Buongiorno.. Sono un ragazzo di 27 anni e soffro di problemi del sonno. Prima mi capitava saltuari

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Buongiorno.. Sono un ragazzo di 27 anni e soffro di problemi del sonno.
Prima mi capitava saltuariamente e riuscivo a recuperare ore invece mi capita molto spesso dove i quali lo definisco periodo "acuto". Come se il mio corpo non riesce a staccare la spina e quindi conseguente rilassarsi e dormire bene. Vado a letto alle 23 circa e mi ritrovo con mille miglia pensieri in testa come se il cervello mi andasse in iperattività. E poi si concentra sul se riesco a dormire ecc ecc.. Poi dopo un po' mi arrabbio e non so cosa succede. A riesco ad addormentarmi dopo 1 ora. Dormo le mie 4 ore e dopo non riesco più ad riaddormentarmi poiché penso. Controllo il cellulare che ore sono e basta. Qualche volta riesco ad riaddormentarmi ma mi sveglio ogni 2 ore circa fino alle 7.30 l'ora abituale che dovrei svegliarmi. Ora per calmare questa sensazione che mi mette parecchio ansia e sono un tipo molto ansioso per natura, come posso curare questa problematica? In precedenza le mie 7/8 ore riuscivo a farle tranquillamente anche se avevo questi episodi ma di durata massima 1 giorno..
Buonasera. Probabilmente ci sono altri elementi sottostanti, piu profondi, a questi sintomi. Lei si descrive come una persona ansiosa, e occorrerebbe comprendere meglio la natura di questa ansia, così come il tentativo di controllo del sonno. Mi pare si stia incanalando in una spirale ossessiva/rimuginativa . Analizzi se le altre funzioni fisiologiche sono conservate oppure, come nelle auto, ci sono altre "spie accese".

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Buonasera. Lei ha descritto molto bene quello che le accade e in linea molto generale quello che si può dire è che l'insonnia è un segnale che ci indica che qualcosa dentro di noi, per qualche ragione, ci turba. Idem dicasi per l'ansia. Non è possibile, quindi, rispondere direttamente alla sua domanda (ovvero, come poter calmare la sensazione che le mette parecchia ansia) in base agli elementi che lei ha descritto, in quanto prima di tutto occorrerebbe arrivare a cogliere la causa, o le cause, della sua insonnia e della sua ansia. Non potendomi spingere molto oltre, mi limito a fornirle una semplice indicazione: dato che, come lei osservava, questo problema si era presentato anche in passato, sia pure in forma attenuata, potrebbe provare a porsi delle domande su di sè, iniziando per esempio a portare la sua attenzione su eventuali cambiamenti intervenuti nella sua vita di recente (nell'ambito della famiglia o delle relazioni sentimentali, o ancora del lavoro) o su possibili pressioni collegate a delicate decisioni da prendere o su tensioni connesse a probabili mutamenti di ruolo o posizione. Se le pare di rintracciare qualcosa, provi a domandarsi se possano avere avuto un ruolo nell'acuirsi della sua insonnia. Tornando anche alla sua domanda e al verbo che lei ha utilizzato (calmare), mi pare che non sia da trascurare anche il fatto che sembra esserci da parte sua una automatica risposta all'insonnia (e all'ansia che l'accompagna), ovvero il tentativo di governarla e farla scomparire al più presto. Questo da un lato è anche umanamente comprensibile per ovvi motivi, ma dall'altro rischia di innescare una spirale negativa tale da condurre solo ad un peggioramento dell'insonnia stessa, nel momento in cui lei avverte di non riuscire nel suo intento. Cambiando prospettiva, invece, l'insonnia e l'ansia sarebbero da "ascoltare" in quanto potrebbero essere preziosi alleati in grado di spalancare la strada alla comprensione di ciò che le determina.
