Buongiorno, Sono la mamma di due bambini di 5 e 7 anni. A mio marito è stato diagnosticato un cancr

20 risposte
Buongiorno,
Sono la mamma di due bambini di 5 e 7 anni. A mio marito è stato diagnosticato un cancro alla prostata. Non so bene cosa dobbiamo dire ai nostri figli. Ne dobbiamo parlare con uno psicologo? Di che tipo?
gentile signora comprendo la sua preoccupazione ed ansia, ma se non vi è un pericolo di vita, ai bimbi basta dire che il papà e malato , come capita a tutti di essere malati, anche nella loro esperienza.
sempre utile consultarsi con uno psicologo per essere aiutati a comprendere le vostre ansie in modo da non coinvolgerne e farle ricadere eccessivamente sui bambini
auguri per tutto .

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Gentilissima, direi proprio di sì: evidentemente la questione di comunicare o meno ed eventualmente in che modo ai bambini la diagnosi di suo marito la preoccupa. Credo dunque sia molto importante ed utile un confronto con uno psicoterapeuta che possa aiutarvi e indirizzarvi in questo momento delicato. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, un caro saluto, Marta Corradi.
Buongiorno, è importante valutare la situazione e parlare con i bambini circa la malattia del papà in modo chiaro,adeguato all'età e rassicurante in modo tale da non turbarli troppo né al contrario tenere nascoste informazioni che comunque preferirebbero in modo indiretto. Parlarne con un professionista sicuramente potrebbe aiutarvi a trovare il modo migliore per farlo. Cordiali saluti . Grazia Esposito Malara
Buongiorno, penso sia importante rivolgersi ad uno psicologo, che possa aiutarvi nella comunicazione. Ne contatti uno e prenda appuntamento.
dott Tealdi
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Buonasera signora, scoprire di una malattia così complessa e delicata è certamente un momento molto doloroso. Forse consultare uno psicoterapeuta la aiuterebbe intanto a trovare un posto dentro di sé per questo cambiamento così complesso e magari, in un secondo momento, per comunicare con i suoi figli. Cordiali saluti Dott.ssa Elisa Galantini
Salve, se la scoperta della patologia comporterà diverse visite in ospedale, terapie anche pesanti, possibili conseguenze sull'umore di suo marito e anche sul suo a causa dello stato di tensione che andrete ad affrontare, potrebbe essere utile farvi sostenere da uno specialista psicologo o psicoterapeuta specializzato magari in psiconcologia, una particolare specializzazione che si occupa proprio della gestione delle patologie oncologiche dal punto di vista psicologico, figura che sostiene tutta la famiglia. In bocca al lupo a suo marito!
Gentile signora, immagino quanto sia difficile per lei in questo momento affrontare una problematica così importante cercando di tutelare in primis i suoi piccoli ed è per questo che credo sia davvero importante per voi contattare un professionista il quale potrà guidarvi in un momento estremamente delicato consigliandovi nella scelta di dire o meno quello che sta succedendo ai vostri figli. In generale oggi si pensa che sia meglio dire la verità ai bambini usando chiaramente le parole più semplici e meno traumatiche possibili per loro perché si accorgono quando qualcosa non va e sono assolutamente capaci di sentire un malessere o una tensione in famiglia. Dicendo loro la verità li si aiuta a dare un nome alle cose venendogli di conseguenza data la possibilità di condividere le loro paure e la loro sofferenza. È necessario, però, valutare ogni volta caso per caso ed è per questo che rinnovo il mio consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
In bocca al lupo per tutto.
D.ssa gemma bosco
Gentile Signora,
Non deve essere facile per lei affrontare tale questione e il momento che lei e la sua famiglia state attraversando. Per un supporto può senz’altro contattare un terapeuta con il quale stabilire se fare un incontro di coppia dove valutare il modo migliore per voi per comunicare lo stato di salute di suo marito ai bambini. Per rispondere alla sua domanda sulla scelta del tipo di terapeuta a cui rivolgersi, ritengo che possa considerare uno psicoterapeuta che abbia una formazione umanistico-relazionale e che si occupi della coppia e della famiglia. Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti soprattutto in merito a quest’ultimo aspetto, non esisti a chiedermi informazioni. Le mando i muori saluti. MF
Buonasera! Comprendo il malessere, le ansie e le preoccupazioni che state vivendo. È sicuramente opportuno dire ai bimbi che il papà sta male, loro non vanno tenuti all'oscuro purché comunque percepiscono il clima teso e non hanno sufficienti strumenti per dare risposte in merito. Un supporto psicologico può essere utile a voi nella gestione del momento. In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, capisco il momento e comprendo con quanto dolore lei deve affrontare l'argomento con i bambini. Nonostante siano molto piccoli, loro percepiscono che in casa c'è qualcosa che preoccupa il papà e la mamma. Lei dovrebbe farsi aiutare da uno psicoterapeuta dell'infanzia, in modo da poter trovare le modalità e le parole giusto per poter interagire con i bimbi, nella maniera giusta e senza allarmarli eccessivamente, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, la malattia di un genitore ha un impatto sui figli e per questo occorre chiarezza, comunicazione e contenimento emotivo. La comunicazione va fatta in un modo che sia comprensibile al bambino e allo stesso tempo rassicurante " papà si sta curando". In questo periodo voi genitori dovrete imparare a gestire la malattia da una parte e il sostegno dei vostri figli dall'altra. Comprendo non sia semplice, ma con un po' di allenamento
Buongiorno, mi dispiace per la diagnosi e per il momento difficile, lo psicologo non è necessario in questa fase se lei o il papà riuscite a comunicare con i vostri figli. E' importante raccontargli cosa sta succedendo, con tranquillità, parlando della malattia come un percorso che può essere difficile e a volte doloroso e che prevede diverse tappe di cura e dei cambiamenti corporei (se le cure lo prevedono). Ci sono diversi libri che possono aiutare, ad esempio "papà uovo". Se dovesse sentire di non farcela (cosa assolutamente legittima) o avvertire particolari difficoltà dei bambini può chiedere sostegno a qualche psicologo in ogni momento.
Qualcosa bisogna dire proprio perché i bambini anche se piccoli, hanno antenne sensibilissime nel captare l'atmosfera che dato il momento non facile si percepirà in famiglia. Spieghi loro che il loro papà è ammalato e ha bisogno di cure, senza drammatizzare ma rassicurandoli, perché é indispensabile che si sentano sicuri in ogni caso. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve
mi dispiace per la diagnosi che si porta dietro, aldilà del tipo di prognosi, comprensibili paure difficili da gestire.
Lavoro da anni in questo settore e come suggeriscono le colleghe è giusto spiegare e normalizzare. Per facilitare i bimbi nella comprensione di cosa è il cancro, spesso uso la playdo e mostro delle palline blu/ cellule cattive che attaccano quelle buone/rosse.
Va però detto che a livello emotivo il tipo di comunicazione dipende dalle modalità comunicative della famiglia. Alcune preferiscono nascondere e proteggere i bimbi tenendoli all'oscuro di tutto. In tal caso suggerisco la scatola delle domande che riporta tutto a livello razionale. Trova scritto un articolo sul mio blog famiglieconcancro.com.
Cordiali saluti e in bocca al lupo.

