Buongiorno Sono stata operata tumore al seno 3 anni fa. Da allora sono in cura con decapeptyl e ex
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risposte
Buongiorno
Sono stata operata tumore al seno 3 anni fa. Da allora sono in cura con decapeptyl e exmestane. L'anno scorso ho avuto un periodo di forte stress tra ristrutturazione mio padre è stato male e l'ansia e lo stress hanno preso il sopravvento. Sto andando da uno psicologo fatto 5 sedute. Mi sta aiutando ma mi rimane addosso la paura dell'ansia; Ho paura che mi arrivino i sintomi dell ansia e da lì parte il tremolio interno e pensieri di paura. Ho un mix di pensieri Pensieri positivi chei aiutano e poi pensieri negativi che mi buttano giù
Sono altalenante. Mi capita spesso poco prima di fare l'iniezione del decapeptyl.
Sono molto stanca fisicamente suppongo per via della terapia che sto facendo da tre anni ora ,sono nel quarto , ho disturbi di ogni genere... Digestione, reflusso, mal di schiena, problemi ai denti ecc
Ho preso per 3 mesi Lexotan gocce alla sera prescritto in pronto soccorso dopo un attacco di panico terminato a Novembre
Sto diventando Super ANSIOSA? DEPRESSA? Mi date qualche suggerimento?
Sono stata operata tumore al seno 3 anni fa. Da allora sono in cura con decapeptyl e exmestane. L'anno scorso ho avuto un periodo di forte stress tra ristrutturazione mio padre è stato male e l'ansia e lo stress hanno preso il sopravvento. Sto andando da uno psicologo fatto 5 sedute. Mi sta aiutando ma mi rimane addosso la paura dell'ansia; Ho paura che mi arrivino i sintomi dell ansia e da lì parte il tremolio interno e pensieri di paura. Ho un mix di pensieri Pensieri positivi chei aiutano e poi pensieri negativi che mi buttano giù
Sono altalenante. Mi capita spesso poco prima di fare l'iniezione del decapeptyl.
Sono molto stanca fisicamente suppongo per via della terapia che sto facendo da tre anni ora ,sono nel quarto , ho disturbi di ogni genere... Digestione, reflusso, mal di schiena, problemi ai denti ecc
Ho preso per 3 mesi Lexotan gocce alla sera prescritto in pronto soccorso dopo un attacco di panico terminato a Novembre
Sto diventando Super ANSIOSA? DEPRESSA? Mi date qualche suggerimento?
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. È comprensibile che il percorso che sta attraversando, con la combinazione di trattamenti medici impegnativi e situazioni di stress emotivo, possa influire sul suo stato psicologico e fisico.
La sua descrizione suggerisce che l'ansia sia diventata una costante nella sua vita, con manifestazioni fisiche e mentali che si intensificano in momenti specifici, come prima dell'iniezione di Decapeptyl. Inoltre, il mix di pensieri positivi e negativi potrebbe indicare che stai cercando di affrontare attivamente la situazione, ma che le preoccupazioni e il carico fisico della terapia tendono a prevalere.
Alcuni suggerimenti utili potrebbero essere:
Continuare il percorso psicologico : le 5 sedute che ha già fatto rappresentano un buon inizio, ma per lavorare in profondità sui meccanismi dell'ansia potrebbe essere utile proseguire il percorso. Tecniche come la Mindfulness o l'EMDR potrebbero aiutarla a gestire meglio l'ansia ei pensieri negativi.
Attenzione al corpo : l'ansia può accentuare sintomi fisici preesistenti, come quelli che descrivono (reflusso, mal di schiena, stanchezza). Integrare tecniche di rilassamento o attività fisiche leggere come yoga o meditazione potrebbe alleviare alcune tensioni.
Riconoscere i segnali dell'ansia : imparare a identificare i primi sintomi per intervenire con strategie di regolazione emotiva potrebbe aiutarla a sentirsi più padrona della situazione.
Infine, è importante considerare che le sue esperienze, i sintomi fisici e psicologici e il suo vissuto personale meritano un approfondimento per comprendere meglio l'origine e trovare strategie specifiche di gestione. Per questo sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa supportarla in modo mirato.
DOTT.SSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
grazie per aver condiviso la sua esperienza. È comprensibile che il percorso che sta attraversando, con la combinazione di trattamenti medici impegnativi e situazioni di stress emotivo, possa influire sul suo stato psicologico e fisico.
La sua descrizione suggerisce che l'ansia sia diventata una costante nella sua vita, con manifestazioni fisiche e mentali che si intensificano in momenti specifici, come prima dell'iniezione di Decapeptyl. Inoltre, il mix di pensieri positivi e negativi potrebbe indicare che stai cercando di affrontare attivamente la situazione, ma che le preoccupazioni e il carico fisico della terapia tendono a prevalere.
Alcuni suggerimenti utili potrebbero essere:
Continuare il percorso psicologico : le 5 sedute che ha già fatto rappresentano un buon inizio, ma per lavorare in profondità sui meccanismi dell'ansia potrebbe essere utile proseguire il percorso. Tecniche come la Mindfulness o l'EMDR potrebbero aiutarla a gestire meglio l'ansia ei pensieri negativi.
Attenzione al corpo : l'ansia può accentuare sintomi fisici preesistenti, come quelli che descrivono (reflusso, mal di schiena, stanchezza). Integrare tecniche di rilassamento o attività fisiche leggere come yoga o meditazione potrebbe alleviare alcune tensioni.
