Buongiorno sono un ragazzo di 24 anni, sono sempre stato uno sportivo, all’età di 17 anni durante un

17 risposte
Buongiorno sono un ragazzo di 24 anni, sono sempre stato uno sportivo, all’età di 17 anni durante una partita di calcetto ho avuto un attacco di panico ( iper ventilazione, tremori,
Sensazione di morire ) che mi ha portato fino ad oggi a convivere male con lo sport, da quell’episodio ho iniziato a praticare sempre meno attività per paura che si presentasse, fino a quando ho completamente ogni tipo di attività fisica ( dal 2022 circa ). Ho effettuato visite sia per cuore e polmoni ma non hanno trovato niente di anomalo. Nel 2021 avevo ripreso con palestra e sala pesi, evitando qualsiasi forma aerobica. Chiedo aiuto qui perché non so più come affrontare questa situazione.. che fare? grazie a chiunque mi guiderà a una possibile soluzione.
Gentile utente, dalle sue parole sembra essersi innescato un circolo vizioso tipico delle sintomatologie ansiose. La sua paura di poter riavere un attacco di panico nel tempo l'ha portata ad un evitamento sempre più sistematico dell'attività sportiva. Ciò che mi sento di suggerirle è la possibilità di valutare un percorso psicologico che la possa aiutare a riprendere contatto con ciò che oggi la spaventa, analizzando i suoi vissuti precedenti, i pensieri e le emozioni correlate. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Gentile 24enne, sarebbe opportuno affrontare il problema, anzichè evitarlo, come sta facendo da molti anni. Per questo la psicoterapia la può aiutare ad entrare meglio nel suo mondo interiore per collegare i suoi pensieri con le sue emozioni, con quanto succede a livello corporeo. Più procrastina l'affrontarlo, più sarà complesso uscirne, pertanto le direi di affidarsi ad un terapeuta che la può aiutare. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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gentilissimo,
vista la sua giovane età e il suo ottimo stato di salute mi permetto di suggerirle un percorso psicologico (viste le sintomatologie legate all'ansia), proprio per cercare di ri-appropriarsi della sua vita e delle sue passioni.
si ricordi: "la prigione è nella tua mente, la chiave nella tua tasca..."
resto a disposizione, anche online.
dott.ssa Teresa Colaiacovo
Caro ragazzo, escluse le cause fisiche, gli attacchi di panico sono spesso il tentativo di controllare vissuti ed emozioni poco compresi dalla persona stessa. Sarebbe opportuno capire quali sono stati in quell'episodio a 17 anni e quali sono oggi. Di conseguenza può essere utile parlarne con psicologo o psicologa e farsi aiutare in questa comprensione.
Gentile utente, buongiorno. Si è mai rivolto ad uno psicoterapeuta per indagare la natura della sintomatologia? avendo tramite controlli medici già escluso le cause organiche, una delle vie percorribili potrebbe essere una consultazione con uno psicologo psicoterapeuta per valutare eventuali cause psicologiche. Un caro saluto e un augurio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, ritengo che il suo racconto che riguarda esclusivamente il sintomo vada integrato con altri aspetti della sua vita sociale, emotiva, affettiva, con la consapevolezza dei suoi bisogni profondi e dei suoi valori.
Il sintomo ansioso è spesso la manifestazione di qualche disagio interiore: un desiderio dimenticato, un turbamento emotivo, un conflitto interiore e/o relazionale.
Mi associo quindi ai colleghi che le hanno consigliato un consulto con uno psicoterapeuta.
In bocca al lupo.
Un caro saluto.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. L'attacco di panico è un evento fortemente traumatico, invalidante, a cui si accompagnano stati emozionali intensi che lasciano tracce mnemoniche. A questo si lega la paura che possa succedere nuovamente. Dal suo racconto si escludono eventuali patologie di natura organica, quindi sarebbe auspicabile un consulto con un terapeuta che la aiuti ad individuare il percorso più adatto alla risoluzione del suo disagio.
Dott.ssa Laura Pia Altieri
La sua condizione rappresenta un esempio di come un attacco di panico, una manifestazione di ansia acuta, inaspettata e di rapida risoluzione in cui si manifesta un improvviso senso di pericolo con imponenti sintomi somatici, possa portare a comportamenti disadattavi di difesa ( evitamento delle attività legate allo sport). Grazie all'approccio terapeutico EMDR si lavora sull' episodio dell'attacco di panico peggiore al fine di desensibilizzare il suo ricordo e riprendere le proprie attività neutralizzando le reazioni. Via via che emergono nuovi contenuti lavoreremo sui ricordi di alcune esperienze che possono aver contribuito all'insorgenza del disturbo.