Gentile Utente, mi spiace per la dolorosa diagnosi che ha avuto suo marito. Con il modo giusto, ogni cosa si può comunicare ai bambini, anche una malattia (che fa parte della vita purtroppo) magari non indugiando sui dettagli più spiacevoli, che nulla aggiungerebbero alla loro comprensione se non ansia e preoccupazione. Comprendo però come parlare tranquillamente di qualcosa che la tranquillità ce l'ha tolta sia ai limiti dell'impresa, e per questo potrebbe essere importante ricevere un aiuto specializzato. Si rivolga con fiducia ad un terapeuta che la aiuti a gestire il dolore di questi momenti, ed a restituire un riferimento solido anche ai suoi bambini. Un caro augurio di buona fortuna
Salve, lei e suo marito potreste accordarvi con serenità sul come spiegare ai bambini la presenza di una malattia che avrà bisogno di molte cure per essere superata. Nel caso, potreste cercare un sostegno psicologico in questo momento delicato anche dai colleghi nelle strutture mediche che seguiranno le cure.
Buongiorno,
credo possa essere utile a tutto il nucleo familiare che lei e suo marito possiate parlare con uno psicologo della diagnosi di cancro. Qualche colloquio di sostegno genitoriale potrebbe aiutare sia voi in quanto coppia, sia i vostri figli. Un caro saluto, a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Margherita Maggioni.
Gentile signora, ritengo che i figli debbano essere messi al corrente di quanto sta accadendo ma nelle dovute maniere. I contenuti devono essere comunicati in modo semplice e chiaro senza dare allarmismi e senza negare il proprio dispiacere. Mantenere il segreto contribuirebbe ad amplificare l’ansia per quei cambiamenti e per quelle comunicazioni taciute che i bambini percepirebbero a livello sia conscio che inconscio. Invece, quando si individua il problema, lo si può affrontare insieme. Più difficile sarebbe difendersi e attivarsi contro una minaccia sconosciuta. Il vantaggio è che i genitori non spenderanno energie ulteriori nel tentativo di nascondere le problematiche in atto e i figli verranno responsabilizzati. Si sentirebbe sicuramente più protetta e sostenuta dai colloqui con uno psicoterapeuta che le consiglio di contattare.

Gentilissima Signora, situazioni di questo tipo sono delicate e faticose, sono comprensibili la sua ansia e preoccupazione che oltre a quella per la salute di suo marito si aggiunge la responsabilità nei confronti dei figli su come gestire la questione. In genere io consiglio di essere sinceri con i bambini, di spiegare loro la verità con parole semplici e chiare, in modo tale che loro possano comprendere senza sviluppare sensi colpa, ansie eccessive e confusione mentale. Se la situazione di suo marito dovesse complicarsi, nel senso che cambierà molto il suo stile di vita, allora le consiglio di contattare un esperto per sostenerla nella comunicazione con i figli ed eventualmente offrire loro anche un supporto. In tutto questo non si dimentichi di lei, ha un notevole carico in questo momento, per cui le consiglio di trovarsi un spazio tutto suo, con un esperto dell'argomento, psiconcologo che la possa sostenere.
Un grande abbraccio.
Dott.ssa Alessandra Contiero
Cara signora
penso che lei abbia avuto una buona idea ! Anzi un'ottima IDEA!
Penso che sia doveroso gestire la comunicazione con un professionista poichè si tratta di un evento delicato che si ripercuote sull'intero sistema familiare.
Come psicologa pediatrica e psicoterapeuta spesso ho sentito raccontare dai miei pazienti di comunicazioni di malattie frettolose o incomplete oppure di storie taciute di fronte all'evidenza di familiari sofferenti o preoccupati come se i bambini fossero sordi, insensibili o meno preoccupati degli adulti. Con il tempo le storie taciute, incomplete o addirittura narrate in modo errato possono creare più traumi e angosce di quelle necessarie, evitabili fin dall'inizio ad esempio accompagnando la famiglia ad un graduale percorso di comunicazione della diagnosi e di una adeguata metabolizzazione.
Non esiti a contattare un professionista !
Cari saluti e un abbraccio

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