Riconoscere i segnali dell'ansia : imparare a identificare i primi sintomi per intervenire con strategie di regolazione emotiva potrebbe aiutarla a sentirsi più padrona della situazione.
Infine, è importante considerare che le sue esperienze, i sintomi fisici e psicologici e il suo vissuto personale meritano un approfondimento per comprendere meglio l'origine e trovare strategie specifiche di gestione. Per questo sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa supportarla in modo mirato.
DOTT.SSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
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Buongiorno,
La miglior cosa che può fare per la sua ansia è proseguire nel percorso che ha iniziato con il collega.
Dott. Marco Cenci
La miglior cosa che può fare per la sua ansia è proseguire nel percorso che ha iniziato con il collega.
Dott. Marco Cenci
Salve, le consiglio, se non l'ha già fatto, di mettere al corrente il suo oncologo degli effetti collaterali che sta sperimentando. Se l’ansia persiste o peggiora, discuta con il medico la possibilità di un supporto farmacologico temporaneo più adatto alla sua situazione o di consultare uno psichiatra. È positivo che stia seguendo un percorso con uno psicologo e potrebbe chiedere chiedere al suo terapeuta di esplorare tecniche specifiche per la gestione dell'ansia.
Salve,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. E' comprensibile la difficoltà nell' affrontare contemporaneamente le conseguenze di una terapia medica impegnativa e i sintomi legati all'ansia e allo stress. Le sue sensazioni sono comprensibili, data la complessità del momento che sta vivendo.
Il fatto che abbia iniziato un percorso con uno psicologo è già un passo molto importante. È bene ricordare che i percorsi psicologici richiedono un po’ di tempo prima di mostrare i loro effetti più significativi. Cinque sedute sono un buon inizio, ma è necessario continuare per dare al processo il tempo necessario a lavorare su pensieri, emozioni e strategie per affrontare l’ansia. La sua descrizione di pensieri altalenanti e della paura dei sintomi ansiosi è qualcosa di comune in situazioni come la sua, e un professionista può aiutarla a comprendere meglio queste dinamiche e a gestirle in modo efficace.
La terapia che sta seguendo per il tumore può influenzare il suo stato fisico e mentale, contribuendo a una sensazione di stanchezza e affaticamento. Anche per questo è fondamentale avere un dialogo aperto con lo psicologo e, se necessario, coinvolgere il suo medico curante o altri specialisti per affrontare il disagio in modo integrato.
Le suggerisco di condividere apertamente le sue preoccupazioni, inclusa la sensazione di non vedere ancora risultati tangibili. A volte, esprimere questi dubbi può aiutare a focalizzare meglio il lavoro terapeutico.
Le auguro di trovare presto un sollievo e resto a disposizione per eventuali altre domande o indicazioni.
Un caro saluto
grazie per aver condiviso la sua esperienza. E' comprensibile la difficoltà nell' affrontare contemporaneamente le conseguenze di una terapia medica impegnativa e i sintomi legati all'ansia e allo stress. Le sue sensazioni sono comprensibili, data la complessità del momento che sta vivendo.
Il fatto che abbia iniziato un percorso con uno psicologo è già un passo molto importante. È bene ricordare che i percorsi psicologici richiedono un po’ di tempo prima di mostrare i loro effetti più significativi. Cinque sedute sono un buon inizio, ma è necessario continuare per dare al processo il tempo necessario a lavorare su pensieri, emozioni e strategie per affrontare l’ansia. La sua descrizione di pensieri altalenanti e della paura dei sintomi ansiosi è qualcosa di comune in situazioni come la sua, e un professionista può aiutarla a comprendere meglio queste dinamiche e a gestirle in modo efficace.
La terapia che sta seguendo per il tumore può influenzare il suo stato fisico e mentale, contribuendo a una sensazione di stanchezza e affaticamento. Anche per questo è fondamentale avere un dialogo aperto con lo psicologo e, se necessario, coinvolgere il suo medico curante o altri specialisti per affrontare il disagio in modo integrato.
Le suggerisco di condividere apertamente le sue preoccupazioni, inclusa la sensazione di non vedere ancora risultati tangibili. A volte, esprimere questi dubbi può aiutare a focalizzare meglio il lavoro terapeutico.
Le auguro di trovare presto un sollievo e resto a disposizione per eventuali altre domande o indicazioni.
Un caro saluto
Buongiorno e grazie per aver condiviso la tua situazione. Prima di tutto, voglio dirti che è normale sentirsi sopraffatti e stanchi quando si affrontano sfide come quelle che hai descritto. Hai già fatto passi importanti per prenderti cura di te stessa, come andare da uno psicologo e cercare aiuto medico, e questo dimostra la tua forza.
Di seguito, ti offro alcune riflessioni e suggerimenti per affrontare ciò che stai vivendo:
1. Ansia e Paura dell'Ansia
È comune che l'ansia possa innescare una "paura della paura", alimentando il ciclo di sintomi fisici e pensieri negativi. Imparare tecniche di rilassamento e gestione dell'ansia può aiutarti a interrompere questo ciclo.
Suggerimenti pratici:
Respirazione diaframmatica: Rallenta la respirazione concentrandoti su inspirazioni lente dal naso (4 secondi), trattenendo il respiro (4 secondi) e espirando lentamente (6-8 secondi).
Tecniche di grounding: Quando senti il tremolio o l'ansia, prova a radicarti nel presente osservando ciò che ti circonda con i 5 sensi (cosa vedi, ascolti, tocchi, ecc.).
