Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 5 anni che da circa 15 giorni ha dei problemi di tristezz
19
risposte
Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 5 anni che da circa 15 giorni ha dei problemi di tristezza, a tal punto che le maestre dell'asilo ci hanno convocato per capire cosa fosse successo perché improvvisamente se ne stava in disparte, giocando con i suoi amichetti solo per poi riportare qualunque cosa succedesse (es. hanno raccolto delle cose sporche per terra, si puliscono il naso con la mano, sputacchiano), contemporaneamente ha iniziato ad avere alcuni pensieri che lo turbavano, cose banali come pensare alle persone mentre erano al bagno o, appena dopo una doccia, immaginarsi altre persone nude.
Noi non abbiamo dato importanza alla cosa, ridendoci sopra, ma evidentemente lui le riteneva decisamente gravi, tanto da doverle riferire più volte alle maestre. Nonostante le rassicurazioni delle maestre metteva il muso a tal punto da avere crisi di pianto che poi cercava di far promettere alle maestre di non riferirci.
Dopo avere parlato con le insegnanti abbiamo cercato di chiarirci con il bambino e capire cosa pensasse, dicendogli che tutti abbiamo pensieri strani, un po'pazzerelli, ma che non è importante, si ascoltano un attimo e poi si lasciano andare. Inoltre gli abbiamo detto che i bambini a volte sbagliano e che se anche sputacchiano si possono perdonare come noi perdoniamo lei se ricapita.
All'asilo (ora è terminato) la situazione sembrava migliorata un poco, ma a casa è spesso triste e se sbaglia qualcosa ha delle crisi di pianto, mentre continua a mugugnare "scusa, scusa, scusa" nei nostri confronti. Lui fa tutte le sue cose, gioca, mangia, dorme, ma con meno della metà della solita energia e come se avesse un fardello addosso.
Il tutto "potrebbe" essere iniziato un giorno che, non abbiamo capito perchè, sostiene di aver leccato alcuni giochi e, dopo alcune volte, la maestra l'ha sgridato dicendogli di portarli a lavare perché poteva trasportare dei batteri.
Aggiungo un altro paio di note:
- già da un paio di mesi il bambino lamentava mal di pancia la mattina quando andava all'asilo. A volte gli capitava di andare a fare pipì più volte nell'arco di poche ore (dalle analisi fatte dal pediatra non è risultato nulla), quindi forse le cose sono legate. Nei fine settimana invece non aveva niente o quasi
- i pensieri che aveva ora non li ha più o comunque non li manifesta molto, ma l'umore è ancora a terra e le crisi di pianto si verificano alcune volte al giorno. Ci chiede spesso conferma che una cosa vada bene (Es. fa niente se ho sputato un po'sul cuscino?) e fa fatica a prendere decisioni (Es. vuoi una bibita? Credo di si, ma forse no.)
Stiamo cercando di essere veramente pazienti e rassicuranti (ed è difficile quando vedi il tuo cucciolo soffrire), ma siamo anche piuttosto preoccupati perchè non è mai capitata prima una cosa del genere.
Grazie
Noi non abbiamo dato importanza alla cosa, ridendoci sopra, ma evidentemente lui le riteneva decisamente gravi, tanto da doverle riferire più volte alle maestre. Nonostante le rassicurazioni delle maestre metteva il muso a tal punto da avere crisi di pianto che poi cercava di far promettere alle maestre di non riferirci.
Dopo avere parlato con le insegnanti abbiamo cercato di chiarirci con il bambino e capire cosa pensasse, dicendogli che tutti abbiamo pensieri strani, un po'pazzerelli, ma che non è importante, si ascoltano un attimo e poi si lasciano andare. Inoltre gli abbiamo detto che i bambini a volte sbagliano e che se anche sputacchiano si possono perdonare come noi perdoniamo lei se ricapita.
All'asilo (ora è terminato) la situazione sembrava migliorata un poco, ma a casa è spesso triste e se sbaglia qualcosa ha delle crisi di pianto, mentre continua a mugugnare "scusa, scusa, scusa" nei nostri confronti. Lui fa tutte le sue cose, gioca, mangia, dorme, ma con meno della metà della solita energia e come se avesse un fardello addosso.
