Buongiorno, sono un ragazzo di 20 anni, gay. Qualche mese fa mi è stato evidenziate delle "note d
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Buongiorno,
sono un ragazzo di 20 anni, gay. Qualche mese fa mi è stato evidenziate delle "note di prolasso mucoso" che ha portato a emorroidi di primo grado. Questa notizia mi ha buttato davvero giù visto il mio orientamento e per il fatto che ho rapporti passivi. Lo specialista mi ha detto che posso ancora averli ma con cautela, che questi non fanno comunque bene in generale all'anatomia (non essendo fatto per quello) e che probabilmente ci sarà un'evoluzione del prolasso. Sentendo altri medici in realtà mi è stato detto che non ci sono particolari controindicazioni ai rapporto anali (ovviamente ben lubrificati) e che non necessariamente io dovrò avere un peggioramento del prolasso mucoso, potrebbe restare così a vita.
In ogni caso non riesco più a vivere la mia vita sessuale nello stesso modo.. mi sento in difetto rispetto agli altri ragazzi e quando sono nell'atto ho il pensiero fisso che sto facendo qualcosa che fa del male al mio fisico e che mi farà peggiorare. Non so più come affrontare questa cosa anche perchè una cosa che i medici in genere non capiscono è che ovviamente non è una mia scelta l'orientamento sessuale ma neanche le mie preferenze: non me la sento di "fare altro" (come mi era stato detto), avere rapporti da attivo non è una cosa con cui mi sentirei a mio agio (visto che ho già provato e non è per me). Questo mi sta precludendo anche dal frequentare dei ragazzi "attivi" perchè ho paura di non poter avere quei momenti importanti all'interno della relazione ovvero i rapporti..
Cosa potrei fare?
Grazie a tutti.
sono un ragazzo di 20 anni, gay. Qualche mese fa mi è stato evidenziate delle "note di prolasso mucoso" che ha portato a emorroidi di primo grado. Questa notizia mi ha buttato davvero giù visto il mio orientamento e per il fatto che ho rapporti passivi. Lo specialista mi ha detto che posso ancora averli ma con cautela, che questi non fanno comunque bene in generale all'anatomia (non essendo fatto per quello) e che probabilmente ci sarà un'evoluzione del prolasso. Sentendo altri medici in realtà mi è stato detto che non ci sono particolari controindicazioni ai rapporto anali (ovviamente ben lubrificati) e che non necessariamente io dovrò avere un peggioramento del prolasso mucoso, potrebbe restare così a vita.
In ogni caso non riesco più a vivere la mia vita sessuale nello stesso modo.. mi sento in difetto rispetto agli altri ragazzi e quando sono nell'atto ho il pensiero fisso che sto facendo qualcosa che fa del male al mio fisico e che mi farà peggiorare. Non so più come affrontare questa cosa anche perchè una cosa che i medici in genere non capiscono è che ovviamente non è una mia scelta l'orientamento sessuale ma neanche le mie preferenze: non me la sento di "fare altro" (come mi era stato detto), avere rapporti da attivo non è una cosa con cui mi sentirei a mio agio (visto che ho già provato e non è per me). Questo mi sta precludendo anche dal frequentare dei ragazzi "attivi" perchè ho paura di non poter avere quei momenti importanti all'interno della relazione ovvero i rapporti..
Cosa potrei fare?
Grazie a tutti.
Gentile Utente,
mi è arrivata tutta la sua tristezza leggendo queste righe.
Non sono la sensazione di sentirsi in difetto con se stesso, ma anche con il proprio corpo.. Un ulteriore gabbia.
Vorrei dirle due cose; la prima è che a mio avviso sarebbe utile per lei costruire uno spazio di supporto psicologico per affrontare questa tematica relazionale che, con questa condizione fisica, sembra essersi ancora di più inasprita.
La seconda è che dovrebbe affidarsi ad un medico che sia in linea con il suo pensiero e con il suo orientamento che sappiamo benissimo come questo non si scelga, ma si segue e basta, per lei come per tutti.
Deve prendere come riferimento un medico che non la faccia sentire che sta facendo qualcosa contro natura, ma supportarla in tutto e per tutto per far si che lei possa godere della sua vita sessuale liberamente e pacificamente.
Le porto i miei più cari saluti
Cordialmente
mi è arrivata tutta la sua tristezza leggendo queste righe.
Non sono la sensazione di sentirsi in difetto con se stesso, ma anche con il proprio corpo.. Un ulteriore gabbia.
Vorrei dirle due cose; la prima è che a mio avviso sarebbe utile per lei costruire uno spazio di supporto psicologico per affrontare questa tematica relazionale che, con questa condizione fisica, sembra essersi ancora di più inasprita.
La seconda è che dovrebbe affidarsi ad un medico che sia in linea con il suo pensiero e con il suo orientamento che sappiamo benissimo come questo non si scelga, ma si segue e basta, per lei come per tutti.
Deve prendere come riferimento un medico che non la faccia sentire che sta facendo qualcosa contro natura, ma supportarla in tutto e per tutto per far si che lei possa godere della sua vita sessuale liberamente e pacificamente.
Le porto i miei più cari saluti
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Buongiorno. La vita sessuale di una persona è spesso, più di quanto si creda, caratterizzata da difficoltà, piccole o grandi che siano. Con l’aiuto di un sessuologo si può riuscire ad approcciarsi con maggior consapevolezza e attenzione all’atto sessuale, di qualsiasi tipo esso sia, trovando con il tempo anche eventuali alternative che possano andare a sostenere o compensare quella parte di sessualità che in un momento particolare di vita può risultare essere complicata affrontare. Inoltre, viste le indicazioni positive di diversi medici, si può impostare un percorso di riconciliazione con la modalità passiva del rapporto sessuale, trovando espedienti per tornare a godersi al meglio l’esperienza.
Se pensa possa esserle utile un percorso di questo tipo, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Se pensa possa esserle utile un percorso di questo tipo, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Buonasera, qualche contenuto di una frase che le è stata detta, l'ha colpita nel suo profondo. Questo non le permette di trovare una nuova dimensione personale dove vivere la sua sessualità.
Un percorso psicologico che faccia vibrare le corde del suo inconscio potrebbe aiutarla a vivere in modo più sereno. Cordialità
Un percorso psicologico che faccia vibrare le corde del suo inconscio potrebbe aiutarla a vivere in modo più sereno. Cordialità
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