Prendi nota dei pensieri negativi e prova a sfidarli con pensieri più razionali: ad esempio, "Questo sintomo non è pericoloso, è solo la mia ansia che sta parlando".
2. Stress e Fatica
È possibile che i sintomi fisici (stanchezza, dolori, disturbi digestivi) siano legati non solo alla terapia farmacologica (Decapeptyl e Exemestane), ma anche allo stress cronico.
Suggerimenti pratici:
Dedica del tempo ogni giorno a una forma di rilassamento profondo, come meditazione, yoga dolce o una passeggiata nella natura.
Parla con il tuo oncologo o il medico curante dei sintomi fisici per verificare se esistono strategie per alleviarli (ad esempio, farmaci per il reflusso, esercizi per la schiena o supporti dentali).
3. Emozioni Altalenanti
È normale avere alti e bassi quando si è in una situazione complessa. È importante accettare queste oscillazioni senza giudicarti per come ti senti.
Il tuo lavoro con lo psicologo è prezioso: affrontare i pensieri negativi con lui/lei può aiutarti a ridurre la loro influenza.
Potresti chiedere al terapeuta di esplorare tecniche specifiche come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) o la Mindfulness, utili per chi soffre di ansia e depressione.
4. Farmaci e Supporto Medico
Il Lexotan (bromazepam) ti ha aiutata in un momento di crisi, ma non è una soluzione a lungo termine per ansia e depressione.
Parla con il tuo medico curante o uno psichiatra per valutare se può essere utile un altro tipo di farmaco più adatto per gestire ansia e depressione in modo stabile, come antidepressivi (SSRI o SNRI). Sono spesso usati in combinazione con psicoterapia per migliorare i risultati.
5. Supporto Psicologico e Sociale
A volte, condividere esperienze con altre persone che affrontano situazioni simili può essere di grande aiuto. Esistono gruppi di supporto per persone che hanno vissuto il cancro al seno, sia online che di persona.
Se ti senti isolata, cerca di mantenere connessioni sociali: amici, famiglia o anche attività piacevoli con altre persone.
6. Un Passo alla Volta
Non devi risolvere tutto in una volta. Concediti il permesso di essere gentile con te stessa. Concentrati su piccoli obiettivi giornalieri, come riposare meglio, fare una passeggiata, mangiare in modo leggero e nutriente o dedicarti a qualcosa che ti rilassa.
Non stai "diventando super ansiosa o depressa", ma stai vivendo una fase delicata e impegnativa. Con il supporto giusto, sia medico che psicologico, puoi ritrovare un equilibrio. Ti incoraggio a parlare apertamente con il tuo medico e psicologo di ciò che provi, per valutare le opzioni migliori per il tuo benessere. Sei già sulla strada giusta cercando aiuto: continua così.
Di seguito, ti offro alcune riflessioni e suggerimenti per affrontare ciò che stai vivendo:
1. Ansia e Paura dell'Ansia
È comune che l'ansia possa innescare una "paura della paura", alimentando il ciclo di sintomi fisici e pensieri negativi. Imparare tecniche di rilassamento e gestione dell'ansia può aiutarti a interrompere questo ciclo.
Suggerimenti pratici:
Respirazione diaframmatica: Rallenta la respirazione concentrandoti su inspirazioni lente dal naso (4 secondi), trattenendo il respiro (4 secondi) e espirando lentamente (6-8 secondi).
Tecniche di grounding: Quando senti il tremolio o l'ansia, prova a radicarti nel presente osservando ciò che ti circonda con i 5 sensi (cosa vedi, ascolti, tocchi, ecc.).
Prendi nota dei pensieri negativi e prova a sfidarli con pensieri più razionali: ad esempio, "Questo sintomo non è pericoloso, è solo la mia ansia che sta parlando".
2. Stress e Fatica
È possibile che i sintomi fisici (stanchezza, dolori, disturbi digestivi) siano legati non solo alla terapia farmacologica (Decapeptyl e Exemestane), ma anche allo stress cronico.
Suggerimenti pratici:
Dedica del tempo ogni giorno a una forma di rilassamento profondo, come meditazione, yoga dolce o una passeggiata nella natura.
Parla con il tuo oncologo o il medico curante dei sintomi fisici per verificare se esistono strategie per alleviarli (ad esempio, farmaci per il reflusso, esercizi per la schiena o supporti dentali).
3. Emozioni Altalenanti
È normale avere alti e bassi quando si è in una situazione complessa. È importante accettare queste oscillazioni senza giudicarti per come ti senti.
Il tuo lavoro con lo psicologo è prezioso: affrontare i pensieri negativi con lui/lei può aiutarti a ridurre la loro influenza.
Potresti chiedere al terapeuta di esplorare tecniche specifiche come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) o la Mindfulness, utili per chi soffre di ansia e depressione.
4. Farmaci e Supporto Medico
Il Lexotan (bromazepam) ti ha aiutata in un momento di crisi, ma non è una soluzione a lungo termine per ansia e depressione.
Parla con il tuo medico curante o uno psichiatra per valutare se può essere utile un altro tipo di farmaco più adatto per gestire ansia e depressione in modo stabile, come antidepressivi (SSRI o SNRI). Sono spesso usati in combinazione con psicoterapia per migliorare i risultati.
5. Supporto Psicologico e Sociale
A volte, condividere esperienze con altre persone che affrontano situazioni simili può essere di grande aiuto. Esistono gruppi di supporto per persone che hanno vissuto il cancro al seno, sia online che di persona.
