Buongiorno, sono un uomo di 46 anni senza problemi cardiaci o ipertensivi. A riposo normalmente ho
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Buongiorno,
sono un uomo di 46 anni senza problemi cardiaci o ipertensivi. A riposo normalmente ho una frequenza di 60-65 bpm.
Da poco più di un anno sono soggetto, con frequenza irregolare, a episodi di cardiopalmo, ossia percepisco il battito del cuore nel petto, in gola o nell’orecchio sinistro, in circostanze in cui non normalmente non accade. Distinguo una versione ‘calma’, in cui avverto una semplice vibrazione nel petto o nell’orecchio con bpm a 70-75 max, e una ‘agitata’, in cui la frequenza sale a 85-90 max. Non avverto aritmie.
In un anno ho effettuato due visite cardiologiche, due ECG, un Ecocolordoppler cardiaco e un’eco ai tronchi sovraortici. Non ho fatto l’holter, perché, trattandosi di episodi irregolari e imprevedibili, il mio medico dice che è difficile ‘centrarne’ uno durante l’esame; invece, ho una visita endocrinologica per escludere patologie neuro-endocrine. Tutti gli esami hanno avuto esito negativo.
Di conseguenza la diagnosi è: somatizzazione dell’ansia. Ipotesi plausibile, in quanto, oltre a essere un soggetto ansioso, gli ultimi quattro anni li ho vissuti in una condizione di stress e preoccupazione continui a causa di un periodo piuttosto difficile; condizione che, seppur risolta, ha lasciato strascichi.
Tuttavia, vi sono due particolari che non mi lasciano tranquillo, e che spero mi aiutiate a chiarire.
Il primo è che, nonostante gli esiti degli esami mi abbiano ampiamente rasserenato, gli episodi sono in aumento, in particolare quelli della versione ‘agitata’.
Il secondo è che tali episodi non sono minimamente correlati a momenti di stress o agitazione. Gli episodi ‘calmi’ si manifestano sempre dopo i pasti e in posizione seduta, mentre quelli ‘agitati’ sono legati a circostanze che fino a poco tempo fa non davano alcun problema, quali:
-se mi sveglio all’improvviso la notte, per qualsiasi motivo (in genere durano pochi minuti, ma talvolta seguitano con alti e bassi finché resto sdraiato, in particolare cambiando posizione);
-quando da seduto mi alzo in piedi (senza sintomi di ipotensione ortostatica);
-durante o dopo una doccia calda (senza altri sintomi);
-dopo il caffè, in particolare pomeriggio e sera;
-come effetto collaterale (mai manifestato prima) di farmaci già assunti in passato.
Ultimamente si sono verificati un paio di episodi anche durante l’attività fisica, in cui la normale tachicardia da sforzo è scesa intorno ai 90-100 bpm, ma lì è rimasta per circa una ventina di minuti.
In pratica, è come se il cuore fosse diventato più ‘sensibile’ a determinate situazioni e rispondesse con un’enfasi sproporzionata ad esse.
Allo scopo di affrontare serenamente la corretta terapia, chiedo dunque in questa sede se la manifestazione dei sintomi nelle suddette circostanze possa essere comunque ascrivibile a una somatizzazione frutto di un prolungato logorio nervoso, o se sia il caso di approfondire in altro ambito.
Grazie e cordiali saluti.
sono un uomo di 46 anni senza problemi cardiaci o ipertensivi. A riposo normalmente ho una frequenza di 60-65 bpm.
Da poco più di un anno sono soggetto, con frequenza irregolare, a episodi di cardiopalmo, ossia percepisco il battito del cuore nel petto, in gola o nell’orecchio sinistro, in circostanze in cui non normalmente non accade. Distinguo una versione ‘calma’, in cui avverto una semplice vibrazione nel petto o nell’orecchio con bpm a 70-75 max, e una ‘agitata’, in cui la frequenza sale a 85-90 max. Non avverto aritmie.
In un anno ho effettuato due visite cardiologiche, due ECG, un Ecocolordoppler cardiaco e un’eco ai tronchi sovraortici. Non ho fatto l’holter, perché, trattandosi di episodi irregolari e imprevedibili, il mio medico dice che è difficile ‘centrarne’ uno durante l’esame; invece, ho una visita endocrinologica per escludere patologie neuro-endocrine. Tutti gli esami hanno avuto esito negativo.
