Buongiorno, Sono sempre stata soggetta a fobie (immotivate) di vario tipo sin da piccola e così m
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Buongiorno,
Sono sempre stata soggetta a fobie (immotivate) di vario tipo sin da piccola e così mia madre e mia nonna e, da ormai quasi 4 anni, soffro di ansia, secondo la mia psicoterapeuta a causa di un evento scatenante che ha a che fare con la mia vita sentimentale e accettazione della mia sessualità. Ho una famiglia che mi ha sempre supportato, sono seguita da una psicoterapeuta e seguo una cura farmacologica ma la situazione, in questi anni, non ha fatto che peggiorare. Ad oggi ho pensieri ossessivi sul suicidio e autolesionismo 24 ore su 24 e soprattutto comincio a detestare il mio corpo con cui, fino a prima dell’ansia, non avevo alcun problema. Insomma sembrerebbe essere il caso di un DOC.
Che ne pensate?
Grazie mille.
Sono sempre stata soggetta a fobie (immotivate) di vario tipo sin da piccola e così mia madre e mia nonna e, da ormai quasi 4 anni, soffro di ansia, secondo la mia psicoterapeuta a causa di un evento scatenante che ha a che fare con la mia vita sentimentale e accettazione della mia sessualità. Ho una famiglia che mi ha sempre supportato, sono seguita da una psicoterapeuta e seguo una cura farmacologica ma la situazione, in questi anni, non ha fatto che peggiorare. Ad oggi ho pensieri ossessivi sul suicidio e autolesionismo 24 ore su 24 e soprattutto comincio a detestare il mio corpo con cui, fino a prima dell’ansia, non avevo alcun problema. Insomma sembrerebbe essere il caso di un DOC.
Che ne pensate?
Grazie mille.
Buongiorno, essendo in cura sia dal punto di vista farmacologico che psicoterapeutico da anni le consiglio di rivolgere questa domanda a chi la segue. Se ha dei dubbi riguardo alla sua diagnosi e la cura che sta facendo lo faccia presente senza timore. E' giusto che lei comprenda il perché di questa diagnosi e ponga la questione dell'efficacia della terapia che non sembra dal suo racconto soddisfacente.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Carissima, grazie per aver qui condiviso anzitutto...
Sarebbe interessante capire se, la "diagnosi di DOC" sia stata fatta da lei in completa autonomia o dal suo psicoterapeuta...
Ad ogni modo, direi che sarebbe opportuno sapere qualcosa in più sulla sua vita per farsi un'idea: non ci ha specificato la sua età, le sue attività ecc ecc
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente
Dr E. Nola
Sarebbe interessante capire se, la "diagnosi di DOC" sia stata fatta da lei in completa autonomia o dal suo psicoterapeuta...
Ad ogni modo, direi che sarebbe opportuno sapere qualcosa in più sulla sua vita per farsi un'idea: non ci ha specificato la sua età, le sue attività ecc ecc
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente
Dr E. Nola
Buonasera, comprendo la sua sofferenza, tuttavia non mi sento per chat di proporre una diagnosi di un disturbo doc o altro. Più che altro le vorrei chiedere da quanto tempo è che sta seguendo una terapia, poiché se dice che non vede miglioramenti forse su questo potrebbe fare una riflessione. Un caro saluto
Poter dare un’etichetta ai suoi sintomi le può normalizzare il fatto che non è sola e che altre persone provano le sue stesse cose, ma come ho capito sta già facendo con la sua Psicoterapeuta, l’importante è che comprenda come è arrivata a sviluppare certi sintomi. Lei racconta che fino ad un certo evento era una persona che funzionava, mentre dopo, quel suo modo di funzionare non si è riuscito ad adattare alla realtà che stava vivendo, sviluppando quindi dei sintomi. Quei sintomi le hanno permesso di funzionare lo stesso, ma in un modo poco funzionale e che le crea una forte sofferenza. Continui con il percorso che sta facendo e se le può dare sollievo, domandi alla sua terapeuta di farle una diagnosi.