Se ti senti isolata, cerca di mantenere connessioni sociali: amici, famiglia o anche attività piacevoli con altre persone.
6. Un Passo alla Volta
Non devi risolvere tutto in una volta. Concediti il permesso di essere gentile con te stessa. Concentrati su piccoli obiettivi giornalieri, come riposare meglio, fare una passeggiata, mangiare in modo leggero e nutriente o dedicarti a qualcosa che ti rilassa.
Non stai "diventando super ansiosa o depressa", ma stai vivendo una fase delicata e impegnativa. Con il supporto giusto, sia medico che psicologico, puoi ritrovare un equilibrio. Ti incoraggio a parlare apertamente con il tuo medico e psicologo di ciò che provi, per valutare le opzioni migliori per il tuo benessere. Sei già sulla strada giusta cercando aiuto: continua così.
Buongiorno, prima di tutto comprendo quanto i vissuti che descrive possano essere stati per lei faticosi. Sicuramente ha fatto benissimo ad intraprendere un percorso psicologico, le suggerirei di continuare su questa strada, con pazienza e motivazione vedrà che otterrà risultati e avrà nuove risorse con cui affrontare ciò che accade. Se ne avesse la necessità in futuro sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Gentile utente, vista la sua storia credo sia assolutamente comprensibile ciò che sta vivendo. Credo anche sia molto importante che lei sia dia un po di tempo, lei ha da poco iniziato un percorso psicologico. Ogni cosa ha un tempo. Si fidi del lavoro che state costruendo insieme. Per quando concerne invece i sintomi fisici che sente, provi anche a parlarne con il suo medico di riferimento. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, la sua condivisione ci racconta un'esperienza complessa, considerando l'impatto che una diagnosi oncologica, le terapie ormonali e gli eventi stressanti possono avere sul corpo e sulla mente. La paura dell'ansia è un fenomeno comune: si innesca un circolo vizioso in cui il timore di avere sintomi porta ad amplificarli. È incoraggiante sapere che ha già iniziato un percorso psicologico; le suggerisco di proseguire in questa direzione, concentrandosi su tecniche per gestire l'ansia, che possono aiutarla a ristrutturare i pensieri negativi.
Anche l'affaticamento fisico può amplificare il senso di debolezza emotiva. È importante che condivida questi sintomi con il suo oncologo e, se necessario, con un altro specialista, per monitorare eventuali effetti collaterali della terapia in corso e trovare strategie di supporto.
Non è "diventare" ansiosa o depressa a definire chi è, ma come si prende cura di sé. Continuare a cercare aiuto, come sta facendo, è un segnale di grande forza. Se sente che l'ansia sta influenzando in modo significativo la qualità della sua vita, un consulto con uno psichiatra potrebbe essere utile per valutare le opzioni integrative.
Un caro saluto e un incoraggiamento a proseguire con coraggio.
Anche l'affaticamento fisico può amplificare il senso di debolezza emotiva. È importante che condivida questi sintomi con il suo oncologo e, se necessario, con un altro specialista, per monitorare eventuali effetti collaterali della terapia in corso e trovare strategie di supporto.
Non è "diventare" ansiosa o depressa a definire chi è, ma come si prende cura di sé. Continuare a cercare aiuto, come sta facendo, è un segnale di grande forza. Se sente che l'ansia sta influenzando in modo significativo la qualità della sua vita, un consulto con uno psichiatra potrebbe essere utile per valutare le opzioni integrative.
Un caro saluto e un incoraggiamento a proseguire con coraggio.
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, che comprendo essere molto impegnativa sia fisicamente che emotivamente. Lei sta affrontando un percorso complesso e coraggioso, che coinvolge aspetti di salute fisica e psicologica. È del tutto normale provare ansia e avere alti e bassi in un contesto di terapie oncologiche e cambiamenti così profondi nella propria vita.
L’ansia che descrive, con il tremolio interno e i pensieri ricorrenti, è un segnale del fatto che il corpo e la mente stanno cercando di elaborare le pressioni che ha vissuto negli ultimi anni. Il percorso con lo psicologo è un passo importante, e il fatto che stia già trovando beneficio è un segno positivo. Tuttavia, è comprensibile che ci voglia tempo per affrontare le paure e le reazioni emotive che si sono accumulate.
Il mix di pensieri positivi e negativi che sperimenta riflette la lotta interna tra la sua forza e le sue preoccupazioni. È importante non colpevolizzarsi per i momenti di difficoltà o per l’emergere dei pensieri negativi. È parte del processo. Un obiettivo potrebbe essere imparare a convivere con l’ansia, accettandola come una reazione naturale, e non come qualcosa che deve essere eliminato a tutti i costi.
I sintomi fisici che descrive, come la stanchezza, il reflusso e i dolori vari, possono essere legati alla terapia ormonale, al carico emotivo e allo stress accumulato. Questo circolo tra sintomi fisici e preoccupazioni mentali può rinforzare l’ansia. Può essere utile parlarne apertamente con il suo oncologo o medico curante per valutare se ci siano strategie per alleviare questi disturbi, o se ci siano specialisti che possano aiutarla, come un fisioterapista per il mal di schiena o un nutrizionista per i problemi digestivi.
In parallelo, ci sono alcune strategie che potrebbero aiutarla a gestire l’ansia...
