Buongiorno, sono in psicoterapia (cognitivo comportamentale) da quasi un anno. Ultimamente è iniziat

17 risposte
Buongiorno, sono in psicoterapia (cognitivo comportamentale) da quasi un anno. Ultimamente è iniziato un "attaccamento" molto forte nei confronti del mio terapeuta. Glie l'ho accennato (di provare affetto e aver paura di quando mi lascerà sola), e mi ha detto essere una cosa normalissima e che il problema viene a crearsi quando e se anche il terapeuta prova questo "affetto" verso il paziente, a quel punto non mi potrebbe più aiutare. Non mi ha detto nient'altro. E per un po' mi è andato bene così. Ora sento il bisogno di parlargli più apertamente di questo attaccamento perchè ne sono spaventata e ho paura possa diventare una dipendenza e un ostacolo per la terapia. Ultimante lo penso quasi tutto il giorno, me lo immagino come possa essere nella sua vita privata, sono un po' gelosa che abbia altri pazienti oltre a me, la paura che a lui non importi nulla di me. In più ho questa fortissima paura che mi possa lasciare sola, a volte il pensiero mi fa piangere. Per questo ho paura di esprimere tutto, ho paura possa allontanarmi da lui o rimandarmi a qualche altro collega. Il "transfert" (se si tratta di questo) viene sempre affrontato dal terapeuta? In che modo si "supera"? Devo solo "aspettare" che passi? Devo "reprimere" queste emozioni?
Gentile utente, lasci stare cosa possa essere tecnicamennte, importante è confrontarsi ed aprirsi con il proprio terapeuta. Comprendere la paura, la gelosia, come altre emozioni, che vive all'interno della relazione terapeutica potrebbero essere importanti per lavorare sul suo mondo relazionale anche fuori la terapia. Affrontare le sue paure potrebbe voler dire anche superare la paura di volare senza il pericolo di "perdere" nessuno.
Cari Saluti Dott.Allessia Battista

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Gentile utente, provare affetto verso il proprio terapeuta è naturale tra di voi si crea un legame molto forte.
Esprima al suo terapista quanto detto a noi qui, troverete insime il modo per affrontare la situazione, elaborare insieme tali vissuti.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Salve, ritengo molto utile che voi possiate condividere pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione riportata: vedrà che sarà una esperienza arricchente per entrambi.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
non è infrequente provare un forte attaccamento verso il proprio terapeuta. Credo che se sente il bisogno di parlargli più apertamente non dovrebbe mettere questo desiderio da parte, ne va dell'autenticità della vostra relazione. Mi sembra ci siano molti vissuti in gioco, non c'è migliore spazio come quello della vostra seduta per condividere con sincerità.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Marchesi
Salve, ne parli apertamente con il suo terapeuta finché la questione non trova un equilibrio. La domanda che si potrebbe fare è come mai proprio in questo momento della sua vita prova questi nuovi sentimenti verso il terapeuta. La risposta potrebbe spostare il problema dal sentimento presunto verso il terapeuta a questioni della sua vita che la riguardano e che forse sono il fulcro del problema.
Sperando di aver suscitato una riflessione le auguro di proseguire la terapia in modo fruttuoso.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera, è molto importante che lei porti le sue paure e i suoi sentimenti al suo terapeuta, gli faccia capire il suo bisogno di parlarne apertamente e vedrà che attraverso ciò che prova potrete fare grandi progressi nel lavoro sulle sue modalità relazionali e sui suoi bisogni.
Salve sicuramente parlare apertamente di tutto questo con il suo terapeuta sarà molti importante per il lavoro che state portando avanti. Un cordiale saluto
Buongiorno, provare affetto per il proprio terapeuta è molto comune, si instaura una relazione profonda, ci sente compresi, si ricevono incoraggiamenti, non ci si sente giudicati e soprattutto sbagliati... È importante che lei parli apertamente con il suo terapeuta, affrontando le sue paure. C'è un modo importante del suo stile relazionale in cui che racconta e sarà utile per provare ad uscire da questa paura dell'abbondono.
Un saluto
Claudia m
Gentile utente, questa componente può far parte della terapia assolutamente! Anzi è una preziosissima informazione se condivisa con il proprio terapeuta perchè aiuta il vostro lavoro, magari anche altre volte ha provato questa paura dell'abbandono e potete esplorare questa esperienza insieme. Quindi assolutamente le consiglio di raccontare questa cosa al suo terapeuta! Un saluto