Il tutto "potrebbe" essere iniziato un giorno che, non abbiamo capito perchè, sostiene di aver leccato alcuni giochi e, dopo alcune volte, la maestra l'ha sgridato dicendogli di portarli a lavare perché poteva trasportare dei batteri.
Aggiungo un altro paio di note:
- già da un paio di mesi il bambino lamentava mal di pancia la mattina quando andava all'asilo. A volte gli capitava di andare a fare pipì più volte nell'arco di poche ore (dalle analisi fatte dal pediatra non è risultato nulla), quindi forse le cose sono legate. Nei fine settimana invece non aveva niente o quasi
- i pensieri che aveva ora non li ha più o comunque non li manifesta molto, ma l'umore è ancora a terra e le crisi di pianto si verificano alcune volte al giorno. Ci chiede spesso conferma che una cosa vada bene (Es. fa niente se ho sputato un po'sul cuscino?) e fa fatica a prendere decisioni (Es. vuoi una bibita? Credo di si, ma forse no.)
Stiamo cercando di essere veramente pazienti e rassicuranti (ed è difficile quando vedi il tuo cucciolo soffrire), ma siamo anche piuttosto preoccupati perchè non è mai capitata prima una cosa del genere.
Grazie
Buongiorno, dalla sua domanda mi sembra di capire che queste manifestazioni dello stato d'animo e dei comportamenti di vostro figlio sono recenti, da qualche settimana. 5 anni sono l'età in cui emergono percezioni e pensieri legati al corpo, alla sessualità, ai tabù. È importante parlare, simbolizzare, giocare intorno a questo importante tema per sciogliere dubbi e fantasie confuse che possono prendere le forme di paure e angosce. Spesso l'arrivo o la presenza di un fratellino o una sorellina possono avere un ruolo importante in quelle paure. Anche la comunicazione e il modo in cui i genitori si vivono la corporeità, l'eros, lo scambio affettivo sono un elemento importante per il bambino.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno, mi dispiace, immagino come possiate sentirvi. Quello che mi è arrivato emotivamente leggendo il.vostro messaggio è un senso di paura, di colpa e di inadeguatezza, legato a cose "sporche". Il mio consiglio è di rivolgervi ad un professionista, presto, che possa ascoltare il vostro bambino, per poter capire cosa possa aver scatenato questi sentimenti. Credo sia indispensabile dar voce al vostro bambino in un ambiente protetto e rassicurante per lui.
Resto a disposizione e vi auguro di cuore di riuscire a far ritrovare la serenità al bambino e di ritrovare la vostra.
Sinceramente
Claudi m
Resto a disposizione e vi auguro di cuore di riuscire a far ritrovare la serenità al bambino e di ritrovare la vostra.
Sinceramente
Claudi m
Salve Signora! La situazione da lei presentata andrebbe certamente approfondita ma si possono considerare degli aspetti importanti secondo me che possono andare dalla difficoltà di conoscere e regolare il proprio mondo emotivo con un bambino di questa età all'elaborazione di un periodo forse altamente stressante nel quale le regole sono state trasmesse in modo più' rigido e preoccupante (pensi alle regole sull'igiene raccomandate per evitare di infettarsi con il Covid).
il vostro atteggiamento supportivo è fondamentale! Ma sarebbe utile approfondire la conoscenza del bambino ed essere supportati a favorire anche l'espressione del suo pensiero e stato emotivo.
Cordiali Saluti Alessia Battista
il vostro atteggiamento supportivo è fondamentale! Ma sarebbe utile approfondire la conoscenza del bambino ed essere supportati a favorire anche l'espressione del suo pensiero e stato emotivo.