Gentile utente, comprendo il profondo disagio che la situazione le causa. Talvolta può capitare di vedere la propria condizione peggiorare nonostante ci si trovi in un percorso di cura ben strutturato come il suo. Le consiglio di condividere quanto ha detto in questa sede con i suoi curanti, per approfondire i dubbi diagnostici che ci pone e soprattutto per comprendere il significato che assume per lei la possibilità di avere un DOC o comunque la sua esigenza di dare un nome alla sua sofferenza. Le auguro il meglio, un caro saluto. Dott.ssa Andreoli
Gentile utente, fare una diagnosi non è possibile, poichè occorrerebbe una raccolta di dati molto più approfonditi per poter fare una diagnosi di DOC. Tuttavia mi sento di dirle di parlare apertamente con la sua terapeuta per esplorare tale tema.
Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, capisco il suo malessere, le suggerisco di condividere questi suoi dubbi e di riportare alla sua terapeuta la presenza di tali pensieri per imparare a gestirli in modo più funzionale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buona sera
penso che la chiave di svolta che le permetterà di stare meglio e soprattutto superare questo attuale stato di tensione è quello di permettersi la possibilità di fidarsi ed affidarsi a qualcuno ed a sè stessa. Si senta libera di esprimere tutte le sue domande, riflessioni e dubbi alla sua terapeuta che saprà accoglierli ed insieme a lei affrontarli.
La saluto augurandole un buon percorso
dott.ssa Letizia Muzi
penso che la chiave di svolta che le permetterà di stare meglio e soprattutto superare questo attuale stato di tensione è quello di permettersi la possibilità di fidarsi ed affidarsi a qualcuno ed a sè stessa. Si senta libera di esprimere tutte le sue domande, riflessioni e dubbi alla sua terapeuta che saprà accoglierli ed insieme a lei affrontarli.
La saluto augurandole un buon percorso
dott.ssa Letizia Muzi
Gentilissima, capisco la sua preoccupazione e perplessità. Credo che per lei sia utile parlarne con gli specialisti che la stanno seguendo, in modo da sentire di potersi fidare e affidare a loro.
cordiali saluti
AV
cordiali saluti
AV
Salve, non è possibile darle risposte su una diagnosi non riscontrabile per ovvi motivi e che lei comprenderà. In merito ai farmaci deve chiedere al medico che li ha prescritti verificando la possibilità di posologia e medicinali diversi per ottenere risultati migliori. Per quanto riguarda la terapia dovrebbe tranquillamente parlarne con la sua terapeura chiarendo come mai non sta avendo risultati dopo una terapia così lunga. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, per comprendere meglio la situazione sarebbe necessario avere maggiori informazioni sull'evoluzione del suo malessere nel tempo. Le consiglio comunque di condividere i suoi dubbi con chi la segue da anni, non abbia timore. Resto a sua disposizione
Gentile utente, mi dispiace per il suo vissuto di sofferenza, capisco che non deve essere semplice lavorarci a livello terapeutico. Avendo un percorso di psicoterapia avviato, le consiglio di parlare con il suo terapeuta dei pensieri di suicidio e dei comportamenti di autolesionismo. Solo con una buona alleanza terapeutica potrà comprendere come uscirne fuori.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione così difficile e che stai vivendo pensieri ossessivi sul suicidio e autolesionismo. È importante che tu sappia che non sei sola e che ci sono risorse disponibili per aiutarti. Dato che hai già una psicoterapeuta e stai seguendo una cura farmacologica, è importante continuare a comunicare apertamente con loro riguardo ai tuoi pensieri e sentimenti attuali. La tua psicoterapeuta sarà in grado di valutare la situazione e determinare se il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) potrebbe essere un fattore nella tua situazione. Il DOC è un disturbo mentale caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi. Questi pensieri e comportamenti possono essere molto debilitanti e influenzare negativamente la qualità della vita di una persona. È importante che tu parli con la tua psicoterapeuta riguardo ai tuoi pensieri ossessivi e alla detestazione del tuo corpo, in modo che possa valutare se il DOC potrebbe essere una componente della tua situazione.