Tecniche di rilassamento e respirazione: quando sente che l’ansia sta emergendo, praticare una respirazione lenta e profonda può aiutare a ridurre il tremolio interno. Anche esercizi di rilassamento muscolare progressivo possono essere utili.
Mantenere una routine stabile, inclusi momenti dedicati al movimento fisico (come una passeggiata) e al riposo, può aiutare a stabilizzare le emozioni.
Considerare l’ansia come una reazione del suo corpo che non è necessariamente pericolosa. Può provare a dirsi che quei sintomi, sebbene spiacevoli, non le faranno male e passeranno.
Parli con le persone a lei vicine. Condividere le sue paure con chi le vuole bene può aiutarla a sentirsi meno sola e più compresa.
Infine, tenga presente che l’uso del Lexotan per un periodo di emergenza è stato un aiuto temporaneo, ma per una gestione a lungo termine dell’ansia è importante continuare il lavoro psicologico e, se necessario, valutare con il medico se altre strategie (anche farmacologiche) possano essere utili.
Non sta diventando "super ansiosa" o "depressa" nel senso di essere senza via d’uscita. Sta affrontando una situazione complessa, con forza e determinazione. Con il giusto supporto, può trovare un modo per sentirsi meglio e riprendere il controllo delle sue emozioni.
Dott. Luca Vocino
L’ansia che descrive, con il tremolio interno e i pensieri ricorrenti, è un segnale del fatto che il corpo e la mente stanno cercando di elaborare le pressioni che ha vissuto negli ultimi anni. Il percorso con lo psicologo è un passo importante, e il fatto che stia già trovando beneficio è un segno positivo. Tuttavia, è comprensibile che ci voglia tempo per affrontare le paure e le reazioni emotive che si sono accumulate.
Il mix di pensieri positivi e negativi che sperimenta riflette la lotta interna tra la sua forza e le sue preoccupazioni. È importante non colpevolizzarsi per i momenti di difficoltà o per l’emergere dei pensieri negativi. È parte del processo. Un obiettivo potrebbe essere imparare a convivere con l’ansia, accettandola come una reazione naturale, e non come qualcosa che deve essere eliminato a tutti i costi.
I sintomi fisici che descrive, come la stanchezza, il reflusso e i dolori vari, possono essere legati alla terapia ormonale, al carico emotivo e allo stress accumulato. Questo circolo tra sintomi fisici e preoccupazioni mentali può rinforzare l’ansia. Può essere utile parlarne apertamente con il suo oncologo o medico curante per valutare se ci siano strategie per alleviare questi disturbi, o se ci siano specialisti che possano aiutarla, come un fisioterapista per il mal di schiena o un nutrizionista per i problemi digestivi.
In parallelo, ci sono alcune strategie che potrebbero aiutarla a gestire l’ansia...
Tecniche di rilassamento e respirazione: quando sente che l’ansia sta emergendo, praticare una respirazione lenta e profonda può aiutare a ridurre il tremolio interno. Anche esercizi di rilassamento muscolare progressivo possono essere utili.
Mantenere una routine stabile, inclusi momenti dedicati al movimento fisico (come una passeggiata) e al riposo, può aiutare a stabilizzare le emozioni.
Considerare l’ansia come una reazione del suo corpo che non è necessariamente pericolosa. Può provare a dirsi che quei sintomi, sebbene spiacevoli, non le faranno male e passeranno.
Parli con le persone a lei vicine. Condividere le sue paure con chi le vuole bene può aiutarla a sentirsi meno sola e più compresa.
Infine, tenga presente che l’uso del Lexotan per un periodo di emergenza è stato un aiuto temporaneo, ma per una gestione a lungo termine dell’ansia è importante continuare il lavoro psicologico e, se necessario, valutare con il medico se altre strategie (anche farmacologiche) possano essere utili.
Non sta diventando "super ansiosa" o "depressa" nel senso di essere senza via d’uscita. Sta affrontando una situazione complessa, con forza e determinazione. Con il giusto supporto, può trovare un modo per sentirsi meglio e riprendere il controllo delle sue emozioni.
Dott. Luca Vocino
Buonasera, 5 sedute sono pochissime per trarre dei benefici. Parli con il suo psicologo di questi suoi disagi e della paura di non riuscire ad uscirne fuori. Piano Piano ne uscirà
Gentile utente, grazie della sua condivisione, posso immaginare come questi quattro anni siano stati intensi, ricchi di emozioni positive e/o negative. Come lei ci racconta oltre all'operazione e alla terapia che ha iniziato successivamente ci sono stati altri eventi che probabilmente posso averla sovraccaricata? In quanto momento non cercherei di dargli un nome, spesso classificare e diagnosticare non serve, anche perché impossibile per un professionista poter definire lo stato emotivo del singolo tramite una piattaforma, piuttosto accoglierei queste emozioni. A prescindere dai sintomi fisici di cui ci parla che possono essere una risposta o meno alle varie terapie, l'attacco di panico possiamo vederlo come un modo che ha la nostra mente di comunicarci tramite il corpo un sovraccarico emotivo. Il suo percorso sicuramente potrà aiutarla a gestire le sue emozioni, in ogni caso resto a disposizione Dott.ssa Calamita Emanuela
Gentile Signora,
la sua situazione è comprensibilmente complessa e richiede attenzione e cura. È positivo che stia già seguendo un percorso con una psicologa, in quanto questo può offrirle un supporto prezioso per affrontare le sue ansie e paure. Le consiglio di continuare con le sedute, poiché l'approccio terapeutico può aiutarla a gestire i suoi pensieri e le emozioni altalenanti.
