Buongiorno, sono mamma di un bambino di 4 anni. Io e il padre siamo separati da quando il bambino ha

17 risposte
Buongiorno, sono mamma di un bambino di 4 anni. Io e il padre siamo separati da quando il bambino ha due anni. I rapporti tra noi sono stati inizialmente conflittuali (mai davanti al bambino), piano piano siamo riusciti a trovare il nostro equilibrio mantenendo anche in presenza del bambino questo rapporto. Fino a qualche mese fa il bambino stava con il papà il mercoledì a cena e poi tornava a casa a dormire, poi stava con lui la domenica tutto il giorno e tornava a casa a dormire. Con il passare del tempo abbiamo proposto al bambino di fermarsi a dormire dal papà e le cose sono andate bene (solo in qualche occasione ha voluto tornare a casa). Questa estate è stato con il papà una settimana poi rientrato e successivamente un'altra settimana. Finalmente sono riusciti a creare un legame solido. Quello che vorrei capire è come comportarmi con il bambino quando tornando a casa capita che la sera quando si va a dormire cerca il papà e piange. Quando lo vedo così (a tratti triste, pensieroso..) vengo assalita dai sensi di colpa...lui sta bene in entrambe le circostanze perché è circondato d'amore e attenzioni. Chiedo un consiglio. Grazie mille
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gent. Sig.ra, mi congratulo per l'equilibrio che avete saputo creare, un grande dono a Vs figlio!! Non deve avere sensi di colpa, mi creda, sono inutili e dannosi per lei. Quando suo figlio piange e desidererebbe avere accanto suo oadre, gli spieghi dolcemente che papà e mamma non vivono insieme, ma che lo amano molto entrambi, e che lui come figlio ha un posto privilegiato nelle vite di entrambi. Se volesse affrontare con maggior sicurezza le sue perplessita, potrebbe consultare uno psicologo specializzato nell'età evolutiva, ma - creda- sta facendo benissimo. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno, beh direi che state facendo veramente un ottimo lavoro! È normale che si senta in colpa, anche se non é giusto. Sicuramente vedere suo figlio star male é molto doloroso. Ma il senso di colpa presuppone l'esistenza di un errore, e quando una storia finisce, specialmente con bimbi di mezzo, il vero errore spesso é continuare a stare insieme fingendo che vada tutto bene. Spesso lo si fa per i figli, ma é dannoso. Con la scelta di separarsi state insegnando qualcosa di molto prezioso a vostro figlio: che é giusto cercare di essere felici e cambiare ciò che fa soffrire, che se ne ha il diritto. Questo gli permetterà un futuro di sapere che può scegliere e cambiare, per il suo bene. Quando il bimbo piange, ciò che può fare e abbracciarlo, dargli calore e aiutarlo andare voce alle sue emozioni. Spiegargli che é normale che sia triste, che piagere va bene e fargli sentire la sua presenza. Poi con calma, nella quotidianità, rimandargli il messaggio che entrambi lo amate e per lui ci siete. Se lo desiderasse, può valutare se cercare per sé stessa un sostegno psicologico, in modo da alleggerire il carico delle sue emozioni e trasmettere maggiore tranquilla e serenità al bimbo. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, anche online. Dr. Barbara Civera
Buongiorno,
Vedere i propri figli tristi e pensierosi fa sempre male,vorremmo poter risparmiare loro ogni sofferenza e frustrazione, ma suo figlio capirà pian piano con dolcezza quanto bravi siete voi come genitori ad aver trovato un equilibrio per il suo bene in primis...I sensi di colpa sono spesso innati nei genitori, ma creda suo figlio ha due genitori che lo amano da come descrive la situazione. Quindi, un bel respiro, lasci andare sensi di colpa che non hanno motivo di esistere e spieghi con calma la realtà al piccolo. Mamma e papà non abitano insieme, ma voi resterete sempre una famiglia e lui potrà trovarvi accanto a lui nella vita... Anche se divisi i genitori possono come voi (e dovrebbero) essere il porto sicuro dei figli. Anche se a volte papà dorme a casa sua e voi nella vostra. Vedrà che sarà una fase e tutto si risolverà. Se avesse bisogno di un confronto mi rendo disponibile, anche online. In bocca al lupo, cari saluti. Dott.ssa Alessandra Cacco
Buongiorno signora. La cosa migliore nella situazione che lei descrive sarebbe che lei per poter rispondere al bambino cercassi dentro di lei uno stato di calma, in modo tale che possa accogliere le emozioni di suo figlio e accompagnarlo nel distacco da suo padre. Parole come "vedo che ora sei un po' triste...", e rimanere con lui accompagnandolo finché si calma può essere molto utili, perché in questo modo lei lo aiuterebbe a comprendersi e calmarsi e si sentirebbe legittimato a provare queste emozioni negative. Le emozioni vanno e vengono, l'importante è che lui non si senta da solo mentre prova emozioni negative ma che c'e qualcuno con cui può esprimersi. (Sono emozioni frequenti nei bambini con i papa dentro o fuori casa).
