Buongiorno. Sono la figlia di una paziente ricoverata in un centro di riabilitazione post ictus. Mia

7 risposte
Buongiorno. Sono la figlia di una paziente ricoverata in un centro di riabilitazione post ictus. Mia madre al momento è affetta da afasia: riesce a comprendere bene ciò che le viene detto ma ha difficoltà ad esprimersi correttamente. Presso il centro in questione la logopedista effettua circa una seduta a settimana nonostante il piano terapeutico ne preveda circa tre a settimana. Di solito con che cadenza vengono seguiti pazienti con queste problematiche?
Buonasera,
la cosa migliore sarebbe intensificare l’intervento il più possibile in fase post acuta in modo da sfruttare la finestra temporale favorevole al recupero. Potreste cercare di concordare una cadenza bisettimanale con assegnazione esercizi da eseguire quotidianamente in maniera indiretta.
Per qualsiasi cosa rimango a disposizione
Cordialmente
Dr. ssa Alba Majolo

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Salve, ovviamente dipende sempre dalla lesione e dalla gravità dell’afasia, ma in generale si consiglia sempre un trattamento intensivo per i primi sei mesi, ma una terapia settimanale seguendo i consigli e esercizi del logopedista negli altri giorni dovrebbe essere sufficiente!
Buona serata
Salve, una terapia trisettimanale all’inizio mi sembra un buon approccio : intensificare all’inizio ha lo scopo di recuperare l’ attività di quei neuroni che non sono stati direttamente danneggiati dall’ictus e che attraverso la riabilitazione possono essere recuperati alla funzione linguistica. Successivamente si potrà scendere a due volte a settimana con piccoli esercizi quotidiani ma solo la reale conoscenza della paziente potrà dare indicazioni più precise, un caro saluto Daniela Barberini
Buongiorno,normalmente si parte da 2 sessioni a settimana per poi salire fino 4 a seconda della problematica.
Lavorare una volta a settimana non serve a nulla,se non a perdere tempo e soldi si rivolga ad un bravo professionista che possa seguire la sua parente nel modo corretto
Buonasera,
Il fatto che sua madre non stia effettuando le sedute settimanali a cui ha diritto potrebbe farmi pensare a una quantità di personale insufficiente a far fronte alle richieste dell' utenza; parlo per esperienza professionale (mia e di altre colleghe) avuta in varie cliniche / centri di riabilitazione.

Per quanto riguarda la frequenza, i pazienti che ho preso in carico provenivano da ciclo di riabilitazione intensiva (effettuati in regime di ricovero) con trattamenti logopedici effettuati 4-5 volte a settimana.
Nel caso da Lei menzionato quindi sarebbe ottimale partire dal piano trisettimanale integrandolo con attività indirette (eseguendo attività concordate con la collega Logopedista).

Una volta dimessa la paziente se necessario potrà proseguire con terapie che abbiano una cadenza (almeno) bisettimanale per monitorare e consolidare la fase di recupero.

Un fattore molto importante è la collaborazione tra terapista e familiari del paziente come elemento imprescindibile per creare l' alleanza terapeutica, cosa che permetterà di effettuare i trattamenti indiretti nel momento in cui non si potranno effettuare le sedute. Nella mia pratica clinica ho dovuto sfruttare molto spesso questa condizione per mandare avanti il piano riabilitativo in modo da sopperire alla mancanza di risorse erogate.

In caso di dubbi non esiti a porre ulteriori domande
Cordialmente
Francesca Nasuti
Salve! In effetti, in base alle indicazioni fornite dalle linee guida sul piano di intervento in pazienti post ictus, sarebbe indicato fissare incontri con il terapista per almeno 2-3 volte a settimana, in modo da sfruttare al meglio la finestra temporale di recupero e di formazione di nuove connessioni neurali. Sicuramente la professionista in questione dovrà attenersi alle condizioni del centro di riabilitazione, però le suggerisco di rivolgersi a un/una terapista con maggiori disponibilità e che possa maggiormente focalizzarsi sulle vostre necessità. Un saluto.
Salve! Un trattamento monosettimanale, specialmente in fase acuta post-stroke risulta utile a ben poco ed in contrasto con le raccomandazioni fornite dalle linee guida. Le consiglio di contattare un professionista con maggiori disponibilità che possa seguire sua madre almeno altre due volte a settimana, così da sfruttare al massimo la finestra temporale di recupero ed ottenere migliori risultati funzionali. Cordiali saluti.

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