In parallelo, sarebbe opportuno consultare il suo psichiatra di riferimento. Discutere con lui della sua attuale terapia farmacologica potrebbe rivelarsi utile, soprattutto per rivedere i farmaci che sta assumendo e valutare i potenziali effetti collaterali, in particolare se questi sintomi di ansia e stanchezza fossero legati alla terapia.
Affrontare insieme queste preoccupazioni potrebbe condurla verso un miglioramento significativo del suo stato di salute. Si prenda cura di sé e continui a cercare supporto nei professionisti che la seguono.
Cordialmente.
la sua situazione è comprensibilmente complessa e richiede attenzione e cura. È positivo che stia già seguendo un percorso con una psicologa, in quanto questo può offrirle un supporto prezioso per affrontare le sue ansie e paure. Le consiglio di continuare con le sedute, poiché l'approccio terapeutico può aiutarla a gestire i suoi pensieri e le emozioni altalenanti.
In parallelo, sarebbe opportuno consultare il suo psichiatra di riferimento. Discutere con lui della sua attuale terapia farmacologica potrebbe rivelarsi utile, soprattutto per rivedere i farmaci che sta assumendo e valutare i potenziali effetti collaterali, in particolare se questi sintomi di ansia e stanchezza fossero legati alla terapia.
Affrontare insieme queste preoccupazioni potrebbe condurla verso un miglioramento significativo del suo stato di salute. Si prenda cura di sé e continui a cercare supporto nei professionisti che la seguono.
Cordialmente.
Carissima,
È normale sentirsi demoralizzati... ciò che ha affrontato e deve affrontare la rende una guerriera, ma anche i guerrieri più forti possono sentirsi sopraffatti... Ogni giorno la vita ci propone nuove sfide, nuove situazioni di stress (una terapia da seguire, un familiare che sta male, lavori in casa ecc).. Comprendo la sua preoccupazione..i percorsi di benessere psicologico richiedono tempo, coraggio, fiducia. Inoltre, le raccomando, prima di prendere o sospendere uno psicofarmaco, di fare sempre un consulto psichiatrico..al fine di evitare fastidi.
Infine, le suggerisco di provare un percorso pratico Mindfulness.. Augurandole il meglio, un caro saluto...
Dr.ssa Federica Meloni
È normale sentirsi demoralizzati... ciò che ha affrontato e deve affrontare la rende una guerriera, ma anche i guerrieri più forti possono sentirsi sopraffatti... Ogni giorno la vita ci propone nuove sfide, nuove situazioni di stress (una terapia da seguire, un familiare che sta male, lavori in casa ecc).. Comprendo la sua preoccupazione..i percorsi di benessere psicologico richiedono tempo, coraggio, fiducia. Inoltre, le raccomando, prima di prendere o sospendere uno psicofarmaco, di fare sempre un consulto psichiatrico..al fine di evitare fastidi.
Infine, le suggerisco di provare un percorso pratico Mindfulness.. Augurandole il meglio, un caro saluto...
Dr.ssa Federica Meloni
Gentile,
come potrà immaginare, purtroppo, non è possibile dare risposta alle sue domande senza cadere necessariamente in una banalizzazione. A mio parere il rischio sarebbe persino quello di mortificare ciò che sta provando in questo momento e che più di una risposta merita un posto. In questo senso è il suo stesso interrogativo che ritengo prezioso. Quello che chiede, infatti, in quanto si rivolge ad un altro, evidenzia anzitutto il suo bisogno di trovare accoglienza e ascolto, in un momento che sembra evidentemente di grande fatica e che peraltro si protrae da tempo.
Pertanto, è questo ciò che mi sento di "suggerirle": provi a concedere più tempo e più spazio alle sue parole. Forse, proprio adesso, potrebbe essere importante rallentare e concedere più spazio a ciò che sta provando. Ha detto che va da uno psicologo, provi magari a parlarne apertamente con lui, se se la sente.
Un saluto,
GB
come potrà immaginare, purtroppo, non è possibile dare risposta alle sue domande senza cadere necessariamente in una banalizzazione. A mio parere il rischio sarebbe persino quello di mortificare ciò che sta provando in questo momento e che più di una risposta merita un posto. In questo senso è il suo stesso interrogativo che ritengo prezioso. Quello che chiede, infatti, in quanto si rivolge ad un altro, evidenzia anzitutto il suo bisogno di trovare accoglienza e ascolto, in un momento che sembra evidentemente di grande fatica e che peraltro si protrae da tempo.
Pertanto, è questo ciò che mi sento di "suggerirle": provi a concedere più tempo e più spazio alle sue parole. Forse, proprio adesso, potrebbe essere importante rallentare e concedere più spazio a ciò che sta provando. Ha detto che va da uno psicologo, provi magari a parlarne apertamente con lui, se se la sente.
Un saluto,
GB
Buongiorno, sicuramente ha attraversato un periodo difficile che richiede una fase di assestamento anche a livello psicologico. Continui le sedute con lo psicologo e cerchi di farsi consigliare delle strategie di gestione dell' ansia. La soluzione a mio avviso per ora non è tanto eliminare del tutto l'ansia, che a volte puoi essere funzionale perché ci dice di fermarci in quanto siamo sovraccarichi,ma trovare delle modalità per poterla gestire Possono essere anche utili dei percorsi di mindfulness per cercare di trovare gradualmente un equilibrio. Cordiali saluti dott. ssa Simona Vignoli
Buongiorno, certamente ciò che ha vissuto dev'essere stato fonte di grande stress e sofferenza. Purtroppo o per fortuna da alcune righe non è possibile fare alcuna diagnosi che sia esaustiva o utile. Considerando che ha già intrapreso un percorso con uno specialista il mio suggerimento è di essere il più chiara possibile con lui/lei circa ciò che la preoccupa e la paura dell'ansia in modo che abbia presente tutti gli elementi per condurre la terapia nel miglior modo possibile.
