Buongiorno, sono la mamma di una bambina di 4 anni e mezzo che frequenta il secondo anno della scuol

19 risposte
Buongiorno, sono la mamma di una bambina di 4 anni e mezzo che frequenta il secondo anno della scuola dell'infanzia comunale (istituto comprensivo con infanzia, primaria e secondaria)
Abitiamo in una città dove l'incidenza degli extracomunitari è molto alta e quell'istituto è frequentato in prevalenza da loro.
Nella stessa scuola ho mandato anche la sorella che ha 7 anni di più e all'epoca il rapporto italiani/stranieri era più accettabile (gli italiani erano in maggioranza).
Mia figlia piccola invece quest'anno si è ritrovata ad essere l'unica italiana nella sua classe su 21 bambini.
Credo sia una cosa inaccettabile, non è mia figlia che si deve integrare tra gli stranieri, ma sono loro a doversi integrare con gli italiani.
Mia figlia in quella classe non ha problemi, si trova bene, per loro ovviamente è tutto normale, non vedono la diversità.
Neanche io ho problemi con gli stranieri, altrimenti non l'avrei mandata in quella scuola, ma la situazione in cui si trova mia figlia è decisamente assurda, non credo sia né giusto né normale.
L'alternativa sarebbe spostarla in un asilo privato a pagamento, che per le mie possibilità sarebbe un enorme sacrificio, ma la mia paura più grande è per la reazione di mia figlia, che non è una bambina che si adatta facilmente, nè fa amicizia facilmente, con gli estranei è scontrosa (mentre con me è dolcissima), ho paura di sconvolgere l'equilibrio che ha trovato nella scuola attuale.
Ma lasciandola dov'è non potrà mai fare vere amicizie o condividere qualcosa con i compagni, perché quasi la totalità degli stranieri sono extracomunitari, con culture totalmente diverse, con i quali -anche a livello di famiglie/genitori- non si può assutamente interagire.
Sono combattuta e non so cosa è giusto fare.
Per favore, non ditemi che il problema è il mio e non di mia figlia, perché la situazione è decisamente oltre il limite.
Grazie.
Cara, a questa domanda ha già risposto lei. Se sua figlia non presenta problemi è evidente che la difficoltà con questa situazione è la sua.
Non vuol dire che non sia legittimo o che non sia giusto, semplicemente è un problema che ha lei con questa situazione.
I bambini riescono a trovare canali di comunicazione sorprendenti.
Dott.ssa Rachele Sales

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Cara utente, capisco la sua preoccupazione, ma volevo rassicurarla sul fatto che la sua bambina in questo ambiente multirazziale avrà l'opportunità di conoscere e interagire con abitudini diverse dalla propria e questo può costituire una ricchezza nel suo sviluppo psicologico. Lei parla di extracomunitari, come un fronte compatto, ma immagino che ci saranno tanti bambini, con tradizioni e famiglie molto diverse, quindi una varietà che è ricchezza e che renderà sua figlia capace di affrontare la diversità senza inutili paure. Per quanto riguarda gli aspetti di preparazione dei bambini alla scuola primaria ( pregrafismo, consapevolezza fonologica, ecc) sono gli stessi, sia in una classe di italiani che in una classe mista. Inoltre i sentimenti dei bambini sono gli stessi in tutte le culture, non escluderei che possa nascere un' amicizia con bambini che sono cresciuti insieme.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, avverto la sua ansia per il benessere della sua bambina e la frustrazione per la sensazione di non essere capita e accolta. Lei per prima afferma che la sua bambina non sembra soffrire per l'ambiente scolastico, quindi quello che posso offrire a lei, mamma, è uno spazio di ascolto dove sfogarsi e cercare una possibile soluzione per ritrovare la serenità.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente
Salve, mi associo con i colleghi nel sottolinearle che lei stessa dice che sua figlia non ha problemi in questo contesto classe, nonostante sia una bimba che non lega facilmente con altri quindi direi che già è un grande successo!A volte per entrare in contatto con persone di altre culture serve solo piú tempo rispetto al mettersi in relazione con persone della stessa nazionalità! Dia fiducia al potenziale di sua figlia ma sopratutto alle sue risorse di mamma nel saper affrontare in modo ottimale questa realtà scolastica! A volte è utile fermarsi e cercare di capire a chi appartiene un vissuto emotivo, se al genitore o al figlio...e non è un esercizio facile da fare! Imparare a differenziare questi vissuti può aiutare nel riuscire a prendere delle decisioni in situazioni delicate come quella che lei racconta!
Un saluto
Dott.ssa Baiardo Bruni
Gentile utente, la purezza e la semplicità dei bambini va ben oltre l'origine delle persone. Sua figlia potrà stringere amicizia con loro forse anche più di quanto accadrebbe con i bambini italiani. Sarebbe utile un consulto psicologico dove poter esprimere al meglio i suoi dubbi e le sue paure, talvolta si viene catturati da pensieri irrazionali e disfunzionali talmente rigidi da dubitare di tutto e di tutti e che possono esser ridimensionati con un supporto psicologico.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, anche on line
dott.ssa Miculian
Gentile utente di mio dottore,