Da quanto racconta, l'attacco di panico è stato "gestito" con l'evitamento mano a mano progressivo e totale dell'attività sportiva specifica. Probabilmente è rimasto molto provato da quell'episodio durante la partita e si difende in questo modo, che però non è la soluzione migliore per Lei. Valuti di iniziare un percorso psicoterapeutico con un professionista che si occupa di questo tema, in modo tale da dare un senso a quello che le sta succedendo e lavorarci su. I sintomi sono sempre un "messaggio in codice" che il corpo ci manda quando le parole non bastano o sono impossibili da pronunciare.
Un saluto
Buongiorno,
gli attacchi di panico al pari di altri disturbi d'ansia possono essere trattati con successo attraverso l'ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. La prima al fine di ridimensionare i sintomi sinché saranno acuti, mentre la seconda con lo scopo di guardare ad un benessere più a lungo termine.
Resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, è possibile che l'esperienza di un primo attacco di panico vada ad innescare la cosiddetta "paura della paura", determinando in tal senso le scelte di vita in modo pervasivo, per evitare di vivere nuovamente le terribili sensazioni provocate normalmente dal suddetto attacco.
Sarebbe utile ritornare al periodo dei suoi 17 anni, per indagare meglio la sua condizione di vita e pertanto ciò che ha alterato il suo senso di stabilità personale, letto ancora oggi in termini di sintomi corporei. Qualora volesse approfondire la questione e non sentirsi più schiavo dell'anticipazione della paura, le suggerisco di rivolgersi ad un professionista. Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Gentilissimo Utente,
mi dispiace per la situazione di difficoltà che sta affrontando oramai da anni, ma mi sento di sottolineare il fatto che Lei in poche righe è riuscito a dare una descrizione piuttosto accurata delle sue difficoltà, cosa che potrebbe essere di grande aiuto se decidesse di rivolgersi ad un* Psicoteraputa. Si conceda la possibilità di cambiare questa situazione che la sta limitando nel vivere la Sua vita, cerchi un* Collega a cui affidarsi ed intraprenda un percorso di psicoterapia, ne vale la pena!
Le auguro tutto il meglio
Un caro saluto
Mauro Fadda
Buongiorno,
sembra essersi innescato il tipico " circolo vizioso" di evitamento della situazione in cui si è sentito male la prima volta ( facendo sport). Le consiglio un percorso di psicoterapia per comprendere le dinamiche che l'hanno condotta a sperimentare un attacco di panico e costruire di conseguenza, strumenti funzioni per gestire e potenzialmente eliminare la causa del suo disagio. In questi casi sarebbe molto utile un lavoro con la terapia EMDR, per arrivare ad utilizzare l'esperienza negativa vissuta,in modo costruttivo integrandola in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Le auguro di risolvere presto le sue difficoltà
Cordiali saluti, dottoressa Michela Randa
Gentile utente, davvero bello leggerla e grazie per la sua domanda chiara e concisa. Posso dirle che emerge un desiderio importante : affrontare questa situazione. Probabilmente sta sentendo adesso la fatica di convivere con queste limitazioni. La invito a notare ciò che sente adesso ed a cogliere questo suo bisogno, al fine poi di chiedere l’aiuto di un professionista.
Non esiti a contattarmi qualora ne avesse bisogno.
Buon tutto!
Cordiali saluti.
Paola Micco
Buongiorno,
Sembrerebbe evidente in lei il desiderio di riprendere le attività sportive che più le piacciono e come, dunque, la palestra possa sembrare un inizio di guarigione dalla sintomatologia ansioso-fobica associata allo sport, ma come in realtà si tratti solo di un nuovo evitamento di ciò che le crea ansia.
Quello che si è creato è un circolo abbastanza tipico dell'attacco di panico, tale per cui, una volta sperimentate spiacevoli sensazioni fisiche in associazione ad un evento/circostanza, si tende ad evitare quest'ultima per timore del ripresentarsi della sintomatologia.
Rispetto all'attacco di panico, esiste un protocollo cognitivo-comportamentale (CBT) consolidato che, a mio parere, potrebbe essere utile conoscere ed eventualmente applicare in sede di terapia.
All'interno di questo protocollo, si aiuta il paziente a comprendere l'importanza delle associazioni cognitive che interpretano catastroficamente i sintomi del panico (come sintomatologia segnale di malattia fisica) e determinano, in tal modo, un perpetuarsi della sintomatologia ansiosa. Il lavoro è dunque molto "cognitivo" e volto a sganciare questo tipo di nessi automatici.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Salve, è possibile che l’associazione sia del tutto casuale, ma comunque è avvenuta.
Quindi molto probabilmente la sua condizione potrebbe essere trattata esattamente come si tratta un trauma
L’EMDR potrebbe essere il trattamento di elezione e la aiuterebbe a rrisolvere il problema.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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