Cordiali Saluti Alessia Battista
Salve, credo che il vostro atteggiamento di supporto sia la chiave per gestire questa situazione difficile. Se nota che il sintomo persiste, potrebbe valutare l'ipotesi di confrontarsi con il suo medico di fiducia per avere più informazioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Sembra che il bambino abbia paura di fare le cose sbagliate e che stia vivendo la paura delle cose sporche legate alla trasmissione dei germi, al punto da osservare e riportare alle maestre i comportamenti degli altri bambini in relazione a questo. La pandemia, l'uso della mascherina e una maggiore attenzione all'igiene, possono aver contribuito ancora di più a questa paura. Ha associato lo sporco alle funzioni fisiologiche e alla nudità. A questa età si scopre il corpo, il piacere legato ad esso e, se non vissuti con naturalezza, si può scatenare senso di colpa, vergogna che possono far sentire sbagliati e sporchi. Ridere della cosa, può non aiutare, perché il bambino potrebbe viverla come umiliazione. Il vostro sostegno è fondamentale per aiutarlo a ritrovare le energie e vitalità che vede diminuite. Fatevi supportare da uno psicoterapeuta che, in una terapia familiare, possa inquadrare bene la situazione aiutandovi a porre nella modalità migliore per sostenere il bambino a vivere le emozioni legate a questo vissuto e a liberarsi dai condizionamenti che lo bloccano in questo momento. Distinti saluti
Salve, immagino che la situazione sia pesante da gestire ma state lavorando bene. Valutate se prendervi uno spazio di terapia familiare dove poter essere sostenuti voi e il piccolo. Uno spazio sicuro in cui vostro figlio si possa esprimere e trovare delle strategie alternative a questa tristezza che sembra essere molto invasiva.
Resto a vostra disposizione per eventuali chiarimenti
Dott.ssa Antonella Abate
Resto a vostra disposizione per eventuali chiarimenti
Dott.ssa Antonella Abate
Come genitore comprendo la sensazione di smarrimento di fronte alla percezione di un disagio e il senso di impotenza quando avvertiamo di non poterci fare nulla o quasi. Come professionista colgo innanzitutto il vostro coinvolgimento genitoriale importante, dare fiducia e garantire ascolto è fondamentale. Le cause possono essere molteplici, pensiero di una sorellina? oppure recenti esperienze di perdita (interruzione spontanea di gravidanza, difficoltà a vivere una nuova gravidanza?). Le nostre emozioni arrivano molto più dei silenzi e dei non detti. Episodi che accadono all'asilo con le insegnanti o i compagni possono essere l'espressione di emozioni più profonde che rimandano un messaggio di inadeguatezza quasi come se potesse pensare di "non essere più abbastanza" e quindi voler essere "ancora e sempre più bravo". Un valido canale di interazione con i bambini è il gioco, parlare attraverso i personaggi "mi sembra che, ad esempio, Titti sia un pò triste....tu come lo vedi? come mai è così triste? cosa lo preoccupa?....oppure la lettura di libri che parlano di emozioni e se ipotesi gravidanza fosse giusta, dell'attesa di un fratellino. Provate a dare un'occhiata ai libri della casa editrice Erikson molto validi.
Siete sicuramente sulla buona strada, buon lavoro.
Siete sicuramente sulla buona strada, buon lavoro.
Salve, sento tutta la preoccupazione e la difficoltà nel sentirsi in grado di poter fare qualcosa per aiutare suo figlio, mi ha colpito nella sua narrazione la parte in cui racconta brevemente lo scambino con il bambino, durante il quale ha cercato di contenere e alleggerire la presenza di questi pensieri che riferisce. Occuparsi del vissuto del bambino grazie al supporto di uno specialista, per chiarirne i possibili motivi scatenanti oltre che il significato specifico che queste immagini potrebbero assumere per lui, potrebbe essere un passaggio utile per sostenere e guidare voi genitori, così da non sentirvi in difficoltà o lasciarvi con la sensazione che non ci sia possibilità di migliorare la situazione e allo stesso tempo sollevare il bambino da questo vissuto di tristezza. Oltre al supporto specialistico, per favorire benessere e la possibilità di trasformare le emozioni, che nonostante il vostro encomiabile lavoro di genitori con il bambino, possono essere anche utili le indicazioni che potete trovare su libri specifici oppure proporre al bambino attività per lui stimolanti e che mirano ad attivarlo e uscire, con i suoi tempi, da questo momento buio. Vi faccio un augurio per un miglioramento della vostra situazione nel più breve tempo possibile.