Inoltre, considera di coinvolgere anche il supporto della tua famiglia durante questo periodo difficile. Il loro sostegno e la loro comprensione possono essere di grande aiuto. Ricorda che ci sono persone pronte ad aiutarti e che la tua vita è preziosa. Spero che tu possa trovare il supporto e il sollievo che meriti.
Dr. Roberto Prattichizzo
Inoltre, considera di coinvolgere anche il supporto della tua famiglia durante questo periodo difficile. Il loro sostegno e la loro comprensione possono essere di grande aiuto. Ricorda che ci sono persone pronte ad aiutarti e che la tua vita è preziosa. Spero che tu possa trovare il supporto e il sollievo che meriti.
Dr. Roberto Prattichizzo
Salve, c’è da chiedersi da chi provenga la diagnosi di doc.
Il suo autolesionismo,le idee suicidarie l'intolleranza per il corpo meritano un approfondimento.
Ne parli con la sua terapeuta apertamente.
Non c’è niente di meglio che una sana consapevolezza. Saluti,dott.ssaPetralli
Il suo autolesionismo,le idee suicidarie l'intolleranza per il corpo meritano un approfondimento.
Ne parli con la sua terapeuta apertamente.
Non c’è niente di meglio che una sana consapevolezza. Saluti,dott.ssaPetralli
Buonasera,
da quanto racconta, sembra che la sua situazione abbia avuto un'evoluzione importante nel corso degli anni, nonostante il supporto psicoterapeutico e farmacologico. I pensieri ossessivi e il malessere verso il proprio corpo potrebbero effettivamente indicare un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), soprattutto per quanto riguarda i pensieri intrusivi e ripetitivi che sta vivendo. Tuttavia, ogni quadro clinico è unico, e può essere difficile fornire una diagnosi precisa senza un'analisi approfondita.
È essenziale che riporti i nuovi sintomi al suo terapeuta e allo psichiatra che la segue per la terapia farmacologica, in modo che possano valutare se è necessario un aggiustamento del trattamento o un cambiamento nell'approccio terapeutico.
L'aspetto della detestazione del corpo e dei pensieri ossessivi sul suicidio meritano un'attenzione particolare, poiché indicano un livello di sofferenza molto alto. È fondamentale affrontare questi pensieri con il supporto di un professionista e, se necessario, esplorare altre modalità terapeutiche o approcci combinati che potrebbero includere terapie specifiche come la terapia cognitivo-comportamentale o interventi basati su tecniche di mindfulness o metodologie attive come lo psicodramma, che lavorano anche sull'integrazione delle emozioni.
Non esiti a condividere queste preoccupazioni con il suo terapeuta, che potrà aiutarla a trovare nuove strategie per gestire meglio la situazione.
d.ssa Raileanu
da quanto racconta, sembra che la sua situazione abbia avuto un'evoluzione importante nel corso degli anni, nonostante il supporto psicoterapeutico e farmacologico. I pensieri ossessivi e il malessere verso il proprio corpo potrebbero effettivamente indicare un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), soprattutto per quanto riguarda i pensieri intrusivi e ripetitivi che sta vivendo. Tuttavia, ogni quadro clinico è unico, e può essere difficile fornire una diagnosi precisa senza un'analisi approfondita.
È essenziale che riporti i nuovi sintomi al suo terapeuta e allo psichiatra che la segue per la terapia farmacologica, in modo che possano valutare se è necessario un aggiustamento del trattamento o un cambiamento nell'approccio terapeutico.
L'aspetto della detestazione del corpo e dei pensieri ossessivi sul suicidio meritano un'attenzione particolare, poiché indicano un livello di sofferenza molto alto. È fondamentale affrontare questi pensieri con il supporto di un professionista e, se necessario, esplorare altre modalità terapeutiche o approcci combinati che potrebbero includere terapie specifiche come la terapia cognitivo-comportamentale o interventi basati su tecniche di mindfulness o metodologie attive come lo psicodramma, che lavorano anche sull'integrazione delle emozioni.
Non esiti a condividere queste preoccupazioni con il suo terapeuta, che potrà aiutarla a trovare nuove strategie per gestire meglio la situazione.
d.ssa Raileanu
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