Descrive dettagliatamente un problema molto comune e spesso invalidante. Secondo il più recente Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali(DSM 5) l'insonnia è il disturbo più diffuso; include diversi sintomi e l 'alterazione del sonno risulta fonte di disagio significativo, tanto da compromettere le normali abitudini di vita. Non riuscire a riposare bene ha effetti negativi sulla memoria, l 'umore,l'attenzione ecc... naturalmente per poter fare una diagnosi precisa , nel suo caso, si dovrebbero fare altre indagini. Ma andando oltre il lato diagnostico, comprendo molto bene la sua preoccupazione legata a questa sintomatologia.
La inviterai a riflettere sull'esordio dell' episodio più recente...l insonnia 'parla' di difficoltà, di tensioni; riuscire ad individuare la catena motivazionale potrebbe aiutarLa nella remissione della sintomatologia. Resto disponibile per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Cordialmente.
Buongiorno,
sembrerebbe che l'insonnia sia una conseguenza diretta dell'ansia. Oltre che a riflettere sui motivi che la portano ad essere in ansia, le consiglio di concentrarsi sulla fase che precede l'addormentamento. E' importante che lei trovi un modo per staccare la sua mente dalla fase di veglia: cerchi di bloccare i pensieri ansiosi (a volte può essere utile urlare nella propria mente la parola BASTA) magari immergendosi in ricordi piacevoli o immaginando situazioni positive future. Cerchi insomma di trovare una stratagemma che possa funzionare nello stesso modo in cui funziona la favola per i bambini.
Buonasera. Lei parla di un disturbo già esistente, acutizzatosi solo recentemente. Sarebbe interessante e utile capire cos'altro è accaduto. Parla di pensieri che non le permettono di “staccare la spina” , proprio questo meccanismo ossessivo dei pensieri andrebbe approfondito. Un sonno efficace è fondamentale quale modulatore dell'equilibrio psicosomatico, per cui sarebbe opportuno non trascinare il problema e andare da un professionista.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Cordialmente, Daniela Russo.
Salve, mi sto chiedendo se ci sono stati più eventi insieme difficili da gestire e che la fanno preoccupare.
Se così fosse ha probabilmente accumulato stress. E' effettivamente difficile addormentarsi in questa situazione. Concentrarsi poi sul non riuscire a dormire le procura altro stress. E' come se non riuscisse a lasciarsi andare.
Chieda aiuto, si rivolga ad uno psicoterapeuta. gli incontri possono esserle utili per imparare a gestire in modo diverso il periodo così "acuto" (come lei lo definisce) che sta vivendo.
Un saluto
Buongiorno,oltre a ricercare l'origine dei suoi problemi,disagi,che si manifestano con una alterazione del ritmo sonno-veglia e la invito al più presto per questo a rivolgersi a uno specialista ,mi sembra opportuno farle notare che il risveglio notturno,probabilmente in fase rem del sonno non le consenta un adeguato riposo .Durante le fasi rem si ottiene il massimo del rilssamento e della possibilità di una adeguata elaborazioni dei vissuti odierni .Questa potrebbe essere una determinante della difficoltà a svincolarsi dalla sua esigenza impellente a pensare ossessivamente senza mai venirne a capo.Infine potrebbe aver bisogno della prescrizione di un leggero ansiolitico accompagnato ovviamente a un mirato colloquio psicologico di sostegno in questa fase della sua vita.Cordiali saluti.Dott.sss Maria Luisa Tosi
Buongiorno, anche io, come gli altri miei colleghi sottolineavano, concordo con il dire che una forte ansia non aiuta il naturale andamento del sonno, ne’ in una fase iniziale - nell’addormentarsi quindi - ne’ durante il sonno stesso.
La sua descrizione, molto accurata, di come si manifesta la sua difficolta’ mi lascia anche pensare ad una troppo accentuata voglia di controllare qualcosa che in realtà’ ha un andamento naturale. Spesso mi capita di riflette su una frase a tal proposito: il nostro corpo, che di per se e’ una “macchina” perfettamente oliata, sa molto meglio di noi come si fa (tutto in generale). Cercare di capire, controllare, spiegare, a discapito del sentire e vivere, toglie parecchio, invece che aggiungere. Per ora queste sono solamente parole, e mi rendo conto, che poi riuscire a farle diventare “pratica” e’ ben difficile.