Di conseguenza la diagnosi è: somatizzazione dell’ansia. Ipotesi plausibile, in quanto, oltre a essere un soggetto ansioso, gli ultimi quattro anni li ho vissuti in una condizione di stress e preoccupazione continui a causa di un periodo piuttosto difficile; condizione che, seppur risolta, ha lasciato strascichi.
Tuttavia, vi sono due particolari che non mi lasciano tranquillo, e che spero mi aiutiate a chiarire.
Il primo è che, nonostante gli esiti degli esami mi abbiano ampiamente rasserenato, gli episodi sono in aumento, in particolare quelli della versione ‘agitata’.
Il secondo è che tali episodi non sono minimamente correlati a momenti di stress o agitazione. Gli episodi ‘calmi’ si manifestano sempre dopo i pasti e in posizione seduta, mentre quelli ‘agitati’ sono legati a circostanze che fino a poco tempo fa non davano alcun problema, quali:
-se mi sveglio all’improvviso la notte, per qualsiasi motivo (in genere durano pochi minuti, ma talvolta seguitano con alti e bassi finché resto sdraiato, in particolare cambiando posizione);
-quando da seduto mi alzo in piedi (senza sintomi di ipotensione ortostatica);
-durante o dopo una doccia calda (senza altri sintomi);
-dopo il caffè, in particolare pomeriggio e sera;
-come effetto collaterale (mai manifestato prima) di farmaci già assunti in passato.
Ultimamente si sono verificati un paio di episodi anche durante l’attività fisica, in cui la normale tachicardia da sforzo è scesa intorno ai 90-100 bpm, ma lì è rimasta per circa una ventina di minuti.
In pratica, è come se il cuore fosse diventato più ‘sensibile’ a determinate situazioni e rispondesse con un’enfasi sproporzionata ad esse.
Allo scopo di affrontare serenamente la corretta terapia, chiedo dunque in questa sede se la manifestazione dei sintomi nelle suddette circostanze possa essere comunque ascrivibile a una somatizzazione frutto di un prolungato logorio nervoso, o se sia il caso di approfondire in altro ambito.
Grazie e cordiali saluti.
Gentile utente,
Vista la persistenza dei sintomi sarei molto pragmatico, utilizzando una strategia di medicina di precisione.
Le consiglierei di sottoporsi ad un monitoraggio Holter prolungato, nello specifico con dispositivi esterni che oltre al lavoro di un ‘’semplice’’ Holter (durata limitata nel tempo del monitoraggio) possono funzionare anche da registratore di eventi (lei avrà un tastino sul dispositivo da azionare per registrare il ritmo proprio NEL MOMENTO in cui avverte il sintomo). Questi dispositivi, di cui vi sono diversi modelli in dotazione alle ASL od ai poliambulatori specialistici pubblici e/o privati, consentono monitoraggi lunghi fino a un mese, o anche oltre se necessario.
É chiaro che deve valutare con il suo cardiologo l’indicazione all’esame e l’effettiva disponibilità nella sua zona di residenza.
Ma diciamo che stante la situazione vale la pena questo tipo di approfondimento.
Lascerei in secondo piano ipotesi diagnostiche più fantasiose di natura ‘’ansiogena’’, somatizzante etc.
Se poi l’accertamento, come spero, darà esito negativo prenderemo in considerazione altre cause, tra cui quella del disturbo d’ansia.
Un caro saluto
FP
Vista la persistenza dei sintomi sarei molto pragmatico, utilizzando una strategia di medicina di precisione.
Le consiglierei di sottoporsi ad un monitoraggio Holter prolungato, nello specifico con dispositivi esterni che oltre al lavoro di un ‘’semplice’’ Holter (durata limitata nel tempo del monitoraggio) possono funzionare anche da registratore di eventi (lei avrà un tastino sul dispositivo da azionare per registrare il ritmo proprio NEL MOMENTO in cui avverte il sintomo). Questi dispositivi, di cui vi sono diversi modelli in dotazione alle ASL od ai poliambulatori specialistici pubblici e/o privati, consentono monitoraggi lunghi fino a un mese, o anche oltre se necessario.
É chiaro che deve valutare con il suo cardiologo l’indicazione all’esame e l’effettiva disponibilità nella sua zona di residenza.
Ma diciamo che stante la situazione vale la pena questo tipo di approfondimento.
Lascerei in secondo piano ipotesi diagnostiche più fantasiose di natura ‘’ansiogena’’, somatizzante etc.
Se poi l’accertamento, come spero, darà esito negativo prenderemo in considerazione altre cause, tra cui quella del disturbo d’ansia.
Un caro saluto
FP
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