i bambini sono più pronti di noi ad adattarsi a qualunque genere di contesto. Inoltre mi pare di capire che sua figlia non stia manifestando comportamenti che facciano pensare ad un disagio. Comprendo la sua difficoltà e la sua paura nell'interazione con la diversità e con ciò che è estraneo, ma allo stesso tempo non volendo cambiar scuola probabilmente dovrà fare uno sforzo andando oltre quello che sono i suoi preconcetti i suoi pregiudizi ed i suoi timori.
Potrebbe esserle utile ricevere supporto in tal senso, prenda tutto questo come spunto di crescita personale, lo faccia anche per sua figlia. Nel caso resto disponibile anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente, si sente la sua preoccupazione ma personalmente faccio fatica ad averne chiari i motivi. Nel senso che il fatto che sua figlia sia inserita in una classe di soli stranieri la sta portando a temere cosa esattamente? Teme non si inserisca, teme non si senta capita, ne teme l’esclusione? Come ha notato già lei, la bambina non sta manifestando disagio, ma questo non significa lei lo stia inventando, ma che stia prevedendo qualche scenario che le genera timore, e che sarebbe importante mettere a fuoco in modo preciso. Un caro saluto
Buongiorno, comprendo perfettamente il suo timore. Mi è capitato in passato di seguire i genitori di un bambino che frequentava una scuola materna in cui era presente un'alta percentuale di stranieri e la mamma mi raccontava che per loro non è usuale che i bambini si possano frequentare al di là dell'orario scolastico sia al parco che andando a casa di un compagno. Così come non partecipavano mai alle feste di compleanno, generando spesso frustrazione e rabbia nei bambini che non capivano perchè non potevano giocare insieme nelle rispettive case. La maggior parte non era interessata ad integrarsi. Detto questo da quello che lei riferisce sembrerebbe che al momento la sua bambina non risenta di questa situazione. Inizierei a pensare ad un eventuale cambio di scuola nel momento in cui dovesse manifestare dei disagi. La possibilità di stringere legami significativi avviene sopratutto all'età delle elementari per cui al mi preoccuperei troppo al momento. Un caro saluto.
Cara mamma, grazie per aver condiviso con noi la sua situazione e la sua preoccupazione. In realtà, nella domanda da lei rivolta a noi, io colgo già una risposta: la bimba non manifesta disagio ma anzi riesce ad interfacciarsi bene con i suoi compagnetti nonostante, normalmente, sia scontrosa con gli estranei. Mentre una questione, dal suo scritto, non sono riuscita a coglierla, ovvero da cosa sia preoccupata. Non mi è chiaro come mai consideri questa situazione inaccettabile, cosa le faccia pensare che sia un male per sua figlia frequentare una classe di bambini extracomunitari e perché tema che non potrà mai, in questo contesto, stringere delle vere amicizie. La invito a considerare come stia sua figlia in questo ambiente, quali siano i suoi feedback e a guardare più approfonditamente la sua ansia.
Le faccio un grande in bocca al lupo.
Un caro saluto,
Simona Del Peschio
Gentile utente, la risposta sta nel fatto che la sua bambina non abbia manifestato nessun disagio. Che la preoccupazione possa essere la sua non è né giusto né sbagliato, è semplicemente un suo pezzo. Il padre della bambina, se presente, cosa ne pensa di questo suo disagio?
Un caro saluto, Luisa
Gentile signora, mi pare di capire che il suo timore per sua figlia, sia quello che la bimba non possa costruire relazioni con i compagni anche al di fuori della scuola. Può provare a invitare i vari compagni anche in casa e vedere come sta sua figlia con loro. I più piccoli hanno risorse molto più ampie degli adulti. Se invece ci fossero altri aspetti che lei si prefigura sul futuro, ha ancora sufficiente tempo prima della scuola primaria. Non è necessario condividere gli stessi compagni per una vita intera, cosa che personalmente ritengo controproducente. Valutate il da farsi per i prossimi anni, intanto cerchi dei punti di contatto con le famiglie che la circondano.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara utente, da quanto scrive la sua bambina non presenta alcun disagio in classe. I bambini che hanno la possibilità di crescere coltivando la diversità e abbracciando le differenze creano un bagaglio psicologico ed emotivo ricco e stimolante.
Le consiglio di prendersi del tempo ulteriore per riflettere in merito a questa situazione che le crea disagio e preoccupazione. Qualora lo desiderasse resto a disposizione; la terapia è lo spazio sicuro dove poter portare i propri vissuti e le proprie emozioni per comprenderne le origini e gli sviluppi.
Cari saluti, Silvia Abbà
Gentile Utente, in realtà i bambini hanno delle risorse magnifiche, molto più vaste di quanto noi adulti possiamo immaginare. Naturalmente è comprensibile il timore di una madre, però cercherei di mitigarlo osservando la serenità di Sua figlia, che vivendo in una microsocietà interraziale, come quella scolastica, potrà godere di ogni vantaggio della conoscenza che scaturisce da culture e usi diversi dai nostri. Ovviamente, tutto questo nel pieno rispetto gli uni degli altri. Laddove la situazione vedesse Sua figlia in difficoltà, dovrebbe intervenire direttamente anche tramite l'Istituto che frequenta. Se vuole un confronto, anche on line, per cercare di analizzare più a fondo i Suoi timori, non esiti a contattarmi. Un caro saluto. MB
Capisco che tu sia preoccupata per la situazione che tua figlia sta vivendo nella scuola dell'infanzia, essendo l'unica italiana nella sua classe. È comprensibile che desideri che tua figlia abbia un ambiente scolastico più bilanciato dal punto di vista culturale.