Carissima signora,
Sono molto colpita dalla sua narrazione.
Questo disagio sembra essere iniziato circa due mesi fa e il bambino ha cominciato ed esprimerlo con il linguaggio del corpo
Le somatizzazioni, come il mal di pancia, il fare spesso pipì, sono una forma di espressione meno elaborata del linguaggio, che indicano che il bambino sta accumulando uno stress o una tensione che non trovano parole, proprio perché egli non ha gli strumenti cognitivi per interpretare correttamente la realta' ed elaborarla.
L'isolamento, la paura, il senso di sporco, le fantasie sui corpi nudi, la necessita' di tenere un segreto, si aggiungono facendo pensare ad un vissuto spiacevole, probabilmente nell'ambito dell'asilo, visto che con le vacanze tutto si e' allentato.
Voi state accogliendo al meglio quanto sta succedendo, ma
se il bambino continua ad essere triste, insicuro, impaurito, non c'è dubbio che ha bisogno di un ascolto professionale e specializzato.
Non aspetterei oltre, proprio per non sovraccaricare il bambino delle naturali ansie che questa situazione puo' scatenare nei genitori.
Spesso in uno spazio di sicurezza e di gioco, sotto lo sguardo di un professionista che sappia cogliere il senso di quanto il bambino esprime, e' possibile pervenire ad un' interpretazione della serie di indici significativi di un disagio senz'altro presente e da non sottovalutare.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Piscitello
Sono molto colpita dalla sua narrazione.
Questo disagio sembra essere iniziato circa due mesi fa e il bambino ha cominciato ed esprimerlo con il linguaggio del corpo
Le somatizzazioni, come il mal di pancia, il fare spesso pipì, sono una forma di espressione meno elaborata del linguaggio, che indicano che il bambino sta accumulando uno stress o una tensione che non trovano parole, proprio perché egli non ha gli strumenti cognitivi per interpretare correttamente la realta' ed elaborarla.
L'isolamento, la paura, il senso di sporco, le fantasie sui corpi nudi, la necessita' di tenere un segreto, si aggiungono facendo pensare ad un vissuto spiacevole, probabilmente nell'ambito dell'asilo, visto che con le vacanze tutto si e' allentato.
Voi state accogliendo al meglio quanto sta succedendo, ma
se il bambino continua ad essere triste, insicuro, impaurito, non c'è dubbio che ha bisogno di un ascolto professionale e specializzato.
Non aspetterei oltre, proprio per non sovraccaricare il bambino delle naturali ansie che questa situazione puo' scatenare nei genitori.
Spesso in uno spazio di sicurezza e di gioco, sotto lo sguardo di un professionista che sappia cogliere il senso di quanto il bambino esprime, e' possibile pervenire ad un' interpretazione della serie di indici significativi di un disagio senz'altro presente e da non sottovalutare.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Piscitello
Buongiorno, abbiate pazienza come genitori, nell'accettare intanto che il vostro bambino sta attraversando una fase di angoscia, a causa di autorimproveri che si sta facendo dentro di sé, per avere scoperto qualcosa di troppo, per avere infranto una regola, che sapeva essere importante per voi genitori, etc. A cinque anni si struttura una istanza psichica, che è l'alter ego (super io). Attraverso la rigidità del suo alter ego il bambino sta soffrendo i suoi sentimenti di tristezza. La vostra serenità ad accoglierlo, ascoltando con affetto, dovrebbe farvi cogliere tutta la paura che lui vive. Una consulenza con un terapeuta familiare, vi può aiutare a chiarire I vostri dubbi, e guidarvi nei comportamenti verso il bambino.
