Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 5 anni che da circa 15 giorni ha dei problemi di tristezz

20 risposte
Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 5 anni che da circa 15 giorni ha dei problemi di tristezza, a tal punto che le maestre dell'asilo ci hanno convocato per capire cosa fosse successo perché improvvisamente se ne stava in disparte, giocando con i suoi amichetti solo per poi riportare qualunque cosa succedesse (es. hanno raccolto delle cose sporche per terra, si puliscono il naso con la mano, sputacchiano), contemporaneamente ha iniziato ad avere alcuni pensieri che lo turbavano, cose banali come pensare alle persone mentre erano al bagno o, appena dopo una doccia, immaginarsi altre persone nude.
Noi non abbiamo dato importanza alla cosa, ridendoci sopra, ma evidentemente lui le riteneva decisamente gravi, tanto da doverle riferire più volte alle maestre. Nonostante le rassicurazioni delle maestre metteva il muso a tal punto da avere crisi di pianto che poi cercava di far promettere alle maestre di non riferirci.
Dopo avere parlato con le insegnanti abbiamo cercato di chiarirci con il bambino e capire cosa pensasse, dicendogli che tutti abbiamo pensieri strani, un po'pazzerelli, ma che non è importante, si ascoltano un attimo e poi si lasciano andare. Inoltre gli abbiamo detto che i bambini a volte sbagliano e che se anche sputacchiano si possono perdonare come noi perdoniamo lei se ricapita.
All'asilo (ora è terminato) la situazione sembrava migliorata un poco, ma a casa è spesso triste e se sbaglia qualcosa ha delle crisi di pianto, mentre continua a mugugnare "scusa, scusa, scusa" nei nostri confronti. Lui fa tutte le sue cose, gioca, mangia, dorme, ma con meno della metà della solita energia e come se avesse un fardello addosso.

Il tutto "potrebbe" essere iniziato un giorno che, non abbiamo capito perchè, sostiene di aver leccato alcuni giochi e, dopo alcune volte, la maestra l'ha sgridato dicendogli di portarli a lavare perché poteva trasportare dei batteri.

Aggiungo un altro paio di note:
- già da un paio di mesi il bambino lamentava mal di pancia la mattina quando andava all'asilo. A volte gli capitava di andare a fare pipì più volte nell'arco di poche ore (dalle analisi fatte dal pediatra non è risultato nulla), quindi forse le cose sono legate. Nei fine settimana invece non aveva niente o quasi
- i pensieri che aveva ora non li ha più o comunque non li manifesta molto, ma l'umore è ancora a terra e le crisi di pianto si verificano alcune volte al giorno. Ci chiede spesso conferma che una cosa vada bene (Es. fa niente se ho sputato un po'sul cuscino?) e fa fatica a prendere decisioni (Es. vuoi una bibita? Credo di si, ma forse no.)

Stiamo cercando di essere veramente pazienti e rassicuranti (ed è difficile quando vedi il tuo cucciolo soffrire), ma siamo anche piuttosto preoccupati perchè non è mai capitata prima una cosa del genere.

Grazie
Dott. Michele Cavallo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Albano Laziale
Buongiorno, dalla sua domanda mi sembra di capire che queste manifestazioni dello stato d'animo e dei comportamenti di vostro figlio sono recenti, da qualche settimana. 5 anni sono l'età in cui emergono percezioni e pensieri legati al corpo, alla sessualità, ai tabù. È importante parlare, simbolizzare, giocare intorno a questo importante tema per sciogliere dubbi e fantasie confuse che possono prendere le forme di paure e angosce. Spesso l'arrivo o la presenza di un fratellino o una sorellina possono avere un ruolo importante in quelle paure. Anche la comunicazione e il modo in cui i genitori si vivono la corporeità, l'eros, lo scambio affettivo sono un elemento importante per il bambino.

