Buongiorno, sono il padre di una bimba di 5 anni che andrà ad iniziare l'ultimo anno di asilo. Mia f

19 risposte
Buongiorno, sono il padre di una bimba di 5 anni che andrà ad iniziare l'ultimo anno di asilo. Mia figlia a casa è molto chiacchierona ha iniziato a parlare presto e credevamo sia noi che le insegnanti che il primo anno non parlasse con nessuno poiché gli altri bimbi non parlavano correttamente e lei non li capisse. Il problema è che anche tutto il secondo anno è passato così, inoltre non parla con persone che non conosce o quando quando siamo fuori casa con amici. Non dice nulla se non tramite il fratello. Cosa potremmo fare?
Gentile utente, capisco la sua preoccupazione per un tema, quello della comunicazione con gli altri, che porta a pensare a problematiche relazionali di un certo tipo quando carente o mancante. Sarebbe utile cercare di capire qual è il rapporto della bambina con la figura dell'estraneo in generale, se in passato ha vissuto come problematico l'approccio a persone sconosciute e soprattutto cosa l'abbia portata a scegliere il fratello come suo interprete/intermediario. Che rapporto c'è tra i due? Il bambino come vive questo compito? In assenza del fratello e in presenza di estranei come si comporta la bambina? Provi ad osservare i suoi figli con questo criterio e a ragionare sul contesto di quel momento. In generale comunque, il fatto che la bambina parli bene e che a casa non abbia inibizioni in tal senso, fa ben pensare. Non esiti a ricontattami se ne avesse bisogno. Un caro saluto, DR

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Buonasera, io le consiglierei una consulenza familiare per valutare, insieme al professionista, quale può essere la strada più utile. E' pur vero che difficoltà del genere, spesso, spariscono con il tempo e la scolarizzazione, ma quest'evento può trasformarsi, per tutto il vostro nucleo familiare, in un'occasione per comprendere qualcosa in più sul vostro funzionamento e sulle dinamiche che possono aver influenzato il modo di relazionarsi di vostra figlia con il mondo esterno.
Salve, sono una psicoterapeuta dell'età evolutiva. Ovviamente non è possibile fare una diagnosi senza avere approfondito, ma da ciò che descrive potrebbe essere mutismo selettivo e le cause sono di origine psicologica. Le consiglierei di approfondire consultando uno specialista dell'età evolutiva che vi potrà aiutare a comprendere meglio lo stato emotivo di vostra figlia e come aiutarla.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare la bambina e quanto sia impattante sulla vostra vita quotidiana. Ritengo fondamentale che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Signore, una bambina di cinque anni che in famiglia dialoga con scioltezza può anche essere interrogata, in un contesto quanto più possibile naturale e giocoso, su come si trovi all'asilo, nei suoi rapporti con i compagni e le maestre e anche circa le sue impressioni relative agli amici e ai conoscenti che frequentate occasionalmente. Probabilmente la piccola sarà in grado di darvi una prima risposta al vostro quesito dalla sua ottica personale. Se quanto vi dirà o non vi dirà non dovesse tranquillizzarvi, suggerirei di parlarne prima di tutto col pediatra che già la conosce e che saprà senz'altro consigliare se sia il caso di chiedere un parere specialistico o se si tratti di una normale fase evolutiva in linea con la personalità peculiare della bambina, magari tendenzialmente introversa e riservata. Auguri.

