Buongiorno, sono uan ragazza di 26 anni e sto con un ragazzo della mia età da 10 anni ;ci siamo cono

22 risposte
Buongiorno, sono uan ragazza di 26 anni e sto con un ragazzo della mia età da 10 anni ;ci siamo conosciuti quando eravamo ragazzini.
Io con lui mi trovo bene diciamo andiamo d accordo, ma ho un problema con la sua famiglia da quasi sempre. Sia sua madre che suo padre non mi hanno mai calcolata (come ragazza di suo figlio), mai una chiamata se non io che chiamo o cerco un incontro .
lui è sempre a casa mia e ha un ottimo rapporto e supporto dai miei genitori io invece non vado mai casa sua e nessuno mai mi invita. Ho provato diverse volte a parlare con lui di questa cosa ma dice che non sa cosa dirmi e di risolverla con loro. Lui oltretutto lavora anche con i suoi.questo mi da nervosismo e mi faccio sempre la stessa domanda dicendo perché si comportano cosi .. praticamente loro sono degli estranei per me.una cosa che ho notato che sua madre se non ce mia madre non vuole uscire con me trova sempre delle scuse.. vorrei dei consigli su come comportarmi . Grazie
Carissima, comprendo che la situazione crei in lei molta frustrazione e me ne dispiaccio, soprattutto perché il rapporto con il suo compagno è duraturo per cui è comprensibile il suo desiderio di relazione anche con i genitori di lui. Dopo aver letto il suo racconto, mi chiedo: è successo qualcosa nel corso di questi 10 anni con i genitori del suo fidanzato? Quale ipotesi lei si è fatta in merito a questa distanza da parte loro? Ha mai provato a comunicare apertamente il suo pensiero con loro? Ha informazioni rispetto al rapporto che lui ha con i propri genitori? Ad esempio se l’intimità ed il rapporto con una figura diversa da quella genitoriali è mai stata accetta come normale nella crescita o meno.

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Salve signora, per poter godere di questo rapporto in maniera più ampi e completa, io credo che invece la cosa vada affrontata proprio con il suo ragazzo poiché egli è il filtrante e mediatore del rapporto (in questo momento quasi inesistente) tra lei e la sua famiglia. Bisognerebbe anche esplorare se è sempre stato così o ci sono stati dei passaggi, seppur minimi, dove qualche incomprensione ha potuto incrinare il rapporto.
Restando a sua disposizione per altri dubbi le auguro una buona giornata.
Gentilissima, comprensibile che Lei provi frustrazione rispetto alla situazione. Tuttavia, da un certo punto di vista, coglierei l'invito del Suo compagno in modo positivo: si assuma in prima persona la responsabilità di comprendere cosa succede. Chieda un colloquio ai genitori di lui e si conforti in merito a come si sente, in modo assertivo, non accusatorio, e aperto rispetto alle proprie emozioni. Solo loro possono darLe la risposta che cerca - in base ad essa, si regolerà di conseguenza e, se necessario, farà i conti con questa mancanza lavorando sui Suoi bisogni. Cordialità. DMP
Buongiorno immagino il suo stato d'animo nel vedere i comportamenti della madre del suo ragazzo nonostante tutti i suoi sforzi che lei ha messo in atto per creare una relazione. In questi casi sarebbe importante analizzare la vostra dinamica per capire quali sono i ruoli e la catena degli eventi che porta a questo risultato. Cambiare degli atteggiamenti può aiutare a far sì che anche l'altro debba cambiare la sua risposta. Inoltre sarebbe importante concentrarsi su di lei e i suoi bisogni i suoi desideri, i suoi sogni, i suoi pensieri. Lei è importante!!! Può contare sul mio aiuto Buona giornata
Buongiorno! Capisco il suo disagio e mi chiedo come mai, dopo tutti questi anni, non è riuscita o non ha pensato di affrontare l'argomento in primis con il suo ragazzo e dopo, eventualmente, con la sua famiglia. Le ipotesi in merito possono essere tante, ma sarebbe importante capire quale tutela del rapporto sia in grado di mettere in pratica il suo compagno. Va inoltre capito in che modo ha fatto richiesta a lui, se è stata diretta mostrando il suo malessere o abbia semplicemente chiesto con una domanda fugace. Tutti questi elementi sono motivo di riflessione per lei perché una relazione comprende anche i vissuti e il passato delle persone coinvolte. Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti. Un caro saluto
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
per fare ipotesi e dare suggerimenti, sarebbe necessario un colloquio più approfondito. Tuttavia ciò che mi sento di mettere in luce, sperando possa essere utile, è il fatto che spesso nelle relazioni
- si creano dei tabù per cui non si parla direttamente di ciò che porta disagio e si resta nell'immobilismo relazionale con il timore di peggiorare le cose
- oppure, nonostante il malcontento, si ripetano e si mantengano le stesse dinamiche relazionali disfunzionali, contribuendo al loro perpetuarsi.