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Buongiorno, mi dispiace, immagino come possiate sentirvi. Quello che mi è arrivato emotivamente leggendo il.vostro messaggio è un senso di paura, di colpa e di inadeguatezza, legato a cose "sporche". Il mio consiglio è di rivolgervi ad un professionista, presto, che possa ascoltare il vostro bambino, per poter capire cosa possa aver scatenato questi sentimenti. Credo sia indispensabile dar voce al vostro bambino in un ambiente protetto e rassicurante per lui.
Resto a disposizione e vi auguro di cuore di riuscire a far ritrovare la serenità al bambino e di ritrovare la vostra.
Sinceramente
Claudi m
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Salve Signora! La situazione da lei presentata andrebbe certamente approfondita ma si possono considerare degli aspetti importanti secondo me che possono andare dalla difficoltà di conoscere e regolare il proprio mondo emotivo con un bambino di questa età all'elaborazione di un periodo forse altamente stressante nel quale le regole sono state trasmesse in modo più' rigido e preoccupante (pensi alle regole sull'igiene raccomandate per evitare di infettarsi con il Covid).
il vostro atteggiamento supportivo è fondamentale! Ma sarebbe utile approfondire la conoscenza del bambino ed essere supportati a favorire anche l'espressione del suo pensiero e stato emotivo.
Cordiali Saluti Alessia Battista
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che il vostro atteggiamento di supporto sia la chiave per gestire questa situazione difficile. Se nota che il sintomo persiste, potrebbe valutare l'ipotesi di confrontarsi con il suo medico di fiducia per avere più informazioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Sembra che il bambino abbia paura di fare le cose sbagliate e che stia vivendo la paura delle cose sporche legate alla trasmissione dei germi, al punto da osservare e riportare alle maestre i comportamenti degli altri bambini in relazione a questo. La pandemia, l'uso della mascherina e una maggiore attenzione all'igiene, possono aver contribuito ancora di più a questa paura. Ha associato lo sporco alle funzioni fisiologiche e alla nudità. A questa età si scopre il corpo, il piacere legato ad esso e, se non vissuti con naturalezza, si può scatenare senso di colpa, vergogna che possono far sentire sbagliati e sporchi. Ridere della cosa, può non aiutare, perché il bambino potrebbe viverla come umiliazione. Il vostro sostegno è fondamentale per aiutarlo a ritrovare le energie e vitalità che vede diminuite. Fatevi supportare da uno psicoterapeuta che, in una terapia familiare, possa inquadrare bene la situazione aiutandovi a porre nella modalità migliore per sostenere il bambino a vivere le emozioni legate a questo vissuto e a liberarsi dai condizionamenti che lo bloccano in questo momento. Distinti saluti
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, immagino che la situazione sia pesante da gestire ma state lavorando bene. Valutate se prendervi uno spazio di terapia familiare dove poter essere sostenuti voi e il piccolo. Uno spazio sicuro in cui vostro figlio si possa esprimere e trovare delle strategie alternative a questa tristezza che sembra essere molto invasiva.
Resto a vostra disposizione per eventuali chiarimenti
Dott.ssa Antonella Abate
Dott.ssa Chiara Tenconi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Rho
Come genitore comprendo la sensazione di smarrimento di fronte alla percezione di un disagio e il senso di impotenza quando avvertiamo di non poterci fare nulla o quasi. Come professionista colgo innanzitutto il vostro coinvolgimento genitoriale importante, dare fiducia e garantire ascolto è fondamentale. Le cause possono essere molteplici, pensiero di una sorellina? oppure recenti esperienze di perdita (interruzione spontanea di gravidanza, difficoltà a vivere una nuova gravidanza?). Le nostre emozioni arrivano molto più dei silenzi e dei non detti. Episodi che accadono all'asilo con le insegnanti o i compagni possono essere l'espressione di emozioni più profonde che rimandano un messaggio di inadeguatezza quasi come se potesse pensare di "non essere più abbastanza" e quindi voler essere "ancora e sempre più bravo". Un valido canale di interazione con i bambini è il gioco, parlare attraverso i personaggi "mi sembra che, ad esempio, Titti sia un pò triste....tu come lo vedi? come mai è così triste? cosa lo preoccupa?....oppure la lettura di libri che parlano di emozioni e se ipotesi gravidanza fosse giusta, dell'attesa di un fratellino. Provate a dare un'occhiata ai libri della casa editrice Erikson molto validi.
Siete sicuramente sulla buona strada, buon lavoro.
Dott. Luca Napoli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pistoia
Salve, sento tutta la preoccupazione e la difficoltà nel sentirsi in grado di poter fare qualcosa per aiutare suo figlio, mi ha colpito nella sua narrazione la parte in cui racconta brevemente lo scambino con il bambino, durante il quale ha cercato di contenere e alleggerire la presenza di questi pensieri che riferisce. Occuparsi del vissuto del bambino grazie al supporto di uno specialista, per chiarirne i possibili motivi scatenanti oltre che il significato specifico che queste immagini potrebbero assumere per lui, potrebbe essere un passaggio utile per sostenere e guidare voi genitori, così da non sentirvi in difficoltà o lasciarvi con la sensazione che non ci sia possibilità di migliorare la situazione e allo stesso tempo sollevare il bambino da questo vissuto di tristezza. Oltre al supporto specialistico, per favorire benessere e la possibilità di trasformare le emozioni, che nonostante il vostro encomiabile lavoro di genitori con il bambino, possono essere anche utili le indicazioni che potete trovare su libri specifici oppure proporre al bambino attività per lui stimolanti e che mirano ad attivarlo e uscire, con i suoi tempi, da questo momento buio. Vi faccio un augurio per un miglioramento della vostra situazione nel più breve tempo possibile.
Dott.ssa Maria Piscitello
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Carissima signora,
Sono molto colpita dalla sua narrazione.
Questo disagio sembra essere iniziato circa due mesi fa e il bambino ha cominciato ed esprimerlo con il linguaggio del corpo