Oltre a questa riflessione ritengo anche molto importante dare il giusto valore alla preparazione per andare a dormire. A partire dal cibo (cenare con cibi non troppo pesanti, poveri di grassi e di zuccheri aiutano il corpo al rilassamento). Adottare piccoli accorgimenti e “rituali” possono aiutarci a lasciare andare gradualmente parte di quel controllo e di quella ansia che ci impediscono di addormentarci. Potrebbe ad esempio posticipare di poco l’ora in cui andare a dormire e nel frattempo occupare le ore prima di addormentarsi con attività’ molto calme (lettura di un libro, vedere un film - no horror o film adrenalinici - bere una tisana - possibilmente senza zucchero che sveglia - fare un bagno caldo - no giochi - play station, xbox, etc).
Si ricordi che inoltre che dopo un periodo di insonnia e’ necessario riabituare il corpo ad un normale ritmo sonno\veglia proprio come un vero allenamento, e quindi disfunzionale viversi la frustrazione del "non riuscire" dopo uno o due giorni di "buone prassi". Le auguro un buon proseguimento.
Federica
Buongiorno. L'insonnia, che è il sintomo che la affligge,per essere "curata" deve innanzitutto esseeee compresa . Quando è insorta ? È accaduto un episodio scatenante ? In che periodo di vita si trova?
Probabilmente L insonnia si verifica in concomitanza ad eventi stressogeni o alla presenza di pensieri ansiosi o tristi.
Un colloquio psicologico potrebbe aiutarla per comprendere le radici della sua insonnia e sconfiggerla .
Saluti!
Buongiorno, mi sembra che la sua condizione di sonno manifesti da tempo una sofferenza. Descrive l’accentuarsi della alterazione del sonno in periodi acuti e si descrive ansioso. Proverei oltre che a stare nella descrizione di ciò che le accade a pensare a un aiuto Psicoterapeutico per conoscere la sua ansia e i motivi, le situazioni che determinano gli stati acuti, o meglio l’insonnia.
Buona giornata
Elisabetta Ciaccia
Buongiorno, l'insonnia è sicuramente un sintomo che vuole farla focalizzare su qualcosa che la preoccupa, cosa sta succedendo in questo periodo della sua vita? Che pensieri le vengono che non la fanno dormire? Potrebbe provare ad aiutarsi con qualche integratore naturale per vedere se interrompendo il circolo vizioso in cui è riesce a riprendere il normale ritmo sonno- veglia, le sconsiglio di controllare il cellulare perchè questo la attiva ancora di più. Se non dovesse risolvere così può pensare di rivolgersi ad uno specialista ed anche ad uno psicoterapeuta per capire se questa insonnia la sta mettendo in contatto con qualcosa che non ha elaborato in autonomia. Per ulteriori chiarimenti resto a sua disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Laura Benvenuto
Salve.Lei descrive un problema che nel tempo per lei sta diventando sempre più ingestibile. Il problema sottostante al disturbo del sonno probabilmente le sta "comunicando " che è arrivato il tempo di affrontarlo, con l'ansia che ne consegue.
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta. Non indugi.
Cordiali Saluti.