L'invito è trovare il modo di "rompere" queste modalità, portare cambiamento, affrontare direttamente situazioni e persone.
Il come e quando, ovviamente, dipende da molti fattori e, a volte, è un'ottima idea avvalersi di un sostegno psicologico di tipo relazionale che ci affianchi e ci aiuti a rendere una situazione di disagio occasione di crescita e di miglioramento della qualità della vita.
Buone cose e a disposizione per chiarimenti!
Buon giorno a lei. Comprendo dalle sue parole che certamente si è creata una situazione per Lei non semplice da gestire. Difficile immaginare quali possano essere i motivi che portano i genitori del suo ragazzo a non considerarLa. Probabilmente vengono attivate dinamiche "non sane" che certamente non conosciamo o che non ci è dato conoscere. Quello che mi viene da dirle è che la relazione è con il suo ragazzo ed è con lui che dovrebbe risolvere la situazione. Troppo facile la risposta che le ha suggerito il suo fidanzato ovvero di parlare con i suoi genitori e risolvere. Mi viene da dire che se il suo ragazzo è davvero innamorato di lei dovrebbe essere lui a parlare con i suoi e cercare di farsi spiegare il perchè del loro comportamento scorretto e poco educato. Se invece neanche lui conosce una strada da adottare mi viene da suggerire di farvi la vostra vita in pace a prescindere dai suoi genitori. Situazione possibile ma non semplice. In alternativa le consiglierei un percorso di psicoterapia limitata nel tempo allo scopo di indagare e conoscere meglio le dinamiche relazionali per trovare assieme strategie che favoriscano maggiormente il suo benessere. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi
Buongiorno,
posso capire la frustrazione che prova, nonostante i suoi sforzi, l'atteggiamento da parte dei genitori del suo compagno non sembra essere cambiato. Quello che mi viene da chiederle è innanzitutto quanto il loro comportamento influisca sulla sua relazione? Cosa del loro atteggiamento la infastidisce davvero? Quanto invece la non presa di posizione del suo compagno? Porsi queste domande, potrebbe aiutarla a identificare cosa davvero vorrebbe cambiasse e quindi a indirizzarla meglio su cosa fare. Inoltre, è sempre bene comunicare apertamente e dire cosa si prova, senza accusare o incolpare, ma evidenziando come una data situazione la fa sentire. Nelle relazioni con gli altri non è sempre semplice trovare un compromesso, ma perché si possa identificare, è bene che tutte le parti coinvolte dicano cosa provano e che cosa vorrebbero, così da cercare di trovare un accordo comune. Se non si comunica apertamente, come fanno gli altri a sapere come stiamo e cosa proviamo? Ovviamente questo non assicura una risoluzione della situazione, ma ne aumenta sicuramente le probabilità!