Le somatizzazioni, come il mal di pancia, il fare spesso pipì, sono una forma di espressione meno elaborata del linguaggio, che indicano che il bambino sta accumulando uno stress o una tensione che non trovano parole, proprio perché egli non ha gli strumenti cognitivi per interpretare correttamente la realta' ed elaborarla.
L'isolamento, la paura, il senso di sporco, le fantasie sui corpi nudi, la necessita' di tenere un segreto, si aggiungono facendo pensare ad un vissuto spiacevole, probabilmente nell'ambito dell'asilo, visto che con le vacanze tutto si e' allentato.

Voi state accogliendo al meglio quanto sta succedendo, ma
se il bambino continua ad essere triste, insicuro, impaurito, non c'è dubbio che ha bisogno di un ascolto professionale e specializzato.

Non aspetterei oltre, proprio per non sovraccaricare il bambino delle naturali ansie che questa situazione puo' scatenare nei genitori.

Spesso in uno spazio di sicurezza e di gioco, sotto lo sguardo di un professionista che sappia cogliere il senso di quanto il bambino esprime, e' possibile pervenire ad un' interpretazione della serie di indici significativi di un disagio senz'altro presente e da non sottovalutare.

Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.

Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Piscitello

Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno, abbiate pazienza come genitori, nell'accettare intanto che il vostro bambino sta attraversando una fase di angoscia, a causa di autorimproveri che si sta facendo dentro di sé, per avere scoperto qualcosa di troppo, per avere infranto una regola, che sapeva essere importante per voi genitori, etc. A cinque anni si struttura una istanza psichica, che è l'alter ego (super io). Attraverso la rigidità del suo alter ego il bambino sta soffrendo i suoi sentimenti di tristezza. La vostra serenità ad accoglierlo, ascoltando con affetto, dovrebbe farvi cogliere tutta la paura che lui vive. Una consulenza con un terapeuta familiare, vi può aiutare a chiarire I vostri dubbi, e guidarvi nei comportamenti verso il bambino.

Auguri,
Dr Cameriero Vittorio
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,credo che il bambino stia attraversando una fase in cui teme ed ha alcuni aspetti fobici nei confronti dello sporco ,della sessualità.Necessario stargli vicino rassicurarlo.Chiederei una consulenza come genitori ad uno psicoterapeuta infantile senza portare direttamente il bimbo ,in una prima fase, forse non sarà necessario .Ma avete voi genitori necessità di un caldo supporto per attraversare questa fase critica.Un forte augurio Dottssa Luciana Harari
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

da quello che racconta la sofferenza del bambino potrebbe esser riconducibile a qualcosa che è accaduto a scuola. Molto probabilmente un richiamo da parte delle maestre può esser stato percepito dal bambino come particolarmente mortificante al punto da creare un solco nelle sue sicurezze precedenti. E' importante sostenere il bambino in questo momento ma anche meglio indagare cosa sia accaduto a scuola, confrontarsi anche con altri genitori per vedere se l insegnante utilizza tale modalità rigida anche con altri bambini e quanto sia contestualizzabile l'accaduto. Sono elementi importanti al fine di poter meglio inquadrare la problematica da lei descritta con lo scopo di aiutare il bimbo ma anche la vostra famiglia a superare questo momento.
Sono uno psicoterapeuta familiare, resto a disposizione qualora abbiate bisogno di un consulto...

Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera Signora, lavorando con i bambini mi sento di consigliarle di rivolgersi al più presto ad un professionista, uno psicoterapeuta che si occupi di bambini. In genere 3 o 4 sedute riescono a dare un quadro sommario ma utile anche ai genitori che brancolano nel buio, provano ansia e non sanno come comportarsi. Il mondo dei piccoli ha delle logiche fuori dal comune e i nessi sono del tutto personali e spesso bizzarri. Tramite il disegno e il gioco, il professionista è in grado di darvi indicazioni utili ed evita a tutti, bambino compreso, sofferenze protratte nel tempo. Meglio impiegare quest'ultimo per risolvere la questione o rimediarla rapidamente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Leonardo Antonio Ricci
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Foggia
Salve signora, il bambino è nell'età della scoperta del proprio corpo ed è molto importante che il piccolo abbia accanto genitori in grado di rispondere alle sue domande e curiosità.
Dott.ssa Chiara Paola Papi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera Signora, visto la durata della tristezza di suo figlio (scrive da circa 15 giorni) le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo dell'età evolutiva, per capire la natura di tale tristezza, e se, eventualmente, ci fossero altri sintomi da tenere in considerazione .
Cordiali saluti, Dott.ssa Papi
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, considerata la descrizione articolata che fa del disagio sarebbe meglio che contattasse di persona uno specialista dell’età evolutiva in modo da potergli portare le vostre preoccupazioni e i vostri dubbi così come è riuscita a riferirli qui: dopo una valutazione diretta del tenore del vostro disagio e di quello di vostro figlio, sarà poi lo specialista a suggerire il percorso più indicato. SG
Dott.ssa Manuela Di Iorio
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile signora, potrebbe rivolgersi al Pediatra in prima battuta e valutare in quella sede se procedere con una valutazione psicologica o neuropsichiatrica, rivolta a Suo figlio. Tuttavia, mi sentirei di indicarle di fare una prima visita psicologica per valutare un supporto alla genitorialità, vista la sensazione di inadeguatezza che emerge dalla sua richiesta. Sono a Sua disposizione. I migliori saluti, DR.ssa M. Di Iorio.
Dott.ssa Paola Trombini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile utente le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che lavora con l’età evolutiva. Attraverso il gioco, il disegno, il racconto di storie è possibile fare un quadro sommario del vissuti del bambino e di individuare strategie per aiutare aiutare sia lui sia voi genitori a gestire la situazione che vi preoccupa.
Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Dott.ssa Lina Isardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Firenze
Buona sera! Se la serenità del bambino non è tornata, andate quanto prima da uno psicoterapeuta specializzato nell'infanzia per lasciar parlare liberamente il bambino su ciò che lo turba. Non sempre si deve minimizzare la richiesta d'aiuto che viene dal bambino. Consiglio: Fatevi aiutare. Saluti. Dott: Lina Isardi
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
da quanto descritto, è evidente che il vostro bambino sta attraversando un momento di grande difficoltà emotiva. La sua tristezza, i pensieri che lo turbano, i comportamenti di richiesta continua di rassicurazione e le crisi di pianto potrebbero indicare una fase di particolare sensibilità e insicurezza, forse legata a eventi o situazioni che, dal suo punto di vista, hanno assunto un significato molto più grande di quello che sembra a voi.
Il descritto comportamento dalla maestra riguardo ai giochi leccati e la successiva reazione del bambino potrebbe aver innescato un senso di colpa o paura di aver fatto qualcosa di "grave", che si è poi ampliato anche ad altri aspetti del suo comportamento. È comune, in età prescolare, che i bambini abbiano difficoltà a distinguere il significato reale di certi eventi o rimproveri e che queste incomprensioni possano generare insicurezze o preoccupazioni.
Inoltre, il mal di pancia e la frequenti minzione segnalati in precedenza, soprattutto se si manifestano in situazioni di stress come l'andare all'asilo, possono essere segnali psicosomatici legati ad ansia o disagio.
La tua pazienza e il tentativo di rassicurarlo sono fondamentali e sicuramente d'aiuto. Tuttavia, dato che i sintomi sembrano persistere e influenzare il suo benessere emotivo e quotidiano, potrebbe essere molto utile rivolgersi a uno specialista dell'infanzia, come uno psicologo o psicoterapeuta, per approfondire la situazione. Attraverso un colloquio e strumenti specifici, sarà possibile comprendere meglio le sue difficoltà e aiutarlo a superarle in modo sereno.
Rivolgersi a un professionista non è solo un atto di cura per il vostro bambino, ma anche un aiuto per voi, per comprendere come supportarlo al meglio.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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