Buongiorno sono un uomo di 37 anni senza alcuna patologia importante o allergie, Vivo all'estero e
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Buongiorno sono un uomo di 37 anni senza alcuna patologia importante o allergie,
Vivo all'estero e prima di arrivare qui, ho sofferto di tre attacchi di panico in aereoporto, il primo ha fatto si che perdessi il volo, e in accordo con il mio medico per i successivi mi ha prescritto diazepam in caso si ripresentasse il sintomo, e ovviamente si e' ripresentato, ho dovuto prendere per il primo attacco che dopo un ora e mezza mi ha calmato e fatto si che riuscissi a prendere il volo ma al secondo(scalo) dopo due ore dal primo si e' ripresentato ho preso altre e dopo un altra ora e mezza si e' placato e sono riuscito nuovamente a prendere il volo, ovviamente le ore prima che mi facesse effetto il diazepam e' stato veramente terribile non avevo piu' alcun controllo di me stesso ed ero in preda al panico,
ora devo rientrare in italia per motivi familiari urgenti e mi ritrovo da un paio di settimane in una situazione di attacchi di panico giornalieri e palpitazioni, sono stato anche in ospedale dopo un elettrocardiogramma a parer del dottore perfetto, mi sono state diagniosticate crisi d'ansia acute, spiegando la mia situazione mi hanno prescritto alprazolam da prendere in caso di neccessita' in aereoporto, sto cotinuando da una decina di giorni a prendere diazepam e la mattina e altre la sera prima di dormire(perche' nonostante meditazione fiori di bach non riesco a calmarmi), detto questo ovviamente piu' si avvicina il giorno della partenza piu' mi sento agitato e ansioso(sara' la classica paura della paura di)...
ora mi chiedo se il giorno in cui parto posso prendere diazepam un oretta e mezza prima di arrivare in aereoporto e se nel caso mi salisse lo stato d ansia sotto forma di attacco di panico, perche' e' quello che mi succede, all'occorrenza prendere anche alprazolam sublinguale?(possono essere presi entrambi nello stesso giorno o a distanza di qualche ora,sempre nel caso di crisi?)
quello che vorrei e' essere coperto durante il viaggio(parliamo di un viaggio di 5 ore) in modo da non perde l aereo e arrivare in italia.
ovviamente una volta in italia faro' di tutto in accordo con medici e psichiatri per riuscire a guarire da questo stato, non sto cercando un fai da te ma quando parlo con un medico sembra di parlare di un tabu' e mi liquidano nel minor tempo possibile dicendomi sempre di prenderli all occorrenza,
il problema e che gia' so che quel giorno sara' molto dura, percio' vorrei partire prevenuto e con le armi giuste per affrontare il viaggio senza necessariamente sentirmi male prima di prendere qualcosa.(anche perche' viaggio con mia moglie incinta e non vorrei dare tutto il carico del viaggio a lei)
grazie per l attenzione auguro a tutti una buona giornata.
Vivo all'estero e prima di arrivare qui, ho sofferto di tre attacchi di panico in aereoporto, il primo ha fatto si che perdessi il volo, e in accordo con il mio medico per i successivi mi ha prescritto diazepam in caso si ripresentasse il sintomo, e ovviamente si e' ripresentato, ho dovuto prendere per il primo attacco che dopo un ora e mezza mi ha calmato e fatto si che riuscissi a prendere il volo ma al secondo(scalo) dopo due ore dal primo si e' ripresentato ho preso altre e dopo un altra ora e mezza si e' placato e sono riuscito nuovamente a prendere il volo, ovviamente le ore prima che mi facesse effetto il diazepam e' stato veramente terribile non avevo piu' alcun controllo di me stesso ed ero in preda al panico,
ora devo rientrare in italia per motivi familiari urgenti e mi ritrovo da un paio di settimane in una situazione di attacchi di panico giornalieri e palpitazioni, sono stato anche in ospedale dopo un elettrocardiogramma a parer del dottore perfetto, mi sono state diagniosticate crisi d'ansia acute, spiegando la mia situazione mi hanno prescritto alprazolam da prendere in caso di neccessita' in aereoporto, sto cotinuando da una decina di giorni a prendere diazepam e la mattina e altre la sera prima di dormire(perche' nonostante meditazione fiori di bach non riesco a calmarmi), detto questo ovviamente piu' si avvicina il giorno della partenza piu' mi sento agitato e ansioso(sara' la classica paura della paura di)...
ora mi chiedo se il giorno in cui parto posso prendere diazepam un oretta e mezza prima di arrivare in aereoporto e se nel caso mi salisse lo stato d ansia sotto forma di attacco di panico, perche' e' quello che mi succede, all'occorrenza prendere anche alprazolam sublinguale?(possono essere presi entrambi nello stesso giorno o a distanza di qualche ora,sempre nel caso di crisi?)
