Buongiorno, sono mamma di un bimbo di quasi 22 mesi. Tra poco andrà al nido per la prima volta e gua

7 risposte
Buongiorno, sono mamma di un bimbo di quasi 22 mesi. Tra poco andrà al nido per la prima volta e guardando gli altri bambini mi sono un pò preoccupata perché mio figlio praticamente non ha un vocabolario, le parole che dice si contano sulle dita di una mano. Non sono ancora riuscita a fargli dire neanche "acqua" o "ciao". Da poco ha iniziato a dire "nanna", oltre a questo dice mamma, papà, cacca, no, nonna e grazie. Le parole non le combinare, quindi as esempio non riesce a dire grazie mamma. Questa difficoltà credo che lo induca ad essere un pò aggressivo, per farsi capire urla e spesso e volentieri ci dà pizzicotti, testate, schiaffi. A volte lo fa anche per gioco ridendo e se cerchiamo di fargli capire che ci fa male, non capisce. Non so se tutto questo è normale o se è già il momento di portarlo da un logopedista.. grazie per le risposte.
Salve, anche se il bambino è ancora piccolo lei può rivolgersi con fiducia alla Logopedista per una valutazione e anche per avere suggerimenti su come comportarsi con il bambino per evitare che debba provare la frustrazione di non poter comunicare verbalmente. Un caro saluto Daniela Barberini

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Buongiorno, penso sia comprensibile che lei sia un po' in ansia per lo sviluppo linguistico del suo bambino, ma ogni bambino ha i propri tempi, specialmente per quanto riguarda il linguaggio. A 22 mesi ci si aspetta solitamente un aumento nel numero di parole e la costruzione delle prime frasi minime, ma ci sono delle variazioni individuali. Riguardo ai comportamenti di aggressività può darsi che siano dovuti alla sua frustrazione nel non riuscire ancora a esprimersi come vorrebbe. Questo è un aspetto comune nei bambini piccoli che hanno difficoltà a farsi capire e può migliorare man mano che il linguaggio si sviluppa. Detto ciò, è sempre utile monitorare attentamente lo sviluppo linguistico e comportamentale. Le consiglio, quindi, una valutazione logopedica, non tanto perché ci sia necessariamente un problema, ma perché una consulenza precoce può aiutare a capire meglio la situazione e a fornire qualche indicazione su come stimolare il linguaggio nel quotidiano. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento. Cordiali saluti, Dott.ssa Lisa Gotti
Salve, le consiglio di prendere appuntamento con una logopedista per chiedere un consulto, anche semplicemente piccoli consigli su come gestire l'aspetto del linguaggio. Perché il rischio è che si facciano troppe richieste che in questo momento il bambino non riesce a soddisfare frustrandosi. Voi siete i genitori e se non riesce a spiegarsi o rispondere in modo opportuno ci rimane male. Vi consiglio pertanto di confrontarvi con una collega così da potervi tranquillizzare, monitorare la situazione e se necessario procedere con una stimolazione per aiutare un pò il linguaggio.
Rimango a disposizione.
Cari saluti
Alessia Daini
Salve, la sua preoccupazione è comprensibile, ma rispetto allo sviluppo linguistico è spesso opportuno considerare delle differenze interindividuali. Probabilmente, gli atteggiamenti di frustrazione che manifesta il suo bambino potrebbero essere legati alla difficoltà di essere compreso quando si esprime. Tuttavia, sarebbe opportuno rivolgersi ad un logopedista per una consulenza specialistica, in modo tale da avere un quadro più chiaro delle abilità comunicative del bambino e per avere delle indicazioni su come supportare e stimolare il linguaggio in contesto quotidiano. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un cordiale saluto, Dott.ssa Ylenia Manfredelli
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi a un logopedista per una consulenza. Questo non deve metterle maggiore ansia, bensì dev'essere un modo per vivere più serenamente una fase di grandi cambiamenti come quella in cui è suo figlio. Il logopedista potrà valutare lo sviluppo comunicativo e linguistico del bimbo e tenere monitorata la situazione consentendo, se necessario, di mettere in atto una serie di accorgimenti in una fase precoce. Il logopedista potrà darvi delle strategie da applicare nella vostra quotidianità per stimolare lo sviluppo sereno della comunicazione e del linguaggio del suo bimbo che, come accade frequentemente, potrebbe mostrare frustrazione per la difficoltà ad esprimersi e ad essere compreso. Saluti, Martina Cavazzuti
Buonasera,
Dalle informazioni che ha fornito le consiglierei di rivolgersi ad un logopedista per un inquadramento. Intorno ai 2 anni di età in bambini dovrebbero riuscire ad esprimersi con un vocabolario di circa 50 paroline e con frasette di due termini circa. L'aggressività che il bimbo manifesta potrebbe essere un segnale di un disturbo espressivo del linguaggio (con una comprensione linguistica "intatta") che lo porta a frustrazione nel riscontrare le proprie difficoltà e la difficoltà nel farsi comprendere.
Non c'è da preoccuparsi, rivolgendovi ad un professionista riuscirete ad avere una situazione più chiara e otterrete gli strumenti per sostenere il bambino, sentendovi anche voi più sereni.
A presto,
Dott. Alessio Mirabelli
Buonasera. Ogni bambino ha i suoi tempi di sviluppo. A 22 mesi, mediamente, i bambini dispongono di un vocabolario di almeno 50 parole e iniziano a combinarle, creando frasi di due parole.
Il fatto che suo figlio dica alcune parole è senz'altro positivo, d'altro canto il vocabolario ridotto e la difficoltà a comunicare potrebbero spiegare alcuni comportamenti come urla, pizzicotti o testate, che potrebbero rappresentare un modo di esprimere la frustrazione quando non riesce a farsi capire. Anche l’ingresso al nido, che da un lato lo aiuterà moltissimo in tanti aspetti dello sviluppo, potrebbe non essere facile per il bambino all'inizio.
E' senza dubbio utile farlo valutare da un logopedista, così da capire meglio la situazione. A volte si tratta di un semplice ritardo che si recupera facilmente con un po’ di supporto, ma intervenire presto può fare la differenza.
Le lascio intanto alcuni suggerimenti:
Parlate con lui usando frasi brevi, enfatizzando spesso le parole chiave.
Giocate insieme, descrivendo quello che fate con oggetti o situazioni concrete.
Non anticipare sempre i suoi bisogni, incoraggiandolo a usare le parole per esprimere richieste.

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