Dottor Grilli
Salve, dalla sua lettera non ci descrive niente su di sè, quando è iniziato il primo periodo di insonnia, cosa le stava succedendo nella sua vita in quel periodo. In seguito la sua ansia è aumentata e di conseguenza è peggiorata anche la sua insonnia. Cosa succede nella sua vita per essere così ansioso, sarebbe bene che lei facesse un lavoro psicologico su di sè, per capire qual'è la matrice della sua ansia, inoltre potrebbe farsi prescrivere un ansiolitico per farsi aiutare inizialmente mentre procede la sua terapia che l'aiuterà sicuramente a conoscersi di più, sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente, il ciclo che descrive è piuttosto comune e noto. La modalità per risolvere il problema di caratterizza per un intreccio di azioni volte da un lato a ridurre le interferenze ambientali e aumentare il comportamento consapevole di igiene del sonno, dall'altra ad agire sulle cause dell'insonnia (ovvero dei pensieri che Le impediscono di prendere sonno e dell'ansia che li accompagna). Per il primo obiettivo è necessario: spegnere i dispositivi elettronici (e ridurne l'uso prima di andare a dormire); assumere infusi/tisane rilassanti un paio di ore prima di dormire (non a ridosso, per evitare di svegliarsi per urinare); non assumere caffè dopo le ore 18; non fare attività fisica prima di dormire; rendere la stanza da letto confortevole e adatta al sonno (no luci, stimoli sonori, letto adatto); attendere 2-3 ore dopo la cena per coricarsi; effettuare sedute di auto-rilassamento prima di dormire. Questi accorgimenti sono standard e permettono, in assenza di ansia e pensieri intrusivi, di migliorare la situazione anche da soli. Dato che Lei riporta però questo tipo di sintomatologia, ad essi va associata una consultazione psicologica volta a individuare i motivi dell'ansia, nello specifico della Sua storia di vita e dei Suoi modi di emozionarsi e di essere nel mondo. Risolvere tale attivazione ansiosa consente di evitare il circolo che La porta prima a non dormire, poi ad arrabbiarsi e ad aumentare l'arousal ansioso e la preoccupazione che a loro volta impediscono ogni ripresa del sonno. Contatti uno psicoterapeuta nella Sua zona: scoprirà che questa ansia, forse per Lei apparentemente priva di agganci con quanto le accade, ha in realtà motivi ben definiti e soprattutto, possibilità di essere risolta con impegno e motivazione. In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Buongiorno, dovrebbe provare a chiedere una consulenza psicologica per comprendere meglio la sua situazione e che tipo di percorso intraprendere.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Buonasera,
non è possibile fare una diagnosi leggendo la sua sintomatologia, che probabilmente si è acuita con il periodo così difficile che stiamo attraversando.
Penso potrebbe giovare al suo sonno dedicare qualche minuto al giorno al training autonomo. Generalmente "riprogramma" il corpo e la mente, aiutando anche il sonno. Il tutto affiancato a un buon lavoro terapeutico di ricerca e trasformazione. In bocca al lupo!
Salve,
deve farsi aiutare da uno psicoterapeuta, in modo da capire cosa c'è dietro l'ansia ed imparare a gestirla anche attraverso tecniche di rilassamento, come il training autogeno, che rappresenta un aiuto anche per l'insonnia.
Saluti.
Ansia e insonnia spesso sono una la conseguenza dell'altra. Difficile addormentarsi quando non si riesce a "staccare la spina" e in questi casi ogni sforzo sembra vano. Una consulenza con uno psicologo può essere utile per capire l'origine delle sue ansie e trovare le giuste modalità per addormentarsi.
Un cordiale saluto
Salve, sono d'accordo con la mia collega, ansia e insonnia sono fortemente correlate tra di loro.
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, per fare un po' di chiarezza.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente, la sintomatologia che descrive sembra essere la manifestazione esterna di una condizione di sofferenza più profonda. Sarebbe utile comprendere il circolo vizioso sottostante probabilmente alla sua insonnia: delle evenienze della sua vita la rendono ansioso, l’ansia la attiva e genera l’Insonnia, l’impossibilità di dormire le determina uno stato di fastidio e rabbia, ciò aumenta l’ansia e l’irritabilità e tale stato di stress psicofisico aumenta la sua percezione globale di disagio.
Sarebbe importante spezzare tale circuito per recuperare una condizione di maggiore benessere psicofisico.
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo.
Buongiorno, queste sue difficoltà potrebbero avere origine da qualche esperienza vissuta precedentemente. Andrebbero approfondite meglio.