Rimango a disposizione, un caro saluto
Dott.ssa Andrea Carta
Buongiorno, comprendo la sua forte frustrazione ad non avere nessun rapporto di maggiore intimità con i genitori del suo fidanzato, ma anche se dopo un primo approfondimento svolto con lui sulle probabili cause e chiusure che ci possono essere nei suoi confronti, ritorni al rapporto che c'è fra lei e il suo ragazzo. Se è sincero, duraturo e fondato sulla roccia del vostro amore a questo punto lei vada per la sua strada e non si senta sminuita se quei due soggetti non la frequentano,... anzi cominci ad assumere un un'atteggiamento differente,...è lei che non vuole frequentare loro,...ma ne deve essere convinta,.... vedrà come cambierà in lei in primis la sensazione di non subire un atteghiamento,... ma anzi essere lei che lo gestisce,...e dimostri sempre a se stessa di essere una persona dignitosa di vivere senza l'approvazione di un'altro...(o di altri 2, fosse anche il Papa in persona)...good lucky
Buongiorno. capisco il suo disagio ma le famiglie non sono uguali e quindi non possiamo fare dei confronti. credo che chiarirsi col suo fidanzato sia la prima cosa da fare. la risposta vaga che ha dato non può essere sufficiente. poi, attraverso lui, si chiarirà con i suoi "suoceri". Ma, ripeto, non tutte le famiglie sono uguali, c'è chi è più riservato, chi meno, chi è invadente.... C'è il caso che i suoi "suoceri" non l'abbiano accettata, c'è, dunque, da confrontarsi con questo. ma il principale interlocutore resta il suo ragazzo. Auguri. Enrico Piccinini
Gentile Utente, è comprensibile il suo sentire in merito a questa situazione che dura oramai da parecchio tempo. Diceva che questo problema c'è da "quasi sempre": com'era la relazione tra lei e i genitori del suo fidanzato all'inizio? C'erano momenti condivisi? Cosa accadeva? E poi, quando è cambiata e come? Tutte queste cose andrebbero approfondite per essere comprese, per capire se c'è stato un momento nel quale le cose sono cambiate rispetto all'inizio. Al di là di questo, però, credo che dovrebbe assumersi la responsabilità in prima persona e parlare sinceramente, ma non in maniera aggressiva né accusatoria, con i suoi suoceri (il suo fidanzato sembra già averle suggerito questa soluzione). Un caro saluto
Gent sarebbe utile chiarire questa dinamica con il suo ragazzo in quanto figlio della famiglia con la quale lei ha queste difficoltà. Dopo 10 anni di frequentazione mi chiedo se esiste un vostro progetto di coppia, convivenza ecc. Rinforzare la vostra coppia potrebbe servire a superare questa situazione di disagio. Rivolgetevi ad uno psicoterapeuta esperto nel trattamento psicologico della coppia. Cordiali saluti dott.ssa Maria Grazia Messaglia
Comprendo le sue difficoltà di no essere accettata dai genitori del suo fidanzato dopo una relazione che dura da dieci anni. Ha sottolineato che questa situazione persiste dall'inizio della vostro rapporto. Bisogna capire per quale motivo il suo fidanzato ha difficoltà di comunicare con i propri famigliari e se il loro comportamento influenza il vostro rapporto . Bisognerebbe che lui facesse da apri pista e iniziasse a sentirsi più adulto. Quando c'è un confltto la cosa migliore sarebbe quella di trovare una terza via che aiuterà i componenti a trovare una risoluzione .Cordiali saluti
Salve
Sembra che andiate d'accordo! Il suo ragazzo appare esserle affezionato; pare assumersi il compito (non facile) di mediare con i genitori. Queste sono impressioni da verificare.
Sua "suocera", inoltre, esce con sua madre, anche questo parrebbe essere un'altra circostanza favorevole. Almeno da questo punto di vista, i suoi suoceri l'apprezzano e questo non mi sembra poco. Se sua "suocera" non l'accettasse, almeno parzialmente, non uscirebbe con sua madre. Allora quale è il problema? Il suo sentirsi estraneo, tenuta a distanza dai suoceri. Consideri però la naturale difficoltà che molti genitori provano all'idea che figlio possa abbandonare la casa familiare e trovi una sua autonomia. D'altronde la famiglia è molto presente nella vita del suo fidanzato, anche sul piano lavorativo. Per questo il dissidio suoceri e nuora è proverbiale! Come risolvere? Lavorare psicologicamente sulle paure "irrazionali"; il vostro rapporto scompagina la famiglia del ragazzo, forse questa non è pronta ad accettare l'idea che il figlio diventi autonomo. Occorrerebbe esplorare, con metodo, le emozioni entrano in campo ad angosciarla, pertanto le sarebbero utili colloqui psicologici. Quando, poi, si sentirà pronta, in tempo, luogo e con modi opportuni, potrebbe avviare un discorso sull'argomento con i diretti interessati.