È importante considerare diversi aspetti in questa situazione. Innanzitutto, è fondamentale che tua figlia si senta a suo agio e felice nella scuola in cui attualmente frequenta. Se lei si sente bene, ha trovato amicizie e sta apprendendo, potrebbe essere utile valutare il mantenimento di questa situazione, anche se la maggioranza degli alunni è di origine straniera. La diversità culturale può offrire a tua figlia la possibilità di sviluppare una maggiore apertura mentale, comprensione e tolleranza verso gli altri.

D'altra parte, capisco la tua preoccupazione riguardo alle difficoltà di integrazione e alle potenziali differenze culturali che possono rendere difficile il legame sociale con gli altri genitori. In questo caso, potresti cercare di coinvolgerti attivamente nella scuola, partecipando alle attività e agli eventi organizzati. Questo potrebbe darti l'opportunità di stabilire contatti con altri genitori, indipendentemente dalla loro origine culturale, e favorire l'interazione tra le famiglie.

Se ritieni che la situazione sia veramente insostenibile e che ciò possa influenzare negativamente la crescita di tua figlia, potresti valutare l'opzione di un asilo privato. Tuttavia, prima di prendere una decisione, è importante riflettere attentamente sugli effetti che ciò potrebbe avere su tua figlia, tenendo conto delle sue abitudini, dei suoi legami e del suo benessere emotivo.

Ti consiglio di parlare apertamente con tua figlia e cercare di capire come si sente a scuola, ascoltando le sue opinioni e i suoi desideri. Se la tua preoccupazione persiste, potresti anche consultare un consulente scolastico o un pedagogista per ottenere ulteriori consigli e supporto nella gestione di questa situazione.