Le consiglio un professionista con la quale confidarsi.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, dalla sua descrizione si potrebbe evincere un vissuto di ansia/ruminazione, con conseguente attivazione comportamentale, che le impedisce di dormire. Per comprendere meglio la sua situazione sarebbe opportuno fare un'analisi più approfondita dei sintomi e delle possibili cause.
Le consiglio di contattare uno psicologo/psicoterapeuta, specializzato in disturbi d'ansia.

Saluti,
Dott.ssa Lucia V. Zito
Buongiorno, sarebbe riduttivo rispondere con un commento ad una situazione che in realtà meriterebbe di essere approfondita attraverso dei colloqui, per poter comprendere al meglio i suoi stati emotivi e successivamente suggerirle delle tecniche. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo. Saluti, Dott.ssa Elisa Mariarita Catania
Salve, lei appare descrivere una situazione piuttosto tipica che si viene a strutturare quando si inizia a soffrire di insonnia, e che va affrontata in prima battuta cercando di regolarizzare ove possibile tutti i cicli sonno-veglia, che al momento appaiono significativamente alterati. Le suggerisco, come evidenziato anche nelle linee guida internazionali, una terapia cognitivo comportamentale specifica per l'insonnia. E' relativamente breve, e l'efficacia è dimostrata da molteplici studi. In seconda battuta, se lo vorrà, potrà valutare di proseguire la terapia per definire ed affrontare tutti quei processi sottostanti che possono alimentare quell'ansia "di natura" di cui accenna nella sua domanda. Un saluto.
Buonasera, le suggerisco di approfondire meglio con una psicoterapia il significato dei sintomi che riporta. Da quello che lei descrive si evince che il suo corpo è in allarme, in iperattivazione per cui fa farica a riposare. Il corpo ci parla attraverso i suoi sintomi i quali, non sono altro che il modo che esso ha per comunicarci di riportare l'attenzione su di noi, su aspetti che probabilmente devono essere visti e elaborati.
Un caro saluto
Buonasera, sicuramente riporta un disagio piuttosto importante e significativo.
Il suo corpo le sta comunicando qualcosa, ha mai pensato di iniziare un percorso con uno/una psicologa? Potrebbe aiutarla a dare un significato alla sua sofferenza.
Cordiali saluti,
Alessandra Barbera
Gentile utente, comprendo e accolgo il suo disagio.
Di solito l'ansia è l'insonnia sono correlati , ma se essa nell'ultimo periodo ha determinato delle fasi di acutizzazione , dimostra che ci sono stati , evidentemente, eventi che hanno fatto sì che si presentasse in maniera così invalidante.
Ci sono sicuramente ragioni molto più profonde e radicate che meriterebbero un'accurato approfondimento; per questo le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che le darà il giusto supporto e sostegno in questo momento di difficoltà.
Potrebbero aiutarla delle sedute di ipnosi.
Resto a disposizione per un incontro , chiarimenti o semplici domande che vorrà sottopormi.
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo
Probabilmente il suo corpo non riesce a staccare la spina perché ha pensieri, lavori e riflessioni importanti e il tempo è prezioso e tali "cose" importanti richiedono tempo e sono rilevanti e il sonno può aspettare. Prima finisca di fare le cose importanti che il suo corpo richiede e poi si conceda del sonno, ma a patto che abbia svolto le cose per cui il suo corpo ritiene che non si possa staccare la spina per una pausa.
Buonasera. Lei descrive l'acutizzarsi di una problematica, quale l'insonnia, che però rappresenta una costante nella sua vita. Per la "cura della problematica" da lei richiesta è necessaria un'attenta valutazione al fine d'individuare ciò che sta a monte all'emergere del disturbo. Provi intanto a riflettere se, negli ultimi tempi, ci sono stati dei cambiamenti significativi nei vari contesti di vita e nella sua sfera affettiva e relazionale. S'interroghi anche sulla pervasività dei pensieri che l'affliggono nelle ore notturne e che le impediscono il mantenimento del regolare ritmo sonno-veglia: di che tipologia di pensieri si tratta? Il fatto che lei si definisca "ansioso per natura" mi porta ad ipotizzare che ci siano delle radici profonde da indagare e che l'episodio scatenante costituisca un campanello d'allarme di una problematica più arcaica. Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo? Potrebbe aiutarla a fare chiarezza.