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Buonasera, capisco il suo disagio e la sua frustrazione riguardo la situazione che sta vivendo. Mi sento di consigliarle di parlarne con il suo fidanzato in maniera approfondita perchè dopo 10 anni di relazione dovrebbe sentirsi sufficientemente tranquilla nell'affrontare l'argomento con lui. Nelle relazioni, spesso, si danno delle cose per scontate e magari ci sono argomenti da affrontare che rimandiamo, per le più svariate ragioni. Credo che possa tranquillamente chiarire con il suo fidanzato come si sente in modo da avere un altro punto di vista (pur comunque condizionato dal fatto che si parla dei suoi genitori) e magari troverà il modo anche di parlarne con i suoi suoceri.
La nostra realtà è fatta di sensazioni, pensieri ed emozioni che spesso sono nostri punti di vista sul problema e la famiglia (compresi i fidanzati) dovrebbero essere le persone con cui la comunicazione è più agevole e sincera.
In ogni caso potrebbe partire dal condividere con lui come si sente in questa situazione e poi decidere gradualmente il da farsi.
Buone cose.
Un abbraccio.
Gentile Utente, purtroppo una delle estensioni più complesse dei rapporti di coppia sono le relazioni con i genitori del partner, e nel suo caso sembrerebbero particolarmente ostiche. Comprendo il suo scoramento, soprattutto alla luce di una considerazione diversa che i suoi genitori riservano al suo ragazzo, ma mi permetto di dire che non deve farsi lei carico interamente, e da sola, del peso di questa condizione. E' vero, ipoteticamente potremmo pensare ad un confronto con i suoi "suoceri", ma dal momento che finora sono stati così indiretti nel mostrarle distanza, potremmo scontrarci con cortesi ma inflessibili "no, non c'è niente che non vada". Il suo compagno dovrebbe fare da filtro e supportarla in questo processo di inserimento agli occhi della famiglia. Tuttavia, ancora più importante, sarebbe che lei guadagnasse controllo sulla parte di lei che più soffre di questa "esclusione". Nel senso che, per quanto possiamo desiderarlo, ci sono rapporti che non riescono ad evolvere oltre la stato che mostrano; e posto che lei con questo partner stia bene, e che la mente dei suoi suoceri potrebbe seguire percorsi imprevedibili al momento, dobbiamo cercare di non riporre nelle mani degli altri il timbro al nostro "diritto ad esistere", come persone e come partner. Se questo percorso le risultasse ostico, consideri la possibilità di un consulto psicologico, per individuare dove siano gli ostacoli. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno a lei. Comprendo la sua sofferenza nel non sentirsi accettata dalla famiglia del suo fidanzato; tuttavia lei ed il suo compagno costituite assieme un nuovo nucleo familiare ed è su tale nucleo che è importante che lei investa le sue energie. Pensi ad un progetto futuro con lui, voi due da soli, responsabili entrambi per il vostro futuro assieme. Un cordiale saluto, dott.ssa Margherita Maggioni.
Buongiorno. Credo che sia meglio lasciar perdere e puntare sulla sua nuova famiglia. Le consiglierei di leggere qualcosa di Analisi Transazionale per creare una famiglia che sia libera dalle credenze e dai comportamenti negativi delle famiglie di origine. Anche Alice Miller aiuta molto a comprendere queste strane dinamiche (es. Il dramma del bambino dotato). Buona costruzione!
Buongiorno, capisco sia difficile vedere le cose da una prospettiva dove anche lei si senta più comoda. Se vuole possiamo fare una consultazione via Skype in questo momento delicato dove gli equilibri sono ancora più precari. Dott.ssa Palmieri
Carissima, data la lunghezza della vostra relazione e l’importanza che ha nella sua vita, è comprensibile che senta il desiderio di avere un buon rapporto con i genitori del suo fidanzato. Non è semplice capire come è meglio agire in queste situazioni, ognuno può avere consigli diversi da darle che non è detto siano adatti per lei. Perciò forse potrebbe esserle utile riflettere su cosa lei sente come la soluzione più giusta, per il tipo di persona che è e per la situazione che sta vivendo: si è fatta un’idea del motivo per cui non funziona il rapporto con i genitori di lui? Se sì, cosa può fare di diverso per migliorare il rapporto con loro? Ci sono soluzioni che non ha ancora provato a mettere in pratica? Si concentri su di lei, su quello che osserva e che sente più giusto fare.
I miei migliori auguri, dott.ssa Irene Capello.
Salve, è difficile offrire un suggerimento in questo contesto.
Contatti un professionista per una consulenza psicologica.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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