Ricorda che ogni famiglia ha il diritto di prendere decisioni che ritenga più adeguate per i propri figli. È importante fare ciò che pensi sia meglio per il benessere di tua figlia, tenendo conto di vari fattori e delle esigenze individuali di tua figlia stessa.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Gentile utente, la sua preoccupazione, pur nascendo da buoni propositi genitoriali ed educativi, non ha ragione di esserci, nella misura in cui, come lei stessa riporta, sua figlia non presenta problemi, mentre potrebbe rischiare di non integrarsi bene nel caso di un trasferimento in un asilo privato. Crescere in un contesto multiculturale può essere un'esperienza molto arricchente e positiva, specialmente in un'età in cui ogni bambino impara dall'altro in tempi sorprendentemente brevi! Resto a disposizione, saluti. Dott.ssa Sofia Bonomi
Comprendo la tua preoccupazione come madre e la situazione complessa in cui ti trovi. È naturale volere il meglio per i propri figli e preoccuparsi del loro ambiente educativo e sociale. Tuttavia, è anche importante considerare diversi aspetti di questa situazione.

Benessere della Tua Figlia: Secondo la tua descrizione, sembra che tua figlia si stia adattando bene al suo ambiente scolastico attuale. Questo è un fattore importante da considerare. I bambini a questa età sono molto adattabili e spesso vedono la diversità in modo molto più aperto e accettante rispetto agli adulti.
Importanza della Diversità Culturale: L'esposizione a diverse culture e lingue in tenera età può essere molto arricchente per i bambini. Questo tipo di ambiente può insegnare tolleranza, empatia e competenze interculturali che sono preziose nella società globale di oggi.
Socializzazione e Amicizie: I bambini creano legami basati su interessi comuni, attività e personalità piuttosto che sulla nazionalità o sulla cultura di origine. Se tua figlia ha amici e si sente a suo agio in classe, questo è un segno positivo della sua capacità di socializzare e creare relazioni.
Considerazioni Economiche e Pratiche: Il trasferimento a una scuola privata rappresenterebbe un sacrificio economico significativo e potrebbe anche disturbare l'equilibrio che tua figlia ha già trovato nella sua scuola attuale. È importante ponderare se il potenziale beneficio giustifichi il costo e il disagio.
Comunicazione con la Scuola: Potrebbe essere utile parlare con gli insegnanti o i responsabili della scuola per esprimere le tue preoccupazioni e comprendere meglio come stanno facilitando l'integrazione e la comprensione interculturale tra i bambini.
Supporto a Casa: Puoi sostenere tua figlia a casa insegnandole il valore della diversità e fornendo un ambiente amorevole in cui può sentirsi libera di condividere le sue esperienze e sentimenti.
Esplorare la Tua Comunità: Considera di partecipare o di organizzare eventi comunitari o attività scolastiche che coinvolgano genitori e bambini di diverse culture. Questo può essere un modo per costruire ponti e comprendere meglio le diverse comunità.
In definitiva, la decisione su come procedere dipenderà da ciò che ritieni sia nel migliore interesse della tua figlia, tenendo conto del suo benessere emotivo, sociale e educativo. Ogni bambino è unico, e ciò che funziona per uno potrebbe non essere adatto per un altro. Valuta attentamente tutti gli aspetti della situazione prima di prendere una decisione.
Salve, come già esposto dai colleghi, è lei stessa ad aver dato una risposta alla domanda. Mi sembra un'ottima conquista che la bimba, nonostante abbia difficoltà ad intessere relazioni, si trovi bene all'interno di questo contesto classe. Spesso i bimbi ci sorprendono e ci fanno notare che alcune preoccupazioni sono solo nostre. Ad ogni modo si ricordi che sua figlia non resterà con questi compagni per tutta la vita ma, nel suo percorso, avrà modo di confrontarsi con bimbi della sua stessa nazionalità.
Gentile utente, comprendo la situazione e quanto quest’ultima generi in lei timori e dubbi.
Da quanto scrive, mi sembra di capire che sua figlia si trovi bene in quella classe, nonostante generalmente non faccia amicizia facilmente e si adatti con difficoltà. Mi faccio la fantasia che quella classe possa rappresentare per lei un ambiente sicuro e degno di fiducia. Inoltre,
frequentare una classe eterogenea in cui si sente a suo agio può essere una risorsa anche per il futuro, favorendo la creazione di legami fondati sulla curiosità verso l’altro e sulla condivisione. Comprendo le sue incertezze; potrebbe essere utile, con l’aiuto di un terapeuta, prendersi uno spazio per esprimere ed esplorare più a fondo i suoi timori e le sue preoccupazioni.
Spero di averle dato degli spunti di riflessione. Saluti.

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