Saluti, Dott.ssa Laura Raciti
Buonasera, i problemi del sonno spesso sono come un segnale di allarme che qualcosa dentro di noi va approfondita. Posso consigliarle di fare un primo colloquio con uno psicologo e magari iniziare un percorso =)
Gentile utente, spesso sintomi come l'insonnia, risvegli precoci o difficoltà nell'addormentamento sono legati ad un disturbo d'ansia. Lei stesso si è definito una persona ansiosa; probabilmente il peggioramento della problematica legata al sonno che sta riscontrando in questo periodo è legato ad un aumento dei livelli di ansia. Per comprendere meglio cosa sta accadendo in lei e quali sono le difficoltà che stanno alla base dell'insonnia le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Buon pomeriggio, da una prima lettura mi sembra di capire che ci sono difficoltà a gestire alcuni suoi stati emotivi che interferiscono con il sonno, occorrerebbe innanzitutto uno spazio individuale per approfondire questo suo stato di "tensione" dando ascolto alle sue emozioni ed eventuali preoccupazioni per poi applicare delle tecniche di rilassamento corporeo.
Buongiorno,
il sonno è il termometro del nostro stato di salute e le difficoltà possono essere legate ad uno stato emotivo di sofferenza.
Spesso quando capita di avere molti pensieri e il non riuscire a sganciarsi da essi può mantenere il disturbo. Probabilmente ci sono delle preoccupazioni che la portano a pensare molto.
Se si definisce ansioso è probabile che questa ansia sia presente anche nel resto della giornata.
il mio suggerimento è quello di rivolgersi ad un professionista per svolgere un percorso psicologico per esplorare meglio sia il problema del sonno che l'ansia. Tipicamente tecniche di rilassamento e mindfulness possono generare giovamento per la sua situazione.
Cordiali saluti, dott. Simone Feriti
Gentile utente, comprendo la sua preoccupazione.
Dal suo racconto emergono dei dettagli interessanti: ha notato dei periodi cosiddetti "acuti" in cui non riesce a recuperare le ore di sonno saltate, e altri "saltuari" in cui le risulta più semplice il recupero. Tipicamente, le situazioni di insonnia sono legate a stress e/o ansia e/o depressione, o altri disturbi psicologici o psichiatrici, o fisiologici.
Le suggerisco pertanto di associare a delle sedute psicologiche, il cambiamento di alcune sue abitudini:
- Abolire i sonnellini diurni e regolarizzare gli orari di sonno.
- Estinguere i comportamenti disadattavi: non assumere sostanze stimolanti (nicotina, caffeina o zuccheri) o deprimenti il sistema nervoso (alcol) prima di andare a letto.
- Adottare comportamenti compatibili con il sonno (p.e. fare attività fisica regolare) e introdurre miglioramenti nell’ambiente di sonno.
Inoltre, le consiglio di assumere integratori di melatonina un ormone che in condizioni standard viene naturalmente prodotto dalla ghiandola pineale per mantenere e stabilire il giusto equilibrio tra sonno e veglia.
Cordiali saluti, Dott.ssa Manuela Munafò
Gentilissimo utente, è comprensibile che le problematiche legate al sonno possano generare frustrazione e ansia, specialmente quando sembrano ripetersi con maggiore frequenza. Da una prospettiva psicologica sistemico-relazionale, possiamo considerare diversi fattori che potrebbero contribuire alla tua situazione attuale.
Prima di tutto, il sonno è un processo profondamente interconnesso con il nostro stato emotivo e relazionale. È importante riflettere su eventi recenti o cambiamenti nella tua vita che potrebbero aver influito sul tuo livello di stress e sulla tua qualità del sonno. Hai vissuto situazioni di tensione, cambiamenti significativi o relazioni difficili che potrebbero aver attivato la tua ansia? Il tuo sonno potrebbe essere una manifestazione di reazioni emotive a queste esperienze.