Dr.ssa Emanuela Carosso
psicologa - psicoterapeuta.
Buon pomeriggio,
mi dispiace molto per la situazione che state vivendo, non deve essere semplice. Vi consiglio di rivolgervi ad uno psicologo dell'età evolutiva per affrontare in maniera più approfondita quello che sembra essere un mutismo selettivo.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno. È comprensibile che siate preoccupati per la situazione. La ritrosia di sua figlia nel parlare con gli altri potrebbe avere diverse cause, ma è importante ricordare che ogni bambino è un individuo unico e sviluppa le proprie abilità sociali in modi diversi.
Potrebbe essere utile creare un ambiente rilassato e incoraggiante per incoraggiarla a parlare con gli altri. Lasciate che interagisca con i coetanei in contesti informali e giocosità. Evitate di metterla sotto pressione, ma mostrate comprensione e pazienza.
Inoltre, coinvolgere un professionista, come uno psicologo specializzato in bambini, potrebbe fornire ulteriori strumenti e consigli per favorire la sua comunicazione e interazione.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni o supporto.
Buonasera caro. prima di tutto le dico di non affrettarsi a far fare valutazioni alla bambina. le dico questo nonostante io sia una psicoterapeuta in formazione dell'età evolutiva.
Cerchi prima di capire insieme a sua moglie, anche attraverso degli incontri di coppia le dinamiche familiari e relazionali e poi nel caso, se dovesse essere necessario, approfondire.
Un caro saluto.
Stefania Russo
Caro utente, comprendo la sua preoccupazione. Le motivazioni che possono spingere un bambino ad aver paura di parlare e non parlare in determinati contesti e situazioni sono molteplici e sicuramente non è possibile rispondere in modo esaustivo qui e soprattutto non sarebbe corretto. nonostante questo ritengo sia utile per voi comprendere come procedere in questa situazione. Sicuramente potervi affidare ad uno psicologo dell'età evolutiva in questo momento potrebbe essere utile. Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Paoloni
Gentile utente, la situazione che descrive mi sembra possa riguardare un Mutismo selettivo: una condizione nella quale alcuni bambini si rifugiano, di solito temporaneamente, che consiste nel diventare "muti" con tutte le persone a parte alcune accuratamente selezionate, solitamente genitori e famigliari. Si tratta di bambini che, ad esempio, a scuola non parlano né con maestre né con insegnanti, così come nelle altre situazioni sociali, si esprimono solo a gesti, trasmettendo un forte disagio. Tuttavia sanno parlare, tant'è vero che a casa con genitori e fratelli possono essere anche molto loquaci. I motivi del mutismo selettivo possono essere tanti e diversi. Non si tratta di una patologia grave e, solitamente, si risolve da sola nel giro di poco tempo. Ma non è questo che ci interessa: quel che deve interessarci, è che la bambina sta esprimendo un forte disagio; noi adulti siamo abituati a distinguere i comportamenti dei nostri bambini in "gravi" e "non gravi" sulla base del disagio che creano A NOI e sulla base della durata degli stessi. Non è così che vanno intesi: la bambina esprime un malessere, che certamente lei stessa è troppo piccola per comprendere e per comunicare, al punto che sta zitta. Le suggerisco di portarla da un/una collega esperta in età evolutiva, in modo tale da comprendere come mai fa così e cosa potete fare voi genitori per aiutarla a stare meglio. Io rimango disponibile!
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Buongiorno,

L'esperienza che descrive riguardo a sua figlia può destare preoccupazione come genitore. È comprensibile che si possa chiedere se ci siano motivi particolari dietro il comportamento di sua figlia.

La selettività nel parlare (quando un bambino parla normalmente in alcune situazioni ma si limita o evita completamente di parlare in altre) può avere diverse cause. Alcune volte può essere una manifestazione di ansia o timidezza, altre volte può derivare da precedenti esperienze o interazioni negative. Può anche essere semplicemente una fase di sviluppo che il bambino supererà nel tempo.

Ci sono diverse strategie che potete adottare:

Ambiente Positivo: Creare un ambiente in cui la bambina si senta sicura e supportata è fondamentale. Assicuratevi di non metterla sotto pressione per parlare e di evitare di metterla in situazioni stressanti senza adeguato supporto.

Comunicazione: Anche se non parla, è importante mantenere canali di comunicazione aperti con lei. Fatele sapere che è okay esprimersi nel modo che preferisce, e incoraggiatela delicatamente a condividere i suoi sentimenti.

Coerenza nella Routine: A volte, mantenere una routine stabile può aiutare i bambini a sentirsi più sicuri e prevedibili, riducendo l'ansia.

Supporto Professionale: Se la selettività nel parlare persiste o sembra causare stress significativo a sua figlia, potrebbe essere utile consultare uno psicologo infantile o un logopedista. Questi professionisti possono offrire consigli su come gestire questa situazione e determinare se ci sono cause sottostanti da affrontare.