Gentile utente, grazie per la condivisione del suo vissuto. I momenti che ha vissuto sono sicuramente impattanti (es: tumore, il malessere del padre...) e talvolta anche spaventanti. Sperimentare emozioni quali ad esempio la paura oppure provare ansia è del tutto normale ma ha comunque fatto molto bene ad affidarsi ad un professionista: datevi tempo per lavorare insieme e ne parli con lui/lei, la saprà aiutare. Per i restanti problemi di natura fisica (es: denti, reflusso ecc...) ne parli con il medico specialista. Un caro saluto.
Salve, forse sarebbe più funzionale rivolgere queste domande al collega che la segue.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentilissima,
il percorso che sta facendo è complesso e faticoso, posso solo immaginare le difficoltà che sta riscontrando. Tuttavia è fondamentale che continui con costanza il suo percorso psicologico che necessiterà sicuramente di maggiori sedute e maggior tempo. Comunichi al suo psicologo psicoterapeuta i suoi dubbi, i sintomi fisici e i pensieri che ha riferiti alle sue emozioni e alla sua situazione psichica e fisica. E' importante, infatti, che vi sia un rapporto di fiducia tale che lei possa discutere con il suo professionista di tutti questi dubbi, anche nel caso la risposta trovata insieme non l'aggrada. Anzi, è fondamentale che lei comunichi ed esprima le sue emozioni e pensieri e sensazioni anche e soprattutto nel caso lei non sia d'accordo o non sente un supporto dalle conversazioni che ha con la sua psicologa. Queste insoddisfazioni sono importantissime da analizzare insieme e permettono quindi che insieme si trovi il modo di stare meglio.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
il percorso che sta facendo è complesso e faticoso, posso solo immaginare le difficoltà che sta riscontrando. Tuttavia è fondamentale che continui con costanza il suo percorso psicologico che necessiterà sicuramente di maggiori sedute e maggior tempo. Comunichi al suo psicologo psicoterapeuta i suoi dubbi, i sintomi fisici e i pensieri che ha riferiti alle sue emozioni e alla sua situazione psichica e fisica. E' importante, infatti, che vi sia un rapporto di fiducia tale che lei possa discutere con il suo professionista di tutti questi dubbi, anche nel caso la risposta trovata insieme non l'aggrada. Anzi, è fondamentale che lei comunichi ed esprima le sue emozioni e pensieri e sensazioni anche e soprattutto nel caso lei non sia d'accordo o non sente un supporto dalle conversazioni che ha con la sua psicologa. Queste insoddisfazioni sono importantissime da analizzare insieme e permettono quindi che insieme si trovi il modo di stare meglio.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Buongiorno cara signora, la malattia di cui mi parla è molto invalidante sia sul piano fisico che su quello emotivo. Le vicissitudini della vita, inoltre, possono aggiungere un carico di stress da non sottovalutare in un assetto già molto provato come è il suo.
Le consiglio, pertanto, di agire sui due fronti (fisico e psicologico) in modo massiccio e continuativo.
La terapia farmacologica certamente dà effetti collaterali importanti che può alleviare con un regime dietetico il più sano e salutare possibile. Mangi poca carne, eviti gli insaccati e i dolci. Mangi tanta verdura sia cruda che cotta. Ottime sono le centrifughe vegetali : può mettere kiwi, carote, cetrioli e lattuga oppure mela, carote, mirtilli e lattuga). Le verdure verdi la puliscono, la risanano e le danno energia.
Buoni integratori di vitamina b12, c e d3, probiotici e fermenti lattici per rinforzare il sistema immunitario. Possibilmente si faccia seguire dal medico per i dosaggi, la durata e la qualità dei prodotti (no quelli del supermercato).
Cerchi un miele naturale, propoli/pappa reale (da un buon apicultore) per rinforzare il suo corpo.
Sul piano psicologico continui con la terapia (ci vuole un po' di tempo per vedere i primi risultati duraturi) e si iscriva a un corso di yoga, pilates o nuoto: l'importante è che faccia muovere il corpo in modo dolce (allungando i muscoli, molto meglio se controllando la respirazione). Cerchi di andare a dormire presto (il primo sonno è quello più ristoratore). Valeriana, melissa, lavanda e melatonina agevolano il sonno e calmano il nervosismo. La sauna è ottima per buttare fuori le tossine che assume coi farmaci e rilassa molto. Spero di esserle stata di aiuto, mi raccomando, si prenda cura di sé.
Un abbraccio
Le consiglio, pertanto, di agire sui due fronti (fisico e psicologico) in modo massiccio e continuativo.
La terapia farmacologica certamente dà effetti collaterali importanti che può alleviare con un regime dietetico il più sano e salutare possibile. Mangi poca carne, eviti gli insaccati e i dolci. Mangi tanta verdura sia cruda che cotta. Ottime sono le centrifughe vegetali : può mettere kiwi, carote, cetrioli e lattuga oppure mela, carote, mirtilli e lattuga). Le verdure verdi la puliscono, la risanano e le danno energia.