quello che vorrei e' essere coperto durante il viaggio(parliamo di un viaggio di 5 ore) in modo da non perde l aereo e arrivare in italia.
ovviamente una volta in italia faro' di tutto in accordo con medici e psichiatri per riuscire a guarire da questo stato, non sto cercando un fai da te ma quando parlo con un medico sembra di parlare di un tabu' e mi liquidano nel minor tempo possibile dicendomi sempre di prenderli all occorrenza,
il problema e che gia' so che quel giorno sara' molto dura, percio' vorrei partire prevenuto e con le armi giuste per affrontare il viaggio senza necessariamente sentirmi male prima di prendere qualcosa.(anche perche' viaggio con mia moglie incinta e non vorrei dare tutto il carico del viaggio a lei)
grazie per l attenzione auguro a tutti una buona giornata.
Buongiorno, per quanto riguarda il come e quando prendere il medicinale è il medico che le deve dare indicazioni.
Per quanto riguarda la comprensione e la risoluzione del suo stato d'ansia è necessario iniziare una psicoterapia. Prima inizia e meglio è!
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Gentile Utente, comprendo lo stato di agitazione che sta vivendo in questo momento. Le consiglio di contattare un professionista per elaborare il significato che l'ansia ha per lei in questa fase della vita e imparare strategie per fronteggiarla in futuro.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sicuramente il farmaco può essere utile nel momento in cui si presenta il problema di ansia, certamente non può rappresentare la soluzione del problema, sarebbe utile cercare di capire che significato ha quest'ansia e trovare una soluzione a lungo termine che faccia in modo che il suo problema si risolva e non si ripresenti, per questo sarebbe utile contattare un professionista per parlarne. Se ci sono domande, resto a disposizione, saluti Dottoressa Sara Vassileva
Salve, il farmaco calma l'ansia ma non la risolve. E dietro all'ansia ci sta una serie di pensieri rigidi e disfunzionali che la fanno star male e riaprono le porte all'ansia. E' su questi che deve lavorare con l'aiuto di un professionista, assieme troverete le strategie migliori per affrontare il suo malessere. Va capito anche il significato che ha l'ansia in questo momento della sua vita. E può affiancare il tutto con l'uso di tecniche di respirazione e rilassamento muscolare che possono permettere una miglior gestione degli attacchi di panico.
Qualora lo desiderasse, resto a disposizione, anche online
I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
Qualora lo desiderasse, resto a disposizione, anche online
I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
Buongiorno,
alla domanda che pone può risponderle solo un medico, mi dispiace che non si senta da quelli che ha incontrato pienamente compreso, ma sono certa che troverà in tal senso un professionista che la faccia sentire ascoltato e accolto.
Credo che sia utile utilizzare il farmaco per riuscire a controllare lo stato d'ansia e il panico nel momento dell'urgenza, tuttavia, visto che mi sembra che questo sintomo la stia mettendo a dura prova, le consiglio di prendere in considerazione di contattare anche un professionista psicoterapeuta per valutare di intraprendere un percorso dove possa essere sostenuto e guidato nel comprendere meglio cosa le accada e se c'è qualcosa che il corpo stia cercando di comunicarle, ma che la mente non sta tenendo in considerazione (forse). In questo modo, insieme all'aiuto dei farmaci potrebbe liberarsi del sintomo, una volta compreso, e raggiungere un maggior benessere.
Cordialmente,
dott.ssa Cerruti
alla domanda che pone può risponderle solo un medico, mi dispiace che non si senta da quelli che ha incontrato pienamente compreso, ma sono certa che troverà in tal senso un professionista che la faccia sentire ascoltato e accolto.
Credo che sia utile utilizzare il farmaco per riuscire a controllare lo stato d'ansia e il panico nel momento dell'urgenza, tuttavia, visto che mi sembra che questo sintomo la stia mettendo a dura prova, le consiglio di prendere in considerazione di contattare anche un professionista psicoterapeuta per valutare di intraprendere un percorso dove possa essere sostenuto e guidato nel comprendere meglio cosa le accada e se c'è qualcosa che il corpo stia cercando di comunicarle, ma che la mente non sta tenendo in considerazione (forse). In questo modo, insieme all'aiuto dei farmaci potrebbe liberarsi del sintomo, una volta compreso, e raggiungere un maggior benessere.
Cordialmente,
dott.ssa Cerruti
Buongiorno,
il farmaco ha la funzione di sedare il più possibile il sintomo che si manifesta e che la mette a disagio ma non è risolutivo circa il legame causale che lo determina. Ci possono essere molte motivazioni alla base del disturbo d'ansia, pensieri che innescano la spirale della paura e degli attacchi di panico. Vale la pena poter ragionarci con uno specialista del settore. Non aspetterei troppo a rivolgersi ad uno psicologo.