Dott. Alessandro Gasperi
Buongiorno, ritengo che possa essere molto importante parlare con il suo terapeuta perché la potrà aiutare ad affrontare questa situazione. Non credo che debba "aspettare che passi o reprimere queste emozioni" perché capire meglio ciò che è successo la aiuterà anche a comprendere maggiormente sé stessa e fare dei progressi nella terapia.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Valeria Minola
Buongiorno,
Grazie per la condivisione della difficoltà che sta attraversando in questo momento. Penso che tutto quello che scrive sia importante comunicarlo al suo terapeuta. Penso sia normale affezionarsi e provare affetto per il terapeuta. Reprimere le emozioni e i pensieri che emergono non è possibile. Assieme al terapeuta può lavorare su questa consapevolezza e vivere emozioni e pensieri distaccandosi o assumendo una prospettiva distaccata da un vissuto di solitudine che talvolta emerge.
Spero di aver risposto con la dovuta attenzione. Saluti, Alberto
Buona sera, è importante che condivida con il suo terapeuta ciò che scrive qui. I pensieri e le emozioni che sente per lui sono materiale prezioso per la terapia. Non vanno censurati, ma espressi e messi al centro del vostro lavoro. Cordialità
Gent.mo utente,
credo che siate in un momento centrale e molto importante della terapia. Affrontare questo attaccamento e le paure ad esso collegate all'interno della relazione terapeutica, in un contesto di fiducia e di collaborazione, potrà farle comprendere a "curare" molte delle dinamiche relazionali che caratterizzano i suoi rapporti anche fuori dalla terapia. Le consiglio di parlarne apertamente con il suo terapeuta e di lavorarci insieme!
Salve, questo tipo di sentimento è piuttosto usuale durante le psicoterapie. Tuttavia se la cosa esce dal suo controllo e le condiziona eccessivamente la sua vita, le suggerisco vivamente di parlarne col suo psicologo in modo chiaro al fine di trovare la giusta strada per il corretto proseguimento della terapia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, parto dalle sue ultime sollecitazioni. Poco proficuo a fini terapeutici sarebbe sia reprimere tutto questo sia aspettare che passi.
Me parli apertamente e normalmente con il suo terapeuta. Potranno scaturire da ciò utilissime riflessioni non soltanto sulla vostra relazione ma anche su questioni che la riguardano profondamente e che son "fuori" dalla stanza di terapia.
Non dimentichi che la relazione terapeutica per funzionare ed essere generativa deve essere autentica, non filtrata, spesso forte.
Sperando che la mia risposta abbia suscitato in lei qualche utile spunto di riflessione, le auguro un buon proseguimento di terapia con il suo terapeuta.
La saluto.
Buongiorno,
in linea generale, capita di provare i sentimenti che lei descrive durante un percorso terapeutico. Si confronti pure con il suo terapeuta su questo. Sarà indubbiamente d'aiuto.
Cordialmente, EP
Buonasera,
da quello che scrive ha già espresso le proprie difficoltà con il suo psicoterapeuta, il quale le ha rimandato la normalità del suo vissuto all'interno della relazione terapeutica, Ha inoltre precisato che gli eventuali motivi per un'interruzione del vostro percorso non sarebbero dovuti al suo vissuto, quanto a quelli del collega. In base a questo, penso che ci siano tutte le condizioni per poter riportare ancora una volta il suo vissuto al centro del colloquio con il collega, parlandogli delle sue difficoltà, dei suoi timori e delle sue perplessità, senza timore che ciò possa compromettere la vostra relazione terapeutica.
Buona serata

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