Buoni integratori di vitamina b12, c e d3, probiotici e fermenti lattici per rinforzare il sistema immunitario. Possibilmente si faccia seguire dal medico per i dosaggi, la durata e la qualità dei prodotti (no quelli del supermercato).
Cerchi un miele naturale, propoli/pappa reale (da un buon apicultore) per rinforzare il suo corpo.
Sul piano psicologico continui con la terapia (ci vuole un po' di tempo per vedere i primi risultati duraturi) e si iscriva a un corso di yoga, pilates o nuoto: l'importante è che faccia muovere il corpo in modo dolce (allungando i muscoli, molto meglio se controllando la respirazione). Cerchi di andare a dormire presto (il primo sonno è quello più ristoratore). Valeriana, melissa, lavanda e melatonina agevolano il sonno e calmano il nervosismo. La sauna è ottima per buttare fuori le tossine che assume coi farmaci e rilassa molto. Spero di esserle stata di aiuto, mi raccomando, si prenda cura di sé.
Un abbraccio
Gentile utente, è possibile che i sintomi raccontati possono essere dovuti ad alcuni effetti dei farmaci, ne parli con il suo oncologo. Giusta la scelta di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sono specializzato in Psico-Oncologia e lavoro in questo ambito, resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi
Sono specializzato in Psico-Oncologia e lavoro in questo ambito, resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno, la prima cosa che vorrei dirle è che sta dimostrando una forza e una resilienza straordinarie nel condividere ciò che sta attraversando. Affrontare una diagnosi e un trattamento oncologico, insieme a tutto ciò che comporta fisicamente ed emotivamente, non è mai semplice. È importante che riconosca quanto sta facendo per prendersi cura di sé, inclusa la decisione di lavorare con uno psicologo. Questo è già un segnale di grande consapevolezza e di voglia di stare meglio. Mi permetto di condividere che ho esperienza con pazienti oncologici e so quanto la terapia (sia medica che psicologica) possa essere una maratona che richiede energie a lungo termine. La sua stanchezza fisica è molto comprensibile, dato il trattamento ormonale che sta seguendo e il suo impatto sul corpo. È normale che una terapia così prolungata possa influire anche sul benessere emotivo, soprattutto in combinazione con i disturbi fisici che descrive, come il reflusso, i dolori e la fatica cronica. Il corpo e la mente, in questi casi, sono strettamente interconnessi. Per quanto riguarda l’ansia e la paura che descrive, ciò che sta vivendo è molto comune, specialmente per chi ha attraversato esperienze come la sua. L’ansia spesso si alimenta della paura stessa, creando un circolo di pensieri che la fanno sentire in balia di quei sintomi fisici e delle sensazioni spiacevoli. È importante sapere che, anche se sembra che l’ansia stia prendendo il sopravvento, ci sono modi per spezzare questo circolo. Quello che descrive, come l'altalena tra pensieri positivi che la aiutano e pensieri negativi che la buttano giù, è un tipico processo della nostra mente. I pensieri negativi tendono a catturare più facilmente la nostra attenzione, ma possiamo imparare a gestirli. Una strategia utile, che sicuramente il suo psicologo potrà approfondire con lei, è il riconoscimento e la ristrutturazione dei pensieri disfunzionali. Questo significa imparare a identificare quei pensieri che generano ansia o paura, metterli in discussione e sostituirli con alternative più realistiche o utili. Per esempio, nel momento in cui si rende conto che sta iniziando a temere l’arrivo dell’ansia, potrebbe provare a dirsi: "Sto sentendo arrivare questi sintomi perché sono stanca e sotto stress, ma posso affrontarli. Sono già sopravvissuta a momenti difficili, e so che anche questo passerà". A volte, piccoli esercizi di mindfulness o di respirazione possono essere d’aiuto per radicarsi nel presente e ridurre l’intensità di quei sintomi. Riguardo alla sua domanda se sia diventata "super ansiosa" o "depressa", mi sento di rassicurarla: ciò che descrive non indica necessariamente una depressione, ma piuttosto una situazione di stanchezza psicofisica e di ansia accentuata da una serie di fattori esterni e interni. Tuttavia, se si sente sopraffatta o nota che il suo umore è costantemente basso, lo condivida apertamente con il suo psicologo o con il medico che la segue, perché esistono strumenti e strategie mirati per aiutarla a ritrovare equilibrio e serenità. Un altro suggerimento potrebbe essere esplorare il supporto di un gruppo dedicato a pazienti oncologici o ex pazienti. Questi gruppi, spesso guidati da psicologi, possono offrire un senso di condivisione e di comprensione che è difficile trovare altrove. Sentirsi compresa da persone che stanno vivendo qualcosa di simile può essere molto potente e alleviare quel senso di solitudine che a volte accompagna queste esperienze. Infine, le consiglio di continuare a prendersi cura di sé senza giudicarsi. Sta affrontando molte cose tutte insieme, e ogni passo che fa verso il suo benessere è un segnale della sua forza. Non si deve sentire in colpa se ci sono giorni in cui si sente più fragile: la guarigione, sia fisica che emotiva, è un processo che richiede tempo e gentilezza verso se stessi. Se desidera esplorare esercizi pratici o altre strategie che potrebbero aiutarla nel quotidiano, sarò qui per lei. Non è sola in questo percorso. Le auguro ogni bene, Dott. Andrea Boggero
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