Cordiali saluti L.M.
il farmaco ha la funzione di sedare il più possibile il sintomo che si manifesta e che la mette a disagio ma non è risolutivo circa il legame causale che lo determina. Ci possono essere molte motivazioni alla base del disturbo d'ansia, pensieri che innescano la spirale della paura e degli attacchi di panico. Vale la pena poter ragionarci con uno specialista del settore. Non aspetterei troppo a rivolgersi ad uno psicologo.
Cordiali saluti L.M.
Gentile utente,
Ai farmaci sarebbe opportuno accompagnare una terapia psicologica, proprio perchè gli attacchi di panico (come ogni aspetto della nostra persona) è il risultato dell'incontro della mente con il corpo. Contenere farmacologicamente la sintomatologia non è infatti sufficiente a estinguere il disturbo.
Cordiali saluti
Ai farmaci sarebbe opportuno accompagnare una terapia psicologica, proprio perchè gli attacchi di panico (come ogni aspetto della nostra persona) è il risultato dell'incontro della mente con il corpo. Contenere farmacologicamente la sintomatologia non è infatti sufficiente a estinguere il disturbo.
Cordiali saluti
Gentilissimo, grazie per averci contattato. Per gli psicofarmaci è sempre meglio contattare uno psichiatra il quale è maggiormente specializzato nel fornirle la terapia più corretta. Su questa piattaforma può trovare l'elenco in base alle sue esigenze. Come anticipato dai colleghi, oltre a un percorso farmacologico è meglio che lei intraprenda un percorso psicoterapeutico per aiutarla a gestire e comprendere il suo disagio che si manifesta con i sintomi di panico. Resto a disposizione, un caro saluto.
Gentile paziente,
quella dell’aereo è una paura molto diffusa.
La paura è un’emozione arcaica che non può essere frenata dalla ragione. La ragione di fronte alla paura soccombe poiché si innescano tutti i meccanismi fisiologici involontari sollecitati da questa emozione.
Gli antichi sumeri nelle tavole in pietra scrivevano “la paura evitata diventa panico, la paura guardata in faccia diventa coraggio”.
Chi come lei soffre di paura di volare tende a manifestare una eccessiva attenzione su di sé e sulle proprie reazioni neurofisiologiche già prima di allacciare le cinture. Questo controllo su di sè aumenta in genere appena l’aereo parte in velocità ed arriva al culmine quando le ruote si staccano da terra. Infatti cercare di controllare queste reazioni, cercando di calmarsi, di respirare piano, ecc… le rende ancora più acute. Questa reazione può generare un vero attacco di panico proprio come accaduto a lei in areoporto.
L’intervento efficace di Psicoterapia Breve Strategica blocca queste modalità disfunzionali di controllo grazie a compiti specifici ed attraverso l’uso di un linguaggio ipnotico e suggestivo in seduta. I compiti dati dal terapeuta verranno eseguiti dal paziente nel periodo precedente alla partenza del volo, durante l’arrivo in aeroporto, durante l’attesa al check-in, a bordo dell’aereo ed una volta atterrato il volo.
A disposizione,
anche on-line.
saluti
dr. Germi
quella dell’aereo è una paura molto diffusa.
La paura è un’emozione arcaica che non può essere frenata dalla ragione. La ragione di fronte alla paura soccombe poiché si innescano tutti i meccanismi fisiologici involontari sollecitati da questa emozione.
Gli antichi sumeri nelle tavole in pietra scrivevano “la paura evitata diventa panico, la paura guardata in faccia diventa coraggio”.
Chi come lei soffre di paura di volare tende a manifestare una eccessiva attenzione su di sé e sulle proprie reazioni neurofisiologiche già prima di allacciare le cinture. Questo controllo su di sè aumenta in genere appena l’aereo parte in velocità ed arriva al culmine quando le ruote si staccano da terra. Infatti cercare di controllare queste reazioni, cercando di calmarsi, di respirare piano, ecc… le rende ancora più acute. Questa reazione può generare un vero attacco di panico proprio come accaduto a lei in areoporto.
L’intervento efficace di Psicoterapia Breve Strategica blocca queste modalità disfunzionali di controllo grazie a compiti specifici ed attraverso l’uso di un linguaggio ipnotico e suggestivo in seduta. I compiti dati dal terapeuta verranno eseguiti dal paziente nel periodo precedente alla partenza del volo, durante l’arrivo in aeroporto, durante l’attesa al check-in, a bordo dell’aereo ed una volta atterrato il volo.