Infine, consiglierei di continuare a monitorare la situazione e di condividere le vostre osservazioni con le insegnanti dell'asilo, affinché possano fornire ulteriori informazioni sul comportamento di sua figlia in classe e poter collaborare per il suo benessere.

Cordiali saluti,

Ilaria.
Gentile Genitore, capisco la sua preoccupazione. La invito a consultare uno specialista dell'età evolutiva che vi possa aiutare a comprendere e a trovare le giuste strategie. Resto a disposizione.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Fabiana Schillirò
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione. Non è possibile fare diagnosi in assenza di colloquio ma dalle informazioni che emergono potrebbe trattarsi di mutismo selettivo. Il mio consiglio è quello di rivolgervi ad uno psicoterapeuta specializzato nell’età evolutiva al fine di comprendere meglio la situazione.
Rimango a disposizione e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Gentile Utente, buongiorno. Innanzitutto la ringrazio per la condivisione; mi sento di dirle che comprendo e sento la frustrazione che deriva da ciò che le sta accadendo. Ipotizzo che sua figlia, dai pochi dati che posso considerare, abbia sviluppato una sorta di mutismo selettivo, dato che l'eloquio si interrompe in un contesto ben specifico, come la scuola. Potrebbe anche darsi che sia una forma di adattamento di sua figlia alla novità dello separarsi da casa e interagire con altri individui che non siano i genitori. Le mie sono, ovviamente, delle ipotesi che andrebbero avvalorate o confutate da un esperto specifico in età evolutiva come ad esempio un neuropsichiatra infantile. Spero di esserle stata utile, resto a disposizione per qualunque chiarimento. Cordiali saluti,
Dott.ssa Ledda
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Buonasera.
Sarebbe importante approfondire la storia di vita e clinica di sua figlia in colloquio con voi genitori. E' importante per me approfondire aspetti relativi allo sviluppo psicofisico della bambina, ma soprattutto avere un vostro rimando sui comportamenti che vi fanno preoccupare a partire dall'analisi di episodi di vita concreti.
Importante per me è poi conoscere la bambina e instaurare con lei una relazione di fiducia per osservare, indagare, cogliere gli aspetti problematici per poter pensare ai possibili obiettivi terapeutici.
Se geograficamente siamo vicini, le comunico la mia disponibilità.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, capisco le sue preoccupazioni rispetto a sua figlia, un consulto con un professionista dell'età evolutiva sarebbe un buon punto di partenza.
Le motivazioni possono essere varie e vanno ricercate nel contesto familiare e sociale della bambina, oltre che nella sua storia di vita.
Al momento può provare ad osservare sua figlia e notare se ci sono delle caratteristiche ricorrenti nelle persone con cui si sente di parlare, di modo da trovare elementi positivi che fanno sentire sua figlia a suo agio.
Spero che questo confronto possa esserle stato utile, resto a disposizione online e in presenza per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buongiorno, caro utente. Comprendo le sue preoccupazioni e a tal proposito le consiglerei di consultare un professionista dell'età evolutiva e/o un neuropsichiatra infantile per approfondire adeguatamente la situazione. Cordialmente.
Dott.ssa Martina Mari.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente, grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni con noi. La situazione descritta potrebbe manifestarsi a causa di un elevato livello di ansia che porterebbe la bambina a percepire un forte senso di disagio all’idea di dover parlare in contesti a lei non familiari. Si potrebbe ipotizzare, quindi, mutismo selettivo il quale è caratterizzato dall’impossibilità di esprimersi e comunicare in modo rilassato in alcuni contesti, come la scuola. I bambini che tendono a sviluppare mutismo selettivo sono generalmente ipersensibili e ricettivi. Tipicamente potrebbero voltare la testa o guardare a terra durante una conversazione, toccarsi i capelli (segnale di un elevato livello di ansia) oppure nascondersi. Rintraccia questi comportamenti i sua figlia? Le consiglio di consultare un professionista dell'età evolutiva per approfondire la situazione. Resto a disposizione per qualunque chiarimento, in presenza e online. Cordialmente dott.ssa Martina Schisano

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