiore consapevolezza personale necessaria per rimettersi in gioco o comunque per ritrovare la serenità.
Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Giordano
Buongiorno, se ho ben capito sta chiedendo una possibile diagnosi per poter meglio accettare la situazione. Potrebbe cogliere l'occasione invece di approfondire la conoscenza di se stesso per superare questo blocco. Non è possibile fare una diagnosi a distanza ma nemmeno per interposta persona. Le motivazioni possono essere reali pur in presenza di un disturbo, ma la vera riflessione andrebbe fatta su di sè e sul fatto che potrebbe non aver voluto esaminare opportunamente la presenza di anomalie o incongruenze.
Gentile utente di mio dottore, molto probabilmente per elaborare il lutto dovuto alla fine di una relazione per lei così importante potrebbe esserle di aiuto un percorso psicoterapico, così che con il tempo potrà portarsi alle spalle quella che è stata una esperienza dalla quale ne ha ricavato moltissima sofferenza. Ci pensi, nel caso resto disponibile on-line ad accogliere la sua richiesta di aiuto. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Buon po erigono, comprendo il suo malessere di fronte ad un evento inaspettato. Sulle scelte altrui non è possibile intervenire ma cambiare il modo di approcciare agli eventi spiacevoli che la vita ci presenta potrebbe esserle di grande aiuto. Pertanto, in questa fase di perdita le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale per elaborare in modo funzionale.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Caro utente, grazie per la sua condivisione veramente interessante. La prima cosa che le consiglio è di non mettere o far mettere diagnosi senza che ci sia stata una valutazione di uno specialista. La seconda cosa riguarda l'evento che è successo con sua figlia, questo non per incolparla, ma la sua compagna potrebbe averla vissuta come una esclusione. Mi sembra di aver capito che sua figlia è un adolescente ed ha l'età per capire che un padre ha il diritto di rifarsi una storia d'amore. Questo è sicuramente un aspetto doloroso per lei, ma piano piano dovrà capire di mettere dei confini sani, senza per questo perdere l'amore di sua figlia. Infine e senza dire luoghi comuni, penso che le donne hanno bisogno di sentirsi amate e desiderate prima di ogni cosa, vogliono un segno d'amore. Non sappiamo però come ha vissuto questa rivalità con sua figlia la sua compagna.
Saluti
Paolo Lippi
Leggevo il suo scritto e non ho potuto evitare di pensare che dalle sue parole traspare un bisogno di sentirsi vivo e capito che non necessariamente l'altra persona può soddisfare. E i suoi bisogni, per quanto importanti, passano in secondo piano quando sembra sentire la necessità di rispondere immediatamente a una lecita difficoltà di sua figlia ad accettare la presenza di una persona per lei estranea, evitando di iniziare una convivenza con la sua ex compagna. In merito alla sua richiesta non è possibile fare diagnosi senza aver incontrato la persona, ma le dirò anche come la penso: la diagnosi di un disturbo non deve essere un etichetta ma un modo ulteriorie di comprendere la persona. Si è mai chiesto cosa cerca nelle sue relazioni, perché si sente, come in questo caso, rifiutato e non considerato? La sua compagna ha ammesso la difficoltà a vivere una relazione complessa con lei, forse bisogna considerare quale parte ha giocato in questa relazione da poco finita.
Gentile utente quando una storia finisce, per di più in modo repentino e inaspettato come è accaduto a lei, è comprensibile cercare delle risposte che diano un senso a ciò che apparentemente non ne ha. Come altri colleghi hanno scritto fare una diagnosi a distanza sulla signora non è possibile e non è detto che questa la allevierebbe dal lutto che sta attraversando. Molto più utile sarebbe cercare di capire le dinamiche uniche che tra voi si erano instaurate: a quali bisogni rispondevate reciprocamente; quali aspettative avevate; quali erano le difficoltà etc. Questo lavoro le permetterebbe di trovare il "suo" senso piuttosto che quello della signora ed aiutarla ad uscire da questo momento ma soprattutto ad essere più consapevole delle sue dinamiche nella prossima relazione. Per ogni chiarimento sono a sua disposizione. Dott Dario Mazzagatti
Gentile utente, il suo dolore per questa separazione è più che comprensibile. Sull'altro non è possibile intervenire, né tantomeno poter fare diagnosi basate solo su racconti di terzi. Quello che lei può fare, è iniziare un percorso psicoterapeutico per elaborare questo lutto e agire nel modo più funzionale, scoprendo anche se stesso e avere la miglior vita possibile.