Auguri,
Dr Cameriero Vittorio
Auguri,
Dr Cameriero Vittorio
Buongiorno,credo che il bambino stia attraversando una fase in cui teme ed ha alcuni aspetti fobici nei confronti dello sporco ,della sessualità.Necessario stargli vicino rassicurarlo.Chiederei una consulenza come genitori ad uno psicoterapeuta infantile senza portare direttamente il bimbo ,in una prima fase, forse non sarà necessario .Ma avete voi genitori necessità di un caldo supporto per attraversare questa fase critica.Un forte augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile utente di mio dottore,
da quello che racconta la sofferenza del bambino potrebbe esser riconducibile a qualcosa che è accaduto a scuola. Molto probabilmente un richiamo da parte delle maestre può esser stato percepito dal bambino come particolarmente mortificante al punto da creare un solco nelle sue sicurezze precedenti. E' importante sostenere il bambino in questo momento ma anche meglio indagare cosa sia accaduto a scuola, confrontarsi anche con altri genitori per vedere se l insegnante utilizza tale modalità rigida anche con altri bambini e quanto sia contestualizzabile l'accaduto. Sono elementi importanti al fine di poter meglio inquadrare la problematica da lei descritta con lo scopo di aiutare il bimbo ma anche la vostra famiglia a superare questo momento.
Sono uno psicoterapeuta familiare, resto a disposizione qualora abbiate bisogno di un consulto...
Saluti
Dottor. Diego Ferrara
da quello che racconta la sofferenza del bambino potrebbe esser riconducibile a qualcosa che è accaduto a scuola. Molto probabilmente un richiamo da parte delle maestre può esser stato percepito dal bambino come particolarmente mortificante al punto da creare un solco nelle sue sicurezze precedenti. E' importante sostenere il bambino in questo momento ma anche meglio indagare cosa sia accaduto a scuola, confrontarsi anche con altri genitori per vedere se l insegnante utilizza tale modalità rigida anche con altri bambini e quanto sia contestualizzabile l'accaduto. Sono elementi importanti al fine di poter meglio inquadrare la problematica da lei descritta con lo scopo di aiutare il bimbo ma anche la vostra famiglia a superare questo momento.
Sono uno psicoterapeuta familiare, resto a disposizione qualora abbiate bisogno di un consulto...
Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Buonasera Signora, lavorando con i bambini mi sento di consigliarle di rivolgersi al più presto ad un professionista, uno psicoterapeuta che si occupi di bambini. In genere 3 o 4 sedute riescono a dare un quadro sommario ma utile anche ai genitori che brancolano nel buio, provano ansia e non sanno come comportarsi. Il mondo dei piccoli ha delle logiche fuori dal comune e i nessi sono del tutto personali e spesso bizzarri. Tramite il disegno e il gioco, il professionista è in grado di darvi indicazioni utili ed evita a tutti, bambino compreso, sofferenze protratte nel tempo. Meglio impiegare quest'ultimo per risolvere la questione o rimediarla rapidamente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve signora, il bambino è nell'età della scoperta del proprio corpo ed è molto importante che il piccolo abbia accanto genitori in grado di rispondere alle sue domande e curiosità.
Buonasera Signora, visto la durata della tristezza di suo figlio (scrive da circa 15 giorni) le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo dell'età evolutiva, per capire la natura di tale tristezza, e se, eventualmente, ci fossero altri sintomi da tenere in considerazione .
Cordiali saluti, Dott.ssa Papi
Cordiali saluti, Dott.ssa Papi
Gent.ma, considerata la descrizione articolata che fa del disagio sarebbe meglio che contattasse di persona uno specialista dell’età evolutiva in modo da potergli portare le vostre preoccupazioni e i vostri dubbi così come è riuscita a riferirli qui: dopo una valutazione diretta del tenore del vostro disagio e di quello di vostro figlio, sarà poi lo specialista a suggerire il percorso più indicato. SG
Gentile signora, potrebbe rivolgersi al Pediatra in prima battuta e valutare in quella sede se procedere con una valutazione psicologica o neuropsichiatrica, rivolta a Suo figlio. Tuttavia, mi sentirei di indicarle di fare una prima visita psicologica per valutare un supporto alla genitorialità, vista la sensazione di inadeguatezza che emerge dalla sua richiesta. Sono a Sua disposizione. I migliori saluti, DR.ssa M. Di Iorio.