Buonasera, oltre a quanto suggerito dai colleghi aggiungerei che per i bambini è essenziale la prevedibilità delle giornate. Può essere utile ribadire più volte come sarà organizzata la settimana, anche con calendario sotto mano, e cosa farà, dove dormirà.... Consideri che non hanno l'idea dei giorni che passano e serve un supporto concreto come anche rifarsi a quante"ninne"farà a casa di mamma e quante da papà. Quando sopraggiunge il momento in cui deve andare dall'altro genitore è bene prepararlo qualche ora prima e, una volta lasciato nell'altra casa, dargli un oggetto del genitore da potere portare con sé. Monitori la situazione ed eventualmente richieda un consulto per il piccolo e per voi genitori. Intanto sappia che questi momenti possono sopraggiungere e che la cosa importante è che il bimbo trovi un adulto in grado di ascoltarlo e sorreggerlo emotivamente. Con i bimbi bastano piccole cose.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
i bambini a quella etá idealizzano i propri genitori così come il resto del mondo. Il fatto che esprima il desiderio di voler vedere lei insieme al suo papà è un aspetto abbastanza normale. Cercate di mostrarvi uniti come coppia genitoriale e di organizzare delle cose in cui siate presenti insieme; questo potrà aiutare suo figlio nel gestire meglio l' assenza di uno dei genitori nelle occasioni future.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentilissima, mi fa un piacere immenso che abbiate trovato un modo per stare tutti, seppur da separati, serenamente assieme al bambino. Certo che può capitare che il bambino in qualche momento senta la mancanza dell'altro genitore, lo rassicuri sul fatto che tutti e due gli volete bene e, se vi è possibile, condividete tutti dei momenti assieme al bambino. Sentirsi in colpa è normale ma ... non serve a niente, anzi, serve soltanto a far star male lei.
I miei migliori auguri a lei e al piccolo
cordialmente
dott.ssa Miculian
Carissima utente,
La vostra storia mi ha commossa. Nonostante i problemi che avete riscontrato siete stati capaci di prendere una decisione importante per la vostra famiglia e nel tempo avete imparato a gestirla nel modo più funzionale possibile. Sono certa che tutta questa situazione non sia facile per nessuno di voi, soprattutto quando vede suo figlio piangere per l'assenza del padre. Tuttavia non si colpevolizzi....come altri colleghi le hanno detto, colpevolizzarsi prevede una colpa, un'errore....e nel comprendere che in una coppia non si sta più bene e separarsi per il bene della famiglia non è assolutamente un errore, anzi è un atto di coraggio, soprattutto perché avete oltremodo deciso di non fare mancare a vostro figlio l'amore di entrambi i genitori. Quindi quando suo figlio sente la mancanza del padre, cerchi di stargli semplicemente vicino, spiegandogli con dolcezza che nonostante la distanza voi per lui ci sarete sempre. Forse ora è troppo piccolo per capire a pieno, ma vedrà che un giorno capirà e vi sarà grato.