A disposizione,
anche on-line.
saluti
dr. Germi
Salve, in merito alla posologia del farmaco deve parlarne col medico che lo ha prescritto. Per gli attacchi di panico sembra che arrivino sempre in concomitanza di cambiamenti e variazioni importanti della routine e per questo motivo le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per valutare un eventuale percorso terapeutico. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, grazie anzitutto per aver qui condiviso...
Comprensibile la sua necessità di "essere coperto", specie durante gli spostamenti in aereo...
Non ci ha specificato il Paese estero nella quale vive: tenga conto del fatto che, il bias culturale spesso non aiuta molto nella comunicazione medico-paziente...
Ragion per cui, le consiglierei di poter (oltre al farmaco) prendere in considerazione l'idea di una psicoterapia con un terapeuta italiano (magari online).
Spesso, la paura, ha come risvolto della medaglia, il coraggio...
Un caro in bocca al lupo!
Dr Eliana Nola
Comprensibile la sua necessità di "essere coperto", specie durante gli spostamenti in aereo...
Non ci ha specificato il Paese estero nella quale vive: tenga conto del fatto che, il bias culturale spesso non aiuta molto nella comunicazione medico-paziente...
Ragion per cui, le consiglierei di poter (oltre al farmaco) prendere in considerazione l'idea di una psicoterapia con un terapeuta italiano (magari online).
Spesso, la paura, ha come risvolto della medaglia, il coraggio...
Un caro in bocca al lupo!
Dr Eliana Nola
Gentile utente,
Hai mai considerato la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per approfondire il motivo della comparsa degli attacchi di panico in questo particolare momento?
I farmaci possono dare un sollievo ai sintomi ma solo un percorso di psicoterapia può approfondire le cause di quello che le succede.
Se non ho capito male, si tratta inoltre di un momento molto importante della sua vita.
Saluti. Lavelli
Hai mai considerato la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per approfondire il motivo della comparsa degli attacchi di panico in questo particolare momento?
I farmaci possono dare un sollievo ai sintomi ma solo un percorso di psicoterapia può approfondire le cause di quello che le succede.
Se non ho capito male, si tratta inoltre di un momento molto importante della sua vita.
Saluti. Lavelli
Gentilissimo, per quanto concerne la posologia del farmaco che le è stato prescritto la invito a contattare il medico. Il consiglio che posso darle è di affiancare anche un percorso psicoterapeutico che la aiuterà a meglio comprendere e gestire l'attuale sofferenza.. Un caro saluto
Buongiorno, sono dispiaciuta per il forte disagio che sta provando. Certo, il farmaco è da prendere. Se possibile, sulle tempistiche e il dosaggio senta il suo medico curante, se di fiducia, oppure un collega psichiatra.
Per quanto riguarda gli attacchi di panico, si ricordi che il farmaco agisce sul sintomo e per affrontare il viaggio la aiuterà, ma per debellarli del tutto deve agire sulle loro cause con una buona psicoterapia. Sono disponibile a darle una mano in questo percorso, lavoro anche online.
Per quanto riguarda gli attacchi di panico, si ricordi che il farmaco agisce sul sintomo e per affrontare il viaggio la aiuterà, ma per debellarli del tutto deve agire sulle loro cause con una buona psicoterapia. Sono disponibile a darle una mano in questo percorso, lavoro anche online.
Salve, comprendo la sua apprensione e la necessità di informazioni precise rispetto all'assunzione di farmaci prima di volare. Come psicologi-psicoterapeuti non prescriviamo farmaci, lo possono fare medici e psichiatri. Dovrebbe parlare con il suo medico di riferimento, che la conosce e le ha già prescritto farmaci. Conviene non sentire più persone contemporaneamente, perchè ognuno ha la sua linea di pensiero. E tutto questo riguardava i sintomi. Per le cause, come tutti le hanno detto, occorre lavorare su un altro piano, quello psicologico. Da come ci ha descritto, l'evento scatenante è prendere l'aereo. Su quello si dovrebbe lavorare quando è a terra, con molto anticipo rispetto ad un viaggio aereo. Le faccio tanti auguri per tutto, volo, dolce attesa, cordialmente dott.ssa Silvia Ragni
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Caro Utente, innanzitutto la ringrazio per aver esposto qua il suo problema.
Per quanto riguarda la modalità di somministrazione del farmaco e il dosaggio la rimando al parere dei medici, mentre le consiglio vivamente di iniziare il prima possibile un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale dimostratosi l'approccio più efficace per questo tipo di situazione.
Dott.ssa Giada Valmonte
Per quanto riguarda la modalità di somministrazione del farmaco e il dosaggio la rimando al parere dei medici, mentre le consiglio vivamente di iniziare il prima possibile un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale dimostratosi l'approccio più efficace per questo tipo di situazione.
Dott.ssa Giada Valmonte
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