Per qualsiasi cosa sono a sua disposizione. Dott.ssa Dafne Devetta
Salve, comprendo benissimo il suo stato d'animo e il suo sentimento di smarrimento per l'improvviso e inaspettato distacco. Tuttavia è impossibile darle una risposta seria unicamente col suo racconto. Tuttavia dovrebbe capire se le sue aspettative molto alte non abbiano in qualche modo fatto percepire l'altra persona e i suoi comportamenti come qualcosa e qualcuno che non era. Probabilmente un colloquio psicologico le consentirebbe di analizzare con più attenzione quanto accaduto e superare il difficile momento. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, credo che non si possa dare nessuna risposta certa sulla sua ex compagna. Quello che forse lei cerca è una risposta su di sé, sulla sua capacità di cogliere elementi che le sono sfuggiti. Per farlo occorre rasserenare il suo animo e analizzare i bisogni che vedeva soddisfatti in una donna che mostrava solo alcune parti di sé. Può cercare un supporto in qualche colloquio con uno psicologo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Credo che una terapia breve le possa chiarire il suo momento di difficoltà. Dr. Michele Scala
Gentile utente, non sarebbe possibile né professionale esprimere un parere sulla sua ex compagna, tantomeno ipotizzarne un possibile disturbo di personalità. Dal momento che ha fatto cenno ad influenze sulla vostra relazione da parte della famiglia di origine della sua ex compagna e di sua figlia, le consiglio di intraprendere una terapia sistemico-relazionale per approfondire il modo in cui affronta relazioni e distacchi, partendo proprio da quest’ultima dolorosa esperienza. Restando a disposizione, le faccio i miei auguri per il futuro. Dott.ssa Rosanna Benedetto
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Salve, comprendo la sua sofferenza per la fine della sua relazione. Quello che mi sento di suggerirle è rivolgersi uno psicoterapeuta, in uno spazio in cui possa elaborare il lutto legato alla fine di una relazione affettiva. Un cordiale saluto
Dott.ssa Lina Robertiello
Gentilissimo, è molto comprensibile lo smarrimento e il dolore che prova. Leggendo la sua lettera, nei passaggi in cui descrive come si sentiva amato da questa persona, sembra un po’ di stare in un mondo incantato. Detto in altri termini un po' "sopra le righe". Sua figlia, e una vita concreta fatta di lavoro, spesa, la riportano alla vita reale. La richiesta di sua figlia (un po' egoistica come quella degli adolescenti) ha messo in crisi quest'amore? Era così solido? Mi sento di dirle che gli amori che nascono in età matura risentono di una vita trascorsa, di un carattere consolidato. E hanno bisogno di sperimentazione, di confronto e non solo momenti magici e lunghe fughe. Piuttosto che interrogarsi sulla signora alla ricerca di una diagnosi, le consiglio di rivolgere l’attenzione a se stesso. Se è stato in grado di procurare effetti così belli sulla signora, questo è merito suo, ed è qualcosa che le appartiene e che potrà risperimentare, magari in una situazione più equilibrata, che tenga conto che è anche un padre di una figlia adolescente di cui si sta occupando. Se si sente “ a pezzi” potrebbe consultare uno/una psicoterapeuta ed elaborare i suoi vissuti, l’effetto “tornado” che questo rapporto ha avuto su di lei. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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