Gentile utente le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che lavora con l’età evolutiva. Attraverso il gioco, il disegno, il racconto di storie è possibile fare un quadro sommario del vissuti del bambino e di individuare strategie per aiutare aiutare sia lui sia voi genitori a gestire la situazione che vi preoccupa.
Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Buona sera! Se la serenità del bambino non è tornata, andate quanto prima da uno psicoterapeuta specializzato nell'infanzia per lasciar parlare liberamente il bambino su ciò che lo turba. Non sempre si deve minimizzare la richiesta d'aiuto che viene dal bambino. Consiglio: Fatevi aiutare. Saluti. Dott: Lina Isardi
Esperti
Domande correlate
- Salve Mi chiamo Marina e sono una ragazza ucraina di 30 anni E Mamma di una bimba di 3 anni La mia vita non è mai stata facile.. da quando ho memoria e stato tutto una sofferenza.. alla quale ho iniziato ad abituarmi e conviverci più serenamente con esse.. sono cresciuta in una famiglia difficile..…
- Buongiorno, ho 25 anni, e a Maggio mi sono trasferita col mio ragazzo in un'altra città, per lavoro. Sono 5 anni che stiamo insieme, ed erano mesi e mesi che volevo andare a convivere perché non riuscivo più a stare lontana da lui (abitavamo lontani e ci vedevamo solo nel fine settimana), ma non potevamo…
- Buongiorno avrei un problema con mia Ia di 22anni fa fatica a tenersi un lavoro e si vede brutta parla poco ma è aggressiva e tante volte sorride da sola dice che gli vengono in mente delle cose sue lo fa anche in giro grazie per la risposta
- Salve, ho 27 anni, è da 4 anni soffro di ansia e attacchi di panico che si sono trasformati in un’ansia perenne quando mi metto alla guida della macchina, nonostante un’aiuto da una psicologa e l’assunzione di tranquillanti la situazione è altalenante.. riesco a gestire le situazioni di pericolo ma molte…
- Mi sono trasferita nella città del mio ragazzo per stare con lui e per lavoro. Faccio una premessa: provengo da una famiglia dove le cose si fanno sempre insieme, mia madre non ha amiche e idem mio padre. Vivono in simbiosi uno per l'altro e hanno trovato così il loro equilibrio, e sono certa che questa…
- Non riesco a capire cosa realmente vorrei fare nella vita. Attualmente lavoro come cassiera ma il lavoro non mi piace e non mi soddisfa, mi sento schiava di questo lavoro e vado avanti per inerzia. Mi sento sempre insoddisfatta e vedo le condizioni di vita lavorative degli altri sempre migliore della…
- Sono di San Giusto vicino a Torino e cerco psicologo/a che mi aiuti ad uscire da una situazione di difficoltà e a dimenticare una relazione finita mesi fa, ritrovare me stesso e soprattutto tranquillità interiore che è svanita da tempo e mai più recuperata.
- Salve, il mio compagno probabilmente sta passando un periodo non facile e per questo capita qualche giornata che abusi di alcol, degenerando successivamente... Con me o con la famiglia non riesce a parlare... ha bisogno di uno specialista con cui parlare per provare a risolvere il problema... Premetto…
- Buongiorno, Sono di San Giusto Canavese in provincia di Torino. Dopo un inizio anno molto difficile, ho conosciuto una persona alla quale mi sono aggrappato inconsciamente per occupare il vuoto creatosi. Questa persona decisamente sbagliata per i valori con i quali sono cresciuto ha in qualche modo…
- Il senso di colpa mi sta inghiottendo. Ci hanno scoperto dopo 4 anni di relazione extraconiugale. Siamo entrambi sposati con figli. Ci ha scoperto la moglie di lui io spaventata gli ho detto di non fare uscire nulla, non posso perdere la serenità di mio figlio e ho paura anche per tante altre cose che…
Hai domande?
I nostri esperti hanno risposto a 117 domande su colloquio psicologico
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.