In secondo luogo, la spirale di pensieri che sperimenti quando vai a letto è un fenomeno comune: la mente, nel tentativo di elaborare emozioni e preoccupazioni, può attivarsi in modo eccessivo. È utile sviluppare strategie per "disattivare" questa iperattività mentale. Potresti provare a scrivere un diario prima di andare a letto. Annotare i tuoi pensieri e preoccupazioni può aiutarti a liberarli dalla mente, riducendo l'ansia associata al sonno.
Inoltre, l'importanza delle routine è fondamentale nella regolazione del sonno. Cerca di stabilire una routine serale che favorisca il rilassamento, come pratiche di mindfulness, meditazione o esercizi di respirazione. Queste tecniche possono aiutarti a riconnetterti con il tuo corpo e promuovere un ambiente mentale più calmo prima di coricarti.
Infine, la dimensione relazionale può svolgere un ruolo importante. Parla della tua esperienza con persone vicine a te; questo può aiutarti a sentirti supportato e compreso. Se la tua ansia persiste, non escluderei l'idea di consultare un professionista della salute mentale, che possa aiutarti a esplorare ulteriormente le radici della tua ansia e a sviluppare strategie efficaci per affrontare i problemi del sonno.
Ricorda che ogni percorso è unico e avrai bisogno del tempo e dell'attenzione necessari per trovare ciò che funziona meglio per te. Buona fortuna! Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Salve, è ragionevole ipotizzare che la sua sensazione di angoscia sia correlata ad elementi che prescindono il sonno di per sé, ma che personalmente accosterei più all'"ansia" di cui parla. Le difficoltà nel dormire sarebbero la conseguenza, il sintomo, di qualcosa di più profondo; sarebbe anche interessante comprendere se sono presenti sogni in questo sonno alternato o anche solo frammenti di essi. Ma anche qualora lei non sognasse potrebbe essere indicativo di una possibile sensazione di ansia (o forse angoscia, si potrebbe ipotizzare) legata a qualcosa che esula l'esclusivo atto del dormire, affondando le proprie radici in aspetti che magari l'aiuterebbe comprendere. Il suggerimento che le do è dunque di provare ad approfondire questi aspetti, poiché mi sembra di capire che costituiscono fonti stressogene in grado di condizionarle la qualità di vita oltre che del sonno. Se dovesse scegliere di avviare un percorso sappia che può trovare in me completa disponibilità.

Dott. Gabriele M. Russo
Salve. Grazie per aver condiviso il suo vissuto. Sicuramente non sarà semplice per lei.
Ciò che posso consigliarle è iniziare un percorso di psicoterapia, con l’obiettivo di lenire i suoi stati di ansia. Lavorare con un terapeuta potrà essere utile al fine di lavorare sui suoi pensieri e sul suo rimuginio.
Un piccolo spunto che mi sento di darle è quello di alzarsi non appena nota che non riesce a prendere sonno: distrarsi può interrompere il ciclo di pensieri che la attanagliano.
Tuttavia è fondamentale lavorare con un terapeuta per comprendere come gestire i suoi pensieri.
Tanti auguri!
Mi dispiace che stia vivendo questa difficoltà; l’insonnia, specie se associata a stati d’ansia, può davvero influire sul benessere generale. Da come descrive la situazione, sembra che i suoi pensieri siano diventati un ostacolo al riposo e che stiano innescando un circolo vizioso tra ansia e difficoltà a dormire. Il consiglio è di creare un rituale serale, evitare di giudicare negativamente la propria capacità di dormire e introdurre tecniche che le permettano di interrompere il flusso di pensieri. Ricordi che il miglioramento del sonno può richiedere un po’ di tempo, e avere pazienza con se stesso è fondamentale per vedere dei cambiamenti positivi.

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