Un caro saluto
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
Gentile Utente, quello che sta facendo è encomiabile ed è un ottimo lavoro per voi come genitori ma soprattutto per la vostra creatura. Quello che accade è semplice: i bambini specie cosi piccoli non sono capaci di gestire cambiamenti cosi repentini. sono abituati alla ripetitività, alle routine che li confortano perché sanno sempre cosa succede.
quindi questi cambi lo destabilizzano e cerca di ripetere l'ultima condizione che ha vissuto. Lei deve cercare solo di tranquillizzarlo e di spiegargli quello che sta succedendo come già sta facendo.
ed è moltissimo, mi creda.
a presto
saluti
Buongiorno signora
credo che se il bambino quando è con lei a volte cerca il papà,sia un segnale positivo, perchè sente che può esprimere anche con lei,la sua mamma, il desiderio di stare col padre e non sente implicitamente un eventuale diasappunto della sua mamma.L'importante che lei possa tollerare questo così che il piccolo possa mantenere con lei un canale per esprimere le sue emozioni. In commercio inoltre ci sono libri con molte immagini e poche parole(albi illustrati) adatti a tutte le fasce d'età che un genitore può leggere al piccolo sul tema della separazione e del ritorno o sull'avere due case( anche con storie di animali).Magari leggerlo col bambino la sera prima di dormire può essere utile.
Buona continuazione
Dott.ssa Nicoletta Balestra
Buongiorno, per quanto voi siate stati molto bravi a gestire la situazione nel miglior modo possibile è normale che il bambino soffra per non poter stare sempre con i genitori. Può succedere che quando gli adulti fanno di tutto per rendere ai figli meno traumatica la separazione mantenendo buoni rapporti in realtà poi siano impreparati di fronte ad un eventuale sofferenza dei figli. Il suo bambino ha solo bisogno di poter esprimere la sua tristezza e la mancanza alternata di uno dei genitori. Questo non vuol dire che non stia bene con il genitore con cui è in quel momento, ma che vorrebbe che ci fosse anche l'altro.
Quando piange o quando lo vede triste e pensieroso lei non si deve sentire in colpa, ma lo aiuti legittimando la sua emozione, dicendogli che è normale che lui sia triste e che abbia voglia piangere perchè gli manca il papà, che lo capisce. Che lei, se lui vuole, è lì per consolarlo, per abbracciarlo e per fare quello che più lo aiuta in quel momento. Vedrà che lui si sentirà rassicurato che lei non si arrabbia per questo e soprattutto sia ora che in futuro sarà libero di poter esprimere con voi genitori le sue emozioni senza paura di essere giudicato o sgridato.
Complimenti a voi genitori per l'attenzione e la sensibilità nei confronti del vostro bambino.
Gentilissima signora, molti genitori separati dovrebbero imparare dal vostro esempio. Siete stati bravissimi, lei è stata bravissima a cercare un equilibrio all’interno del vostro nucleo di relazioni, dopo un inizio complicato e a costruire un canale aperto di comunicazione con il papà di suo figlio.
Io credo che adesso deve solo pazientare e aspettare che anche suo figlio comprenda che qualcosa è cambiato, imparare a stare nei nuovi ritmi e nelle nuove abitudini.
Lasci pure andare il senso di colpa, perché tutto sta andando bene e vostro figlio sa di avere due genitori che lo amano. Deve solo metabolizzare che il più delle volte non potrà averli in contemporanea come prima. Serve tempo e pazienza.
Accolga il suo pianto, perché un po’ di tristezza è legittima. Gli stia accanto, lo rassicuri.
Provi a costruire con lui un cartellone della settimana da appendere al frigo con colori diversi per mamma e papà per provare a comprendere che ci sono giorni “rosa” e giorni “azzurri” e quando questo avverrà.
La prevedibilità degli eventi aiuta nella comprensione e nella accettazione.
Un caro saluto
Dottoressa Stefania Ludovici
Cara "mamma" il lavoro che state facendo come genitori è benefico per il vostro bimbo e anche per voi, trovare una buona intesa genitoriale crea l'ambiente adatto per crescere. E' importante con i bambini ribadire il programma della giornata perchè li tranqullizza, se alla sera il bimbo sente la nostalgia del papà è normale, i figli vorrebbero sempre avere entrambi. L'importante è che lei non viva questa nostalgia del figlio come una colpa per le scelte effettuate. Si può concordare con il papà una telefonata di buona notte che tranquillizza il bambino. Per comprendere meglio queste reazioni e svolgere il proprio ruolo genitoriale al meglio sarebbe bene per le confrontarsi con una psicologa e affrontare il proprio senso di colpa che può inficiare il suo ruolo di mamma. La scelta di separarsi non è sempre negativa per i figli, anzi se vissuta con consapevolezza dai genitori, può diventare un buon esempio per i figli che quando le cose non vanno si può cambiare e ricominciare da capo. Un grande insegnamento per i figli è saper accettare i no della vita.
Dott.ssa Lucia Giammattei
Buonasera, avete fatto un ottimo lavoro, riuscendo a garantire a vostro figlio una stabilità e continuità relazionale nonostante la separazione. Può succedere che il bambino manifesti malinconia e tristezza nei momenti della separazione e non richiede necessariamente un intervento, spesso è una manifestazione che si risolve da sola con il tempo. Il compito per voi genitori è invece quello di imparare a tollerare il senso di colpa. Cordiali saluti
Gentile signora, grazie della sua testimonianza. Rincuora anche noi sentire casi di gestione della separazione mirata al benessere del bambino. Le serve a qualcosa di costruttivo avere sensi di colpa? No e quindi quando sente che arrivano, organizzi i suoi pensieri per qualcosa di positivo per voi. Per quanto riguarda il momento di pianto quando suo figlio va a dormire può attuare diverse strategie, considerando che è molto piccolo e che deve assimilare questa routine. (è possibile che faccia la stessa cosa con suo marito, quando non è con lei). Potreste trovare un comune modo di dare spiegazioni, in modo che ci sia congruenza. La verità è sempre la via migliore. Può dire che ognuno di voi ha una casa e che lui le ha entrambe, stando un po' con l'uno e un po' con l'altro, che lo amate incondizionatamente. Del resto, se vi siete separati quando il bimbo aveva due anni, non avrà ricordo della convivenza. Più che altro nel momento del sonno si ha bisogno di essere rassicurati e si cercano le figure di attaccamento. Se di tanto in tano ha bisogno di qualche confronto, può consultare un/una psicoterapeuta. Soprattutto per tranquillizzarsi che sta procedendo nel migliore dei modi. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno,

Capisco quanto sia difficile vedere il proprio bambino triste e sentirsi in colpa per la situazione. È importante ricordare che il fatto che il suo bambino cerchi il papà non significa che stia male con lei o che ci sia qualcosa di sbagliato nella vostra separazione. A questa età, i bambini sono molto legati a entrambe le figure genitoriali, e il desiderio di stare con l'altro genitore è una manifestazione del loro bisogno di sentirsi sicuri e amati.

Quando il bambino esprime il desiderio di stare con il papà, potrebbe rassicurarlo dicendogli che è normale sentirne la mancanza e che presto lo vedrà di nuovo. Essere presenti per ascoltare e offrire conforto è la cosa più importante. Può anche aiutarlo a preparare piccoli rituali serali, come chiamare il papà per un saluto prima di dormire, o leggere insieme una storia che gli piace, in modo da rendere il momento del ritorno più sereno e prevedibile.

Se ha bisogno di ulteriore supporto su come gestire questi momenti delicati, sono qui per offrirle una consulenza mirata.

Un caro saluto.
D.ssa Raileanu

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